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martedì 30 luglio 2013

La Storia Di Herbert Chapman e Il Sistema (Arsenal)

La prima partita ufficiale come sappiamo fu disputata da Inghilterra e Scozia(1872): gli inglesi si schieravano con l'1-1-8 , gli scozzesi con il 2-2-6, questi erano i classici schemi dell'epoca.
Dopo fu la volta della cosiddetta piramide di Cambridge inventata appunto dal Cambridge e utilizzata anche dal Blackburn che a fine 1800 proprio con questo sorta di 2-3-5 vinse diverse F.A.Cup.


LA RIVOLUZIONE DI CHAPMAN
Chapman arrivò ad Highbury nel 1925 e alla firma del contratto promise che in cinque anni quella mediocre squadra, che non aveva ancora alcun titolo in bacheca, sarebbe diventata una realtà vincente.
Puntuale come le tasse il 26 aprile 1930 arrivò il primo alloro.
Wembley assiste al trionfo dei Gunners nella finale di F.A. Cup contro l'Huddersfield Town, l'ex squadra di Chapman, nella partita che cambiò il verso della storia dell'Arsenal.
Chapman era un uomo proiettato nel futuro, un precursore che rivoluzionò il calcio con nuove idee e nuove tattiche capaci di segnare un'epoca.
Poco prima del suo avvento sulla panchina dell'Arsenal, era stata modificata la regola del fuorigioco in modo da favorire gli attaccanti e incrementare lo spettacolo grazie all'inevitabile aumento delle reti segnate.
Prima del 1925 un giocatore veniva considerato in fuorigioco se fra lui e la linea di porta avversaria non vi erano almeno tre giocatori, da quella stagione il numero scese a due e mettere in fuorigioco gli attaccanti divenne più arduo.
Chapman capì che occorreva rinforzare il reparto arretrato per non venire sepolti di reti dagli avversari.
Con la modifica della regola del fuorigioco bisognava coprire di più la difesa per impedire che gli attaccanti avversari imperversassero.
Nacque così un nuovo modulo chiamato Sistema.
Chapman non venne subito apprezzato, fu definito difensivista, non rifiutando mai di ammettere la necessità di una forte difesa al di sopra di qualsiasi altra cosa, come disse nel 1933: «I miei giocatori e io siamo qui per vincere. E' chiaro che la squadra che segna più reti vince la partita, ma per fare ciò tu hai bisogno che la difesa sia preparata e sveglia. Tutto ciò è elementare, ma è il fondamento base del calcio».
«Puoi anche attaccare per tutta la partita e non è detto che vincerai. Secondo me le occasioni migliori nascono quando ti stai difendendo dagli attacchi avversari e puoi ripartire all'improvviso e velocemente, sorprendendo la difesa altrui impreparata».


MODULO VINCENTE
Il suo modulo, al di là delle modifiche di schieramento accennate, si può riassumere nel tentativo di trasformare la partita in una serie di duelli individuali. In quel caso, chi disponeva dei giocatori migliori avrebbe vinto.
Come promesso, in cinque anni Chapman portò l'Arsenal alla conquista del suo primo trofeo: la F.A. Cup del 1930.
Da realtà perdente i Gunners divennero in breve la squadra più forte e più ricca di tifosi nel mondo. Chapman riuscì a portare finalmente una squadra londinese alla conquista del campionato (1931), diventando il secondo allenatore inglese dopo Tom Watson (Sunderland 1892, 1893, 1895 e Liverpool 1901) a vincere con squadre diverse, prima di Brian Clough (Derby County 1972 e Nottingham Forest 1978) e Kenny Dalglish (Liverpool 1986, 1988, 1990 e Blackburn 1995).
Un privilegio di pochi, come si vede, nella storia del calcio inglese.
Oltre ad essere stato uno dei migliori allenatori della storia Chapman è stato un formidabile innovatore. Rivoluzionò il modo di allenarsi e di giocare, era un fine psicologo, riusciva sempre a trovare le parole giuste per motivare i suoi giocatori promuovendo settimanali incontri individuali con loro, e imponeva una ferrea disciplina con metodi autoritari.
La sua mente era proiettata in avanti per migliorare il calcio, non solo dal punto di vista tecnico e tattico: il 25 agosto 1928 l'Arsenal fu la prima squadra a giocare con i numeri sulle maglie, contro lo Sheffield Wednesday.
La F.A. gli impose di usare casacche tradizionali, ma Chapman si prese una piccola rivincita facendo indossare le maglie numerate alla squadra riserve.
Propose di costruire impianti di illuminazione negli stadi per poter giocare partite notturne (allora anche le partite infrasettimanali, nei giorni lavorativi, si giocavano alle 15 con evidenti perdite ai botteghini), ma anche ciò non gli venne mai permesso.
Suggerì di disegnare, dieci anni prima della sua effettiva adozione, il semicerchio a ridosso dell'area di rigore per delimitare la distanza a cui dovevano attenersi i giocatori prima della battuta del penalty. Riuscì a convincere le autorità cittadine a cambiare il nome della fermata di Gillespie Road della metropolitana londinese, linea Piccadilly, in "Arsenal" come ulteriore lancio pubblicitario per la sua squadra e richiamo per tifosi e turisti, visto che i Gunners erano la squadra più famosa d'Europa.
Tutto questo era Herbert Chapman, non solo un semplice genio della panchina, ma anche un personaggio nettamente avanti rispetto ai suoi tempi.


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mercoledì 24 luglio 2013

I Dopati Del Tour 1998: Risultati Dell'Antidoping

Il primo nome a essere svelato è stato quello del francese Laurent Jalabert.
Il Tour de France non era ancora inziato e le prime indiscrezioni circa il rapporto della Commissione del Senato francese ebbero l’effetto di una enorme ombra sulla Grande Boucle del centenario.
Non tanto perché veniva annunciata la pubblicazione della lista dei ciclisti positivi all’Epo su campioni di sangue risalenti al 1998, bensì perché la notizia sarebbe arrivata il 18 luglio, giorno dell’Alpe d’Huez.
Il sindacato dei ciclisti riuscì a far slittare la pubblicazione, che è avvenuta oggi durante una conferenza stampa.
E ha confermato tutte le indiscrezioni della vigilia.

Ecco la lista:
Marco Pantani (Ita)
Mario Cipollini (Ita)
Antrea Tafi (Ita)
Fabio Sacchi (Ita)
Nicola Minali (Ita)
Eddy Mazzoleni (Ita)
Ermanno Brignoli (Ita)
Alain Turicchia (Ita)
Giuseppe Calcaterra (Ita)
Stefano Zanini (Ita)
Jan Ullrich (Ger)
Erik Zabel (Ger)
Jens Heppner (Ger)
Bobby Julich (USA)
Kevin Livingston (USA)
Abraham Olano (Spa)
Manuel Beltran Martinez (Spa)
Marcos Serrano (Spa)
Jacky Durand(Fra)
Laurent Desbiens (Fra)
Laurent Jalabert (Fra)
Frederic Moncassin (Fra)
Pascal Chanteur (Fra)
Stephane Barthe (Fra)
Jeroen Blijlevens (Ola)
Axel Merckx (Bel)
Bo Hamburger (Dan)
Stuart O'Grady(Aus)
Roland Meier(Svi)


Le analisi sono state fatte sui campioni di EPO B ricombinante.
Oltre l'80% viene considerato doping(il massimo è il 100%).
I dati sono presi dal documento di 800 pagine del Senato Francese che potete trovare qui:
http://www.senat.fr/rap/r12-782-2/r12-782-21.pdf


1) Tappe di alta montagna/crono

Pantani 95,6% (Plateau De Beille)
Pantani 95.8% (Les Deux Alpes)
Pantani 97.9% (Albertville)

Ullrich 95.5% (Cap D'Agde)
Ullrich 89.1% (Les Deux Alpes)
Ullrich 99.9% (Crono Finale)

Olano 100% (Crono Finale)

L.Jalabert 94.8% (Plateau De Beille)

Livingston 93.9% (Carpentas)

Beltran 93.6% (Plateau De Beille)

Serrano 90.5%




2) Tappe velocisti/media montagna

Cipollini 98.8%

Durand 97.4%

Hamburger 96.9%

Blijlevens 92.6%

Tafi 90.7%

Heppner 88.3%

Bolts 86.8%

Zabel 84.1%

Calcaterra 83.1%




3) Non dopati(almeno quel giorno)

Zabel 73.3%

O'Grady 61.3%

Svorada 35.4%

Den Bakker 25.9%

O'Grady 22.9%

McEwen 17.6%


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lunedì 15 luglio 2013

Chris Froome Dopato?

Una superiorità schiacciante quella di Chris Froome, al Tour De France 2013, una supremazia a tratti imbarazzante che fa storcere il naso a chi segue le vicende del ciclismo e chi ne conosce i travagliatissimi ultimi 20 anni, quelli cominciati con lo scandalo Festina e proseguiti fino alla cancellazione dei sette Tour de France vinti da Lance Armstrong.
Passando per le confessioni di Riis, Ullrich e i vari scandali che hanno riguardo Marco Pantani(ad esempio l'inchiesta del Senato Francese che accertò l'uso di EPO nel Tour De France 1998).
Chi nel vedere le azioni di Froome e della Sky non ha subito ripensato ai vecchi tempi di Lance e della sua US Postal?
Dopo lo scatto con cui Froome sul Ventoux ha lasciato sul posto Alberto Contador, si è scritto e letto di tutto, paragonando la performance di Froome a quelle di Lance Armstrong.
Tuttavia un’analisi dei dati numerici, però, getta acqua sul fuoco di molte delle frasi a effetto che hanno paragonato l’ascesa di Froome a quelle di Pantani e di Armstrong.
Il Ventoux è lungo 21 km, secondo i cronometraggi effettuati sugli ultimi 15.65 km di gara Froome ha coperto i 1368 metri della salita finale in 47 minuti e 40 secondi a una media di 19,7 km/h.
Froome ha fatto registrare una VAM di 1722 m/h, una prestazione eccezionale ma non ai livelli di Armstrong nè degli altri corridori poi scopertosi dopati(Pantani, Riis, Contador e compagnia).



CONFRONTI CON IL PASSATO(VAM)
Come detto Froome ha fatto registrare una VAM di 1722 m/h.
Lance Armstrong, nei suoi anni di supremazia al Tour de France era solito superare questo muro, così come Marco Pantani nelle sue scalate record(Alpe d’Huez al Tour del 1997).
Alberto Contador nella tappa di Verbier al Tour de France 2009 arrivò a 1865 m/h, Bjarne Riis a Hautacam superò i 1840 m/h.
Pantani nel 1995 e nel 1997 all’Alpe d’Huez scalò con una VAM di circa 1820 m/h, Lance Armstrong nella cronoscalata dell’Alpe d’Huez del 2004 arrivò a sfiorare i 1790 m/h.
Sono cifre altissime, come è incredibile scoprire che il gruppo dei migliori, non il singolo ciclista ma il gruppo dei migliori transitò sul Col de Marie Blanque nel 2007 con una VAM di 1760, quindi tutto il plotone andò più forte di quanto è andato ieri Froome nel finale di ieri.



LE ASCESE PIU' VELOCI SUL VENTOUX DURANTE LA TAPPA(ULTIMI 15 KM e 65)
1. Marco Pantani 46 minuti (1994)
2. Christopher Froome 47 minuti e 40 secondi (2013)
3. Lance Armstrong 48 minuti e 33 secondi (2005)
4. Alberto Contador/Andy Schleck 48 minuti e 57 secondi (2009)
5. Lance Armstrong/Marco Pantani 48 minuti e 59 secondi (2000)



LE ASCESE PIU' VELOCI SUL VENTOUX COMPRESE LE CRONOSCALATE(21 KM e 50)
1.  2004: 55:51 Iban Mayo 23.10 km/h
2.  2004: 56:26 Tyler Hamilton 22.86 km/h
3.  1999: 56:50 Jonathan Vaughters 22.70 km/h
4.  2004: 56:54 Oscar Sevilla 22.67 km/h
5.  1999: 57:33 Alexander Vinokourov 22.42 km/h
6.  1994: 57:34 Marco Pantani 22.41 km/h
7.  1999: 57:34 Vladimir Belli 22.41 km/h
8.  2004: 57:39 Juan Miguel Mercado 22.38 km/h
9.  1999: 57:42 Joseba Beloki 22.36 km/h
10. 2004: 57:49 Lance Armstrong 22.31 km/h
11. 1999: 57:52 Lance Armstrong 22.29 km/h
12. 2004: 58:14 Inigo Landaluze 22.15 km/h
13. 1999: 58:15 Kevin Livingston 22.15 km/h
14. 1999: 58:31 David Moncoutie 22.05 km/h
15. 2004: 58:35 José Enrique Gutierrez 22.02 km/h
16. 2009: 58:45 Andy Schleck 21.96 km/h
17. 2009: 58:45 Alberto Contador 21.96 km/h
18. 2009: 58:48 Lance Armstrong 21.94 km/h
19. 2009: 58:50 Fränk Schleck 21.93 km/h
20. 1999: 58:51 Unai Osa 21.92 km/h
21. 2009: 58:53 Roman Kreuziger 21.91 km/h
22. 2002: 59:00 Lance Armstrong 21.86 km/h
23. 2013: 59:00 Chris Froome 21.86 km/h
24. 1994: 59:02 Richard Virenque 21.85 km/h
25. 1994: 59:02 Armand De Las Cuevas 21.85 km/h
26. 1994: 59:02 Luc Leblanc 21.85 km/h
27. 1994: 59:02 Miguel Indurain 21.85 km/h
28. 1994: 59:02 Roberto Conti 21.85 km/h
29. 2009: 59:03 Franco Pellizotti 21.85 km/h
30. 2000: 59:05 Marco Pantani 21.83 km/h
31. 2000: 59:05 Lance Armstrong 21.83 km/h
32. 2009: 59:05 Vincenzo Nibali 21.83 km/h
33. 1994: 59:07 Pascal Lino 21.82 km/h
34. 1999: 59:08 Tyler Hamilton 21.82 km/h
35. 1999: 59:08 Roberto Laiseka 21.82 km/h
36. 2009: 59:10 Bradley Wiggins 21.80 km/h
37. 2004: 59:12 Levi Leipheimer 21.79 km/h
38. 2004: 59:24 Michael Rasmussen 21.72 km/h
39. 2004: 59:27 Stéphane Goubert 21.70 km/h
40. 2013: 59:29 Nairo Quintana 21.69 km/h
41. 2000: 59:30 Joseba Beloki 21.68 km/h
42. 2000: 59:34 Jan Ullrich 21.66 km/h
43. 1999: 59:35 Del Olmo 21.65 km/h
44. 1999: 59:43 Kurt van de Wouwer 21.60 km/h
45. 2009: 59:46 Jurgen Van Den Broeck 21.58 km/h
46. 2004: 59:47 Oscar Pereiro 21.58 km/h
47. 2006: 59:47 Denis Menchov 21.58 km/h
48. 2006: 59:47 Christophe Moreau 21.58 km/h
49. 2009: 59:49 Andreas Klöden 21.57 km/h
50. 2004: 59:50 David Moncoutie 21.56 km/h


Considerando solo la prima classifica quindi il Ventoux come arrivo di tappa(ed escludendo le cronoscalate)e solamente gli ultimi 15 km e 65 il tempo di Froome è ovviamente notevole ma poco attendibile e spiego anche i motivi(poco attendibile, così come lo sono quelli di Pantani, di Armstrong, etc).
Infatti l'unico parametro obbiettivo per fare confronti di questo tipo sono le cronoscalate, dal momento che si va a tutta dal km zero(ovvero dalla partenza).
Invece quando la salita viene affrontata come arrivo di tappa, magari nei primi 9/10 km si sta a ruota quindi si va più piano rispetto a quanto si andrebbe in una cronoscalata.
Non sorprende infatti che i migliori tempi(sui 21 km) siano detenuti da Mayo o Hamilton che fecero meglio di Armstrong e Pantani.
Fecero meglio perchè presero la salita a tutta dall'inizio alla fine.
Cosa che probabilmente non fece Armstrong che partì ad esempio a 7 km dal traguardo.
Dunque è sbagliato prendere come raffronto i tempi.

Poi ci sono altri fattori che rendono il confronto poco attendibile:
1) Le condizioni meteoreologiche diverse
2) I km percorsi nella tappa
3) La fatica accumulata nella stessa tappa(GP della montagna e quant altro)
4) La fatica accumulata nelle settimane precedenti
5) Appunto il km in cui inizia lo scatto


CONCLUSIONI
Ovviamente la mano sul fuoco non la si può mettere su nessuno.
Froome è andato fortissimo e lo scatto con cui ha lasciato sul posto Contador è stato qualcosa di fantascientifico MA:
1) Prima del Ventoux le difficoltà altimetriche erano assenti
2) Tour sino al 14 Luglio molto semplice(Ax 3, insieme al Ventoux, unica vera salita)
3) Soffiava un forte vento a favore
4) Sui tempi ho detto tutto
5) Sulla VAM idem ed aggiungo che il valore fatto registrare da Froome su Ax 3 era simile a quello di Nibali sulle Tre Cime di Lavaredo

Non è dopato? A questa domanda non si può rispondere, la cosa certa è che i tempi dicono poco o nulla.


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