Quando la Premier League nacque nel 1992, le sponsorizzazioni delle squadre riflettevano l’industria del tempo: la maggior parte dei club (7 su 22) era legata al settore dell’elettronica, mentre altri spaziavano tra software, food & beverage (4 squadre), farmaceutica, media, materiali, finanza, automotive, sportswear e industria. In un’epoca in cui la tecnologia digitale era ancora agli albori, i brand puntavano a farsi conoscere attraverso un calcio sempre più televisivo ma più radicato alla comunità locale. Negli ultimi anni, con la scomparsa di sponsor legati a birre e marchi alcolici, lo scenario è profondamente cambiato: maggiormente incentrato sulla tecnologia, gioco d'azzardo e cripto.
Nel 2025 le sponsorizzazioni riflettono sia la globalizzazione del calcio inglese che l’evoluzione dei consumi: ben 11 squadre hanno come sponsor principale aziende legate al settore del gioco d’azzardo (gambling), un dato che ha sollevato negli anni dibattiti etici e proposte legislative per limitarne la visibilità. Seguono a distanza il settore finanziario (3 club), le compagnie aeree (2), media, turismo e tecnologia. Il passaggio da settori produttivi e tecnologici tradizionali a servizi digitali e intrattenimento segnala un cambio di paradigma. Oggi gli sponsor vedono nella Premier League un palcoscenico globale, più che una vetrina nazionale.
Questo ha aumentato i ricavi commerciali dei club ma ha anche generato preoccupazioni circa il messaggio sociale veicolato da certi brand, in particolare quelli del betting. Inoltre, il numero di sponsor provenienti dal Regno Unito è calato: molti marchi odierni hanno sede in Asia o Medio Oriente, segno di come la Premier si sia trasformata in un prodotto d’esportazione planetaria. Il calcio inglese, una volta sostenuto da aziende locali, oggi riflette dinamiche economiche globali. Gli accordi di sponsorizzazione in Premier League sono estremamente redditizi, a dimostrazione dell'attrattiva globale del campionato e dell'enorme seguito di spettatori (in tutto il mondo). Ad esempio, il Manchester City ha un accordo di sponsorizzazione sulla parte anteriore della maglia con Etihad Airways del valore di circa 67,5 milioni di sterline all'anno. L'accordo del Liverpool con Standard Chartered è valutato circa 65,8 milioni di sterline all'anno. Oltre agli accordi sulla parte anteriore della maglia, anche quelli sulle maniche, possono essere piuttosto redditizie; l'accordo del Manchester City con exchange crypto OKX vale circa 55 milioni di sterline all'anno.
L'abbandono degli sponsor del gioco d'azzardo entro il 2026/27 vedrà probabilmente un aumento delle partnership con servizi finanziari e aziende tecnologiche.