domenica 14 giugno 2020

Critiche Per Il Linfield: La Maglia è Un Riferimento All'Ulster Volunteer Force?

Il Linfield fondato a Belfast (Nord Irlanda) nel 1866 dagli operai protestanti affiliati all'Ordine d'Orange è da sempre una squadra dichiaratamente anti-cattolica, al cui interno è stata in vigore a lungo la regola (non scritta) di tesserare soltanto giocatori protestanti.
Si tratta della società più vincente del Nord Irlanda (53 titoli e 43 coppe nazionali), capace negli anni 60 e 70 di figurare anche in Europa (si ricordano i quarti di finale nella Coppa Campioni 1966/67). Oggi è allenata da David Healy (che molti ricorderanno in Premier League nelle file del Fulham ma anche con il Leeds e in Scozia con i Rangers).
David Jeffrey (ex storico manager della squadra al timone per ben 17 anni sino al 2014) ha sempre affermato il desiderio dei giocatori di indossare la "famous blue shirt", senza alcun riferimento alla religione.
Nel Boxing Day del 1948 disputatosi a Windsor Park tra Linfield e Belfast Celtic, la partita finì con l'invasione di campo seguita da uno scontro tra le due fazioni, nel quale l'attaccante protestante del Belfast Celtic, Jimmy Jones, ne uscì ferito. L'anno successivo la società Belfast Celtic prese una decisione radicale: non partecipare più ad alcuna competizione nordirlandese, per sempre.
Nel 1988 la società ebbe problemi anche in Europa dove gli venne squalificato il campo per 2 partite a seguito di lancio di oggetti in campo durante la partita contro i norvegesi del Lillestrom.
Nel 1997, il match contro il Coleraine fu sospeso dopo che un tifoso scagliò due bottiglie sul terreno di gioco a seguito dell'espulsione di due giocatori del Linfield.
Nel maggio del 2005 ci sono stati problemi di ordine pubblico a Dublino in occasione della finale di Setanta Cup tra Linfield e Shelbourne.
Nella stessa stagione ai tifosi del Linfield venne vietata la trasferta al The Oval (Belfast sempre) per la sfida contro il Glentoran (cattolico), perché il mese prima duri scontri avevano coinvolto entrambe le tifoserie.
Nel 2008, tre sostenitori dei blues furono arrestati a Dublino, con l'accusa di reati contro l'ordine pubblico durante il match di Setanta Cup contro il St. Patrick’s Athletic. Nel maggio dello stesso anno, Conor Hagan, giocatore del Linfield, fu colpito da un razzo lanciato dalla tribuna dei sostenitori del Cliftonville.
A marzo 2012 in occasione della sfida tra il Linfield e il Derry City (club nord irlandese ma cattolico quindi iscritti al campionato irlandese), valida per il ritorno dei quarti di finale della Setanta Cup, giocata al Brandywell Stadium di Londonderry (città del tristemente famoso Bloody Sunday dove i britannici spararono contro una folla di manifestanti cattolici, uccidendone 26) durante la gara si è potuto assistere agli ormai consueti insulti anticattolici, contro l'IRA, il papa e gli scandali di pedofilia che hanno più volte interessato la Chiesa.
I tifosi del Derry hanno risposto con canti a favore dell'IRA (Irish Republican Army, in quel conflitto negli anni 70 morirono centinaia di soldati nord irlandesi) e altro ancora. La tensione all'interno dello stadio era alta al punto che, a fine gara, si è reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine per impedire gli scontri.
Identità, religione, politica, ma anche la complessa storia d'Irlanda ha reso forte ed aspra la rivalità tra il Linfield (e gli altri club protestanti) e le altre squadre dell'isola cattoliche; rivalità che sconfina molte volte in atti di violenza che vanno al di là del risultato sportivo e della partita giocata sul campo.
Per approfondire sugli scontri: La Rivalità Tra Linfield, Belfast Celtic e Glentoran: Scontri e Violenza
Il Linfield aveva comunque lanciato una campagna antirazzismo chiamata "Give Sectarianism The Boot" al punto che nel 2006, anche il presidente della FIFA Sepp Blatter, si congratulò con il club per il suo impegno profuso contro il razzismo.
In questi giorni però ha fatto scalpore la decisione della squadra di utilizzare una seconda maglia simile ai colori dell'Ulster Volunteer Force (un gruppo paramilitare protestante autore di molti attentati).
Secondo la società, la scelta dei colori per la nuova maglia da trasferta per la prossima stagione è stata del tutto casuale e involontaria.

Roy McGivern (presidente del Linfield) e la società stessa hanno fatto sapere: "Quella sarà la nostra nuova maglia da trasferta, non abbiamo niente da rimproverarci e non intendiamo modificarla. Si tratta di una divisa di una squadra di Calcio. Qualsiasi accusa o deduzione del contrario viene respinta con fermezza e vigore da questo club che si vanta di essere inclusivo, aperto a tutti e rappresentativo di tutti. Linfield FC è totalmente contrario a tutte le forme di bigottismo, pregiudizio, violenza e discriminazione"

Come già detto, i colori scelti dal club per la seconda maglia da gioco della stagione 2020/2021 (arancione e porpora con una banda trasversale) sono esattamente gli stessi del più famigerato gruppo paramilitare protestante, l'Ulster Volunteer Force. Un gruppo armato responsabile dell'uccisione di quasi 600 civili cattolici negli anni del conflitto, le cui bandiere sventolano ancora oggi sui lampioni di molti quartieri protestanti di Belfast e dell'Irlanda del Nord tutta.

Un membro dell'assemblea SDLP, Justin McNulty, ha dichiarato all'Irish News : "Il Calcio è uno sport per tutti. Spero che questa sia una vera svista da parte del club e che prenderanno le misure appropriate per evitare di causare offese o vecchi ricordi negativi"
La prima uniforme storica del Linfield è blu (come quella dei Rangers Glasgow), molto utilizzata è anche quella bianca, rossa e blu per richiamare i tradizionali colori dell'Union Jack, la bandiera della Gran Bretagna. La sua seconda maglia è stata spesso quella arancione proprio in onore dell'Orange Order, la società segreta anti-cattolica fondata dai presbiteriani dell'Ulster alla fine del XVIII secolo. Finora però non erano mai state adottate scelte cromatiche direttamente associabili al gruppo armato.
I tifosi del Linfield hanno fatto riferimento ai colori della loro identità e non a quelli dei paramilitari dell'UVF. Ma per la comunità cattolica dell'Irlanda del Nord è una provocazione grave e del tutto inopportuna, perché fa riferimento al tragico passato del Paese ed è assolutamente irrispettosa nei confronti dei familiari delle vittime.

Denise Mullen (consigliera comunale di Belfast): "Mio padre fu ammazzato da un commando dell'UVF che fece irruzione in casa nostra nel 1975 e non posso accettare che una squadra di Calcio scenda in campo con quella maglia vergognosa"

La stessa Mullen sta coordinando la protesta dei familiari delle vittime del gruppo paramilitare che hanno chiesto alla federazione calcistica nord-irlandese di far ritirare la maglia.

Stephen Farry (deputato del partito interconfessionale Alliance) ha chiesto al club di modificare i colori dell'uniforme "perché così offendono profondamente la comunità cattolica. Potrebbe essere puramente casuale e non intenzionale, ma penso che un ripensamento sarebbe appropriato.
La somiglianza con i colori UVF è troppo evidente. Sono disponibili molti altri colori e design. Perché lasciare così tante ambiguità e rischiare di offendere molta gente?"
Il Linfield ha già respinto ogni accusa e la maglia incriminata può già essere acquistata sul sito del club.


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