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sabato 28 aprile 2018

Quando L'Hockey Sbarca Nel Deserto: I Vegas Golden Knights

Chi l'avrebbe mai detto che un palazzetto di Hockey sarebbe stato costruito in un deserto?
Più precisamente nella zona arida del Nevada.
Ricordiamoci che qui (e in California) ha sede la Death Valley.
Le piogge sono rarissime (dunque non ci sono fiumi) e le temperature da maggio a settembre sono di circa 45° di media (con punte oltre i 50°).
E' vero d'inverno le temperature sono quasi "godibili" (sui 30°) ma insomma siamo pur sempre nel deserto.
Al di fuori della Death Valley e rimanendo nel Nevada le temperature variano da 52° a -46° in inverno.
101 anni fa, i fondatori della NHL non avrebbero mai potuto immaginare che la loro lega “ghiacciata” sarebbe un giorno arrivata a mettere radici nel deserto.
E' vero c'era già stata l’espansione a sud, con Texas, California e Florida ma i Vegas Golden Knights diventando la 31.ma franchigia del campionato (Pacific Division della Western Conference) hanno battuto tutti i record.
C’era molta curiosità attorno a questa squadra, non solo per vederla all’opera sul ghiaccio ma anche per scoprire il tipo di risposta del pubblico.
I Golden Knights hanno risposto presente qualificandosi ai playoff e con un pubblico sempre caldissimo (siamo nel deserto, del resto).
Diciamo che la stagione nel Nevada non era iniziata sotto i migliori auspici, non tanto per i risultati sportivi, quanto per quello che successe l'1 ottobre 2017, quando Stephen Paddock, un uomo bianco di 64 anni, sparò sulla folla di un concerto di musica country dal 32° piano di un hotel uccidendo 58 persone.
Dopo gli spari sugli spettatori, Las Vegas si è riscoperta quella che non è più da molto tempo: Sin City, la città del peccato.
Secondo i dati di Applied Analysis, un’azienda locale che si occupa di ricerche di mercato, i ricavi dei casinò lungo la Strip rappresentano solo il 34% delle entrate totali.
Le slot machine sono calate: dalle 213mila del 2000 alle circa 165mila di oggi.
Las Vegas non aveva mai avuto squadre professionistiche per vari motivi: non era una città abbastanza grande (ora è la 30esima degli Stati Uniti, più grossa di altre 12 che invece di franchigie ne hanno da tempo), i suoi abitanti hanno un fuso orario a parte (eufenismo ma il discorso è quello), lavorando specialmente di sera e nel weekend e, soprattutto, in Nevada sono legali le scommesse sportive.
Troppe tentazioni, troppo alcool, troppi imbroglioni.
Per decenni l’America è rimasta scottata dal “Black Sox Scandal” l’accusa a otto giocatori dei Chicago White Sox (poi bannati a vita) di essersi venduti le World Series 1919, in cambio di soldi.
Per questi motivi nessuno vedeva di buon occhio una franchigia trapiantata a Las Vegas (negli USA le scommesse sono illegali in 46 stati su 50!).
Poi qualcosa è cambiato.
Sotto certi versi, i Golden Knights hanno stravolto la NHL, dalla scelta dei colori sociali (grigio e oro, contro ogni tradizione) ai record (51 vittorie e 109 punti in regular season, mai un “expansion team” era andato così bene), passando per un utilizzo estremamente innovativo e divertente dei social media.
La T-Mobile Arena (18 mila posti) è stato il quarto palazzetto del campionato per % di riempimento davanti a luoghi sacri come Toronto, Boston, New York e Pittsburgh (tutte squadre qualificate ai playoff, meno i NY Rangers, reduci da una stagione disastrosa).
James Neal ha catturato le luci dei riflettori nella prima parte della stagione, poi son saliti in cattedra i vari Alex Tuch, David Perron, William Karlsson.
Marc Andre Fleury è forse stata la carta vincente della franchigia, coadiuvato ovviamente da Jonathan Marchesseault.
Senza dimenticare coach Gerard Gallant.
Anaheim Ducks, San Jose Sharks e Los Angeles Kings si sono dovute fare da parte: troppo forti i Vegas Golden Knights.
Troppo forte una squadra che ha chiuso con il secondo miglior attacco ad est (migliore del Pacifico) e che avrebbe chiuso (molto probabilmente) anche con la miglior difesa, se non fosse stato per i tanti infortuni che hanno afflitto il roster nella seconda parte di stagione.



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giovedì 26 aprile 2018

Tutti I Club Inglesi Estromessi Dalle Coppe Europee (Hooligans)

Di seguito i club inglesi che per atti di vandalismo (Hooligans), sono stati estromessi dalle coppe europee o comunque si sono visti squalificare il campo.

Tottenham v Feyenoord (Coppa UEFA 1974): 70 arresti, 200 feriti, White Hart Lane squalificato per 2 partite.

Leeds v Bayern Monaco (Coppa Campioni 1975): Squalifica dalle coppe europee per 4 anni (poi ridotta a 2 anni).

Manchester Utd v St.Etienne (Coppa Coppe 1977): 33 feriti, Manchester Utd espulso dalla Coppa Coppe, poi re-integrato. Ritorno in campo neutro.

West Ham v Castilla de Madrid (Coppa Coppe 1981): 26 arresti, ritorno a porte chiuse.

Liverpool v Juventus (Coppa Campioni 1985): 39 vittime, 600 feriti, 26 arresti, squalifica dalle coppe europee per 6 anni.
A seguito dei fatti succitati dell'Heysel 1985 (dove morirono 39 tifosi juventini), vennero estromessi dalle coppe europee tutti i club inglesi aventi diritto di partecipazione, ovvero:

Everton (Coppa Campioni 1986)

Norwich City, Southampton, Tottenham (Coppa UEFA 1986)

Manchester Utd (Coppa Coppe 1986)

Everton (Coppa Coppe 1987)

Manchester Utd, Oxford City, Sheffield Wednesday, West Ham Utd (Coppa UEFA 1987)

Everton (Coppa Campioni 1988)

Coventry City (Coppa Coppe 1988)

Arsenal, Norwich City, Tottenham (Coppa UEFA 1988)

Wimbledon (Coppa Coppe 1989)

Everton, Luton Town, Manchester Utd, Nottingham Forest (Coppa UEFA 1989)

Arsenal (Coppa Campioni 1990)

Derby County, Norwich City, Nottingham Forest, Tottenham (Coppa UEFA 1990)


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mercoledì 25 aprile 2018

La Storia Di Jake "The Snake" Roberts: Wrestling, Droga, Alcol ed Arresti

Jake "The Snake" Roberts fece il suo esordio nel Wrestling on screen a Baltimore nelle fila delle WCW.
Nato nel 1955 in Texas,in realtà debutta nel 1975 nel NWA, poi si trasferisce in Canada.
Alcuni lo ritengono il miglior “cattivo” degli anni 90 soprattutto per il “feud” con “Macho Man” Randy Savage, probabilmente il più importante della sua carriera.
Le gesta di questo lottatore sono in parte macchiate dalle sue azioni nella vita quotidiana.
È inoltre considerato l’inventore della tecnica denominata “DDT”, sigla che sta per “Drop Dead Twice”, “Death Drop Technique” o “Damien’s Dinner Time”, quest’ultima dal nome del celebre serpente del lottatore, anche se lo stesso inventore ha dichiarato di aver dato il nome alla mossa pensando al pesticida, noto per la sua pericolosità.
Il suo primo rivale degno di nota è Big Daddy Ritter (Junkyard Dog nella WWF), poi Jake Roberts viene accolto sotto l’ala protettiva di Johnny Walzer (Mr. Wrestling II) che gli insegna altre importanti tecniche di combattimento che gli permetteranno di vincere nel giugno 1981 il “Mid South North American title” (della Louisiana).
Nel febbraio dell'86 Jake combatte il suo ultimo match per la Mid South Wrestling Federation, poi viene messo sotto contratto dalla World Wrestling Federation che decide di puntare su questo lottatore che ben ha figurato fin ora nella sua carriera.


WWF E IL SERPENTE DAMIAN
Jake diventa uno dei cattivi della WWF e al suo personaggio viene affiancato un serpente domestico (di nome Damian) che il wrestler porta sempre sul ring e, dopo aver vinto gli incontri, grazie alla sua micidiale “DDT”, getta il rettile sopra il corpo esausto dello sconfitto.
Il nome gli venne da uno dei suoi idoli di gioventù: Ken "The Snake" Stabler, quarterback degli Oakland Raiders di NFL (vincitore del Super Bowl 1977).
Poi scelse il nome Jake ed aggiunse Roberts, cioè J.R., le iniziali del cattivo del telefilm "Dallas".
Roberts ottiene immediatamente un riscontro positivo sui dirigenti della federazione e viene fatto partecipare a WWF WrestleMania II dove sconfigge George Wells.
Jake Roberts dirige poi il suo personale siparietto denominato “Snake Pit” dove aumenta il suo ruolo di malvagio; presto però si attira le ire di altri lottatori come Ricky Steamboat, che non sopporta più lui e il suo serpente.
La resa dei conti tra i due avviene nel settembre 1996 quando Steamboat, che per l’occasione si è procurato un drago di Komodo per neutralizzare Damian, sconfigge Jake gettandogli sopra il drago così come era solito fare lui con il suo serpente.
In seguito “The Snake” inizia una rivalità contro Hulk Hogan.
Durante un episodio dello “Snake Pit” il conduttore viene attaccato da Honky Tonk Man, che a WrestleMania III batte Roberts.
Jake continua la sua battaglia contro gli “heel” della federazione e alla prima edizione del PPV Survivor Series (1987) il suo team (composto inoltre da Randy Savage, Brutus Beefcake, Ricky Steamboat e Jim Duggan) batte il team di Honky Tonk Man.
Successivamente il lottatore intraprende un brutale “feud” con Rick Rude, che ci prova con la moglie di “The Snake” (Cheryl Roberts) che rifiuta le avances e dal backstage arriva il marito a salvarla.
Roberts e Rude si affrontano per la prima volta a WrestleMania IV in un match del torneo che assegnerà il titolo del mondo, ma la sfida finisce in parità per il limite di 15 minuti di tempo superato.
I due si scontreranno più volte ma tutte le loro sfide finiscono in parità e così la resa dei conti avviene a fine ottobre 1988 durante una puntata di Saturday Night’s Main Event: Jake Roberts vince il match ma solo per squalifica causata dall’interferenza di Andre The Giant, che dopo il match viene assalito dal serpente di Roberts che gli provoca un attacco di cuore.
Al PPV Survivor Series 1988 il team di Jake Roberts perde contro il team di Andre The Giant.
Da qui nasce una certa rivalità tra i due, che prosegue alla “Royal Rumble” dove Roberts viene eliminato dal nemico, pochi secondi dopo però si vendica e libera Damian sul ring provocando il terrore dei lottatori sul quadrato, tra cui quello di Andre che fugge dal ring autoeliminandosi.
C’è bisogno quindi di una sfida risolutiva tra i due che avviene a WrestleMania V con arbitro speciale Big John Studd; Jake Roberts vince l’incontro ma ancora una volta per squalifica quando l’avversario colpisce l’arbitro che non può far altro che decretare vincitore “The Snake”, il quale stava inseguendo Ted DiBiase che aveva rapito Damian.
Jake Roberts partecipa alla “Royal Rumble” 1990 ma viene eliminato da Randy Savage, poi torna a scontrarsi contro “The Million Dollar Man”, rubandogli la “Million Dollar belt”.
DiBiase paga quindi Big Bossman per riottenere l’oggetto ma il poliziotto, che in un primo momento aveva riottenuto il bottino, fa dietro front e si schiera dalla parte di Roberts.
La sfida finale è in programma a WrestleMania VI e viene vinta da DiBiase per “count-out”, dopo il match Roberts si prende gioco del nemico stendendolo prima con la sua “DDT” e poi distribuendo le sue banconote al pubblico riservandone una al vincitore.
Bad News Brown è sicuro di aver trovato l’animale per neutralizzare Damian, ciò però non gli evita la sconfitta a SummerSlam 1990 per l’ennesima volta per squalifica dovuta all’attacco di Brown nei confronti dell’arbitro speciale Big Bossman.
Durante un’intervista nello show di Brother Love, Jake Roberts ha una disputa con Rick “The Model” Martel, che prima ha da ridire sul serpente di Roberts e poi gli spruzza il suo profumo sugli occhi, causandogli gravi problemi alla vista.
Jake torna in tempo per il PPV Survivor Series 1990, ma il suo team perde contro quello di Martel e ulteriore umiliazione Roberts subisce alla “Royal Rumble” quando viene eliminato dalla rissa reale proprio dal rivale.
L’odio tra i due è alle stelle e così i dirigenti della WWF decidono di farglielo sfociare in un incontro a WrestleMania VII con stipulazione speciale: “Blindfold match”, i due lottatori sono incappucciati e non possono vedere niente.
Lo scontro viene vinto da “The Snake”, in parte avvantaggiato dal pubblico che lo aiuta a individuare il nemico.


LA SCOMPARSA DI DAMIAN
Jake Roberts deve subire una grossa perdita, quella del serpente Damian che viene ucciso da Earthquake, il quale infierisce su Roberts mostrando un video nel quale cucina l’animale.
Il tutto scuote molto l’animo dell’atleta, che diventa più cupo e sembra davvero toccato da quanto successo.
Nonostante potesse nascerne potenzialmente una grande rivalità, Roberts e il nemico non si accanirono mai uno contro l’altro sul ring.
“The Snake” sostituisce il compianto Damian con un altro serpente più grosso e spaventoso del precedente, che prende il nome di Lucifer.
Jake Roberts passa definitivamente dalla parte del male quando durante la celebrazione del matrimonio tra Randy Savage e Miss Elizabeth a SummerSlam ‘91 attacca la coppia con l’aiuto di Undertaker, poi Elizabeth apre un regalo con dentro un vero e proprio cobra feroce.
Lo scontro tra i due continua nelle settimane a venire, in cui “Macho Man”, impigliato tra le corde, viene morso da Lucifer che viene lanciato contro il nemico da Roberts.
La sfida tra i due nemici avviene al PPV This Tuesday in Texas dove prevale “Macho Man”, che dopo il match subisce ben tre “DDT” dal nemico che poi colpisce Elizabeth con uno schiaffo, episodio che suscita molto scalpore.
Pur di sconfiggere il nemico, Jake Roberts si allea con The Undertaker in vista della “Royal Rumble” 1992, ma Hulk Hogan elimina il becchino e poi Savage elimina Roberts, che una volta fuori tenta di colpire con una sedia la donna del rivale.
Elizabeth verrà salvata proprio da Undertaker.
Durante il “Funeral Parlour” Jake Roberts si confronta con il becchino e il manager Paul Bearer accusandoli di tradimento, Taker però si difende e allora viene attaccato brutalmente da “The Snake”. Con questo atto Jake Roberts fa capire di volere sfidare apertamente il rivale e i due si scontrano a WrestleMania VIII dove Undertaker vince nettamente su Roberts, che lascia la World Wrestling Federation.


PROBLEMI DI ALCOL E DROGA
È la WWF stessa che decide di non rinnovare il contratto del lottatore, dietro questa scelta il fatto che da un po’ di tempo Jake Roberts (anzi Aurelian Smith) ha iniziato ad avere gravi problemi extra-ring, dovuti all’assunzione di droga e alcool.
Qualche mese dopo però la World Championship Wrestling decide di sfruttare la popolarità di Jake Roberts ingaggiandolo e mandandolo contro uno degli atleti più amati, Sting.
Lo scontro tra i due vede prevalere Sting al PPV Halloween Havoc 1992; poi Jake decide di prendersi un periodo di pausa per ritornare nella condizione giusta.
Jake Roberts torna finalmente alla ribalta nel 1996 quando la WWF decide di reinserirlo nel “roster” per cercare di ostacolare il successo della WCW.
“The Snake” partecipa alla “Royal Rumble”, occasione nella quale propone un nuovo pitone.
A In Your House 6 Jake Roberts sconfigge Tatanka; poi a WrestleMania XII perde il match d’apertura insieme a Yokozuna & Ahmed Johnson contro Owen Hart, Vader & British Bulldog.
Al PPV Good Friends, Better Enemies Jake perde ancora un incontro di coppia e decide quindi di tornare al successo da singolo arrivando fino alla finale del torneo “King of the Ring” (battendo Justin “Hawk” Bradshaw e Vader) dove però deve arrendersi al fenomeno emergente Steve Austin.
Questo sarà l’ultimo grande traguardo per Jake Robers che inizia lentamente ad andare verso il declino.
Jerry Lawler al PPV SummerSlam lo sconfigge in pochi minuti e poi lo umilia gettandogli del liquore addosso.
Roberts si procura una piccola rivincita a Survivor Series battendo il team di Lawler, nonostante ciò l’esperienza in WWF sta per volgere di nuovo al capolinea e infatti il wrestler fa la sua ultima apparizione al PPV Royal Rumble 1997 venendo eliminato da “Stone Cold” Steve Austin.
Jake Roberts comprende che il suo tempo è purtroppo finito ed è il momento di dare spazio alla nuova generazione, così lascia per sempre la World Wrestling Federation.


INCIDENTE STRADALE E PROBLEMI CON LA LEGGE
Fine anni 90 inizia il periodo più difficile per lui.
Se pensiamo a quel “Beyond The Mat” nel 1999 in cui si mostrò fuori forma, completamente “fatto”, in grande difficoltà, fumando crack in una camera d'hotel oppure nel 2008 quando completamente fuori di senno, si mostrò ad uno show in grande disordine fisico e mentale, per poi mostrare il pene al pubblico ed andare a piangere fuori dalla palestra.
Nel 2001 viene condannato ad un anno di libertà vigilata per risolvere i problemi con droga e alcool e deve pagare 600 dollari, il tutto per aver investito ubriaco una donna in un parcheggio e per non averle prestato soccorso.
Jake Roberts si trasferisce poi in Gran Bretagna dove apre una sua scuola di wrestling a Portsmouth, entrando in collaborazione con altre federazioni di wrestling inglesi.
Purtroppo i guai per Smith non finiscono e nel febbraio 2004 viene arrestato per aver lasciato morire il suo pitone domestico, fortunatamente la pena gli viene trasformata in una sostanziosa multa e nell’obbligo di prestare servizio sociale, dopo essere comunque stato sei mesi in prigione.
Terminate le ore di lavoro forzato, Roberts decide di cambiare vita tornando a vivere negli Stati Uniti, dove però viene arrestato in Georgia per possesso di cocaina: la sua ragazza è stata fermata dalla polizia per possesso di droghe ma ha dato la colpa a Smith accusandolo di custodire alcune sostanze illecite nella stanza del Motel dove risiede.
Il 14 marzo 2005 assistiamo ad una puntata di WWE Monday Night RAW in Georgia, luogo natale di Jake Roberts, sul ring c’è Randy Orton che si autoproclama uccisore di leggende; così tra il boato del pubblico risuona la “theme” di “The Snake” che si avvia sul ring insieme al suo sacco contenente il pitone ma subisce una RKO dopo essere andato vicino ad eseguire la sua “DDT”.
Nel mese di marzo Aurelian Smith subisce un altro piccolo intervento all’anca e nell’agosto 2005 entra in collaborazione con la World Wrestling Entertainment per la realizzazione di uno speciale DVD sulla vita e sulla carriera di Jake “The Snake” Roberts.
Anche nel 2007 il wrestler si fa vivo in eventi di federazioni minori, accade altresì che qualche volta però il lottatore non si presenti agli show o lo faccia in condizioni non proprio lucide.
Questi episodi fanno si che anche Jake Roberts venga contattato dalla WWE per sottoporsi a una cura disintossicante di 3 mesi, infatti la federazione dei McMahon decide di aiutare alcuni suoi atleti del passato che hanno problemi con sostanze illecite.
Nel giugno 2008 Jake Roberts appare di nuovo in TNA durante il PPV Slammiversary, in occasione del “matrimonio” tra Jay Lethal e So Cal Val.
Terminata la riabilitazione, Roberts viene però ancora coinvolto in un brutto episodio nel mese di settembre, quando durante un match in Pennsylvania perde i sensi a causa dell’uso di alcolici; qualcuno ha poi affermato che “The Snake” non ha affatto trasgredito, ma è stato il “promoter” a renderlo in quelle condizioni a sua insaputa.
In anni recenti però Jake Roberts si ripresenta a Baltimora dimagrito, pulito.
La WWE ovviamente ha saputo subito captare il grande affare e la grande storia alle spalle di Roberts, inserendolo nella WWE Hall Of Fame 2014.


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lunedì 16 aprile 2018

Peggiori Stagioni Di Squadre Campioni D'Inghilterra

Il record di campionati inglesi vinti spetta al Manchester United (20) ma anche una simile corazzata è stata costretto a subire più volte l'orda della retrocessione.
Infatti la squadra più presente nella massima serie inglese è l'Everton che vanta ben 114 presenze (dato aggiornato al 2017/18), mentre l'Arsenal detiene il record di presenze consecutive in massima serie (l'ultima retrocessione dei Gunners è datata 1919/20 quindi sono 91 presenze consecutive nella massima divisione inglese).
Escludendo squadre ormai estinte/fallite, quelle riportate sotto sono squadre inglesi che hanno vinto almeno un campionato.
Sono riportate le peggiori stagioni della loro storia, cioè il punto più basso raggiunto.
Come si può vedere tutte sono retrocesse almeno una volta.


PEGGIORI STAGIONI  DI SEMPRE (SQUADRE CHE HANNO VINTO ALMENO 1 CAMPIONATO)
Arsenal=Seconda Divisione 1896/97 (Decimo Posto)
Aston Villa=Terza Divisione 1970/71 (Quarto Posto)
Blackburn=Terza Divisione 1973/74 (Tredicesimo Posto)
Burnley=Quarta Divisione 1986/87 (Tredicesimo Posto)
Chelsea=Seconda Divisione 1982/83 (Diciottesimo Posto)
Derby County=Terza Divisione 1984/85 (Settimo Posto)
Everton=Seconda Divisione 1952/53 (Sedicesimo Posto)
Huddersfield=Quarta Divisione 1977/78 (Undicesimo Posto)
Ipswich Town=Terza Divisione 1949/50 (Diciassettesimo Posto)
Leeds Utd=Terza Divisione 2007/08 (Quarto Posto)
Leicester City=Terza Divisione 2008/09 (Primo Posto)
Liverpool=Seconda Divisione 1954/55 (Undicesimo Posto)
Manchester City=Terza Divisione 1998/99 (Terzo Posto)
Manchester Utd=Seconda Divisione 1933/34 (Ventesimo Posto)
Newcastle Utd=Seconda Divisione 1991/92 (Ventesimo Posto)
Nottingham Forest=Terza Divisione 2005/06 (Settimo Posto)
Portsmouth=Quarta Divisione 2014/15 (Sedicesimo Posto)
Preston North End=Quarta Divisione 1985/86 (Ventitreesimo Posto)
Sheffield Utd=Quarta Divisione 1981/82 (Primo Posto)
Sheffield Wednesday=Terza Divisione 1975/76 (Ventesimo Posto)
Sunderland=Terza Divisione 1987/88 (Primo Posto)
Tottenham=Seconda Divisione 1929/30 (Dodicesimo Posto)
West Bromwich=Terza Divisione 1991/92 (Settimo Posto)
Wolverhampton=Quarta Divisione 1986/87 (Quinto Posto)


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lunedì 9 aprile 2018

Il Licenziamento Record Di Wally Backman Agli Arizona Diamondbacks (MLB)

Nei primi anni del nuovo millennio, gli Arizona Diamondbacks vivevano periodi durissimi ed avari di vittorie.
Il 2003 in particolare fu una stagione semplicemente disastrosa, virtualmente chiusa già dopo i primi mesi.
Ecco quindi che appena finita la stagione nominarono subito il nuovo manager: il cambio era inevitabile dopo una stagione finita con 51 vittorie e 111 sconfitte, dopo solo 3 anni dalla conquista delle World Series.
Venne scelto come nuovo manager Wally Backman, un ex seconda base che faceva parte dei Mets vincitori delle World Series nel 1986 ed aveva poi iniziato la sua carriera come allenatore nella Western League, una delle Independent League, prima di entrare nelle Minor League dei White Sox dove l'anno precedente si mise in luce allenando la squadra di singolo A.
Ottenne il premio di manager dell'anno nelle Minor League, assegnato dalla rivista Sporting News.
Tuttavia, la sua apparizione in Arizona fu brevissima per via di un articolo del New York Times che riportava i seri problemi legali e finanziari dello stesso.
Era stato anche arrestato nel 1999 per guida in stato di ebrezza.
Un anno dopo, fu arrestato in connessione con un alterco domestico nella sua casa a Prineville, in Oregon .
Inoltre, Backman aveva dichiarato bancarotta per evitare di pagare oltre 20 creditori, tra cui l' IRS.
Inizialmente i Diamondback si schierarono con lui, ma lo licenziarono solo 4 giorni dopo averlo assunto (il giorno prima di una partita).
Il managing partner Ken Kendrick disse che Backman aveva mentito sul suo passato.
Backman tuttavia qualche anno dopo divenne manager dei South Georgia Peanuts della South Coast League indipendente.
I Peanuts vinsero la loro lega con un record di 59-28.
Il South Georgia Peanuts ha poi vinto il campionato in quella stagione sotto la guida di Backman.
In seguito Backman guidò i Cyclones con un record del 51-24, vincendo la divisione McNamara.


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domenica 1 aprile 2018

La Battaglia Di Piccadilly Gardens: Rangers v Zenit (Coppa UEFA 2008)


La Coppa Uefa 2008 venne vinta dallo Zenit San Pietroburgo sui Glasgow Rangers.
Fu il primo trionfo continentale per i russi, mentre per gli scozzesi sfumò l'opportunità di uno storico poker di trofei nella stessa stagione e di bissare il successo del 1972 in Coppa delle Coppe.
Questa finale venne ricordata per gli incidenti che contraddistinsero il pre e post match.
La sera prima del match, un supermercato di Somerfield dovette chiudere prima dell'orario da programma a causa di continui pestaggi tra tifosi; mentre a Manchester un gruppo non identificato di hooligans dei Rangers tentò di disattivare il sistema antincendio della città.
Vennero inoltre trovate alcune armi incendiarie rinvenute nel quartier generale dei tifosi del Rangers Glasgow.
Prima della partita  tifosi delle due squadre hanno provocato una gigantesca rissa all'interno di un edificio vicino allo stadio riuscendo a non essere identificati, causandone l'immediata chiusura.
A fine partita moltissimi hooligans hanno fatto irruzione in campo cercando il contatto fisico con l'opposta curva.
Gli incidenti del pre, durante e dopogara riproposero il problema hooligans: tifosi sbronzi e senza biglietto che attaccarono la polizia inglese dopo che uno degli schermi giganti su cui veniva trasmessa la finale smise di funzionare.
Forse il problema principale fu la vendita di alcolici sin dalle prime ore del mattino.
Il bilancio finale fu di 42 arresti, diversi feriti (15 agenti) ed un tifoso russo accoltellato.
Tra gli incarcerati, 18 ricevettero l'accusa di violenza e aggressione ai danni dei tifosi russi dentro lo stadio, disordine pubblico, possessione di armi bianche e da fuoco illegale.


LA CRONACA DELLA GUERRIGLIA
Il centro città venne devastato dai tifosi scozzesi: scoppiò una vera e propria guerriglia urbana.
Impressionanti le immagini pubblicate dalla stampa inglese la mattina successiva, dove si vedono poliziotti in tenuta anti-sommossa che si scontrano ripetutamente con gli hooligans in diversi punti della città.
Una città che, a detta del tabloid Sun, venne trasformata in una vera e propria zona di guerra, con la gente attorno a Piccadilly Gardens (dove era stato approntato uno dei maxi schermi per i fan senza biglietto) a osservare attonita e terrorizzata quando stava accadendo.

"C'erano centinaia di tifosi che scappavano e i poliziotti che correvano loro dietro. Sembrava di essere in guerra, con bottiglie che volavano dappertutto, ragazzi buttati per terra, auto danneggiate e sangue ovunque"

A peggiorare la situazione, l'incidente occorso a un fan dei Rangers, investito da un minicab, mentre gli altri tifosi arrabbiati se la prendevano con i finestrini della vettura, mandandoli in frantumi.
Danni anche alla vetrina di un negozio Boots (catena di farmacie) che, a quanto è poi emerso, sarebbe stato anche saccheggiato.
Già diverse ore prima dell'inizio del match tecnici ed agenti di sicurezza che stavano allestendo il maxischermo vennero attaccati dai tifosi scozzesi.
I tafferugli veri e propri scoppiarono a circa un quarto d'ora dall'inizio della partita, a seguito della rottura del megaschermo di Piccadilly Gardens, gettando così nello sconforto i 10.000 tifosi che si erano assiepati lì sotto.
A quel punto, sono cominciati gravissimi disordini, con i poliziotti costretti ad intervenire per placare gli animi dei più esagitati, fra colpi di manganello e vetri spaccati.
Gli scontri sono andati avanti per tutta la partita, mentre il grosso dei tifosi (la maggior parte dei quali già ubriachi da diverse ore) cercava di raggiungere una delle altre aree a loro dedicate, per poter assistere in qualche modo al match.
Ovviamente, a far esplodere con ancora maggiore violenza la rabbia dei supporter scozzesi ha contribuito la sconfitta dei Rangers.
I tifosi scozzesi hanno distrutto diverse autovetture, altre le hanno capovolte ed hanno fatto anche irruzione in una banca.
Nella notte venne impedita la circolazione delle ambulanze nel centro città, per evitare agguati.
Molte TV inglesi interruppero le trasmissioni, dando largo spazio agli eventi.
Ma a farne le spese peggiori di questa incredibile notte la città di Manchester, ridotta a una discarica, con cartacce e sporcizia ovunque, senza contare i danni a vetrine e auto in sosta.


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