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giovedì 27 febbraio 2020

Migliori Risultati Club Gallesi, Nord Irlandesi ed Irlandesi (Coppe Europee)

Prescindendo da club inglesi e scozzesi, in questo articolo vedremo i massimi risultati (considerando dagli ottavi in poi) raggiunti da squadre gallesi, nord-irlandesi ed irlandesi nelle coppe europee.
Inoltre vedremo alcuni risultati prestigiosi ottenuti contro più o meno grandi club europei.


CLUB GALLESI: COPPA DELLE COPPE
Semifinali Disputate:
Cardiff City=1 (1967/68)

Quarti Disputati:
Cardiff City=2 (1964/65 & 1970/71)
Wrexham=1 (1975/76)
Newport=1 (1980/81)

Ottavi Disputati:
Wrexham=4 (1972/73,1984/85,1986/87 & 1990/91)
Cardiff City=2 (1969/70 & 1988/89)
Swansea City=1 (1982/83)
Bangor City=1 (1985/86)

RISULTATI PRESTIGIOSI:
1962=Bangor City Vs Napoli(Ita) 2-0
1967=Cardiff City Vs NAC Breda(Ola) 4-1
1970=Cardiff City Vs Nantes(Fra) 5-1
1970=Nantes(Fra) Vs Cardiff City 1-2
1971=Cardiff City Vs Real Madrid(Spa) 1-0
1972=Wrexham Vs Hajduk Spalato(Cro) 3-1
1976=Cardiff City Vs Servette(Svi) 1-0
1981=Swansea City Vs Sp.Braga(Por) 3-0
1982=Swansea City Vs Sliema Wanderers(Mal) 12-0
1984=Wrexham Vs Porto(Por) 1-0
1987=Merthyr Tydfil Vs Atalanta(Ita) 2-1
1996=Barry Town Vs V.Budapest(Ung) 3-1



CLUB NORD-IRLANDESI: CHAMPION'S CUP
Quarti Disputati:
Linfield=1 (1966/67)

Ottavi Disputati:
Glentoran=2 (1977/78 & 1981/82)
Linfield=1 (1984/85)

COPPA DELLE COPPE:
Quarti Disputati:
Glentoran=1 (1973/74)

Ottavi Disputati:
Portadown=1 (1962/63)



CLUB IRLANDESI: CHAMPION'S CUP
Ottavi Disputati:
Derry City=1 (1965/66)
Waterford=1 (1970/71)
Cork Celtic=1 (1974/75)
Bohemians=1 (1978/79)
Dundalk=1 (1979/80)

COPPA DELLE FIERE-COPPA UEFA-EUROPA LEAGUE:
Ottavi Disputati:
Drumcondra=1 (1962/63)

COPPA DELLE COPPE:
Ottavi Disputati:
Shamrock Rovers=3 (1962/63,1966/67 & 1978/79)
Cork Hibernians=1 (1972/73)
Bohemians=1 (1976/77)
Waterford Utd=1 (1980/81)
Dundalk=1 (1981/82)

RISULTATI PRESTIGIOSI:
1962=Drumcondra Vs Bayern Monaco(Ger) 1-0
1968=Dundalk Vs Utrecht(Ola) 2-1
1969=Shamrock Rovers Vs Schalke 04(Ger) 2-1
1976=Athlone Town Vs Valerenga(Nor) 3-1
1985=Bohemians Vs Glasgow Rangers(Sco) 3-2
1998=Cork City Vs CSKA Kiev(Ucr) 2-1
2000=Kaiserslautern(Ger) Vs Bohemians 0-1
2002=St.Patrick's Athletic Vs Genk(Bel) 3-1
2003=Bohemians Vs Bate Borisov(Bie) 3-0
2004=Cork City Vs NEC Nijmegen(Ola) 1-0
2006=Derry City Vs Gotheborg(Sve) 1-0
2006=Gotheborg(Sve) Vs Derry City 0-1
2006=Gretna(Sco) Vs Derry City 1-5


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venerdì 21 febbraio 2020

Bernard King e Il Record D'Arresti In Giovane Età (NBA)

Bernard King nacque nel 1956 ed approdò nella NBA nel 1976 conoscendo una carriera comunque fuori dal comune nella lega d’Oltre-atlantico.
Considerato uno dei più grandi attaccanti degli anni ’80, King era uscito dalla University Of Tennessee ed aveva piacere nell'umiliare tutti i suoi detrattori.

King: "quando ci giocavo il gioco era duro e fisico, molto più di oggi. Non si aveva diritto all’errore, altrimenti il mondo ci avrebbe linciati"

Mentre gioca al college viene arrestato svariate volte per consumo di marijuana, per guida in stato di ebbrezza e guida senza patente.
In NCAA comunque, King batte tutti i record della sua università, viene quindi scelto dai New York Nets nel 1977.
King per festeggiare la sua chiamata si intrufolò nel complesso adibito allo sport della sua alma mater Tennessee e rubò una televisione: viene subito portato in questura.
Cinque giorni dopo il furto di televisione fu arrestato per possesso di marijuana e per resistenza a pubblico ufficiale.
In ogni caso, King avvia la sua carriera professionistica in un ambiente che non è proprio dei migliori.
Nella sua prima stagione, l’ala piccola di 2.02 m segna 24.2 punti a partita e cattura 9.5 rimbalzi. L’anno successivo prosegue la sua scalata su una base di 22 punti e 8.5 rimbalzi di media.
Sempre nel 1978 viene trovato in possesso di cocaina.
Nonostante queste statistiche che ne fanno già un eccellente giocatore, King gioca solo due stagioni con i Nets. In seguito viene trasferito agli Utah Jazz a Salt Lake City dove viene però sospeso per una storia di abuso sessuale (diventando così il giocatore più giovane di sempre, aveva infatti 23 anni e un mese, ad essere arrestato per quattro volte), una lunga serie di eccessi e una dipendenza da alcool sempre onnipresente.


L'ESPLOSIONE AI NEW YORK KNICKS
Utah sceglie di mandarlo nella Oakland Bay e ai San Francisco Warriors, Bernard King si rende conto che la sua dipendenza dall’alcool lo sta uccidendo lentamente.
Anche se la zona non è certo nota per esser luogo tranquillo (traffico di droga e violenza), l’ex giocatore dei Jazz riesce comunque a liberarsi dalla dipendenza per la sorpresa di molti.
In due stagioni, King si cuce addosso l’etichetta di giocatore su cui è impossibile difendere e i suoi avversari cominciano a temerlo. Non pensa alla pressione né alle tentazioni del male, solo a metter palla a canestro e vincere le partite. Con un talento offensivo completo, in combinazione con un fisico da superatleta, King assurge a nuova vita e ora fa paura a tutti.
Tuttavia, essere il padrone della Oakland Bay non è più sufficiente, King decide allora di fare le valigie in direzione della Grande Mela, sponda New York Knicks.
Nell’impianto più famoso degli Stati Uniti, King disegna prestazioni senza precedenti.
Il 31 gennaio 1984 diventa il primo giocatore dal 1964 a segnare 50 punti nel corso di due gare consecutive e trascina i suoi Knicks ai play-off.
La sua carriera sembra in rampa di lancio: il 25 dicembre 1984, supera anche la soglia dei 60 punti al Madison Square Garden. Il record di punti, guarda che coincidenza, è ottenuto proprio contro i New Jersey Nets.
Nel corso del match con i Kings di Kansas City, il 23 marzo 1985 e già autore di 37 punti, King entra in contrasto con Reggie Theus. Gli viene sanzionato il fallo, ma le conseguenze dell’impatto sono ben più gravi. Il suo ginocchio cede e al giocatore dei Knicks saranno necessari lunghi minuti prima di potersi muovere.
King rimarrà due anni lontano dal parquet.
Al ritorno dall'infortunio, il suo tiro non è più efficace come i tempi d'oro quindi viene rilasciato dai Knicks nel 1987/88.
Deluso dalla sua squadra del cuore, Bernard King decide di ripartire una seconda volta dai Washington Bullets.
Quando affronta i suoi Knicks, il 31 gennaio 1991, segna 49 punti al Madison, con 20 su 35 al tiro e 11 rimbalzi, e si guadagna l’ovazione del pubblico newyorkese, che non ha dimenticato l’idolo di un tempo ed è ancora affascinato dalle sue prodezze. Proprio nel 1991 si ritrova a lottare con Michael Jordan e Karl Malone per il titolo di capocannoniere di un campionato che lo vedrà chiudere con 28.4 punti di media a partita.
La stagione regolare 1990/91 è anche l’ultimo campionato ad alto livello.
Poco dopo l’All Star Game, s'infortuna nuovamente al ginocchio. Quando la sua riabilitazione si conclude, Wes Unseld, l’allenatore dei Bullets, non lo ha più in grazia. Pare che King lo avesse addirittura minacciato con un’arma.
L’ex bomber di New York torna esattamente là dove tutto ebbe inizio, ai New Jersey Nets. Dopo 32 scampoli di gioco a Newark, King si ritira e lascia un vuoto incolmabile nel microcosmo NBA. Per molti, senza il terribile infortunio del 1985, Bernard King sarebbe potuto diventare il miglior marcatore di tutti i tempi e scrivere una pagina epica nella storia della National Basketball Association.


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domenica 16 febbraio 2020

"The Big Freeze" In FA Cup e Nel Campionato Inglese (1962/63)

L'inverno del 1962/63, noto come The Big Freeze, fu uno degli inverni più freddi e rigidi registrati nel Regno Unito (ci si riferisce ai mesi di dicembre, gennaio, febbraio).
Le temperature sono diminuite al punto che laghi e fiumi si sono congelati.
Solo gli inverni del 1783/84 e del 1739/40 sono stati più freddi di quello del 1962.
Oltre 120.000 persone morirono durante quest'inverno (nelle case non c'erano riscaldamenti centralizzate ma tutt'al più apparecchi elettrici o macchinari a carbone).
Condizioni davvero avverse si sono verificate quando la massa d'aria si è spostata a sud e alcune parti dell'Inghilterra meridionale hanno avuto forti nevicate il 26-27 dicembre.
Vento (anche Forza 8) ed una vera e propria bufera di neve bloccò interi paesi e città, abbattendo le linee elettriche. Nel Kent c'erano cumuli di neve profondi 8 piedi (2,4 m) e 15 piedi (4,5 m).
Con una temperatura media di -2,1° C (28,2° F), il gennaio 1963 rimane il mese più freddo dal gennaio 1814 nell'Inghilterra centrale.
Furono toccate temperature di -19°.
Nel gennaio del 1963, il mare si gelò per un miglio lungo la costa a Herne Bay, nel Kent.
Anche il Tamigi si congelò lungo alcune aree.
A febbraio ci fu una bufera di neve di 36 ore, con venti sull'Isola di Man che viaggiavano a 119 mph.
Ovviamente lo sport andò in stand.by.
Le partite di calcio nei campionati inglese e scozzese furono posticipate.
Alcune partite di FA Cup 1962/63 finite in pareggio furono posticipate una decina di volte.
Le partite del 5° e 6° turno in programma il 16 febbraio e il 9 marzo furono giocate il 16 e il 30 marzo.
Quando il Middlesbrough battè il Blackburn Rovers in un replay ad Ayresome Park l'11 marzo 1963, terminò uno dei weekend più caotici del terzo round nella storia della FA Cup. Il round di partite, iniziato il 5 gennaio, avrebbe richiesto 66 giorni prima di essere completato.
La partita tra Lincoln City e Coventry City venne posticipata 14 volte, mentre in Scozia un pareggio tra Stranraer e Airdrie vide ben 33 rinvii per il replay. Le cose non andarono molto meglio nello Yorkshire, dato che il Barnsley riuscì a giocare solo 2 partite tra il 22 dicembre e il 12 marzo.
Dall'8 dicembre al 16 febbraio (oltre 2 mesi), il Bolton Wanderers non giocò nessuna partita.
Complessivamente vi furono un totale di 261 rinvii.
Il 9 febbraio furono rinviate tutte le partite, tranne una in Inghilterra ed una in Scozia.
Le condizioni erano così estreme che per non perdere i ritmi furono organizzate in tutta fretta delle amichevoli in Irlanda, dove le condizioni meteo non erano così grav.
Jimmy Hill del Coventry portò la sua squadra in Irlanda in diverse occasioni giocando contro Manchester United e Wolves, una volta a Cork ed una a Belfast.
L'interesse era tale che la partita contro il Manchester United al Glenmalure Park attirò oltre 20.000 spettatori per vedere Bobby Charlton (partita finita 2-2).
Quando la neve arrivò a dicembre, il Fulham era in piena zona retrocessione nella vecchia First Division, quando il disgelo arrivò circa 2 mesi dopo, iniziarono un'incredibile corsa di 13 settimane senza sconfitte, una striscia che li porterà alla salvezza.
Mentre il Chelsea di Tommy Docherty andò a Malta per un po' di allenamento, venne impiegato un bruciatore di catrame per cercare di liberare la neve da Stamford Bridge.
I campi del Blackpool ed Halifax divennero piste di pattinaggio utilizzate dai tifosi.
Un costruttore locale di Brighton si offrì per scongelare il campo ghiacciato di Goldstone Ground con le sue attrezzature utilizzate per la posa dell'asfalto. Sfortunatamente le sue azioni distrussero completamente il campo.
Forse uno degli episodi più toccanti fu quando il Sunderland affrontò il Bury di Bob Stokoe in uno scontro di promozione della Seconda Divisione a Roker Park.
Erano presenti oltre 42.000 spettatori che sfidarono le condizioni avverse, il che convinse l'arbitro a dare il via libera, nonostante la neve e il ghiaccio resero il campo a dir poco un pantano.
Brian Clough che giocava nel Sunderland, a seguito di un duro scontro di gioco, subì un grave infortunio al ginocchio scontrandosi contro Chris Harker del Bury.
Dopo quell'infortunio, Clough riuscì a tornare dall'infortunio ma dopo 3 partite si ritirò definitivamente.
Con la minaccia che la stagione durasse fino a metà estate, fu deciso che i replay di FA Cup sarebbero potuti essere giocati su campi neutri.
Il Gravesend rifiutò ciò nella loro sfida contro il Sunderland, tuttavia perderanno ugualmente il replay a Sunderland.
Furono impiegati macchinari pesanti per penetrare i 2 m di ghiaccio che coprivano il campo di Lincoln (Sincil Bank), la partita contro il Coventry era stata rinviata ben 14 volte.
Gli Skyblues colsero 5 pareggi in Coppa d'Inghilterra, inclusi 2 replay contro il Portsmouth e 2 partite di campionato in poco più di una quindicina di giorni (ultima di queste, il lunedì, cioè il giorno prima di uno scontro ai quarti di finale contro il Manchester United, in una serie di partite che non sarebbero mai state autorizzate oggi).
La First Division per via dei tanti rinvii fu prorogata di quattro settimane rispetto al 27 aprile programmato come giorno finale. L'ultima giornata si svolse, il giorno prima della finale di FA Cup (posticipata nel tempo). Alcune serie inferiori addirittura non completarono la stagione.
Il campionato venne vinto dall'Everton (secondo il Tottenham), curiosamente il Manchester Utd chiuse al 19esimo posto (quart'ultimo), invece il Manchester City al 21esimo (retrocedendo in Division Two).
Manchester Utd che però battendo il Leicester fa sua una delle FA Cup più travagliate della storia.


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mercoledì 12 febbraio 2020

Spiegazione Dei Ruoli Del Rugby

In questo articolo vedremo i ruoli del Rugby.
Iniziamo col dire che per avanti ci si riferisce alla prima, seconda e terza linea ed è composta in tutto 8 giocatori: gli avanti sono quelli che si contendono le mischie e le rimesse laterali.
La mischia può essere chiusa o aperta: a una mischia chiusa partecipano minimo 5 giocatori per parte e minimo altri 5 stanno vicino mentre a una mischia aperta (ruck) partecipano uno o più giocatori in piedi a diretto contatto con l'avversario quando il pallone è a terra, in questo caso il numero di giocatori dipende dalla situazione di gioco.
Dietro gli avanti ci sono 2 mediani, dietro i mediani 4 trequarti e dietro i trequarti c'è un estremo.

Estremo: rappresenta l'ultima linea di difesa. Si tratta di giocatori abbastanza veloci, con buona visione di gioco e tecnica (visto che recuperano i palloni rinviati dagli avversari)

Tre quarti ala (sinistra e destra): costituiscono l'attacco nelle porzioni esterne del campo e sono i ruoli che richiedono maggiore velocità. Di solito realizzano mete ma devono essere abili anche nel placcare

Tre quarti centro (interno ed esterno): rappresentano la prima linea di difesa e hanno anche il compito di portare avanti il gioco costruito dai mediani per far arrivare velocemente la palla all'esterno. Devono essere abili penetratori nel gioco d'attacco ed anche abili nel passare la palla. Quello più interno gioca a sinistra, quello esterno a destra

Mediano di apertura: è il regista del gioco, il classico numero 10. Batte di solito anche i calci di punizione e le trasformazioni di eventuali mete. Imposta le azioni di attacco sia con mani che con i piedi

Mediano di mischia: generalmente è il più piccolo della squadra, il numero 9; comanda gli avanti che compongono la mischia, introduce il pallone in mischia, lo riprende e lo passa al mediano d' apertura. E' il collante tra gli avanti e le linee arretrate. Deve avere grande visione di gioco

Terza linea centro: porta avanti la spinta della mischia, il pallone passa sotto le sue gambe se esce fuori verso il mediano oppure lo porta avanti se la mischia sta avanzando. Dunque occorre forza fisica ed anche doti tecniche

Terza linea ala (sinistra e destra): spingono ai lati della mischia e proteggono il mediano di mischia. Sono agili ed abbastanza veloci dovendosi staccare dalla mischia chiusa appena il pallone esce

Seconda linea (sinistra e destra): sono gli uomini più grandi del pack; hanno il compito di prendere il pallone in touche, spingere in mischia e difendere. Sono alti e forti fisicamente

Tallonatore: diventa una terza linea aggiunta nel gioco aperto. Partecipa alle mischie e posto tra i due piloni cerca di passare la palla all'indietro facendola uscire. Batte anche le touche

Pilone (sinistro e destro): costituiscono la prima linea. Devono spingere in mischia chiusa, placcare e difendere


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mercoledì 5 febbraio 2020

Tutti I Moduli Usati Da Kenny Dalglish

Kenny Dalglish riuscirà a vincere tutto come giocatore con il Liverpool (8 campionati, 2 FA Cup, 3 coppe dei campioni, 1 supercoppa europea) ma anche con il Celtic porterà a casa 6 campionati scozzesi.
E' comunque ricordato anche per la sua buona (e vincente) carriera come manager (i primi anni da giocatore-allenatore).
Tatticamente il sistema di Kenny Dalglish nel suo primo mandato a Liverpool (1985-1991) ha essenzialmente seguito lo stesso modello stabilito da Bob Paisley: un 4-4-2 basico con un'ala vera (John Barnes) su un fianco, un centrocampista sull'altro (Ray Houghton) ed una delle punte in grado di andare avanti e dietro (ovvero Peter Beardsley nel ruolo che Dalglish stesso occupava una volta).
Entrambi i terzini erano di spinta ed almeno uno dei difensori centrali aveva la licenza di portare la palla sino a centrocampo.
Nel 1987/88, quando totalizzò 87 gol in 40 partite di campionato, e in misura minore l'anno successivo (65 reti in 38 partite; secondo posto), il calcio del Liverpool di Dalglish era davvero molto fluido.
Infine nel 1989/90, campionato vinto con +9 sull'Aston Villa, 78 reti in 38 partite.
Durante la Coppa del Mondo del 1990 al manager inglese Bobby Robson venne chiesto se pensava che l'epoca del 4-4-2 fosse finita.
Robson sottolineò che il Liverpool stava giocando con il 4-4-2 e quello del 1990 fu l'ultimo titolo vinto ad Anfield.
Lo scozzese comunque vincerà 3 campionati (1986, 1988 e 1990) e 2 FA Cup (1986 e 1989).
Dalglish da lì a poco lascerà il Liverpool per troppo stress (era in testa alla classifica con 3 punti di vantaggio sull'Arsenal; Reds che da allora non vinceranno più il campionato), per accasarsi al Blackburn.
I Rovers stanno in seconda serie all'11esimo posto, a fine anno si piazza quinto a pari merito con il Cambridge United e partecipa ai play-off, dove vince ed ottiene la promozione in prima divisione. L'anno seguente si piazza quarto posto in campionato, poi secondo l'anno successivo (1994/95).
Il quarto anno perde la finale della Supercoppa d'Inghilterra contro il Manchester United, ma si rifà vincendo il campionato, riportando così i Rovers sul tetto d'Inghilterra dopo 81 anni di digiuno.
Quell'annata fu un'incredibile, al Blackburn Rovers giocava uno stile molto più diretto rispetto al suo Liverpool, con due centravanti mobili che erano entrambi bravi in ​​aria, due centrocampisti avanzati e uno schermo protettivo di due giocatori davanti alla difesa.
Forse però era un 4-4-2 ancora più classico: Ripley e Wilcox sugli esterni, in avanti Shearer e Sutton.
Atkins e Sherwood (che comunque s'inseriva anche in avanti) a centrocampo.
Shearer realizzò per 34 reti in 42 partite, Sutton 15, Atkins 6, Wilcox e Sherwood 5, il difensore centrale Colin Hendry 4.
Nel 1996 si dimette.
Nel 1997/98 passa al Newcastle, primo anno chiude al secondo posto, l'anno successivo al 13esimo.
Dopo il calcio spericolato dell'era Kevin Keegan, il Newcastle sotto Dalglish realizzò solo 35 gol in 38 partite. Un approccio negativo nella finale di FA Cup, con Alessandro Pistone schierato sul lato sinistro del centrocampo, era forse giustificabile, ma quando il Newcastle iniziò la stagione successiva con Nikos Dabizas e Dietmar Hamann a centrocampo contro il Charlton Athletic lo sdegno era comprensibile.
Ai suoi lati Rob Lee e Gary Speed, poco più avanti Andreas Andersson in un ruolo di regista/trequartista.
Ciò aveva lasciato solo al suo destino Alan Shearer, per quello che era un 4-4-1-1 o 4-5-1 a tutti gli effetti. Dalglish venne esonerato dopo solo 2 giornate.
L'ultimo trofeo (nella prima parte della sua carriera) arrivò nella FA Cup scozzese alla guida del Celtic.
Sotto John Barnes, il Celtic aveva battuto l'Aberdeen 5-0, 7-0 e 6-0 quella stagione; batterli solo per 2-0 fu emblematico della cautela di Dalglish.
Nel 7-0, Barnes aveva schierato un centrocampo con Craig Burley, Lubomir Moravcik, Eyal Berkovic e Paul Lambert, un quartetto di registi e creatori di gioco.
Dalglish tornò a qualcosa che si avvicinava alla vecchia forma del Liverpool, con Vidar Riseth, terzino, schierato a destra del centrocampo, Morten Wieghorst e Stilian Petrov in mezzo, e il regista Moravcik esiliato a sinistra. In avanti Tommy Johnson e Mark Viduka.
Per quella che era una pallida imitazione del suo vecchio Liverpool.
I biancoverdi finiranno a 21 punti dai Rangers.
Dopo 11 anni di "riposo", il Liverpool gli ri-affida il settore giovanile ed addirittura il ruolo di manager per sostituire la disastrosa annata di Roy Hodgson.
Un 2011/12 sicuramente non indimenticabile ma chiuso con la vittoria in coppa di lega.


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