domenica 24 giugno 2018

La Storia Di Shohei Ohtani: Il Lanciatore-Battitore (MLB)

Quest'anno la pre-season MLB è stata abbastanza movimentata sia per motivi tecnici che di marketing, in particolare per la caccia a Shohei Ohtani: infatti il lanciatore/battitore giapponese aveva comunicato la sua intenzione di andare negli Stati Uniti.
Nel 2018 quindi sarà sicuramente un caso sportivo, mediatico, economico, di costume che alimenterà le cronache primaverili ed estive.

Sports Illustrated: "Ohtani sta per cambiare il volto del Baseball"

E lo farà grazie alla qualità più unica che rara per un giocatore: essere un fuoriclasse completo, fenomeno sia sul monte di lancio che nel box di battuta.
Uno che in Giappone riceveva 1000 dollari al mese dai genitori, viveva nel dormitorio della squadra e per andare al campo prendeva il pulmino collettivo.
Gli Hokkaido Nippon-Ham Fighters decisero di sceglierlo come primo assoluto nel draft 2012.
Dopo un mese di trattative, Ōtani annunciò che avrebbe firmato con i Fighters, trascorrendo qualche anno nella NPB prima di un eventuale passaggio nella MLB.
Gli venne assegnata la maglia numero 11, precedentemente indossata da Yū Darvish.
Debuttò nella NPB il 29 marzo 2013 nel ruolo di esterno destro.
Con i Fighters vinse il campionato nel 2016, anno in cui è stato premiato come miglior giocatore della Pacific League ed è stato convocato per quattro All-Star Game consecutivi dal 2013 al 2016. Oltre a giocare come lanciatore, Ohtani ha giocato come battitore designato e nel 2016 è diventato il primo giocatore della storia a vincere il Best Nine Award sia nel ruolo di lanciatore che in quello di battitore


MLB
Abbandonata la lega giapponese, per Ohtani si sono spalancate le porte della MLB.
Alla fine sono stati i Los Angeles Angels a metterlo sotto contratto, costato una “sciocchezza” grazie a una clausola che prevede che i giocatori stranieri under 25 che arrivano nel campionato americano entrino col minimo salariale.
Poco più di 500mila dollari all'anno più un bonus una tantum di un paio di milioni abbondanti.
Una buona scelta comunque in quanto i californiani, seppur franchigia ambiziosa (quindi potenzialmente prosperosa), non venivano da anni eccelsi (malgrado Mike Trout).
Ma come detto in apertura, Ohtani è un lanciatore/battitore quindi quale lega scegliere?
Ovviamente l'American (che prevede la regola del battitore designato. Nella National invece Ohtani avrebbe dovuto battere a prescindere) che è una scelta a doppio taglio.
Se il giocatore avesse sfondato in ambo i ruoli la ribalta mediatica sarebbe stata ovviamente incredibile (proprio per la regola dell'American in cui, come detto, è possibile sostituire il pitcher al turno di battuta), dall'altro lato però nella National avendo dovuto battere a prescindere non avrebbe avuto nessun tipo di problema (anche se le cose fossero andate male) continuando magari ad impratichirsi (avendo però la concorrenza di un osso durissimo alla battuta quale Madison Bumgarner, almeno per quanto riguarda gli HR, ben 17 in carriera per il pitcher dei San Francisco Giants).
Lo spring training aveva portato qualche nube oscura sul giapponese classe 1994, in entrambi i settori: sul monte di lancio aveva concesso 9 punti in soli 2.2 inning lanciati, mentre in battuta aveva collezionato 4 singoli in 32 apparizioni al piatto, a fronte di 10 strikeout.
Però quando il gioco si è fatto duro, il giapponese ha risposto presente.
Come lanciatore: il primo aprile ha esordito nella MLB con 6 inning in quel di Oakland: 3 valide e 3 punti concessi, 1 base su ball e 6 strikeout.
Dopo 7 giorni, di nuovo con gli A’s ma questa volta ad Anaheim: 6 inning di perfect game, prima di concedere un singolo e una base su ball, che sono anche stati il misero bottino totale degli ospiti, a fronte di ben 12 strikeout subiti.
Prima dell'infortunio: 3.10 di ERA stagionale (49.1 IP con 61 K) ed una WHIP di 1.14.
5 Quality Starts.
E se parliamo del box di battuta (come battitore designato ed esterno), i numeri sono ancora più straordinari: pur non giocando tutte le partite (chiaramente non va a battere nei giorni in cui lancia e nel giorno precedente), ha già all’attivo un'ottima AVG e diversi HR.
Ad oggi: 6 HR, .372 .OBP, 20 RBI e 17 R.
Ed anche una base rubata (malgrado i 193 cm e i quasi 100 KG di peso).
Il tuttofare del Sol Levante sta dimostrando di essere un fattore importante in questo primo periodo di adattamento, e allo stesso modo tutta la squadra sta viaggiando forte.
Un asso che negli USA non si vedeva dai tempi di Babe Ruth.

"Sono onorato di essere paragonato a lui e spero in futuro di avvicinarmi a quello che ha fatto"

Ecco, stiamo parlando di un personaggio di quella portata, di uno che potrebbe per i prossimi anni entrare in pianta stabile nella mitologia e nello show business.


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