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martedì 27 giugno 2017

La Storia Della Coppa America Di Vela: Tutte Le Edizioni 1851-2017

La storia della (futura) America's Cup (Coppa America) di Vela iniziò nel 1848, quando la Regina Vittoria autorizzò la creazione della Hundred Guinea Cup per l'Esposizione Universale del 1851.
Dopo la vittoria dell'equipaggio USA nella prima edizione, la coppa cambiò appunto nome diventando America's Cup.
Nel 1851 un consorzio guidato da John Cox Stevens salpò da New York a bordo della goletta America.
Il creatore dell'impresa era talmente fiducioso che non volle essere pagato prima di aver portato la barca alla vittoria.
Il 22 agosto, la barca statunitense sfidò sedici vascelli del Royal Yacht Club al largo dell'isola di Wight.
America vinse, distaccando di 18' il primo inseguitore.
Cox e i suoi compagni vendettero la barca e si tennero la Coppa.
L'8 di agosto 1870 la gara ebbe inizio dal porto di New York.
Fu una regata caratterizzata da numerose collisioni, con la barca inglese Cambria che si classificò decima e America che arrivò quarta.
La Coppa rimase a New York, grazie a Magic.
Nel 1871 Cambria è sostituita d Livonia, finirà comunque 4-0 per gli americani.
Nelle due edizioni successive entrano come sfidanti due imbarcazioni canadese, entrambe facilmente sconfitte dagli americani.
Nel 1885 tornano in gara gli inglesi, il Defender del NYYC è il 94 piedi Puritan che ha come skipper Aubrey J.Crocker, il risultato è ancora, per la terza edizione consecutiva, di 2 a 0 sul 96 piedi Genesta.
Va sottolineato però che nella seconda una avaria costrinse il Puritan al ritiro.
Sorprendentemente il proprietario inglese di Genesta, Sir Richard Sutton ordina al suo skipper John Carter di ritirarsi anch'esso considerando poco dignitoso vincere senza avversario.
Sutton, grazie a quel gesto, impersonò l'ideale della lealtà sportiva diventando molto popolare.
Nel 1986, 1987 e 1893 le imbarcazioni inglesi vengono sconfitte più o meno nettamente e la coppa rimane ancora una volta in America.


IL TURBOLENTO CONTE INGLESE DI DUNRAVEN
Nel 1895 il difensore, disegnato è Defender.
Lo sfidante, firmato ancora una volta da Gorge Watson è l'imbarcazione inglese Valkirye III e anche il timoniere è lo stesso di due anni prima: William Cranfield.
Valkyrie III perde regolarmente la prima regata, ma nella stessa sera il NYYC riceve una protesta scritta da parte del conte di Dunraven.
Due gli argomenti del conte: l'intrusione di barche degli spettatori nella zona di partenza che lo avrebbero danneggiato e una irregolarità nella zavorra di Defender.
Benchè la prima notazione del conte fosse fondata il NYYC non poteva essere in grado nel 1895 di controllare i già numerosi spettatori ma a partire dall'edizione successiva, la Marina Militare USA, si prese carico del problema.
Per quanto riguarda la zavorra invece Defender e Valkyrie III furono rimisurate e trovate in regola.
Come se non bastasse, la mattina successiva, nelle concitate fasi del prepartenza il boma di Valkyrie III danneggiò il paterazzo (un cavo che sostiene la parte posteriore dell'albero) di Defender che si trovò gravemente danneggiato e fu costretto al ritiro.
Vittoria inglese e 1-1? Niente affatto.
Per non essersi fermato a verificare i danni subiti dall'avversario e per non aver esposto la bandiera di protesta Valkyrie III venne squalificato.
Defender offre la possibilità di ridisputare la regata ma il conte rifiuta sdegnato e il giorno seguente, poco dopo aver attraversato la linea di partenza fa ritirare il suo Valkyrie III.
Defender prosegue da solo per la terza e decisiva vittoria: 3 a 0.
Questi avvenimenti, insieme alla mai spenta disputa riguardo la zavorra di Defender, portarono ad una controversia che coinvolse ammiragli, storici, ambasciatori e naturalmente avvocati.
Ma infine si risolse con l'espulsione del conte di Dunraven dal NYYC.
La situazione comunque si fece sempre più aspra, con gli inglesi che si rifiutarono di sfidare gli USA fino al 1934.


SIR THOMAS LIPTON
Il magnate britannico delle spezie Sir Thomas Lipton lanciò la prima di cinque sfide che durarono per 31 anni.
Nonostante le sconfitte con le varie Shamrock, Lipton (il cui nome è ora associato ad una nota marca di tè) fu premiato dal sindaco di New York con un trofeo speciale, una sorta di attestato di simpatia.
Nel 1903 si ricordi che nell'ultima regata cala la nebbia sul camp e Shamrock III non riesce neppure a tagliare il traguardo entro il tempo massimo.
Dopo la sconfitta del 1920, anche Lipton si scoraggiò ma proprio allora vennero modificate le regole.
Newport divenne il nuovo scenario della gara, e per la prima volta furono imposte precise restrizioni sulle caratteristiche delle imbarcazioni.
Ciò nonostante, nella categoria J-boat l'ottantenne Sir Lipton con la sua Shamrock V fu sconfitto dall'Enterprise di Vanderbilt.
Shamrock V di Charles Nicholson viene sconfitto 4-0 da Enterprise nel 1930.
Lipton invece morirà 1 anno dopo.


IL RITORNO DEGLI INGLESI
Nel 1934 T.O.M. Sopwith guidò il ritorno degli inglesi.
Endeavour era un'ottima barca.
Una volta arrivato a Newport il suo equipaggio professionista chiese un generale aumento di stipendio al quale Sopwith rispose licenziando tutti.
Furono imbarcati dilettanti volenterosi, non evidentemente all'altezza degli allenatissimi predecessori.
Nonostante l'handicap le regate cominciano con due vittorie magistrali di Endeavour, nettamente superiore a Rainbow col vento in poppa.
E nella terza, a metà percorso, prima di riprendere la bolina, lo sfidante inglese ha 6 minuti e 39 secondi di vantaggio, cioè è davvero vicino al 3 a 0.
Talmente vicino che a bordo di Rainbow Vanderbilt lascia il timone e scende sottocoperta a consolare il rappresentante del NYYC.
Tutto sembrava perduto.
Ma il destino aveva deciso altrimenti: Sherman Hoyt prende la guida di Rainbow e comincia a volare.
Non solo, ma uno dei più clamorosi salti di vento della storia della regata porta Rainbow dritto in boa mentre Endeavour è costretto a 4 virate.
Dal possibile ko al 2 a 1.
Vanderbilt corre ai ripari ingaggiando (grazie al giorno di riposo concesso) il velaio di Yankee, Franck Paine, che porta in dote i propri spinnaker.
Da quel momento Rainbow vince tre regate consecutive salvando la Coppa.
Ma lo fa tra nuove polemiche: nella quarta regata una collisione tra le due barche pare favorire Rainbow.
Endeavour protesta, ma la sua protesta non è accolta per un errore di procedura.
Anche nella sesta regata gli inglesi conducono gran parte della prova prima di venire sconfitti definitivamente di soli 55 secondi: finirà 4-2 per gli americani.


GLI ANNI DELLA GUERRA
Nel 1937 la barca inglese Endeavour viene sconfitta 4-0 da Ranger, si ritorna a correre nel 1958 dopo la sospensione forzata per via della seconda guerra mondiale.
Lo scozzese David Boyd firma il disegno di Sceptre su commissione Hugh Goodson.
Sceptre però nasce male e ciò è dimostrato anche dalle difficoltà con le quali riesce a battere il vecchio Evasine (datato 1939) di Owen Aisher nelle selezioni per il ruolo di challenger del Royal Yacht Squadron.
Columbia è troppo forte e la finale si chiude con un impietoso 4 a 0 per gli americani.
Il secondo consecutivo per uno sfidante inglese.


APERTURA VERSO NUOVE FRONTIERE
Fino al 1958, in XVII edizioni di Coppa America, gli inglesi erano stati scelti come sfidanti per 15 volte, praticamente sempre se si eccettua la presenza canadese del 1876 e del 1881.
Il tabellino statistico racconta, nel 1958, di un totale di 50 regate di finale con sole 5 vittorie (una nel 1870 e due ciascuno nel 1920 e nel 1934) contro 45 sconfitte.
E grande anche il rischio che la regata si identifichi con una sfida senza speranza, ancora furiosi per la sconfitta del 1851, che cercano di reagire.
Il "nuovo" del quale la Coppa America ha bisogno è perfettamente rappresentato dall'Australia.
Terra giovane e molto appassionata di vela.
Nel 1962 Sir Franck Packer è un ricco editore di Sydney che acquista il vecchio Vim di Vanderbilt e lo usa come "barca lepre" per il nuovo Gretel che ha commissionato ad Alan Payne.
Al timone c'è Jock Sturrock.
I defender snobbano un po' la prima sfida di "down under" e viene fatto costruire un solo nuovo 12 metri, Nefertiti disegnato e timonato da Ted Hood.
Nonostante il genio di Hood (uno degli inventori della vela moderna) a Nefertiti viene preferito il vecchio Weatherly disegnato da Philip Rhodes per l'edizione del 1958.
Weatherly vince per 4 a 1.
Nel 1964 tornano gli inglesi che con Sovereign perdono 4-0 contro Constellation.
Nel 1967 Intrepid (USA) batte la sfidante australiana Dame Pattie finirà 4-0 per gli americani.
Nel 1970 sempre l'australiana Gretel II viene sconfitta 4-1 da Intrepid, la regata comunque è accesissima sin dalla prima prova quando una protesta del timoniere australiano viene respinta consentendo a Intrepid una facile vittoria.
Nel secondo atto succede anche di peggio.
Gretel II vince la regata, ma a causa di una protesta di Intrepid per una collisione in partenza, viene squalificata.
Qui succede il finimondo con gli australiani che protestano e minacciano di abbandonare la competizione.


DENNIS CONNER E L'ALLARGAMENTO
Da un punto di vista di regolamenti l' edizione del 1974 è la prima che offre una giuria internazionale in luogo di quella del NYYC. 
Già, la Coppa America si disputava con la Giuria composta di membri dello stesso circolo per il quale gareggiava uno dei contendenti.
Sono le conseguenze del supposto maltrattamento ricevuto da Gretel II quattro anni prima e dunque implicitamente un modo per riconoscerne il fondamento.
Oltre ai giudici cambiano anche le norme per la costruzione degli scafi.
Viene ammesso l'alluminio, destinato rapidamente a sostituire il legno.
Lo sfidante australiano Southern Cross è timonato da John Cuneo e disegnato da Bob Miller, un progettista originale.
Scontento anche del suo nome, che qualche mese dopo otterrà di mutare in Ben Lexcen, costui cambierà un destino che pare inalterabile.
Ma bisognerà ancora aspettare 9 anni.
Tra i defender invece al timone c'è il grande Ted Hood.
Ma anche Hood si convince che, almeno in partenza, c'è un ragazzo californiano al quale conviene lasciare la guida.
Il suo nome è Dennis Conner, probabilmente il miglior specialista di questa competizione in un secolo e mezzo di storia.
Anche lui lega da questo momento il proprio nome alla Coppa America.
Finirà 4-1 per gli americani.
Nell'edizione successiva del 1977 lentamente ma inesorabilmente il campo dei partecipanti si allarga.
Questa volta arrivano da tre nazioni diverse: Australia (Australia), Francia (France II sempre del barone Bich come il precedente France) e la debuttante Svezia (Sverige).
L'americana Courageous batterà 4-0 Australia.
Australia non è più lenta di Courageous, ma gli americani hanno maggiore voglia di vincere.
Un po' strano a pensarci bene.
Le motivazioni più forti dovrebbe averle chi non vince da un secolo, anzi, non ha mai vinto.
Turner passerà alla storia negli anni successivi per la creazione delle rete televisiva CNN e per il matrimonio con l'attrice Jane Fonda.


LA FINE DELL'EGEMONIA AMERICANA
Il 1983 fu l'anno dell'imbarcazione italiana Azzurra: ma a sfidare gli americani andò Australia II, la barca di Alan Bond, con John Bertrand come skipper. 
La barca australiana è velocissima così Conner commissiona a Johan Valentijn, nel frattempo diventato cittadino statunitense, un nuovo scafo: Liberty.
Nel frattempo molte energie vengono distolte dal lavoro in mare con una lunga vertenza promossa dal team di Conner che vuole dimostrare in vari modi l'illegalità di Australia II.
Prima si accusano gli australiani di aver effettuato test in Olanda (violando il principio che vuole che lo scafo presentato sia il frutto dell'ingegno dei soli connazionali alla sfida) poi ci si concentra su la misteriosa chiglia.
Di fatto, come vittime di un complesso di colpa, quasi volessero espiare la responsabilità di tante decisioni a senso unico a favore ai padroni di casa, stavolta le decisioni sono tutte contrarie a Conner, Australia II è regolarmente ammessa alla regata.
Lo skipper americano è furioso.
Gli australiani batterono 4-3 Liberty di Conner grazie anche all'accorgimento della "chiglia segreta", ponendo fine ad un'egemonia che durava da 132 anni e 25 sfide, in cui i detentori vinsero 86 delle 78 gare corse.


STARS & STRIPES E LE POLEMICHE
Nel 1987 ci si trasferisce in un assolato club (il Royal Perth YC) su lo Swan River, fiume che bagna Perth, capitale del Western Australia.
Le regate sono organizzate al largo di Fremantle, in oceano, dove ogni pomeriggio arriva "The Doctor", un vento chiamato così perchè capace di lenire i fastidi del sole quindi del caldo.
"The Doctor" è furioso rispetto alla placida meteorologia di Newport.
Spesso vicino ai 30 nodi.
Tra gli sfidanti i migliori sono Dennis Conner (che ora corre per lo YC di casa sua: San Diego, California) e il suo Stars & Stripes, USA di San Francisco (con Tom Blackaller al timone e Paul Cayard alla tattica), New Zealand con Chris Dickson come timoniere e skipper.
New Zealand è il primo 12 metri ad essere costruito in vetroresina.
Si merita il soprannome di "Plastic Fantastic" (e qualche polemica di illegalità) perchè perde solo una delle prime 32 regate ma quando si trova di fronte Conner viene sconfitto.
Gli australiani, ormai diventati perfetti nel ruolo di sfidante, scoprono quanto sia difficile fare il defender.
Alan Bond, eroe nazionale per aver portato la Coppa in Australia, ritiene che sia una specie di suo diritto gestire la difesa.
Ma sulla sua strada trova Kevin Parry, deciso a strappargli il diritto dalle mani.
La lotta tra i due (e le loro barche la serie degli Australia arriva alla IV, quella dei Kookaburra di Parry alla III) diventa feroce e in mare va avanti a suon di proteste.
Alla fine prevale Kookaburra III.
Ma il difensore viene sconfitto 4 a 0 da Conner e soci.
Il sogno australiano è durato solo 4 anni.
La Coppa America torna a casa.
Ma stavolta in California, a San Diego.
Nel 1988 Team New Zealand arrivò a sfidare gli statunitensi: qui sorsero polemiche sul tipo di barche (la prima era di 90 piedi, la seconda di 60), con il risultato che sul 2-0 per Stars&Stripes i neozelandesi fecero ricorso, senza successo.
Costretto a ricorrere ad un gruppo di avvocati per difendere il proprio diritto a gareggiare con un 12 metri di vetroresina in Australia, il banchiere di Auckland Michael Fay, l'armatore di New Zealand, scopre una serie di buchi nel regolamento della Coppa.
Pensa di sfruttarli a proprio vantaggio.
Di fatto Fay fa costruire New Zealand (progettista è Bruce Farr), un monoscafo lungo 90 piedi e pretende di gareggiare con quello.
A San Diego sono sorpresi ma reagiscono con altrettanta scaltrezza commissionando un catamarano di 60 piedi.
Stars & Stripes travolge New Zealand per 2 a 0 con distacchi superiori ai 18 minuti per la prima regata e ai 21 per la seconda.
La regata passa alla storia come la più controversa ma anche come una nuova vittoria per lo skipper Dennis Conner. 


ANNI 90 E BLACK MAGIC
Dopo le polemiche dell'edizione 1988 che ha avuto 2 anni di strascichi in tribunale, viene scelta la IACC una barca (75 piedi la lunghezza) che nasce sulla carta da una serie di riunioni di specialisti.
Alta tecnologia e velocità.
Questo è quanto richiesto ai nuovi scafi.
Rispetto ai 12 metri gli IACC sono il 20% più lunghi, hanno il 66% in più di superficie velica, e sono il 34% più leggeri..
La richiesta di maggiore spettacolarità è però difficile da assecondare a San Diego, dove il vento è piuttosto raro.
Ad ogni modo nel 1992 il Moro di Venezia, la barca italiana, guidata da Paul Cayard, riuscì a sfidare America3 del miliardario Bill Koch, cedendo solo all'ultimo atto per 4-1.
Nel 1995 i neozelandesi di Black Magic vinsero negli Stati Uniti portando il trofeo ad Auckland (Nzl).
Young America di Dennis Conner fu sconfitta 5-0.
Tra gli sfidanti della Louis Vuitton Cup, OneAustralia ha John Bertrand, lo stesso di Australia II, come skipper.
Nel corso delle semifinali in una, a San Diego, rara giornata ventosa, One Australia si spezza in due, affondando in pochi secondi e in diretta televisiva.
L'equipaggio fa in tempo a gettarsi in mare (anche perché su una barca di Coppa America nessuno sta sottocoperta) e pochi giorni dopo, avendo attrezzato la barca di riserva, si ripresenta in regata indossando il giubbotto salvagente.
Tra i defender invece sono in gara in tre.
Il Bill Koch di America 3 stavolta alle prese con un equipaggio quasi interamente femminile (Mighty Mary lo scafo), John Marshall (Young America) e Conner, che si avvale di Paul Cayard (Stars & Stripes).
Conner, che è il più forte, ha l'organizzazione più povera.
Le altre due sono veloci, ma complessivamente inesperti.
Rocambolescamente, Conner conquista il ruolo di defender e ancora una volta, forzando il regolamento, consapevole dei limiti del proprio scafo, ottiene di poter utilizzare Young America.
L'escamotage non gli fa evitare il tracollo: 5-0 per Black Magic come detto.
5 anni dopo, nel 2000, Black Magic difenderà facilmente il titolo battendo 5-0 l'imbarcazione italiana Luna Rossa.


ALINGHI...MA IL MARE DOV'E'?
Nel 2003 si disputa la seconda edizione della Coppa America in Nuova Zelanda, la terza sotto l’equatore (va aggiunta quella di Fremantle, Western Australia, del 1987).
Al primo tentativo l’industriale farmaceutico svizzero Ernesto Bertarelli riesce dove hanno fallito Thomas Lipton, Marcel Bich, Patrizio Bertelli e molti altri, vincere la regata più importante al mondo.
Il risultato è Alinghi, uno scafo nero e rosso che ha per numero velico SUI 64 che prima batte per 5 a 1 nella finale della Louis Vuitton cup lo scafo americano del St.Francis Yacht Club (sede a San Francisco) Bmw Oracle e infine, con un inequivocabile, 5 a 0 sul defender (che schiera il giovane Dean Barker al timone) conquista la coppa America.
Il “problema” è che Alinghi è svizzera e non ha sbocchi sul mare indispensabili, regolamento e tradizione della regata insieme, per organizzare la Coppa America.
La coppa fece dunque ritorno in Europa, dove era rimasta solo per la prima sfida.
La scelta del defender cadde sulla città spagnola di Valencia.
Il nuovo regolamento della coppa ha previsto che si disputassero, in giro per l'Europa, delle regate preliminari di flotta e match race, denominate Louis Vuitton Acts, valide ai fini della classifica finale. Nel quadro di questi Acts, per la prima volta l'Italia ha ospitato, nei mesi di settembre e ottobre del 2005, alcune regate della Louis Vuitton Cup.
La squadra di Alinghi ha difeso con successo il trofeo nel 2007.
Gli sfidanti di New Zealand vinsero la Louis Vuitton Cup: dopo avere vinto 17 delle 20 regate del Round Robin i neozelandesi si imposero 5-2 la semifinale contro Desafío Español 2007 e col punteggio di 5-0 la finale contro Luna Rossa.
Gli svizzeri, come detto, difenderanno la Coppa vincendo 5-2.


LE DISPUTE LEGALI
La 33a edizione della America's Cup del 2010 si "apre" con una disputa legale tra il "defender" Alinghi e BMW Oracle Racing Team (di Larry Ellison),in rappresentanza del Golden Gate Yacht Club.
Originariamente infatti Alinghi aveva accettato quale Challenger Of Record il team Desafío Español ma gli americani si appellarono in tribunale.
Con la sentenza del 2009, la Corte Suprema di New York riconosceva, definitivamente, nel Golden Gate Yacht Club il nome del Challenger Of Records della 33esima America's Cup.
Dopo varie dispute è stata ufficializzata, dal Defender Alinghi, la data della competizione: la 33esima America's Cup si è svolta dal 1º al 25 febbraio 2010 di nuovo nelle acque di Valencia.
La competizione si è svolta seguendo le antiche norme del Deed Of Gift (come era già accaduto nel 1988).
BMW Oracle Racing(con il trimarano USA17) ha battuto Alinghi per 2-0.
Nel 2013 gli americani riusciranno a difendere il titolo.
Poiché i nuovi AC72 possono sviluppare una velocità superiore a quella del vento reale, essi possono navigare in condizioni di vento sfavorevoli a barche della loro stazza (anche sotto i 10 nodi). L'America's Cup vera e propria è stata disputata, come ormai consuetudine, tra il vincitore della Louis Vuitton Cup e il detentore della Coppa, in una serie di regate nella Baia di San Francisco, edizione particolare visto che questa edizione verrà vinta dall'imbarcazione che avrebbe raggiunto 9 punti.
Viene assegnato un punto per ogni vittoria.
Oracle vince 9 a 8 dopo una rimonta di 8 vittorie consecutive su New Zealand (in realtà Oracle, nel mezzo, aveva vinto 2 regate ma i punti non gli erano stati assegnati per irregolarità sulla stazza della barca.
Nel 2017 invece vince la terza edizione della sua storia New Zealand (dopo i successi del 1995 e 2000) battendo per 7-1 BMW Oracle nelle acque di Bermuda (35esima edizione).




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