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martedì 6 dicembre 2022

Southgate è Un Allenatore Troppo Difensivo? Modulo e Tattica

Gareth Southgate con 49W, 18D e 13L in 80 gare ha gestito un'era di successi per l'Inghilterra, senza precedenti dal 1966. Malgrado questo viene (a ragione) etichettato come un CT "troppo difensivo", un allenatore "troppo cauto" e non in grado di gestire un'enorme talento offensivo. Del resto parliamo di un giocatori offensivi del calibro di Kane, Foden, Mount, Sterling, Saka, Rashford, Grealish, Maddison, etc Va ricordato che prima della sua nomina a CT della nazionale, Southgate aveva allenato (con scarsi risultati) il Middlesbrough dal 2006 al 2009. Al Middlesbrough aveva rilevato Steve McClaren (eletto CT inglese), ottenendo un sacco di critiche (perchè non aveva il patentino UEFA per allenare) e poi una media bassa classifica (di cui si ricorda un 8-1 inflitto al Manchester City), sino alla retrocessione nel 2008/09 (ed esonero ad inizio 2009 per cattivi risultati in Championship).
Le cose cambiano tuttavia con la nazionale inglese, visto che la % di W è di circa il 61% e da quando è in carica la sua squadra ha segnato 173 reti, subendone 55. Anche con l'U21 inglese parliamo di statistiche oltre la media con 73% di W (27W, 5D, 5 L). Per cominciare, dando un'occhiata alla squadra che Southgate ha scelto per la Coppa del Mondo in Qatar, l'Inghilterra ha incluso 9 difensori nei suoi 26. La maggior parte delle altre nazionali in Qatar ha convocato 10 difensori, come ha fatto Southgate nei precedenti tornei. Southgate ha spesso affermato che essere il CT dell'Inghilterra non è "fantacalcio" e che sebbene sia innegabile che abbia una vasta gamma di talenti offensivi tra cui scegliere, non possono essere tutti nell'XI titolare e questo è giustissimo e palese.
Gente come Rashford, Foden, Mount, Saka, Sterling sono tra i migliori attaccanti della Premier League. Senza scordarci di Kane, capocannoniere dell'ultimo mondiale.
Ma al di là dei numeri, che dire della filosofia di Southgate? Sicuramente è difensivo ma non pratica un gioco negativo, anche perchè con tanto talento offensivo sarebbe impossibile. 
Quando Southgate ha assunto la carica di allenatore dell'Inghilterra, lui e il suo assistente Steve Holland hanno iniziato ad analizzare esattamente il motivo per cui le vecchie generazioni di squadre inglesi avevano sottoperformato nei principali tornei. Non riuscivano a capire perché la squadra sembrava sempre dominare le qualificazione, per inciampare nelle fasi finali. Del resto negli ultimi 20 anni, l'Inghilterra con Lampard, Scholes, Gerrard, Beckham ha avuto sicuramente uno dei centrocampi offensivi più forti.
Quando era allenatore dell'Under 21 nel 2014, Southgate è stato un architetto chiave del programma "England DNA", insieme a Dan Ashworth, allora direttore dello sviluppo della FA.
Il fulcro di quel piano era creare un percorso per i giovani talenti per passare alla squadra senior ed essere pronti a vincere. Southgate ha studiato ciò che aveva reso l'Italia e la Germania, ad esempio, gli opposti polari dell'Inghilterra, essendo apparentemente storie di successo perenni nelle fasi finali, indipendentemente dalla forma e dai giocatori in cui si presentavano al torneo.
Parte della conclusione è stata che le squadre di maggior successo nei tornei erano anche le più avari a concedere reti agli avversari. In parole povere, nelle partite a eliminazione diretta, se non subisci gol, non puoi perdere. E così Southgate decise che le sue squadre sarebbero state basate su una solida base difensiva. Del resto Gareth era un difensore/centrocampista difensivo. Nell'ultima Coppa del Mondo in Russia, l'Inghilterra aveva subito 4 gol nelle prime 5 partite, prima della sconfitta in semifinale contro la Croazia, ottenendo un solo clean sheet. Nell'analisi post-torneo, Southgate e Holland hanno deciso che l'Inghilterra doveva essere più "tosta".
Agli Europei 2021, l'Inghilterra non ha subito gol fino alla semifinale contro la Danimarca. Sono 5 partite e 5 volte la rete inviolata. E l'Inghilterra alla fine è arrivata ad un paio di calci di rigore dal vincere il suo primo grande trofeo in 55 anni.
Visto che questo modello ha portato una semifinale ai mondiali nel 2018 (che mancava dal 1996, sconfitta ai rigori contro la Germania, dove fu proprio Southgate a sbagliare il rigore decisivo) e una finale agli europei, è ingenuo pensare che cambierà improvvisamente la sua filosofia essendo convinto che la sua ricerca e le sue tattiche siano state completamente confermate anche dai risultati sul campo.


CRITICHE A SOUTHGATE: I CENTRACAMPISTI DIFENSIVI
Southgate è stato spesso criticato per aver incluso regolarmente due centrocampisti difensivi nel suo 11 titolare, anche contro nazionali "non elite" del calcio mondiale. Ad esempio Declan Rice e Kalvin Phillips. Nel mondiale in Qatar, invece il più offensivo e di qualità Bellingham è stato (giustamente) preferito a Phillips. Southgate sa che la difesa dell'Inghilterra è il tallone d'Achille della squadra e cerca di proteggerla a tutti i costi. L'Inghilterra senza Reece James e Ben Chilwell assenti per infortunio, Kyle Walker che si sta riprendendo da un intervento chirurgico all'inguine, Harry Maguire che non è più il buon giocatore che era all'Hull e Leicester ed Alexander Arnold che è tutto fuorchè un difensore lasciano molti dubbi dietro. Ci sono stati poi giocatori che sono tornati in nazionale dopo diversi anni: Dier e Trippier (a causa delle grandi stagioni rispettivamente con Tottenham e Newcastle). E quindi è inevitabile che Southgate cerchi di difendere, spesso e volentieri, molto basso.


MODULO
Allo stesso modo, Southgate è criticato per aver spesso schierato tre difensori centrali in un 3-5-2. Secondo Southgate, questo modulo, libera i terzini dell'Inghilterra per spingere in avanti offrendo opzioni di attacco più ampie con i vari Walker/Trippier/Arnold e Shaw a sinistra.
Qualunque formazione scelga questa squadra inglese, attaccano con 5 giocatori e difendono con 5 giocatori. Non è diverso se si tratta di un difesa a 4 o 3.
Con una difesa a 4, l'Inghilterra è come la maggior parte delle squadre di club: i terzini sono istruiti a mantenere contatti tra loro e se uno si spinge in avanti per sostenere l'attacco, l'altro dovrebbe stare basso e coprire eventuali contropiedi dell'avversario.
Con 3 difensori centrali, entrambi i terzini dell'Inghilterra hanno la licenza di avanzare contemporaneamente perché hanno una copertura difensiva sufficiente per loro in caso di fallimento di un attacco. Quindi con entrambe le formazioni ci dovrebbero essere 3 difensori e 2 centrocampisti dalla mentalità difensiva per spezzare gli attacchi avversari. E, di conseguenza, ci sono 5 giocatori dalla mentalità offensiva che dovrebbero andare a segnare.
Se gli analisti di Southgate ritengono che un avversario sia vulnerabile all'esterno, potrebbe optare per 3 difensori centrali. Avere 2 terzini che attaccano liberamente nella formazione inglese, oltre a 2 ali, ha senso, per cercare di sfruttare quella debolezza.
Se gli analisti dell'Inghilterra ritengono che i terzini avversari siano forti e un attacco ristretto creerebbe più opportunità, allora una difesa a 4 potrebbe funzionare meglio, con un attaccante dell'Inghilterra in più in posizione centrale. Allo stesso modo, se l'analisi mostra che un avversario ha forti opzioni di attacco largo, avere due terzini inglesi che spingono e lasciano molto spazio dietro, non ha senso. Per riassumere, è troppo semplicistico dire che Southgate è eccessivamente cauto, anche se è assolutamente giusto dire che Southgate ha una mentalità difensiva.


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sabato 19 novembre 2022

Da Pilic a Russi e Bielorussi: Wimbledon si Distingue Sempre!

Come si sa, Wimbledon fa un po' storia a sè. Il grande torneo inglese, storicamente, ha visto sempre qualche episodio come dire controverso da parte degli organizzatori che fanno un po' quello che vogliono.
Anche se con tutta probabilità è il torneo più importante e prestigioso, in alcune annate ci sono state rinunce eccellenti, proteste o addirittura giocatori non accettati (un po' quello che è successo quest'anno con gli atleti russi, a causa della guerra in Ucraina). Una delle più grandi particolarità, oltre all'obbligo di vestirsi di bianco e a non giocare di domenica, è l'attribuzione delle teste di serie (che non seguono fedelmente la classifica ATP come avviene negli altri tornei).
Inoltre soprattutto in passato poteva capitare che per la scarsissima propensione alla superficie (quando l'erba era davvero erba) palleggiatori da fondocampo (soprattutto spagnoli) disertavano il trofeo.


IL BOICOTAGGIO DEL 1973
Una delle edizioni più incredibili fu quella del 1973, vinto dal cecoslovacco Jan Kodes sul sovietico Alex Metreveli. L’edizione di Wimbledon del 1973 fu infatti quella del boicottaggio: 81 giocatori tra coloro che sarebbero stati ammessi direttamente in tabellone decisero di non giocare, rinunciando a soldi in nome di un singolo collega; Nikola Pilic. Tra gli assenti c’erano leggende quali gli australiani Laver e Rosewall o come gli americani Ashe e Smith. A quel tempo la Coppa Davis era ancora una faccenda molto seria, talmente seria che la rinuncia di un giocatore a disputare un match della sua Nazionale poteva portare all’esclusione dello stesso non solo dal team, ma dall’intero circuito mondiale. A deciderlo fu la Federazione di un Paese che oggi non esiste più, la Yugoslavia: Nikola Pilic preferì giocare in Canada piuttosto che rappresentare la propria bandiera, e questo atteggiamento fu visto come un atto di sfida, un affronto alla storia che persino Wimbledon decise di non tollerare. 
Al torneo parteciparono comunque alcuni campioni: da Ilie Nastase a un giovane Borg passando per Jimmy Connors. Il primo ranking ufficiale sarebbe arrivato alcune settimane dopo quell’evento, il 23 agosto. Con Nastase numero 1. Il 1973 fu comunque l’anno del boicottaggio di Wimbledon.


RUSSI E BIELORUSSI ESCLUSI DA WIMBLEDON 2022
A causa della guerra, atleti russi e bielorussi non sono stati ammessi al torneo. Una bella botta per Daniil Medvedev, che perderà già la stagione sul rosso per via dell'operazione alla schiena. L'ATP si è dissociata dalla decisione: "È ingiusto escludere i tennisti russi e bielorussi. Può rappresentare un pericoloso precedente"
Dallo scoppio della guerra, gli organizzatori avevano chiesto una presa di posizione precisa contro Putin, che non è arrivata. Il N.2 al mondo aveva detto di "essere per la pace in tutto il mondo" mentre Andrey Rublev, che ha vinto il doppio a Marsiglia con l'ucraino Denys Molchanov, era stato subito molto duro con il governo del suo Paese: "Quello che sta succedendo è terribile. Capisci quanto sia importante la pace nel mondo, e rispettarsi gli uni con gli altri, non importa chi siamo, ed essere uniti. In queste ore molti mi hanno attaccato su internet solo perché sono russo, ma anche se mi tirano pietre io voglio mostrare che sono per la pace. Lo sport unisce".
Oltre a Medvedev ed Andrey Rublev sono stati ovviamente esclusi anche Karen Khachanov, Aslan Karatsev nel maschile ed Aryna Sabalenka, Victoria Azarenka, Anastasia Pavlyuchenkova e Daria Kasatkina.

La risposta dell'ATP non si è fatta attendere: "La possibilità per i giocatori di qualsiasi nazionalità di partecipare ai tornei in base al merito e senza discriminazioni è fondamentale per il nostro Tour. La decisione di Wimbledon di vietare ai giocatori russi e bielorussi di gareggiare nel Regno Unito quest'estate mina questo principio e l'integrità del sistema di ranking ATP. Non è inoltre coerente con il nostro accordo sulle classifiche. In assenza di un cambiamento nelle circostanze, è con grande rammarico e riluttanza che non vediamo altra opzione che rimuovere i punti ATP Ranking da Wimbledon per il 2022. La discriminazione da parte dei singoli tornei semplicemente non è praticabile in un Tour che opera in più di 30 paesi. Apprezziamo molto le nostre relazioni di lunga data con Wimbledon e LTA e non sottovalutiamo le difficili decisioni affrontate nel rispondere alle recenti indicazioni del governo del Regno Unito. Tuttavia, notiamo che si trattava di una guida informale, non di un obbligo, che offriva un'opzione alternativa che avrebbe lasciato la decisione nelle mani dei singoli giocatori che gareggiavano come atleti neutrali attraverso una dichiarazione firmata. Le nostre discussioni interne con i giocatori interessati, infatti, ci hanno portato a concludere che questa sarebbe stata un'opzione più accettabile per il Tour. Separatamente, come annunciato in precedenza, confermiamo che i punti in classifica rimarranno agli eventi ATP Tour a Queen's (ATP 500), Eastbourne (ATP 250) e ATP Challenger nel Regno Unito. Abbiamo preso questa decisione sulla base del fatto che in quelle settimane sono aperte opportunità di gioco alternative ai giocatori russi e bielorussi, a differenza di Wimbledon, che riduce al minimo qualsiasi impatto sull'integrità della classifica. Le sanzioni relative alla violazione delle regole ATP da parte di LTA saranno valutate separatamente. La nostra condanna della devastante invasione russa dell'Ucraina rimane inequivocabile. È stata intrapresa un'azione immediata per sospendere l'evento ATP Tour a Mosca e far competere gli atleti russi e bielorussi sotto bandiere neutrali durante il Tour. Parallelamente, abbiamo continuato il nostro sostegno umanitario all'Ucraina, insieme agli altri organi di governo del tennis, oltre a fornire assistenza finanziaria diretta a molti giocatori colpiti"



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lunedì 24 ottobre 2022

Jamie Vardy, I Problemi Con La Giustizia e lo Shithousery

Gary Neville: "Quando è entrato in scena, era crudo e aggressivo. Giocava come un giocatore non di Premier League"

Jamie Vardy ha esordito in Premier League solo a 27 anni, nel 2014, con il Leicester. Dal Leicester era stato comprato nel 2012 (Championship), dopo una lunga carriera tra i dilettanti (Halifax Town e Fleetwood Town). Prima di diventare professionista, faceva il metalmeccanico a Sheffield. Conosciuto per la sua grinta, spirito di sacrifico e velocità è l'emblema del giocatore che non si arrende mai e che se vuole ottiene tutto quello che vuole.
Il primo gol in Premier League risale al 21 settembre 2014, dove le Foxes battono 5-3 il Manchester Utd. Nel 2015/16 tutti ricorderanno l'incredibile cavalcata del Leicester vittorioso in Premier League, dove Vardy riesce a segnare 24 ore. Al Leicester ad oggi ha già segnato più di 150 reti ed oltre al titolo vinto sotto Claudio Ranieri, vanno considerati anche la FA Cup e il Community Shield vinti nel 2021 allenati da Brendan Rodgers. Nel mentre ovviamente, Vardy ha giocato anche in Europa (sia Champions League che Europa League) ed anche per la nazionale inglese (esordio a 28 anni).

Sir Alex Ferguson: "Vardy è un ottimo esempio di non arrendersi mai e di mantenere una grande fiducia in se stesso. Ha delle risorse adatte al calcio moderno, in particolare ad un club come il Leicester City"


I PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA E LO SHITHOUSERY
Vardy per un periodo ha dovuto utilizzare una cavigliera elettronica e doveva ritirarsi a casa prima delle 6:30 PM, a causa di un suo arresto per una rissa in un pub nel 2007. Ha avuto problemi anche in un Casinò (insulti razziali) e in una discoteca. Inoltre nei primi anni al Leicester ogni sera beveva e si presentava spesso ubriaco agli allenamento. 
Anche se negli anni di Premier League, Vardy ha messo da parte le sue esuberanze fuori dal campo (a parte le bevande energetiche e in particolare la Reb Bull), in Inghilterra è noto per le sue "shithousery" ("sfottò" nei confronti di avversari e tifosi). Ad esempio contro i tifosi del Wolverhampton dopo un suo gol si è portato le mani alla bocca imitando un ululato, per imitare il lupo (simbolo dei Wolves) e poi ha agitato la mano sotto il naso per dire ai tifosi avversari che puzzano. 
In realtà sono tante le provocazioni, qualcuna anche ai tifosi del Leicester stesso che non lo reputavano abbastanza forte. Ai tifosi del Tottenham, mimò il simbolo della Premier League nel 2016/17 (arrivarono poi terzi a fine anno), invece ai tifosi del West Ham un inchino provocatorio. I tifosi del West Bromwich sono stati spesso sbeffeggiati da lui, si ricorda anche l'esultanza rabbiosa in faccia al portiere dell'Huddersfield a seguito di un rigore realizzato. Una delle più celebri è stata l'imitazione dell'aquila per sbeffeggiare i tifosi del Crystal Palace (il cui simbolo è proprio un'aquila).



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martedì 11 ottobre 2022

Città Americane Con Più Titoli: MLB, NBA, NFL, NHL

In questo articolo riporterò le città americane più vincenti nei principali quattro sport: baseball MLB, basket NBA, football americano NFL ed hockey su ghiaccio NHL. Sono state considerate anche le franchigie canadesi (vittoriose soprattutto in NHL). Sono state riportate tutte le città con almeno 3 titoli.


NEW YORK: 49
MLB: 34 (New York Yankees: 27, New York Giants: 5, New York Mets: 2)
NBA: 2 (New York Knicks: 2)
NFL: 5 (New York Giants: 4, New York Jets: 1)
NHL: 8 (New York Rangers: 4, New York Islanders: 4)


BOSTON: 38
MLB: 9 (Boston Red Sox: 9)
NBA: 17 (Boston Celtics: 17)
NFL: 6 (New England Patriots: 6)
NHL: 6 (Boston Bruins: 6)


LOS ANGELES: 28
MLB: 7 (Los Angeles Dodgers: 7)
NBA: 17 (Los Angeles Lakers: 17)
NFL: 2 (Los Angeles Rams: 2)
NHL: 2 ( Los Angeles Kings: 2)


MONTREAL: 24
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 0
NHL: 24 (Montreal Canadiens: 24)


CHICAGO: 19
MLB: 6 (Chicago White Sox: 3, Chicago Cubs: 3)
NBA: 6 (Chicago Bulls: 6)
NFL: 1 (Chicago Bears: 1)
NHL: 6 (Chicago Blackhawks: 6)


DETROIT: 18
MLB: 4 (Detroit Tigers: 4)
NBA: 3 (Detroit Pistons: 3)
NFL: 0 
NHL: 11 (Detroit Red Wings: 11)


PITTSBURGH: 16
MLB: 5 (Pittsburgh Pirates: 5)
NBA: 0
NFL: 6 (Pittsburgh Steelers: 6)
NHL: 5 (Pittsburgh Penguins: 5)


TORONTO: 16
MLB: 2 (Toronto Blue Jays: 2)
NBA: 1 (Toronto Raptors: 1)
NFL: 0
NHL: Toronto Maple Leafs: 13)


SAN FRANCISCO: 15
MLB: 3 (San Francisco Giants: 3)
NBA: 7 (Golden State Warriors: 5, San Francisco Warriors: 2)
NFL: 5 (San Francisco 49ers: 5)
NHL: 0


PHILADELPHIA: 13
MLB: 7 (Philadelphia Athletics: 5, Philadelphia Phillies: 2)
NBA: 3 (Philadelphia 76ers: 3)
NFL: 1 (Philadelphia Eagles: 1)
NHL: 2 (Philadelphia Flyers: 2)


ST.LOUIS: 13
MLB: 11 (St Louis Cardinals: 11)
NBA: 1 (St.Louis Hawks: 1)
NFL: 0 
NHL: 1 (St.Louis Blues: 1)


DALLAS: 7
MLB: 0
NBA: 1 (Dallas Mavericks: 1)
NFL: 5 (Dallas Cowboys: 5)
NHL: 1 (Dallas Stars: 1)


MIAMI: 7
MLB: 2 (Miami Marlins: 2)
NBA: 3 (Miami Heat: 3)
NFL: 2 (Miami Dolphins 2)
NHL: 0


WASHINGTON: 7
MLB: 2 (Washington Nationals: 1, Washington Senators: 1)
NBA: 1 (Washington Wizards: 1)
NFL: 3 (Washington Redskins: 3)
NHL: 1 (Washington Capitals: 1)


COLORADO: 6
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 3 (Denver Broncos: 3)
NHL: 3 (Colorado Avalanche: 3)


BALTIMORA: 6
MLB: 3 (Baltimore Orioles: 3)
NBA: 1 (Baltimore Bullets: 1)
NFL: 2 (Baltimore Ravens: 2)
NHL: 0


EDMONTON: 5
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 0
NHL: 5 (Edmonton Oilers: 5)


CINCINNATI: 5
MLB: 5 (Cincinnati Reds; 5)
NBA: 0
NFL: 0
NHL: 0


TAMPA BAY: 5
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 2 (Tampa Bay Buccaneers: 2)
NHL: 3 (Tampa Bay Lightning: 3)


SAN ANTONIO: 5
MLB: 0
NBA: 5 (San Antonio Spurs: 5)
NFL: 0
NHL: 0


OAKLAND 
MLB: 4 (Oakland Athletics: 4)
NBA: 0
NFL: 0
NHL: 0


GREEN BAY: 4
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 4 (Green Bay Packers: 4)
NHL: 0


KANSAS: 4
MLB: 2 (Kansas City Royals: 2)
NBA: 0
NFL: 2 (Kansas City Chiefs: 2)
NHL: 0


ATLANTA: 3
MLB: 2 (Atlanta Braves: 2)
NBA: 1 (Atlanta Hawks: 1)
NFL: 0
NHL: 0


LAS VEGAS: 3
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 3 (Las Vegas Raiders: 3)
NHL: 0


MILWAUKEE: 3
MLB: 1 (Milwaukee Braves: 1)
NBA: 2 (Milwaukee Bucks: 2)
NFL: 0
NHL: 0


HOUSTON: 3
MLB: 1 (Houston Astros: 1)
NBA: 2 (Houston Rockets: 2)
NFL: 0
NHL: 0


NEW JERSEY: 3
MLB: 0
NBA: 0
NFL: 0
NHL: 3 (New Jersey Devils: 3)


CLEVELAND: 3
MLB: 2 (Cleveland Indians: 2)
NBA: 1 (Cleveland Cavaliers: 1)
NFL: 0
NHL: 0


AGGIORNATO ALL' 1 AGOSTO 2022



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domenica 11 settembre 2022

La Regina Elisabetta e Il Suo Rapporto Con Lo Sport

La Regina Elisabetta nata nel 1926 a Londra ha regnato per 70 anni, lasciando un profondo segno nel suo tempo ma anche nello sport. Sua Maestà è morta l'8 settembre 2022, a 96 anni, nella residenza scozzese di Balmoral, a lei molto cara, perché lì viveva a contatto con la natura. A livello sportivo, per nessuna ragione al mondo perdeva un Grand National, corsa nella quale hanno spesso partecipato (e qualche volta vinto) i cavalli della sua scuderia. Si diceva che ogni mattina leggesse Racing Post.
Il resto dello sport lo viveva spinta dall’amore per la bandiera. I suoi settant’anni di regno ha attraversato, suo malgrado, anche la storia dello sport e non solo quello britannico. Nel 1966, a 40 anni (13 anni dopo la sua incoronazione), è stata lei a consegnare la Coppa del Mondo, a Bobby Moore, capitano inglese dell'epoca. Tuttavia è quasi simbolico che il suo ultimo messaggio ufficiale in ambito sportivo sia stato per le calciatrici inglesi, dopo il trionfo all’Europeo: "Il vostro successo va al di là del trofeo che avete conquistato con merito. Voi d’ora in poi sarete prese a modello, e un esempio per le donne di oggi e delle future generazioni" 
Dopo aver presenziato ad Euro 96 che si svolgeva in Inghilterra (con gli inglesi eliminati ai rigori dalla Germania in semifinale), nel 2021 la Regina non era presente a Wembley in occasione della finale degli europei Inghilterra-Italia ma alla vigilia dell'incontro inviò una lettera al CT dei bianchi Southgate: "55 anni fa sono stata abbastanza fortunata da consegnare la Coppa Rimet a Bobby Moore. Voglio inviare i miei complimenti, e quelli della mia famiglia, alla squadra per aver raggiunto la finale e rivolgere i miei sinceri auguri per domani, nella speranza che la storia ricordi non solo i successi, ma anche lo spirito, l'attaccamento e l'orgoglio che avete fin qui dimostrato".
Tra i reali, erano presenti il Principe William (primogenito di Carlo III e Diana Spencer), la compagna Kate Middleton e il primogenito George.
A livello di tifo calcistico, alla Regina è sempre stato assegnato un affetto per Millwall, West Ham ed Arsenal, che resta l’unica squadra a essere stata ricevuta per un the a Buckingham Palace (nell’occasione si narra di un dialogo fra Sua Maestà e lo spagnolo Cesc Fabregas). Per il calcio comunque, spesso, aveva espresso pareri contrastanti dicendo: "Uno sport e un business difficile, i calciatori spesso sono prime donne ma si tratta di un gioco meraviglioso".
Viene citato il West Ham a causa della sua ammirazione per il manager Ron Greenwood e per Bobby Moore. Il suo giocatore preferito nel nuovo millennio era Michael Owen.
Nelle strade di Glasgow, in Scozia, a seguito della sua morte sono comparsi dei murales con su scritto "Fuck The Queen" (scritta da tifosi del Celtic), in seguito la scritta è stata coperta da "Kill The Pope" (lasciata dai tifosi dei Rangers).
Stranamente in settant’anni di regno ha assistito ad una partita del torneo di Wimbledon solo quattro volte (malgrado sino al 2017 era stata proprietaria dell'All England Lawn Tennis).  L'ultima sua visita fu nel 2010 vinto da Roger Federer e Serena Williams.
L’anno scorso, invece, aveva espresso una certa curiosità per la ginnastica: aveva incontrato gli atleti inglesi che avevano partecipato alle Olimpiadi di Tokyo e dopo un paio di battute sulla loro altezza, aveva confessato al campione olimpico di tuffi Tom Daley: "Amo guardare i ginnasti perché le cose che fanno non sembrano possibili, forse dovrei provare con la ginnastica". Alle Olimpiadi 2012 tutti si ricordano la meravigliosa scena nell’inaugurazione dei Giochi di Londra, nella quale la regina aveva recitato con Daniel Craig, allora il James Bond in carica, e che aveva reso memorabile la sua partecipazione alla cerimonia con scene spettacolari in elicottero e con il paracadute. La quinta di una serie incredibile e unica per un essere umano. Elisabetta, infatti, come capo di stato di Gran Bretagna, Canada e Australia ha assistito ai Giochi di Melbourne 1956, Montreal 1976, Calgary 1988, Sydney 2000, Vancouver 2010 e Londra 2012, stabilendo un primato difficilmente uguagliabile. Nel 1976 a Montreal, la figlia Anna, ha partecipato come atleta del Regno Unito alle gare di dressage (senza tuttavia ottenere risultati). In onore della Regina è stato allestito il 'Royal Meeting' all'ippodromo di Ascot: alla giornata di corse, alla quale non è mai mancata, è ancora oggi d'obbligo un abbigliamento elegante e l'utilizzo del tradizionale un cappello. Nelle sue residenze Elisabetta II ha allevato cavalli purosangue. La Regina è stata molto legata anche al Rugby: nel 1999 a Cardiff premiò il capitano dell'Australia, John Eales dopo la vittoria del Mondiale sulla Francia. 
Successore al trono sarà Carlo III (tifoso del Burnley), si ricorda la sua prima moglie, Diana Spencer, morta tragicamente in un misterioso incidente stradale nel 1997, inseguita da TV e paparazzi. La Regina aveva puntato molto sul matrimonio tra Carlo e Diana. All'epoca il suo primogenito non sembrava intenzionato a mettere la testa a posto troppo occupato nelle sue passioni ovvero la caccia e a condividere il suo letto con la donna di cui era innamorato, allora e per sempre: Camilla Shand, sposata Parker Bowles. E quindi la decisione di spingerlo verso un matrimonio che mettesse in sicurezza la monarchia, trovando la donna giusta per essere al suo fianco quando sarebbe diventato Re è stata fortemente influenzata da Elisabetta II. Diana, appartenente ad una famiglia molto vicina alla casa reale sembrava la candidata perfetta, almeno sulla carta. A16 anni Diana riceve, chiuso da sigillo reale, l’invito al trentesimo compleanno del principe. Quando, qualche tempo dopo, Elisabetta accorda a Carlo il permesso per invitare Lady Diana Spencer a Balmoral, i giochi sono fatti. Quando arriva il giorno del matrimonio, il 29 luglio 1981, mentre 750 milioni di spettatori sparsi in 74 paesi del mondo assistono al royal wedding sognando "la favola", Diana vive il suo incubo cercando poche ore prima addirittura di fuggire. La principessa del Galles Diana non sopportava la pioggia, i cavalli, i cani, le battute di caccia, le ore che Carlo passava a pescare nel fiume Dee dunque non c'erano di certo le premesse per un matrimonio idilliaco. Tra Diana e il marito poi c’era sempre il fantasma dell'amante Camilla, ad agitare i sonni della principessa. Disperata, Diana aveva cominciato a chiamare Buckingham Palace, chiedendo di poter parlare con la suocera. A nulla valgono le lunghe passeggiate a Balmoral in compagnia della regina, che porta Diana con sé nella speranza di riscuotere in lei interesse per tutto quello che la famiglia reale ama (la natura, i cavalli, il rigido clima scozzese) con l’effetto invece di aumentarne il disgusto. Sempre più triste per la freddezza di Carlo, la principessa scivola pian piano nella bulimia. L’arrivo del primo figlio William, nel 1982, riavvicina Diana e la Regina, almeno apparentemente. La gravidanza però complica lo stato di salute di Diana, per via delle nausee mattutine che, congiunte alla bulimia, le portano una depressione post partum. La nascita del secondogenito Harry, nel 1984 peggiora la situazione. 
In cerca di attenzioni, Diana inizia presto a capire di poter trovare nei flash dei fotografi l’attenzione che suo marito non le concede e l’apprezzamento che Sua Maestà non le esprime. Inizia così la seconda fase della sua vita fatta di abiti di alta moda (noto il suo legame con stilisti come Gianni Versace) e di scoop dei fotografi che le sono sempre dietro. L'inclinazione del rapporto derivano dagli scandali legati all'uscita del libro di Andrew Morton "Diana her true story", davanti alla quale la Regina non può più essere conciliante. Elisabetta II resta sbalordita quando la biografia di Morton arriva nelle sue mani. Da ogni parte si nega la partecipazione di Diana al libro e lei assicura di esserne all’oscuro. Il 20 novembre 1995 la BBC trasmette la celebre intervista a Lady D dove lei pronuncia la famosa frase riguardo a Camilla: "Eravamo in tre in questo matrimonio, un po' troppo affollato". Non c'è più nulla da salvare, la regina impone a Carlo e Diana il divorzio. Nel 1992, ad occupare le pagine dei tabloid sono gli scandali seguiti alle rivelazioni sulle telefonate intime tra il futuro Re e Camilla. Come può la Regina perdonare tutto questo? La fama di Diana, le sue azioni benefiche, i continui cambi di look, i flirt supposti o vero sono continui attentati al protocollo e alla macchina reale. La popolarità di Diana cresce senza freni e l'unico legame felice con la casa reale è l'immenso affetto che la lega ai figli che cerca di far crescere come ragazzi normali infrangendo le regole di Buckingham Palace. Sono famosi gli strappi al protocollo che Diana mette in atto per permettere a William e Harry di mangiare un hamburger e patatine come ragazzini normali. Ma anche questi momenti risultano "intemperanze" agli occhi della regina. La loro relazione si conclude con lo schianto della Mercedes della principessa del Galles sul tredicesimo pilone del ponte parigino de l’Alma, il 31 agosto 1997. Diana è in auto con il suo ultimo amante, Dodi Al-Fayed, inseguita dai soliti paparazzi. La folle corsa finisce in modo drammatico. Nascono complotti, cospirazioni, si dice che siano stati i servizi segreti britannici a provocare la sua morte, la verità non si saprà mai.
La morte di Diana sconvolge il mondo e porta Elisabetta sul banco degli imputati: "Quello che vi dirò, come regina e come nonna, viene dal cuore. Primo, voglio rendere omaggio a Diana personalmente. Era un essere umano eccezionale e dotato. Nei momenti buoni e in quelli cattivi, non ha mai perso la capacità di sorridere e ridere, né di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. L’ho ammirata e rispettata per la sua energia e il suo impegno verso gli altri e in particolare per la sua devozione verso i suoi due ragazzi. Questa settimana a Balmoral siamo rimasti uniti nel cercare di aiutare William e Harry a venire a patti con la devastante perdita che sia loro che il resto di noi ha subìto". I funerali di Stato, con i figli che seguono il feretro commuovendo il mondo intero, vedono infine l'ultimo omaggio della Regina a Diana: come si vede nel video, la sovrana si inchina leggermente alla donna che ha messo in pericolo la monarchia ma che ha anche insegnato a tutti come si parla al popolo.


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sabato 6 agosto 2022

Il Football Negativo e Le Long Ball Di Paul Hart: Portsmouth e QPR

Spesso etichettato come un manager reo di adottare "tattiche negative" (4-5-1) e di "long ball", Paul Hart se si esclude l'esperienza con Chesterfield e Nottingham Forest non è mai durato più di 3 anni con un singolo club. La sua carriera recita una mediocre % di vittoria del 29.9% con i picchi avuti proprio con Chesterfield e Forest. Con il Nottingham ebbe il merito di sviluppare molto il settore giovanile ad inizio millennio, nel 2002/03 guidò il Forest agli spareggi per salire in prima divisione ma perse 5-4 contro lo Sheffield Utd in semifinale. Venne esonerato dal Forest nella stagione successiva dopo una striscia di 14 partite senza vittorie.
Per il resto un sacco di record negativi come l'esordio flash con il Queens Park Rangers (5 partite) e la disastrosa % di vittorie con lo Swindon (9% su 11 partite da manager). Dopo l'esonero nei Rushden & Diamonds (8 partite senza vittorie nel 2006), molti se lo ricorderanno in Premier League al Portsmouth nel 2009 quando sostituì Tony Adams riuscendo a salvare i Pompies dalla retrocessione. Era l'ambizioso (e spendaccione) Portsmouth di Harry Redknapp (Glen Johnson, Lassana Diarra, Niko Kranjkar, Peter Crouch, Sulley Muntari, etc) che vinse anche la FA Cup nel 2007/08. Redknapp poi andato al Tottenham venne sostituito dal disastroso regno di soli 4 mesi sotto Tony Adams. 

Paul Hart al Daily Mirror: "Ascolto i tifosi e dicono che siamo molto negativi, non lo capisco. Abbiamo colpito il palo in ogni partita, abbiamo avuto la possibilità di vincere ogni partita e in questo includo quella contro il Chelsea. Il motivo per cui ci troviamo in questa situazione è dovuto a una serie di fattori che potrebbero dover essere affrontati in estate. In questo momento sappiamo dove siamo, dobbiamo avere un po' di realismo e non essere troppo avventati o stupidi. Ovviamente, ci sono partite che sentivamo di dover vincere. Dobbiamo lavorare su queste basi"

Hart malgrado non sia mai stato amato dai suoi tifosi (si ricordano i fischi dopo il 2-2 contro il fanalino di coda West Bromwich) appunto riuscì a salvare il club e rinnovò per 2 anni a luglio 2009 ma il Portsmouth iniziò a navigare in cattive acque a causa dei problemi economici.

Portsmouth (4-5-1) 
James
Johnson, Campbell, Distin, Hreidarsson
Pennant, Basinas, Davis, Kranjcar, Nugent
Crouch

Paul Hart (dopo 11 sconfitte in 22 partite): "Cosa ho da temere? So cosa faccio giorno dopo giorno, quindi non ho nulla da temere"
Tuttavia, poco dopo, a causa di carenza di risultati e club quasi in amministrazione controllata fu esonerato dopo un inizio stagionale con sole 2 vittorie in 13 partite (7 sconfitte nelle prime 7 partite). In seguito venne messo sotto contratto dal QPR dove in 5 partite giocò quasi esclusivamente con palle lunghe e pare che fu questo a costargli il posto da manager. La sconfitta interna per 3-2 contro lo Sheffield United in FA Cup davanti a oltre 5.000 fan è stata la goccia che fece traboccare il vaso per il suo esonero, regno durato solo 28 giorni (un po' come Tommy Docherty nel 1968 durato lo stesso numero di giorni). Dopo la breve esperienza al Crystal Palace, il disastroso record negativo allo Swindon Town con 1 vittoria in 11 partite. La sua carriera come manager finisce al Notts County con 3 pareggi nel 2015.



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sabato 30 luglio 2022

Nazionali UK Contro Emisfero Sud ed Italia: Scontri Diretti (Rugby)

In questo articolo vedremo tutti i testa a testa tra le 4 nazioni del Regno Unito (compresa l'Irlanda) di Rugby con quelle dell'Emisfero Sud più Francia ed Italia. Le prime 4 partecipano al "The Rugby Championship" (chiamato prima Thee Nations, senza l'Argentina). Sono considerati tutti i match ufficiali ed anche i test match.


GALLES
Contro l'Argentina: 14 vittorie, 6 sconfitte ed 1 pareggio
Contro l'Australia: 13 vittorie, 31 sconfitte ed 1 pareggio
Contro la Francia: 51 vittorie, 49 sconfitte e 3 pareggi
Contro l'Italia: 28 vittorie, 3 sconfitte e 1 pareggio
Contro la Nuova Zelanda: 3 vittorie, 34 sconfitte e 0 pareggi
Contro il Sud Africa: 7 vittorie, 32 sconfitte e 1 pareggio


INGHILTERRA
Contro l'Argentina: 19 vittorie, 5 sconfitte ed 1 pareggio
Contro l'Australia: 28 vittorie, 26 sconfitte ed 1 pareggio
Contro la Francia: 60 vittorie, 43 sconfitte e 7 pareggi
Contro l'Italia: 30 vittorie, 0 sconfitte e 0 pareggi
Contro la Nuova Zelanda: 8 vittorie, 33 sconfitte ed 2 pareggi
Contro il Sud Africa: 16 vittorie, 27 sconfitte e 2 pareggi


IRLANDA
Contro l'Argentina: 13 vittorie, 6 sconfitte e 0 pareggi
Contro l'Australia: 14 vittorie, 22 sconfitte ed 1 pareggio
Contro la Francia: 36 vittorie, 59 sconfitte e 7 pareggi
Contro l'Italia: 31 vittorie, 4 sconfitte e 0 pareggi
Contro la Nuova Zelanda: 5 vittorie, 30 sconfitte ed 1 pareggio
Contro il Sud Africa: 8 vittorie, 18 sconfitte e 1 pareggio


SCOZIA
Contro l'Argentina: 11 vittorie, 11 sconfitte e 0 pareggi
Contro l'Australia: 12 vittorie, 22 sconfitte e 0 pareggi
Contro la Francia: 39 vittorie, 57 sconfitte e 3 pareggi
Contro l'Italia: 26 vittorie, 8 sconfitte e 0 pareggi
Contro la Nuova Zelanda: 0 vittorie, 30 sconfitte e 2 pareggi
Contro il Sud Africa: 5 vittorie, 23 sconfitte e 0 pareggi


ALBO D'ORO COPPA DEL MONDO (1987-2019)
Nuova Zelanda e Sud Africa: 3
Australia: 2
Inghilterra: 1


ALBO D'ORO 6 NAZIONI (1883-2023)
Inghilterra e Galles: 39
Francia: 26
Irlanda:23 
Scozia: 22


ALBO D'ORO THREE NATIONS/THE RUGBY CHAMPIONSHIP (1996-2022)
Nuova Zelanda: 19
Australia e Sud Africa: 4


AGGIORNATO AL 15 APRILE 2023


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sabato 16 luglio 2022

Il Saluto Nazista Come Festeggiamento: I Casi Barton, Anelka, Shearer

Sono tanti i calciatori ad esser finiti nel mirino della critica per aver osteggiato un "presunto" saluto nazista per festeggiare la loro rete.
Uno dei casi più noti fu quello di Giorgios Katidis, centrocampista dell'AEK Atene, poi messo fuori rosa dalla squadra e bandito anche dalle nazionali.
Ci sono stati casi anche di giocatori più noti.
Nel 2010 Joey Barton (poteva mancare lui?) a seguito di una rete contro l'Aston Villa (quando militava con il Newcastle) era stato costretto a respingere le accuse del saluto nazista. La controversa celebrazione di Barton gli costò un mare di critiche.
Si difese dicendo che c'era solo un riferimento ai famosi baffi che doveva continuare a far crescere fino a quando il Newcastle non avrebbe vinto in Premier League.
Ma Barton ha insistito dopo la partita: "Stavo semplicemente dicendo: i baffi stanno andando".
Nikolas Anelka nel 2013 era stato squalificato dalla Federazione inglese per 5 giornate perchè quando militava nel West Bromwich esultò mimando il gesto della quenelle, ritenuto simbolo antisemita (cioè una variante del saluto nazista o del gesto dell'ombrello). Anelka aveva esultato dopo aver segnato un gol nel match di campionato del 28 dicembre 2013 contro il West Ham.
L'attaccante si era difeso negando che il gesto, considerato come un un saluto nazista invertito, avesse riferimenti antisemiti. La Commissione disciplinare della FA però decise di squalificare il giocatore, infliggendogli anche una multa di 80.000 sterline. La quenelle era stata resa popolare dal comico francese Dieudonné M'Bala M'Bala, condannato più volte in Francia per incitamento all'odio razziale e per antisemitismo.
Più o meno in quel periodo alcuni tifosi del Tottenham vennero accusati di aver usato la parola "yid" nelle partite della propria squadra (yid sta per "ebreo". Secondo alcuni l'etimologia della parola è offensiva, secondo altri no. Qui la cosa è molto controversa perchè in genere la tifoseria del Tottenham è considerata di origine ebrea quindi i tifosi rivali usano questo termine in modo dispregiativo. Pare però che i tifosi Spurs si identificano tramite questa parola con orgoglio).
I tifosi Spurs vennero accusati di aver usato parole e comportamenti minacciosi ed offensivi.
Il club sottolineò la propria posizione sul mantenimento di "tolleranza zero sugli abusi antisemiti".
Un modo di esultare rimasto nella storia della Premier League e della nazionale inglese fu sicuramente quello di Alan Shearer. Un gesto che ha sempre ricordato il saluto nazista, anche se pare difficile immaginare che una persona patriottica ed intelligente come Alan si riferisse a quello.
Per rendere della caratura di Shearer (tra i più forti giocatori degli anni 90 a livello mondiale) basti dire che è il miglior cannoniere del Newcastle in patria (206 reti) e in Europa (30), detiene il primato di ben 5 reti realizzate in un'unica partita, miglior marcatore di tutti i tempi della PL (260 reti), diverse volte capocannoniere del campionato (1995, 1996 e 1997) e di Euro 1996, inserito nella top 100 dalla FIFA. Vincitore anche di un campionato nel 1994/95 con il Blackburn Rovers.
Shearer non è mai stato criticato per il suo modo di esultare, anche se come detto all'inizio pare difficile che il riferimento fosse antisemita.


SIGNIFICATO DEL SALUTO NAZISTA E I CONFLITTI BELLICI
Ma qual è il significato del saluto nazista? Si tratta di una variante del saluto romano (utilizzato nell'antica Roma e poi ripreso dal fascismo) adottato dalla Germania negli anni 20. Per Hitler incarnava lo spirito guerriero dei germani, mentre Himmler (capo delle squadre di protezione SS) lo credeva come un gesto di giuramento. Durante il Terzo Reich veniva utilizzato dai tedeschi nei comizi o come scambio di saluti tra cittadini o/e ufficiali.
Tra Inghilterra e Germania c'è sempre stata una grande rivalità e non solo calcistica (una nota massima di Gary Lineker, ex grande centravanti inglese, è "il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince"), per questo è assolutamente improbabile che l'allusione di Shearer fosse al nazismo. Al di là del calcio e parlando di storia, la prima guerra mondiale vide queste due nazioni ai ferri corti proprio perchè l'Inghilterra era una grande potenza coloniale ed industriale e non tollerava la concorrenza commerciale della Germania. Quando la Germania dichiarò guerra alla Serbia, le potenze Francia e Russia si schierarono con i serbi. Quando i tedeschi invasero il Belgio e dichiararono guerra a russi e francesi, l'Inghilterra (facendo parte della Triplice Intesa) fu costretta ad entrare nel conflitto a fianco di quest'ultimi.
La prima guerra mondiale vedrà la vittoria della Triplice Intesa (Gran Bretagna, Russia e Francia), mentre furono sconfitti gli imperi centrali (quello austro-ungarico e quello germanico).
Per quanto riguarda la seconda guerra mondiale, i due principali schieramenti contrapposti durante il conflitto furono l'Asse (Germania, Italia, Giappone, poi Finlandia, Romania, Ungheria, Bulgaria) e gli Alleati (Inghilterra, USA, Francia ed URSS). La guerra venne vinta ancora una volta dagli Alleati e si concluse con la resa tedesca e i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.


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venerdì 24 giugno 2022

L'Improvvisata Esperienza Da Manager Di Gary Neville A Valencia

Daily Mail: "Gary Neville non è più il più intelligente della stanza"

Gary Neville non ha bisogno di molte presentazioni: bandiera del Manchester United, simbolo della Nazionale Inglese. 12 campionati inglesi, 4 FA Cup, 2 Champions League e 2 mondiali per club, i trofei di maggior spessore vinti. Oltre 400 presenze nei Red Devils e 85 nella nazionale inglese. Terzino destra aiutato dalla generazione di fenomeni del Manchester United degli anni 90, ovvero Paul Scholes, Ryan Giggs, David Beckham, Nicky Butt e suo fratello Phil Neville.  "The Class Of 92" hanno acquisito il club inglese Salford (Greater Manchester) nel 2014 subito portato in League Two, nel giro di qualche anno, tra i professionisti (era in settima divisione).
Ritiratosi dal calcio, ovvero nel 2012, Gary è diventato uno degli opinionisti di calcio più stimati a livello mondiale. Ha cominciato a lavorare per Sky Sport UK e a scrivere per la BBC. Grande esperto di tattica e di sketch con Carragher, suo ex rivale. In campo, fedelissimo di Sir Alex Ferguson, sapeva alla perfezione come e quando doveva muoversi dalla linea difensiva per spingere in avanti e tornare poi indietro. Con in mano il microfono la stessa cosa: si è sempre subito sentito a suo agio, nelle veste di opinionista. Sui social da anni, insieme a Carragher, i due hanno addirittura un hashtag personale di coppia, ovvero #Carraville. 
Nel 2019, all’inizio di una stagione di Premier League, quella poi vinta dal Liverpool (2019/20), Neville dichiarò "Credo proprio che se i Reds dovessero vincere la Premier, dovrò andare in Papua Nuova Guinea". Un commento a causa degli sfottò che gli sarebbero arrivati dai tifosi del Liverpool.
Il Liverpool effettivamente vinse il campionato, il 19esimo della sua storia (l'ultimo risaliva al 1990), venne creato un video in cui Carragher, lo cercava per tutta l’Inghilterra a suon di "Where is Gary Neville?". La scena finale del video vede un uomo di spalle, in aeroporto, con un biglietto in mano per la Papua Nuova Guinea.

Alan Shearer: "Non gli dispiaceva andare avanti, ma gli piaceva difendere ed era molto bravo. Era anche bravo a mettere le palle in area e gli piaceva attaccare, ma grazie alla sua forma fisica e agilità, poteva salire e scendere sulla linea laterale. Era un ottimo difensore e un organizzatore"

Paul Gascoigne: "Ho avuto la fortuna di giocare con dei grandi terzini destri, vedi i terzini di oggi, che avanzano, tornano indietro e lanciano cross e la gente dice che questo è il nuovo gioco, ma lui lo faceva 15 anni fa. Era un ragazzo molto tranquillo ed era un uomo squadra. Era un ragazzo che non avresti mai visto fare jogging, era su e giù per quella linea. Era un giocatore onesto"


IL FALLIMENTO DA ALLENATORE DEL VALENCIA
Praticamente dal nulla, da un giorno all'altro, il 2 dicembre del 2015 il Valencia annunciava di aver messo sotto contratto l’inglese come nuovo allenatore della prima squadra, in un momento critico di risultati per il club (6 punti dalla zone Champions League). Nuno Espirito Santo aveva lasciato il club per contrasti con la dirigenza. Un giornalista gli chiede: "sei pronto per tutto questo?", lui risponde "lo scopriremo".

"Sono molto emozionato e orgoglioso di aver ricevuto questa grande occasione. Il Valencia è un club enorme, di immenso prestigio, ricordo benissimo quando l'ho affrontato da giocatore: i suoi tifosi hanno grande passione e lealtà"

Si presentava con queste parole ad inizio dicembre ai tifosi del Valencia. Gary aveva nessuna esperienza da allenatore e la sua parentesi in panchina (nonostante la presenza del fratello Phil come collaboratore tecnico) fu un autentico disastro. 
Quando tutti gli chiedono perchè nelle sue condizioni (senza conoscere la lingua e senza aver mai allenato) aveva accettato l'incarico: "Quando ero giocatore, questo era un posto terribile in cui giocare fuori casa. So quanto può intimidire e la sfida è questa". 
Nominato a dicembre, come detto, venne allontanato dal Valencia soltanto nel marzo successivo, ufficialmente con una risoluzione contrattuale. Va sottolineato che nella negativa esperienza ci furono anche tanti infortuni (molti giocatori della primavera portati in panchina) e cessioni importanti (tra cui Otamendi ceduto al Manchester City). Neville ha iniziato ad allenare il Valencia con l’intento di schierare la squadra con un 4-3-3 o un 4-2-3-1, invitando i calciatori a giocare con la palla a terra fin dalla difesa e cercando di evitare i lanci lunghi. Poi è passato al 4-4-2 e 4-1-4-1. Neville ha utilizzato come centrali Mustafi, Aderlan e Abdennour, i quali commisero diversi errori sia difensivi che nell'impostazione della manovra dal basso. Sotto Neville si è spesso vista una pressione confusionaria e disorganizzata che ha lasciato spazi vuoti in mezzo al campo, favorendo così la rapida avanzata delle squadre avversarie.

Uno dei più grandi problemi fu la lingua: "Già dal primo discorso alla squadra ho capito che sarebbe stato complicato trasmettere qualcosa. Parli, poi aspetti che il traduttore traduca, poi continui a parlare e poi aspetti ancora. Non sai nemmeno se quello che sta dicendo il traduttore è esattamente quello che volevi dire"

Gary Neville esce a dicembre dalla Champions League, con una sconfitta decisiva contro il Lione (il Valencia colpisce un palo, il Lione trova un gol assurdo e uno in contropiede). Retrocesso in Europa League, esce subito anche da questa competizione nel doppio confronto tutto spagnolo contro l’Athletic Bilbao (gol decisivo dei baschi viziato da uno stop di mano). Dalla Copa del Rey esce in semifinale contro il Barcellona perdendo 7-0 (etichettata come "Una delle più brutte esperienze mai vissute nel calcio"). 
Realizza un filotto di 9 partite senza vincere, il primo pareggio contro l'Eibar il 12 dicembre 2015 dove afferma ("capisco che prendermi sia stato un grosso rischio"), la prima vittoria arriva il 16 febbraio 2016: 2-1 all'Espanyol. 

A seguito del pareggio con l'Eibar: "Fossi nella testa di un tifoso sarei sicuramente scettico, perché non dovrei essere scettico? Se fossi un tifoso del Valencia o un reporter, direi: ‘È un rischio, è un grosso rischio’ e penso che sia un grosso rischio anche per me. Ma il rischio che sto correndo è gestibile perché conosco i proprietari, cosa vogliono fare con il Valencia e cosa succederà anche dopo questa stagione"

Va però ricordato che riuscì a pareggiare sia contro il Real Madrid che contro il Barcellona, ed è arrivato in semifinale (poi persa malamente contro il Barcellona come detto) di Coppa del Re dopo aver eliminato il Granada e il Las Palmas. Si ricorda una dura protesta dopo la sconfitta interna 0-2 contro il Celta, con i tifosi che cantavano "Gary vattene ora" e i classici fazzoletti bianchi di disapprovazione. Per il resto anche molta sfortuna come nella partita contro lo Sporting Gijon (con Negredo che sbaglia l'impossibile) o quella contro il Betis (gol subito su errore difensivo, tante reti sbagliate dai suoi in avanti, un gol ingiustamente annullato ed infortuni in ruoli già martoriati dalle assenze). Una delle ultime partite è il derby perso con il Levante:

"Volevo scusarmi con i tifosi del Valencia. Non posso dire, come ho fatto alte volte, 'beh la squadra ha avuto un paio di opportunità che non abbiamo colto'. Stavolta non difenderò niente e nessuno. Non difenderò loro, la nostra prestazione, me stesso. Is absolutely unacceptable every single thing"

Nella Liga vince 3 partite su 16 giocate (5 pareggi e 8 sconfitte) e non mantiene mai la porta inviolata. Complessivamente guida il Valencia per 28 partite vincendo in 10 occasioni. Vista comunque la situazione del Valencia nei 5 anni successivi si può anche dire che Neville fu l'uomo sbagliato nel club sbagliato al momento sbagliato, immerso in una crisi che era impossibile invertire.

Dopo la risoluzione contrattuale: "È stata una decisione senza senso. Non avrei mai dovuto accettare l’offerta del Valencia: non ero abbastanza qualificato e non mi svegliavo ogni mattina col pensiero di dover allenare una squadra. Avevo troppi impegni. Lavorare per Sky, il giornale e il lavoro col Salford, oltre che alla Nazionale. Pianifico tutto nella mia vita, da cosa fare nei prossimi tre anni a quale té bere nel pomeriggio del giorno dopo. E quando prendo decisioni istintive le sbaglio tutte: allenare il Valencia, aprire un night club, gestire un ristorante. Tutti fallimenti della mia vita, ogni volta che agisco d’istinto, sbaglio"


LE STRANEZZE DI GARY NEVILLE A VALENCIA
Su 16 partite giocate in Liga, manda in campo 16 formazioni diverse. In queste 16 partite, manda in campo tutti e 3 i portieri. Al suo primo allenamento, per poter osservare i movimenti dall’alto, preferisce posizionare una troupe con telecamera sopra una gru a bordo campo (al posto dei droni). 
Curiosi anche i vari allenamenti dove rincorre i giocatori e grida in uno spagnolo traballante.
Contro la Real Sociedad, i suoi giocatori sbagliano l'impossibile ma subiscono 2 gol negli ultimi 10 minuti, a fine match Gary va a stringere la mano all'allenatore avversario, ridendo (sicuramente sarcastico). Contro il Deportivo, si vede Neville gridare le poche parole spagnole che conosceva "adelante" e "detras" (avanti ed indietro) più bestemmie in inglese "fucking be ready" rivolto ad un giocatore che si stava preparando per entrare, poi cambia idea e fa entrare un altro giocatore.
Prima di Barcellona-Valencia, sfida di Copa del Rey, gli chiedono su chi scommetterebbe, "visto che a voi inglesi piace scommettere". Neville per la prima volta risponde seriamente offeso, scoppia a ridere e poi dice: "hai degradato un intero popolo sullo stereotipo di birra e scommesse".

Paco Polit (giornalista di Valencia): "In una partita stava per fare un cambio e all'improvviso i tifosi dietro la panchina hanno iniziato ad urlare consigli e questo lo ha portato a cambiare idea. Quel tipo di incertezza mostra che non trasmetteva esattamente sicurezza. Era troppo irregolare con il suo processo decisionale, una settimana ha iniziato una formazione specifica e poi ha cambiato tutto la settimana successiva. A Valencia se hai bisogno di qualcosa per conquistare i tifosi devi essere sicuro al 100% di te stesso"
Anche se complessivamente è ben ricordato dai suoi vecchi giocatori (perchè lui si sentiva ancora uno di loro), ci sono stati anche dei critici quali Santiago Canizares: "mi aspettavo le sue dimissioni , così come alcune scuse. Quell'uomo ha trattato l'opportunità di allenare il Valencia come uno scherzo. Non è degno della mia opinione, né del mio rispetto"


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sabato 18 giugno 2022

La Fortuna Di Ancelotti e Del Real Madrid (Champions League 2021/22)

Vero che nel calcio chi vince ha sempre ragione ma la Champions League vinta quest'anno dal Real Madrid è assolutamente un qualcosa di folle. Il Real Madrid ha vinto la sua 14esima Coppa Campioni, invece Ancelotti la sua quarta Champions League da allenatore. Rimane però tuttavia lontano dagli allenatori più vincenti della storia del calcio:

Alex Ferguson (49)
Mircea Lucescu (34)
Pep Guardiola (31)
Valery Lobanovsky (27)
José Mourinho (26)
Ottmar Hitzfeld (25)
Jock Stein (25)
Giovanni Trapattoni (22)
Walter Smith (22)
Carlo Ancelotti (22)
Arsène Wenger (21)

Tuttavia, a livello di coppe europee, con 9 trofei vinti ha superato Ferguson rimasto fermo a 8. Tra gli altri in attività, Guardiola e Zidane sono a 5. A livello di Coppe Campioni idem, balzato al primo posto con 4 trofei, staccando l'inglese Bob Paisley e Zidane fermi a 3. Il Real Madrid si conferma squadra imbattibile nelle finali, l'ultima sconfitta in una finale di coppe europee fu per mano proprio di Alex Ferguson quando guidava l'Aberdeen (era la finale di Coppa Coppe del 1983).
Il Liverpool, dal canto suo, aveva già perso con il Real Madrid la finale nel 2017/18 per 3-1 con rete di Benzema, pareggio di Manè e doppietta di Bale. Ai tempi si ricordano le incredibili papere di Karius sull'1-0 Real (con una palla servita incredibilmente a Benzema) e poi sulla rete del 3-1 (con una palla non trattenuta a seguito di un tiro di Bale da circa 40 metri).
Per quanto riguarda quest'edizione la fortuna di Ancelotti e del Real Madrid inizia subito nello scontro contro il PSG. A Parigi è un vero e proprio assedio con il Real che praticamente non supera mai la metà-campo ma i francesi sprecano l'impossibile (sbagliando anche un rigore con Messi) e finisce sol 1-0. A Madrid, il PSG passa in vantaggio ma viene rimontato nella mezz'ora finale da una tripletta di Benzema.
Nei quarti di finale, arrivano i campioni in carica del Chelsea. Inglesi che non se la passano bene perchè a causa della guerra in Ucraina, il loro patron Abramovich (russo) viene sanzionato dalla FA e tutti i suoi beni congelati (Chelsea compreso). Al club viene bloccato il mercato e vengono tagliati i fondi (sono costretti a pagarsi le trasferte da soli o ad andare in bus). A Londra è una partita più o meno equilibrata ma grazie ad una tripletta dello scatenato Benzema, gli spagnoli si difendono con ordine ed espugnano Stamford Bridge per 1-3.
La musica però cambia nettamente a Madrid, dove gli inglesi dominano in lungo e largo e nel giro di 75 minuti vanno in rete 4 volte (di cui 1 gol viene annullato per un dubbio fallo di braccio): con reti di Mount, Rudiger e Werner. Qualche minuto dopo lo 0-3, visto che il Real non muore mai, è Rodrygo al 80esimo che la porta ai supplementari. Al 96esimo la rete decisiva è del solito Benzema per l'indolore 2-3 finale.
In semifinale ad attenderli è il Manchester City di Guardiola. Nei primi 10 minuti, il Manchester City assedia il Real che va subito sotto 2-0 (De Bruyne e G.Jesus) e potrebbe capitolare altre 2 volte nei 15 minuti successivi. Tuttavia alla prima vera occasione, Benzema la riapre per il 2-1. Foden ristabilisce le distanze per il 3-1, Vinicius accorcia 3-2, Silva segna il 4-2 in un tripudio celeste. Un rigore regalato da Laporte all'82esimo per un fallo di mano, permette al Real di accorciare nuovamente per il 4-3 finale.
A Madrid invece, il Manchester City controlla il match senza particolari patemi e gli spagnoli, anche se costretti a rimontare, sembrano non dare segni di vita. E' Mahrez che dà una svolta alla partita e al 73esimo insacca per lo 0-1. Grealish si vede negare lo 0-2 con un salvataggio sulla linea. Il Real Madrid ormai disperato lancia qualche palla in aria e nei minuti di recupero succede l'incredibile, prima pareggia al 90esimo, poi la porta ai supplementari 1 minuto dopo. Nei supplementari un altro rigore di Benzema regala agli spagnoli la qualificazione. Il Real gioca 6 minuti e riesce a segnare 3 gol!
F.Capello (dopo Real-Manchester City): "Ha avuto il colpo di fortuna al momento giusto, la fortuna di Carletto è famosa e dà il colpo d'ala che lo porta a volare. Aveva detto che voleva una difesa attenta, lo è stata abbastanza. Ha avuto un colpo di fortuna anche col salvataggio sulla linea"

Infine la finale con il Liverpool, rimandata di mezz'ora a causa di alcuni disordini provocati dai tifosi inglesi e da gente del posto, vede gli uomini di Klopp dominare per larga parte dell'incontro, soprattutto nel secondo tempo è un vero e proprio assedio con Courtois che riesce a parare di tutto. Sono almeno 8 le parate degne di nota, di cui alcune veri e propri miracoli. Il Real la decide con 1 gol di Vinicious al 59esimo ed agisce prevalentemente in contropiede per tutto l'incontro (riuscendo a creare anche 2 occasioni degne di nota ma malamente sprecate) ma gli basta Courtois per arrestare le folate dei rossi.
Sicuramente una Champions non si vince con la sola casualità, comunque si tratta di una squadra ed allenatore vincente che ha fatto fuori PSG, i vecchi campioni in carica del Chelsea e le due squadre più forti al mondo (Manchester City e Liverpool) però quantomeno è curioso constatare tutti gli episodi favorevoli tra gol nei minuti di recupero, rigori regalati dagli avversari e reti sprecate quando gli spagnoli erano con un piede e mezzo nel baratro.

A.Cassano: "Tra 10 anni conterà la bacheca, per cui vanno fatti i complimenti ad Ancelotti e al Real Madrid. Però poi vedo che il Liverpool ha fatto 26 tiri e il Real solo 2, e Vinicius ha segnato dopo un’azione nata da una ciabattata di Valverde. Poi non so come Courtois, che è stato pazzesco, sia riuscito a fare certe parate. Mi pare evidente che siano stati fortunati, anche nelle gare precedenti. La cosa che non capisco è come mai nessuno abbia fatto notare ad Ancelotti che ha avuto un po’ di fortuna"

C.Ancelotti (dopo la finale vinta): "Tutte le vittorie hanno un sapore speciale, quella di oggi è stata una sorpresa per tutti perché nessuno diceva che noi potessimo vincere. Piano piano ci abbiamo cominciato a credere. La chiave della partita era uscire bene da dietro, su un’uscita da dietro abbiamo fatto gol. Quando siamo saltati fuori dalla partita contro il Manchester City sicuramente abbiamo cominciato a crederci. Dopo quella partita le nostre possibilità sono iniziate ad aumentare. La differenza di questa squadra non è stata tanto la qualità individuale di Benzema ma la sua umiltà. Abbiamo giocatori d’esperienza e altri molto giovani, Courtois oggi ha fatto dei miracoli, Vinicius ha fatto gol e abbiamo avuto anche un po’ di fortuna ma io non ho mai visto qualcuno che vince senza fortuna"


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