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sabato 17 agosto 2013

Germania Ovest Doping Ai Mondiali Di Calcio

Nessuna esclusiva dell'Est: anche nella Germania Ovest gli atleti di molte discipline, calcio compreso, furono dopati in maniera sistematica a partire dagli anni '70
Infatti uno studio che potrebbe sconvolgere la storia del calcio(e forse dello sport) mondiale dal dopoguerra fino agli anni ’80: commissionato dalla BISp, un documento di 800 pagine rivelerebbe le pratiche dopanti di tutti gli atleti della Germania Ovest a partire dagli anni ’50, un piano perfezionato negli anni ’70 quando fu addirittura il governo ad avallare tale scempio.
Steroidi, testosterone, EPO, estrogeni e tanto altro: il “sunto” di questo documento è stato pubblicato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung che prende di mira anche diverse date simbolo dello sport teutonico, come la finale dei Mondiali ’66, poi persa, a Wembley contro l’Inghilterra, quando sarebbero stati tre i membri dopati della nazionale tedesca.
Un evento, però, rischierebbe davvero di macchiare la storia sportiva della Germania: la nazionale Campione del Mondo nel 1954 non sarebbe stata immune da questo scellerato piano.
Sottovoce, si era sempre sospettato che quel 4 luglio 1954 ci fosse stata una squadra che barava, la Germania, e una, la meravigliosa Ungheria di Puskas, ignobilmente beffata.
Ora, potrebbero arrivare le prove che quel 3-2 in rimonta, che il “miracolo di Berna”, in realtà fosse tutta una farsa.
Con buona pace di chi indicava soltanto i cugini “poveri” dell’Est come simbolo del doping.


IL RAPPORTO DI 800 PAGINE
Nella relazione i ricercatori descrivono "in che misura e con quale sistematicità durante la Guerra Fredda anche nella Germania Occidentale furono impiegati il doping e la ricerca" su di esso.
"Esperimenti con sostanze per l'aumento delle prestazioni come anabolici,  testosterone, estrogeni ed EPO" furono finanziati con fondi pubblici tramite il BISp, l'Istituto Federale per le Scienze dello Sport, creato nel 1970 e alle dipendenze del ministero dell'Interno.
La Sueddeutsche scrive che "secondo gli storici della HU, il Bp distribui' da solo 10 milioni di marchi ai centri di medicina sportiva di Friburgo, Colonia e Saarbruecken".
Dallo studio emerge che gli stessi responsabili politici erano non solo al corrente delle pratiche di doping, ma ne favorirono l'impiego con l'obiettivo di assicurare fama sportiva alla Bundesrepublik. I ricercatori della 'Humbolt-Universitat' riportano un dialogo tra un funzionario del BISp e un membro del governo dell'epoca, responsabile per lo sport: "Da voi medici sportivi voglio solo una cosa: medaglie a Monaco" (con riferimento alle Olimpiadi del 1972 ), spiegò l'allora ministro, al quale il funzionario replicò: "Signor ministro, un anno prima? Come possiamo fare a conquistare medaglie?".
La tagliente risposta fu: "La cosa non mi interessa".


DOPING AI MONDIALI DI CALCIO
Dal rapporto emerge che il doping fu impiegato anche nel calcio, poiché su alcuni giocatori della nazionale tedesca pesa il sospetto di aver assunto sostanze proibite in vista delle finali di ben tre Campionati Mondiali.
Esistono prove, secondo il giornale bavarese, sul fatto che nel Mondiale del 1954 a Berna, vinto dai bianchi tedeschi a spese della favorita Grande Ungheria, ai calciatori della Germania non furono somministrate iniezioni di vitamina C, come asserito, bensì di pervitina.
Il sospetto del doping pesa anche sulla nazionale tedesca di calcio che nel 1966 si vide strappare il titolo dai padroni di casa dell'Inghilterra con il gol-fantasma nella finale di Wembley.
La Sueddeutsche rivela poi come, in una lettera di un funzionario della Fifa, sia scritto che tramite i test anti-doping effettuati dopo la finale, nei campioni organici prelevati da tre calciatori tedeschi furono riscontrate tracce di efedrina.


DOPING ALLE OLIMPIADI 1976
Nel corso dell'Olimpiade del 1976 sarebbero state praticate addirittura 1.200 iniezioni con sostanze dopanti.
Stando al giornale, "lo studio mostra che i medici sportivi tedesco-occidentali non esitarono nemmeno a dopare minorenni, che già nel 1988 si sperimentava con l'EPO, e che la politica ne era al corrente".
La Sueddeutsche precisa come "lo studio sia pronto dall'aprile 2013, ma da tempo ci sono polemiche sulla sua pubblicazione, che rimane quindi incerta".


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