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venerdì 23 ottobre 2020

Le Annate Di Shamrock e Dundalk In EL: 2011, 2016 e 2020

Sono due le squadre irlandesi che sono state capaci di accedere ai gironi di Europa League: Shamrock nel 2011, Dundalk nel 2016 e 2020. 
Ripercorriamo questi grandi cammini soffermandoci sui principali protagonisti: gli allenatori.


LO SHAMROCK ROVERS DI MICHAEL O'NEILL: 2011
Manager della grande stagione dello Shamrock fu Michael O'Neill (che ora allena lo Stoke City). In Irlanda ci finisce a dicembre 2008 guidando i Rovers al secondo posto (che gli Hoops non raggiungevano da 7 anni). Il 2010 arrivò il titolo d'Irlanda che mancava dal 1994 e nella stagione successiva la sconfitta contro la Juventus nell'ultimo turno per accedere all'Europa League. Arriva però a fine stagione il secondo titolo consecutivo. Nel 2011/12, dopo aver eliminato il Flora Tallin si dovettero fermare contro il Copenaghen nei preliminari di Champions League. Retrocessi in Europa League, battendo il Partizan Belgrado, riuscirono a qualificarsi ai gironi (con Tottenham, PAOK, Rubin Kazan) chiudendo all'ultimo posto con 0 punti ma 4 reti realizzate (a Londra, in Russia e nel doppio confronto contro il PAOK) e 19 subite.
Protagonisti di questa grande annata sono stati: Billy Dennehy (16 reti), Gary Twigg (15 reti), Karl Sheppard (15 reti), Gary McKabe (9 reti) e Ciaran Kilduff (9 reti).
Fu l'ultima stagione di O'Neill che poi diventerà CT del Nord Irlanda (portata agli europei del 2016 e poi agli ottavi, eliminata dal Galles di Gareth Bale).
O'Neill non ha mai avuto dei moduli preferiti ed ha sempre schierato una gran varietà di formazioni, con sempre l'obiettivo di "soffocare" il gioco degli avversari.
L'Irlanda del Nord di O'Neill ha spesso giocato con il 4-1-4-1 o 4-3-3, a volte anche il 3-5-2 o il 4-2-3-1 (come contro l'Olanda).

A Ronald Koeman non è piaciuto il modo di giocare di O'Neill, tant'è vero che affermò: "È oltraggioso, il calcio che giocano ma è permesso e ottengono il massimo dalle loro qualità. Lo rispetto, ma è terribile da guardare"

O'Neill: "Non siamo andati lì per intrattenere Ronald Koeman, non era quello lo scopo di quello che abbiamo fatto"

I risultati per O'Neill sono sempre stati l'unica priorità: "Dovremo essere "orribili" per i nostri avversari".
Il suo approccio ha sempre riguardato la disciplina e il fatto che la somma di tutto è maggiore delle parti.

"Abbiamo giocatori nella nostra squadra che sono tecnicamente bravi, ma dovremo superare gli avversari, difendere molto bene i calci piazzati ed essere una minaccia su questi in avanti quindi nella parte finale del campo dobbiamo massimizzare queste opportunità il più possibile"

"Mi piace anche giocare ad alti ritmi, pressare gli avversari quando c'è l'opportunità. Allo stesso modo mi piace anche dominare il possesso palla. Tuttavia la priorità è ottenere punti sul tabellone prima di tutto e lo faremo con ogni mezzo possibile"

Ci sarebbero potuti essere più tornei da assaporare per O'Neill e il Nord Irlanda. Solo uno scandaloso rigore separò l'Irlanda del Nord e la Svizzera negli spareggi della Coppa del Mondo 2018, quando il tiro al volo di Xherdan Shaqiri colpì Corry Evans sulla schiena e l'arbitro, Ovidiu Hategan, indicò incredibilmente il dischetto.
O'Neill è stato due vittorie agli spareggi alla guida dell'Irlanda del Nord sino a che la pandemia ha messo tutto in discussione con il rinvio delle partite, portando lo stesso ad accasarsi allo Stoke City.


IL DUNDALK DI STEPHEN KENNY: 2016
Nel 2016 anche al Dundalk riesce la grande impresa di qualificarsi ai gironi di Europa League. Gli irlandesi sono guidati da Stephen Kenny capace di vincere il titolo con il Bohemians nel 2003 e poi 4 con il Dundalk (2014, 2015, 2016 e 2018). Oltre a diverse coppe nazionali. Nel 2016 dopo aver eliminato in aggregate 3-1 il Bate Borisov, gli irlandesi si fermano contro il Legia Varsavia ad un passo dalla qualificazione in Champions League ma finiscono nei gironi di Europa League con Zenit San Pietroburgo, AZ Alkmaar e Maccabi Tel Aviv. Il cammino è migliore dei Rovers: gli irlandesi chiudono con 4 punti (1-1 in Olanda contro l'AZ e vittoria per 1-0 contro il Maccabi Tel Aviv). Sarà ultimo posto ma con 5 reti fatte (retei anche nel doppio confronto con lo Zenit ed ancora al Maccabi al ritorno) e 8 subite. 
Nel 2016 il protagonista della stagione è stato David McMillan con 21 reti (di cui 5 in Europa), seguito da Ciaran Kilduff con 11, Daryl Horgan con 9, Ronan Finn con 8 e il difensore Brian Gartland con 7.
Kenny ha guidato il Dundalk sino al 2018, poi è diventato CT dell'U21 irlandese, prima di diventare selezionatore della maggiore nel 2020 (guidata prima da Martin O'Neill e poi da Mick McCarthy).
L'allenatore di Dublino ha sempre preferito un approccio basato sul possesso palla e condivide la frustrazione del pubblico con le tattiche negative e paurose tipicamente impiegate dai manager irlandesi.

"Tradizionalmente, non pensiamo di essere abbastanza bravi come nazione. Per me è inaccettabile. Dobbiamo chiedere di più a noi stessi"

Stephen Kenny e i suoi principi di gioco: "Voglio che i nostri 4 difensori occupino la massima larghezza del campo in fase di possesso. Ci deve essere una certa distanza tra i difensori centrali quando si passano la palla. Voglio difensori che si sentano a proprio agio nel possesso palla e possano giocare testa alta"

Le squadre di Kenny cercano di giocare da dietro quando possibile, utilizzando l'intera larghezza del campo. La prima priorità di Kenny è costruire dalla difesa.

 "Ogni passaggio dovrebbe essere davanti ai difensori. Non ha senso che il terzino sia troppo avanzato rispetto ai centrali dovendo poi controllare la loro corsa e tornare indietro. Dobbiamo creare ritmo nel gioco"

L'idea è di passare in modo efficiente tale da consentire ai giocatori di continuare ad andare avanti, mantenendo lo slancio e aumentando la velocità complessiva dell'attacco. 

"Voglio che i terzini e le ali non siano sulla stessa linea. Voglio i terzini stretti e le ali larghe, o l'ala interna e il terzino largo. In modo da realizzare uno due e creare spazio l'uno per l'altro"

Per sfruttare aree ampie, Kenny esige che le sue ali e terzini evitino di posizionarsi sulla stessa linea verticale. Questo viene fatto per creare migliori angoli di passaggio tra la coppia, oltre a creare spazio l'uno per l'altro. Se l'esterno è più interno, il terzino avrà più spazio per sovrapporsi. Generare 1v1 sui fianchi è uno schema di gioco importante per le squadre di Kenny e per eseguire questi scenari in modo efficace, cerca di mettere in campo sempre giocatori bravi nei dribbling.

"Giochiamo sempre con 3 a centrocampo, qualunque sia la configurazione. È importante avere un'interazione fluida in cui i giocatori non sono statici. Che si tratti di due holding e un numero 10, o uno e due, vogliamo fluidità e giocatori che possano scambiarsi"

Fondamentale per la formazione di Kenny, il centrocampo dovrebbe essere fluido dal punto di vista della posizione. Uno dei centrocampisti in possesso, spesso cade negli spazi tra i difensori centrali e i terzini per ricevere come giocatore libero prima di cercare di giocare passaggi che interrompono la linea. Inoltre, il numero 10 scambia regolarmente posizione con un giocatore in possesso per interrompere la marcatura dell'avversario. Sia che giochi con un 4-2-3-1 o un 4-3-3, il centrocampo cerca sempre di impegnarsi in movimenti dinamici per generare gioco centralmente.

"Avere la determinazione a dominare il possesso a prescindere dagli avversari. Puoi farlo solo sovraccaricando il centrocampo e fidandoti del tuo talento. Voglio giocatori che siano disposti a prendere la palla in aree ristrette. Una volta che riesci a controllare una partita, è importante iniettare tempo e ritmo nell'attacco"

Da un punto di vista psicologico, ai giocatori viene instillata la sicurezza di esprimere il proprio talento e di non temere nessun avversario. L'incoraggiamento a passaggi rapidi, combinazioni e azioni creative aiuta ad aumentare il ritmo ed evitare possesso palla sterile.
 
"Gioco sempre con 5 giocatori offensivi. Questo non include i miei terzini, quindi possono essere 7. Se abbiamo un'ala destra che scende lungo la linea, stiamo cercando di portare il nostro centravanti e la nostra ala sinistra in area. Il numero 10 è il prossimo ad entrare, se giochiamo con il 4-2-3-1. Ma se è coinvolto nel gioco e non può entrare in area, deve farlo uno dei centrocampisti centrali. Ecco perché parlo di attaccare con 5 giocatori"

Ci si aspetta che 2 centrocampisti, entrambe le ali e il centravanti, contribuiscano alla fase offensiva, con un sostegno extra proveniente dai terzini se necessario. Come ha sottolineato Kenny, questo crea le condizioni ideali per i cross. Ha anche sottolineato, tuttavia, che la sua difesa deve sempre avere un vantaggio numerico sulla linea di attacco avversaria, con almeno un centrocampista che rimane indietro per mantenere l'equilibrio.
Kenny esige versatilità dai suoi attaccanti, chiedendo di variare il loro gioco.
Per quanto riguarda la difesa, fondamentalmente, vuole che le sue squadre abbiano la palla e come tale, molte delle sue idee difensive riguardano l'impedimento agli avversari di giocare da dietro e ottenere un controllo reale sul gioco (quindi pressing a tutto campo).
In generale una forte etica di squadra, una buona comunicazione e l'aggressività giocano un ruolo fondamentale per il pressing a tutto campo.

Kenny (alla prima conferenza con l'Irlanda maggiore): "Non sono una celebrità, sono solo un allenatore di calcio e questo è tutto quello che voglio essere. Non vedo l'ora di lavorare con i giocatori. Abbiamo un grande gruppo e sono onorato di lavorare con loro. Il mio lavoro è sbloccare il loro potenziale. Avremo un modo molto preciso di giocare. La vita è breve e hai solo una possibilità per questo. Voglio che la mia squadra giochi senza paura.
Questo non è un trampolino di lancio per me. Questo è il lavoro che sogneresti. Abbiamo un enorme supporto e penso che non vedano l'ora di venire all'AVIVA e vedere una squadra giocare la palla, aprirsi e divertirsi davvero"


IL DUNDALK DI VINNY PERTH E FILIPPO GIOVAGNOLI: 2020
Vinny Perth dal 2013 era assistente di Kenny al Dundalk, dopo la dipartita di quest'ultimo verso l'U21 irlandese, Perth è diventato l'allenatore portando la squadra al titolo nel 2019. Tuttavia la luna di miele è durata poco perchè gli irlandesi nel 2020 sono stati battuti dagli sloveni del Celje ai preliminari di Champions, provocando il suo esonero.
A sostituirlo è subentrato l'italiano Filippo Giovagnoli, arrivato in Irlanda da completo sconosciuto.
Le qualificazioni per l'Europa League hanno visto i Lilywhites superare i campioni di Andorra l'Inter Club d'Escalades (1-0) e lo Sheriff Tiraspol della Moldova, infine il KÍ Klaksvik delle Far Oer per 3-1.

"Se fai bene, hai un'opportunità. Questa è la mia missione. Devo fare bene perché poi ottengo di nuovo il lavoro. Ecco perché parlo di una missione kamikaze. Penso che avessero molte persone. Ho letto di grandi nomi. Mi hanno fatto molte domande forse per capire quale fosse la mia personalità. Ero super eccitato. Forse l'hanno visto. Forse è per questo che hanno scelto me. È una grande sfida. Capisco i successi che la squadra ha avuto in passato. Se volessi fare un buon lavoro e comincio a pensare a quello che hanno fatto prima, questo mi influenzerà. Quello che devo fare in un breve lasso di tempo è lavorare sodo e fare del mio meglio"



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giovedì 15 ottobre 2020

La Strategia Dei Tampa Bay Rays: Rilievi e Forte Difesa (MLB)

Il gioco del baseball (MLB) è passato nel corso del secolo scorso evolvendosi e cambiando continuamente a livello di strategie di gioco. Si è passati dalla "Dead Ball Era" dei primi decenni del 900 (gioco basato sul batti e corri, i bunt e le rubate). Ai tempi i ballpark erano molto ampi e limitavano i giocatori di potenza: il West Side Grounds dei Chicago Cubs, distava 560 piedi (171 m) alla recinzione del centro del campo, l'Huntington Avenue Grounds dei Boston Red Sox misurava 635 piedi (194 m) alla recinzione del centro del campo. Anche il Braves Field era enorme. La "Lively Ball Era" inizio dal 1920 in poi con alcune variazioni: sia nelle regole che nelle palle utilizzate che nella dimensione dei ballpark. Ciò portò ad aumento degli arrivi in base e ad un gioco di potenza (aumentano le medie battute). Un gioco maggiormente basato sui rilievi avviene negli anni 50 e 60.


BATTITORI DI POTENZA
Nell'epoca moderna si predilige il gioco di potenza, anche se quà e là vediamo ancora qualche manager che prova a giocare sulle rubate prediligendo un gioco più veloce ed aggressivo (Craig Counsell dei Milwaukee Brewers, Bryan Price con i Cincinnati Reds di qualche anno fa e Dave Stewart con gli Arizona Diamondbacks, Jerry Dipoto dei Seattle Mariners, Mike Matheny dei Kansas City Royals, Chris Woodward con i Texas Rangers). Poi ci sono grandi comunicatori quali Joe Maddon che riuscì, dopo 108 anni, a riportare sul tetto del mondo i Chicago Cubs (con una strategia che prediligeva un gioco misto: tra battitori di potenza ed arrivi in base).


BULLPEN E RILIEVI
Allo stesso modo negli anni ci sono state squadre che hanno puntato molto sul bullpen: ad esempio si ricordano i Cleveland Indians di Terry Francona, i Kansas City Royals di Ned Yost (con la sacra triade Kelvin Herrera, Wade Davis e Greg Holland) e i Tampa Bay Rays di Kevin Cash. 
Sappiamo che il Tropicana Field di St.Petersburg è pitcher friendly quindi la costruzione di un roster di questo tipo, probabilmente, è stata dettata anche dal loro ballpark. E dagli infortuni.
Si tratta di un esempio estremo di utilizzo di rilievi.


RILIEVI COME STARTERS: TAMPA BAY RAYS
Tutto iniziò nel 2018 quando la rotazione iniziale dei Rays venne ridotta a zero. In DL ci finirono diversi pitchers tra cui Blake Snell. Nate Eovaldi venne mandato a Boston, invece Chris Archer a Pittsburgh.
Per la maggior parte delle squadre, non avere una rotazione è segno di nubi nere all'orizzonte. Per i Rays, però, fu il risultato involontario di una nuova strategia che ribaltò la loro stagione.
Il bullpen venne soprannominato "The Opener".

"Sì", disse il manager Kevin Cash quando gli venne chiesto se la squadra anche nel futuro avrebbe continuato a giocare con un forte bullpen in grado di iniziare anche le partite.

"Niente è scolpito sulla pietra, e stiamo progredendo ma quello che abbiamo scoperto è che se hai i giocatori giusti, può funzionare"

I Rays partivano con rilievi che iniziano la partita lanciando da 1 a 3 inning (Sergio Romo ai tempi), lasciando il posto ad un nuovo rilievo (lungo), che di solito lancerà da 3 a 5 inning come secondo. Nel proseguo si sono visti come starter da pochi inning anche Ryan Yarbrough, Ryne Stanek, Hunter Wood, Wilmer Font, Jonny Venters, Matt Andriese, Diego Castillo e Yonny Chirinos. 
Gli uomini che seguono il rilievo starter sono altrettanto importanti per il suo successo, però.  E vennero spesso scelti gli stessi Yarbrough e Stanek.
Anche Tyler Glasnow, arivato da Pittsburgh come rilievo, lanciò qualche primo inning.
Altre squadre, tra cui Blue Jays e Dodgers, utilizzarono la stessa strategia quell'estate, anche se ciò era dovuto principalmente a infortuni che esaurirono le loro rotazioni. 

"Meno starters significa che non devi pagare grandi pitchers", disse ai giornalisti il terzo base degli Angels Zack Cozart non molto tempo dopo che i Rays iniziarono ad usare questta strategia. 

Vale la pena notare che i Rays negli anni hanno spesso avuto il libro paga più basso di tutta la MLB.
L'idea è quella di una squadra giovane piena di giocatori con contratti a basso costo che cercano di sfruttare una potenziale inefficienza sia sul campo che a livello salariale. 

Beeks: "Tutti pensano che sia strano perchè è una cosa nuova. Tutto è strano quando qualcuno lo fa per primo. Questo potrebbe cambiare il gioco"
In realtà, negli anni successivi, i Rays oltre ad un forte bullpen hanno rinforzato anche il parco partenti con Tyler Glasnow diventato starter a tutti gli effetti più l'esperto Charlie Morton e Blake Snell.
Nel 2020 i Rays sono ad un passo dalle World Series, in questa pazza stagione, rimandata e poi ridotta a causa del Covid19. Nella gara decisiva contro i New York Yankees, i Rays hanno scelto per i 9 inning... 4 lanciatori diversi che non avrebbero dovuto lanciare più di 2 inning a testa.

Glasnow 2.1IP
Anderson 2.2IP
Fairbanks 2IP
Castillo 2IP

9 strikeout e sole 3 valide per gli Yankees (battuti 2-1 e sconfitti 3-2 nella serie). Solo i Dodgers nel 1988 avevano vinto una partita delle World Series con una strategia simile.
Nella finale dell'American League contro gli Astros, i floridiani hanno ugualmente puntato sul fortissimo bullpen e su una difesa insuperabile. Qui, la differenza, la stanno facendo anche gli starters: Morton, Glasnow e Bell. Va sottolineato però che le prime 3 gare sono state macchiate dai clamorosi errori in seconda e prima base del duo texano Altuve e Gurriel.



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martedì 13 ottobre 2020

Come Funzionano I Betting Exchange: Back And Lay (Betfair)

Fu il sito inglese Betfair a lanciare il primo sito di Betting Exchange, ovvero una modalità di scommessa che si differenzia dalle giocate tradizionali per una caratteristica fondamentale. Gli scommettitori possono acquistare ("back" ovvero "puntare") o vendere ("lay" cioè "bancare") le quote, facendo trading mentre un evento è in corso (quindi incassando o riducendo le eventuali perdite). Gli inventori di questo sistema furono Andrè Black (sviluppatore di software e scommettitore) ed Edward Wray (trader di JP Morgan), fondatori di Betfair. L’obiettivo era quello di sottrarre le scommesse live all’arbitrio dei bookmaker tradizionali, lasciando che fossero le naturali dinamiche di mercato a stabilire le quote degli incontri. Domanda e offerta si sarebbero venute incontro per stabilire una quota equa ("fair"), ovvero Trading in senso stretto (che siano azioni, criptovalute o appunto scommesse). L’idea era offrire agli stessi giocatori la possibilità di fare le quote e assumere il ruolo di bookmaker. Altri giocatori, se avessero trovato l’offerta interessante, avrebbero comprato le quote e abbinato la scommessa in base alla liquidità del giocatore che funge da banca. 

BACK & LAY
Questo gioco è conosciuto in tutto il mondo, anche con il nome di back & lay, tradotto in italiano con punta & banca. Il back è una semplice scommessa: ad esempio puntare 10€ su una quota della colonna back è possibile vincere la posta moltiplicata per la quota contrassegnata in blu. La differenza con le scommesse tradizionali risiede nel fatto che si sta scommettendo contro un altro giocatore invece che contro il bookmaker e che esiste un limite oltre al quale non è possibile scommettere. Il giocatore offrendo una quota su un risultato, scommette contro l’avverarsi di quel risultato, sul quale punterà invece un altro scommettitore che ha accettato la quota proposta. 
Se lo scommettitore che banca non è soddisfatto della quota accettata da chi punta, può offrire la giocata a un altro utente, decidendo nuovamente quota e limite di puntata. Bancare una scommessa su Betfair significa effettuare una puntata in doppia chance: puntando contro la vittoria di una squadra, si vince se il risultato finale è un pareggio o una sconfitta. Ad esempio bancando 10€ con quota 1.50 una vittoria del Manchester Utd, chi gioca in modalità lay potrà vincere 10€ in caso di pareggio o di sconfitta dei Red Devils, mentre in caso di vittoria perderà 15€ (10€ moltiplicato per 1.50). 
La liquidità invece è la somma di scommesse abbinate e di denaro (in attesa di essere abbinato). Costituisce la disponibilità di soldi su un mercato di Punta & Banca. Grazie alla liquidità è possibile abbinare puntate su di un determinato evento. Sotto ad ogni quota, sarà riportata la quantità di soldi che si può scommettere. In generale un mercato meno liquido genera meno oscillazioni di quota: è quindi meno conveniente per gli utenti speculare.
Oltre allo storico BetFair, si può citare anche BetFlag.


DIFFERENZE
In questo settore il ruolo del bookmaker viene svolto da altri scommettitori e le % variano come se fossero azioni in Borsa. Chi si iscrive per la prima volta su un sito di Betting Exchange può trovarsi spiazzato di fronte alle quote proposte. Le quote contrassegnate dal colore blu sono quelle di chi punta, mentre quelle in rosa si riferiscono a chi banca. Come si può notare, la differenza tra chi punta e chi banca è minima. Posso trovare quote perfettamente allineate che scalano di un decimale ad ogni quadratino, passando da a 1.90 a 1.91 a 1.92 a 1.93.Cosa possiamo fare? Accettare la quota disponibile (per esempio quella a 1.90) e puntare 10€ sul 2. Cliccando sul pulsante blu vedremo la liquidità corrispondente a quel pulsante scendere da 600€ a 590€. Quei soldi sono lì perché qualcuno ha deciso di fare una puntata opposta alla nostra, ovvero di bancare quel risultato, giocando il contrario nostro (e puntando quindi su un 1X). Se vinciamo la scommessa, guadagneremmo 19€ (10×1.90), se dovessimo perdere ne perderemmo 10.


QUOTE MATURE
È possibile anche puntare i nostri 10€ su una quota più alta, quella contrassegnata per esempio dal colore rosa a 1.92. In questo caso vedremmo la liquidità corrispondente crescere da 47€ a 57€, in attesa di qualcuno che abbini la nostra giocando quella squadra. Prima di un qualsiasi match soprattutto per quelli di leghe inferiori potrò notare quote strane come pareggi dati a 1.01 e punteggi bancati ad oltre 600. Probabilmente si tratta di qualche trappola di un utente che cerca di invogliare il principiante a giocare. La forbice tra Punta e Banca andrà gradualmente riducendosi man mano che ci si avvicina all’evento e l’interesse per quella partita aumenterà, consentendo alle dinamiche del mercato di "aggiustare" le quote. Il Punta & Banca è un meccanismo simile ai tradizionali exchange finanziari ma si tratta di uno scambio di scommesse tra utenti con un conto di gioco presso un bookmaker. Gli exchange finanziari lavorano invece in Borsa, e scambiano azioni, titoli di stato o derivati.
Ma è più conveniente puntare o bancare? Non esiste una risposta univoca a questa domanda: per ogni puntata esiste una scommessa opposta in modalità lay. Per quanto riguarda la puntata valgono le stesse considerazioni delle scommesse tradizionali. La modalità banca ha invece caratteristiche più particolari. Bancare significa scommettere su una doppia: se in Chelsea-Manchester Utd banco il Chelsea, significa che credo che la partita finirà in pareggio o che vincerà il Manchester Utd. È inoltre possibile giocare con tutte e due le modalità sullo stesso incontro. Se la quota della puntata è maggiore della quota della bancata, puntando e bancando la stessa cifra ci si potrà garantire un introito sicuro. Seguendo la stessa logica, puntando su una quota e bancando in seguito lo stesso risultato ad una quota inferiore, si può ottenere un profitto sicuro.


VINCERE PRIMA DELLA FINE DELL'INCONTRO
Non è necessario aspettare la fine di un incontro per ottenere un introito. Una di queste strategie consiste infatti nel puntare sulla squadra favorita mentre sta perdendo, ad esempio, per 2-0, e quindi la quota che la vede vincente sarà molto più alta che nel pre match. Sarà sufficiente che questa metta a segno un gol per veder crollare la quota. Basta a quel punto fare cashout e realizzare così un guadagno senza dover aspettare che la rimonta sia compiuta.


SCALPING
Questa tecnica consiste nel puntare ad una quota che si ritiene sia eccessivamente alta e bancare quando questa è scesa, o viceversa. La logica è la stessa del Trading classico. Per seguire questa strategia è necessario puntare e bancare su tanti avvenimenti. Si tratta insomma di speculare sui piccoli movimenti delle quote (in genere pochissimi tick, ovvero minime variazioni decimali della quota stessa) e di farlo su larga scala. 


DUTCHING
E' una tecnica presa in prestito dal mondo dell’ippica che consiste nel puntare su più cavalli vincenti in una singola corsa. Grazie a calcolatori appositi è possibile suddividere su più risultati il budget in modo da minimizzare il più possibile una perdita. Applicando questa tecnica si riduce anche il possibile margine di guadagno però.
Proprio come in una corsa di cavalli, questa strategia trova la sua applicazione per quei mercati che offrono maggiori possibilità di scelta, come il Risultato esatto primo tempo o il Risultato esatto finale.
Qui per approfondire sulla riscossione sicura dei bonus scommesse sui bookmakers: Cos'è Il Matched Betting? Funziona Davvero? Quanto Si Guadagna?



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lunedì 5 ottobre 2020

Cos'è Il Matched Betting? Funziona Davvero? Quanto Si Guadagna?

Molta gente associa al Matched Betting (Scommesse Abbinate) delle vincite sicure (parliamo del mondo delle scommesse) ma com'è possibile? Di cosa si tratta esattamente? In realtà con questo sistema non si scommette realmente ma si usa la matematica per estrapolare dei guadagni da scommesse contrarie che si annullano a vicenda (un po' come giocare coperture se rimane un'ultima partita in una scommessa, scommettere su due esiti opposti per errori di bookmaker e trarre profitto e robe del genere).
Anche se tecnicamente, qui parliamo di una cosa diversa perchè il guadagno effettivo è basato su una particolarità del mercato online delle scommesse: ogni sito (PlanetWin, BetFair, Eurobet, William Hill, Paddy Powers, etc) offre ai suoi utenti dei bonus all'apertura del conto. Ne esistono di varie tipologie: bonus di benvenuto, bonus ricorrenti, bonus personalizzati. 
In generale si tratta di somme di denaro (spesso anche di centinaia di euro) che le agenzie "regalano" agli utenti in cambio di determinate azioni da eseguire sul sito (come ad esempio iscriversi e piazzare la prima puntata, scommettere l'intero importo regalato, puntare determinate somme, mantenere il conto aperto per 3 mesi e così via).
Chi fa Matched Betting sfrutta le combinazioni delle scommesse su varie piattaforme per ridurre al minimo le perdite ed incassare questi bonus. 
In pratica si piazza una puntata su un sito di scommesse per ottenere il bonus di benvenuto, e al contempo si scommette sullo stesso evento sportivo anche su un'altra piattaforma, puntando sul risultato opposto ("si banca il risultato"). Le due puntate si annullano e non generano nessun guadagno o perdita (se non minimi), ma consentono di incassare il bonus (su una delle due piattaforme).


ESEMPIO
Iscrivendomi ad un determinato sito di scommesse mi vengono offerti 100 euro di bonus se deposito 100 euro, di investimento iniziale. A questo punto il mio conto sul sito è di 200 euro, ma ovviamente non posso ritirarli: per sboccare la possibilità di incassare tutta la somma devo prima utilizzarla per le mie puntate, rischiando anche di perderla. L'unico modo per non rischiare, è "coprire" le scommesse che andrò a giocare: fare la stessa operazione su un'altra piattaforma, calcolando matematicamente le quote e il denaro da investire per generare minime perdite dalle scommesse contrarie (come ad esempio "Goal" o "No-goal" se parliamo di scommesse calcistiche), e alla fine incassare la vincita e il bonus da una delle due piattaforme.
Per accumulare bonus, e compiere le operazioni che consentono di bancare le scommesse, bisogna aprire e gestire conti su numerosi siti di betting, monitorare le varie offerte e calcolare gli importi di denaro che servono per garantire un guadagno in base alle quote delle varie scommesse, e alle condizioni che consentono di prelevare i bonus. 
Esistono piattaforme apposite che svolgono tutti questi calcoli e monitoraggi in cambio di una quota mensile/annuale. Tra i più noti: NinjaBet
Questa pratica, insomma, richiede uno sforzo giornaliero e del tempo a disposizione. 


GUADAGNO
Ma quanto si guadagna? I guadagni, proprio perché sono sicuri e non basati sul rischio, non sono esponenziali. Quando si inizia, visto che i bonus di benvenuto sulle piattaforme sono sempre i più grossi, puoi arrivare anche ad un profitto di 1000/1500 euro in un mese, a fronte di un investimento iniziale di circa 300 (in realtà dipende da quanto grossa sia la scommessa e il risultato da bancare: si va da 20/30 euro ad anche 600). Con il tempo gli importi dei bonus calano, e quindi la media mensile di guadagno si assesta attorno ai 300/400 euro al mese. Esistono dei sistemi per incrementare i profitti, come aprire degli account sfruttando le carte di identità di parenti e amici.


MA E' LEGALE?
Sicuramente si.
Anche se a questo punto viene da chiedersi per quale motivo le agenzie di scommesse non cerchino di arginare questo fenomeno. Le agenzie sono a conoscenza del fenomeno, ma i loro incassi derivanti dall'incentivazione degli scommettitori normali sono troppo maggiori rispetto alle perdite (perchè non sono molti quelli che fanno Matched Betting). Quindi continuano ad offrire i bonus. 
Esiste anche un'altra variante o comunque potrebbe esservi richiesto di utilizzare un Betting Exchange, qui per approfondire: Come Funzionano I Betting Exchange: Back And Lay (Betfair)


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