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lunedì 25 febbraio 2019

I Manti Erbosi Artificiali in MLB: Dall'Astrodome al Tropicana Field (MLB)

I manti artificiali entrano nel mondo della MLB quando l'AstroTurf (erba sintetica a "pelo" corto) fu installato nell'Astrodome degli Houston Astros, in Texas, nel 1966.
Si trattava di un ballpark indoor che l'anno precedente al 1966 aveva provato ad usare erba naturale, tentativo fallito miseramente, visto che le condizioni del campo divennero gravemente inadeguate durante la seconda metà della stagione, con l'erba naturale ormai "morta" e dipinta di verde.
I pannelli del soffitto del ballpark infatti erano stati costruiti in "Lucite" semitrasparente (una specie di plastica infrangibile più trasparente del vetro) e poi dipinti di bianco per ridurre l'abbagliamento che dava fastidio ai giocatori, tuttavia non passava abbastanza luce solare per sostenere l'erba naturale.
Per la maggior parte della stagione del 1965, gli Astros giocarono su uno sterrato dipinto di verde e con erba appassita e in pessime condizioni.
La soluzione consisteva nell'installare un nuovo tipo di erba artificiale sul campo, il ChemGrass, che divenne noto poi come AstroTurf.
Poiché la fornitura di AstroTurf era ancora bassa, era disponibile solo una quantità limitata per la prima partita in casa. Non ce n'era abbastanza per l'intero campo, dunque inizialmente l'erba artificiale venne usata solo nelll'infield.
L'uso dell'AstroTurf e superfici simili si diffuse negli Stati Uniti nei primi anni '70.
Le squadre che scelsero di giocare su superfici artificiali all'aperto lo fecero per via dei ridotti costi di manutenzione, ciò fu possibile soprattutto nelle zone con climi più freddi quali il Riverfront Stadium di Cincinnati, il Three Rivers Stadium di Pittsburgh e il Veterans Stadium di Philadelphia.
I Chicago White Sox divennero la prima squadra ad installare un manto erboso artificiale in uno stadio all'aperto, dal momento che venne adottata nel campo adiacente al Comiskey Park dal 1969 al 1975.
La più grande differenza di gioco riguardo il tappeto erboso artificiale è che la palla rimbalza più in alto che sull'erba reale e viaggia anche più velocemente, facendo sì che gli infielder giochino più lontano di quanto farebbero normalmente (in modo da avere un tempo sufficiente per reagire). La palla ha anche un rimbalzo più vero che sull'erba, cioè viaggia più in linea retta senza essere deviata a destra o sinistra. Tuttavia, il più grande impatto sul gioco è nei corpi dei giocatori. La superficie artificiale, che in genere è posizionata su una base di cemento, causa maggiore usura a ginocchia, caviglie, piedi e parte bassa della schiena, accorciando addirittura la carriera dei giocatori che hanno speso molti anni giocando su manti artificiali. I giocatori in passato si sono anche lamentati del fatto che il manto era molto più caldo dell'erba, a volte causando la fusione di metalli e plastiche.
Questi fattori alla fine portarono molte franchigie al ritorno all'erba naturale: su tutti i Kansas City Royals con il loro Kauffman Stadium.
Nel 2000, il Tropicana Field (indoor) dei Tampa Bay Rays è diventato il primo campo MLB ad utilizzare una superficie artificiale di terza generazione, il FieldTurf.
Tra anni 90 e primi anni del nuovo millennio nella National League quasi metà degli stadi erano in sintetico, tuttavia nel 2010 con la sostituzione dell' Hubert H.Humphrey Metrodome con il Target Field di Minneapolis, si ridusse solo a due il numero di ballpark in MLB che usano ancora erba sintetica: il Tropicana Field e il Rogers Centre di Toronto.
Gli Arizona Diamondbacks prevedono di convertire Chase Field ad un tappeto erboso artificiale per la stagione 2019. Lo stadio ha avuto erba naturale sin dalla sua apertura nel 1998, ma la ragione del passaggio a manti artificiali è dettata dalla difficoltà di mantenere l'erba naturale nello stadio (il ballpark ha un tetto retrattile e per giunta si trova in una città deserta, in Arizona appunto).



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martedì 19 febbraio 2019

Differenze Tra Campi Da Tennis: Velocità, Rimbalzo e Regolarità Della Superficie

In questo articolo vedremo alcune differenze fisiche (rimbalzo, velocità, regolarità o meno) tra le superficie tennistiche: erba, cemento, indoor e varie tipologie di terre battute.
Fermo restando comunque che, con il passare degli anni, l'ATP ha cercato di regolarizzare il tutto rendendo i terreni di gioco sempre più simili tra loro portando avanti un progressivo rallentamento delle superfici (visibile soprattutto a Wimbledon e nei tornei Indoor americani).


ERBA
Sui campi in erba (sovrapposti ad uno strato terroso molto duro), la palla tende a rimbalzare bassa e sembra che acceleri, specialmente se è stata colpita con rovescio tagliato "backspin" (rotazione della palla dall'alto verso il basso): vengono favoriti i giocatori con servizio veloce e gioco sotto rete. Probabilmente è la superficie più veloce, a causa del suo manto scivoloso. La palla ha un rimbalzo inferiore poichè il terreno è più morbido rispetto ai materiali usati sugli altri tipi di campi da Tennis. Il manto può provocare anche un rimbalzo imprevedibile della palla dovuto alla superficie d’erba irregolare (per questo conveniva palleggiare poco da fondo e spingersi a rete).
Prima che quest'erba venisse modificata (con tagli e quant'altro), essa favorisce (favoriva) giocatori con un buon servizio ed i giocatori bravi a rete.
Meno chi palleggia da fondo.
In tempi recenti a causa del gioco da fondo e quindi del deterioramento, nei tornei di 2 settimane (Wimbledon quindi), l'erba diventa (per usare un gioco di parola) "erba battuta".
In erba si è disputato l'Australian Open dal 1905 al 1987, prima che venisse scelto il cemento.
Stesso discorso per l'US Open dal 1881 al 1974.


CEMENTO
Si tratta di una superficie in asfalto o cemento.
Su questi campi (tornei di Flushing Meadows a New York e Australian Open) il rimbalzo è alto, generalmente veloce e regolare (a causa della superficie dura).
Le rotazioni sono amplificate.
Normalmente la palla viaggia ad una velocità inferiore che sui campi in erba ma più velocemente che sui campi in argilla (terra rossa).
Tranne superfici velocissime, il cemento permette sia gioco a rete che da fondo.
Rimane però una certa predisposizione per i grandi battitori e per chi ha una certa potenza nei colpi.
Quindi sono favoriti i colpi piatti.
Dal 1978 su questa superficie si gioca l'US Open, dal 1988 invece l'Australian Open.


INDOOR
Esistono anche superfici sintetiche in PVC (cloruro di polivinile, cioè un materiale termoplastico) o Mantoflex (con resine Multicolor), quindi la loro superficie è elastica.
Si tratta di terreni di gioco veloci o lenti a seconda del tipo di materiale scelto (mescola del cemento usata).
Per il resto il rimbalzo è regolare e simile a quello del cemento, cambia la velocità della superficie.
Qui ad esempio si giocano le ATP Finals nell'O2 Arena di Londra.


TERRA BATTUTA IN ARGILLA
Sui campi in terra rossa (argilla) il rimbalzo della palla è medio-alto, lento e irregolare, a causa delle sconnessioni che si creano col passare del tempo di gioco.
Qui sono favoriti i giocatori da fondo campo e che fanno della corsa il miglior alleato.
Visto che la superficie tende a rallentare il servizio e i colpi, i giocatori che basano tutto il loro Tennis sulla battuta sono ovviamente sfavoriti (perchè il loro colpo fa meno "male" rispetto ad erba e cemento).
Un colpo molto usato è il "topspin" (rotazione della palla dal basso verso l'alto) che conferisce un rimbalzo ancora maggiore, rendendo più arduo il gioco offensivo (sull'erba sarebbe inutile perchè la palla tende a morire e a rimbalzare poco. Sul cemento può avere i suoi effetti invece).
Su questa superficie si gioca l'unico Slam in terra battuta: il Roland Garros di Parigi.


TERRA VERDE IN BASALTO
E' detta anche terra verde hawaiana in quanto ricavata dalla frammentazione di una roccia vulcanica basica (basalto) e non dall'argilla.
E' una superficie molto più veloce della terra rossa ma meno del cemento.
Anche gli US Open si sono disputati su questa superficie per tre edizioni (dal 1975 al 1977).
Negli USA sono rarissimi i tornei in terra battuta (sono quasi tutti in cemento ed indoor) e quei pochi che ci sono hanno terre particolari (terre verdi appunto o più scure delle tradizionali, come era il torneo ATP di Houston sino a qualche anno fa. Su terra verde si sono giocate anche tre edizioni dell'US Open dal 1975 al 1977, prima di trasferirsi sul cemento).


COSA INFLUENZA LA VELOCITA'?
Oltre ai fattori appena visti (superficie quindi rimbalzo della palla e rallentamento della stessa), giocano un ruolo fondamentale anche l’altitudine (maggiore altitudine porta a più ace), le condizioni meteorologiche che possono rallentare un torneo normalmente veloce (come fu il caso dell’uragano Irene con gli US Open 2011. Un aumento di temperatura, con gli stessi giocatori in campo, aumenterà il numero di ace). Anche la scelta delle palline può influire la velocità di gioco.
L'effetto altitudine è così elevato che sulla terra di Sao Paulo o di Gstaad si vedono un gran numero di ace e servizi vincenti.
I campi indoor, con il tempo, hanno mostrato un continuo rallentamento delle superfici (ciò è avvenuto anche a Wimbledon e sui campi in cemento).
Tra i tornei maggiori, quello più lento è sicuramente l'ATP di Motecarlo.



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sabato 16 febbraio 2019

Il Gioco Offensivo Di Grant McCann Al Peterborough e Al Doncaster

Grant McCann, nordirlandese di Belfast, dopo una carriera da giocatore in squadre minori (in particolare Cheltenham, Barnsley, Scunthorpe e soprattutto Peterborough di cui fu anche capitano) diventa manager (caretaker) del Peterborough nel 2015 prima di ritornare assistente dopo una breve apparizione di 2 partite (vittoria per 5-1 contro l'Oldham ed un pareggio).
Il Peterborough infatti, dopo il lungo capitolo Darren Ferguson (figlio di Sir Alex) e la breve apparizione di Dave Robertson, affida la panchina a Graham Westley (ex coach dello Stevenage e molto criticato dai fans dei Posh durante la nomina, per il suo stile di gioco).

Westley: "In generale i tifosi vogliono belle partite, trofei e vittorie, ma soprattutto qui a Peterborough United, dove il nostro ambizioso presidente sceglie solo i più alti standard.
I nostri giocatori saranno allenati, organizzati e portati a giocare uno straordinario gioco offensivo"
Il mio assistente Grant McCann ha guidato la squadra a produrre oltre 500 passaggi per partita nel suo breve incarico da manager. Cercheremo di elevare il nostro standard minimo a 600 passaggi per partita, portando ad oltre 25 i tentativi in ​​porta a partita"

In realtà la stagione di Westley fu un mezzo flop, anche se va detto che ereditò una squadra in piena zona retrocessione e la portò al 14esimo posto.
Il periodo più difficile per lui fu tra febbraio e marzo, dove la squadra perse molti giocatori chiave per infortuni.


GRANT MCCANN A PETERBOROUGH
Il 16 maggio 2016 a prendere le redine della squadra fu lo stesso McCann con un contratto di quattro anni (a seguito di 2 partite di prova dove il Peterborough realizzò 9 reti vincendo 3-4 a Shrewsbury e 5-1 contro il Blackpool).
Il Peterborough di Westley (con le ultime 2 partite giocate sono McCann) chiude al 13esimo posto con 82 reti segnate e 73 subite in 46 giornate.
Nel 2016/17 il piazzamento migliora leggermente (11esimo posto) e la squadra chiude con 62 reti realizzate ed altrettanto subite.
Fu comunque un'annata difficile per il club scosso da un grave scandalo scoppiato a dicembre 2016, quando venne a galla faccende poco chiare sugli abusi sessuali nel mondo del calcio nel Regno Unito negli anni 80 e 90.
Venne rivelato che il presunto molestatore Bob Higgins lavorò come allenatore giovanile a Peterborough dal maggio 1995 all'aprile 1996. Venne indagato nel 1997 ma negò le accuse.
Il 5 luglio 2017, Higgins venne accusato di 65 casi di aggressione sessuale. I reati sarebbero stati commessi negli anni '80 e '90 ed avrebbero coinvolto 23 presunte vittime.
Il 27 gennaio 2017 venne riferito che anche il secondo ex allenatore del Peterborough era stato arrestato; Michael Sean 'Kit' Carson, 73 anni, direttore accademico del Peterborough dal 1993 al 200 1anche lui per reati simili.
Fu rilasciato su cauzione il giorno seguente, ma il 2 marzo 2018 venne accusato di 11 capi di aggressione e di incitamento di un minore a svolgere attività sessuale. I presunti reati riguardavano tutti ragazzi sotto i 16 anni e pare si siano verificati dal 1978 al 2009.

Nella stagione successiva comunque (2017/18), McCann venne nominato League One Manager del mese di agosto 2017.

A seguito di una sconfitta per 3-2 contro il Blackburn (a dicembre 2017): "Ho detto ai ragazzi dopo il match che il DNA di questa squadra non è quello di concedere e sedersi dietro. Il DNA da quando alleno qui è giocare in avanti. Voglio giocatori coraggiosi qui. Non voglio giocatori che temono di subire goal. La migliore forma di difesa per me è l'attacco. Avremmo dovuto andare in avanti e segnare un altro goal, ma non l'abbiamo fatto.
Sono rimasto deluso dopo esser passati in vantaggio nel primo tempo, perché per 10-15 minuti ci siamo seduti, ed è un errore che i giocatori devono capire, perché se vogliono giocare in quel modo possono anche andare in una squadra difensiva, una squadre nella metà inferiore della classifica che passa in vantaggio e si siede dietro. Se pensi questo, non sarai qui a gennaio. E' così semplice"
In FA Cup i Posh, sempre a dicembre, travolgono il Woking per 5-2.
In realtà la partita è complicata (2-2) e tre reti arrivano solo negli ultimi 20 minuti.

McCan: "Avremmo potuto vincere 10-2 stasera. Abbiamo giocato in modo aggressivo, attaccando e creando molte, molte occasioni. Avremmo dovuto segnare di più e concretizzare maggiormente ciò che creiamo, ma è stata una piacevole performance a tutto tondo del team. 
Con un po' più di spietatezza avremmo potuto avere un punteggio enorme. Ma entrare nel turno successivo è stata la cosa principale e si è visto che per la maggior parte del tempo abbiamo controllato il gioco. Il Woking ha giocato bene in contropiede ma eravamo molto più pericolosi quando avevamo il possesso. Sono felice che abbiamo dato ai tifosi la possibilità di un'altra bella giornata di FA Cup contro l'Aston Villa. Andremo lì e proveremo a giocare. Non giocheremo difensivamente"

A gennaio 2018 arriva infatti l'upset al Villa Park, quando i Posh eliminarono i Villans andando a vincere 1-3. Tuttavia a seguito di risultati altalenanti verrà licenziato 1 mese e mezzo dopo (25 febbraio 2018), a seguito di nessuna vittoria nelle ultime 7 partite (bilancio complessivo di 13 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte).
Il presidente Darragh MacAnthony: "Amo Grant, è una leggenda di questa squadra e lo sarà sempre ma ora è il momento giusto per separarsi"

Barry Fry ha aggiunto: "Grant ha lavorato mattina, pomeriggio e sera a nome della squadra.
C'è una linea così sottile tra successo e fallimento: ci sono state molte decisioni che ci sono state contro in questa stagione e ci saremmo certamente trovati in una posizione migliore in campionato se fossero andate a nostro favore.
La sua etica del lavoro non è stata seconda a nessuno e non avrei assolutamente esitazioni nel raccomandarlo per un lavoro da manager in qualsiasi altro club"

Il Peterborough chiuderà la sua stagione in League One al nono posto (68 reti realizzate e 60 subite) con in carica lo scozzese Steve Evans che porterà a termine la stagione e durerà sino a gennaio 2019, sostituito poi dal grande ritorno di Darren Ferguson (il figlio di Sir Alex guidò la squadra alla promozione in Championship nel 2010/11 e poi l'anno successivo chiudendo la stagione al 18esimo posto con 67 reti segnate e 77 subite. Nel 2012/13 la stagione culminò con una retrocessione a seguito di 66 reti segnate e 75 subite. Nel 2013/14 riporta subito il Peterborough ai playoff promozione ma viene eliminato in semifinale dal Leyton Orient, l'esonero per Darren arriverà a febbraio 2015: i Posh chiuderanno la stagione al nono posto della League One).


MCCANN AL DONCASTER ROVERS
Diventato manager del Doncaster Rovers, altro club che negli ultimi decenni ha spesso e volentieri praticato un football offensivo, le cose a livello di credo di gioco non sono cambiate molto.
Malgrado lunghe strisce di partite dove non si è vista l'ombra di un clean sheet (cioè propria porta inviolata).
Ma McCann, come detto in precedenza, è sempre più interessato alla sua squadra che segna per prima e non a giocare per il pareggio: "In settimana non lavoriamo molto sulla difesa ma sul nostro gioco offensivo quindi su come come apriremo la difesa avversaria per fare gol. Penso che se ti concentri su ciò e e ci riesci tutto diventa più facile. Non abbiamo mai deciso di metterci dietro la palla e difendere ma solo di fare gol. Se saremo vulnerabili subendo goal, dobbiamo assicurarci di segnarne più degli avversari. Ovviamente, come squadra, vorremmo tutti clean sheet. Ma pensare a segnare reti penso che ci dia maggiori possibilità nel cercare di tenere la palla fuori dalla nostra area. Le squadre devono provare a pareggiare, il che ci dà una migliore possibilità di segnare ancora. Quando abbiamo segnato per primi in questa stagione, abbiamo vinto la partita per la maggior parte delle volte"

Prima della sconfitta casalinga per 1-0 contro il Sunderland ad ottobre 2018, i Rovers subirono nove gol in tre partite. Il loro ultimo clean sheet in campionato fu contro Portsmouth il 25 agosto 2018.
Gli uomini di McCann hanno spesso pagato il prezzo per le occasioni perse contro i Black Cats e nel 3-3 con Gillingham.

"Sembra che qualcosa di speciale stia accadendo al Doncaster Rovers. Continueremo a fare quello che stiamo facendo. Lavoreremo su ciò che pensiamo che dobbiamo migliorare. Dobbiamo solo concretizzare le nostre occasioni e cercare di difendere un po' meglio"
In questa prima metà stagione, il Doncaster viaggia con oltre 3 reti di media a partita (tra subiti e realizzati): 48 reti (32-16) in 16 gare casalinghe, a fronte di 49 reti (26-23) in 15 gare lontano da Keepmoat.
In poche parole, la squadra gioca sempre allo stesso modo sia in casa che in trasferta e con qualsiasi avversario.
La classifica dice che i Rovers sono in zona playoff e grazie a Marquis e Wilks stanno facendo una stagione fenomenale.
Presenta ancora in rosa la leggenda Coppinger, ormai 38enne.
E domani 17 febbraio 2019, vanno per la storia in FA Cup, dove affronteranno il Crystal Palace con tutta la forza della loro potenza offensiva inseguendo un pezzo di storia del club (raggiungere i quarti di finale per la prima volta nella loro storia).
Grant ha già più volte insistito sul fatto che un cambio di approccio per cercare di contenere il Palace al Keepmoat sarebbe una follia: "Non cambieremo il nostro modo di giocare. Giocheremo la nostra gara. Se è abbastanza buono è abbastanza buono. Se non lo è, non lo è. Sarei pazzo a provare a mettermi dietro la palla contro il Cystal Palace e lasciare che giochino loro. Sono giocatori di Premier League. Anche se probabilmente sarei pazzo ad attaccare loro. Chissà? Vedremo. 
Se è abbastanza buono, allora bene. Se non lo è, almeno abbiamo disputato una buona gara".



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lunedì 11 febbraio 2019

Gregor Townsend e Le Influenze Di Guardiola Ai Glasgow Warriors e Con La Scozia

Gregor Townsend, oltre ad essere uno tra i mediani d'apertura più talentuosi prodotti dal rugby scozzese negli anni 90, è sicuramente tra i migliori coach di Rugby a livello mondiale.
A riprova di ciò, i grandi risultati raggiunti sia con i Glasgow Warriors che con la nazionale scozzese.
I Warriors sono stati guidati dal 2012 al 2017, prima di diventare selezionatore della Scozia.
Nel 2015, Townsend andò a vedere e studiare gli allenamenti del Barcellona di Pep Guardiola (appassionato di rugby), rimanendo a suo dire impressionato.
Del resto la passione per il calcio è ben più antica e risale agli anni 80, quando il padre lo portava a vedere a Glasgow, l'Hibernian e gli Hearts (Townsend però tifa Liverpool).

Nel 2015 dopo l'incontro con Guardiola quando allenava i Glasgow Warriors disse: "Sarebbe bello se qualcosa del genere potesse accadere a Glasgow. Dobbiamo avere una visione a lungo termine di come possiamo migliorare questo club, non solo questa stagione, ma per i prossimi 5-10 anni. Stiamo facendo un bel po' di passi in avanti, per far sì che molti giovani talentuosi esordiscano in squadra.
L'ambiente, la filosofia su come sviluppano i loro giocatori, struttura, stile di calcio si diffonde attraverso tutto ciò che vedi"

Townsend ha anche rivelato che questa al Barcellona è stata una delle numerose visite che il club ha fatto ad altri club sportivi mentre stava cercando di sviluppare ulteriormente i Glasgow Warriors.

Poi ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è imparare da una serie di sport: nello stesso periodo in cui ero a Barcellona, ​​altri dello staff hanno visionati una squadra di hockey olandese ed anche il PSV Eindhoven, il nostro analista era in una squadra di rugby.
In qualsiasi ambiente crediamo di poter imparare dagli allenatori, dai giocatori, siamo aperti a condividere idee"
Townsend quindi ha studiato i metodi di Guardiola, che hanno portato il Barcellona a 14 trofei in quattro anni. Gregor portò i Glasgow Warriors al successo della Pro12 nel 2015, prima di portare la franchigia al primo quarto di finale della Coppa dei Campioni, conclusasi poi con la sconfitta contro gli inglesi Saracens.
Questo per i Warriors fu il primo titolo della loro storia.
I due anni precedenti al suo insediamento a Glasgow (2010/11 e 2011/12), i Warriors arrivarono penultimi. Con lui l'anno successivo quarti, qualificandosi ai playoff e perdendo in semifinale contro Leinster (poi sconfitti dagli Ospreys in finale).
Nel 2013 terzi, perdendo ancora in semifinale contro Leinster (poi campioni), nel 2014 secondi perdendo però in finale sempre contro Leinster.
Il titolo arriva finalmente nel 2015, a seguito di una stagione dominata (primo posto), dopo aver battuto ai playoff Ulster e Munster in finale.
Nel 2016 terzo posto e sconfitta in semifinale (un po' a sorpresa) contro Connacht, poi campione.
Ultimo anno con i Warriors si chiude con un sesto posto, poi arriva la chiamata con la Scozia.
Nel 2017 (da coach della Scozia, subentrato a Vern Cotter): "Il mio obiettivo è creare una squadra piena di ritmo, energia e velocità. Difesa ed alti ritmi definiscono le squadre vincenti. Credo che le persone guardino l'attacco di Guardiola più della sua difesa ma le sue squadre a Barcellona avevano una regola per riconquistare subito la palla, prima in 7 secondi e poi sono scese a 3 secondi.
Quello che si vede sono i tre spettacolari passaggi finali e la netta vittoria. Quello a cui non facciamo caso è come hanno recuperato la palla, la difesa è legata all'attacco"

Dunque il credo di Townsend è il gioco offensivo basato sul possesso del pallone e il recupero dello stesso in tempi brevissimi. Guardiola ovviamente è stato seguito anche al Manchester City.
Un'altra fonte d'ispirazione è stato Roberto Martinez, ex manager di Wigan ed Everton (l'incontro è stato facilitato anche dal fatto che Martinez è sposato con una scozzese).
Altri incontri calcistici sono stati con Jack Ross manager del St.Mirren, con Alex McLeish (grande appassionato di rugby) e Gordon Strachan (spesso andava alla sede dei Glasgow Warriors).
Guardiola si è detto comunque influenzato dal rugby ed appunto dal modo di giocare: devi guardare avanti, attaccando però lateralmente.

"Devi costruire un piano di gioco che ti aiuti a vincere partite, questo è ciò che i giocatori vogliono. L'attacco è una parte importante delle squadre vincenti.
Abbiamo dei vantaggi essendo un piccolo paese: possiamo formare i nostri migliori giocatori più facilmente e portarli in un ambiente di squadra pro o in un'accademia più velocemente.
Gli ultimi mesi sono stati dedicati alla pianificazione, all'apprendimento e alla visione dei nostri giocatori che si allenano"

"Quando giocavo, le squadre dominanti erano Inghilterra e Francia, e chiunque si fosse intrufolato come terzo incomodo aveva una possibilità. Ora hai cinque squadre in questo mix. È un torneo molto competitivo e di alta qualità. È stato un ottimo anno per noi, il 2017. Tre vittorie nelle Sei Nazioni seguite dalle vittorie in estate contro l'Australia e in novembre, una buona prestazione in Nuova Zelanda"

Altre influenze sono stati gli ex allenatori Stuart Lancaster, Frank Hadden, Ian McGeechan, Jim Telfer.
Chiunque abbia guardato la Scozia negli ultimi anni avrà notato il ritmo feroce del loro gioco d'attacco sotto Townsend ed anche le loro abilità nelle "transizioni" tra difendere, calciare ed attaccare.
John Barclay (capitano della Scozia, ora gioca per Edimburgo prima di essere stato una colonna dei LLanelli Scarlets): "Per me è stata una netta differenza, mi ci sono volute un paio di settimane per abituarmi quando Gregor ha preso il comando, forse i giocatori che giocavano per i Warriors erano un po 'più abituati.
È proprio questa dinamica di scenari in continua evoluzione, molti esercizi diversi. A volte penso che se hai giocato un po' di anni può diventare piuttosto ripetitivo, quindi è bello provare cose diverse soprattutto se poi si trasferiscono nelle partite"

Con la Scozia, l'esordio ufficiale è il 13 a 34 inflitto all'Italia, seguita dalla vittoria contro l'Australia 17-24.
Si ricorda poco dopo anche una sconfitta di misura contro gli All Blacks 17-22 e la netta affermazione ancora contro l'Australia a novembre 2017...53-24.
Perso contro il Galles (34-7), è arrivata anche un'affermazione contro la Francia 32-26 e l'Inghilterra 25-13. Sconfitti dall'Irlanda, gli scozzesi battono nuovamente l'Italia, travolgono l'Argentina 15-44 e Fiji 54-17.
Negli ultimi test match del 2018 arriva una sconfitta di 6 contro il Sud Africa e l'affermazione contro l'Argentina.
A livello di 6 Nazioni, la Scozia ne ha vinti 22, anche se l'ultimo successo è datato 1999.
Negli ultimi 3 anni sono arrivati 2 quarti posti (Inghilterra vittoriosa in entrambe le edizioni) e un terzo posto nel 2018 (vittoria dell'Irlanda).
Nel 6 Nazioni 2019, ovviamente Greig Laidlaw rimane un tassello essenziale nella scacchiera di Townsend.
A cui si aggiungono Finn Russell, Stuart Hogg e Stuart McInally.



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venerdì 8 febbraio 2019

Classifica Degli Sport Più Ricchi: Brand Più Preziosi, Prize Money, Premi Vittoria, Powa Index e Stipendi

Premesso che il brand degli eventi sportivi varia di ogni anno, secondo una classifica di Forbes, in testa troviamo il Super Bowl, il cui marchio si attesta addirittura a 663 milioni.
A seguire, ci sono le Olimpiadi estive, un brand da 419 milioni di dollari: molti di più dei 285 della versione invernale, che si piazza comunque al terzo posto.
Al quarto ci sono i Mondiali di Calcio, seguiti dalle NCAA Final Four del campionato universitario di Basket (228 milioni) e dall'appuntamento dell'anno targato WWE, cioè quello ad aprile con Wrestlemania (195 milioni).
Segue la UEFA Champions League (185 milioni).
In ottava posizione ci sono i College Football Playoff (176 milioni), mentre gli ultimi due posti sono occupati in ordine dalla Daytona 500 (140 milioni di dollari) e dalle World Series della Major League Baseball (124 milioni).


BRAND SPORTIVI PIU' RICCHI AL MONDO
Di seguito i 50 brand sportivi più preziosi al mondo (al 2018):

1. Dallas Cowboys, $4,8 miliardi, 14% (NFL)

2. Manchester United, $4,123 miliardi, 12% (Soccer)

3. Real Madrid, $4,09 miliardi, 14% (Soccer)

4. Barcelona, $4,064 miliardi, 12% (Soccer)

5. New York Yankees, $4 miliardi, 8% (MLB)

6. New England Patriots, $3,7 miliardi, 9% (NFL)

7. New York Knicks, $3,6 miliardi, 9% (NBA)

8. Los Angeles Lakers, $3,3 miliardi, 10% (NBA)

8. New York Giants, $3,3 miliardi, 6% (NFL)

10. Golden State Warriors, $3,1 miliardi, 19% (NBA)

10. Washington Redskins, $3.1 miliardi, 5% (NFL)

12. Bayern Munich, $3.063 miliardi, 13% (Soccer)

13. San Francisco 49ers, $3.05 miliardi, 2% (NFL)

14. Los Angeles Dodgers, $3 miliardi, 9% (MLB)

14. Los Angeles Rams, $3 miliardi, 3% (NFL)

16. Chicago Cubs, $2,9 miliardi, 8% (MLB)

17. San Francisco Giants, $2,85 miliardi, 8% (MLB)

17. Chicago Bears, $2,85 miliardi, 6% (NFL)

19. Boston Red Sox, $2,8 miliardi, 4% (MLB)

19. Houston Texans, $2,8 miliardi, 8% (NFL)

21. New York Jets, $2,75 miliardi, 0% (NFL)

22. Philadelphia Eagles, $2,65 miliardi, 6% (NFL)

23. Chicago Bulls, $2,6 miliardi, 4% (NBA)

23. Denver Broncos, $2,6 miliardi, 8% (NFL)

25. Miami Dolphins, $2,575 miliardi, 8% (NFL)

26. Green Bay Packers, $2,55 miliardi, 9% (NFL)

27. Boston Celtics, $2,5 miliardi, 14% (NBA)

27. Baltimore Ravens, $2,5 miliardi, 9% (NFL)

29. Atlanta Falcons, $2,475 miliardi, 16% (NFL)

30. Manchester City, $2,474 miliardi, 19% (Soccer)

31. Pittsburgh Steelers, $2,45 miliardi, 9% (NFL)

32. Seattle Seahawks, $2,425 miliardi, 9% (NFL)

33. Minnesota Vikings, $2.4 miliardi, 9% (NFL)

34. Oakland Raiders, $2,38 miliardi, 13% (NFL)

35. Indianapolis Colts, $2,375 miliardi, 9% (NFL)

36. Brooklyn Nets, $2,3 miliardi, 28% (NBA)

36. Carolina Panthers, $2,3 miliardi, 11% (NFL)

38. Los Angeles Chargers, $2,275 miliardi, 9% (NFL)

39. Arsenal, $2,238 miliardi, 16% (Soccer)

40. Houston Rockets, $2,2 miliardi, 33% (NBA)

41. Los Angeles Clippers, $2,15 miliardi, 7% (NBA)

41. Arizona Cardinals, $2,15 miliardi, 6% (NFL)

43. New York Mets, $2,1 miliardi, 5% (MLB)

43. Kansas City Chiefs, $2,1 miliardi, 12% (NFL)

45. Jacksonville Jaguars, $2,075 miliardi, 6% (NFL)

46. Chelsea, $2,062 miliardi, 12% (Soccer)

47. Tennessee Titans, $2,05 miliardi, 2% (NFL)

48. New Orleans Saints, $2 miliardi, 14% (NFL)

49. Tampa Bay Buccaneers, $1,975 miliardi, 10% (NFL)

50. Cleveland Browns, $1,95 miliardi, 5% (NFL)


FATTURATI (RICAVI DA SPONSORIZZAZIONI, CONTRATTI TV NAZIONALI E LOCALI)
1. NFL 11 miliardi e 394 milioni di euro
2. MLB 8 miliardi e 804 milioni di euro
3. NBA 5 miliardi e 904 milioni di euro
4. Premier League 5 miliardi e 297 milioni di euro
5. NHL 3 miliardi e 700 milioni di euro


DIRITTI TV
1. NFL 3 miliardi e 900 milioni di euro per anno
2. NBA 2 miliardi e 200 milioni di euro per anno
3. Premier League 2 miliardi e 700mila euro per anno
4. MLB 1 miliardo e 100 milioni di euro per anno
5. NHL 1 miliardo e 100 milioni di euro per anno


SPONSOR FORMULA 1
1. Ferrari 159 milioni di euro
2. Mercedes 133 milioni di euro
3. Red Bull 88 milioni di euro
4. Williams 66 milioni di euro
5. Toro Rosso 44 milioni di euro
6. Renault & Alfa Romeo 35 milioni di euro
7. McLaren 27 milioni di euro
8. Racing Point 22 milioni di euro
9. Haas 13 milioni di euro


DIRITTI TV FORMULA 1
1. Ferrari 168 milioni di euro
2. Mercedes 155 milioni di euro
3. Red Bull 133 milioni di euro
4. McLaren 71 milioni di euro
5. Williams 66 milioni di euro
6. Racing Point 62 milioni di euro
7. Renault 53 milioni di euro
8. Haas & Toro Rosso 49 milioni di euro
9. Alfa Romeo 40 milioni di euro


SPONSOR MAGLIA (CALCIO)
1.Manchester United: 71 milioni di euro l'anno (Chevrolet)
2. Barcellona: 61,5 milioni (Rakuten)
3. Chelsea: 55 milioni (Yokohama)
4. Arsenal: 40 milioni (Fly Emirates)
5. Bayern Monaco: 33 milioni (Telekom)
6. Real Madrid: 32 milioni (Fly Emirates)
7. PSG: 28 milioni (Fly Emirates)
8. Manchester City: 27 milioni (Eithad Airways)
9. Liverpool: 27 milioni (Standard Chartered)
10. Tottenham: 21 milioni (AIA)
11. Juventus: 21 milioni (Jeep)


SPONSOR TECNICI (CALCIO)
1. Barcellona: 105 milioni di euro l'anno (Nike)
2. Bayern Monaco: 90 milioni (Adidas)
3. Manchester United: 83,5 milioni (Adidas)
4. Chelsea: 66 milioni (Nike)
5. Real Madrid: 52 milioni (Adidas)
6. Juventus: 51 milioni (Adidas)
7. Borussia Dortmund: 50 milioni (Puma)
8. Liverpool: 35 milioni (New Balance)
9. Arsenal: 33 milioni di euro (Adidas)
10. PSG: 20 milioni (Nike)
11. Milan: 15 milioni (Puma)


TREND SOCIETA' CALCIO FEBBRAIO 2019 (BORSA)
1. Celtic Glasgow +183%
2. Arsenal +91%
3. Manchester United +48%
4. Besikats +46%
5. Copenaghen +45%
6. Ajax +19%
7. Juventus +7%
8. Borussia Dortmund -19%
9. Fenerbahce -25%
10. AIK Solna -58%
11. Benfica -61%


POWA INDEX
POWA Index 2018 è una classifica che misura la potenzialità di un brand sportivo combinando le informazioni provenienti da miliardi di notizie, interazioni e comunicazione transitate sui media tradizionali o attraverso social. E' uno strumento utilizzato nel mondo delle partnership commerciali per 'pesare' quanti soldi vale la pena investire su un marchio e quale è la sua diffusione.
Questa graduatoria è comandata dall'NBA, la lega professionistica statunitense di Basket. La curiosità è che ben 9 delle prime 20 posizioni sono occupate da marchi legati a grandi manifestazioni e non a club, mentre nella graduatoria ristretta dei brand societari il Calcio è padrone con valori superiori a quelli delle singole componenti delle grandi leghe di altri sport (sicuramente perchè abbraccia molti più nazioni rispetto a quanto potrebbe fare la MLB o NFL).
Restringendo il campo alle società calcistiche, emergono i valori già fotografati dalle classifiche annuali di ricchezza e fatturato. Il club col maggiore potenziale commerciale al mondo è il Real Madrid. Secondo gli analisti, la sponsorizzazione della sua maglia dovrebbe valore 75 milioni di euro a stagione (oggi ne prende 69,5).
Poi Barcellona (70,5 il valore potenziale e 53,7 quello reale), Manchester United (65,1 e 58), Arsenal (46,4 e 34,1) e Liverpool (44,3 contro i 45,4 messi a bilancio con l'ultimo accordo).
La Champions League, tra le grandi manifestazioni viene dietro NBA, NFL (football americano) e Premier League, ma vale più della Coppa del Mondo FIFA (sconta il fatto di essere quadriennale) e la Formula Uno recentemente passata di mano.

Ed invece per quanto riguarda i montepremi?


BOXE
La Boxe fa un po' storia a sè e può essere considerata sicuramente lo sport più ricco, visto che basta un solo match (ok, non tutti sono Mayweather o Tyson ma tant'è) per far partire cifre da capogiro.

Mayweather v McGregor (2017)
A Las Vegas, Mayweather guadagnò 88 milioni di euro di borsa e 242 milioni di incassi totali (McGregor 66 milioni di borsa).

Mayweather v Pacquiao (2015)
Mayweather incassa 88 milioni per introiti complessivi di 158 milioni.

De La Hoya v Mayweather (2007)
Oscar incassa 46 milioni contro i 22 di Floyd.

Mayweather v Canelo (2013)
Floyd incassa complessivamente 88 milioni.

Mayweather v Cotto (2012)
Qui si scende a 35 milioni.

Holyfield v Tyson (1997)
Si parla di anni 90 quindi un'altra era della Boxe: Evander 31 milioni, Tyson 26.

Holyfield v Tyson (1996)
Qui Tyson incassa 26 milioni, cioè la borsa più alta.

De La Hoya v Trinidad (1999)
Per Oscar De La Hoya 25 milioni (verrà sconfitto).

Joshua v Povetkin (2018)
L'inglese a Wembley, davanti a 90mila spettatori, prende 22 milioni (più del triplo del rivale).

Joshua v Klitschko (2017)
Qui 17 milioni per entrambi.


CHAMPIONS LEAGUE (CALCIO)
Per quanto riguarda i montepremi della Champions League, scorso anno era di quasi 762 milioni di euro, distribuiti tra partecipazione, vittorie, passaggio del turno più eliminazione diretta.


EUROPA LEAGUE (CALCIO)
Nel 2018 il montepremi complessivo dell'Europa League era di 560 milioni di euro (circa 200 in meno rispetto alla Champions League), con la vincente che guadagna 8 milioni e 500 mila euro (poco più di una semifinalista sconfitta in Champions), la finalista 4 milioni e 500 mila euro (meno degli ottavi di finale di Champions).


PREMIER LEAGUE (CALCIO, INGHILTERRA)
Grazie ai fantasmagorici diritti TV, al merchandising e quant'altro il campionato inglese di calcio è nettamente quello che dà più soldi di tutti (impietoso il confronto con Liga, Serie A o Bundesliga tedesca), anche la Champions League può poco.
L'ultima in classifica guadagna grossomodo quanto le vincenti di Serie A e Liga.



FA CUP (CALCIO, INGHILTERRA)
Gli importi sono riportati in sterline (al cambio di oggi vale 1,13 euro):
Extra preliminary round winners (184) £2,250 Losers receive £750
Preliminary round winners (160) £2,890 Losers receive £960
First round qualifying winners (116) £6,000
Second Round Qualifying winners (80) £9,000
Third Round Qualifying winners (40) £15,000
Fourth Round Qualifying winners (32) £25,000
First Round Proper winners (40) £36,000
Second Round Proper winners (20) £54,000
Third Round Proper winners (32) £135,000
Fourth Round Proper winners (16) £180,000
Fifth Round Proper winners (8) £360,000
Quarter-Final winners (4) £720,000
Semi-Final winners (2) £1,800,000
Semi-Final losers (2) £900,000
Final runners-up (1) £1,800,000
Final winners (1) £3,600,000

Anche il montepremi della FA Cup è molto alto, anche se va ripartito tra 644 squadre.
Alla vincente rimangono 3 milioni e 700mila euro.
Per fare un paragone, in Italia, il montepremi totale è decisamente più basso ma è ripartito tra solo 78 squadre quindi alla vincente (nel 2018) sono andati 5 milioni di euro (alla sconfitta 3,2 milioni).


TENNIS
I Grande Slam di Tennis sono generalmente variabili ma troviamo in testa quasi sempre l'US Open e Wimbledon (con qualche incursione del Roland Garros).
Nel 2018 US Open 53 milioni di dollari di montepremi (46 milioni di euro), Roland Garros francese 39 milioni e 100mila euro, Wimbledon elargì 34 milioni di sterline di montepremi (38 milioni e 500mila euro) ed infine l'Australian Open 34 milioni e 600mila euro.


GOLF
Per quanto riguarda i maggiori tornei golfistici, il primato spetta anche qui all'US Open che nel 2018 garantì 12 milioni di dollari come montepremi.
Poi PGA e Masters 11 milioni di dollari, infine British Open 10 milioni e 500mila dollari.


SPORTIVI PIU' RICCHI AL MONDO
10) Matthew Stafford (quarterback dei Detroit Lions e della NFL), nel 2017 ha firmato un contratto da capogiro: $135 milioni per 5 anni. Il suo conto in banca si aggira intorno ai $59,5.
9) Matt Ryan (quarterback degli Atlanta Falcons, sempre NFL), nel 2018 ha firmato un contratto quinquennale da $150 milioni classificandosi uno degli sportivi più ricchi nella storia della NFL.
Reddito attuale di circa $67,3 milioni.
8) Stephen Curry, l'asso dei Golden State Warriors (3 titoli NBA negli ultimi 4 anni), vanta un reddito di $76,9 milioni.
7) Roger Federer tennista numero 2 nel ranking mondiale ATP, considerato uno dei migliori di sempre. É l’atleta ad aver vinto più titoli nel Grande Slam in assoluto, senza nemmeno contare le ATP Finals.
6) LeBron James (NBA) emblema dei Cleveland Cavaliers ed ora dei Los Angeles Lakers, con i quali ha da poco firmato un contratto quadriennale di ben $154 milioni, vanta un reddito di $85,5 milioni e 3 titoli NBA. Nel 2010 è stato classificato da una famosa rivista come il secondo atleta più influente al mondo dopo Lance Armstrong, oltre che uno degli sportivi più ricchi.
5) Neymar è uno degli sportivi più ricchi al mondo con il suo reddito da $90 a soli 26 anni.
4) Conor McGregor è passato dal fare l’idraulico a diventare uno degli sportivi più ricchi del mondo e campione della MMA, sia di pesi leggeri che piuma nella UFC americana. É stato campione delle stesse categorie anche nella Cage Warriors. Il suo reddito? $99 milioni.
3) Cristiano Ronaldo ex asso del Manchester Utd e del Real Madrid è stato protagonista dell’estate 2018 con lo scambio più oneroso mai registrato in Serie A. La Juve ha acquistato il suo cartellino per ben €100. Con 5 palloni d’oro alle spalle e numerose Champions League vanta un reddito di $108 milioni
2) Lionel Messi sicuramente è uno degli sportivi più ricchi di sempre, se non il calciatore più pagato della storia. Con un reddito da $111 milioni, ha stabilito tutti i record sia nel Barcellona, che nel calcio in generale.
1) Floyd Mayweather non poteva che aggiudicasi il primo posto nella lista degli sportivi più ricchi del mondo. Questo pugile di 41 anni ha collezionato 50 vittorie e 0 sconfitte. Con l’incontro con Conor McGregor lo scorso agosto 2017 ha chiuso la sua carriera in bellezza con un reddito di $285 milioni.



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sabato 2 febbraio 2019

Il Calcio Offensivo Di Jurgen Klopp: Esultanze, Litigi e Citazioni Celebri

Jurgen Klopp subentra a Brendan Rodgers, sulla panchina del Liverpool, il 9 ottobre 2015.
Dopo qualche tempo di ambientamento sono arrivati risultati e gioco.
Quest'anno soprattutto.
Ma anche lo scorso anno con la finale di Champions League.
Persa ovviamente contro il Real Madrid.
Malgrado tutto, le finali restano maledette per Jurgen Klopp che, dal 2013 ad oggi, si è fermato 6 volte ad un passo dalla gloria e ha sempre dovuto guardare gli altri alzare le varie coppe.
Il sortilegio inizia nel 2013 quando il tecnico guida il Borussia Dortmund fino alla finale di Champions League vinta poi dal Bayern Monaco.
Nel 2014 e nel 2015 invece il Borussia di Klopp arriva in fondo per due anni di fila alla Coppa di Germania ma deve inchinarsi prima ancora al Bayern Monaco e poi al Wolfsburg.
Non va meglio nel 2016 quando, al suo primo anno sulla panchina del Liverpool, Klopp di finali ne perde addirittura due in pochi giorni: Coppa di Lega contro il Manchester City ed Europa League contro il Siviglia.
Una maledizione vera e propria che Klopp sperava di interrompere contro il Real Madrid nel 2018. Speranza resa vana sabato sera dalla doppietta di Bale e dai clamorosi errori del portiere Karius.
Dunque il rapporto che l'allenatore riesce ad instaurare con i tifosi esula dai risultati ma dipende dalla capacità istrionica e spontanea, esagerata e anti-conformista di considerare il calcio dalla tribuna, dalle curve.

"Ben venga il calcio in televisione, gli anziani aumentano e anche loro devono aver l’occasione di divertirsi con il calcio ma se per la TV si devono sfavorire i ragazzi che escono di casa, si fanno i chilometri per sostenerci, allora dico: nemmeno per sogno, anzi, proprio per il culo" (disse alla Bild un paio di anni fa a proposito della richiesta di rinvio di una partita per esigenze televisive)

E dire che le prime stagioni al Dortmund erano iniziate tutt'altro che bene: qualche discreta vittoria ma tanti tonfi con i tifosi che fischiano, chiedono a Klopp di dimettersi. La curva lancia ortaggi al tecnico, lui applaude ironico. Il capo ultrà lo affronta, lui lo guarda e gli dà appuntamento fuori dallo stadio. Non passa nemmeno per gli spogliatoi e aspetta i tifosi, nonostante la dirigenza voglia vietargli l’incontro. Quello che succede è raccontato un anno dopo dalla Bild. I due si incontrano, urlano entrambi, si rischia lo scontro fisico. Klopp grida al capo ultrà di essere uomo, tirare fuori le palle e continuare a sorreggere la squadra. Gli viene risposto che l’unico modo che ha per continuare a essere uomo è quello di dimettersi. L’allenatore risponde che l’unico modo che ha lui di essere uomo è di affrontarlo in birreria.
Un litro di birra, chi ci mette meno tempo a consumarla imporrà all’altro la propria visione del calcio. Il direttore sportivo del Borussia è allibito, vorrebbe che l’allenatore lo seguisse sul bus della squadra, lui rifiuta e va a sfidare il rivale. Vince.
Klopp pretende che la curva smetta con i fischi e supporti i gialloneri almeno sino alla pausa invernale. Da lì saranno 10 risultati utili consecutivi, diventa amato, raggiunge anche la finale di Champions League come detto.
Particolare anche quest'episodio raccontato da Gundogan (ora al Manchester City): nel 2011/12, al Dortmund mancavano pochi punti per vincere il secondo campionato in fila ed è capitato che, anticipando i festeggiamenti, i giocatori si presentassero agli allenamenti ubriachi.

"Eravamo giovani e molti di noi single. La sera dopo le partite facevamo festa. È capitato che alcuni di noi arrivassero non ancora del tutto sobri agli allenamenti. Ma sono cose che ci univano ancora di più"

Prima della finale con il Bayern Monaco: "Abbiamo una freccia e un arco. Se miriamo bene, possiamo centrare l’obiettivo. Il problema è che il Bayern ha un bazooka. Le probabilità che loro riescano a centrare l’obiettivo sono decisamente superiori. Detto questo, pure Robin Hood ha avuto un certo successo"

Il lungo addio è datato 18 marzo 2015: si gioca l’ottavo di finale di Champions contro la Juventus, perso per via di una doppietta di Tevez.
Klopp decide di incamminarsi verso casa a piedi: inghiottito dalla cupa e gelida notte di Dortmund, zaino in spalla, in un paesaggio spettrale e silenzioso.
Klopp ora cerca di replicare in Inghilterra quanto fatto in Germania: "Se tra quattro anni dovessi essere ancora qui, sono molto fiducioso nel fatto che avremo conquistato almeno un titolo"
Subentrando a Rodgers all’inizio del 2015/16, Klopp ereditò una squadra reduce da appena quattro vittorie nelle prime undici partite.
Dei 41 elementi allora in rosa, appena 12 sono ancora a Liverpool e solo quattro sono ancora titolari: Henderson, Milner, Firmino e Gomez.
Va detto che alcune decisioni, come nel caso di Coutinho ed Emre Can, sono andate contro la sua volontà.
Per quanto riguarda il 2017, la svolta più significativa può essere fatta risalire all’ingaggio di Virgil van Dijk: che dopo un ambientamento difficile, sta dominando, essendo diventato tra i migliori 3 difensori al mondo.
Poi certo con Salah, Firmino, Mané ma anche un ringiovanito Milner, per non parlare dei giovani Robertson ed Alexander Arnold è tutto più facile.
Di Alisson o di rincalzi di lusso quali Shaqiri e Sturridge.
Pur restando fermi i capisaldi del Gegenpressing (soprattutto quando si tratta di aggredire in avanti i centrali difensivi avversari in situazioni di parità numerica), il tedesco ha provato ad accorciare ulteriormente le distanze tra i reparti, aumentando la densità in mezzo al campo e rendendo difficile la costruzione di gioco degli avversari. In fase di possesso i Reds tendono a privilegiare una costruzione della manovra che coinvolga anche i terzini per risalire più rapidamente possibile il campo e facilitare la preparazione degli inserimenti tra le linee delle mezzali.

 "Non puoi avere la migliore atmosfera del mondo, giocando in orizzontale"

"Il mio calcio è Heavy Metal. C’è chi dirige la squadra come un’orchestra. Fanno possesso palla, passaggi giusti, ma è come una canzone silenziosa. A me piace vedere il pallone di qua, di là, i tuffi dei portieri, pali, traverse, noi che voliamo dall’altra parte"

Sostanzialmente il gioco di Klopp si basa su un mix di pressing offensivo imposto, fase offensiva che si trasforma improvvisamente in difensiva con l’aggressione sui portatori di palla e la chiusura delle linee di passaggio in uscita, creando densità intorno al pallone: spesso gli avversari sono costretti all’errore o alla giocata forzata, favorendo così i fulminei tagli della propria squadra che, in pochi passaggi, arriva in porta.
Poi certo, al di là della tattica e del gioco, si tratta di uno passionale sempre pronto a saltare sulla linea di bordocampo o ad esultare.
Ronald Koeman, prima che venisse esonerato dall’Everton, dirà dopo un derby di Liverpool di qualche anno fa di non sopportare troppo gli allenatori che "passano tutto il tempo dalla panchina a urlare agli arbitri e ai guardalinee: sembrano pazzi". Il riferimento è chiaramente a Klopp.
Lo stesso allenatore tedesco nel 2016 aveva invitato i tifosi della sua squadra ad andare a Basilea, la città svizzera dove si sarebbe tenuta la finale di Europa League tra Liverpool e Siviglia, anche se non avevano il biglietto.
Lo stadio del Basilea, il St.Jakob-Park, è molto piccolo e ha solo 35mila posti, pochi per una finale europea: per i tifosi del Liverpool sono stati messi a disposizione solo 10.236 biglietti (gli altri sono per i tifosi spagnoli e neutrali).
Dopo l’invito ai tifosi del Liverpool, però, si è accorto che stavolta stava esagerando, e in una conferenza stampa disse che la sua non era stata un’uscita molto intelligente, visto che in Svizzera dovrebbero andare solo i giocatori e i diecimila tifosi provvisti di biglietto, altrimenti ci sarebbe il caos.
Anche con Mourinho litigò nel 2017 quando lo United affrontava il Liverpool.
Il Liverpool si era portato in vantaggio su rigore molto ingenuo provocato da Pogba. Poi, nel finale, il pareggio di Ibrahimovic che chiude un’azione in cui ad arbitro e guardalinee sfugge il fuorigioco di Valencia. E il nervosismo sale ancora. Al 91' il netto fallo di Herrera su Firmino che viene strattonato. Il brasiliano reagisce e Mourinho scatta.
L’arbitro Michael Oliver decide di ammonire entrambi i giocatori, ma poi deve calmare anche i due allenatori.
Klopp e Mourinho, infatti, stavano per venire a contatto.
Klopp: "Pretendeva che ci fosse come minimo il cartellino giallo, non potevamo avere la stessa opinione. Credo che l’arbitro abbia fischiato prima che accadesse qualcosa. Roberto è un giocatore di testa, voleva restare in piedi e giocare. Il giallo lo avrebbe dovuto prendere solo Herrera, non Roberto, che voleva continuare a giocare"

Lo si ricorda litigare anche con un tifoso dello Swansea ad inizio 2018:
"Mi stava gridando per tutto il tempo. Scusate, ho reagito una volta, mi sono ricordato di essere un essere umano e non un manager professionista. Ad un certo punto, ho detto per favore. Non avevo un registratore come voi, quindi nessuno l'ha registrato, nessuno poteva sentire quello che ha detto. Va bene così. Ho avuto solo un attimo in cui ho pensato ora, ne ho abbastanza"

O correre come un pazzo in campo come fece nel derby della Merseyside vinto contro l'Everton nei minuti di recupero, i primi di dicembre del 2018.
Il Liverpool e i suoi fans, se possibile, hanno portato il suo stile adrenalinico ai massimi livelli.
Le interviste pre e post partita, le conferenze stampa, l’interazione con i propri calciatori.
Klopp che corre a esultare come un ultrà con i suoi dopo una rete "avevo un altro paio di occhiali ma sai: è difficile cercare degli occhiali senza gli occhiali".
Lo si può vedere battersi il petto per caricare la squadra e caricarsi, far partire pugni come un pugile. sorridere guascone sulla linea (in modo ironico o non), disperarsi con movimenti sinuosi quando uno dei suoi calciatori sbaglia una chiara occasione.
Appena Mane sbaglia goffamente un gol nella semifinale (stravinta contro la Roma lo scorso anno) cancellando la possibilità di portarsi in vantaggio, il tedesco prima scatta girando su se stesso per poi alzare le braccia voltandosi verso il pubblico, come a chiedere di non fermarsi ad incitare.
Klopp nei suoi 7 anni a Dortmund ha vinto 2 titoli e totalizzato anche 2 secondi posti, a Liverpool questo è il quarto anno dopo un ottavo posto (da subentrato) e due quarti posti.
Che sia questa la volta buona che il Liverpool torni a rivincere un titolo dal 1990?


CITAZIONI CELEBRI
[Quando arrivò al Mainz nel 2004]
"Sono il nuovo allenatore. Quello di prima mi ha detto che siete degli incapaci. Secondo me è uno stronzo"

"Dobbiamo giocare così" (i giocatori del Mainz gli fecero notare che quello era il Real Madrid e loro erano terz'ultimi), lui rispose "Sempre meglio che ultimi".

"I soldi non sono la cosa più importante. Però sono importanti. Non sono il Mahatma Gandhi"

[Sulla sconfitta nella finale di Champions League 2013]
"Posso solo dire che è stato bello. Londra è la città dei Giochi Olimpici. Il tempo era buono, è stato tutto ok. Solo il risultato è stato una merda"

"Messi è il migliore. Deve esserci vita in qualche altro pianeta. Perché lui è troppo forte e noi siamo troppo scarsi per lui"

"Stiamo per affrontare la sfida peggiore nel calcio: giocare contro una squadra italiana a cui basta un pareggio"

"Non sono mai riuscito a mettere in campo quello che mi passava per la testa. Ero un talento da quinta divisione con una testa da Bundesliga. Il risultato? Sono arrivato in seconda divisione"

"All’intervallo, ho detto ai miei giocatori: ‘Dato che siamo qui, sarebbe il caso di provare a giocare a calcio"

"A Wenger piace controllare la palla, giocare con molti passaggi. Le sue squadre sono come un’orchestra. Ma è una canzone silenziosa. A me piace l’Heavy Metal"

"Sono orgoglioso che alcuni tifosi dell’Arsenal mi vogliano, ma non importa che io sia orgoglioso. Mia madre è orgogliosa. È una sensazione migliore rispetto al non essere conosciuto, ma non mi aiuta al mattino, non mi aiuta alla sera e non mi aiuta nel resto del giorno"

[Sulla strategia del Bayern Monaco]
"Sono come i cinesi nel mondo degli affari. Guardano quello che fanno gli altri e lo copiano. Soltanto con più soldi"

"Portare 80mila persone allo stadio per far vedere loro un calcio noioso non va bene"

[Sulla possibilità di vedere Hummels andarsene al Manchester United]
"Se non è una bufala, mi mangio un manico di scopa"

[Sui ricorrenti infortuni di Hummels]
"Lo aspetteremo come fa una buona moglie con un marito finito in carcere"

"Non mi piace il calcio lineare e del possesso palla. Non è il mio sport, non è la mia filosofia. Mi piace il calcio delle battaglie. La pioggia, il fango. Mi piacciono le partite dove si esce con la maglia zuppa e la faccia sporca. Con le gambe così pesanti da credere che non riuscirai a giocare per settimane. Vai e dai tutto. Se non si dà tutto, non mi diverto. Mi annoia vincere in un altro modo. Quando non corriamo più degli altri, io sbadiglio. Sono felice quando le statistiche a fine partita dicono che abbiamo corso 10 km più degli avversari. C'è chi obietta: si deve correre nella direzione giusta. Okay, nella direzione giusta, ma 10 km più degli altri. È la prima regola che ti danno da bambino: corri"

"Dicono che mi agito troppo in panchina? In certi momenti da qualche parte si schiaccia un bottone dentro di me ed esce quel tipo di uomo. Altri allenatori sono dei baronetti, portano la giacca, fanno l'inchino. Io metto la tuta e schiaccio il cinque"

"Mi hanno cercato in tanti. Adessopossono risparmiare sulle telefonate. Non lavoro per guidare la squadra migliore al mondo, lavoro per poterla battere"

"Molti vengono dall'estero per vederci. O forse vengono a Dortmund per la birra. Di certo non vengono nel nostro stadio per guardare una recita, non facciamo Romeo e Giulietta, siamo calcio puro, calcio vero"

"Ho dedicato al calcio il periodo migliore della mia vita. È la sola cosa che credo di saper fare. Se mi chiedessero di costruire un tavolo, potrei impiegarci 30-40 anni. È come se avessi due mani sinistre"



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