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domenica 25 giugno 2017

Le Mascotte Sportive Più Turbolente: Insulti, Risse ed Espulsioni

Inventate per far divertire il pubblico, molte mascotte si sono rese protagoniste di episodi incresciosi, risse ed addirittura ferimenti.
In questo articolo vedremo quelle più "turbolente", abbracciando il calcio inglese e gli sport americani.



CALCIO INGLESE
Tra le più accese, sicuramente "Robbie The Bobby", la mascotte del Bury (ai tempi in League One).
Nel 2001 venne espulsa per ben tre volte: una volta per rissa con la mascotte del Cardiff, un'altra volta per aver strappato le orecchie a quella del Peterborough ed infine per aver mostrato il fondoschiena ai tifosi dello Stoke City.


Sempre nel 2001, "Cyril The Swan", il cigno dello Swansea staccò la testa a "Zampa The Lion" (mascotte del Millwall).
Staccata la testa la lanciò verso gli spettatori.
Zampa The Lion, poco prima, aveva provato (senza riuscirci) a decapitare Cyril The Swan.
Le 1000 sterline di multa se le becca solo lo Swansea.


Durante il big match tra Queens Park Rangers e Burnley, gara di Championship del 2013, "Bertie Bee" (la mascotte del Burnley) è stato allontanata dal campo per comportamento antisportivo verso il guardalinee.
A seguito di alcune decisioni dubbie, la mascotte del club di Turf Moor si è avvicinata al collaboratore dell’arbitro suggerendogli l’utilizzo di un paio di occhiali.
Un gesto goliardico che non è piaciuto al fischietto Simon Hooper.
Immediata la cacciata di Bertie dal rettangolo verde.
Poco dopo sul profilo twitter del club è stata postata una foto in cui la mascotte veniva immortalata dietro a delle sbarre, con la testa tra le mani, come a voler riflettere sulle conseguenze del gesto compiuto.
Non è la prima volta che Bertie Bee si rende protagonista di questi episodi.
Alcuni anni fa, in una gara notturna contro il Preston North End, era stata proprio la mascotte a fermare, con un placcaggio, un tifoso che, completamente nudo, aveva invaso il terreno di gioco.



BASEBALL MLB
"Souki" fu la prima mascotte dei Montreal Expos (franchigia che militò in MLB dal 1979 al 2004) e durò una sola stagione (1978), una figura in uniforme Expo con una palla da Baseball gigante al posto della testa.
Souki, aveva strane antenne sporgenti ai lati della testa.
Sembrava qualcosa che era arrivato dallo spazio e faceva spaventare i bambini che avevano paura di lui.
Durante una partita nel tardo autunno, un padre attaccò Souki dopo che questo aveva spaventato suo figlio.


"Youppi!", mascotte dei Montreal Expos, era nato per incitare e rendersi simpatico al pubblico che affollava gli spalti dello Stadio Olimpico di Montreal mentre assisteva alle partite degli Expos.
Disegnato da Bonnie Erickson, uno dei creatori dei Muppet, il 23 agosto 1989 Youppi stabilì il curioso primato di essere la prima mascotte a essere allontanata dal campo durante una partita.
Nel match contro i Los Angeles Dodgers, durante gli extra-innings, il peloso gigante arancione si era messo a dare fastidio ai giocatori avversari, diretti, dal manager Tom Lasorda, noto per il suo carattere molto acceso.
Sebbene in Canada fosse un’istituzione,quando la squadra lasciò il Quebec per essere trasferita in USA, diventando gli attuali Washington Nationals, Youppi! fu messo in soffitta e sostituito da Screech, un’aquila.
Tornò alla “vita attiva” nel 2005, quando divenne la nuova mascotte dei Montreal Canadiens, franchigia storica di NHL.
Anche in questo caso marcò un primato: fu infatti la prima mascotte, nella storia dello sport professionistico americano e canadese, ad aver cambiato disciplina nel corso della sua vita.
Youppi! indossa una casacca che, invece di portare un numero sulla schiena, presenta un punto esclamativo.


"Crazy Crab" fu la mascotte dei San Francisco Giants per la stagione 1984.
A differenza di altre mascotte, Crazy Crab fu ideata come una "anti-mascotte", una presa in giro della mania delle mascotte che dilagava in quel momento.
I fan furono incoraggiati a fischiare la mascotte (interpretato da Wayne Doba) ed il manager Frank Robinson appariva in uno spot televisivo con il crostaceo, dove veniva trattenuto mentre cercava di picchiarlo.
Tale incoraggiamento funzionò così bene, che i fan dei Giants regolarmente gettavano vari oggetti a Crazy Crab, comprese le bottiglie di birra e le batterie, tanto che il vestito della mascotte dovette essere rinforzato con un guscio di protezione in fibra di vetro.
Il granchio era così odiato, che giocatori e persino i tifosi avversari potevano gettare sacchetti di resina e altri oggetti alla mascotte.
Wayne Doba citò in giudizio i San Diego Padres, dopo che due dei loro giocatori lo affrontarono, provocandogli delle lesioni.


"BJ Birdie" è stata la mascotte ufficiale per i Toronto Blue Jays dal 1979 al 1999.
Fu espulso in una partita nel 1993 per aver fatto dei gesti che l'arbitro aveva ritenuto troppo offensivi. Venne sostituito, nel 1999, con Ace e Diamond.


Nel 1991 "San Diego Chicken" (la mascotte dei San Diego Padres attiva dal 1977) fece lo sgambetto a Kimberly Smith (cheerleader dei Bulls) rotolandosi sopra.
Quest'ultima si ruppe la mascella e perse il suo posto (verrà risarcita con 300mila dollari).


"Phillie Phanatic" dei Philadelphia Phillies (prima apparizione nel 1978) è tra le mascotte ad aver subito più processi.
Ferì diversi spettatori: danno ad un ginocchio per uno in tribuna più altri feriti dopo averli lanciati in piscina con una sdraio.
Si ricordano anche accesissime risse contro i Los Angeles Dodgers e in particolare con Lasorda nel 1988 che ne ebbe abbastanza delle sue provocazioni ed andò a spintonarlo scaraventandolo a terra (la mascotte stava deridendo un manichino con addosso la divisa dei Dodgers).


"The Oriole Bird" è la mascotte ufficiale dei Baltimore Orioles, ed è una caricatura dell’uccello che ha lo stesso nome.
The Bird nacque il 6 aprile 1979 da un uovo gigante al Memorial Stadium di Baltimora.
The Bird è famoso a Baltimora per la sua danza sopra i dugout e le beffe/insulti alla squadra ospite.


"Mariner Moose" è la mascotte dei Seattle Mariners, nel 1995, durante l’American League Division Series, tra i Mariners e i New York Yankees, Moose guadagnò l'attenzione nazionale quando si ruppe una caviglia sbattendo contro il muro degli esterni al Kingdome durante una corsa su pattini in linea trainato da un ATV.
Un altro episodio che l’ha reso famoso è quando ha investito, con la sua ATV, Coco Crisp nel 2007, sollevando le ire del pitching coach dei Red Sox, John Farrell.


Nel 2000 un tifoso dei Florida Marlins perse conoscenza, dopo esser stato colpito alla testa da una maglietta scagliata con un cannone "lancia t-shirt" da "Billy The Marlin" (mascotte dei Florida Marlins).
Billy fu poi portato in tribunale ma venne scagionato.


"Mr.Met" dei New York Mets (attiva dal 1964, fu la prima mascotte) riuscì a farsi licenziare dalla sua stessa squadra.
In particolare il 31 maggio 2017, i Mets perdono 7-1 contro i Milwaukee Brewers, lui mostra il dito medio ai tifosi avversari che si prendono comunque gioco di lui insultandolo.
Colui che impersona la mascotte viene licenziato.


FOOTBALL AMERICANO
Nel 2010, campionato NCAA, i Cincinnati Bearcats ospitano Pittsburgh.
Dion Lewis di Pittsburgh realizza un touchdown, la mascotte Bearcats incita i tifosi di casa a bersagliarlo con palle di neve.
Così avviene, la mascotte dei Bearcats ("The Bearcat") viene arrestata.


Durante un derby NCAA con due squadre della Florida a sfidarsi, il clima si fa subito incandescente.
"Chief Osceola" di Florida State, entra in campo a cavallo imitando un capo indiano con tanto di lancia con una fiamma accesa.
La mascotte di Miami vuole spegnere le fiamme e si munisce di estintore.
Placcata dai poliziotti, viene bloccata e messa sotto osservazione per alcune ore.



BASKET NBA
Curioso il pasticcio che creò "Jazz Bear" degli Utah Jazz, mentre stavano festeggiando (con una torta) un tifoso dei Jazz.
La mascotte inclinò troppo il vassoio che cadde di sotto sulla testa di una ragazza.



HOCKEY NHL
La mascotte dei Calgary Flames "Harvey The Hound" provocò a tal punto il coach degli Edmonton Oilers (Craig MacTavish) che questi gli tirò la linguona fino a staccargliela.




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