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giovedì 24 gennaio 2019

Lo Sheffield United Di Chris Wilder e Il Suo Strano Schema Offensivo

"Alcune delle squadre che abbiamo affrontato nei play-off in passato hanno avuto spesso paura di perdere. Si sono sempre più preoccupati di non concedere niente che di uscire e provare a vincere e, di conseguenza, hanno finito per non combinare nulla"

Negli ultimi 3 anni, Chris Wilder (manager dello Sheffield Utd) è stato sicuramente tra i miglior manager in Inghilterra.
Wilder è riuscito a raggiungere diverse promozioni e settare vari record.
Dal 2015 ha vinto due titoli di divisione, ottenendo una promozione con il Northampton Town (da subentrato salvò la squadra dalla retrocessione in Non League, poi nel 2015/16 vinse il campionato con 99 punti realizzando 82 reti e subendone 46) ed una con lo Sheffield United, portandolo fuori dalla League One (l'anno era il 2016/17 quando il suo Sheffield Utd chiuse con 100 punti realizzando 92 reti e subendone 47).
Nel 2008 aveva ottenuto anche una promozione con l'Oxford City.
Va sottolineato che sia lo scorso anno che quest'anno, le Blades sono tra le protagoniste in Championship e l'obiettivo Premier League non è certo un miraggio (nonostante un budget limitato).
Premier che per lo Sheffield Utd è ormai un miraggio da più di 10 anni, quando vennero retrocessi in circostanze controverse alla fine della stagione 2006/07.
Lo Sheffield United retrocesse nell'ultima partita della stagione, mentre il West Ham United vinse in casa del Manchester United. Gli Hammers successivamente verranno anche multati per 5,5 milioni di sterline per la gestione delle operazioni che portarono il duo argentino Javier Mascherano e Carlos Tevez ad Upton Park (quest'ultimo segnò anche il gol decisivo ad all'Old Trafford, salvando i londinesi).
Le Blades ovviamente fecero ricorso ma a nulla servì.

"Non stiamo cercando di reinventare la ruota. A volte va bene, altre volte no. Abbiamo un certo modo di fare le cose. Fondamentalmente sono una persona positiva che cerca di migliorare giocatori e squadre"

Wilder ha studiato il Manchester City e in particolar modo i suoi attaccanti e i suoi fraseggi, cercando di emulare le loro esecuzioni nello stretto ma forse il segreto è semplicemente quello di avere un buon occhio per un giocatore, farsi rispettare e metterli nelle migliori condizioni per giocare.
O, come dice Wilder, "creare un ambiente" in cui sono liberi di ottenere il meglio da loro stessi.
Chris ha iniziato la sua carriera manageriale con l'Alfreton Town 16 anni fa e si è fatto strada lentamente attraverso Halifax Town, Oxford United, Northampton e Sheffield Utd.

"Noi giochiamo sempre in attacco. Ci sono squadre che giocano in contropiede, che si schiacciano e si ritirano nella loro metà campo. Poi ci siamo noi che proviamo a giocare in modo un po' diverso rispetto a molte squadre della divisione. Questo è il modo che ci si addice ed esso si adatta al modo in cui giochiamo"

Intervista del 2017: "Adoro il modello del Bournemouth. Hanno Harry Arter che ha giocato in Conference, Simon Francis, Charlie Daniels e Marc Pugh che hanno giocato in League One: questi sono stati gli uomini guida sino alla Premier League, insieme ad Eddie [Howe]"

"Anche Neil [Harris] del Millwall è un bravo ragazzo. È uno a cui piace giocare in avanti e sa con che spirito il calcio deve essere giocato"
"Sono ambizioso. Voglio portare questo club sù, per giocare al più alto livello. Questa è la mia mentalità e voglio che i giocatori capiscano questo. Ho una visione a breve termine, continuiamo a giocare partita dopo partita. La posizione finale sarà quella che meritiamo"

"Penso che il gioco sia evoluto. Se vedete siamo circondati da prozone, cardiofrequenzimetri, GPS, analisi video, dietologi, psicologi.
Il gioco non cambia però: devi battere l'avversario, battere ancora l'avversario, giocando in avanti e questo è il modo in cui le persone vogliono vederti giocare.
È un gioco competitivo, voglio avere persone che competono e vogliono vincere"

Lo schema di Wilder è molto variabile: dal 3-4-1-2 (con Matt Duffy come rifinitore delle due punte) al 3-5-2 (con i terzini George Baldock ed Enda Stevens sempre pronti ad andare in avanti).
Wilder, schiera una formazione abbastanza strana che non dà punti di riferimento, visto che i difensori (centrali e terzini) sono incaricati di unirsi agli attaccanti.
Solo il portiere Dean Henderson e il centrale John Egan rimangono nella metà campo dello United, con gli altri nove Blades tutta sulla linea di metà campo.
Come si vede in uno screen che riporta le posizioni dei giocatori in campo contro l'Hull City: il centrocampista John Fleck (che affianca l'altro centrale Oliver Norwood) fa quasi da spalla agli attaccanti David McGoldrick e Billy Sharp, mentre il centrocampista offensivo Mark Duffy era il giocatore United più vicino al portiere avversario David Marshall.
Oppure sono i due centrali di difesa a giocare in linea con i centrocampisti.
Chris ha visto diversi avversari passare a difese a 3 (e a 5) nel tentativo di annullare lo schema delle Blades, con vari gradi di successo, e ammette che potrebbe modificare di nuovo la propria formazione per mantenere il vantaggio tattico.

"Dobbiamo essere in grado di giocare in diversi modi. Dobbiamo avere giocatori che possono giocare in modi diversi, forme diverse e combinazioni diverse"

Ovviamente se lo Sheffield United dovesse salire in Premier League, lì sarà tutta un'altra storia ed affrontando team che spendono 150 milioni di sterline l'anno non sarà facile competere e fare la partita contro le squadre più forti.
Tuttavia, nel suo piccolo e quando sarà possibile, sicuramente potremmo vedere uno Sheffield United offensivo.



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venerdì 18 gennaio 2019

La Storia Di Andy Murray: Insulti, Litigi e Controversie

Andy Murray nato a Glasgow nel 1987 e cresciuto a Dunblane, iniziò sin da piccolissimo con il Tennis per poi abbandonarlo per il Calcio facendosi peraltro notare dai Rangers Glasgow.
Ma tornò presto alla racchetta per non abbandonarla più.
Di sicuro fu uno choc quando a otto anni uscì illeso insieme al fratello al massacro della scuola elementare di Dunblane: un uomo armato entrò nella struttura e aprì il fuoco uccidendo 16 bambini e un’insegnante. I due fratelli Murray riuscirono a salvarsi per miracolo.
Ma un macigno fu anche la separazione dei genitori l’anno dopo: "Quando sei un bambino non capisci il divorzio. Vedere nostra madre e nostro padre litigare è stato duro per me e Jamie, ma loro sono stati ottimi genitori. Ci hanno dato tantissime opportunità e si sono impegnati al massimo. Anche se non è facile per un bambino trovarsi in mezzo a tutto quanto".
Decisivo l’incontro con Kim Sears che ha sposato l’11 aprile 2015.
Quando nel 2005, a 18 anni, si affacciò fino al terzo turno di Wimbledon, quasi abbagliato dai riflettori, nel tempio del Tennis e di quel pubblico che disperatamente era alla ricerca di un possibile erede di Tim Henman.
Ma al terzo turno perse, e tornò ad essere solo un giovane scozzese.
A fine anno la prima finale a Bangkok, persa contro Federer, che nonostante la vittoria in due set a fine gara dichiarò senza dubbi che Murray è uno da altissimi livelli.
Il trionfo in casa dopo mille anni da Fred Perry, la Davis consegnata alla Gran Bretagna giocando di fatto da solo se non con l’aiuto del fratello.
L’atteggiamento di chi non è mai soddisfatto, spesso travisato o sfociato in indolenza, litigi, insulti, lamentele, ma originalmente un desiderio continuo di volersi migliorare e spingersi al limite.
Una seconda parte di 2016 dominata con l’aiuto del suo granitico team di preparatori e fisioterapisti, di sua moglie Kim che pur di stargli accanto si è beccata anche una denuncia per oscenità pronunciate in pubblico.
La mano rigida di mamma Judy, quella affettuosa del fratello Jamie.
Vincitore di due volte a Wimbledon (2013 e 2016), una volta agli US Open (2012), unico tennista nella storia delle Olimpiadi a vincere due ori nel torneo singolare (Londra e Rio).
Oltre a firmare nel 2015, in coppia con il fratello Jamie, come detto, il ritorno al successo in Coppa Davis della Gran Bretagna interrompendo un digiuno di 79 anni.
Nel mezzo anche 8 finali perse negli Slam: 1 negli USA (2008), 5 in Australia (2010, 2011, 2013, 2015, 2016) ed 1 a Wimbledon (2012).
E' il N.1 del mondo a fine 2016.


LITIGI, INSULTI E CONTROVERSIE
Nel 2013 si ricorda il tennista scozzese, sotto di due set contro lo spagnolo Verdasco (prima della grande rimonta), prendersela con uno spettatore per una foto con il flash, poi con un giudice di linea perché ha fatto rumore spostando la sedia, ma soprattutto con se stesso per gli errori che faceva a ripetizione.
E così, grazie ai microfoni a bordo campo, a un certo punto i telespettatori hanno potuto benissimo sentirgli dire: "Fottuto coglione, che cavolo sto facendo?"
In quella partita, secondo Gianni Clerici, gli spettatori fecero un tifo "da Wembley più che da Wimbledon" durante la gara, applaudendo platealmente e insistentemente gli errori di Verdasco, un "reato" ben più grave delle imprecazioni di Murray.

Mats Wilander: "Quando l'arbitro fermerà il diluvio d'insulti che in ogni match Murray lascia sul campo? Questo linguaggio non è positivo per il tennis e per tutte le persone che guardano questo spettacolo con i figli davanti la televisione"

Si ricordi anche il litigio con Rosol a Monaco di Baviera nel 2015.
Durante il match di quarti di finale, Lukas Rosol andò addosso a Murray durante un cambio di campo e lo scozzese non l’ha presa bene, dicendogli: "Non piaci a nessuno nel tour, ti odiano tutti"


IL DIFFICILE RAPPORTO CON I COACH
Dopo le rotture con Brad Gilbert, Miles Maclagen, Alex Corretja, Ivan Lendl, l’elenco degli allenatori che hanno mollato lo scozzese per il suo caratteraccio è lunghissimo.
Compresa Amélie Mauresmo, ex tennista francese.
Riguardo la sua rottura risalente al 2016: "Ho un buon rapporto con Amélie, non credo si possa dire qualcosa a riguardo. E’ stato detto che gli ultimi giorni con lei sono stati un continuo litigio, che io ero continuamente in contrasto con tutto quello che lei diceva, che ci siamo separati in maniera difficile: tutto questo semplicemente non è vero. Chi dice che c’è stata una conversazione alterata (in riferimento ad una presunta discussione accesa avuta a Madrid) sta mentendo o non era lì. Abbiamo parlato in maniera calma per tutto il tempo e dire che abbiamo rotto per il mio comportamento significa dire il falso. A Madrid non abbiamo discusso neanche una volta"

Lo scozzese ha avuto sempre rapporti difficili con i suoi allenatori, per via del suo comportamento in campo: "Naturalmente, quando abbiamo lavorato insieme, abbiamo discusso di molte cose e ci sono stati momenti in cui, come è successo con tutti i miei allenatori, mi hanno detto ‘concentrati di più sul gioco, scarica la tua frustrazione su altro e distraiti da ciò che sta accadendo sul campo’, ma dire che questo è il motivo per cui abbiamo smesso di lavorare insieme è sbagliato"

A seguito della disfatta dell'Argentina contro la Croazia nel mondiale di Russia 2018 scambio di ironie, con insulto, tra lo scozzese e due tennisti argentini, presenti alla disfatta dell’Albiceleste contro la Croazia. Prima del fischio d’inizio al Nizhny Novgorod Stadium, Juan Monaco ha pubblicato sul suo profilo Twitter un selfie che lo ritraeva in tribuna con indosso la maglia dell’Argentina, al fianco di Diego Schwartzman, N.11 del ranking mondiale.
“Vamos Argentina”, il suo commento alla foto.
Murray ha atteso la conclusione dell’incontro per scatenare la sua perfida ironia: "Siete contenti di aver viaggiato fin là per tutto questo?", con esplicito riferimento alla netta sconfitta dell'Argentina.
Non si è fatta attendere la replica di Monaco, affidata allo stesso social network: un emoticon, raffigurante un dito medio, che ha definitivamente chiuso la conversazione.


L'INDIPENDENZA DELLA SCOZIA
Nel 2014, la mattina del referendum, Andy Murray non ce l’ha più fatta a mettere a tacere il proprio pensiero e ha rivelato a chi andavano le sue simpatie: all’indipendenza.
Murray sui social media poi è stato processato, attaccato, perfino minacciato. Al punto da avere spinto Scotland Yard ad aprire un’inchiesta, per proteggerlo ed eventualmente punire chi lo minaccia. Murray ovviamente è scozzese, ma nel Tennis, diversamente da altri sport (Calcio, Rugby, Golf), non ci sono squadre nazionali separate per le quattro regioni/ nazioni che compongono la Gran Bretagna.
Questo gli ha permesso di rappresentare il Regno Unito in Coppa Davis e alle Olimpiadi.
Nel 2006 quando un giornale gli chiese, prima dei Mondiali di calcio in Germania, chi avrebbe voluto veder vincere, rispose "chiunque, tranne l’Inghilterra".
Ricevette anche allora un’ondata di insulti.
Imparò la lezione: nel 2013, dopo il suo sofferto trionfo a Wimbledon, rifiutò di mettersi sulle spalle la bandiera scozzese, che il primo ministro del governo autonomo di Edimburgo, Alex Salmond, presente sugli spalti per sfruttare l’occasione, gli aveva offerto.
Non voleva diventare una strumento di propaganda.
Perciò rimase zitto fino alla vigilia del referendum scozzese, sebbene altri campioni scozzesi dello sport si siano schierati: come Alex Ferguson, l’ex allenatore del Manchester United, e Chris Hoy, medaglia d’oro di ciclismo su pista alle Olimpiadi di Londra, entrambi contrari all’indipendenza.
Fino alla mattina del 18 settembre, quando a urne già aperte Murray non ha più resistito a nascondersi dando il suo appoggio alla secessione da Londra. I messaggi contro di lui sono cominciati subito e sono diventati un uragano di insulti minacce dopo la vittoria dei “no”.
Così tanti e feroci, da indurre la polizia ad aprire un’inchiesta.


CONTRO IL DOPING
Il tennista scozzese nel 2016 ha dichiarato di aver avuto sospetti su qualche collega capace di giocare 6 ore di fila senza mostrare il minimo segno di fatica: "ho mai avuto sospetti su qualcuno? Sì. Le cose le senti. Guardando qualcuno giocare match di 6 ore e vedendo che non mostra segnali di stanchezza, la si vede in quel modo".
Poi Murray, ritornando sul caso Sharapova, ha ammesso come esso sia un progresso perchè ha messo la parola fine alle possibili coperture dei grandi giocatori trovati positivi: "Quando qualcuno come Sharapova viene squalificata, lo vedo come qualcosa di positivo. Se succedessero queste cose e non ne sapessimo di questo, sarebbe un grande problema perchè è come se il Tennis coprisse i grandi giocatori. Se qualcuno lo fa, il mondo del Tennis dovrebbe farlo sapere, ora stanno cambiando le cose. Se qualcuno è sorpreso per un periodo o stanno discutendo di questo o cercano di decidere quale sentenza possa essere assegnata, bene questo il pubblico lo saprà. Perciò non ci saranno silent ban e nessuno dirà che saranno infortunati. Questo è successo con Marin Cilic, quando infortunato si è ritirato da Wimbledon. La gente ha iniziato a parlarne e poi è uscito fuori che aveva fallito un test anti-doping, è questo è terribile. Che sia match fixing o doping, al primo segnale devi impegnarti al massimo per cambiare la situazione e non solo dire ‘Questo è molto raro‘. No, assicurarti che questo non accada di nuovo"

Poi aggiunge: "C‘è così tanto denaro nel Tennis ora. Perchè non investire di più nel programma doping? I vincitori prendono £700,000, e il programma antidoping costa alcuni milioni di dollari. Perciò ha molto più senso investire di più nell’anti-doping e non mettere tutto nei prize money"

Sempre sulla Sharapova: "Se hai sbagliato devi pagare. Non capisco perchè la Head (nota marca di racchette) le rinnovi il contratto. Ritengo che sia sbagliato prescrivere una medicina di cui non hai bisogno anche se è legale. Se non la utilizzi per finalità mediche, è ovvio che viene consumata per altri scopi e migliorare le tue prestazioni. E se fai qualcosa del genere, devi essere squalificato"

In un'altra intervista da neo numero 1 del mondo, Murray attacca i suoi colleghi: "Sarebbe singolare credere che il nostro sport ne sia immune. Nessuno sport lo è.
Se qualcuno bara, deve essere punito. Non considero giusto uscirsene con la considerazione che è la prima volta che capita. Quando si verifica un problema, non bisogna far finta di nulla.
Se qualcuno non rispetta le regole, occorre dirlo. Sarebbe bene parlare di queste cose più apertamente"



FINTI INFORTUNI
Murray inoltre è stato spesso accusato di fingere infortuni ma questo lo fanno più o meno tutti: da Nadal passando per Djokovic.
Di Murray si ricordano i (presunti) crampi nel primo turno a New York nel 2014 contro Robin Haase con l'olandese avanti 2 set a 0.
L'anno successivo però se la prese con Rafael Nadal.
Il maiorchino infatti fu protagonista di un secondo turno di Slam molto più complicato del previsto contro Tim Smyczek dovuto sì al buon gioco dello statunitense, ma anche a disidratazione e crampi.
A Murray non andò, evidentemente, giù il diverso trattamento riservato da appassionati e media a parità di condizione, ovvero una vittoria conseguita nonostante problemi fisici: "Quando l’anno scorso agli US Open contro Robin Haase al primo turno degli US Open ho vinto con i crampi, ero un fenomeno di recitazione, fuori forma, bisognoso di uno psichiatra, impostore".  

Frecciatine anche a Novak Djokovic, reo di averlo sconcentrato nella finale persa agli Australian Opern 2015, dove però effettivamente il serbo moribondo sembrava essere sul punto di ritirarsi da un momento all'altro, per poi fare corse e recuperi incredibili.
"Non so quale fosse il suo problema, sembrava chiaro non stesse bene ad inizio terzo set, poi ad un certo punto di è mosso in una maniera incredibile, scivolava ed andava su ogni palla. Nel quarto set il modo in cui si muoveva e colpiva ogni palla era impressionante. Spero non abbia fatto tutto ciò per farmi deconcentrare. Se aveva i crampi non era facile recuperare e giocare così bene come ha fatto lui"


SCONTRI DIRETTI (GIOCATORI PRINCIPALI)
Murray v Federer 11-14
Murray v Nadal 7-17
Murray v Djokovic 11-25
Murray v Roddick 8-3
Murray v Del Potro 7-3
Murray v Berdych 11-6


PALMARES (TORNEI PRINCIPALI: GRANDE SLAM, MASTER 1000, COPPA DAVIS, OLIMPIADI)
Cincinnati (Master 1000) 2008
Madrid (Master 1000) 2008
Miami (Master 1000) 2009
Montreal (Master 1000) 2009
Toronto (Master 1000) 2010
Shanghai (Master 1000) 2010
Cincinnati (Master 1000) 2011
Shanghai (Master 1000) 2011
Olimpiadi 2012
US Open (Grande Slam) 2012
Miami (Master 1000) 2013
Wimbledon (Grande Slam) 2013
Madrid (Master 1000) 2015
Montreal (Master 1000) 2015
Roma (Master 1000) 2016
Wimbledon (Grande Slam) 2016
Olimpiadi 2016
Shanghai (Master 1000) 2016
Parigi-Bercy (Master 1000) 2016
Londra (ATP World Tour Finals) 2016



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giovedì 10 gennaio 2019

Hooligans Contro Ultras: Morti Negli Stadi

Prenderemo come riferimento le due correnti principali di tifo organizzato: quella albionica in riferimento agli Hooligans e quella Ultras del mondo latino prendendo come riferimento il campionato italiano.
Scopo dell'articolo non è quello d'incitare alla violenza nè tantomeno dire quale delle due sia stata più estrema, quanto di riportare la maggior parte delle tragedie che sono avvenute in queste due nazioni.
Gli inglesi hanno prima limitato il fenomeno e poi l'hanno sconfitto a fine anni 90, invece in Italia (e in molti paesi dell'Est Europa) pare essere ancora agli anni 70 e 80.
Per l'Inghilterra è stato assolutamente impossibile riportare le tragedie occorse fuori dallo stadio (ed altre nelle serie inferiori) quindi tranne che per casi noti, ci si è limitati alle tragedie occorse negli stadi e principalmente a livello di prima divisione. Ovviamente si ricordano anche casi più o meno recenti (che non sono stati riportati) come quello del 2002 che vide la morte di un tifoso del Nottingham accoltellato a morte fuori dallo stadio dalla Suicide Squad dei tifosi del Burnley (nel centro cittadino della città).


INGHILTERRA (HOOLIGANS)
1946
Dopo i 26 morti occorsi in Scozia-Inghilterra del 1902, un'altra grande tragedia colpisce l'Inghilterra.
Durante Bolton-Stoke City del 1946, non vengono rispettate le misure di sicurezza nello stadio: sovraffollamento di tifosi con seguente crollo delle gradinate. I tifosi si riversano in campo ma i morti saranno 33 (una tragedia simile succederà anche ad Ibrox durante Rangers-Celtic del 1971, dove i morti saranno 66).

1974
Durante Blackpool-Bolton (second division) nella Spion Kop viene ucciso un tifoso del Blackpool, accoltellato a morte.

1976
Durante scontri su un treno tra tifosi del West Ham e Millwall, a lasciarci le penne sarà un tifoso dei Lions scaraventato fuori dallo stesso.

1980
All'Ayresome Park di Middlesbrough perdono la vita 2 tifosi di casa nella partita contro il Manchester Utd, a seguito del crollo di un blocco di cemento nello stadio. Vengono incolpati i tifosi del Manchester Utd, rei di aver fatto irruzione nella end avversaria.
I tifosi dello United si difendono dicendo che i due fans del Boro stavano scappando dalla polizia.
Verrà comunque accertato che lo stadio non rispettava le misure di sicurezza.

1980
Sempre a Middlesbrough viene ucciso un altro tifoso del Boro, questa volta a seguito di una rissa con i tifosi del Nottingham Forest.
Nello stesso anno viene ucciso anche un tifoso del Crystal Palace a Swansea.

1981
Viene ucciso un tifoso del Leeds da quelli del Tottenham.

1982
Durante il derby londinese tra Arsenal e West Ham viene ucciso un tifoso, in una maxi rissa tra le due tifoserie.

1985
Durante un incontro di Third Division, nella Valley Parade di Bradford dove i padroni di casa ospitavano il Lincoln City, divampa un gigantesco incendio dove perdono la vita 56 tifosi.
Non si capirà mai se l'incendio sia stato doloso o provocato casualmente da qualcuno.

1985
A St.Andrews il Birmingham ospitava il Leeds, a seguito di feroci scontri, le cariche della polizia provocano la morte di un tifoso ospite.

1985
Il 1985 è anche l'anno della tragedia dell'Heysel, dove 39 tifosi juventini vengono uccisi dalle cariche degli Hooligans del Liverpool.

1986
Terry Burns (tifoso del West Ham) viene accoltellato a morte da Hooligans del Millwall.

1989
In FA Cup nello stadio dello Sheffield Wednesday (Hillsborough), durante Liverpool-Nottingham Forest, perdono la vita 96 tifosi. I giornali scandalizzati etichettano gli Hooligans e i tifosi violenti come "animali" e "bestie" in riferimento all'ennesima tragedia in terra albionica, tuttavia questa tragedia in seguito verrà attribuita a carenze delle forze dell'ordine e dei servizi sanitari.

2004
Durante un match di Carling Cup tra Aston Villa e QPR perde la vita un tifoso, a seguito di scontri tra le tifoserie opposte.



ITALIA (ULTRAS)
1963
Allo stadio "Vetusti" si gioca la partita tra Salernitana e Potenza, match di serie C. A causa di un rigore non concesso ai campani i tifosi invadono il campo, scoppia la guerriglia e un poliziotto spara un colpo in aria: il proiettile raggiunge sugli spalti Giuseppe Plaitano, 48enne tifoso della Salernitana, e lo uccide.

1979
Durante Roma-Lazio, dalla Curva Sud occupata dai sostenitori giallorossi parte un razzo che attraversa tutto lo stadio e colpisce al volto Vincenzo Paparelli, tifoso laziale, causandogli lesioni gravissime. L'uomo muore in ospedale poco dopo.

1984
Alla fine di Triestina-Udinese, partita di coppa Italia, rimane ucciso Stefano Furlan a seguito di gravi lesioni cerebrali, causate molto probabilmente dalla polizia.

1984
Al termine di Milan-Cremonese, il tifoso rossonero Marco Fonghessi viene accoltellato da un altro supporter del Milan: scambiato per un ultrà grigiorosso.

1988
Negli scontri in Ascoli-Inter allo stadio "Del Duca" perde la vita Nazzareno Filippini, 32enne tifoso bianconero, viene gravemente ferito e muore poco dopo in ospedale.

1989
Una ventina di ultras rossoneri, poco prima di Milan-Roma, cercano di aggredire quattro tifosi giallorossi. Uno di loro, il 18enne Antonio De Falchi, muore durante la fuga stroncato da un arresto cardiaco.

1993
Al termine di Atalanta-Roma, Celestino Colombi, 42enne tifoso nerazzurro, muore stroncato da un infarto dopo essere rimasto coinvolto per caso nelle cariche della polizia.

1994
Aggredito da alcuni tifosi del Messina dopo il derby col Ragusa, il 22enne Salvatore Moschella muore gettandosi dal treno su cui viaggia, in prossimità della stazione di Acireale.
Cinque le persone arrestate, delle quali due minorenni.

1995
Prima della partita Genoa-Milan, il tifoso rossoblu Vincenzo Spagnolo viene accoltellato a morte da un 18enne supporter rossonero, Simone Barbaglia (poi condannato a 15 anni di carcere per l'omicidio).

1998
Fabio Di Maio, 32enne tifoso del Treviso, muore per arresto cardiaco dopo l'intervento della polizia che cerca di sedare un accenno di rissa al termine della partita tra la formazione veneta e il Cagliari.

1999
Il giorno dopo Piacenza-Salernitana, sfida decisiva per la permanenza in serie A, il treno su cui viaggiano verso casa oltre tremila tifosi granata prende fuoco vicino la stazione di Salerno. Nel rogo, appiccato dagli stessi tifosi, perdono la vita quattro giovani supporters granata: Vincenzo Lioni e Ciro Alfieri, 15 anni, Simone Vitale, 21, e Giuseppe Diodato, 23.

2001
Antonino Currò, tifoso messinese di 24 anni, muore dopo esser rimasto in coma alcun giorni per una bomba carta lanciata dalla curva del Catania.

2003
Sergio Ercolano, tifoso del Napoli, cade nel vuoto e muore a seguito di scontri con la polizia prima del derby con l'Avellino.

2007
Gabriele Sandri, 28enne tifoso della Lazio, muore nella stazione di servizio di Badia al Pino, vicino Arezzo, sull'autostrada A1. Fatale un proiettile sparato da un agente della polizia stradale, Vincenzo Spaccarotella, intervenuto per sedare una rissa tra supporters di Lazio e Juve.

2008
Matteo Bagnaresi, tifoso del Parma, viene travolto e ucciso, nell'area di servizio "Crocetta", tra Asti e Alessandria, da un pullman di tifosi juventini diretti allo stadio Olimpico di Torino.

2014
Ciro Esposito, tifoso del Napoli, muore 50 giorni dopo esser stato ferito a Roma da un colpo di pistola prima di Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia del 3 maggio.
A sparare Daniele De Santis, ultrà della Roma.

2018
Daniele Belardinelli, 35enne varesino tifoso dell'Inter, muore poche ore dopo essere stato investito nel corso di tafferugli tra opposte tifoserie scoppiati prima di Inter-Napoli.



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giovedì 3 gennaio 2019

La Storia Di The Undertaker: Dagli Anni 90 Ad Oggi

Nato ad Houston il 24 marzo 1965, Undertaker cominciò a fare Wrestling nel 1985.
Uno degli aspetti più affascinanti del "becchino" è la reputazione che è riuscito a costruirsi nel corso degli anni fra gli addetti ai lavori e non.
Nel quadrato, Mark Calaway (nome reale) è stato uno dei migliori big-man della storia: potente, gran fascino e una velocità impressionante per un uomo di quasi 2 metri e 10, il Dead Man quindi ha rappresentato un talento raro non solo per la sua presenza ma anche dal punto di vista della lotta pura (finzione si ma ricordiamoci che dietro c'è anche un grande allenamento).
Inizia come lottatore per la WCW ma passa subito alla WWE di Vince McMahon.
Il debutto nella WWE, come The Undertaker, avviene nel PPV Survivor Series del 1990, accompagnato dal manager Brother Love: Mark fa parte del Million Dollar Team.
Tutti rimangono impressionati dalla sua stazza e anche dal suo modo di muoversi estremamente lento.
Nell'incontro elimina con facilità Koko B.Ware e Dusty Rhodes, ma poi viene eliminato.
La leggenda era comunque nata.


PAUL BEARER E L'URNA DEI POTERI
L'anno successivo Brother Love cede il contratto di Undertaker ad un nuovo manager: Paul Bearer.
Questo diabolico duo distrugge in pochi mesi molti avversari: Big Boss Man, Jimmy Snuka (a Wrestlemania VII) e Jim Duggan.
Undertaker nasce come personaggio malvagio, tuttavia il pubblico lo adora.
Bearer intanto comincia a portare con se un' urna, la quale è la fonte di energia del becchino.
Successivamente Undertaker inizia un feud con Ultimate Warrior, quest'ultimo verrà sigillato all’interno di una bara.
Warrior si rifarà in match successivi dove batterà Undertaker, quasi sempre per squalifica.
L'hype attorno a lui cresce al punto da insidiare il titolo di campione del mondo detenuto da Hulk Hogan.
I due si affrontano nella cosiddetta “Gravest Challenge” di Survivor Series 91, ed a spuntarla è proprio Undertaker con l’aiuto di Ric Flair.
Dopo una settimana però viene concesso un rematch ad Hulk Hogan nel PPV This Tuesday in Texas, e questa volta è Hogan che si aggiudica il match in seguito ad una scorrettezza.
Proprio per questo motivo viene deciso di rendere vacante la cintura, rimettendola in palio nella Royal Rumble 92 (sarà Ric Flair a spuntarla).
Durante un episodio di Saturday Night Main Event Undertaker salva Elizabeth e Macho Man da un’aggressione ad opera di Jake “The Snake” Roberts.
I due si affrontano allora a Wrestlemania VIII, Undertaker si sbarazza di Jake Roberts dopo essere uscito incolume da una doppia DDT.
Dopo Survivor Series 92 inizia un feud col carcerato Nailz, poi durante la Royal Rumble 93 viene attaccato ed eliminato da Giant Gonzales. I due poi si affrontano a Wrestlemania IX (grande l’entrata dell’Undertaker su di un carro funebre e accompagnato da un avvoltoio), ed a spuntarla per squalifica è proprio l’Undertaker.
Al King of the Ring 93 Giant Gonzales, con l’aiuto di Mr.Hughes, mette KO Paul Bearer rubandogli anche l’urna delle ceneri, cosa che impedirà ad Undertaker di partecipare alla prima edizione televisiva di King Of The Ring.
La vendetta di Undertaker si compie a Summerslam 93 in un Rest in Peace Match in cui riesce a sconfiggere definitivamente Giant Gonzales grazie anche all’aiuto del rientrante Paul Bearer.
Nel PPV Survivor Series 93 combatte nel Team USA composto dagli Steiners Brothers e da Lex Luger, cominciando a dar vita al feud contro Yokozuna che Undertaker affrontera in un Casket Match con in palio il titolo del mondo nel PPV Royal Rumble 94.
In questo incontro Undertaker viene sconfitto da Yokozuna con l’aiuto di altri 10 wrestlers, finendo chiuso all’interno della sua stessa bara.
Nell'estate del 1994 Ted DiBiase annucia il ritorno di Undertaker nella WWE, ma il wrestler che DiBiase accompagna nel ring non è il vero Undertaker bensì un suo sosia, il wrestler Brian Lee. Alcune settimane dopo questo annuncio Paul Bearer, con una nuova urna, dichiara di aver ritrovato il vero Undertaker e che quest'ultimo avrebbe sfidato l'Undertaker di DiBiase durante SummerSlam.
Ad aggiudicarsi il match fu il vero Undertaker dopo una doppia tombstone che mise KO l’Undertaker di DiBiase.
Dopo questo incontro Undertaker si prende una rivincita su Yokozuna sconfiggendolo in un Casket Match a Survivor Series 94, grazie all’aiuto di Chuck Norris nelle vesti di Special Enforcer.
Poi Undertaker sconfigge Kama in un Casket Match disputato a Summerslam 95, ma poco dopo rimane vittima di un brutale attacco da parte di Mabel e Yokozuna durante un episodio di Monday Night Raw: i due colossi infortunano gravemente Undertaker al volto, costringendolo a sparire dalla circolazione per diverso tempo.
Undertaker riesce a tornare soltanto durante Survivor Series 95, dove combatte con una maschera per coprire le ferite dal precedente infortunio.
A In Your House 5 Undertaker riesce a vendicarsi di Mabel sconfiggendolo in un Casket Match, e soprattutto riesce a rimpossessarsi dell’urna delle ceneri rubata nei mesi precedenti.


MIND GAMES
Nella Royal Rumble 96 affronta il campione del mondo Bret Hart: Undertaker ottiene una vittoria ma solo per squalifica dovuta all’intervento di Diesel, e questo darà il via ad un interessante feud tra i due.
A In Your House 6 Undertaker interferisce nel Cage Match tra Bret Hart e Diesel sbucando da sotto il ring e attaccando quest’ultimo.
I mind games da parte di Undertaker ai danni di Diesel continuano nelle settimane seguenti (da ricordare l’episodio di Monday Night Raw in cui Undertaker fa trovare a Diesel una bara con dentro un manichino con le fattezze di quest’ultimo) e questo porterà all’atteso incontro tra i due a Wrestlemania XII (vinto da Undertaker).


IL DIVORZIO DA BEARER
A Monday Night Raw esordisce un nuovo lottatore (Mankind) che attacca brutalmente Undertaker in più di un’occasione, causandogli anche diverse sconfitte nel feud con Goldust.
A King of the Ring 96 a vincere è incredibilmente Mankind con l’involontario aiuto di Paul Bearer.
I due si affronteranno nuovamente a Summerslam 96 in un Boiler Room Brawl, ed a vincere è ancora una volta Mankind con l’aiuto questa volta volontario di Bearer.
Dopo 6 anni avviene quindi il divorzio tra Undertaker e Paul Bearer che preferisce passare dalla parte di Mankind, cosa che rende il feud tra Undertaker e Mankind ancora più brutale.
A Buried Alive ad avere la meglio è Undertaker, ma proprio mentre quest’ultimo sta ultimando la sepoltura di Mankind arrivano The Executioner, Goldust e Bradshaw che attaccano Undertaker e lo seppelliscono sotto 3 metri di terra.


LORD OF DARKNESS
A Survivor Series 96 c’ è l’ennesimo rematch tra Undertaker e Mankind, ma questa volta Paul Bearer deve rimanere chiuso in una gabbia sospesa a diversi metri dal ring.
Undertaker non appare nelle settimane precedenti all’incontro, e a Survivor Series esordisce con un nuovo look che trasforma completamente il personaggio del becchino in un “Lord Of Darkness”.
Nella Royal Rumble 97 Undertaker esce sconfitto dalla sfida contro Vader (ancora grazie all’intervento di Paul Bearer) e nella rissa reale a cui partecipa viene eliminato da Austin.
Il titolo del mondo viene però reso vacante, ed Undertaker partecipa ad un match nel PPV Final Four insieme a Bret Hart, Steve Austin e Vader.
Bret Hart si aggiudica l’incontro, ma il giorno dopo Sid gli strappa subito la cintura per un intervento di Austin.
Viene annunciato che Undertaker sfiderà Sid per il titolo del mondo a WrestleMania XIII, e per questo Undertaker aiuterà Sid (sfavorendo quindi il suo amico Bret Hart) a mantenere la cintura nelle settimane precedenti al loro incontro.
A Wrestlemania XIII Undertaker sconfigge Sid con l’aiuto di Bret Hart, conquistando così il suo secondo titolo di campione del mondo. Nella sua prima difesa del titolo Undertaker affronta Mankind (che poco giorni prima dell’evento lo colpisce in faccia con una palla di fuoco), ed esce vincitore dalla contesa. A fine incontro Undertaker riesce anche a prendersi una rivincita su Paul Bearer, lanciandogli a sua volta una palla di fuoco in faccia che allontana Bearer per diversi mesi.


L'INCENDIO DELLA CASA DEI FAMILIARI
Il ritorno di Paul Bearer comincia a creare diversi problemi.
Bearer costringe infatti l’Undertaker a tornare con lui, minacciandolo di svelare un terribile segreto dell'infanzia del texano. L’Undertaker inizialmente si sottomette al volere di Bearer, poi si ribella costringendo così Bearer a svelare il segreto: Undertaker da bambino appiccò fuoco alla casa dei suoi familiari uccidendoli, ma il fratello minore che si credeva morto, Kane, è in realtà ancora vivo. Nonostante questo Undertaker continua a combattere, ma a Summerslam 97 viene sconfitto da Hart per un intervento involontario dello special guest referee, Shawn Michaels.
Comincia così una dura rivalità con Shawn Michaels che lo porterà a combattere nell’Hell in a Cell del PPV Badd Blood disputato nel mese d’ottobre del 1997.
L'incontro fu di una brutalità clamorosa e vedrà Undertaker uscire sconfitto dalla contesa per l’intervento di Kane che così esordisce nella WWE.


LA RIVALITA' CON SUO FRATELLO KANE
Inizia così una dura lotta con Kane: alla fine del Casket Match tra Undertaker e Shawn Michaels interviene nuovamente Kane che con una chokeslam mette KO suo fratello, lo chiude nella bara e gli dà fuoco. Undertaker dopo alcune settimane di assenza torna nella WWE, deciso a sfidare Kane in un match che si sarebbe disputato a Wrestlemania 14. Sono necessarie 3 tombstone all’Undertaker per mettere KO Kane, ma alla fine nonostante la sconfitta Kane si rialza ed attacca ancora una volta Undertaker. I due si affrontano nuovamente ad Unforgiven in un Inferno Match, un match combattuto su di un ring circondato dalle fiamme in cui per vincere era necessario dar fuoco all’avversario, ed a spuntarla fu ancora una volta Undertaker con l’aiuto di Vader.
Vince McMahon fa disputare a Raw un match tra Kane e Undertaker con in palio una title shot nel PPV King of the Ring, e ad uscire vincitore questa volta è Kane con l’aiuto di Mankind.
Tra Undertaker e Mankind parte un altro feud da paura: a King of the Ring 98 i due si affrontano in un Hell in a Cell ed Undertaker combatte con una caviglia rotta, ma questo non basta ad arrestare la sua sete di vendetta. Mankind viene scaraventato per due volte dal tetto della gabbia, poi finisce su delle puntine da disegno prima di soccombere alla tombstone di Undertaker in un match entrato nella storia.
Undertaker nel frattempo si riappacifica con suo fratello Kane, ed i due partecipano nel PPV Breackdown ad un Triple Threat Match contro Steve Austin: entrambi schienano contemporaneamente Austin, ed il titolo viene reso vacante.
Nel PPV successivo, Judgment Day, Undertaker e Kane si affrontano in un match con il palio il titolo vacante, ma Steve Austin (arbitro per l'occasione) mette KO entrambi i fratelli, e la cintura viene nuovamente resa vacante.
Vince McMahon decide allora di mettere in palio la cintura in un torneo.
Sia Kane che Undertaker partecipano al torneo per decidere il nuovo campione mondiale, che si disputa nel corso di Survivor Series 1998.
I due “fratelli” si incontrano nei quarti di finale,dove Undertaker riesce a battere Kane grazie al decisivo aiuto di Paul Bearer. Nelle semifinali, però, il cammino di Undertaker verso il titolo si ferma: il wrestler viene sconfitto da The Rock per squalifica, a causa di un’interferenza di Kane, che ha proprio l’obiettivo di far eliminare dal torneo Undertaker.
Undertaker comincia allora un feud con Steve Austin, nel corso del quale tenta addirittura di imbalsamarlo vivo! Tra i due si svolge un Buried Alive match a IYH Rock Bottom, ed Undertaker lo perde per un intervento decisivo di suo fratello Kane.
Dopodiché Undertaker scompare dalla WWE per alcune settimane.


MINISTRY OF DARKNESS
All’inizio del 1999 Undertaker ritorna alla WWE con i “Ministry of Darkness”, una sorta di setta satanica, di cui fanno parte Paul Bearer, Dennis “Mideon” Knight, “The Acolytes” Faarooq e Bradshaw. In poco tempo entrano nella stable anche Mabel (ribattezzato Viscera dopo essere stato rapito nel corso della Royal Rumble 99) ed i membri del Brood , Gangrel, Edge e Christian. Undertaker tenta di far entrare nella stable anche Big Bossman, ma non vi riesce: tra i due si svolge un Hell in a Cell Match nel corso di WrestleMania XV (Undertaker riesce a prevalere e a portare a casa la vittoria, impiccando addirittura Bossman nel finale grazie all’aiuto del Brood).
Undertaker si dice guidato dal Greater Power, personaggio misterioso di cui si ignora l’identità. Successivamente il Ministry of Darkness viene fuso con la Corporation di Shane McMahon e prende il nome di Corporate Ministry. Undertaker riesce a conquistare il WWE title grazie all’aiuto di Shane McMahon, contro Steve Austin a Over the Edge '99, in un’atmosfera surreale nel vero senso della parola, dovuta alla morte di Owen Hart avvenuta solo tre quarti d’ora prima.
Si viene a scoprire intanto che il Greater Power altri non è che Vince McMahon, colui che fino a quel momento aveva finto di essere un avversario del Corporate Ministry.
Undertaker riesce a mantenere il suo titolo battendo The Rock, ma lo perde la notte successiva a Raw proprio contro Steve Austin.
A Fully Loaded 1999 si sfidano di nuovo Steve Austin ed Undertaker che verrà vinto da Austin, e grazie alla stipulazione speciale del match Vince McMahon deve lasciare la federazione.
Poco dopo, Shane McMahon scioglie il Corporate Ministry.
Successivamente Undertaker si allea con The Big Show ed inizia un feud contro Kane e X-pac, nel quale Taker e Big Show vincono i titoli di coppia a Summer Slam 1999.
Poco prima di Unforgiven 1999 The Undertaker abbandona la WWE quando Vince McMahon gli comunica che, se non avesse preso parte ad un Casket Match contro Triple H, sarebbe stato sospeso dalla WWE a tempo indeterminato.
In realtà Undertaker ha bisogno di un periodo di riposo per curare alcuni infortuni: vittima di uno strappo muscolare all’inguine, di un problema all’anca che andava avanti da parecchio tempo (colpa di una chokeslam di Big Show che gli fa sfondare il ring) e di vari infortuni accumulati nel corso degli anni.


BIKER
Il ritorno al Wrestling avviene, nel maggio 2000, nel corso di Judgment Day.
Undertaker abbandona il personaggio del “becchino” , adottandone uno nuovo da “biker", accompagnato al ring da una theme song di Kid Rock, "American Badass".
In quell’occasione Underaker interviene in aiuto di The Rock nel corso dell’Iron Man Match che lo vedeva opposto a Triple H. Tuttavia il suo intervento costa la squalifica di The Rock nel punto clou del match ed anche il titolo assoluto per il wrestler della Florida.
A King of the Ring 2000 Undertaker lotta con Kane e The Rock contro Vince, Shane McMahon e HHH in un match con in palio il titolo del mondo.
Il suo team vince il match, ma la cintura sarebbe andata all’autore del pin, per cui nuovo campione del mondo viene annunciato The Rock.
A Summer Slam 2000 affronta di nuovo suo fratello Kane (che lo aveva attaccato due settimane prima a Raw): Undertaker strappa via al maschera di Kane ed il match termina con un No Contest.
A Survivor Series (PPV che ha segnato i suoi dieci anni di carriera nella WWE) affronta Kurt Angle per il titolo del mondo ma viene sconfitto con uno stratagemma di Angle (nel momento topico del match Angle si fa sostituire sul ring da suo fratello Eric per poi schienare Taker distratto con un semplice rollup).
A Armageddon si svolge un Hell in a Cell in cui Undertaker affronta, sempre con il titolo WWE in palio, Rock, Angle, Austin, Rikishi e HHH, ma anche quest’altro assalto finisce con un buco nel'acqua.
Undertaker riesce però a lasciare un segno nell’incontro quando con una chokeslam fa cadere Rikishi dal tetto della gabbia.


LA REUNION CON KANE: BROTHERS OF DESTRUCTION
Undertaker si riappacifica con suo fratello Kane durante la Royal Rumble 2001 (ma viene eliminato da Rikishi), e grazie a questo nuovo patto va vicino alla conquista dei tag team titles, persi per un soffio a No Way Out in un table match contro i The Dudley Boyz (usciti vincitori) e Edge & Christian.
Subito dopo, Undertaker inizia un feud contro Triple H, che nel corso di un’intervista afferma di aver battuto tutti i lottatori che la WWE gli aveva mandato contro.
Undertaker replica affermando di non essere mai stato battuto da Triple H, e così si arriva al match di Wrestlemania X-7.
E' uno dei match più belli dell’anno, e Undertaker riesce ad ottenere una vittoria che portò il suo ruolino di marcia di Wrestlemania a 9 vittorie e 0 sconfitte.
Nelle settimane successive a Wrestlemania Undertaker fa di nuovo coppia con Kane, ed i “Brothers of Destruction” conquistano i tag titles contro Edge & Christian per poi focalizzare l’attenzione ad un feud contro la nuova alleanza della WWE, il “Power Trip”, composto da HHH, Stone Cold e Vince McMahon.
Undertaker e Kane perdono i loro titoli a Backlash contro i nuovi rivali e a Judgment Day 2001 la storia non cambia: viene sconfitto ancora da Angle.
Ad inizio estate 2001, negli shows della WWE vengono mostrati dei filmati in cui uno “stalker”, guarda la moglie di Undertaker, Sara, nella loro casa in Texas.
Undertaker è infuriato e cerca di scoprire per alcune settimane chi sia questo guardone.
Il guardone è Diamond Dallas Page, che ha come unico fine quello di “diventare famoso” attraverso un feud contro Undertaker, una delle più grandi stelle della storia del Wrestling.
Nel corso di King Of The Ring 2001 i due hanno un unsanctioned match, che termina quando Page fugge dall’arena.
Undertaker e Kane vincono i WCW tag team titles battendo Chuck Palumbo e Sean O'Haire ed i “Brothers of Destruction” affrontano poi a Summer Slam i campione di coppia WWF, DDP e Canyon, in un cage match per l’unificazione dei titoli.
I BOD riescono nell’impresa di unificare le cinture, ma nelle settimane successive perderanno le cinture WWE contro i Dudleys per un interferenza dei Kronik.
Ad Unforgiven i Brothers of Destruction affrontano proprio i Kronik ottenendo un’ottima vittoria.
Nelle settimane successive Undertaker e Kane perdono le cinture di coppia WCW contro la coppia formata da Test e Booker T, ed a a No Mercy 2001 Undertaker affronta proprio quest’ultimo, uscendo vincitore.
Dopo pochi giorni Undertaker gira ad heel attaccando Jim Ross durante un episodio di Raw, ed inizia ad imporsi come uno dei più terribili heel della federazione.
Il suo primo feud è a Vengeance 2001 contro Rob Van Dam vincendo la cintura hardcore.
Mentre Undertaker continua a seminare terrore sui ring della WWE, con vittime preferite Rob Van Dam e Matt e Jeff Hardy, alla Royal Rumbe entra con un numero basso e viene ben presto eliminato, con enorme sorpresa, da parte di Maven, un debuttante assoluto.
Furioso per quanto accaduto Undertaker riserva una durissima punizione al wrestler che viene colpito dal Bad Ass fino a farlo sanguinare.
Nelle settimane successive, Maven subisce altre durissime punizioni, ma grazie ad un’interferenza esterna di The Rock riesce a battere Undertaker ed a conquistare il titolo hardcore.
Undertaker vuole la sua rivincita su The Rock a No Way Out, ma perde il match, nuovamente a causa di un’interferenza, questa volta di Ric Flair.
Undertaker decide di pareggiare i conti a Wrestlemania X.
Per far si che Ric Flair accetti la sfida Undertaker e costretto ad attaccare brutalmente sia il miglior amico di Flair, Arn Anderson, sia suo figlio, David Flair.
Undertaker si porterà sul 10-0.


TITOLO MONDIALE
Battuto Austin a Backlash, Undertaker è number one contender e sfrutta, finalmente, a dovere la sua title shot battendo Hulk Hogan e conquistando di nuovo il titolo mondiale a Judgment Day 2002, grazie ad un’interferenza di Vince McMahon.
Undertaker mantiene il titolo per due mesi (batte Triple H a King of the Ring nel frattempo), perdendolo contro The Rock a Vengeance 2002 in uno splendido triple threat match che vede coinvolto anche Kurt Angle.
Nel Raw successivo a Summerslam, Undertaker viene sconfitto da HHH in un match con in palio la possibilità di affrontare il campione in carica Brock Lesnar proprio per l’interferenza di quest’ultimo, ma ‘Taker riuscirà a riscattare immediatamente questa sconfitta: l’American Badass infatti passa a Smackdown insieme a Brock Lesnar e nel giorno del suo passaggio diventa number one contender sconfiggendo Chris Benoit e Kurt Angle in un Triple Threat Match.
Dopo diverse settimane di scontri fisici, Undertaker e Brock Lesnar si affrontano a Unforgiven 2002 in un match dal finale molto controverso terminato per doppia squalifica dopo che i due spintonano ripetutamente l’arbitro durante un aspro scambio di colpi. Proprio per questo finale i due si affronteranno in un rematch a No Mercy 2002, e Brock Lesnar per avere un vantaggio rompe la mano di Undertaker con una bombola del gas mentre questi affrontava Matt Hardy.
L’infortunio non impedì comunque a Taker di partecipare al match, ma questa volta per evitare interferenze Stephanie McMahon decise che i due si sarebbero affrontati in un Hell in a Cell, e che Undertaker avrebbe potuto utilizzare anche il gesso a protezione del braccio come arma contundente. Il match di No Mercy fu davvero sanguinoso, forse l’incontro più sanguinoso visto sino ad allora nella WWE: Taker (colpito in testa dalle scalette d’acciaio lanciate da Lesnar) era ridotto ad una maschera di sangue, e finì addirittura il match senza la protezione al braccio dopo che Lesnar gliel’aveva letteralmente strappata via.
A vincere il match fu quest’ultimo dopo un lungo incontro, ed Undertaker nello Smackdown successivo a No Mercy 2002 si complimentò con Lesnar per l’eccellente prestazione.
Durante questo discorso l’American Badass venne attaccato da Big Show che lo sollevò in aria e lo lancio dalla rampa d’entrata di Smackdown.
Undertaker rimase fuori dai giochi per molte settimane per poi tornare alla Royal Rumble 2003.
Il suo rientro avvenne proprio nel corso della rissa reale quando entrò come numero 30 vestendo però ancora i panni del biker.
Eliminò diversi avversari (tra cui Kane) ma anche questa volta ebbe la peggio contro Brock Lesnar che lo eliminò proprio all’ultimo.
Per Undertaker però era già pronto il nuovo feud contro Big Show che l’aveva attaccato alcuni mesi prima.
Nel corso delle settimane Big Show fece recapitare ad Undertaker alcuni “regali” nel corso di Smackdown per “scusarsi” del precedente attacco, ma proprio prima del PPV No Way Out Big Show attaccò a sorpresa Undertaker che ancora una volta finì vittima del “gigante” della WWE.
Il match tra i due di No Way Out 2003 fu discreto, ed a vincere fu Undertaker nonostante le interferenze di Paul Heyman (manager di Big Show) e A-Train.
AWrestlemania XIX, Taker si trovò a combattere in coppia con Nathan Jones contro A-Train e Big Show.
Poco prima del match Nathan Jones venne infortunato dagli FBI e così Taker si trovò ad affrontare il temibile duo da solo, finendo addirittura per vincere. Nel dopo Wrestlemania Undertaker partecipa ad un torneo per l’assegnazione del titolo di number one contender ma viene sconfitto in semifinale da John Cena grazie all’aiuto degli FBI che a fine incontro lo attaccano violentemente.
Ancora una volta Undertaker è costretto a prendersi un periodo di riposo, questa volta per operarsi definitivamente a quel gomito che lo tormentava da molti mesi.


IL RIENTRO
Il suo rientro avverrà solo a fine maggio, quando intervenne in aiuto di Brock Lesnar vittima di un attacco dell’FBI. A questo punto inizia per lui un feud contro l’intera FBI che durerà alcune settimane e che vedrà Undertaker uscire sempre vincitore.
Dopo di ciò per Undertaker inizia un nuovo scontro questa volta con John Cena, battuto a Vengeance.
Tra i due ci fu un rematch a Smackdown due settimane dopo, e questa volta a vincere fu Cena con l’aiuto di A-Train.
Successivamente Lesnar conquista il titolo da Angle in un Iron Man Match disputato a Smackdown, e così Undertaker lo affronta a No Mercy 2003 in un Biker Chain Match: ancora una volta a vincere fu Brock Lesnar, questa volta con l’aiuto di Vince McMahon. Nello Smackdown successivo a quell’evento il rientrate Paul Heyman dà una possibilità a Taker: se riuscirà a battere Brock Lesnar e Big Show nel main event della puntata avrà la possibilità di scegliere il proprio avversario e la stipulazione del match di Survivor Series 2003. Undertaker riesce incredibilmente a vincere l’incontro nonostante Heyman cambiasse continuamente la stipulazione del match per favorire il duo heel ma a fine incontro subirà un duro attacco da parte di Lesnar e Big Show.
Vince McMahon si complimenta con il becchino per aver conquistato una title shot contro Lesnar a Survivor Series (convinto che questa fosse la volontà del texano), ma Undertaker risponde che a Survivor Series non affronterà Lesnar, bensì lo stesso Vince McMahon in un Buried Alive Match!
Tra i due nel corso delle settimane non c’è nessuno scontro ma solo interviste e segmenti registrati (tra cui un video con Undertaker in un cimitero). Nel match di Survivor Series Undertaker domina completamente Vince McMahon (che grondava letteralmente sangue per i colpi subiti), ma proprio mentre si apprestava a seppellirlo avviene un colpo di scena: salendo le scalette della ruspa che serviva a ricoprire la fossa, Undertaker viene colpito da un’esplosione che lo stordisce.
Dalla ruspa esce a sorpresa Kane che colpisce ripetutamente suo fratello ed aiuta Vince McMahon a vincere l’incontro seppellendo The Phenom.
Nella Royal Rumble 2004, alla fine del countdown che precede l’entrata di un nuovo wrestler, le luci si spengono e il celeberrimo rintocco di campane risuona all’interno dell’arena: è il tripudio generale e nello stesso tempo il terrore negli occhi di Kane che, sorpreso da quell’inatteso avvenimento (anche se in realtà era solo S.Dudley), viene eliminato facilmente da Booker T.
La sera dopo a Raw Kane affronta Ray Dudley, quest’ultimo alla ricerca di vendetta nei confronti di Spike rimasto vittima di una chokeslam di Kane sulla rampa nel corso della Royal Rumble.
Kane viene squalificato per aver utilizzato la scala d’acciaio per colpire Bubba Ray, ma il colpo di scena avviene nel post-match: le luci dell’arena si spengono improvvisamente ed appaiono le immagini di un video dove si vede Kane che seppellisce Undertaker, più tutta una serie di brevi segmenti (dei serpenti, un trono, il viso di Undertaker) che non lasciano adito a dubbi sull’imminente ritorno dell’Undertaker).
Durante un match tra Kane e Goldberg improvvisamente le luci si spengono ed una nebbia fitta circonda il ring, alla fine di un match tra Kane e Hurricane appare un video che indica il ritorno di Undertaker in 34 giorni (vale a dire Wrestlemania XX), al termine di un match tra Kane e Jericho le luci si spengono nuovamente ed una pioggia incessante comincia a cadere su Kane (e sul Titan Tron apparve un nuovo video che indica il ritorno di Taker in 27 giorni).
In seguito a questi avvenimenti Kane chiede a Vince McMahon la possibilità di affrontare Undertaker a Wrestlemania 20, ottenendo l’ok da parte del proprietario della federazione di Stamford.
Le settimane seguenti vedono ancora l’Undertaker manifestarsi sotto strane forme con l’intento di terrorizzare Kane: alla fine di un segmento che vede protagonista Kane nell’episodio di Raw del primo marzo 2004 una musica sinistra comincia a risuonare nell’arena, ed alla fine di un nuovo video trasmesso sul Titan Tron due grossi simboli dell’Undertaker prendono fuoco in seguito ad un’esplosione.
Prima di Wrestlemania XX Kane trova una bara al centro del ring con all’interno un’urna funeraria. Kane distrugge la bara lanciandola dal ring, poco prima che un nuovo video dal Titan Tron annunciasse che “This Sunday, it all begins again… Rest in peace!”. Il ring di colpo comincia a muoversi, lasciando Kane letteralmente senza parole al centro del quadrato.


UNDERTAKER V KANE A WRESTLEMANIA XX
Si arriva così all’atteso match tra i due fratelli a Wrestlemania XX.
Dopo l’ingresso di Kane le luci si spengono ed appare Paul Bearer, seguito da dei druidi armati di fiaccole che si vanno a sistemare formando una sorta di tunnel di fuoco.
Poco dopo il suo ingresso Undertaker facendo letteralmente esplodere il Madison Square Garden: Graveyard Symphony, lungo trench di pelle nera e cappello calato sul viso.
Il match non ha storia ed Undertaker si aggiudica rapidamente la contesa con una tombstone.
Nel Raw successivo a Wrestlemania XX non c’è traccia di Undertaker mentre nell’episodio di Smackdown del 18 marzo Undertaker infligge una tombstone al General Manager di Smackdown Paul Heyman.
Dopo una breve scomparsa del deadman, a Smackdown, dopo un segmento in cui Booker T dichiara di essere il più grande wrestler di Smackdown le luci dell’arena si spengono e la musica di Undertaker comincia a risuonare, facendo fuggire a gambe levate Booker T.
Undertaker e Booker T si affrontano a Judgment Day.
Con qualche difficoltà in più rispetto agli ultimi incontri, Undertaker riesce ad imporsi ancora una volta grazie alla sua distruttiva Tombstone.


IL RAPIMENTO DI PAUL BEARER
Nell’episodio di Smackdown del 27 maggio 2004 i Dudleyz, da poco girati heel sotto l’influenza di Paul Heyman, rapiscono Paul Bearer.
Nell’episodio successivo di Smackdown, nel corso del match tra Undertaker e Booker T, Paul Heyman annuncia a Taker che se vuole rivedere vivo Paul Bearer deve passare dalla sua parte insieme ai Dudleyz.
Nelle settimane successive Undertaker sembra completamente soggiogato da Paul Heyman (minacciando di coprire sotto una colata di cemento Paul Bearer, imprigionandolo all’interno di una cripta), arrivando però ad affrontare e sconfiggere John Cena.
A Great American Bash l’incontro dell’Undertaker è il main event del PPV: Undertaker è indeciso se affrontare i Dudleyz o sottomettersi al volere di Heyman, ma alla fine decide di combattere il temibile duo sconfiggendolo.
Heyman si avventa sulla leva per seppellire completamente Paul Bearer (già sommerso nel cemento sino al collo), ma un fulmine colpisce la leva. Undertaker si avvicina alla cripta, e dopo una breve riflessione decide lui stesso di seppellire il suo manager sotto una colata di cemento dopo aver pronunciato le parole “I have no other choice...Rest in peace”.
Undertaker non si vede per alcune settimane, ma al suo ritorno sfida subito JBL ad un match per il titolo da disputarsi a Summerslam 2004. Nelle settimane che conducono a Summerslam JBL tenta di prendersi gioco di Undertaker facendo salire sul ring un nano travestito da Undertaker (che rimarrà vittima di una chokeslam ad opera del vero Taker), mentre nell’episodio di Smackdown precedente a Summerslam Undertaker affronta Orlando Jordan vincendo per squalifica dopo l’interferenza di JBL. Arriva il match di Summerslam e la vittoria va a JBL per squalifica dopo che Undertaker, esasperato dalle continue interferenze di Orlando Jordan, colpisce il campione del mondo con la cintura. Il post match è un massacro nei confronti di un sanguinante JBL che viene ripetutamente colpito e lanciato da Undertaker sulla limousine parcheggiata a bordo ring, finendo addirittura per subire una chokeslam che gli fa sfondare il tetto dell’auto.
In seguito JBL si presenta di fronte alle telecamere con un busto rigido e con un collare per dimostrare la violenza dell’attacco subito a Summerslam da Undertaker, scatenando l’immediata reazione del Phenom che si presenta subito sul ring per rilanciare la sfida. La settimana dopo Undertaker affronta Orlando Jordan e vince per squalifica dopo l’interferenza di JBL. Il general manager Teddy Long intanto annuncia che a No Mercy Undertaker e JBL si affronteranno ancora, questa volta in un Last Ride Match dove per vincere l’incontro bisognerà chiudere il proprio avversario dentro un carro funebre. Qualche settimana dopo Orlando Jordan viene rapito e crocifisso, cosa che crea ancora più timori in JBL.
Il match di No Mercy vede Undertaker infliggere una tombstone sulle scalette d’acciaio ed una chokeslam sul tavolo dei commentatori, ma al momento di chiudere JBL nel carro funebre avviene il colpo di scena: dall’auto spunta fuori Heidenreich che colpisce Undertaker ed aiuta JBL ad aggiudicarsi il match chiudendo The Phenom nel carro funebre. Alla guida dell’auto c’è Paul Heyman che dopo aver condotto il carro nel backstage assiste soddisfatto mentre il suo assistito Heidenreich a bordo di un fuoristrada si scaglia contro l’auto dov’era imprigionato Undertaker.
Heyman e Heidenreich sfidano Undertaker a Survivor Series 2004 ma dovrà essere Paul Heyman a far firmare ad Undertaker il contratto che sancisce l’incontro. Undertaker firma il contratto ma il suo vero e proprio ritorno sul ring avviene nell’episodio di SD del 4 novembre: riappare improvvisamente sul ring durante un segmento che vedeva protagonisti Heyman, Heidenreich ed il duo di telecronisti formato da Tazz & Cole.
A Survivor Series vincerà Undertaker seppur con qualche difficoltà.
Undertaker in seguito affronterà in un Fatal Four Way Match JBL, Eddie Guerrero e Booker T ad Armageddon con in palio la cintura di campione. Con una sequenza di chokeslam e tombstone Undertaker mette KO Orlando Jordan e JBL, finendo per alzare in aria la cintura di campione. In seguito a questi fatti, Undertaker affronta JBL e Orlando Jordan in un handicap match: si aggiudica il match per un low-blow di JBL, ma finisce vittima di un duro attacco a tradimento.
Dopo qualche settimana, Undertaker rientra nell’episodio di Smackdown che si svolge in Iraq affrontando Heidenreich, ma il match termina per count out di quest’ultimo che fugge dal quadrato quando si rende conto di non avere possibilità contro Undertaker.
Viene sancito così un rematch tra Undertaker e Heidenreich nel corso della Royal Rumble. A suggerire la stipulazione del match è però Undertaker che nell’ultimo episodio di Smackdown dell’anno entra in scesa all’interno di una bara accompagnato da 4 druidi.
Heidenreich è terrorizzato dalle bare, e per questo tramite Heyman cerca di convincere Teddy Long affinché modifichi questa stipulazione dal match della Royal Rumble. Teddy Long accetta, ma solo nel caso in cui Heyman e Heidenreich riusciranno a sconfiggere Undertaker nell’handicap match main event della puntata di SD del 6 gennaio 2005. I due però finiscono ancora una volta vittime dei mind games dell’Undertaker: l’improvvisa entrata di due bare portate dai druidi costringono alla fuga Heidenreich e lasciano da solo Heyman che nulla può fare contro la furia di Undertaker.
Nella puntata del 20 gennaio Undertaker appare in un video in cui viene ritratto vicino ad una bara con all’interno un manichino identico ad Heidenreich. Arriva così la Royal Rumble, ed ancora una volta ad avere la meglio è Undertaker. Gene Snitsky comunque accorre in aiuto di Heidenreich nelle fasi iniziali del match. Undertaker è invece aiutato da Kane che, uscendo improvvisamente dalla bara, aiuta suo fratello a sbarazzarsi di Snitsky: nell’uno contro uno Heidenreich nulla può contro la forza di Undertaker.
Nel successivo episodio di Smackdown viene sancito un torneo con in palio il titolo di number one contender al titolo di JBL: il vincitore del torneo avrebbe ottenuto la chance di lottare per il titolo del mondo a Wrestlemania.


LA RIVALITA' CON GLI ORTON, I DRUIDI E I MIND GAMES
A No Way Out Undertaker si sbarazza di Reigns per imboccare la strada di Wrestlemania che ancora una volta lo vedrà impegnato nella difesa della sua gloriosa streak vincente. Dopo aver sconfitto ancora una volta Reigns e Jindrak in un handicap match nell’episodio di Smackdown successivo al PPV, Undertaker si trova infatti a dover affrontare la sfida lanciata da Randy Orton che per passare alla storia vuole interrompere la striscia vincente del Phenom a Wrestlemania. Undertaker accetta la sfida e per arrivare al match di Wrestlemania i due si ritrovano sul ring di Smackdown per firmare il contratto che sancisce l’incontro. Durante questo episodio un improvviso schiaffo di Orton scatena l’ira di Undertaker: fuochi e fulmini dal tetto dell’arena fanno capire a Randy Orton quanto sia pericoloso il Phenom della WWE. Tra i due cominciano allora degli scontri a distanza.
Preoccupato per la sorte del figlio, fa il suo ritorno sulle scene Cowboy Bob Orton, padre di Randy, che chiede pietà ad Undertaker per suo figlio: si tratta però di una trappola. Infatti Randy Orton fa il suo ingresso in scena per colpire Undertaker con la sua temibile RKO. A Wrestlemania a spuntarla è Undertaker nonostante le numerose interferenze di Bob Orton, cosa che lo porterà 13-0 nelle vittorie conseguite nel più importante PPV di casa Stamford. In seguito Randy Orton passa a Smackdown nel draft tra i due roster e a seguito di qualche interferenza nei match di Undertaker, riapre il vecchio feud.
A Summerslam è organizzato un match rivincita di Wrestlemania dove questa volta però la vittoria va ad Orton, con un finale di match molto discusso: Taker è in completo controllo del match. ma un tifoso invasore entra nel ring, costringendo lo stesso wrestler e l'arbitro a portarlo fuori del ring. Questo permette a Orton di riprendersi e colpire con l'RKO, ottenendo lo schienamento vincente (poi si scoprirà che il tifoso è "Cowboy" Bob Orton Jr, accorso in aiuto del figlio).
In seguito Randy si presenta con un gigantesco assegno con i soldi raccolti per il fondo a favore del ritiro di Undertaker, assegno che il becchino letteralmente brucia con un fulmine. Poi gli Orton si presentano con una bara contenente un manichino raffigurante il loro nemico, prima di scappare a seguito della sua reale apparizione. Ancora il 17 settembre Taker affronta e sconfigge Bob Orton, al suo rientro sul ring dopo quasi 20 anni di inattività. A No Mercy  combatte contro entrambi gli Orton un handicap Casket match, che termina dopo poco meno di venti minuti quando Randy Orton riesce a chiudere il becchino nella bara dopo una serie di sediate alla testa.
Subito dopo il match si ripete la scena già vista con Kane alla Royal Rumble del 1998, ovvero la bara viene letteralmente data alle fiamme con il becchino ancora chiuso al suo interno.
Convinto di aver messo fine alla lunga carriera di Undertaker, durante le Survivor Series, Orton riesce a conquistare la vittoria per il team di Smackdown, e mentre viene portato in trionfo dagli altri atleti del roster blu le luci si spengono ed appare una bara sullo stage che poco dopo si incendia, e dalla quale esce proprio Undertaker, che assale tutti i wrestler mentre Randy e Bob Orton scappano.
L'intenzione di Long è quella di sancire fra i due un “Hell In A Cell Match”, e Orton dapprima cerca di rifiutarsi, per poi attaccare slealmente Taker e sfidarlo apertamente per Armageddon dove il padre riesce ad infiltrarsi fra i druidi di Taker e colpirlo con la sua urna delle ceneri. In seguito iniziano i mind games di Taker: prima appareo misteriosamente alle sue spalle, interferendo con la voce del suo intervistatore, e altre scene andate in onda nel corso di Smackdown. L'Hell In A Cell è disputato proprio ad Armageddon (18 dicembre), e la vittoria va ad Undertaker grazie alla tombstone.


LA RIVALITA' CONTRO I DUE GIGANTI
Il titolo di campione del mondo di Batista è reso vacante per un infortunio, a farlo suo sarà Kurt Angle.
L'obiettivo di Taker è quella della cintura.
La rivalità fra Undertaker e Kurt Angle è in ogni caso caratterizzata dal profondo rispetto fra i due: non c'è odio e non ci sono assalti sleali. A No Way Out Angle rovescia una presa di sottomissione di Taker, con l’arbitro che esegue lo schieramento vincente da parte dell’eroe olimpico mentre Undertaker pensa che quest’ultimo abbia, invece, ceduto al dolore. La settimana successiva, a Smackdown è sancita la rivincita fra i due. Il match si disputa il 3 marzo, ma proprio quando sembra che Undertaker sia sul punto di conquistare il titolo dopo aver colpito Angle con una Tombstone, Mark Henry interviene attaccando il becchino e causando una squalifica. Sembra il preludio per un match fra Undertaker e Mark Henry da svolgersi a Wrestlemania.
Il 10 marzo a Smackdown Undertaker fa sentire la sua presenza alla fine del main event dello show in cui si affrontano Mark Henry e Randy Orton contro Kurt Angle e Rey Mysterio. Annunciando che a Wrestlemania 22 qualcuno verrà rinchiuso in una bara. Nel Casket Match di Wrestlemania 22, la vittoria va ad Undertaker che così allunga la sua striscia vincente: 14 a 0!
Nel successivo Smackdown Mark Henry reclama vendetta per quanto occorso a Wrestlemania, ed Undertaker risponde presentandosi sul ring: lo scontro tra i due è interrotto dall'arrivo del gigante The Great Khali accompagnato dal manager Daivari.
Undertaker appare intimorito e sorpreso dalla stazza del gigante indiano, ed è costretto a soccombere dopo alcuni colpi portati dal suo nuovo avversario. Da questo momento Undertaker sparisce per alcuni settimane. L'incontro tra i due è fissato al PPV Judgment Day. Il match viene dominato per buona parte da Great Khali, di fronte ad un pubblico ammutolito. Raramente Undertaker era parso così in difficoltà.
Undertaker torna a farsi vedere solo qualche Smackdown dopo, quando all'ennesima provocazione di Daivari e Great Khali appare improvvisamente sul ring scagliando due fulmini che per poco non colpiscono l'odiato duo. Il giorno dopo nel corso di Saturday Night Main Event Undertaker viene attaccato non solo da Great Khali ma anche dall'altro gigante della federazione, il campione ECW Big Show. Una doppia chokeslam mette KO Undertaker, che però cerca subito di riscattarsi sfidando Big Show per il titolo di campione ECW. Il match avviene nel corso dello show extreme del 18 luglio, ma ancora una volta The Great Khali interviene alla fine dell'incontro vanificando la possibile vittoria dell'Undertaker. Teddy Long per punire il lottatore ECW lo costringe a prendere il posto di Great Khali nel Punjabi Prison Match. Undertaker riesce a conquistare la vittoria in modo rocambolesco: lanciandosi su Big Show dall'imponente struttura, fa cadere all'indietro il gigante ECW che così finisce per aprire la gabbia e permettere ad Undertaker di uscire dalla struttura conquistando così la vittoria.
Nella puntata del 4 agosto di Smackdown ad Undertaker viene data la possibilità di affrontare il neo campione del mondo King Booker nel main event della serata ma l'intervento di Great Khali compromette tutto, ma stavolta Undertaker ne ha abbastanza e sfida l'indiano ad un Last Man Standing Match da disputarsi a Summerslam. Daivari cerca in tutti i modi di non far disputare il match, ma Teddy Long è inamovibile. Il Last Man Standing disputato a Smackdown vede The Great Khali ridotto ad una maschera di sangue in seguito ai colpi sferrati con la sedia e con la scaletta d'acciaio dall'Undertaker.


LE SFIDE PER IL TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO
Nelle settimane seguenti Teddy Long informa l'US Champion Mr Kennedy che a No Mercy affronterà Undertaker, nel successivo Smackdown Undertaker interrompe un'intervista di Mr Kennedy sul ring: Kennedy tenta di colpire Undertaker col microfono, ma il tentativo va a vuoto quando il microfono gli esplode tra le mani.
Si arriva così all'incontro di No Mercy dove Mr Kennedy riesce a conquistare una vittoria seppur solo per squalifica dell'Undertaker, reo d'aver colpito il suo avversario con la cintura di campione degli Stati Uniti.
A seguito di interferenze varie tra i due, in una puntata successiva Mr Kennedy armato del microfono colpisce ripetutamente Undertaker riducendolo ad una maschera di sangue. In seguito a questo episodio Teddy Long sancisce un First Blood Match tra i due da disputarsi a Survivor Series 2006. Nell'episodio di Smackdown precedente al PPV Undertaker prosegue con i suoi mind games: dopo un'intervista di Mr Kennedy, fa cadere sulla testa del suo avversario una pioggia di sangue direttamente dal tetto dell'arena. A Survivor Series, Mr Kennedy conquista a sorpresa un'insperata vittoria in seguito all'interferenza di MVP. Teddy Long però sancisce un nuovo match: Undertaker e Mr Kennedy si affronteranno in un Last Ride Match nel corso di Armageddon. La rivalità tra i due finisce per coinvolgere anche Kane ed MVP, ed infatti nello Smackdown che precede Armageddon c'è un nuovo incontro tra i due tag team: stavolta è un doppio count out dopo il tentativo di Mr Kennedy di investire Kane con l'auto funebre protagonista del Last Ride Match. Ad Armageddon, Undertaker sconfigge il suo avversario non senza difficoltà, ma la vittoria finale non ammette repliche. Nello Smackdown del 22 dicembre i Brothers Of Destruction riuniti affrontano Finlay e Booker T nel main event della serata, conquistando il match abbastanza nettamente.
Ad inizio 2007, a causa delle interferenze di Mr Kennedy, Undertaker non riesce a sconfiggere The Miz in meno di 5 minuti e 07 secondi come avrebbe dovuto fare per ottenere la title shot nel corso della Royal Rumble. In seguito a questa interferenza, Teddy Long sancisce un incontro tra Undertaker e Mr Kennedy per lo show del 19 gennaio: se Undertaker conquisterà la vittoria l'incontro tra il campione Batista e Mr Kennedy diventerà un Triple Threat Match. A far svanire la possibilità di vedere Taker lottare per il titolo alla Rumble è Batista che, colpito durante il match da Kennedy mentre si trovava nella postazione di commento, entra sul ring e attacca il rivale provocando l'inevitabile squalifica di Undertaker. Questo gesto aprirà una rivalità tra Taker e Batista.
Il 28 gennaio 2007 Undertaker aggiunge al suo invidiabile palmarés uno dei pochi successi che ancora gli mancava: trionfa nella Royal Rumble ed è il primo wrestler a vincere la Rissa Reale entrando con il numero 30 (scaraventando fuori dal ring, dopo quasi 10 minuti Shawn Michaels).
Nelle settimane successive Undertaker è chiamato a scegliere per quale titolo mondiale combattere a Wrestlemania tra quello di Raw, nelle mani di John Cena, quello della ECW, nelle mani di Bobby Lashley, o quello di Smackdown!, nelle mani di Batista. Il 5 febbraio a Raw The Undertaker confronta al centro del ring tutti e tre i campioni ed alla fine sfida Batista. A Smackdown! comunque combatte insieme a Batista, battendo Edge e Randy Orton. I due avversari di Wrestlemania lottano di nuovo in coppia a No Way Out 2007, venendo sconfitti da Shawn Michaels e John Cena, quando Batista tradisce Taker e lo colpisce con uno spinebuster.
A seguito di tradimenti reciproci in tag team con Taker che lascia da solo Batista e Michaels che tradisce a sua volta Cena, colpendolo con un superkick e permettendo a Batista di schienarlo, a Wrestlemania 23, The Undertaker riesce a riconquistare il titolo mondiale, battendo Batista in un match bellissimo e portando a casa il World Heavyweight Title. Batista chiede la rivincita e a Backlash un last man standing match tra i due finisce in un pareggio.


LA RIVALITA' CON EDGE E LA GOGOPLATA
L’11 maggio un nuovo match tra i due, ma stavolta in una gabbia d’acciaio, termina in pareggio quando arriva Mark Henry assalta Undertaker. Arriva poi Edge, che decide di incassare il suo “Money In The Bank” e schiena velocemente Undertaker strappandogli la cintura. Taker batte due volte Henry, invece Batista torna campione del mondo ed Undertaker viene scelto come primo sfidante.
A Cyber Sunday, nel main event del PPV, Undertaker subisce contro Batista una delle poche sconfitte pulite della sua carriera e fallisce così l'assalto al World Title. Un mese dopo, in occasione delle Survivor Series, è già tempo di rivincita ma a prevalere è di nuovo Batista con l'aiuto di Edge.
Ad Armageddon (16 dicembre) va dunque in scena l'inevitabile Triple Threat Match, ed è proprio Edge a laurearsi nuovo campione, grazie all’interferenza di due suoi “sosia”, ovvero Curt Hawkins e Zack Ryder.
Questa volta la ventiquattresima edizione dello show più importante dell’anno si disputa all’aperto, ma per Taker non fa differenza, e dunque anche per questa volta nel suo caso Wrestlemania si traduce con vittoria. Il suo match con Edge è il main event della serata, e nonostante il canadese vada più volte veramente vicino alla vittoria il becchino conferma la sua imbattibilità a Wrestlemania, e conquista il World Heavyweight Title. In questo periodo, inoltre, Undertaker inserisce nel suo repertorio anche una nuova finisher, la gogoplata, ovvero una mossa di sottomissione che strangola da terra l’avversario con le gambe, fino a fargli perdere sangue dalla bocca.
Il problema per Taker è che Vickie Guerrero è la General Manager di Smackdown nonché fidanzata di Edge.
Il becchino dunque riesce a mantenere la sua cintura, ma al prezzo di farsi nemici molto potenti, ovvero tutta “La Familia”, che comprende Edge, Hawkins, Ryder, Chavo Guerrero, Bam Neely (che sarà il body guard di Chavo) ed ovviamente Vickie Guerrero, che in forza del suo ruolo di general manager non solo bandisce la gogoplata poiché considerata una mossa troppo pericolosa, ma addirittura per lo stesso motivo dichiara vacante il titolo, che viene messo in palio nuovamente fra Edge ed Undertaker il 28 maggio a Judgment Day. Il match viene vinto da Undertaker per count out, e dunque sembrerebbe lui il nuovo campione, ma nuovamente Vickie irrompe sullo stage, e sfruttando la regola che autorizza un cambio di mano della cintura solo per schienamento o sottomissione, dichiara ancora vacante il titolo, provocando l’ira di Taker che infligge una violenta tombstone ai danni di Edge.
In seguito viene stipulato un Ladders And Chairs Match, ed in caso di sconfitta Undertaker sarà costretto a lasciare non solo Smackdown, ma l’intera WWE. Non senza evidenti aiuti dalla sua stable, è Edge a portarsi a casa la vittoria e la cintura, e dunque per Undertaker le porte della WWE appaiono chiuse per sempre.
Tuttavia proprio poco prima del matrimonio con Vickie, Edge viene smascherato da Triple H, che mostra un filmato nel quale il canadese tradisce apertamente la futura moglie, e per punirlo Vickie non solo riammette Undertaker a Smackdown, ma lo mette contro di lui in un Hell In A Cell Match. E’ un rientro, quello del becchino, bagnato da una prevedibile vittoria, che però non placa il desiderio di vendetta verso Vickie ed il resto della famiglia, che benché cerchino in ogni modo di chiedere scusa, sono bersaglio facile dei mind games di Undertaker. Ad Unforgiven (7 settembre) , tuttavia, Vickie trova un nuovo alleato in Big Show, che a sorpresa attacca Undertaker e lo mette KO.
A No Mercy, Big Show sconfigge sorprendentemente Undertaker quando l’arbitro ferma il match in seguito a tre violentissimi pugni alla testa. Undertaker non ci sta ed il feud continua anche nelle settimane successive. La rivincita è a Cyber Sunday, quando Undertaker batte l’avversario in un Last Man Standing match. A Survivor Series 2008 il terzo capitolo della saga: Undertaker sconfigge Big Show in un Casket Match ed il 5 dicembre ancora una volta, a Smakdown, in uno Steel Cage Grudge match.
Nel 2009, in vista di Wrestlemania si scatena la corsa dei lottatori della WWE per conquistare il diritto di affrontare Undertaker a Wrestlemania 25 per cercare di fermare la sua storica winning streak. E’ Shawn Michaels ad avere la meglio, sconfiggendo prima JBL e poi Vladimir Kozlov.
Neanche a dirlo, Taker porterà la sua striscia sul 17-0. Nelle settimane successive Undertaker lotta altre tre volte, sconfiggendo prima Matt Hardy e Shelton Benjamin ma venendo sconfitto il 24 aprile a Smackdown da Big Show per TKO.


IL TERZO TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO
Taker si assenta per qualche settimana e nel mentre il titolo è sulle spalle di CM Punk che viene attaccato dal becchino.
Viene stipulato un match con la cintura in palio ma in un incontro con particolari regole di sottomissione, Punk riesce ad avere la meglio in modo controverso.
Si tratta di uno screwjob a tutti gli effetti per Undertaker, che nelle settimane successive a Smackdown terrorizza Long per farsi affidare immediatamente un re-match. Impaurito dai continui assalti del Phenom, annuncia che a Hell In A Cell Punk dovrà difendere il titolo mondiale contro Undertaker proprio in una gabbia.
Due giorni dopo si tiene Hell In A Cell, dove si consuma definitivamente la vendetta di Undertaker: CM Punk è spazzato via in un Hell In A Cell Match, e il Phenom conquista così il suo terzo World Title della WWE.
Il 23 ottobre a SD Taker difende per la prima volta il titolo proprio contro Punk, vincendo il match nonostante un nuovo tentativo di screwjob orchestrato dallo Straight Edge con la complicità di Long e dell’arbitro Scott Armstrong; due giorni dopo a Bragging Rights il Phenom è chiamato a difendere la corona in un Fatal 4 Way contro lo stesso Punk, Rey Mysterio e Batista, cosa che fa con successo.
Poi difende il titolo battendo Chris Jericho e Big Show contemporaneamente.
Cinque giorni dopo SS, Undertaker a Smackdown affronta ancora Y2J, e l’incontro finisce senza vincitori per l’interferenza di Batista, la settimana successiva l'animale colpisce Taker con una serie di sediate.
Sette giorni dopo però il Phenom si prende la sua rivincita arrivando dal buio a salvare Rey Mysterio dall’assalto di Batista.
A TLC arriva la resa dei conti tra i due: inizialmente Batista vince match e titolo dopo aver messo ko Undertaker con una sediata ed un low blow, ma Theodore Long vista la scorrettezza ordina di far ripartire la contesa, alla fine vince Taker che mantiene la cintura mondiale.
Dopo questa affermazione si chiude in pratica il 2009 di Undertaker, che effettua la sua ultima presenza dell’anno il 25 dicembre a SD contro Rey Mysterio: l’incontro finisce in squalifica per la solita intromissione di Batista.
Il 2010 di Undertaker si apre con il suo attacco a luci spente ai danni di Batista e Rey Mysterio nella puntata di SD dell’8 gennaio, mentre dieci giorni dopo approda a Raw per rispondere ad una provocazione di Shawn Michaels, che per Wrestlemania 26 aveva chiesto la rivincita dell’anno precedente, sicuro di poter insidiare la winning streak del Phenom.
Per rivedere Undertaker in azione sul ring per la prima volta nel 2010 bisogna attendere proprio il PPV della Rissa Reale dove batte Rey Mysterio tutto sommato agevolmente, mantenendo ancora una volta saldo il World Title alla sua vita. L’ossessione di HBK per Undertaker, finisce per costare cara al Phenom: il 21 febbraio si tiene Elimination Chamber, PPV dove nell’omonimo match riservato al World Title il Dead Man è chiamato a difendere la sua cintura dagli assalti di Chris Jericho, CM Punk, Rey Mysterio, R-Truth e John Morrison; il becchino entra per ultimo nell’incontro, ma sul più bello, quando è uscito da una Codebreaker di Y2J, col quale si sta giocando la corona, viene attaccato da Michaels, che con una Sweet Chin Music lo mette ko. Jericho ne approfitta, lo schiena e mette fine al regno mondiale di Undertaker, che colpito dall’accaduto 24 ore dopo va a Raw e accetta la sfida di HBK, ad una condizione, ovvero che quest’ultimo metta la sua carriera in palio.
La fatidica data della resa dei conti è il 28 marzo: a Phoenix, in Arizona, Undertaker e Shawn Michaels danno vita ad un incontro tra i più belli della storia di Wrestlemania, sarà una Tombstone Piledriver che chiuderà match e carriera di Michaels. Taker sale 18-0, abbracciando e stringendo comunque la mano al rivale.


LA NUOVA RIVALITA' CON KANE
Dopo diversi mesi di assenza, Undertaker ritorna a Summerslam in occasione della difesa del titolo mondiale da parte di Kane ai danni di Rey Mysterio. Undertaker è di fronte ai due lottatori e capisce che è stato proprio Kane a metterlo fuori causa per tutto questo arco di tempo, così il Deadman cerca subito vendetta ma Kane ha la meglio in quello che è il preludio a una nuova faida tra i due "fratelli".
Dopo che Kane ha spiegato le motivazioni del suo attacco ad Undertaker, quest'ultimo promette vendetta nei confronti della Big Red Machine e dopo che il suo match contro Bret Hart nella puntata di Raw del 30 agosto non comincia neppure a causa dell'arrivo dei Nexus che malmenano Taker e lo lasciano steso sul ring.
A Smackdown, Undertaker ha un confronto con Kane che sfocia in un match titolato per Night Of Champions e dopo aver sconfitto CM Punk, Taker viene sconfitto al pay per view da Kane grazie a una Tombstone Piledriver, finisher che il Deadman ha creato e che ha subito per le settimane successive per mano del "fratello". Si arriva così a Hell in A Cell, dove Undertaker affronta nuovamente Kane per il titolo mondiale dei pesi massimi, e dopo aver sconfitto CM Punk la settimana prima a Smackdown, anche questa volta Taker viene sconfitto dalla Big Red Machine, subendo anche la beffa del voltafaccia ad opera di Paul Bearer che aiuta Kane a mantenere la cintura e schierandosi così con lui.
La resa dei conti è fissata per Bragging Rights in un Buried Alive match, e dopo l'interferenza di Undertaker nel match di Smackdown dove Kane viene sconfitto da Randy Orton, il Deadman viene ancora una volta battuto da Kane fallendo così nuovamente l'assalto al World Heavyweight Championship e finendo così sepolto dalla Big Red Machine.
Undertaker rimane distante dagli show settimanali WWE, al suo rientro Undertaker sale sul ring ma colpo di scena c'è anche un altro rientro: quello di Triple H. I due si guardano storto a lungo, nessuno proferisce parola ma lo scambio di gesti e sguardi tra loro fa capire che i due si sfideranno a Wrestlemania XXVII. Dopo che Triple H conferma, sette giorni più tardi, di voler interrompere la winning streak di Undertaker a Wrestlemania, proprio il Deadman ritorna anche nel suo roster d'origine, Smackdown.
Lo scontro di Wrestlemania 27 è lungo e faticoso, pieno di capovolgimenti di fronte e di intensità, ma alla fine The Undertaker riesce ad uscire vincitore e salvare così la sua streak che ora è di 19 vittorie e zero sconfitte, anche se il Phenom, a fine match, è costretto ad uscire in barella dal ring.
Qualche mese dopo The Undertaker riappare a sorpresa per confrontarsi con colui con la quale ha avuto un confronto durissimo proprio nell'evento in pay per view più importante della WWE, ovvero Triple H.
The Undertaker quindi tenta a suo modo di convincere Triple H a un altro match per Wrestlemania (l'ultimo della carriera del becchino, almeno a suo dire), ma "The Game" inizialmente rifiuta più volte tale idea fino a quando a Raw non appare un video del Phenom intento a tagliarsi i capelli e a dichiarare che in qualche modo riuscirà a far sì che la vendetta sia sua. The Undertaker poi rincara la dose dicendo che Triple H ormai vive nell'ombra del suo amico fraterno Shawn Micheals, ed è così che Triple H accetta la sfida di Wrestlemania ma a una condizione, ovvero che il match sia un Hell In A Cell. Successivamente, Shawn Micheals viene inserito come arbitro speciale della contesa: a Wrestlemania 28, The Undertaker si presenta con il suo nuovo look ma la sostanza è sempre la stessa perchè dopo un'altra faticosa e lunga battaglia, sconfigge Triple H e mantiene intatta la sua streak, portandosi così a 20 vittorie nel pay per view più importante e prestigioso della WWE. A fine match, The Undertaker esce abbracciato insieme a Triple H e Shawn Micheals sotto gli scroscianti applausi del pubblico presente, decretando così la fine di un'era.
Undertaker fa il suo ritorno nella WWE il 23 luglio 2012 nel corso della millesima puntata di Raw per aiutare Kane, che sta per essere assalito da Jinder Mahal, Curt Hawkins, Tyler Reks, Hunico, Camacho e Drew McIntyre. I due fratelli riescono a sbarazzarsi facilmente degli avversari; con questo gesto Undertaker dimostra di aver perdonato il tradimento di Kane dell’autunno 2010.
The Game inoltre annuncia che il match di Wrestlemania 28 non sarà l’ultimo match di Undertaker.
Il 4 marzo Undertaker torna a Raw, nella puntata denominata "Old School".
La puntata ha inizio con l’entrata di Undertaker ma quest’ultimo non proferisce parola e torna nel backstage. Più tardi nella stessa sera, CM Punk, Big Show, Randy Orton e Sheamus si sfidano in un Fatal-4 Way Match per decretare l’avversario del Deadman a Wrestlemania 29 ed è Punk a spuntarla. Poche settimane dopo, Paul Bearer, il manager storico di Undertaker, viene a mancare; Punk interrompe Taker durante il suo tributo a Bearer a Raw e riesce addirittura a rubare l’urna funenaria, simbolo del legame tra Undertaker e Bearer, provocando più volte Undertaker nelle settimane successive, per farlo innervosire. A Wrestlemania 29, però, il Deadman porta sul 21-0 la sua winning streak sconfiggendo Punk.


LA PRIMA SCONFITTA A WRESTLEMANIA: 21-1
Il giorno dopo a Raw, Undertaker tenta di porgere tributo a Bearer ma questa volta viene interrotto dallo Shield (Seth Rollins, Dean Ambrose e Roman Reigns ); il trio cerca di attaccare il becchino ma Kane e Daniel Bryan riescono a sventare l’attacco. Il 22 aprile a Raw, Undertaker, Kane e Bryan vengono sconfitti dallo Shield. Il 24 febbraio 2014 The Undertaker torna a sorpresa a Raw per rispondere alla open challenge per WrestleMania lanciata da Brock Lesnar. Lesnar firma subito il contratto, ma Undertaker lo colpisce e lo sbatte contro un tavolo.
Dopo un match lungo e violento, Brock Lesnar riesce a sconfiggere Undertaker dopo ben tre F-5, interrompendo la striscia di imbattibilità e fermando il risultato sul 21-1. In seguito al match, Undertaker viene ricoverato per diverse commozioni cerebrali riportare durante il match.
Undertaker scompare dal ring, per diverso tempo.
Sports Illustrated descrisse questo match come: "Il risultato più scioccante della storia del Wrestling".


IL NUOVO RITORNO
Nella puntata di Raw del 22 febbraio 2016 il general manager Mr. McMahon ha annunciato che a WrestleMania 32 Undertaker avrebbe affrontato suo figlio Shane, tornato alla WWE per la prima volta dal 2009, in un Hell In A Cell Match con la stipulazione che se Shane fosse riuscito a sconfiggere Undertaker, allora sarebbe diventato il proprietario assoluto di Raw.
Shane verrà sconfitto con una Tombstone Piledriver.
Il 6 marzo 2017 a Raw, Undertaker inizia un feud con Reigns: i due hanno avuto un confronto sul ring, al termine del quale l'ex membro dello Shield viene steso con una Chokeslam: sarà proprio lui l'avversario di Taker a Wrestlemania XXXIII.
Il 2 aprile, nell'omonimo evento Undertaker viene battuto da Reigns in un No Holds Barred Match.
Il 22 gennaio 2018 Undertaker ha fatto un'apparizione a Raw in occasione del suo venticinquesimo anniversario.
Durante la Road To Wrestlemania successiva, John Cena ha più volte provocato e sfidato Undertaker per un match a Wrestlemania, senza tuttavia mai ottenere risposta alcuna; Undertaker appare proprio a WrestleMania 34, schienando Cena in poco meno di tre minuti in seguito a una Tombstone Piledriver.
Qualche mese dopo, Undertaker sconfigge Rusev in un Casket Match durante il neonato evento Greatest Royal Rumble.
Il 16 giugno è stato annunciato che Undertaker avrebbe affrontato Triple H nel pay-per-view Super Show-Down a Melbourne, in Australia, in un match ribattezzato come "Last Time Ever". All'evento, il 6 ottobre, Undertaker, accompagnato da Kane, viene sconfitto da Triple H grazie all'interferenza di Shawn Michaels in un match senza squalifiche: a fine match Undertaker e Kane attaccano Triple H e Michaels. Due giorni più tardi a Raw Michaels, al fianco di Triple H, ha annunciato la fine del suo ritiro dal Wrestling lottato dopo 8 anni e la conseguente rinascita della D-Generation X, sfidando apertamente i due fratelli a Crown Jewel. Il 2 novembre al PPV di Riad, Undertaker e Kane vengono sconfitti dalla D-Generation X.



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