lunedì 18 giugno 2018

La Storia Della Big Red Machine (Cincinnati Reds)

I Cincinnati Reds negli anni 70 vennero etichettati come "The Big Red Machine", per via di record impressionanti, mai più ripetuti.
Tanto per intenderci una media di 100 vittorie a stagione dal 1972 al 1976.
95 vittorie dal 1970 al 1979 (953 vittorie e 657 sconfitte).
La "Big Red Machine" prese il suo nome, nell'estate del 1969.
Pete Rose aveva un vecchio camion pick-up del 1934, di colore rosso.

"Questo camion è la piccola macchina rossa. Questa squadra è la grande macchina rossa"

Bob Hunter, un giornalista sportivo di Los Angeles, è accreditato come la prima persona ad usare il termine, dopo che i Reds sconfissero i Phillies 19-17 in una slugfest nell'estate del '69.
L'ex fumettista dell'Enquirer, Jerry Dowling, stava disegnando pure lui il cartoon di "Big Red Machine" nell'estate del '69.
Fin dall'inizio, la franchigia dei Reds promosse fortemente la squadra come "The Big Red Machine".
Come vedremo vinsero 2 World Series: nel 1975 e nel 1976 (delle 5 vinte in totale, le altre nel 1919, 1940 e 1990).


THE BIG RED MACHINE
I Reds del 1976 con il lineup composto da Johnny Bench, Tony Pérez, Joe Morgan, il controverso Pete Rose, Dave Concepción, il minaccioso (e feroce, oltre che potentissimo) George Foster, César Geronimo e Ken Griffey dominarono la league, vincendo 102 partite e perdendone solo 60 nel loro cammino verso una post season terminata con la vittoria delle World Series e una sweep sugli Yankees.
Il lineup divenne noto come i "Great Eight", e tutti sono stati introdotti nella Cincinnati Reds Hall Of Fame, ad eccezione di Pete Rose, che rimane ineleggibile a causa dello scandalo scommesse sulle sue partite.
Rose comunque è leader di tutti i tempi in valide, Bench, Morgan e Perez invece HOF.
I "Great Eight", furono titolari insieme solo 88 volte nel corso delle due stagioni, vincendo 69 partite e perdendone solo 19 per un incredibile percentuale di vittorie di .784.
Giocarono al Crosley Field fino al 30 giugno del 1970, e poi i Reds si trasferirono nel Riverfront Stadium, uno stadio con 52000 posti a sedere sulle rive del fiume Ohio.
I Reds iniziarono il 1970 con il botto, vincendo 70 delle loro prime 100 partite.
Johnny Bench, Tony Pérez, Pete Rose, Lee May e Bobby Tolan furono i primi leader offensivi della Red Machine; Gary Nolan, Jim Merritt, Wayne Simpson e Jim McGlothlin i leader a livello di pitchers. I Reds volarono attraverso la stagione 1970, vincendo la NL West e il pennant della NL, spazzando i Pittsburgh Pirates in tre partite.
Alle World Series, tuttavia, furono battuti dai veterani dei Baltimore Orioles in cinque partite.
Dopo la pessima stagione del 1971 Cincinnati effettuò delle trade che si rivelarono vincenti.
I Reds del 1972 vinsero la NL West nel primo sciopero del Baseball che accorciò la stagione, e sconfissero i Pittsburgh Pirates in un’emozionante serie di cinque partite di playoff.
Affrontarono poi gli Oakland Athletics nelle World Series.
Sei delle sette partite furono vinte per un punto.
I Reds vinsero la terza corona della NL West nel 1973, dopo una rimonta drammatica nella seconda metà, che li aveva visti recuperare 10 partite e 1/2 sui Los Angeles Dodgers dopo la pausa per l'All-Star. Tuttavia persero il pennant della NL dai New York Mets in cinque partite.
La serie di New York fu segnata da polemiche per il comportamento dei fans dello Shea Stadium contro Pete Rose, quando lui e Bud Harrelson si picchiarono dopo una dura scivolata di Rose su Harrelson in seconda base nel corso del quinto inning di Gara 3.
Ci fu una maxi rissa tra le due panchine dopo che Harrelson rispose alla mossa aggressiva di Rose per impedirgli di completare un doppio gioco insultandolo.
Questa portò anche ad altri due incidenti in cui fu interrotto il gioco.
I Reds persero 9 a 2 e il manager di New York, Yogi Berra (ex catcher degli Yankees), e il leggendario Willie Mays, su richiesta del presidente della National League, Warren Giles, fecero un appello ai tifosi della zona sinistra del campo di trattenersi.
Il giorno dopo la serie venne allungata ad una quinta partita quando Rose colpì un fuoricampo nel 12 ° inning per pareggiare la serie con due partite a testa.
I Reds nel 1974 vinsero 98 partite, ma finirono secondi dietro ai Los Angeles Dodgers vincitori di 102 gare.
Hank Aaron arrivava nell’opening day con 713 HR, mancandogli un fuoricampo per pareggiare il record di Babe Ruth di 714. Aaron girò il primo lancio della stagione '74 realizzando il fuoricampo del pareggio contro Jack Billingham.
Il giorno dopo i Braves misero in panchina Aaron Braves, sperando di veder realizzare il suo fuoricampo record della storia nell’apertura della stagione in casa loro.
Il Commissioner del Baseball, Bowie Kuhn, ordinò al management dei Braves di far giocare il giorno dopo Aaron, dove mancò di poco lo storico fuoricampo nel quinto inning.
Aaron stabilì poi il record ad Atlanta due notti dopo.


GREAT EIGHT
Con il 1975, il lineup della Big Red Machine si solidificò con la squadra titolare composta da Johnny Bench (c), Tony Perez (1b), Joe Morgan (2b), Dave Concepción (SS), Pete Rose (3b), Ken Griffey (RF), Gerónimo César (CF), e George Foster (LF).
I lanciatori partenti includevano Jack Billingham, Don Gullett, Fred Norman, Gary Nolan,  Pat Darcy e Clay Kirby.
John Vukovich era il terza base titolare.
Si trattava di un difensore superbo ma debole alla battuta.
Sparky Anderson fece una mossa audace, spostando Rose in terza base, una posizione in cui aveva pochissima esperienza, e inserendo Foster all’esterno sinistro. Questa fu la scossa di cui i Reds avevano necessità per spingersi in prima posizione, con Rose che dimostrò di essere affidabile in difesa, mentre l'aggiunta di Foster nel campo esterno diede il valore aggiunto.
I Reds realizzarono due strisce pazzesche: vinsero 41 delle 50 partite in un solo periodo e giocarono un mese senza commettere errori in difesa.

Nella stagione 1975, Cincinnati conquistò la NL West con 108 vittorie, poi spazzò i Pittsburgh Pirates in tre partite per vincere il pennant della NL.
Nelle World Series, affrontarono i Boston Red Sox.
Dopo essersi divise le prime quattro gare, i Reds vinsero Gara 5.
I Reds erano avanti 6-3 con 5 out per vincere, quando i Red Sox pareggiarono la partita con un fuoricampo da tre dell'ex Reds Bernie Carbo. Fu Carbo il secondo pinch-hit che colpì un fuoricampo da tre punti delle Series. Dopo un paio di chiamate di closer in entrambe le formazioni, Carlton Fisk colpì un pazzesco fuoricampo al 12° inning sul palo di foul di sinistra (che è considerato uno dei più grandi momenti dello sport in TV di tutti i tempi) per dare ai Red Sox una vittoria per 7 a 6 e imporre una decisiva Gara 7.
Cincinnati prevalse il giorno dopo, quando Morgan battè il singolo RBI che fece vincere gara 7 e diede ai Reds le loro prime World Series dopo 35 anni. I Reds non persero una partita delle World Series dal fuoricampo di Carlton Fisk, in un arco di 9 vittorie consecutive.
Il 1976 vide il ritorno degli stessi otto titolari in campo.
I Reds vinsero la NL West con dieci partite di vantaggio. Rimasero imbattuti nella postseason (ad oggi l'unica squadra a farlo da quando sono stati introdotti i playoff), spazzando i Philadelphia Phillies (vincendo gara 3 nella loro ultima at-bat) per tornare alle World Series. Continuarono a dominare eliminando gli Yankees nel rinnovato Yankee Stadium, le prime World Series dal 1964. Questo è stato il solo secondo sweep di sempre degli Yankees nelle World Series.
Gli anni successivi portarono cambiamenti.
Tony Perez fu scambiato con Montreal dopo la stagione 1976, rompendo il quintetto delle Big Red Machine. Il manager Anderson e il general manager Howsam considerarono poi questa trade l'errore più grande della loro carriera. Il lanciatore partente Don Gullett andò via e nel tentativo di colmare questa lacuna, fu preparata una trade con gli Oakland A's per avere Vida Blue durante la off season del 76/77.
Ma Bowie Kuhn, Commissioner, pose il veto alla trade nello sforzo di mantenere l'equilibrio competitivo nel Baseball.
Il 15 giugno 1977, Tom Seaver lanciatore dei Mets fu ceduto ai Reds per Pat Zachry, Doug Flynn, Steve Henderson, e Dan Norman.
La fine dell'era della Big Red Machine era stata annunciata dalla sostituzione del General Manager Bob Howsam con Dick Wagner.
Tornando a Pete Rose, nell'agosto 1989, tre anni dopo il ritiro da giocatore, Rose fu bandito a vita dal Baseball in seguito alle accuse di avere scommesso sulle partite mentre giocava con i Cincinnati Reds, incluse quelle della sua stessa squadra.
Venne considerato "permanentemente ineleggibile" per l'HOF.
Nel 2004, dopo anni di pubbliche smentite, Rose ammise di avere scommesso sul Baseball e su, ma non contro, i Reds.
Il periodo incriminato però va dal 1984 al 1986.
L'investigazione rese pubblica l'esistenza di registri delle scommesse di Rose sul Baseball.


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