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mercoledì 30 ottobre 2019

La Storia Dei Giocatori Inglesi Allo Jerez Industrial (Glenn Hoddle Academy)

Jerez Industrial Club de Fútbol è una squadra di calcio spagnola con sede a Jerez de la Frontera fondata nel 1951.
Tra 2010 e 2011, per via di evidenti problemi economici, la squadra ricevette una certa ribalta "internazionale" perchè di loro s'interessò l'ex allenatore inglese Glenn Hoddle.
Il club militava nella quarta divisione del calcio spagnolo.
La squadra incorporava nel kit la croce di San Giorgio come tributo alla comunità inglese della squadra.
Jerez storicamente aveva sempre avuto un legame con la Gran Bretagna, risalente addirittura al XVIII secolo, quando i commercianti di vino cercavano un'alternativa al vino francese.
I nomi di Sandeman, Harveys e Williams sono ancora presenti su cartelli pubblicitari che circondano l'area.
Quelli erano comunque gli anni in cui Fernando Torres veniva venduto per 50 milioni di sterline, Andy Carroll e Luis Suarez furono acquistati per quasi 60 milioni di sterline.
In poche parole il club spagnolo rischiava di scomparire dal calcio quindi grazie alla Glenn Hoddle Academy (GHA) vennero mandati 8 giovani (promettenti) inglesi nel club spagnolo.
Hoddle ai tempi divideva il suo tempo tra l'accademia e gli impegni con i media in UK, la gestione quotidiana delle operazioni veniva lasciata a Dave Beasant e Graham Rix.
La GHA stanziò un importo di 160.000 sterline nelle casse del club, non tutto il debito della squadra, ma abbastanza per sopravvivere.
L'Academy forniva giocatori gratuitamente, in modo che il club potesse adempiere alle partite nel quarto livello del calcio spagnolo e i giovani inglesi crescere.
Nella quarta divisione dello Jerez c'erano 18 divisioni regionali che coinvolgevano più di 350 club.
Quasi tutta la squadra titolare proveniva dal Regno Unito o dall'Irlanda.
Il soprannome "Los Ingleses" fu una logica conseguenza.

Hoddle: "È una cosa così bella da vedere, visto che tanti stranieri stanno arrivando nel nostro paese bloccando i nostri ragazzi inglesi, noi li facciamo giocare all'estero! Parte della loro crescita è giocare in modo competitivo"

Whittle e alcuni degli altri membri della accademia sembravano decisamente impressionati mentre guardavano le partite dalle tribune.
Il presidente dello Jerez Industrial Juan Manuel Delgado abbracciò questa invasione, dicendo: "Penso che sia una buona cooperazione tra il club e l'accademia. Ci danno i giocatori e noi diamo a loro un club, c'è una possibilità per queste future stelle di giocare un giorno in Premier League"

Hoddle: "Stavano per scomparire, quindi li abbiamo aiutati. Quello che dobbiamo fare ora è vedere se possiamo anche giocare bene e raggiungere gli obbiettivi.
Dobbiamo cercare di fare entrambe le cose, aiutando il club a salire"
Poi aggiunge: "Mi sento un po' rattristato davvero, non credo che stiamo ricevendo alcun sostegno da parte delle persone in Inghilterra, penso che, semmai, stanno cercando di bloccarci, sono sospettosi di quello che stiamo facendo.
Le persone mettono in dubbio ciò che stiamo facendo, non abbiamo avuto aiuto dalle federazioni inglesi. Mi dispiace solo che la gente pensi che stiamo facendo milioni di sterline, in realtà stiamo realizzando una perdita enorme, non ho mai trovato nessuno che abbracci quello che stiamo facendo e che stia cercando di aiutarci. Siamo tutti legati al futuro di questi ragazzi, alla loro carriera, penso che qui ci sia un gruppo che può fare molto per il calcio, posso capire che ci sono persone là fuori che approfittano dei giovani e pensano ai soldi come prima cosa, ma non è così"

Hoddle diceva che gli investimenti dietro la GHA erano "a lungo termine", ma un certo ritorno nell'immediato li avrebbe resi felici, motivo per cui quelle settimane furono davvero frenetiche.
Furono comunque 8 i giocatori della Glenn Hoddle Academy ad essere dirottati nel club spagnolo.
I giocatori Chris Fagan e David Cowley si unirono al team in prestito per dare un ulteriore tocco di creatività e profondità all'attacco.
6 giocatori della Glenn Hoddle Academy furono inglobati nel club il il ​​29 gennaio 2010, si trattava di: Nathan Woolfe, Matthew Richards, Michael Noone, Curtley Williams, Pierre Hall e Nick Beasant.
Altri si misero in luce e tornarono subito in Inghilterra: Ryan Burge al Doncaster, Ben Williamson al Bournemouth (League One) e Dan Spence al Manfield (allora in Blue Square Premier).
Certo, piccole offerte ma segno che il sistema stava dando i suoi frutti.
In realtà Hoddle e i suoi non riusciranno a salvare il club dalla retrocessione.
Il 25 aprile del 2010 infatti, lo Jerez Industrial CF scese nella Third Division X dopo aver perso 0-2 in casa contro l' Union Estepona CF.
L'anno successivo la squadra si comportò egregiamente lottando per la promozione.
In rosa era presente il portiere gallese Daniel Harford, il centrocampista irlandese Lee Lynch, un under 19 nord irlandese cioè Sean McCashin.
Poi certo, qualche spagnolo e portoghese ma 19 giocatori dei 25 erano britannici.
Tutti giocatori di 20 anni o meno.
Si ricorda la buona stagione dell'Olyford United, Alex Fisher, oltre che di Ryan Burge (22enne e secondo più anziano della squadra).
Burge era un giocatore molto promettente infatti a lui si interessarono Manchester City e Manchester United quando aveva 15 anni ma scelse di rimanere più vicino alla sua casa a Cheltenham, firmando a 17 anni per il Birmingham City.
Da lì però finirà al Barnet, poi in Giappone, infine all'Academy di Hoddle.
Sam Clucas, tra tutti questi, sarà a posteriori quello che avrà una carriera migliore: per lui Hull City, Swansea e Stoke City (dove gioca ancora oggi in Championship, a 28 anni).
I buoni propositi comunque precipitano improvvisamente e il 7 marzo 2011, l'Accademia lasciò il club spagnolo portandosi con sé la quasi totalità del personale formato da stranieri (come detto inglesi ed irlandesi) e lasciando il club sull'orlo della scomparsa.
Negli anni successivi il club retrocesse altre due volte sino a scomparire oltre la sesta divisione.


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martedì 22 ottobre 2019

Come Dean Smith Ha Cambiato L'Aston Villa: Da Un Calcio Difensivo Ad Offensivo

Dopo l'esperienza al Walsall, Dean Smith ha cominciato a plasmare il suo modo di giocare soprattutto al Brentford (dal 2015 al 2018) e all'Aston Villa.
Nominato manager del Brentford il 30 novembre 2015 concluse al nono posto la stagione di Championship (72 reti segnate e 67 subite), l'anno successivo al decimo posto (75 reti segnate e 65 subite).
Anche la stagione 2017/18 segue la falsariga delle precedenti stagioni ma i Bees si garantiscono il titolo "d'intrattenitori del campionato" dopo che Smith riuscì a costruire uno stile di gioco attraente e accattivante con un budget ridotto (62 gol realizzati e 52 subiti).
Il 10 ottobre 2018, Smith è stato nominato manager dell'Aston Villa, con John Terry come suo vice allenatore.
Una delle prime variazioni fu cambiare radicalmente una squadra che difende basso (e costruita a peso d'oro) e votarla all'attacco, facendo partire le azioni dai difensori: Tuanzebe, Chester più Hourihane (giocatore per passaggi a corto, medio e lungo raggio) a limite dell'area.
I due terzini nell'immagine di sotto non ci sono perchè fanno gli esterni di centrocampo.
Il ruolo dei due centrocampisti centrali verrà occupato dai due centrali di difesa (cosa che con Bruce non si vedeva mai perchè tendeva a schiacciare troppo la squadra).
Bruce veniva da 19 reti realizzate in 11 partite, con Smith 21 reti in 9 partite.
Modulo modificato dal 4-1-4-1 al 4-3-3 (vero).
Un'altra variazione è stato il pressing altissimo anche nell'area avversaria per: forzare gli avversari all'errore o a passare velocemente la palla (meglio se all'indietro) e recuperarla subito.
Altra idea chiave quella di asfissiare i centrocampisti difensivi (si ricordi ad esempio questa tattica impostata su Huddlestone contro il Derby County) costringendoli all'errore ed impedendogli di iniziare l'azione.
Con McGinn e Grealish punte aggiunte a Bolasie ed Abraham (le ali sono state liberate dai compiti prettamente difensivi/di sacrificio che avevano sotto Bruce).
Con la sua chiamata riuscì immediatamente a rinvigorire l'attacco Villans, tra alti (tanti) e bassi (pochi) a Smith viene assegnato il premio EFL Championship Manager Of The Month dopo aver ottenuto 5 vittorie in 5 partite, inclusa una vittoria nel derby contro il Birmingham City.
Il 22 aprile 2019, è stato infranto il record di vittorie consecutive che durava da 109 anni: sconfiggendo il Millwall 1-0 a Villa Park per la decima vittoria consecutiva.
Qualificata la squadra ai playoff con il terzo miglior attacco (82 reti fatte e 61 subite), battendo il West Brom 2-1 nell'andata delle semifinali di play-off del campionato, al ritorno i Villans eliminarono i Baggies solo ai rigori.
La vittoria per 2-1, a Wembley, sul Derby County di Frank Lampard ha riportato i Villans in Premier League dopo diversi anni di purgatorio (e dopo che erano stati cacciati prima Roberto Di Matteo e poi Steve Bruce che per la verità nel 2018 aveva qualificato la squadra ai playoff, fallendo però la promozione).
La cosa che ha colpito maggiormente è che Smith, anche in trasferta ed avanti magari 0-2, contro un avversario forte, non si accontenta e chiede ai suoi di continuare ad attaccare.

Dean Smith: "Credo che lavorare sodo sia scontato ovunque. Quello che otterranno da me è rispetto e onestà.
Voglio che lavorino e si allenino con intensità. Sono fermamente convinto che quello che fai in un campo di allenamento poi lo porti sul campo.
Voglio giocare con intensità e credo che abbiamo i giocatori per farlo. È una squadra fantastica piena di qualità. Mi piace abbattere il gioco. Si tratta di mettere la palla dentro la rete degli avversari.
Diversi manager avranno pensieri diversi su come portare la palla da A a B. Io ho le mie idee su come farlo. Voglio che i giocatori creino e segnino tanti goal. Questo rende divertente il calcio"

Il manager per la nuova stagione ha già sottolineato che proverà a vincere con qualsiasi avversario continuando a giocare un calcio fluido ed offensivo, invece di passare a uno stile difensivo per ottenere risultati.
Il Villa in estate ha attirato un gran numero di giovani, invece di rivolgersi a veterani esperti della Premier League.
Effettivamente dopo le prime 9 giornate, l'Aston Villa risiede al 12esimo posto con 15 reti segnate (quinto miglior attacco) e 13 subite.
Una squadra che non cambia giocatori o modulo, a seconda dell'avversario, come si può vedere nell'immagine di sotto nella trasferta ad Emirates (sconfitta per 3-2).
Le tendenze recenti stanno dimostrando che se riesci a segnare tanti goal, eviterai la retrocessione.
Sia nel 2016/17 che nel 2018/19, le tre squadre retrocesse sono state anche quelle che hanno segnato meno, e anche le squadre che sono retrocesse nel 2017/18 non hanno segnati molti goal.
Esempi virtuosi possono essere il Bournemouth di Eddie Howe o lo Sheffield United di Chris Wilder (neopromossa anch'egli).
Da contr'altare però si può citare il Burnley di Sean Dyche (un manager sempre accorto alla fase difensiva) o il super offensivo Blackpool di Ian Holloway suo malgrado retrocesso nel 2011 nonostante un attacco da Europa League (con ben 55 reti realizzate).
Giocare in modo conservativo non è male ma alla fine per mettere tutti d'accordo basta esporre una semplice regola matematica: vincere ti fa guadagnare 3 punti, mentre il pareggio te ne dà solo 1.
Se il Villa gioca costantemente per 3 punti in questa stagione, può fallire la maggior parte delle volte e comunque finire 17esima o ancora più sù.
Del resto sono i gol che ti tengono al passo, non certo parcheggiare il bus nella propria area di rigore.


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domenica 20 ottobre 2019

La Storia Di William Webb Ellis e La Nascita Del Rugby

L'1 novembre 1823 nella cittadina di Rugby (circa 60mila abitanti) nel Warwickshire si stava disputando una partita di Big Side (una specie di Calcio primordiale dove si doveva spingere la palla e calciarla in una porta a forma di "H").
Il cielo era grigio, come da tradizione inglese.
Mentre i ragazzi se le davano di santa ragione in una delle frequentissime mischie, un ragazzo di nome William Webb Ellis se ne stava in disparte perchè non digeriva per niente le regole.
In quel momento, perso nei suoi pensieri, afferrò la palla e corse senza mai voltarsi, il pallone sempre stretto al petto, finché non arrivò sulla linea di marcatura (con grande disprezzo).
Lì depositò finalmente la palla a terra tra lo stupore ed il risentimento generale, gridando "meta" (così pare).
Questa, in linea di massima, è la storia che si tramanda sull’origine del Rugby.
Una storia che si perde nella notte dei tempi, forse un po' romanzata ma ci piace credere che sia andata proprio così.
Ancora oggi comunque, nel College di Rugby troneggia la statua di Ellis, con una lastra commemorativa che recita:

"This stone commemorates the exploit of William Webb Ellis who with a fine disregard for the rules of football as played in his time first took the ball in his arms and ran with it thus originating the distinctive feature of the rugby game. a.d. 1823"
In realtà all’epoca il gioco del Football era praticato in diverse varianti e pare che alcune di queste prevedevano di poter bloccare la palla con le mani.
Invece il trattenerla e l'iniziare a correre era proibito.
La mancanza di uniformità di regole fra i vari modi di giocare a Football causò una prima scissione: nel 1863 i rappresentanti di un gruppo di club inglesi decise di adottare le regole di Cambridge e fondarono la Football Association, dando così vita a quello che sarà conosciuto come Calcio.
I club che mantennero le regole di Rugby fondarono nel 1871 il proprio organismo ufficiale: la Rugby Football Union.
La storia di Ellis comparve per la prima volta nel 1876, quando Matthew Holbeche Bloxam, per rispondere ad una lettera, nella quale ci si interrogava sulle origini del Rugby, pubblicò un articolo sul Meteor, il giornale della Pubblic School di Rugby. L’articolo faceva riferimento ad una storia raccontata da un testimone anonimo che avrebbe assistito al gesto eretico di Ellis.
L’articolo uscì 4 anni dopo la morte di William.
In un altro articolo del 22 dicembre 1880 Matthew Bloxam così descrisse la storia:

"Nella seconda metà del 1823, circa 57 anni fa, fu provocato, senza alcuna premeditazione, quel cambiamento delle regole che distinse il gioco della scuola di Rugby da tutti gli altri. Un ragazzo di nome William Webb Ellis, del luogo o titolare di borsa di studio, che a nove anni si iscrisse alla scuola dopo le vacanze estive del 1816 e che nella seconda metà del 1823 era, suppongo, un capoclasse, mentre giocava nel Bigside a Football in quella metà dell'anno, raccolse la palla tra sue braccia. Stando così le cose, secondo le regole di allora, avrebbe dovuto correre verso l'indietro fin dove avesse voluto, senza lasciare la palla, perché gli avversari sul lato opposto potevano soltanto avanzare fino al punto in cui aveva afferrato il pallone, e non potevano attaccare al di là di quella linea fino a quando lui non avesse calciato la palla o l'avesse piazzata a terra in modo tale che un suo compagno potesse calciarla. Infatti era grazie a questi calci piazzati che venivano segnati i punti, ma nel momento in cui la palla toccava terra la squadra avversaria poteva caricare. Ellis, per la prima volta, trasgredì questa regola e, impadronendosi della palla, anziché arretrare, CORSE IN AVANTI CON LA PALLA IN MANO VERSO LA LINEA DI META AVVERSARIA. Io non so che risultato questo episodio ebbe sul gioco, non so neppure come si diede seguito a questa infrazione a una regola ben conosciuta, o quando questa diventò, come è attualmente, una nuova regola"
La Rugby Football Union decise di indagare solo nel 1895 con Bloxam che era morto da ormai 7 anni. Pare pochi si ricordassero di Ellis e quei pochi lo dipingevano come un ottimo giocatore di cricket. In ogni caso, ad Ellis, dal 1987 (prima edizione), è anche dedicata la Coppa del Mondo.
Sempre nello stesso anno, avvenne un'ulteriore separazione all’interno della Rugby Football Union quando alcuni club del nord dell’Inghilterra formarono la Rugby Football League, la quale ben presto iniziò ad apportare profondi cambiamenti alle regole; le versioni ufficiali del Rugby erano a quel punto due, si rese necessario distinguerli anche nel nome: il Rugby Union era quello gestito dalla RFU e il Rugby League quello disciplinato dalla RFL.
Della città di Rugby abbiamo già detto, come curiosità si può aggiungere che, oltre ad aver dato i natali a questo sport, qui, nel 1937, fu costruito il primo prototipo di motore jet da Frank Whittle e sempre in questa città, 10 anni dopo, fu inventata l'olografia.


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martedì 15 ottobre 2019

Combinare 2 Giochi Perdenti Per Ottenere 1 Vincente (Paradosso Di Parrondo)

Il paradosso di Parrondo è un noto calcolo di probabilità illustrato dall'omonimo fisico spagnolo che consente tramite due eventi singolarmente perdenti (all'infinito) di generare una vincita tramite la combinazione degli stessi. Dunque due giochi distinti e a lungo andare perdenti (come il lancio di una moneta in aria "leggermente" truccata, cioè sbilanciata verso testa o croce) possono generare una vincita, combinando gli stessi. Come si sa, due sistemi instabili possono essere combinati in modo da ottenere, nel complesso, un sistema stabile. È incredibile pensare che questo si possa anche applicare nel caso di giochi d’azzardo. Ora vediamo due giochi perdenti, la combinazione degli stessi, darà invece la vincita.

Gioco A
Supponiamo di avere una moneta truccata con una leggera preferenza per Croce e di puntare una moneta su Testa: se esce, vinco una moneta, altrimenti la perdo. Le probabilità, all'infinito, sono contro le mie giocate. Continuando a giocare, nel lungo periodo, perdo.

Gioco B
Ora ho due monete diverse, Mfav a mio favore e Mcon che invece è contro di me. Se il mio capitale è un multiplo di 3, uso quella svantaggiata. Altrimenti, quella a me più favorevole. Anche in questo caso, le probabilità di vincita sono contro di me (ossia, il vantaggio di giocare con la moneta Mfav non compensa le perdite di quando uso la moneta Mcon). Continuando a giocare, nel lungo periodo, anche in questo caso perdo. Vedetela anche così: stiamo usando 2 monete (cui assegniamo le sigla 2con e 3fav). La moneta 2con ci sfavorisce molto: dà testa solo 50 volte su 1000 (una volta su 20: 5%). La moneta 3fav ci favorisce, dà testa 700 volte su 1000. Altra regola del gioco è che puntiamo sulla moneta 2con solo se abbiamo in tasca un numero di monete esattamente divisibile per 3. Se questo numero non è divisibile per 3, usiamo la moneta 3fav. Con questo gioco, la probabilità di vincere è 1/3 (la percentuale delle volte che usiamo la moneta 2con) moltiplicato 0,05 (cioè 1/20) che dà 0,01666... più 2/3 moltiplicato per 0,7 che vale 0,46666. La somma delle 2 probabilità vale 0,48333: meno del 50%.
Dunque sia con il Gioco A che con il Gioco B alla fine sono destinato a perdere. Scegliamo ora una strategia per combinare i due giochi. Ad esempio, usiamo due volte il Gioco A, poi 2 volte il Gioco B e così via. Cosa succederà? Consideriamo un giocatore che ha a disposizione un certo capitale C, e può puntare ripetutamente in un gioco con probabilità di vittoria p > 1/2 (ma non troppo lontana dall'equilibrio, ad esempio p = 0.51). Supporremo che il giocatore segua una strategia che lo porta a puntare una frazione fissata f del suo capitale in ogni mano (ad esempio, potrebbe essere f = 5%).

Il capitale atteso, dopo una partita, è pari a: E[C(1)] = C(0)[p(1 + f) + (1 - p)(1 - f)] = C(0)[1 + (2p - 1)f]

e, dopo n partite, avremo un capitale medio pari a: E[C(n)] = C(0) (1 + (2p − 1)f )n .

Ad esempio, scegliendo p = 0.51, f = 0.05, n = 1000, si ottiene: E[C(n)] = (1 + 0.02 * 0.05)1000C(0) = 2.717C(0).

Tuttavia, quando p è appena maggiore di 1/2, ad esempio p = 0.51, si ottiene che la mediana (ossia, il valore del capitale che viene raggiunto il 50% delle volte) è minore del capitale iniziale!
La mediana della variabile C(n) vale M[C(n)] = C(0) exp (n p log(1 + f ) + n(1 − p) log(1 − f )) .
Nell'esempio numerico, risulta M[C(n)] = 0.778 C(0). La strategia di gioco che implica di puntare, ad ogni turno, una frazione fissata del nostro capitale, anche se in media è molto conveniente, ci espone a perdere oltre la metà delle volte; anzi, nel 50% delle partite avremo una perdita di almeno il 22% del nostro capitale iniziale!

Supponiamo ora che il giocatore faccia due fondi, C1(n) e C2(n), ponendo in entrambi la metà della sua fortuna e giocando due partite in parallelo. Una simulazione al computer ha portato i seguenti dati:
1) Capitale medio: E[C(n)] = 2693
2) Mediana: M[C(n)] = 1185
In generale giocare ripetutamente ad un gioco leggermente squilibrato (0.51 di probabilità di sconfitta) risulta, nel 50% dei casi, una perdita di circa il 22% del proprio capitale.
Dividendo il capitale su due tavoli, questo porta, nel 50% dei casi, ad una vincita di circa il 18% del proprio capitale iniziale. Avendo diviso il capitale su due tavoli, abbiamo ridotto la volatilità senza perdere la positività della vincita media. Pensiamo alla sequenza combinata dei due giochi ABBAB, essa è vincente perchè in pratica "diluisce" la frequenza di gioco della moneta contraria tanto quanto basta a far sì che la moneta favorevole possa vincere un importo superiore alla somma delle perdite delle monete. In pratica nel solo Gioco B del paradosso di Parrondo, la moneta 2con, venendo giocata solo quando la cassa è divisibile per 3, viene usata 1/3 delle volte, ovvero il 33,33% circa.
Inserendo però nel contesto anche il Gioco A, se lo schema da seguire per la scelta della moneta da utilizzare è sempre ABBAB, questo verrà giocato il 40% delle volte, per cui la moneta dal suo 33,33% di frequenza nel solo Gioco B, scende ad 1/3 del restante 60%, ovvero al 20% nel gioco globale, cioè quel tanto che basta per permettere all'altra moneta (quella favorevole) di riuscire a superare lo svantaggio determinato dalle altre due monete avverse. In sostanza il Gioco A, sebbene svantaggioso di per sé, funge da elemento di disturbo sulla componente più svantaggiosa (2con) del Gioco B.


ALTRO ESEMPIO PRATICO COMUNE
La cosa sembra strana ma prendiamo in considerazione i seguenti due giochi:

Gioco A: si perde 1 euro ogni volta che si gioca

Gioco B: con tot soldi a disposizione, si vincono 3 euro se il numero di monete rimaste è pari, mentre si perdono 5 euro se esso è dispari

Giocando ad A si perde sempre, come pure giocando a B ripetutamente. Se si gioca esclusivamente ad A, dopo 100 puntate (100 euro) si perdono tutte le monete. Similmente, si verifica facilmente che, giocando esclusivamente a B, dopo 100 puntate si perdono ugualmente tutte le monete. Proviamo, però, ora a cambiare strategia, e a giocare alternativamente i due giochi, partendo da B e alternando con A, ossia una sequenza di B ed A (BABABA). Partendo da 100 monete di 1 euro e giocando B si vincono 3 euro (perché 100 è pari), e si hanno quindi a disposizione 103 monete. Ora, giocando A, si perde 1 euro, arrivando a 102 monete. Ripetendo un numero a piacere di volte la strategia, ad ogni due passi si vincono nettamente 2 euro. Dunque, a partire da due giochi iniqui e perdenti, c'è una strategia che prevede certamente una vincita netta. Il risultato inatteso nasce dal fatto che, sebbene ciascun gioco sia iniquo se giocato singolarmente, poiché i risultati del gioco B dipendono dal gioco A, la successione in cui si alternano i due giochi può in generale modificare quanto spesso il gioco B è vincente. In altre parole, il risultato finale è diverso dal caso in cui i due giochi vengono giocati singolarmente, poiché essi non sono realmente indipendenti tra loro. Ovviamente ci sono combinazioni quali ABABAB o anche BBAABBAABBAA che renderebbero la strategia perdente.


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venerdì 11 ottobre 2019

No Hitter e Perfect Game Raggruppate Per Ballpark (MLB)

Della differenza tra No Hitter e Perfect Game ne avevamo già parlato.
Sostanzialmente per "No Hitter" s'intende che gli avversari non battano nessuna valida ma possono finire in base per walk o errori vari (quindi una No Hitter non garantisce la vittoria).
La "Perfect Game", per definizione, è la partita perfetta quindi oltre a nessuna valida, la difesa (e pitcher) non deve commettere nessun errore.
La MLB riconosce ufficialmente 300 "No Hitter" lanciate dal 1876; solo 23 di queste sono diventate "Perfect Game" (cioè circa 1 su 13).
2 No Hitter furono lanciate lo stesso giorno per ben due volte: i protagonisti furono Ted Breitenstein e Jim Hughes (il 22 aprile 1898) e Dave Stewart e Fernando Valenzuela (il 29 giugno 1990).
Nell'era moderna (dal 1901), furono lanciate in stagione ben 7 No Hitter nel 1990, 1991, 2012 e 2015.
Il periodo più lungo tra due No Hitter è di 3 anni, 44 giorni e va da quella di Bobby Burke l'8 agosto 1931 a quella di Paul "Daffy" Dean lanciata il 21 settembre 1934.
L'anno più recente senza nessuna No Hitter è il 2005.
6.364 sono le partite massime riconosciute dalla MLB senza che si sia verificata una No Hitter (periodo che va dal Perfect Game di Randy Johnson del 18 maggio 2004 alla No Hitter di Aníbal Sánchez il 6 settembre 2006).
Il lanciatore che detiene il record per il maggior numero di No Hitter è Nolan Ryan che ne ha lanciate 7 (di cui l'ultima, nel 1991, a 44 anni).
A seguire troviamo Sandy Koufax (4), Cy Young (3), Bob Feller (3) e Larry Corcoran (3).
Per quanto riguarda lanciatori degli ultimi 20, troviamo a 2 No Hitter: Max Scherzer, Justin Verlander, Jake Arrieta, Cole Hamels, Mike Fiers, Homer Bailey, Mark Buherle (quella del 2009 fu una Perfect Game in realtà), Tim Lincecum, Randy Johnson, Roy Halladay.
Fermi ad uno da ricordare: Jared Weaver, Matt Cain (anche qui fu una Perfect Game), Isashi Iwakuma, Felix Hernandez, Jon Lester, Jordan Zimmermann.
L'ultima in ordine di tempo è quella di Mike Fiers (Oakland Athletics), lanciata il 7 maggio 2019.
Nel proseguo vedremo in che stadi sono state lanciate.


NUMERO DI NO HITTER (NEI BALLPARK ODIERNI)
Fenway Park (Boston): 14 (dal 1912 al 2019)
Dodger Stadium (Los Angeles): 12 (dal 1958 al 2019)
Coliseum (Oakland): 11 (dal 1968 al 2019)
Wrighley Field (Chicago): 8 (dal 1916 al 2019)
Angel Stadium Of Anaheim (Los Angeles): 7 (dal 1966 al 2019)
Safeco Field (Seattle): 4 (dal 1999 al 2019)
AT&T Park (San Francisco): 3 (dal 2000 al 2019)
Kauffman Stadium (Kansas): 3 (dal 1973 al 2019)
US Cellular Field (Chicago): 3 (dal 1991 al 2019)
Citi Field (New York): 3 (dal 2009 al 2019)
Rogers Centre (Toronto): 3 (dal 2004 al 2019)
Citizens Bank Park (Philadelphia): 2 (dal 2004 al 2019)
Tropicana Field (Tampa Bay): 2 (dal 1998 al 2019)
Marlins Park (Miami): 2 (dal 2012 al 2019)
Nationals Park (Washington): 2 (dal 2008 al 2019)
Great American Ballpark (Cincinnati): 2 (dal 2003 al 2019)
Oriole Park At Camden Yards (Baltimora): 1 (dal 1992 al 2019)
Petco Park (San Diego): 1 (dal 2004 al 2019)
PNC Park (Pittsburgh): 1 (dal 2001 al 2019)
Comerica Park (Detroit): 1 (dal 2000 al 2019)
Minute Maid Park (Houston): 1 (dal 2000 al 2019)
Progressive Field (Cleveland): 1 (dal 1994 al 2019)
Miller Park (Milwaukee): 1 (dal 2001 al 2019)
Globe Life Park (Arlington): 1 (dal 1994 al 2019)
Chase Field (Phoenix): 1 (dal 1998 al 2019)
Coors Field (Denver): 1 (dal 1995 al 2019)


Per quanto riguarda le "No Hitter" lanciate in Ballpark ormai "defunti":


STATISTICHE SULLE PERFECT GAME
Sono solo 23 le "Perfect Game" lanciate in oltre 144 anni di storia di MLB (al 2019 sono state giocate più di 217mila partite).
Nessun lanciatore ne ha lanciata più di una.
La più recente Perfect Game risale al 15 agosto 2012 lanciata da Félix Hernández dei Seattle Mariners a Safeco Field.
Nel 2012 ci furono ben 3 Perfect Game; l'unico altro anno dell'era moderna in cui ne furono lanciate 2 fu il 2010. Al contrario, ci sono stati intervalli di 23 e 33 stagioni consecutive in cui non è stata lanciata una Perfect Game.
Durante l'era moderna del gioco (dal 1900 in poi), solo 21 lanciatori hanno lanciato Perfect Game.
7 sono stati inseriti nella Hall Of Fame: Cy Young, Addie Joss, Jim Bunning, Sandy Koufax, Catfish Hunter, Roy Halladay e Randy Johnson.
David Cone ha vinto la Cy Young una volta ed è stato nominato in 5 squadre All-Star.
Félix Hernández è stato anche vincitore di un Cy Young, oltre che 6  volte All-Star.
Altri quattro lanciatori di giochi perfetti, Dennis Martínez, Kenny Rogers, David Wells e Mark Buehrle, hanno comunque vinto oltre 200 partite nella lega.
Matt Cain, anche se ha terminato con un record W-L negativo (104-118), è stato un tre volte All-Star.


PERFECT GAME (NEI BALLPARK ODIERNI)
Dodger Stadium (Los Angeles): 2 (dal 1965 al 2019)
Safeco Field (Seattle): 2 (dal 1999 al 2019)
Coliseum (Oakland): 2 (dal 1968 al 2019)
AT&T Park (San Francisco): 1 (dal 2000 al 2019)
Globe Life Park (Arlington): 1 (dal 1994 al 2019)
Turner Field (Atlanta): 1 (dal 1997 al 2019)
US Cellular Field (Chicago): 1 (dal 1991 al 2019)


PERFECT GAME (EX BALLPARK)
Yankee Stadium (New York): 3 (dal 1923 al 2019)
Worcester Agricultural Fairgrounds (Worcester): 1 (dal 1880 al 1882)
Messer Street Grounds (Providence): 1 (dal 1878 al 1886)
Huntington Avenue Grounds (Boston): 1 (dal 1901 al 1911)
League Park (Cleveland): 1 (dal 1891 al 1910)
Navin Field (Detroit): 1 (dal 1912 al 2001)
Sun Life Stadium (Miami): 1 (dal 1987 al 2012)
Shea Stadium (New York): 1 (dal 1964 al 2008)
Cleveland Stadium (Cleveland): 1 (dal 1931 al 1995)
Arlington Stadium (Arlington): 1 (dal 1964 al 1993)
Riverfront Stadium (Cincinnati): 1 (dal 1970 al 2002)


Aggiornato all'11 Ottobre 2019.


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lunedì 7 ottobre 2019

La Storia Della Truffa Al Casinò Ritz Con Il Laser Scanner (2004)

Oggi parliamo di una nota truffa che avvenne in un casinò di Londra nel 2004. Una truffa ingegnosa quanto tecnologica e ben studiata. Un frode "legalizzata" finita incredibilmente senza condanne, del resto una famosa massima di Amarillo Slim (campione del mondo di Poker nel 1972) diceva:

"Se non riesci a individuare il pollo al tavolo da gioco nella prima mezz'ora, allora il pollo sei tu"

L'episodio singolare avvenne al casino Ritz della capitale londinese quando tre persone riuscirono a vincere più di 1 milione e mezzo di sterline alla roulette francese semplicemente facendo calcoli matematici tramite apparecchiature comprendenti un laser scanner, un micro-computer più un cellulare. Il Casinò del Ritz è situato nel sotterraneo dell'albergo Ritz di Piccadilly, dove un tempo c'era una sala da ballo, riconvertita a sala da gioco nel 1978.
Scelsero di giocare in UK, perché nel 2004, le leggi del Regno Unito non vietavano, rispetto a Las Vegas, l’uso di apparecchi elettronici all’interno della sala. Come funziona un laser scanner? Si tratta di sistemi di misure dirette: durante l’acquisizione lo strumento archivia, per ciascun punto rilevato, la distanza calcolata e gli angoli orizzontale e verticale in base alla posizione del corpo e dello specchio.
Viene inoltre acquisito anche il valore di riflettanza della superficie colpita dal laser che sarà tanto più alto quanto la superficie tenderà al colore bianco. Inoltre esistono laser scanner 3D che montano una fotocamera digitale integrata che, dopo la fase di acquisizione dei dati geometrici, viene utilizzata attraverso procedure automatiche per l’acquisizione di immagini dello spazio rilevato.
Tornando al 2004, i tre giovani architettarono così la truffa: la ragazza cercava di sfruttare il suo aspetto sexy per attirare l’attenzione su di sé al tavolo da gioco. Nel frattempo un altro, sul palmo della mano, usava il laser scanner (dalle sembianze di un telefonino) con il quale misurava la velocità della pallina nei primi giri, l'orbita di rotazione e il punto di caduta. In questo modo, la banda poteva individuare la zona nella quale la pallina finiva la sua corsa. Il croupier pronunciava la frase rituale "les jeux sont faits, rien ne va plus" che chiude le scommesse dopo il terzo colpo alla ruota. Nei pochi secondi fra il primo ed il terzo colpo, il sofisticato congegno riusciva a calcolare la velocità della pallina, individuare la casella sulla quale è probabile che si vada a fermare e trasmettere l'informazione allo scommettitore. Quindi, prima della chiusura delle giocate, arrivava sul cellulare l’indicazione dei probabili numeri vincenti e loro piazzavano le loro fiches con il tempismo giusto. 
L'altra persona con il telefonino puntava su un numero e gli altri due coprivano le altre caselle limitrofe. Secondo una ricostruzione dell’epoca del Sunday Times, nella prima sera, il terzetto ritornò a casa con in tasca 100.000 sterline. La sera dopo decisero di puntare in maniera ancor più pesante, prelevando dalle casse del casinò 1,2 milioni di sterline. La sicurezza del Ritz si insospettì del comportamento dei tre protagonisti e dopo aver analizzato le registrazioni video riuscirono a ricostruire il marchingegno, avvisando le autorità. La polizia fece irruzione nella stanza dell’Hotel che ospitava i tre ragazzi e ritrovò il materiale elettronico necessario per mettere in atto questo schema truffaldino. Ma Scotland Yard non potè far nulla ed rilasciò i tre, perché non fu commesso alcun reato (quindi i soldi vinti rimasero ai tre). Le leggi furono aggiornate solo in seguito.


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martedì 1 ottobre 2019

Musicisti, Politici e Celebrità Tifosi Di Squadre Inglesi (Famous Fans)

In quest'articolo vedremo alcuni fans celebri di squadre inglesi: si spazierà da politici, passando per giornalisti, conduttori TV, musicisti ed ovviamente sportivi.
Molti sono fan acclamati da sempre, altri non c'è la certezza a 100% ma si pensa tifino per il club citato (per una serie di motivi).



Arsenal
Regina Elisabetta
Principe Harry
David Gilmour (Pink Floyd)
Roger Waters (Pink Floyd)
Mick Jagger (Rolling Stones)
Roger Daltry (The Who)
Johnny Rotten (Sex Pistols)
Tony Hadley (Spandau Ballet)
Piers Morgan
Idris Elba
Spike Lee
Jay-Z
Massimo Marianella


Aston Villa
Principe William
David Cameron
Tom Hanks
Ozzy Osbourne (Black Sabbath)
Tony Iommi (Black Sabbath)
Geezer Butler (Black Sabbath)


AFC Bournemouth
Jayne Middlemiss
Christian Bale


Barnley
Darren Gough
Michael Parkinson
Dickie Bird


Birmingham City
Jasper Carrot
David Harewood
Mike Skinner


Blackburn Rovers
Carl Fogarty
Jack Straw
Stephen Hendry
Wayne Hemingway
Jim Bowen


Bolton Wanderers
Amir Khan
Peter Kay
Vernon Kay
Kenneth Wolstenholm


Brentford
Dean Gaffney
Natalie Sawyer
Richard Archer


Brighton & Hove Albion
Norman Cook
Des Lynam
Robert Kazinsky


Bristol City
Marcus Trescothick
Jenson Button
Tony Robinson


Burnley
Alistair Campbell
Jimmy Anderson


Burton Albion
The Stig


Cardiff City
Gareth Thomas
Neil Kinnock
Super Furry Animals


Charlton
Lee Ryan
Jim Davidson
Dave Berry


Chelsea
Ed Sheeran
Jeremy Clarkson
Michael Caine
Jeremy Clarkson
Lawrence Dallaglio (ex giocatore di Rugby)
Ben Ainslie
Damon Albarn (Blur, Gorillaz)
Sir Michael Caine
Will Ferrell


Crystal Palace
Eddie Izzard
Bill Nighy
Maxi Jazz
Jo Brand
James Buckley
Mark Steel
Martyn Rooney (Atletica Leggera)
Liam Neeson


Derby County
Timothy Dalton
Jack O'Connell
Cara Delevingne
Robert Lindsay


Exeter City
Chris Martin (Coldplay)


Everton
Judi Dench
John Parrott
John Hurt
Matt Damon
Sylvester Stallone
Sir Paul McCartney (The Beatles)
Tony Bellew


Fulham
Lily Allen
Daniel Radcliffe
Benicio Del Toro
Margot Robbie
Keith Allen
Hugh Grant


Huddersfield Town
Patrick Stewart
The Cribs


Hull City
John Prescott
Sinitta


Ipswich Town
Charlie Simpson
Chester Bennington (Linkin Park)
Tom Chaplin
Jolyon Palmer


Leeds Utd
Russell Crowe
Chris Moyles
Nasser Hussain
Kaiser Chiefs


Leicester City
Gary Lineker (ora presentatore di Match Of The Day)
Basil Brush
Mark Selby
Serge Pizzorno


Liverpool
Daniel Craig
Gary Barlow
Dr Dre
Mike Myers
Daniel Craig
Samuel L.Jackson
LeBron James


Manchester City
Liam Gallagher
Noel Gallagher
Alan Carr
Jacky Chan
Johnny Marr (The Smiths)
Ricky Hatton  (ex Boxe)
Andrew Flintoff


Manchester United
Usain Bolt
Floyd Mayweather
Rory McIlroy
Ian McShane
Morrisey (The Smiths)
Ian Brown (Stone Roses)
Simon Le Bon (Duran Duran)
Bertie Ahern (ex primo ministro irlandese)
Justin Timberlake
Harry Styles
Dominic Monaghan
Rachel Riley
Nicola Roggero


Middlesbrough
Bob Mortimer
Chris Rea


Millwall
Daniel Day Lewis
David Haye (Boxe)
Danny Baker
Gregg Wallace (Masterchef)
Blake Harrison
Simon Hughes
Gary Oldman


Newcastle United
Ant And Dec (TV inglese)
Sting (The Police)
Graeme Swann
Tony Blair (ex primo ministro)
Brian Johnson (Ac/Dc)
Cheryl Cole


Norwich City
Stephen Fry
Delia Smith
Hugh Jackman
Myleene Klass
David Frost
Prince Andrew
The Darkness


Nottingham Forest
Ken Clarke
James Dean Bradfield


Port Vale
Robbie Williams


Preston North End
Steve Borthwick


Queen Park Rangers
Robert Smith
Pete Doherty (The Libertines)
Bill Bailey
Mick Jones (The Clash)
Ashley Giles


Reading
Chris Tarrant
Ricky Gervais
Kate Winslett
Bill Oddie


Rotherham United
Howard Webb
The Chuckle Brothers


Sheffield United
Jessica Ennis (Atletica Leggera)
Joe Cocker
Joe Elliott
Sean Bean
Artic Monkeys


Sheffield Wednesday
David Blunkett
Michael Vaughan


Southampton
Chris Packham
Craig David
Holly Valance
Will Champion (Coldplay)


Stoke City
Sugar Ray Leonard (ex Boxe)
Busta Rhymes
Jeremy Bates (Tennis)
Nick Hancock
Slash (Guns N'Roses)
Julian Cray


Sunderland
Paul Collingwood
Katie Adie
Richard Short
Steve Cram
Lareun Lavern
Peter O'Toole
Neil Tennant (Pet Shop Boy)
David Milliband
Tim Rice


Swansea City
Catherine Zeta-Jones
Michael Douglas
Cherys Matthews
Max Boyce
Robert Croft


Tottenham
Adam Richman
Adele
John Cena
Jason Biggs (American Pie)
Jude Law
Rupert Grint
Sir Alan Sugar
Phil Collins (Genesis)
Salman Rushdie
Ted Baker


Watford
Sir Elton John
Anthony Joshua
Jennifer Aniston
Mila Kunis


West Brom
Adrian Chiles
Liam Payne
Goran Ivanisevic
Frank Sinner
Lenny Henry
Eric Clapton (Cream)
Cat Deeley


West Ham
Barack Obama
James Corden
Kiera Knightly
Ray Winstone
Russell Brand
Steve Harris (Iron Maiden)


Wigan
Mikhail Gorbachev
Richard Ashcroft (The Verve)
Sturt Maconie
Hosni Mubarak (ex primo ministro egiziano)


Wolverhampton Wanderers
Robert Plant (Led Zeppelin)
Eric Idle
Denise Lewis
Noddy Holder (Slade)
Suzy Perry


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