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venerdì 26 febbraio 2016

La Storia Di Johnny Manziel: Tra Squalifiche, Foto Scandalistiche ed Alcool

Jonnhy Manziel, detto anche "Johnny Football", è tra i QB più promettenti della NFL.
QB velocissimo nell' evitare sack, molto mobile rendendolo difficilissimo da placcare, cosa che gli permette di tener viva l’azione per molti secondi.
Grazie a questo riesce anche a guadagnare tanto tramite corse.
Giocatore elettrizzante, buon produttore di giocate spettacolari e con un braccio molto potente.
Vinse l'Heisman Trophy nel 2012 e, a livello universitario, si mise in luce con Texas A&M.


L'ACCUSA DEGLI AUTOGRAFI DIETRO COMPENSO
Per lui però, tra feste e gioco d'azzardo, già nel 2013 iniziano i problemi: viene infatti accusato di aver firmato autografi a pagamento e minacciato di essere sospeso da parte della NCAA (denuncia presentata da un broker secondo il quale avrebbe firmato più di 300 autografi dietro il pagamento di un compenso in denaro).
In un video si vedrebbe appunto Manziel firmare caschetti, cappellini, e altro materiale di merchandising, in parte poi finito in vendita su eBay, ma non si nota comunque nessuno passare dei contanti, o proporre un pagamento al giovane QB degli Aggies in cambio delle sue preziose firme.
Rischiò di saltare tutta la stagione ma poi venne scagionato dalle accuse.
Venne tenuto fuori contro Rice University e quando entrò in campo, dopo il primo TD, esultò mimando con il gesto di firmare autografi.
Nello stesso anno comunque fu protagonista di un’ottima stagione, i media (specie ESPN) lo etichettano come tra i giocatori più forti dell'ultimo decennio anche se i suoi problemi fuori dal campo (alcol, multe, sospensioni e feste) fanno storcere il naso alle franchigie NFL.


LA NFL, LE CONTROVERSIE, LE FESTE, LE RISSE E L'ALCOOL
Verrà scelto solo come 22esima scelta dai Cleveland Browns.
Nella prima giornata di pre-season viene multato di $12,000 dalla Commissione Disciplinare della NFL.
La multa viene inflitta al giocatore in seguito al gestaccio dedicato alla difesa dei Washington Redskins durante il terzo quarto della seconda sfida di preseason, una reazione che è stata ripresa dalle testate giornalistiche di mezzo mondo.
Ad ogni modo prima stagione da rookie, una sola partita da titolare (tragica) qualche lampo ma nulla di che, il ragazzo ammette i suoi problemi d’alcolismo ed entra in riabilitazione.
La sua vita fuori dal campo è davvero spericolata: tra foto ubriaco in cui cavalca un cigno con una bottiglia di champagne (in un night ad Austin, Texas) a foto in cabine telefoniche che lo ritraggono alterato da alcool mentre impugna al posto della cornetta del telefono...un mazzetto di dollari.
Senza scordarci delle sue scampagnate a Las Vegas o delle sue assenze dagli allenamenti.
Finisce in una clinica di Reading dove rimane per 73 giorni.
Esce, va a vedere un torneo di golf e litiga con un tifoso scagliandogli una bottiglietta d'acqua addosso.
I Browns stentano ma comunque nel 2015 decidono di dargli un’altra chance, gioca titolare e trascina i Brown al successo contro i Titans di Marcus Mariota, Cleveland però continua a puntare sul veterano Josh McCown (36 anni) ma coach Mike Pettine, viste le difficoltà di McCown, prende la decisione: Manziel titolare fino a fine stagione!
È il suo momento, i Browns perdono sia a Cincinnati che a Pittsburgh ma “Johnny Football” dà segnali importanti e tutto fa presagire ad un finale di stagione in crescita sino a che i demoni di Manziel tornano alla carica.
Torna a casa in Austin e si ubriaca ad un party con tanto di video che lo immortala con una bottiglia in mano mentre rappa.
Qualche settimana prima (12 ottobre) invece aveva rischiato l’arresto per aver picchiato la sua fidanzata.
Più o meno nello stesso periodo era finito nuovamente in riabilitazione per curare definitivamente le sue dipendenze alcoliche.
I Browns non hanno altra scelta: retrocesso a 3° QB della rotazione con la squadra che fino alla fine sarà nelle mani di McCown con la seguente dichiarazione di coach Pettine:

"Sono particolarmente deluso nelle sue azioni e comportamenti perché ha lavorato molto duramente. I miglioramenti rispetto all’anno scorso sono stati enormi ma deve ancora dimostrare costantemente che ha acquisito una buona comprensione di ciò che serve per avere successo nella posizione di QB a questo livello che va ben oltre il campo. Abbiamo intenzione di continuare a sostenerlo in ogni modo possibile, ma a questo punto, abbiamo deciso che è meglio andare con Josh fino alla fine".

Ad inizio 2016, in un residence minaccia di uccidere la sua ragazza e poi di suicidarsi: la polizia apre un'inchiesta.
Intanto i Browns decidono di tagliarlo: sarà free agent il 9 marzo 2016.


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