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giovedì 23 luglio 2015

La Rivalità Tra Linfield, Belfast Celtic e Glentoran: Scontri e Violenza

Mettendo da parte l'Inghilterra e la Scozia ma rimanendo nel Regno Unito non si può non accennare alla grande rivalità esistente tra Linfield e Glentoran.
Una rivalità fatta di scontri tra tifosi ed altre atrocità simili.
Per la verità stiamo parlando di decenni fa, quando gli Hooligans la facevano ancora da padrone e in pieno Bloody Sunday, ciò non toglie comunque che la rivalità(suppur meno cruenta) sia sentita tutt'ora. Calcisticamente, a Belfast, vi sono molte squadre qui ci soffermeremo sulle già citate Linfield e Glentoran, parlando anche del Belfast Celtic.
Belfast era la capitale dell'Irlanda del Nord sin dalla sua creazione nel 1920.
Emergendo come la maggior città della propria nazione, è stata la scena dei principali conflitti fra repubblicani e lealisti.
Belfast(insieme a Derry) è la città che è stata maggiormente insanguinata dalla violenza britannica e unionista contro la popolazione nazionalista durante gli anni del Troubles, conflitto civile durato dal 1969 circa fino a fine anni '90.
Attentati, esplosioni, assassinii e violenza per strada hanno caratterizzato un periodo buio nella città.
Le forze paramilitari loyaliste, la Ulster Volunteer Force (UVF) e la Ulster Defence Association (UDA), con la complicità dell'esercito inglese uccisero, oltre a membri dell'IRA, anche semplici cittadini solo perché cattolici o repubblicani.
In totale oltre 1.500 persone furono uccise per violenza politica e religiosa in città tra il 1969 ed il 2000.
La città è famosa per i murales che separano i quartieri cattolici da quelli protestanti.


LINFIELD E BELFAST CELTIC
Originariamente questa partita non vedeva protagonista il Glentoran in quanto, fino al 1949, la grande rivale del Linfield era il Belfast Celtic.
Il Linfield è sempre stata la squadra dei protestanti di Belfast, di quelli fedelissimi alla Regina d'Inghilterra(sono gemellati con Rangers e Chelsea).
Infatti il club, venne fondato dagli operai protestanti in zone di Belfast molto spesso ostile ai cattolici.
Inoltre, all’interno della società vige la regola non scritta di non tesserare giocatori cattolici o comunque non protestanti.
Quindi per quanto riguarda il Linfield si può capire che si tratta di un vero e proprio settarismo.
Il loro terreno di gioco è Windsor Park, 24.734 posti che per motivi di sicurezza vengono sempre portati a 12.342.
Windsor Park è ogni settimana una bomba pronta ad esplodere, una pentola che ha superato il punto di pressione, proprio qua, dove di bombe e pressione se ne intendano.
L’odio a Belfast, purtroppo, tocca livelli che nelle altri parti d’Europa sono impensabili ed al massimo ne puoi sentir parlare alla tv o leggere in qualche giornale, ma non pensi che possano esistere nel vecchio continente.
Invece il Belfast Celtic è sempre stata la squadra cattolica, nazionalista, che mirava ad un' Irlanda libera ed indipendente.
Ricalcava in tutto e per tutto i tratti dei cugini scozzesi.
Stessa divisa, stessa ideologia politica, medesimo orientamento religioso, persino gli stadi avevano lo stesso nome.


PISTOLE ALLO STADIO 1924
Nel 1924 avvenne un grave incidente durante la semifinale di Irish Cup tra il Belfast Celtic e il Glentoran: un tifoso del Celtic portò una pistola allo stadio e iniziò a sparare sulla folla.
Era un periodo molto difficile per l'Irlanda: era in pieno svolgimento la guerra d'indipendenza irlandese e nell'ottobre di quell'anno si verificò la cosiddetta Bloody Sunday; l'incidente avvenuto durante la partita, unito al fatto che tra la tifoseria del Celtic vi era una larga componente di irlandesi nazionalisti cattolici, comportò un allontanamento della squadra dalle competizioni.
Il Belfast Celtic fu sospeso dal campionato per 4 anni.


IL BOXING DAY INSAGUINATO 1948
Il 26 dicembre (noto nei paesi anglosassoni come Boxing Day, il giorno di Santo Stefano) del 1948 il Belfast Celtic affrontò i rivali del Linfield al Windsor Park.
Il Celtic stava vincendo la partita, quando nella ripresa vennero cacciati 3 giocatori uno dietro l'altro.
Il Linfield riesce a pareggiare ma è come se fosse una sconfitta, vista la tripla superiorità numerica.
Nel finale di partita i tifosi del Linfield invasero il campo e si avventarono sui giocatori del Celtic ferendone seriamente alcuni.
La caccia meschina si concluse con tre giocatori del Celtic che rischiarono non solo la carriera ma addirittura la vita.
Il portiere Kevin McAlinden, il difensore Robin Lawlor, ma sopratutto l’attaccante Jimmy Jones, capocannoniere la stagione precedente, sul quale gli assalitori si accanirono anche dopo che aveva perso conoscenza ed era caduto al suolo.
Per lui gamba rotta e carriera finita.
Poteva andargli anche molto peggio.
La notte stessa la dirigenza del club decise di ritirare la squadra dal campionato.
Dagli fine anni 40 il Belfast Celtic smise di esistere.


IL GLENTORAN
Toccò al Glentoran, allora, ereditare il tradizionale ruolo di sfidante del Linfield nell'immutabile derby del Boxing Day, il posto del Celtic nella definizione di Big Two e buona parte della sua tifoseria.
Da allora, cattolici o protestanti che siano, i giocatori del Glentoran a Windsor Park(campo del Linfield) vengono regolarmente sommersi di insulti e fischi.
E viceversa all'Oval, campo del Glentoran.
Di fatto, la rivalità con il Linfield divenne, poco alla volta, legata ad aspetti territoriali relativi alla penetrazione nei diversi quartieri della città piuttosto che a motivi religiosi, sino alla comparsa dall'una e dall'altra parte di movimenti hooligan pronti, con buona frequenza, ad atti di violenza e teppismo che spesso hanno caratterizzato l'annuale appuntamento del Boxing Day(che vede sempre queste due squadra contrapposte: è un paletto del calendario).
Il Glentoran però non è una squadra composta da tifosi cattolici.
Infatti venendo dall'East Belfast il club ha sempre avuto una tendenza al protestantesimo ma, al contrario del Linfield, non vi è un eccessivo estremismo settario.
Non a caso, nelle file del Glens, militano molti calciatori cattolici.
Nel 1985 durante la finale di Irish Cup all'Oval, sostenitori del Glentoran rilasciarono in campo un galletto (emblema del Glentoran) e un maiale che era stato dipinto di blu per insultare i fan del Linfield.
Neanche a dirlo ci furono scontri tra le tifoserie.
Altri scontri tristemente noti si registrano sempre all'Oval di Glentoran nel 2005.
Le tifoserie rivali si lanciarono oggetti per poi scontrarsi sul terreno di gioco dopo che il Glentoran vinse 3-2 grazie ad un gol segnato alla fine della partita da Chris Morgan.
Ci volle molto tempo prima che la polizia antisommossa intervenisse in campo per ristabilire l'ordine.
I tifosi del Linfield riuscirono ad entrare in campo da una porta.
Sassi e bottiglie sono state lanciate da questi dal terreno di gioco verso la tribuna principale dopo erano seduti i tifosi del Glentoran.
In totale dopo il fischio finale sono entrati in campo circa 400 tifosi.
Nove poliziotti e due tifosi sono rimasti feriti.
Nel 2008 a Windsor Park alcune decine di tifosi del Glentoran si scontrarono con la polizia e la federcalcio nordirlandese prese la più drastica delle decisioni: bandire dal calendario il derby del Boxing day almeno per due anni.
Sanzione poi revocata e commutata in una pesante ammenda economica nei confronti dei due club.


SCONTRI CON ALTRE TIFOSERIE
Nel maggio del 2005 ci furono problemi di ordine pubblico a Dublino in occasione della finale di Setanta Cup tra Linfield e Shelbourne(club irlandese).
Nello stesso mese ai tifosi del Linfield venne vietata la trasferta al The Oval per la sfida contro il Glentoran, perché il mese prima duri scontri avevano coinvolto entrambe le tifoserie(il già citato avvenimento di prima).
Nel 2008, tre sostenitori dei blues furono arrestati a Dublino, con l'accusa di reati contro l’ordine pubblico durante il match di Setanta Cup contro il St.Patrick’s Athletic.
Nel maggio dello stesso anno, Conor Hagan, giocatore del Linfield, fu colpito da un razzo lanciato dalla tribuna dei sostenitori del Cliftonville, mentre pochi giorni dopo è stato ancora l’intervento della polizia a sedare una rivolta in occasione del Boxing Day contro il solito Glentoran.
Il settarismo, per il Linfield e i suoi tifosi, resiste oggi soprattutto quando l'avversario è il Cliftonville, club di un sobborgo della zona nord di Belfast che ancora mantiene tra i suoi fan una larghissima base di cattolici indipendentisti.


DUNDALK-LINFIELD (COPPA CAMPIONI 1979)
La situazione nel Nord Irlanda era già estremamente tesa, due eventi a pochi giorni dalla partita avevano fatto sì che che il match potesse essere giocato in un ambiente estremamente ostile.
La morte del conte Mountbattan a Sligo e 17 soldati britannici a Warrenpoint ha fatto sì che la tensione ad Oriel Park fosse elevata.
Primi problemi nei pub: Banbridge costretto a chiudere, 12 hooligans del Linfield sono stati arrestati per rissa in un pub di Carrickarnon.
Gli autobus con i tifosi del Linfield vengono presi a sassate.
Non cambia la questione nello stadio: le tifoserie rivali sugli spalti si scambiano insulti e pietre.
Poi la guerriglia.
Alcuni tifosi del Linfield saliti sul tetto del capannone mostrarono una bandiera Union Jack bruciando il tricolore irlandese.
Al termine della partita ci furono più di 100 feriti.
I tifosi del Linfield si resero protagonisti di atti vandalici distruggendo macchine ed attaccando abitazioni.
Alcuni residenti minacciarono di usare fucili nel caso la loro abitazione fosse stata attaccata.
Anche i tifosi del Dundalk non stavano a guardare con un gruppo di circa 25 persone che attaccarono un bus del Linfield con pietre e bombe molotov.
Un autobus del Linfield finì addirittura fuori strada.
Un tifoso del Dundalk venne arrestato dopo aver agitato una pistola contro i tifosi del Linfield.
Pare che ci fossero anche hooligans del Cliftonville che avevano viaggiato a Dundalk con l'intenzione di creare guai.
Per la cronaca finì 1-1, al ritorno il Dundalk vinse 0-2 passando il turno.
La corsa del Dundalk verrà interrotta solo agli ottavi di finale: sconfitti dal Celtic 3-2.


LE MINACCE DI MORTE A NEIL LENNON
Nel 2002 Neil Lennon, allora centrocampista del Celtic, annunciò che non avrebbe più giocato con la maglia dell' Irlanda del Nord.
A fermarlo non fu un infortunio o un disaccordo con l' allenatore.
Ma una pesante minaccia di morte che pende sulla sua testa ormai da molto tempo e che prima di un' amichevole contro Cipro, divenne a suo dire troppo pericolosa per essere ignorata.
«Mi dispiace che tutto finisca così. Ma non posso sottoporre la mia famiglia a questo tipo di stress e di paura ogni volta che gioco per l' Irlanda del Nord. Ci ho pensato a lungo e ora ho deciso» ha dichiarato Lennon, che in quella sfida per la prima volta sarebbe dovuto diventare capitano.
Ma quando l' autobus con la squadra nordirlandese è entrato a Windsor Park di Belfast, a bordo Lennon non c' era: poco prima che vi salisse, una telefonata alla BBC aveva avvertito che quella sera Lennon sarebbe stato ucciso.
In campo.
 E la polizia gli aveva consigliato di prendere la telefonata sul serio.
La minaccia di morte non aveva nulla a che fare con lo sport ma la sua "colpa", infatti, era essere cattolico.
E giocare per una squadra come il Celtic.
A fare la guerra a Lennon, infatti, furono le formazioni paramilitari unioniste di Belfast, che considerano la nazionale nordirlandese come una roccaforte protestante nella quale i cattolici non hanno il diritto di entrare. A quanto pare, da più di un anno i tifosi più estremisti coprivano Lennon di minacce pubbliche e private: «Se continui a indossare la maglia dell' Irlanda del Nord, pagherai con la vita».
All' inizio Lennon ha pensato che si trattasse di qualche testa calda.
Poi si è reso conto che l' ostilità nei suoi confronti era condivisa da molti: nelle ultime partite per l' Irlanda del Nord appenatoccava la palla, i tifosi lo fischiavano.
Sui muri di Belfast scritte contro di lui, accompagnate dal disegno di un uomo impiccato.


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