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domenica 3 aprile 2022

La Storia Di Roy Hodgson: La Carriera e i Problemi All'Inter

Roy Hodgson nacque a Croydon il 9 agosto del 1947 e divenne manager addirittura nel 1971 a Maidstone però come vice. L'esordio risale al 1976 dove lasciò l'Inghilterra, per andare in Svezia con l'Halmstad. Hodgson ha avuto il grande merito in carriera di risvegliare giocatori, motivandoli al massimo. Il calcio di Hodgson è sempre stato abbastanza tradizionale ed equilibrato: un misto tra gioco inglese ancorato al 4-4-2 e all'italiana anni 60/70, a causa della grande compattezza difensiva (lui ha sempre ribadito di essere stato influenzato dal gioco all'italiana degli anni 60/70).
Da allenatore ha conquistato quattro campionati svedesi, due con l’Halmstad (1976, 1979) e due con il Malmö (1986, 1988), due Coppe di Svezia sempre con il Malmö (1985/86, 1988/89). Nella stagione 2000/01, andò ad allenare in Danimarca, conquistando anche un Double alla guida del Copenhagen, vincendo campionato e Coppa di Danimarca.
Nel 1990, Hodgson si trasferì in Svizzera, precisamente al Neuchatél Xamax, dove non ottenne grandi risultati, ma riuscì nell’impresa di battere grandi squadre come Celtic Gasgow e Real Madrid in campo internazionale. Nel 1992 gli venne affidato l’incarico di commissario tecnico della nazionale svizzera.
Con la nazionale svizzera, Hodgson centrò una storica qualificazione ai Mondiali statunitensi di Usa 1994, per ripetersi due anni dopo, qualificando la Svizzera agli Europei di Inghilterra 1996.
Il manager inglese rassegnò le dimissioni prima che iniziassero gli Europei, poiché decise di firmare un contratto con l’Inter. Infatti nel 1995, Roy Hodgson divenne allenatore dell’Inter, fortemente voluto dal presidente Massimo Moratti. Moratti la stagione precedente aveva messo a disposizione 60 miliardi di vecchie lire per: Paul Ince, Roberto Carlos, Maurizio Ganz, Salvatore Fresi, Benito Carbone, Javier Zanetti ed Alessandro Pedroni.
Sotto Hodgson arrivano Alessandro Pistone, Caio e Marco Branca. Hodgson cambia modulo e passa al 4-4-2, abbandona la marcatura ad uomo in cambio della zona ed elimina il libero.
Hodgson qui è ricordato soprattutto per la storia di Roberto Carlos che cercò di vendere a tutti i costi al Real Madrid, perché a detta sua non sapeva difendere ed era indisciplinato tatticamente. Gli preferì Alessandro Pistone. In seguito Roberto Carlos divenne uno dei terzini più forti al mondo, anche se ai tempi con l'Inter non era ancora paragonabile a quello che poi sarebbe diventato. 

Hodgson in un'intervista recente: "Il fatto che con me giocasse fuori posizione è una sciocchezza. Ogni partita che ha giocato con la mia Inter l'ha fatta come terzino sinistro. Segnò quattro gol credo nelle prime sei o sette partite su calci di punizione. Durante il resto della stagione ha preso circa 28 calci di punizione e non ha mai più segnato! Quindi non posso sapere se sia stata solo colpa mia. Roberto Carlos era un terzino sinistro molto offensivo, era giovane ed io ero nuovo al lavoro. Non avevamo un brutto rapporto ma quando se n'è andato si è scatenato l'inferno. La decisione di lasciarlo andare è stata una decisione del club, ed era principalmente legata al fatto che il nuovo amministratore delegato dell'Inter, Luigi Predeval, era molto ansioso di ridurre il budget per i trasferimenti e cercava di portare un po' di soldi nel club. E Roberto Carlos era uno dei giocatori vendibili. Così è stato venduto"

L’allenatore inglese litigò anche con Javier Zanetti. Il 21 maggio 1997 l’Inter fu a un passo dalla conquista della Coppa Uefa, che giocò contro i tedeschi dello Schalke 04 all'andata finì 1-0 per i tedeschi.
Al ritorno a San Siro finì 1-0 con rete di Zamorano, così le due squadre andarono ai calci di rigore. Hodgson, poco prima della fine dei supplementari, in previsione dei rigori, tolse Zanetti, inserendo Nicola Berti. L’epilogo fu amaro e a trionfare fu la squadra tedesca: nel dopo partita si scatenò un litigio tra Roy Hodgson e Javier Zanetti che rischiarono di venire alle mani, anche se poi alla fine si abbracciarono. Roy, subito dopo quella finale, rassegnò le dimissioni.
Hogson ritornò poi in Inghilterra, nelle fila del Blackburn Rovers, dove venne esonerato dopo una sola stagione, Moratti curiosamente lo richiamò a Milano, dove Hodgson dopo una vittoria per 4-5 a Roma, tentò di vendere Javier Zanetti al Real Madrid, affare che non andò mai in porto. L’allenatore d’oltremanica terminò il contratto e decise di tornare ad allenare in Svizzera.
Roy, a cui mancava l’Italia, dopo una sola stagione con gli svizzeri del Grasshoppers, prese in mano l’Udinese ma dopo qualche mese fu esonerato, precisamente nel dicembre 2001, in seguito a un’intervista nella quale Hodgson dichiarò di essersi pentito di aver scelto il club friulano. Hodgson aveva iniziato così così ma quando venne esonerato, l'Udinese veniva da 2 vittorie consecutive (e 3 in trasferta: a Perugia, Bergamo e Piacenza) e dal passaggio del turno in Coppa Italia (battute Parma e Verona).
Dopo la parentesi all’Udinese, Roy allenò diverse nazionali tra cui quella degli Emirati Arabi Uniti e la nazionale finlandese.
Nel dicembre 2007, Hodgson accettò l’incarico di manager del Fulham. La prima annata fu molto complicata e Roy riuscì a salvare i Cottagers solo all’ultima giornata di campionato, con una rete segnata negli ultimi minuti. Nella stagione successiva, 2008/09, Hodgson fu confermato sulla panchina dei Cottagers. In quella stagione riuscì a qualificarsi in Europa League, poi nel 2009/10 raggiunse incredibilmente la finale, perdendo poi ai supplementari contro l’Atletico Madrid con rete del 2-1 d Forlan al 116esimo. In quell’edizione di Europa League, il Fulham umiliò la Juventus ai quarti di finale con un 4 a 1 a Craven Cottage.
Dopo questa finale persa, Roy lasciò Londra ma da allenatore del Liverpool non durò molto e così tentò la fortuna in quel di Birmingham, dove prese le redini del West Bromwich Albion, deludendo parecchio.
In seguito venne scelto dalla federazione inglese che nella primavera 2012, lo nominò commissario tecnico della Nazionale, nella successione a Fabio Capello. Nel 2013 condusse gli inglesi ai Mondiali, ma l’Inghilterra non riuscì a passare il girone (anche l'Italia, nello stesso raggruppamento, venne eliminata). Roy ebbe un’altra grande occasione, forse l’ultima della sua carriera, gli Europei del 2016 (nelle qualificazioni, gli inglesi vinsero 10 partite su 10, subendo solo 3 gol), in cui però fu protagonista di un’altra delusione, ovvero l’eliminazione negli ottavi contro l’Islanda. In quell’occasione fu criticato dalla stampa per alcune decisioni incomprensibili, come quella di far battere i corner a Harry Kane o tenere Jamie Vardy in panchina.
In seguito si accasò al Crystal Palace, dove disputò buone stagioni, prima del ritiro avvenuto nel 2021. Ritiro evidentemente non definitivo visto che ad inizio 2022, si accasa al Watford, sostituendo l'esonerato Ranieri.


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