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giovedì 27 dicembre 2018

Migliori Giocate NFL Di Tutti I Tempi (Trick Plays)

Quando manca poco tempo alla fine o non si riesce a scardinare una difesa particolarmente arcigna succede che una squadra NFL s'inventi qualcosa: vengono chiamate "trick plays".
Sostanzialmente si tratta di giocate anomale, eseguite raramente e che non sempre escono proprio per la loro difficoltà.
Ma quando escono sono spettacolari perchè imprevedibili.
Durante certi "tricks" dove la palla sparisce e riappare, sono previsti più passaggi di mano del pallone (cosa che aumenta il rischio di Fumble) e ciò ne aumenta sicuramente il rischio.


FAKE SPIKE
Lo "Spike" è utilizzato da un QB quando non ha più timeouts da chiamare ed il tempo sta finendo. Egli riceve palla e la scaglia a terra davanti a sè per fermare il cronometro (lo spike è infatti considerato un lancio incompleto). Questo ovviamente gli costa un down, ma gli permette di chiamare l’Huddle e di scegliere l’azione da effettuare senza eccessiva fretta.
Il gioco detto "fake spike" è, appunto, una finta con la quale il QB fa credere alla difesa di voler fermare il tempo scagliando a terra un incompleto, lanciando invece in profondità ad un Receiver.
Se la difesa ci casca e si "rilassa", il QB potrebbe effettuare il lancio senza essere sotto pressione e, nel contempo, il Receiver potrebbe trovarsi facilmente in campo aperto ed effettuare un cosiddetto "big play" (grande guadagno territoriale) o addirittura un TD.
Ovviamente se la difesa non dovesse cadere nel tranello, l’azione potrebbe concludersi facilmente con un intercetto.


FLEA FLICKER
Il "Flea Flicker" può facilmente ingannare le difese.
Il Quarterback, dopo lo snap, consegna la palla con un hand-off al Runningback, il quale, dopo averla portata per pochi passi, ma senza superare la line of scrimmage, la ridà al QB, che nel frattempo è indietreggiato, il quale lancia in profondità ad un Receiver.
Questa finta di corsa fa concentrare la difesa sul Runner, ed il QB può trovare facilmente i Receivers liberi. Ad una difesa attenta però i segnali per capire questo trick play non mancano: la palla non supera la line of scrimmage (perché poi non potrebbe più essere lanciata in avanti) e gli Offensive Lineman, essendo un gioco di passaggio non possono correre subito in profondità per non incorrere nella penalità detta "Inelegible Receiver Downfield".


STATUE OF LIBERTY
Questo trick inizia come un Pass Play e si trasforma in una corsa, un pò come una Draw.
Il QB, dopo lo snap, indietreggia ed alza il braccio come a voler effettuare un lancio, che invece non avviene perché un Runningback da dietro gliela prende dalla mano e inizia a correre con essa.
Se il gioco riesce bene, il RB potrà guadagnare molte yards, per il fatto che, credendo al pass play, molti difensori saranno andati a chiudere sui Receivers che nel frattempo avranno corso le loro tracce.
Qui il rischio di fumble è abbastanza alto.


FUMBLEROOSKI E BUMEROOSKI
Il Fumbleroosky ha l' obiettivo di ingannare la difesa, dando palla ad un uomo di linea.
Il Quarterback, dopo aver preso palla dal Centro, la butta a terra fingendo un fumble vicino ad un uomo di linea offensiva, che cerca poi di guadagnare yards su corsa.
Se gli uomini di linea difensiva credono nel recupero palla, si getteranno sul punto in cui il pallone è caduto. Chiaramente l’offensive lineman designato a raccoglierla deve farlo velocemente e approfittare poi del varco creatosi e del fatto che, pur essendo lento, ha una stazza tale per cui è difficilissimo placcarlo e buttarlo giù: se il gioco esce sfonderà la linea avversaria.
Questa fake fu usata, per esempio, nell’Orange Bowl del 1984 da Nebraska contro University of Miami (30-31). In NFL è illegale ma c'è una variante chiamata: Bumerooski dove al posto del QB che mette la palla a terra, la consegna al runningback che poi corre verso l'endzone.


HOOK AND LATERAL
L' "Hook and Lateral" è complicato, ed utilizzato per lo più in situazioni disperate.
Esso richiede un timing perfetto tra il QB e 2 Receivers.
Il Quarterback indietreggia per passare e lancia ad un Receiver che nel frattempo ha corso una “Hook”; questi, ricevuto il lancio passa la palla lateralmente ad un compagno dell’attacco che gli corre di fianco e che cercherà di guadagnare più yards possibili.
Se eseguito bene, questo trick play porta a grandi guadagni, perché la difesa si concentrerà sul primo Receiver e il secondo avrà modo di trovare campo aperto prima che gli avversari possano reagire.


DIRECT SNAP TO THE RUNNING BACK
Si tratta di uno snap diretto al RB invece che al Quarterback.
Con questo tipo di snap, il Runner riceve palla molto più velocemente e può cogliere di sorpresa la difesa, ma c’è anche da dire che si troverebbe senza bloccatori di fronte proprio per la velocità con cui si sviluppa l’azione.


UNBALACED CENTER ELIGIBLE
Con questo particolare schieramento ci sono più opzioni possibili a disposizione dell’attacco:
1) Nel caso la difesa schieri più Linemen davanti a Centro e QB e non abbastanza davanti alla linea formata dal TE e dai 5 Offensive Linemen, il QB lancerà uno "screen pass" ad uno dei tre dietro la linea (RB-WR-WR).
2) Nel caso la difesa schieri un solo Lineman (in piedi per andare a blitzare sul QB) davanti al Centro, il QB si mette in Shotgun, 5 passi dietro al Centro, il quale è libero di andare a ricevere, potendo farlo perchè è l’estremo della linea.
3) Nel caso la difesa schieri un solo Lineman (in stance) davanti al Centro, quest’ultimo lo bloccherà e il QB potrà correre una cosiddetta QB sneak.


DRAW
In questa giocata gli uomini dell’attacco si comportano come fosse un azione di lancio, poi improvvisamente l’azione si trasforma in una corsa.
Il lavoro degli uomini di linea è fondamentale in quanto una volta che i difensori sono penetrati dovranno, con precisi schemi di bloccaggio, tenerli lontani dal corridoio in cui si infilerà il runningback.


END AROUND
Si tratta di una corsa esterna di uno Slot Back o di uno Split End (in rari casi anche da un Tight End) che corre dalla parte opposta al suo allineamento finale.
Ad esempio il Quarterback finge di cedere la palla al Fullback (che a sua volta prosegue la corsa fingendo di avere il pallone tra le mani) per poi cederlo con un hand off al WR che lo incrocia e che corre dall’altra parte invertendo la direzione iniziale del gioco.


REVERSE
Anche questa è una corsa esterna che va in una direzione per poi capovolgere il fronte dopo l’hand off verso un secondo portatore di palla che corre verso la parte opposta.
Il QB riceve lo snap e indietreggia cedendo poi il pallone all’ Halfback che corre verso destra. Quando il Runner incrocia il Wide Receiver (partito in posizione di slot) gli cede il pallone.
A questo punto Il WR può correre dalla parte opposta invertendo così la direzione dell’azione.
Lo scopo è, quindi, quello di far andare la difesa in direzione della prima corsa per poi prenderla in contropiede dalla parte opposta.


SCREEN PASS
Lo Screen Pass è una giocata con la quale l’attacco cerca di sfruttare a proprio favore la pass rush dei Linemen avversari fingendo una corsa che si trasforma in un passaggio per il RB designato a ricevere.


ROLL OUT OPTION PASS
E' un gioco che si sviluppa per dare al QB due opzioni: passare la palla ad un Recever o tentare di guadagnare yards correndo lui stesso col pallone.
C’è una finta di hand off al RB che poi andrà a posizionarsi come possibile bersaglio del QB. Quest’ultimo, dopo la finta di hand off correrà verso la sideline “accompagnato” dall’altro RB e dalla Guardia in pull, che bloccheranno per lui.


SPECIAL TEAMS
Va inoltre sottolineato che ci sono altre furbate effettuate dagli Special Teams che riguardano finte di punt, finte di field goal e gli onside kick non dichiarati.


NEW YORK GIANTS V DENVER BRONCOS 1987 (FLEA FLICKER)
L'invenzione di questa giocata è accreditata a Bob Zuppke. La prima volta che questa giocata uscì fu nel 1987 in NY Giants v Denver Broncos dove il QB Phil Simms passò la palla al ricevitore Phil McConkey che corse pi per un guadagno di 44 yards.
In generale, dopo lo snap del QB la palla passa al running back o un altro giocatore della sua squadra, che corre poi verso o parallelamente alla linea di scrimmage.
Prima che il running back attraversi la linea di scrimmage, riporta la palla al QB, che poi lancia per un ricevitore.
Questa giocata è progettata per attirare i difensori verso le corse, e lontano dalla linee di passaggio, lasciando il QB libero.


SAN DIEGO CHARGERS V MIAMI DOLPHINS 1981 (THE HOOK AND LATERAL)
Nella AFC Divisional Playoff Game i Dolphins stavano perdendo 24-10, con il tempo che passava inesorabile nel primo tempo. Avevano bisogno di far accadere qualcosa. Il quarterback Don Strock, con 6 secondi sul cronometro, scivolando indietro riuscì a realizzare un TD assieme a Duriel Harris e Tony Nathan con una 87 Circle Curl Lateral che prevedeva un lancio sul WR che avrebbe percorso una sorta di uncino verso il centro del campo per poi passare all’halfback in arrivo a piena velocità (i Chargers convergevano su Harris, dimenticandosi Nathan che in piena velocità e senza opposizione, volava verso l'End Zone).


MIAMI DOLPHISN V NEW YORK JETS 1994 (THE CLOCK PLAY, FAKE SPIKE)
Qualche anno fa anche Matthew Stafford provò a replicare questa giocata ma l'azione di Marino è l'esempio più brillante. Marino stava guidando una furiosa rimonta per i Dolphins dopo il 24-6 alla fine del terzo quarto. Con solo 30 secondi rimanenti da giocare e un timeout, i Dolphins si allineavano sulla linea delle 8 yards dei Jets. Mentre il tempo passava, Marino fece segno a terra mentre urlava "Time! Time! Time!" a significare che stava per buttare la palla a terra per un incompleto (spike).
Marino invece al posto di buttare palla a terra, alzò la testa e lanciò Ingram per il TD della vittoria con la difesa dei Jets praticamente ferma (fake spike).


BUFFALO BILLS V TENNESSEE TITANS 1999 (THE MUSIC CITY MIRACLE)
Nell'AFC Wild Card Game del 1999 i Titans erano avanti per 15-13 con un minuto e 48 secondi al termine.
Nell'azione successiva dei Bills, rimasti senza time out, il quarterback Rob Johnson guidò la squadra con 5 giocate e 37 yard guagnate alla linea delle 24 yard dei Titans (nell'ultima giocata, Johnson era senza una scarpa). A soli 16 secondi dal termine della partita, Steve Christie, il kicker dei Bills, segnò un field goal da 31 yard, portando Buffalo in vantaggio 16-15.
Qualche momento dopo, Christie calciò il kickoff, ricevuto dal giocatore dei Titans Lorenzo Neal. Neal consegnò il pallone al proprio tight end Frank Wycheck, che lanciò il pallone trasversalmente verso un altro giocatore dei Titans, Kevin Dyson, che corse lungo la linea laterale segnando un touchdown da 75 yard.
Gli arbitri classificarono il passaggio di Wycheck come laterale quindi regolare (un passaggio in avanti sarebbe invece stato irregolare), confermando il touchdown dei Titans.
Questa giocata venne soprannominata "Home Run Throwback" dai Titans e ideata dal coordinatore degli special team Alan Lowry.
Va anche sottolineato che i Bills ai tempi avevano la difesa numero uno nella NFL e una degli specal team migliori (0 TD di ritorno concessi in stagione).


PITTSBURGH STEELERS V SEATTLE SEAHAWKS 2006 (THE REVERSE OPTION)
I Pittsburgh Steelers nel Super Bowl XL chiamarono il "Fake-39 Toss X-Reverse Pass", dove il ricevitore Antwaan Randle El fingeva di tornare indietro, ricevendo palla per poi lanciarla in profondità verso Hines Ward.
Fu la prima volta che un ricevitore lanciò un TD in un Super Bowl.


DENVER BRONCOS V SAN DIEGO CHARGERS 2006 (BUMEROOSKI)
Bum Phillips oltre ad essere stato uno dei più grandi innovatori di giocate difensive, ha anche contribuito ad istituire una giocata soprannominata "Bumerooski" in suo onore.
Simile al "Fumblerooski" (reso famoso nell'Orange Bowl 1984, e immortalato nel film " Little Giants") ma invece del quarterback che mette la palla a terra (considerato un fumble in avanti illegale nella NFL), la consegna ad un running back tra le sue gambe e continua il play-fake nella direzione opposta mentre il running back va verso l'endzone.
In questo caso protagonista Neal, uno che in carriera aveva segnato solo 6 TD in 16 stagioni.
I Panthers hanno eseguito una versione del Bumerooski nel 2011. Qualche anno prima si era visto anche in Seattle v Arizona.


NEW ENGLAND PATRIOTS V JACKSONVILLE JAGUARS 2008 (FAKE STATUE OF LIBERTY)
Questa è la fake Statue Of Liberty.
Tom Brady ha avuto abbastanza tempo per fingere un handoff inverso, saltare in aria e poi per realizzare una fake Statua della Libertà e lanciare la palla nell'endzone per un TD.


SEATTLE SEAHAWKS V BUFFALO BILLS 2008
Durante la sostituzione per scambiare il field-goal unit, il lineman Ryan Denney si fermò sulla linea laterale ancora in campo ma lontano dall'azione e fuori dalle marcature dei Seahawks (Buffalo stava per battere un field goal).
Improvvisamente, Brian Moorman si alza in piedi e lancia un facile TD a Denney.
Risulta difficile capire come i giocatori o gli allenatori dei Seahawks non si siano accorti di un lineman difensivo che solo soletto si stava spacciando per ricevitore.


CHICAGO BEARS V GREEN BAY PACKERS 2012 (FAKE FIELD GOAL)
Quello di Tom Crabtree da 45 yard fu uno dei fake field goal più lunghi della storia.
Ovviamente trasformato in TD.


SEATTLE SEAHAWKS V GREEN BAY PACKERS 2015 (FAKE FIELD GOAL)
Seppur una furbata niente male e che non accade spesso, sono stati diversi i fake field goal realizzati in NFL.
Vogliamo ricordare questo perchè i Packers conducevano 16-0 e ci sono voluti circa 40 minuti affinchè Seattle realizzasse una marcatura.
Jon Ryan prepara la palla per il field goal ma poi parte verso sinistra prima di fare un lancio di 19 yard per Garry Gilliam che va in TD.


LSU V FLORIDA (FAKE PUNT)
In ambito universitario non c'è niente di più furbo ed atroce di subire un fake punt.
Tutta la difesa sta pronta ad aspettare la palla e poi avviene l'incredibile con un corsa.



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domenica 23 dicembre 2018

Le Strane Abitudini Alimentari Di Alcune Squadre (Calcio Inglese)

Nel 2016, arrivato al Manchester City, Pep Guardiola impose ai suoi giocatori un regime rigidissimo: niente pizza (anche dopo la partita) e niente succhi di frutta.
Nel mentre i risultati in Champions League sono stati così così, in campionato leggermente meglio: a seguito della stagione avara di trofei nel 2016/17 è seguito il campionato vinto lo scorso anno più la FA Cup.
Quest'anno il Manchester City battendo 2-0 il Chelsea ha fatto subito sua la Charity Shield.
Un regime ancor più rigido era stato scelto da Fabio Capello quando venne eletto CT della nazionale inglese.
Già nel 2008 erano trapelate indiscrezioni secondo cui il tecnico non facesse mangiare i giocatori dei Three Lions ai tempi in cui era selezionatore.
Jimmy Bullard, ex centrocampista del Fulham che Capello portò nel giro della nazionale e convocò per uno stage, disse: "Capello era terribile. In due settimane con l’Inghilterra mi avrà rivolto due frasi. Con lui non si può ridere, non può esserci allegria. Ci impediva di mangiare se avevamo fame, potevamo farlo solo quando era lui ad ordinarlo. Non si poteva nemmeno bere un drink. Ci trattava come dei bambini, una cosa insopportabile".
Le cronache parlavano di ben 8 ore di digiuno forzato imposto ai giocatori dopo gli allenamenti.
E di una dieta ferrea, fatta essenzialmente di cereali e toast, con giocatori letteralmente a pezzi, colpiti da nausea e attacchi di vomito.
Bullard: "Sono stato un professionista e ho accettato le regole del CT, ma tutto ciò era noioso. E tremendo. Avevamo una fame incredibile...". 
A livello di risultati Capello parte bene: 8 vittorie nelle prime gare ufficiali e girone di qualificazione vinto in scioltezza con 9 vittorie su 10.
Poi qualcosa si rompe, cioè ai mondiali.
1-1 con gli USA, 0-0 con l'Algeria ed 1-0 con la Slovenia.
Qualificazione agli ottavi dove però l'Inghilterra perde 4-1 contro la Germania (per la verità, gli inglesi avevano anche pareggiato 2-2 ma non venne concesso un clamoroso gol a Lampard che aveva oltrepassato la linea di porta di almeno 30 cm).
Ma forse, come sempre nella vita, la verità sta nel mezzo e gli estremi (da una parte o dall'altra) non sono mai positivi anche se come vedremo ci sono stati esempi (vincenti) malgrado scelte alimentari abbastanza discutibili.


NOTTINGHAM FOREST (1978/79)
La notte prima della finale di Coppa di Lega, il grande manager del Nottingham Brian Clough impone ai suoi giocatori una bevuta colossale di birra e champagne.
Risultato finale? 3-2 per il Forest che doppietta di Garry Birtles e Tony Woodcock.


CARDIFF (2000/01)
Le abitudini alimentari dei gallesi, ai tempi, erano quantomeno strane.
Al che quando venne comprato Spencer Prior dal Manchester City, gli venne offerto un contratto quantomeno particolare..
Nel contratto c'erano diverse clausole: Prior doveva mangiare testicoli di montone con salsa al limone e prezzemolo.
Inoltre il giocatore doveva mangiare cervello di montone ed addirittura intrattenere rapporti sessuali con una pecora. Il contratto, testuale, venne depositato presso le federazioni calcistiche del Galles e dell' Inghilterra, senza che nessuno battesse ciglio.
Spencer Prior: "E' senz' altro il contratto più strano che mi sia mai capitato di firmare, quando l' ho letto non credevo ai miei occhi, ma io sono uno che nella vita, almeno per una volta, vuole provare tutto. Certo, sul sesso con le pecore ho dovuto tranquillizzare mia moglie, perché aveva paura che mi prendessi l' afta epizootica".
Sam Hammam (allora proprietario del Cardiff): "Nella scorsa stagione tutti i miei giocatori hanno mangiato i testicoli di montone, e la cosa ci ha portato bene. Prior si è rifiutato di mangiarli crudi, ma non ci sono problemi: li potrà avere cotti. Gli ho concesso anche il limone, il sale, e il prezzemolo"


MANCHESTER UTD (ANNI 2000)
Un venerdi a pranzo Ruud Van Nistelrooy, grande attaccante olandese del Manchester United, mangia un budino al caramello.
Il giorno dopo segna 3 gol.
Da allora, per anni, si aprì una nuova tradizione ad Old Trafford: budino al caramello per tutti.


JAMIE VARDY (2013-2018)
Dal 2013 al 2018 pare che Jamie Vardy (poi campione d'Inghilterra con il Leicester nel 2015/16) bevesse una Red Bull al risveglio, una omelette al formaggio e prosciutto con fagioli alle 11:30 del mattino, poi un doppio espresso.
Il tutto appena prima della partita.
Diciamo che i 24 gol nell'anno del titolo, i 13 e 20 nei due anni successivi evidenziano che forse non sono abitudini alimentari del tutto sballate.
Almeno per lui.


LIVERPOOL (2017/18)
A febbraio 2017, per superare un momento no, Jurgen Klopp ordinò ai suoi giocatori di mangiare pomodori 2 volte al giorno.
Il Liverpool chiuderà la stagione in bianco, raggiungendo però la finale di Champions League (poi persa 3-1 contro il Real Madrid per due papere di Karius e il gol dell'anno di Bale).



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mercoledì 12 dicembre 2018

La Scala Beaufort e Le Regate Più Tragiche Di Tutti I Tempi

"Nessuno dovrebbe mai regatare nel Nord Atlantico in dicembre, navigare con una barca senza zattera di salvataggio o tuffarsi per salvare un uomo caduto fuori bordo"

Visto che le peggiori tragedie (sportive) in mare sono avvenute molto probabilmente sulle coste inglesi, riporto alcuni dati: nel 1864, ad affondare furono 1741 navi e 516 persero la vita (tra navi di linea, appassionati, petroliere, etc).
Nel 1880 persero la vita 2100 persone, nel 1909 invece ben 4738 persone.
Uno dei posti peggiori per i naufragi è l'arcipelago delle isole di Scilly, 28 miglia fuori da Land's End  con tempeste violente e correnti confuse (senza considerare che sino ad 1 secolo fa non c'erano fari in zona).
Nel suo libro British Weaver Disaster, Ingrid Holford descrive 39 catastrofi naturali che hanno devastato l'Inghilterra dal 1648 in poi, di queste solo 7 avvennero tra luglio ed agosto.
A livello di regate molto difficile anche la Sydney Hobart che parte dall'Australia ed arriva su un'isola della Tasmania, Hobart appunto.
Sono circa 1150 km (stessa distanza della Fastnet che si corre nella manica) e la regata come da tradizione parte durante il Boxing Day (26 dicembre).
Ciò che contraddistingue questa regata è lo Stretto di Bass che separa la Tasmania dall'Australia.
Si tratta di un imbuto molto stretto sito nell'Oceano Pacifico (che già di per sè è un oceano molto pericoloso). I venti soffiano da Est ad Ovest e raggiungo profondità importanti (oltre 2 km), mentre lo Stretto di Bass ha profondità assolutamente inferiori (50 m) ciò provoca l'effetto imbuto.
Ciò si ripercuote in forti venti, onde gigantesche e bassi fondali insidiosi.


SCALA BEAUFORT
Secondo il The West Coasts Of England And Wales Pilot, tempeste Forza 8 o superiori si verificano sulle coste inglesi con una probabilità del 10-20 % in gennaio e solo del 2-5 % in luglio.
Quasi l'80% tra ottobre e marzo, il rimanente negli altri mesi.
Nella scala Beaufort del vento, Forza 4 va dagli 11 ai 16 nodi, Forza 7 e 8 (burrasca) dai 28 ai 40 nodi, Forza 10 sino a 55 nodi con onde da 9 a 12 metri e venti sui 100 km/h (si parla di tempeste).
Forza 11 sono etichettate come tempeste violente (sino a 63 nodi e 16 metri di altezza d'onde massimo), si parla infine di uragani superati i 64 nodi con velocità oltre i 117 km/h (oltre 33 metri al secondo).


DEPRESSIONI MARINE
Durante uragani e tempeste molto importante è la velocità con cui si muovono.
Le differenze nella pressione atmosferica creano il tempo e il vento: venti caldi ed umidi sono meno densi di quelli freschi ed asciutti. L'aria meno densa ha una pressione minore di quella più densa e crea depressioni. In queste precipita l'aria più densa e fredda delle alte pressioni: più profonda è la depressione più ripido sarà il solco. Più ripido sarà il solco e più velocemente si muoverà l'aria quindi ci sarà più vento (i flussi di alta e bassa pressione non sono diritti nè costanti in quanto governati dalla rotazione della terra e dall'effetto Coriolis). Più è profonda la depressione e più veloce è il vortice all'interno (il flusso è anisotropo, cioè ha direzioni diverse nella spirale).
Un'altra caratteristica delle depressioni marine è che si muovono spinte da O verso E dai venti creati dalla rotazione terrestre.
Se le depressioni sono lente sono poco pericolose ma se hanno alta velocità sono ben più pericolose di quanto dicano le differenze di pressione atmosferica.
Ovvero una depressione poco profonda ma molto veloce può essere più pericolosa di una più profonda ma lenta.
Inoltre i venti nella parte a Sud delle depressioni veloci che si muovono verso Est, saranno più violenti dei venti della parte alta (infatti il "quadrante pericoloso" di una tempesta è la parte bassa a destra).


REGATE SPORTIVE TRAGICHE
Transatlantica 1866 (6 morti)
Transatlantica 1925 (3 morti)
Fastnet 1931 (1 morto)
Transatlantica 1936 (vento sino a 55 nodi, tempesta Forza 10)
Fastnet 1957
Regata a Triangolo a Marsiglia 1967 (7 morti)
Regata a Bermuda 1972 (quasi 60 nodi di vento)
Fastnet 1979 (vento Forza 11; 19 morti), qui per approfondire: La Fastnet Race e La Tragedia Del 1979
R.O.R.C. Florida 1979 (2 morti)
Sydney Hobart 1977
Sydney Hobart 1993 (venti sino a 70 nodi con 12 metri di onde; di 104 partenti, solo 38 hanno portato a termine la gara)
Sydney Hobart 1998 (raffiche sino a 80 nodi, ci sono stati 6 morti)



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mercoledì 5 dicembre 2018

Il Manchester City e il PSG Hanno Infranto il FFP? L'Inchiesta Di Football Leaks

Secondo un'indagine di Football Leaks, il Manchester City e il Paris Saint-German con la compiacenza dell'UEFA avrebbero aggirato le norme del Fair Play Finanziario (la regola varata dalla stessa UEFA che avrebbe dovuto garantire una maggiore competitività, impedendo ai club più ricchi di schiacciare quelli più poveri grazie al solo potere dei soldi di proprietari e presidenti di una squadra. Sostanzialmente si spende per quanto si produce e sarebbero permessi buchi sino ad un massimo di 30 milioni di euro in 3 anni).
Il tutto tramite contratti di sponsorizzazione retroattivi.
Protagonisti della vicenda, che ha consentito ai due club di aggirare il FFP con sanzioni minime, sono l'ex presidente dell'UEFA Platini ma, soprattutto, l'attuale presidente della FIFA cioè Gianni Infantino.
Per dare qualche numero, pare che il Qatar avrebbe elargito 1,8 miliardi di euro nelle casse del PSG in maniera non consentita.
Dall'inchiesta emergono intercettazioni alla quali risulta evidente l'intento dell'UEFA di agevolare i due club.
Pare che il PSG fosse fuori dai parametri per almeno 215 milioni e che Al-Khelaïfi e Blanc trattarono con Platini e Infantino in maniera segreta per evitare l'esclusione dalle Coppe Europee (prevista in casi simili). Per i francesi l'ammenda venne ridotta da 60 milioni a 20, proprio la stessa cifra comminata al Manchester City, club in mano agli emiri di Abu Dhabi.
Infantino avrebbe accettato anche che il PSG inserisse delle sponsorizzazione retroattive riferite al contratto con il Qatar Tourism Authority per la stagione 2013-2014, proprio come fece il City. In particolare le entrate fittizie complessive sarebbero state di 4,5 miliardi di euro, 1,8 per il Psg e 2,7 per il City. Tutto con la copertura dell'UEFA.
Nel mirino è finito sotto inchiesta il contratto di sponsorizzazione con l'ufficio di turismo del Qatar, che stando all'inchiesta avrebbe iniettato per sette anni nelle casse del PSG la cifra di 1,8 miliardi di euro, di cui "1,35 miliardi tramite contratti di sponsorizzazione gonfiati" per eludere i parametri del FFP.
Mediapart scrive di un contratto del valore di 1,075 miliardi di euro garantiti in cinque anni dall'ufficio del turismo del Qatar (con una media di 215 milioni di euro all'anno), una somma rivista al ribasso nel 2014, dopo un accordo con la UEFA, a 100 milioni di euro anno. L'inchiesta tuttavia rivela come le due società di revisione incaricate dalla UEFA, le agenzie Repucom e Octagon, avrebbero ridimensionato questo contratto di 1750 e 77 volte in meno rispetto all'importo registrato (che era di 215 milioni).
Nel 1999 il Manchester City giocava in League One (la terza serie pro inglese), ad oggi invece è il 5° club calcistico per valore al mondo, con una stima di 2,47 miliardi di dollari e la 10a società sportiva del pianeta. Dal 2011 ha vinto 3 Premier League, 3 Coppe di Lega, 2 Supercoppe d’Inghilterra e 1 FA Cup.
Il punto di svolta della storia del club fu Mansour bin Zayd Al Nayan, fratellastro del presidente degli Emirati Arabi. Mansour acquistò il City il 1° settembre 2008 rilevandolo per 200 milioni di sterline dal thailandese Thaksin.
In questi anni il club inglese ha speso un miliardo di sterline. L’idea di partenza era quella di investire nel club per lanciare nel mondo la compagnia aerea Etihad e renderla concorrenziale con l’Emirates, ma l’obiettivo è stato ampiamente superato.
Mansour, che il 31 ottobre 2008 rilevò anche il 16,3% della Barclays, secondo gruppo bancario britannico, vanta un patrimonio personale di 1,42 miliardi di dollari.
Circa 3 anni dopo, lo stadio City Of Manchester, venne rinominato Etihad Stadium. Fu avviata un’inchiesta, con il sospetto che la manovra nascondesse un modo per eludere il fair play finanziario. Oggi lo stadio si chiama ancora Etihad e dopo l’ampliamento ha una capienza di 55 mila posti.
Nei documenti trapela anche il nome di uno dei più potenti operatori telefonici del Medio-Oriente, ovvero Etisalat.
Il contratto con Aabar, registrato per 17 milioni di euro all’anno, ne valeva circa 4.
Quello con Etilsalat secondo gli esperti aveva un valore di mercato di 4 o 5 milioni, mentre il club incassava 18,5 milioni di euro a stagione. Se il City avesse dichiarato il reale valore di quei ricavi, le perdite avrebbero raggiunto la cifra di 233 milioni di euro.
E l’8 maggio del 2014, a Londra, Infantino incontra l’amministratore delegato del City, Ferran Soriano, in quello che il manager descrive in una email come «secret meeting». Una settimana dopo quell’incontro segreto a Londra, l’accordo confidenziale viene firmato. Il club inglese non ottiene tutto quello che vuole, cioè il completo proscioglimento dalle accuse, ma la UEFA gli concede la possibilità di registrare, per tre anni, gli stessi contratti incriminati, a un valore di 26 milioni superiore a quello di mercato.
Impone una multa di 60 milioni di euro, di cui 20 milioni da pagare subito e gli altri 40 da versare in caso di mancato rispetto delle regole durante l’anno successivo.
A settembre del 2015 la UEFA ha annunciato di aver cancellato la multa al Paris Saint-Germain e al Manchester City.
Una mail trovata da Football Leaks rivela che fu messa a bilancio per oltre 75 milioni di euro la sponsorizzazione di Etihad Airlines in realtà largamente pagata da ADUG (Abu Dhabi United Group), ovvero la proprietà del club. Cosa vietata con il nuovo regolamento (in passato invece era consentito).
Altre rivelazioni riguardano il pagamento dei diritti di immagine delle star del City avvenuto sempre attraverso ADUG per alleggerire i conti in rosso e garantire ricavi da oltre 12 milioni di euro a stagione.

La risposta della UEFA non si è fatta attendere: "La UEFA conduce una valutazione annuale di tutti i club sui requisiti FFP di pareggio in bilancio su base triennale. Ciò include una valutazione approfondita delle posizioni finanziarie dei club sulla base sia delle informazioni divulgate dai club stessi (ovvero i rendiconti finanziari verificati indipendentemente), sia di una serie di verifiche e analisi di conformità intraprese dalla UEFA. In caso venissero fuori nuove informazioni che potrebbero essere rilevanti per tale valutazione, la UEFA le userebbe per contestare le cifre e per chiedere spiegazioni, chiarimenti o ulteriori prove da parte del club interessato. Se nuove informazioni dovessero rilevare delle possibili irregolarità nei casi precedentemente archiviati, tali casi potrebbero essere riaperti e riesaminati caso per caso.
Questa linea di condotta è applicata a tutti i club che richiedono una licenza UEFA e partecipano a competizioni europee per club"

Se il caso venisse riaperto e le indiscrezioni confermate entrambi i club rischierebbero di vedersi esclusi dalle Coppe Europee dell'anno prossimo.



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lunedì 3 dicembre 2018

Cadenza Di Pedalata, Rapporti Lunghi e Corti (Ciclismo)

L'importanza dei rapporti è strettamente collegato allo sviluppo metrico di una bicicletta quindi al giro di pedali effettuato (ciò influenza la ruota motrice).
La catena scorre su ingranaggi di differente dimensione e moltiplica la rotazione delle pedivelle secondo il rapporto tra l’ingranaggio anteriore (più grande) e il posteriore (più piccolo).
Nelle biciclette da corsa la disponibilità di più ingranaggi anteriori (moltipliche) e posteriori (pacco pignoni) permette di variare questo rapporto in base alle esigenze del ciclista dipendenti dalle sue condizioni fisiche ma anche del tipo di tappa effettuata (se di salita quindi con più o meno forti pendenze, se in piano ad esempio una cronometro; anche il vento viene considerato).
Nel gruppo cambio (trasmissione) troviamo: pacco pignoni, catena, leve cambio, cavi, guaine, guarnitura, deragliatore anteriore e posteriore.
Tutto ciò influenza il rapporto scelto.
Il cambio serve anche per mantenere la frequenza di pedalata all'interno di un intervallo ideale, indipendentemente dalla velocità del mezzo.
Questo range è riconosciuto essere tra le 60 e le 80 pedalate al minuto (PM) in salita, e tra le 80 e le 110 PM in pianura o in discesa.
Anche se in realtà i professionisti molto difficilmente scendono sotto le 80 PM anche nelle salite più impegnative.


RAPPORTO
La misura del rapporto è lo sviluppo metrico. Si tratta della distanza percorsa dalla bicicletta con un giro esatto della pedaliera.
Variando la posizione della catena sugli ingranaggi ovviamente questo valore verrà modificato.
Per calcolare lo sviluppo metrico vanno divisi i denti della moltiplica anteriore per i denti del pignone posteriore e moltiplicare il risultato per la circonferenza della ruota.
Quindi rapporto tra denti anteriori (M) e denti posteriori (P) per la circonferenza della ruota.
Maggiore sarà la precisione con cui si calcola la circonferenza della ruota tanto più accurato sarà il risultato finale.
Per la sezione, il metodo più efficace consiste nel posizionare la ruota a terra con la valvola in posizione bassa in corrispondenza di un punto precedentemente segnato. Facendo compiere alla ruota un giro completo lungo una traiettoria rettilinea si avrà la misura esatta.
In alternativa si può calcolare la circonferenza partendo dal raggio della ruota (o dal diametro).
Anche se probabilmente il calcolo sarà mano preciso perchè la misura sarà affetta da errori che si propagano.


DATI TABELLARI
Esistono anche dati tabellari, soprattutto per chi non è pro e non vuole perdere tempo con calcoli e quant'altro. È realizzata considerando ruote da 28″ con una circonferenza a terra di 2,136 metri.
Nella colonna di sinistra è riportato il numero dei denti della moltiplica anteriore, nella prima riga invece i denti del pacco pignoni.
Come risultato leggeremo i metri percorsi ad ogni giro di pedale.
Nel computo totale dei rapporti effettivamente sfruttabili le case produttrici, suggeriscono di non utilizzare la catena con incroci troppo arditi perchè porterebbero a torsione la catena (piccolo davanti e piccolo dietro o viceversa), in qualche caso è anche impossibile evitare che la catena tocchi sul deragliatore.
Ciò porterebbe anche ad un maggiore attrito e con il tempo ad usura.
La scelta del pacco pignoni, oltre alle esigenze, potrà essere fatto anche al netto di queste considerazioni, magari scegliendo quelle soluzioni in cui gli incroci di catena sconsigliati coincidono con uno sviluppo metrico già ottenibile con un’altra soluzione.
Se ho una moltiplica da 34 denti e pignone da 25, otterrò poi lo sviluppo metrico.
Moltiplicando questa distanza per il numero di pedalate al minuto troveremo la velocità al minuto. Moltiplicando questo valore per 60 minuti troveremo la velocità in metri all'ora.
Dividendo questo numero per 1000 avremo la velocità in km/h.
A livello di MTB si usano rapporti ben più corti (agili): tipo il pignone più grande (32 denti) e la corona più piccola (22 denti), ciò porterà ad uno sviluppo metrico di 1 metro e mezzo/massimo 2 metri (poi a seconda della circonferenza).


RAPPORTI E PEDALATE AL MINUTO
Con l'avvento di Lance Armstrong il Ciclismo è cambiato nel modo di pedalare in salita, per quanto riguarda una nuova concezione di pedalata, per cui la potenza di può fare anche con un alto ritmo, non solo con i rapporti lunghi.
Chi si ricorda quel primo Tour de France del 1999 vinto da Armstrong si ricorderà anche dello shock che fu vederlo pedalare a quel ritmo altissimo di pedalata, non solo in salita ma anche a cronometro, dove addirittura arrivò a vincere una tappa all’incredibile ritmo medio di 120 pedalate al minuto.
E Armstrong ha fatto scuola: da lui in poi il ritmo medio di pedalata in salita si è alzato, tutti hanno seguito l’americano ed hanno lavorato sullo spostare la propria curva di potenza a regimi più alti.
In realtà Armstrong, è vero che adottava spesso cadenze di pedalata molto agili (oltre 90 in salita; si ricordi ad esempio l'Alpe D'Huez 2001 con il 39-21 o 2004, dove la cadenza era tra le 95-105 RPM), ma sorprendeva la sua capacità di farlo azionando rapporti più o meno lunghi, quindi sviluppando potenze estremamente elevate.
Armstrong (1.77 m per 71 kg) di solito saliva con il 23 o 21, per fare un paragone Ian Ullrich (1.83 m per 80 kg) con il 19.
Sicuramente l'Ullrich più impressionante fu quello del Tour De France 1997, in particolare nella famosa tappa di Luchon-Andorra Arcalis (252 km) quando Jan aumentò il ritmo quando mancavano una decina di km dal traguardo e per circa 30 minuti la sua potenza media stimata si assestò sui 497 watt.
In tempi recenti anche il Team Sky e Chris Froome (1.86 m per 68 kg) hanno trovato nelle frequenze di pedalata altissime una delle chiavi per costruire il proprio successo.
Tuttavia il dottor Formenti è arrivato alla conclusione che una frequenza alla Froome non è vantaggiosa per un pedalatore di più basso livello: "Se un ciclista amatoriale cerca di copiare l’alta cadenza di un professionista ma invece di far girare dei grossi rapporti spinge delle marce più basse può sprecare il 60% della propria energia".
A 110 pedalate al minuto con un rapporto molto agile infatti la maggior parte dell’energia viene spesa nelle parti mobili del corpo, come ginocchia e piedi, con solo un 40% che va a far girare effettivamente le pedivelle.
L’efficienza del modo di pedalare di Froome è data dalla diversa potenza espressa, che gli permette di abbinare una frequenza molto alta con rapporti ancora piuttosto lunghi.
Ad esempio al Tour de France 2015 a Pierre Saint Martin, Froome portò una cadenza media di 97 pedalate al minuto con una potenza espressa di 390 watt.



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martedì 27 novembre 2018

Cosa Vuol Dire Arbitrare All'Inglese? Numero Di Falli, Gioco Effettivo ed Injury Time

Uno dei detti più vecchi è che il Calcio (soprattutto quello inglese) "non è uno sport da signorine" oppure ancora "il miglior arbitro è quello che non ti accorgi che c'è".
Cosa vuol dire al giorno d'oggi arbitrare all'inglese? Vuol dire tutto e niente.
Storicamente si sa che in Inghilterra vengono permessi molto più falli che altrove (tranne quelli a piedi uniti o a gamba tesa, sanzionati spesso con il rosso, per direttive della FA) e viene concesso maggiormente il vantaggio.
Naturalmente, ogni campionato sembra avere un suo metro arbitrale ma come detto è risaputo che in Premier League si fischiano molti meno falli rispetto al resto d’Europa.
In prima approssimazione si può sottolineare una palese differenza: il pubblico inglese si esalta per un tackle, nei paesi latini per una finta o un dribbling.
In Italia il ritmo di gioco è più lento rispetto a Premiership e Champions League. 
Secondo una statistica di qualche anno fa, in media, l'azione viene fermata ogni 105 secondi, fischiando molti più falli dei loro colleghi inglesi.
Una teoria che ribalta il punto di vista dei primi anni 90, quando i club che venivano dalla Premier League facevano fatica a raggiungere la fase finale della Champions League e venivano considerati fallimentari in Europa proprio perché tentavano di applicare un tipo di gioco veloce e fatto di continue azioni. 
Se analizziamo le statistiche di qualche anno fa (2014), è abbastanza chiaro quanto rigidi fossero gli arbitri italiani: in Serie A venivano fischiati in media 32 falli a partita, contro i 22 falli a partita della Premier League. 
Dieci in meno della Serie A e il 20.36% in meno rispetto a una gara di Champions League.
Se nella Premier League il numero dei cartellini gialli raramente superava i tre (3.21 con 6.89 falli per cartellino giallo), in Serie A venivano puniti con l'ammonizione quasi cinque giocatori a partita (4.84 per 6.61 falli per cartellino giallo). 
Discorso simile per i cartellini rossi. 
Questo influenza notevolmente il ritmo di gioco: in una partita di Serie A il tempo di gioco tra un fallo e un altro raramente supera i 105 secondi, 45 secondi in meno (-40%) della media della Premier League.
In Italia le partite sono frammentate, lente e conseguentemente noiose da guardare. 
Inoltre, questo sistema arbitrale supporta e facilita tutti quei giocatori che astutamente si lasciano cadere al minimo contatto con l’avversario.
Il Calcio e le sue tattiche si sviluppano con il passare degli anni, e il gioco al giorno d’oggi è diventato sicuramente più veloce e più fisico. 
Rapportando con dati più recenti (2017) invece notiamo che rispetto a qualche anno fa in Italia si fischia molto meno (si è passati dai 32 falli del 2014 ai quasi 26 del 2017).
In media con il 2014 gli altri campionati (tedesco e spagnolo), ancor meno in Premier League (20.9).
Malgrado ciò il tempo effettivo in Premier League si è un po' abbassato rispetto agli ultimi anni.
Sicuramente l'invasione di stranieri ha contribuito a ciò ma anche alcuni interventi terribili che hanno provocato gravi infortuni (si pensi a Ramsey o Eduardo) portando gli arbitri a verificare sempre le condizioni del giocatore a terra (anche se magari l'infortunio non è grave).
Il tempo effettivo di gioco in Premier League tra 2016 e 2017 è stato di circa 56 minuti, idem in Bundesliga, nella Liga spagnola 54 minuti, in Serie A 57 minuti.
Tutto ciò indica che il tempo di gioco effettivo dipende dallo stile di Calcio giocato nei diversi paesi, in quanto sembra esserci una forte connessione con il numero di interruzioni come falli, sostituzioni e rimesse.
Per quanto riguarda le interruzioni di gioco, l'Inghilterra nella medesima stagione aveva la cifra più bassa con solo 100 interruzioni di media a partita, seguita dalla Spagna con 106 e Germania e Italia (entrambe 107).
Più pause dovrebbero portare ad un minore tempo di gioco effettivo.
Tuttavia oltre ai falli, contano anche calci di punizione, calci d'angolo, infortuni e gol.
Tendenzialmente le squadre che mantengono maggiormente la palla tra i piedi facendo possesso palla possono contare su un tempo effettivo maggiore degli altri.
Queste stats risalenti ad agosto 2017, evidenziano che anche nello stesso campionato i tempi effettivi di gioco son ben diversi.
Nella giornata menzionata a guidare la classifica c'era il Liverpool contro il Crystal Palace, dove la palla è rimasta in gioco per ben 62 minuti.
La partita ad Anfield ha avuto quasi 15 minuti di azione in più rispetto alla vittoria per 1-0 del West Bromich al Turf Moor (Burnley).
Di tutte le squadre che hanno giocato in questa giornata si vede come l'Arsenal abbia avuto per la maggior parte del tempo la palla (41,7 minuti per l'esattezza), ma non è riuscita a capitalizzare in quanto ha perso 1-0 contro lo Stoke City.
Comunque il tempo effettivo e le lunghe interruzioni hanno portato gli arbitri inglesi ad aumentare drasticamente i minuti di recupero (non a caso chiamato "injury time"), quando una delle caratteristiche storiche dell'arbitrare all'inglese era proprio quella di dare pochi minuti di recupero.
C'è però un altro fattore cruciale nella reputazione di campionato più bello del mondo (in parte collegato a tutto ciò): la sua propensione nel veder realizzate reti nei minuti di recupero.
Nel 2016/17 ci sono stati ben 68 gol segnati nel recupero del 2t, che corrisponde al 6.3% di tutti i gol segnati due anni fa (circa 0.18 gol a partita).
Nella Liga 61, in Serie A 59.
La Bundesliga solo 50, anche se va sottolineato che si tratta di un campionato a 18 squadre (ma la media rimane inferiore alla Premier League).
E nel 1t? Sempre rapportando ai campionati di due anni fa, ne sono stati realizzati 35, nella Liga (20) e Serie A (15).
In Bundesliga 14 e 10 in Ligue 1.
La spiegazione è più o meno semplice: in quella stessa stagione in Premier vennero concessi in media 2.9 minuti di recupero nel 1t (gli altri campionati oscillavano tra 1.4 e 2.0).
Tuttavia, ciò non spiega comunque tutto e quel vecchio slogan "poco prima dell'intervallo è il momento migliore per segnare" sembra essere particolarmente in voga in Inghilterra (e questo direi da sempre).
Complessivamente l'injury time per entrambi i tempi raggiungeva una media di 7.59 minuti, una cifra considerevolmente più alta che in qualsiasi altro campionato in Europa, che hanno registrato tra 5.16 minuti e 6.35 minuti.
Facendo un confronto con i falli fischiati (decisamente meno che altrove) e il tempo effettivo di gioco (non molto dissimile dagli altri campionati) non ci sono particolari giustificazioni a ciò, se non che gli arbitri inglesi siano diventati più severi con il cronometraggio e le perdite di tempo.
Il Watford, nella stessa stagione, vide una media di 8.41 minuti aggiunta alle sue partite, la più alta della Premier League, e ben oltre il doppio del Bayern (3.46 minuti).
In definitiva cos'è rimasto oggi dell'arbitrare all'inglese? Sicuramente vengono fischiati meno falli che altrove però in media le interruzioni sono più lunghe che altrove (infortuni e quant'altro) e questo influenza anche i lunghissimi tempi di recupero concessi nei 2 tempi.


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sabato 17 novembre 2018

Arresti a Bari, Catania e Reggio Calabria Per Gambling (Scommesse Illegali)

Le mafie gestivano un giro di scommesse operante in Calabria, Puglia e Sicilia. Ci sono stati negli ultimi giorni 68 arresti (18 a Reggio Calabria, 22 a Bari e 28 a Catania) e un’ottantina di perquisizioni da parte di Guardia di Finanza, Dia, Polizia e Carabinieri. Tre inchieste, tre procure (Reggio Calabria, Bari e Catania) e centinaia di uomini impegnati nel blitz coordinato dalla Direzione nazionale antimafia. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall'associazione mafiosa al trasferimento fraudolento di denaro, dal riciclaggio all'autoriclaggio, dall'illecita raccolta di scommesse on line alla fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni. Dalle indagini è emerso che i gruppi criminali si erano spartiti e controllavano, con modalità mafiose, il mercato delle scommesse clandestine on line attraverso diverse piattaforme gestite dalle stesse organizzazioni. I soldi guadagnati in modo illeciti venivano poi reinvestiti in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all'estero intestati a persone, fondazioni e società, tutte ovviamente schermate grazie alla complicità di diversi prestanome.


REGGIO CALABRIA
I clan facevano capo a Danilo Iannì, Domenico Tegano e Francesco Franco.
I marchi implicati in Calabria sono "SKS365 Malta LTD" (SKS365 Group Gmbh) titolare di "Planetwin365" (fino al 2017), "Betaland" ed "Enjoybet", tutti marchi collegati con la ‘ndrangheta.
I siti implicati invece: www.betclu.com, www.fullbetter.com, www.europabet24.com, www.sportbet75.net, www.premierwin365.it, www.dominobet.it,  www.futurebet2021.com, www.future2bet2021.com e www.fsa365.com. Avvalendosi dei medesimi siti “.com” l’associazione aveva inoltre sviluppato ulteriori reti commerciali in Toscana, Liguria, Lombardia e nelle province di Siracusa, Catania e Crotone, con il necessario coinvolgimento di ulteriori responsabili. La raccolta illecita delle scommesse sul territorio nazionale, avveniva attraverso siti non autorizzati, con suffisso “.com”, quali "Palace777", "BetFaktor", "GoldenGool", il già citato "PlanetWin365",  "PremierWin365" e "JokerBet".
Il sequestro dell’intero profitto dell’organizzazione criminale, oltre a quello di 23 società estere, 15 società italiane operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, 24 immobili, 7 automezzi, 33 siti nazionali e internazionali di Gambling online e conti correnti nazionali ed esteri, per un valore complessivo corrispondente ad oltre 720 milioni di euro. Sono state compiute una pluralità di violazioni che vanno dalla raccolta delle scommesse in assenza della prevista concessione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, all’utilizzo di siti online“.com” completamente illegali.
Ciascuno dei componenti della rete commerciale vantava dei profitti in % sul totale del giocato; sicché, prima di essere trasferiti all’estero, agli utili derivanti dalla raccolta (al netto delle vincite dei giocatori) erano sottratte le provvigioni spettanti a ciascuno. Talvolta i “master”, che vantavano il controllo piramidale di un numero significativo di punti commerciali, “bancavano” una quota parte delle scommesse condividendo con il “bookmaker” il rischio d’impresa connesso all’andamento delle attività, così partecipando alle vincite e alle perdite nella % pattuita (“co-banco”). Questa modalità operativa genera sempre un’attività illecita: il “co-banco”, infatti, nasconde l’esistenza di una società di fatto tra il “bookmaker” ed il “master”, che condividono i rischi economici connessi alla gestione del servizio e che vi conferiscono il primo, il sistema gestionale in remoto ed il secondo, la rete commerciale dedita alla diffusione del prodotto. Dunque il soggetto gerente il servizio non è l’apparente concessionario, ma la società di fatto, che utilizza quella concessione per esercitare l’attività di gestione e raccolta dei giochi e delle scommesse. Tuttavia, poiché tale operazione avviene senza alcuna autorizzazione dell’Adm, ne deriva la realizzazione di una forma vietata di cessione della concessione, ovvero di un suo utilizzo da parte della società, che si interpone tra il concessionario e l’utente finale; in entrambi i casi, l’attività di raccolta delle scommesse è esercitata da soggetto privo di concessione ed è, perciò, illecita.


BARI
A Bari invece i clan dei Martiradonna gestivano il marchio ParadiseBet (ex sponsor del Bari Calcio).
Implicata anche la Centurionbet di Malta. I due gruppi criminali operanti nel capoluogo pugliese, avrebbero costituito una vera e propria "multinazionale delle scommesse" movimentando oltre 1 miliardo di euro da Malta a Curacao, passando per le Isole Vergini e le Seychelles.
Vito Martiradonna, secondo l'accusa, si occupava "del reimpiego dei profitti illeciti e dei rapporti con la polizia giudiziaria e con i servizi segreti per ottenere informazioni sulle indagini" e "provvede per conto dell'associazione alla bonifica dei siti e delle autovetture in uso all'associazione". 
I figli di Martiradonna sono ritenuti i responsabili della gestione della rete di siti per le scommesse, che vedono in Giovanni Paolo Memola il tecnico informatico, in Mariella Franchini il cassiere: a tutti loro la Procura contesta l'associazione per delinquere di stampo mafioso, con caratteristiche transnazionali avendo operato fin dal 2009 tra l'Italia, Malta, la Romania, Curacao e le Isole Vergini. A Tommaso Parisi (latitante per qualche giorno, prima dell'arresto da parte della Guardia di Finanza nel quartiere Japigia) e ad altre quattro persone è invece contestata l'intestazione fittizia di beni. Vengono poi contestati numerosi reati fiscali e tributari.
I Martiradonna stavano progettando una fuga in Spagna, non a caso, la Guardia di Finanza aveva diramato un mandato di arresto internazionale nei confronti degli stessi (poi beccati in Lombardia dopo esser ritornati dalla Spagna. Vito Martiradonna si era procurato una carta di identità in bianco senza fotografia e certificati medici falsi per simulare uno stato d'infermità mentale). Dal 2012 al 2016 il gruppo di società avrebbe raccolto scommesse per 649 milioni di euro, evadendo imposte per circa 11,6 milioni. Vito Martiradonna faceva il bookmaker, quindi non più semplice attività di riciclaggio ma investimenti diretti verso un settore altamente strategico quale quello delle scommesse e del gioco d’azzardo. I fermi sono 22 con altri 22 indagati. Secondo l'ipotesi degli investigatori del Gioco, gli uomini dei clan avrebbero investito i proventi delle attività illecite in una serie di attività legali, tra cui anche bar e ristoranti nel centro di Bari, come l'Al 111 di corso Vittorio Emanuele e il Coco's di via Amendola, che sarebbero fittiziamente intestati a prestanome dei Martiradonna. L'avvocato Matteo Dammicco del Coco's, tuttavia, assicura che l'attuale società Snooker Bowling "è del tutto estranea all'indagine" e che il titolare "non ha legami di alcuna natura con le famiglie malavitose".


CATANIA
In Sicilia il clan Placenti gestiva un bookmaker, tale "Revolutionbet". Sono stati emessi provvedimenti di fermo anche per i clan mafiosi Santapaola-Ercolano e Cappello. La rete dei clan implicati gestiva siti con estensione “.com” denominati, tra gli altri, "Futurebet, Futurebet2021", "Future2bet2021", "Betworld365", "Betcom29", "Betcom72", mutevoli in ragione degli interventi di oscuramento da parte dell’Autorità amministrativa, non autorizzati dall’A.D.M., tutti operanti su server esteri (Malta, Austria, Inghilterra), utilizzati all’interno di sale scommesse, Internet point, C.E.D., C.T.D ed esercizi commerciali. Altri siti: "Premierwin365", "Special2bet", "Goplay33", "Racing Dogs", "Betcom29.com", "Stanleybet", anch’essi mutevoli in ragione degli interventi di oscuramento da parte dell’Autorità amministrativa, non autorizzati dall’A.D.M. e tutti operanti su server esteri (Malta, Austria, Inghilterra).
I reati contestati sono quelli di associazione mafiosa, di associazione a delinquere, a carattere transnazionale, finalizzata all’illecito esercizio sul territorio nazionale di giochi e scommesse sportive, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, di truffa a danno dello Stato, omessa e infedele dichiarazione dei redditi, reati aggravati dalla finalità di agevolazione dell’associazione di stampo mafioso, per avere consentito ai sodalizi mafiosi summenzionati l’infiltrazione e la connessa espansione nel settore dei giochi e delle scommesse on line, nonché autoriciclaggio dei proventi derivanti dalle attività criminose delle stesse associazioni. Sono stati eseguiti anche sequestri preventivi di beni per un valore di circa 70 milioni di euro localizzati sia in Italia che all’estero, nonché di 46 agenzie di scommesse/internet point, ricadenti nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa. Sequestrati, in particolare, circa un centinaio di rapporti bancari e conti correnti accesi in Italia e nelle Isole di Man, mentre altrettanti conti correnti e depositi bancari sono stati individuati in altri Paesi.


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domenica 11 novembre 2018

Tutti I Tipi Di Triple Play: 5-4-3, 6-4-3, etc (Assisted ed Unassisted)

Ai fini del punteggio e di giocate difensive ogni ruolo nel Baseball è contrassegnato da un numero.
Quindi quando si sente parlare di "triple play" si sentirà parlare di strani numeri: ovvero 5-4-3, 6-4-3 e così via.
Ma cos'è una triple play? Si parla di triple play quando la difesa riesce ad eliminare con un'azione di gioco: i 3 battitori avversari (analogamente si parla di double play e queste già son più frequenti, quando gli out sono 2).
L'incidenza di queste giocare è di circa 5 a stagione.

Detto ciò ogni ruolo (quindi giocatore) è evidenziato da un numero:
Pitcher = 1
Catcher = 2
1st base = 3
2nd base = 4
3rd base = 5
Shortstop = 6
Left field = 7
Center field = 8
Right field = 9

Quindi un 5-4-3 significa che la palla è stata presa dal terza base che ha poi gettato la stessa in seconda, che a sua volta ha lanciato in prima (questa giocata è quella più frequente).
A seguire il 6-4-3: SS, seconda, prima.
Poi il 4-6-3, 3-3-6, 6-6-3, 4-3-6, 4-4-3, 1-6-3 e 5-5-3 (quest'ultimi 5 già più rari).
Giocate spettacolari ma con un'incidenza bassissima di successo sono: 6-4-3-2 e il 5-4-3-2 (terza base, seconda base, prima base, casa base. I 3 out arrivano con gli ultimi 3 numeri).
Ovviamente posso accadere anche altre combinazioni ma spesso presuppongono comunque errori dei baserunners o situazioni particolari (si ricordi il 2-5-3-1 in New York Yankees v Minnesota Twins del 1982, il complicatissimo 4-6-5-6-5-3-4 in NY Yankees v Baltimore Orioles del 2013, il 2-6-2 in Seattle Mariners v Tampa Bay Rays del 2006, il 9-3-2-6-2-5 in Texas Rangers v Chicago White Sox del 2016, il 3-3-5 in Washington Nationals v San Francisco Giants sempre nello stesso anno e il 5-5-4 in Los Angeles Angels v Texas Rangers del 2018).
Il tipo più raro di triple play però è quello "unassisted", in cui un singolo difensore completa tutti e tre gli out. Ci sono state solo 15 triple play non assistite nella storia della MLB (rendendo questa impresa più rara del perfect game): cioè in media 1 ogni 28 anni di gioco!
Tipicamente, un triplo gioco non assistito si ottiene quando un middle infielder prende un line drive vicino alla seconda base (battitore out), passando poi sulla base per eliminare il runner che era partito dalla seconda per raggiungere la terza (secondo out) e poi tagga l'altro corridore che era avanzato dalla prima (terzo fuori).
In ogni caso unassisted triple play, perfect game, colpire 4 HR in una partita e 5 extra-base hits in una partita sono le imprese più rare che è possibile realizzare nel Baseball.
Ovviamente le unassisted triple play sono quel tipo di giocate in cui occorre avere tanta fortuna e la situazione giusta.


POSIZIONE ATTACCO AVVERSARIO
Qual è l'incidenza della posizione dell'attacco avversario (baserunners) su queste giocate?
Maggiori triple play avvengono con prima e seconda base occupata, a seguire con le basi piene.
Ben più difficili triple play con la prima e la terza occupata o con la seconda e la terza.


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mercoledì 7 novembre 2018

Cosa Vuol Dire Vittoria All'Inglese?

Il 2-0 è solo il terzo risultato più comune in Inghilterra, da quando è stato inventato il Calcio.
I due risultati più comuni sono: l'1-0 e il 2-1.
Tuttavia quando venne coniato il detto "vittoria all'inglese" effettivamente nei campionati inglesi di allora (anni 70 e 80) era il risultato più comune.
Più precisamente, il senso forse è ancora più profondo e va al di là della ricorrenza del risultato, sottolineando come ai tempi in Inghilterra anche sull'1-0 (o 0-1) la squadra in vantaggio continuava ad attaccare per mettere al sicuro il punteggio.
A differenza del campionato italiano ad esempio, dove all'epoca i risultati più comuni erano l'1-0 e lo 0-0 (e in generale i pareggi).


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giovedì 1 novembre 2018

Sistemi Di Timekeeping e Telemetria Negli Sport Motoristici

Letteralmente si chiama "Timekeeping" (cronometraggio), ci si riferisce a coloro che durante il motomondiale tramite la tecnologia misurano i tempi mediante l'utilizzo di computer, decoder, antenne.
I tempi vengono immagazzinati da un trasponder da 8 bit incastrato sotto il radiatore della moto (il più possibile vicino all'asfalto) e protetto da una finestra di kevlar.
Nel complesso si tratta di una scatoletta che riceve i segnali e li passa sul monitor del pilota: eventuali comunicazioni dei giudici di gara (bandiere in primis).
Il tutto avviene tramite delle antenne disseminate in più punti sul circuito.
Le antenne sono posizionate sotto l'asfalto per formare una specie di rettangolo con i due lati distanti 60 cm: quando la moto ci passa sopra, il trasponder riceve dall'antenna i codici che a sua volta passa via onde radio a un decoder nella stanza del Timekeeping.
Arrivati qui i dati vengono tradotti in tempi, immagazzinati nei time server e poi mostrati sui monitor.
Se i dati smettono di arrivare dipende sicuramente da malfunzionamenti del trasponder.
Da questi dati poi, vengono ottenute le "telemetrie" (cioè quel complesso di rilevazione ottica ed acustica che permette di misurare distanze piccolissime tra un punto di riferimento e l'oggetto considerato) con cui si studiano le strategie di gara.
La quantità di dati elaborata per ogni gara pesa circa 120 gigabyte.
Vengono processati circa 10mila parametri e da alcune migliaia di questi un software estrapola matrici 20x20 e tabelle.


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mercoledì 24 ottobre 2018

Quanto Sono Importanti I Tifosi In Uno Stadio? I Guadagni Del Calcio Inglese

Quanto sono importanti i fans e i tifosi in uno stadio? Sicuramente tanto a livello di atmosfera e ricavi.
Questo almeno in teoria.
Secondo la BBC, più della metà dei club della Premier League infatti, scorso anno avrebbero potuto giocare in stadi vuoti e ottenere comunque un profitto nella prima stagione del nuovo contratto dei diritti TV.
Nel 2016/17, i club hanno beneficiato di un record di 8,3 miliardi di sterline di entrate per i diritti TV.

Rob Wilson (specialista in finanza sportiva presso la Sheffield Hallam University), ha affermato che: "Quando ricevi un utile di 120 milioni di sterline dalla Premier League per calciare un pallone, puoi giocare in uno stadio vuoto se necessario"
Il Bournemouth con il suo Vitality Stadium (Dean Court) ha lo stadio meno capiente della Premier League (11.450 spettatori), per questo intende costruire uno stadio più grande, nonostante un giro d'affari di quasi 136.5 milioni di sterline nel 2016/17, con ricavi di 5.2 milioni di sterline dai biglietti.

Malcolm Clarke: "Giocatori e manager vanno e vengono, ma noi siamo sempre lì. La ragione per cui si possono ottenere offerte TV lucrative è perché il prodotto mostra il rumore, i fan ospiti, di casa e la grande atmosfera. A un certo livello non hanno bisogno dei fan perché hanno così tanti soldi dalle emittenti, ma a un altro livello hanno bisogno dei fan per mantenere un prodotto attraente"

Dopo la retrocessione dalla Premier League della scorsa stagione, Swansea e West Brom hanno ridotto i prezzi dei biglietti. I loro introiti televisivi sono stati ovviamente tagliati.
I gallesi inoltre continueranno a sovvenzionare i tifosi in viaggio in modo che non spendano più di 20 sterline.

Chris Pearlman (membro dello Swansea), ammette che "Non saremmo nulla senza i fan. La realtà della Premier League è diversa visto che le entrate della TV sono cresciute così tanto da essere sproporzionate non solo a tutti gli altri campionati, ma anche a tutte le altre fonti di reddito all'interno della Premier League. Detto questo, la maggior parte di quei soldi viene poi reinvestita nei giocatori"
Il vicepresidente di Hull City, Ehab Allam, la cui famiglia è proprietaria del club, ha una relazione difficile con i tifosi, nonostante abbia guidato il periodo di maggior successo dei Tigers, ha affermato che i fans sono "cruciali".
Complessivamente, le vendite di biglietti costituiscono circa un quarto del reddito medio del club, secondo un analisi di bilancio del 2016/17 di 61 squadre di calcio delle quattro principali divisioni inglesi che hanno fornito delle stime per le vendite di biglietti o entrate simili.
Lo Sheffield United si è rivelata la squadra più dipendente dalla vendita dei biglietti in tre delle quattro stagioni, tra il 2013/14 e il 2016/17.
Le Blades secondo la BBC hanno guadagnato 7,9 milioni di sterline dai biglietti con un introito complessivo di 11,4 milioni di sterline nella stagione in cui vinsero il campionato (2016/17).
I prezzi medi dei biglietti stagionali nella massima serie del calcio inglese sono rimasti ai livelli più bassi dal 2013, dopo essere caduti per il secondo anno consecutivo in seguito ad un contratto record di diritti televisivi per 8,3 miliardi di sterline firmato la stagione precedente.
I bilanci mostrano che 20 club su 66 hanno speso di più per i costi del proprio personale (dai giocatori agli impiegati) più di quanto ne abbiano prodotti.
Ad esempio, il Bolton Wanderers (un club ormai in difficoltà da anni e con il rischio di amministrazione controllata dietro l'angolo) ha speso 12.6 milioni di sterline per il personale, ricavandone solo 8.26 milioni di sterline.
Dunque si capisce come i fans, soprattutto nelle serie inferiori, siano "la linfa vitale" di molti club.
Clarke, della FSF, ha aggiunto: "Più inferiore è la serie, più i prezzi dei biglietti sono importanti perchè se un club vuole avere successo devono potersi permettere i giocatori, quindi i fan devono pagare di più. Riteniamo comunque che più denaro dovrebbe essere disceso dalla Premier League in una ridistribuzione più aequa pure nelle serie inferiori. È nell'interesse della Premier League mantenere la piramide del calcio in buona salute"

Il Manchester United, recentemente classificato come il secondo marchio sportivo più prezioso al mondo dalla rivista economica Forbes, ha fruttato più di 111,6 milioni di sterline di entrate della giornata.
Il valore del Manchester Utd è 581 milioni di sterline, invece tutte le squadre di Championship (23) raggiungono i 692 milioni di sterline.

Maguire: "Negli ultimi anni l'Arsenal, il Manchester United e il Liverpool hanno ampliato le capacità dei loro stadi, e poiché non hanno proprietari ricchi come Chelsea e Manchester City, il costo di biglietti ed abbonamenti è essenziale come mezzo per finanziare gli investimenti per acquisti e salati. Quando il Liverpool ha ampliato Anfield, una percentuale significativa dei nuovi posti è andata a partner aziendali"

Fuori dalla Premier League, Maguire afferma che l'importanza dei fan è ancora maggiore.
I fan del Blackpool hanno tenuto frequenti marce di protesta contro i proprietari del club, la famiglia Oyston.
Le presenze medie a Bloomfield Road sono scese da poco più di 14.200 del 2013/14 a 3.456 nel 2016/17, stagione in cui hanno ottenuto la promozione dalla League Two dopo aver subito due retrocessioni consecutive (il biglietto cumulativo e le entrate del gate cadevano da £ 2,77 milioni a solo £ 884,565).
La lunga campagna contro i proprietari del club, la famiglia Oyston, descritta come una "guerra civile" di Andy Higgins, vice presidente del Blackpool Supporters 'Trust si è intensificata negli ultimi anni dopo che alcuni sostenitori sono stati citati in giudizio per insulti online.
Alcuni fan abbandonarono lo stadio, altri impugnarono proteste ed altri ancora si resero protagonisti d'invasioni di campo. C'è anche un'iniziativa "Not A Penny More" in cui i fan sono incoraggiati a non spendere soldi nello stadio.
A Charlton, una sezione di fan sta anche boicottando le partite in segno di protesta contro il proprietario Roland Duchatelet.
I fan di Charlton e Coventry hanno lanciato migliaia di maiali di plastica in campo in una protesta congiunta che ha interrotto una partita di League One al The Valley nel 2016
Il movimento di protesta dei tifosi del Charlton è il "Campaign Against Roland Duchatelet".
Dagli oltre 16.100 spettatori del 2013/14 (Championship) si è scesi 11.162 nella stagione 2016/17 in League One.
Ciò ha coinciso con un calo di entrate da £ 6.315 milioni a £ 3.176 milioni.


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