Visualizzazioni totali

giovedì 28 marzo 2019

La Nascita Del Calcio Totale: Da Jack Reynolds a Rinus Michels

La storia del Calcio Totale che farà grande l'Olanda degli anni 70 parte da lontano: precisamente dall’Inghilterra.
In special modo grazie a due manager inglesi (Jack Reynolds e Vic Buckingham) che gettarono la "semina", poi recepita da Michels (giocatore di Reynolds quando questi allenava).
Reynolds allenò l’Ajax tre volte a cavallo tra le due guerre, salvo quindi essere internato in un campo di prigionia tedesco.
Fu il primo allenatore ad esaltare la tecnica individuale, a stimolarla con esercizi fisici specifici.
Esaltò anche le fitte ragnatele di passaggi e la tecnica individuale.
Si deve a lui la frase storica: "la miglior difesa è l'attacco".
Con l'Ajax (portata in primi divisione) vincerà ben 8 campionati (ebbe il merito di far vincere ai biancorossi il primo titolo della loro storia) e rivoluzionerà il modo di giocare dei lancieri, sia a livello di squadra senior che nelle giovanili (impose che tutte e due le squadre giocassero allo stesso modo, ciò permise a molti del vivaio di esordire in prima squadra).
I giornali olandesi lo riempiono di elogi per via del suo gioco offensivo basato sul possesso palla e sul gioco sulle ali.
Otterrà anche un incredibile record (ai tempi mai successo in Olanda): facendo rimanere l'Ajax imbattuta per 30 partite (24 vittorie e 6 pareggi).
Ovviamente anche qualche difficoltà, quà e là, Reynolds l'ha avuta.
Si ricordi una retrocessione nella prima parte del suo secondo mandato e fu proprio allora che Jack butta un altro seme su quella che poi diventerà una prerogativa del Calcio Totale: inverte e cambia i ruoli ai giocatori.
La promozione arriva subito, seguiranno poi anche vittorie roboanti quali 0-9 e 17-0 al VUC (chiudendo il campionato con oltre 4 reti di media segnate a partita) e grandi successi quali campionati su campionati, sino alla prigionia (arrestato dai tedeschi in quanto cittadino britannico).
Gli olandesi però continueranno ad amarlo spedendogli tabacco e sigarette (si dice fumasse più di 100 sigarette a settimana).
L'inglese, a seguito di un patto con i tedeschi, riesce a ritornare in Inghilterra mentre tutti lo danno per morto in un campo di concentramento.
Tuttavia si scoprirà presto la verità, anche perchè l'Ajax lo rivuole e lui non si fa pregare: tornando ad allenarla, vincendo anche il suo ultimo titolo nel 1947 (l'ottavo).
Va sottolineato che in questa squadra ci gioca Rinus Michaels che poi seguendo le sue dottrine, darà quella spinta ulteriore al calcio olandese inventando ufficialmente il Calcio Totale negli anni 70.
Anche l'inglese Buckingham fa del possesso palla la sua missione di vita.
E via ad attaccare, attaccare, attaccare.
Con il suo Ajax versione anni 60 vincerà una campionato olandese nel 1960 ed una Coppa D'Olanda l'anno successivo (a cui si aggiunge una Coppa di Spagna nel 1971 con il Barcellona ed una FA Cup con il West Bromwich Albion).
Sicuramente poco per quanto dato a livello di tattica e mole di gioco prodotta ma anche la sua mano fu importante per lo sviluppo del calcio olandese degli anni 70.
Il periodo è maturo inoltre per la tattica WM, che Buckingham sperimenta con il suo Ajax: marcatura a uomo compresa nel pacchetto, sin dalle giovanili questo modulo spopola nei settori giovanili.
Insomma, il Calcio Totale s’apprestava a diventare la sintesi estrema e forse perfetta di tutte le idee calcistiche preesistenti. Che inglobavano l’attacco dello spazio e il controllo di quest’ultimo.
In sostanza, l'idea alla base era allargare il campo quando si è in possesso di palla e cercare di mantenerlo e controllarlo continuamente.
In fase difensiva, accorciare il campo e pressare alti.
I successi del calcio olande­se di club, monopolisti del­la Coppa dei Campioni dal 1970 al 1973, annunciaro­no al mondo una piccola rivoluzione, basata su un atletismo spinto e sulla ri­nuncia alle specializzazioni di ruolo.
Rinus Michels, sele­zionatore dell’Olanda per il Mondiale 1974, attinse il me­glio dalle due dominatrici del calcio orange (Ajax e Feyenoord), costruendo una squadra formidabile.
Potendo contare su campioni in ogni zona del cam­po, impostò il gioco su pochi punti fermi. Innanzitutto, il portiere Jongbloed (con tanto di numero 8) che si comportava da difensore (non era neanche professionista), sovente costretto dalle evenienze tattiche a disimpegnarsi ricorrendo a recuperi av­venturosi, balzi goffi ma quasi sempre efficaci, salvataggi di piede.
Davanti a lui, due difenso­ri centrali rigorosamente a zo­na, Haan, il "libero" e Rijsbergen lo "stopper", distinguibili in queste due etichette solo per la più netta propensione del primo a costruire gioco, rispetto alla vocazione tipicamente difensiva del secondo.
La principale tattica difensiva è il fuorigioco.
A cen­trocampo, due fulcri, Jansen e Van Hanegem.
I ruoli standard finiscono qui, il resto improvvisazione e fantasia quindi mo­vimento, sovrapposizioni, in­terscambi. Sui lati giocano a destra Suurbier e a sinistra Krol, due terzini-ali disponibili costantemente all’avanzata così come a scambiarsi le corsie o ad accentrarsi.
Loro prolunga­menti laterali sono Rep a destra e Rensenbrink a sinistra, punte anche queste pronte al ripiegamento ma anche ad attaccare.
Non per niente gli olandesi sono noti per l’anticonformismo anche fuori dal campo. Ritiro con mogli e compagne, prepa­razione fisica eccellente, ma anche grande libertà individua­le nella gestione del tempo li­bero.
Il centrocampo si completa con Johan Neeskens, l’emble­ma del superamento dei ruoli.
Può giocare difensore, media­no, regista e soprattutto attaccante, come suggerisce la sua media gol (iniziò la sua carriera da libero, poi divenne centrocampista incursore).
Infine il "profeta" Johan Cruijff, che della squadra è il centravanti e l'uomo di maggior classe.
I difensori diventano attaccanti o ali, i giocatori offensivi tornano indietro, Cruijff è sia attaccante che regista.
Come detto le posizioni sono intercambiabili (ogni compagno sostituisce l'altro), anche se di base si tratta di un 4-3-3.
Lo schema più tipico è una sorta di assedio: i giocatori si passano la palla in semicerchio, da un lato all’altro del campo, avanzando progressivamente il proprio raggio d’azione, fino a stritolare la difesa avversaria, beffandola con improvvise partenze in triangolo che proiettano un giocatore in area di rigore.
Proprio questa imprevidibilità che non si era mai vista (era completamente l'opposto del catenaccio all'italiana) farà grande l'Olanda dell'epoca.
L'essenza forse negativa del Calcio Totale è che appunto i giocatori in campo miravano più che a divertirsi che a vincere.
Per carità, l'Olanda qualcosa di buono fece ma le mancò sempre la zampata finale.
Come nel 1974 quando arrivò in finale (a seguito di 14 reti segnate ed 1 subita in 5 partite) venendo sconfitta dalla Germania, dopo che riuscì a passare in vantaggio nel primo minuto di gioco con una ragnatela di 15 passaggi che provocò un calcio di rigore.
La Germania senza toccare palla si trovò sotto 1-0.
Ad ogni inizio azione i terzini si alzavano e un difensore centrale saliva palla al piede, il più delle volte era Haan, il giocatore olandese con più passaggi dell’intero mondiale. A quel punto Van Hanegem si fermava per coprire le avanzate del compagno. Rotazioni e scalate che difficilmente si erano visti in precedenza, e non si rivedranno per decenni. Neeskens agiva da teorico vertice basso del 4-3-3. In fase difensiva però, era spesso l’uomo più aggressivo, quello che faceva partire il feroce pressing olandese. Un pressing, ed una riaggressione a palla persa, selvaggio e micidiale, non codificato, disordinato ma comunque organizzato.
Difensivamente parlando: difesa alta, fuorigioco, pressing, fallo tattico.
Tuttavia poi, in quella finale, i tedeschi finiranno per vincere 1-2 annullando Crujiff e compagni, prendendo le redine del centrocampo..

Michels: "Ci dimenticammo di segnare il secondo gol"

Sarà la sconfitta più della presunzione che del Calcio Totale.
Va comunque sottolineato che l'ossatura di questa nazionale era data dall'Ajax che vincerà tre coppe campioni nel 1971, nel 1972 (anche qui l'allenatore era Rinus Michels) e nel 1973.
Nel 1970 a vincere fu il Feyenoord che usava lo stesso modulo ed idee di gioco.
L'Olanda, malgrado l'assenza di Cruijff, tornerà in finale dei mondiali nel 1978 venendo ancora una volta sconfitta 3-1 dai padroni di casa dell'Argentina, accusati di ostruzionismo e perdite di tempo.
Lo stesso Johan Cruijff, divenuto poi allenatore, getterà le basi per il Barcellona  che poi vincerà tutto con Messi in anni più recenti.
Il profeta vincerà 11 titoli con gli spagnoli, di cui una Champions League nel 1992.


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

mercoledì 20 marzo 2019

Il Wingate & Finchley Nomina Un'Intelligenza Artificiale Come Manager (AI Coach)

Uno dei mantra di Kevin Keegan inserito nell'AI Coach: "Segnare un gol in più dell’avversario"

Il Wingate & Finchley FC è un club moderno in tutto e per tutto, non solo perchè sono stati fondati nel 1991 ma anche perchè da inizio 2019 è stato assunto come manager...un'intelligenza artificiale!
La storia dei loro manager nel 2018/19 è stata abbastanza travagliata: Keith Rowland è stato licenziato a ottobre 2018, poi sono subentrati prima Nicky Shorey e poi Glen Little rispettivamente come manager ed assistente.
Shorey dopo 3 partite lascia, gli subentra Little ma sono mesi difficili con il Wingate & Finchley sempre in piena zona retrocessione nella Bostik League (Isthmian League, ovvero il settimo livello della struttura piramidale del calcio inglese, dove prendono parte le squadre di Londra e del Sud-Est dell'Inghilterra).
Il quarto manager scelto è Dave Norman coadiuvato da un "AI Coach" (l'intelligenza artificiale appunto).
L'esordio ufficiale sulla "panchina" del Wingate & Finchley FC (ai tempi terzultimo con 25 punti) è stato contro il Whitehawk (allora ultimo con 21), partita poi finita 1-1.
AI coach è stato commissionato da The Big Bang Fair, la più grande fiera del Regno Unito di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM).
Il dispositivo è molto semplice avendo un' interfaccia di conversazione, tramite un Amazon Echo, che consente allo staff tecnico di parlare di tattica e gestione della squadra senza avere esperienza o competenze d’intelligenza artificiale.
AI coach si comporta come un sistema aperto e una volta in uso memorizza i dati degli allenamenti e di ogni partita, più dati assorbe e migliori sono le sue performance, nel tempo.
Come dire che "progredisce con il passare del tempo".
All’allenatore umano sono forniti i "data" di ogni singolo giocatore, dal livello di forma alla sua condizione mentale, dal ruolo alla posizione in campo dove rende meglio.
Poi i punti di forza, quelli deboli e la formazione tipo degli avversari.
A questo punto la prima cosa che farà AI Coach sarà determinare la formazione e il modulo più efficaci per scendere in campo.
Durante il match saprà consigliare le sostituzioni (anche in caso di gialli e soprattutto espulsioni), se difendere, attaccare, tenere palla, cambiare modulo, con un solo obiettivo: vincere.

Tim Deeson dei GreenShot Labs: "Questo progetto dimostra quanto sia facile integrare la tecnologia nel calcio. In poche settimane siamo stati in grado di sviluppare un sistema per una squadra che può essere interrogato e con il quale si può interagire senza difficoltà. Nel corso del tempo AI coach imparerà dai dati che raccoglie e potrà diventare sempre più perspicace"
Dave Norman (manager umano della squadra):  "I fondamenti del calcio sono esattamente gli stessi sia che provengano da un allenatore virtuale o da un umano. Non cambierà la nostra routine, non prenderà il posto dell’allenatore, ma può aiutare lo staff e riassume i cambiamenti tecnologici che abbiamo visto nell’ultimo decennio con la match analysis. I fondamentali sono gli stessi e io sono un grande sostenitore di The Big Bang Fair e dell’obiettivo che si è preposta. Siamo felici di lavorare con AI coach e ritengo che ci aiuterà a migliorare nel processo decisionale e a raccogliere i tre punti"

Paul Lerman, direttore del club, è sulla stessa linea: "È una nuova tecnologia, non ci aspettiamo che cambi il calcio ma potrebbe darci dei vantaggi, con maggiori intuizioni, quando conta, per riuscire a vincere la partita"
Ma i risultati per il momento come sono? Così così.
Detto dell'1-1 contro il Whitehawk, poi è arrivata una sconfitta interna contro i Tonbridge Angels 1-2, un 2-2 esterno contro il Folkestone Invicta, un 2-2 interno contro il Bishop's Stortford, una sconfitta per 1-2 contro il Worthing.
La prima vittoria è arrivata contro il Kingstonian per 1-2, a seguire due sconfitte: 3-0 in casa dell'Hornchurch ed una sconfitta interna contro il Dorking Wanderers per 1-2.
Infine una roboante vittoria in casa dell'Harlow Town per 2-7 (0-5 al 32esimo del 1t).
Ora come ora, la squadra rimane al terz'ultimo posto, a pari merito con il Whitehawk (salvo per differenza reti).


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

domenica 17 marzo 2019

In Cosa Consiste La Nuova Regola "Three Batter Rule" In MLB?

Dal 2020, in MLB, entrerà in vigore la "Three Batter Rule" ovvero una nuova regola che in pratica mette fine alla categoria degli specialisti di 1 eliminazione o 2.
Essa prevede che un lanciatore, partente o rilievo, debba lanciare dall’inizio alla fine di un inning o comunque affrontare un minimo di 3 battitori.
Ad esser penalizzato sarà il ruolo del LOOGY (Left-handed One Out Guy) cioè principalmente i lanciatori specializzati nell'affrontare 1 o massimo 2 mancini.
Stiamo parlando di gente quale Jesse Orosco che negli ultimi 13 anni della sua carriera non ha mai giocato più di 1 inning a partita in ogni stagione.
Ovviamente si possono citare anche altri rilievi del calibro di Mike Myers, Trever Miller, Javier Lopez, Randy Choate e Will Ohman.
Cioè gente che entrava in campo quasi ogni partita, per 1 o massimo 2 eliminazioni.
Questo ruolo è molto attivo nella Nippon Pro Baseball rispetto alla Major League Baseball, proprio per la presenza di rooster allargati.
Questol termine fu coniato dallo staff della rivista online Baseball Prospectus nei primi anni del 2000, quando il numero di questi lanciatori proliferò.
Bruce Bochy (San Diego Padres, San Francisco Giants), Mike Scioscia (Los Angeles Angels) e soprattutto Tony LaRussa (ex manager dei Chicago White Sox, degli Oakland Athletics e dei St.Louis Cardinals) amano/amavano incondizionatamente questo tipo di lanciatore, mantenendo sempre almeno due e talvolta tre LOOGY nel bullpen delle loro squadre ed apportando modifiche nello staff pitching e nei giocatori stessi molto più impegnative rispetto a qualsiasi altro manager.
Questa nuova regola non solo estinguerà questo ruolo ma limiterà anche l'eccessiva dipendenza dai cambi di pitchers in generale, salvo infortuni o la fine del mezzo inning.
Se Aaron Boone dei New York Yankees e Kevin Cash dei Tampa Bay Rays non credono che queste modifiche possano avere effetti negativi su gioco e strategia, di diversa idea sono altri manager.
Ad esempio Joe Maddon (Chiacago Cubs) e Terry Francona (Cleveland Indians), che fanno della profondità del bullpen uno dei rispettivi marchi di fabbrica per quanto riguarda la gestione delle partite.
Francona: "A me va bene tutto, non ho problemi con le altre modifiche, ma ne ho quando si va a toccare le strategie. Non mi piace. L’unico cambiamento con il quale ho difficoltà è quello che riguarda l’obbligo dei tre battitori, e sono grato del fatto che non entrerà in vigore prima del prossimo anno. Un esempio perfetto è quanto successo qualche giorno fa (lunedì 4 marzo) contro i Padres. Loro avevano Eric Hosmer (mancino) e Manny Machado (destrorso) a battere secondo e terzo. Se, ad esempio, in una partita di regular season Corey Kluber si trovasse a lanciare sette inning ed un terzo con Hosmer e Machado pronti a battere, in quel caso la soluzione che vorrei adoperare sarebbe utilizzare Oliver Perez (mancino) e Adam Cimber (destrorso). Spero davvero che durante quest’anno abbastanza gente cominci a porre interrogativi a riguardo, cosicché magari si possa ripensare la struttura del regolamento. Non sto cercando di criticare la MLB, ma noi passiamo parte delle nostre vite a pensare a come possiamo fare meglio delle altre squadre e cercare di trarre vantaggio dall’utilizzo del bullpen"

Sulla stessa linea d'onda Andy Green dei San Diego Padres: "Come manager, per me questa regola è la cosa più dura da digerire. Quando vedi un lanciatore salire sul monte e ad un certo punto capisci che non ne ha per restare a lungo e sai che non puoi toglierlo dopo uno o due battitori, non hai grandi sensazioni. Secondo me invece un minimo di 2 battitori raggiungerebbe lo stesso obiettivo e sarebbe meglio per la gestione del matchup mancino-destrorso"

Adam Cimber (rilievo destrorso dei Cleveland Indians): "Direi che si tratta di un cambiamento frustrante. I matchup servivano a promuovere le nostre migliori qualità"
Climber lancia ottimamente contro i battitori destri (.235/.273/.337 con una FIP di 3.20 su 51.2 inning) e numeri pessimi contro i mancini (16.2 inning con FIP di 4.12 ed una slugging opposta di .630).
Tyler Olson, uno dei due specialisti mancini (l’altro è Oliver Perez) presenti nel bullpen degli Indians, si apre alla novità aggiungendo: "È troppo presto per affermare realmente come questo influenzerà il gioco. Bisogna adattarsi ogni giorno, per ogni lancio. Se questo significa adattarsi a lanciare a più destrorsi allora vuol dire che è ciò che dovremmo fare, soprattutto se vogliamo continuare a giocare"

Dan Otero (altro pitcher che preferisce affrontare i mancini): "Direi che tutti i lanciatori, anche coloro che vengono chiamati ‘LOOGY’, cercano di eliminare qualsiasi battitore. Io sto cercando di lavorare per eliminare sia i mancini che i destrorsi, così come, ad esempio, Oliver Perez sta lavorando per eliminare sia i destrorsi che i mancini. Il Baseball esiste da 130 anni ed è fantastico così com’è. I puristi lo amano, ed anche chi ci si avvicina per la prima volta. I tifosi gravitano attorno ai giocatori, non al modo in cui viene giocato"


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

sabato 9 marzo 2019

La Rivoluzione Di Stuart McCall a Bradford e L'Esperienza Allo Scunthorpe

Dopo che il Bradford City era stato promosso in Premier League nel 1999, Stuart McCall venne filmato dopo essersi unito alla festa fuori dallo stadio Valley Parade. Lo si vede arrampicarsi sul tetto di un'auto parcheggiata, una lattina di birra in mano e tentare di ballare prima di affrontare una comica caduta, con la fascia in giù sull'asfalto sottostante.
A livello manageriale, dopo una discreta carriera da giocatore con Bradford City, Everton, Rangers e Sheffield Utd, l'esplosione di Stuart McCall come allenatore avviene proprio con i Bantams nel 2007 ma in particolare nel 2016 quando sostituisce Phil Parkinson.
In realtà anche l'esperienza in Scozia con il Motherwell fu incredibile, dal momento che guidò la squadra scozzese fino ad un terzo e due secondi posti nella Premiership scozzese e li vide qualificarsi in Champions League per la prima volta.
Il cambiamento più ovvio e sorprendente nella seconda esperienza al Bradford fu lo stile e i sistemi di gioco della squadra.
Dal calcio pragmatico, diretto e spesso prevedibile (ma di enorme successo) prodotto dalla squadra sotto Phil Parkinson (settimo nel 2015 con 55 reti segnate e 55 subite e 65 punti e quinto l'anno successivo con 55 reti e 40 subite con 80 punti), i Bantams passarono ad uno stile molto più fluido e divertente con Stuart McCall senza perdere i risultati sul campo.
Il primo e più significativo cambiamento è stato che la squadra è diventata più aggressiva.
Da 10,63 tiri a partita a 14. La causa più ovvia di questo furono alcuni cambiamenti del centrocampo. Sotto Parkinson, 3 dei 4 centrocampisti avevano un ruolo principalmente difensivo. I due centrocampisti centrali rimanevano bassi, entrando raramente nella area avversaria.
Sotto McCall, quando la squadra ha giocato a quattro a centrocampo, il bilanciamento è stato diverso. Entrambi i giocatori di fascia alta (Marshall e solitamente Law) erano chiamati ad attaccare, e uno dei centrocampisti centrali (spesso Dieng) aveva il compito di entrare nell'altra metà campo con il compito di creare gioco ed attaccare (un solo centrocampista era principalmente difensivo). Anche in difesa McCall chiede ad entrambi i terzini di andare avanti, con Meredith che guadagnava ancora più libertà a sinistra.
Le occasioni concesse però passarono da 8,50 a partita a 10.
L'altro grande cambiamento apportato fu nei moduli, quasi sempre diversi.
Le squadre di Phil Parkinson giocavano di solito con il 4-4-2 con un centravanti e un numero 10  o seconda punta.
Oppure un uomo largo (di solito Reid) e uno che si infila sull'altro fianco (Atkinson, Thompson, McMahon).
4-4-2 o diamante.
Sotto Stuart McCall: due attaccanti, due ali. In generale ha spaziato dal 4-3-3, 4-4-1-1, 4-4-2, 4-5-1 contro il MK Dons.
Contro lo Swindon si vide un 4-3-3, con Cullen, Vincelot e Dieng, anche in realtà si trattava di un 3-4-3, con Vincelot tra i quattro centrocampisti. Questo sembrava funzionare abbastanza bene, anche se la vera rivoluzione arrivò dopo aver introdotto Billy Clarke con il modulo virato verso il 4-2-1-3.
Si vide un modulo molto più offensivo contro lo Scunthorpe, con quello che era, in teoria, un 3-4-3 ma è finito quasi con un 3-3-1-3 con Billy Clarke in avanti. Poi la squadra venne modificata con il 4-2-1-3 vistro contro il Walsall in casa, con Vincelot che torna a centrocampo. Questo sistema è stato il preferito per la maggior parte del resto della stagione, fornendo una maggiore solidità difensiva e dando a Marshall, Wyke, Jones e Billy Clarke le loro migliori posizioni.
Questa flessibilità tattica è forse l'arma vincente di McCall.
Nella sua prima stagione (2016/17) la squadra raggiunse la finale spareggio della EFL League 2017 , perdendo però 1-0 contro Millwall.
La stagione era stata chiusa al quinto posto con 79 punti (62 reti fatte e 43 subite).
L'anno successivo era al sesto posto (2017/18) quando McCall venne licenziato, in quanto a 13 punti dalla promozione diretta.
In realtà il Bradford poi sprofonderà all'11esimo posto sotto Simon Grayson, chiudendo con 63 punti.
Per lo scozzese fatali furono 6 sconfitte consecutive.
Il 2018/19 è iniziato tutt'altro che bene con la squadra in piena zona retrocessione con continui cambi di allenatore (prima Michael Collins, poi David Hopkin), segno che non sempre è colpa dell'allenatore.


L'ESPERIENZA ALLO SCUNTHORPE UTD
Il 27 agosto 2018 gli viene offerta la panchina dello Scunthorpe United e come prevedibile prova a migliorare il gioco offensivo degli Irons.
Simon Parker (giornalista che segue il Bradford City per il Telegraph): "Ha uno stile piuttosto aggressivo e non giocherà mai per lo 0-0. Gli piace giocare con estro e positività. Gioca in genere con il 4-4-2 ma varia molto schema.
Gli piace giocare a calcio con la palla che gira a centrocampo e lo Scunthorpe dovrebbe divertirsi con lui. Ha fatto un lavoro incredibile a Motherwell e se guardi la sua esperienza al Bradford rimase fuori dalle prime 6 solo per 3 partite. La brutta esperienza che ha avuto la scorsa stagione è stata la prima durante il suo periodo da allenatore e ha pagato il prezzo.
La maggior parte dei fan pensava comunque che la scelta era sbagliata. I giocatori si divertono a giocare per lui e lui creerà uno spogliatoio positivo e un'atmosfera felice anche a Scunthorpe"

Per la verità a Glanford Park, l'inizio è molto difficile: lo Scunthorpe segna tante reti ma ne subisce sempre qualcuna in più.
Tuttavia dopo aver vinto 4 delle loro 5 partite nel gennaio 2019, e risalendo la classifica fino alla 14a posizione (e fuori dalla zona retrocessione), McCall ha vinto il premio di allenatore del mese della League One di gennaio 2019.
Lo Scunthorpe per il momento veleggia a metà classifica con 40 reti realizzate e 57 subite, dopo 30 giornate.


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

martedì 5 marzo 2019

La Storia Di Andy Roddick: Fair Play, Racchette Rotte e La Bestia Nera Federer

"Quando si getta la racchetta a terra si arriva ad uno stato interiore di pace e tranquillità. Ci si sente bene ma purtroppo non per molto tempo perchè poi si pensa subito alla situazione di punteggio avversa e la bella sensazione sparisce dopo pochi secondi"

Andy Roddick nato nel 1982 nel Nebraska è rimasto tra i primi 10 per un decennio, mantenendo un’impressionante continuità di rendimento grazie ad un servizio e dritto esplosivo. 
Mentre il dritto non di rado superava i 160 km/h, il servizio è ricordato come uno dei più potenti ed efficaci della storia del tennis professionistico.  Lo yankee tirava su la manica destra della polo, batteva violentemente 4-5 volte la pallina a terra, per poi lanciarla in avanti: stacco, impatto e (molto spesso) aces. Il suo record personale di velocità fu di 249 km/h (155 mph), battuto poi da Karlovic e Groth (tennisti della sua epoca. Poi si sa che con il passare degli anni i mezzi migliorano). 
Il movimento del suo servizio era molto veloce ed esplosivo, il che trasferiva molta potenza alla palla. Nel suo repertorio anche un pesante kick alternato a servizi slice molto angolati. 
Grazie al top-spin e alla sua torsione si trattava di servizi con rimbalzo molto alto.
Come trofei dello Slam lo si ricorda vittorioso solo all'US Open ma ha disputato anche 4 finali di cui 3 a Wimbledon ed almeno quella del 2009 l' avrebbe meritata di vincere.
E' ricordato, oltre che per le vittorie, per il record terribile contro Federer e per quel cappellino gocciolante di sudore, anche per gesti di fairplay e qualche caduta di stile (come palline gettate sul pubblico e qualche racchetta rotta di troppo).
In un video tutorial su Youtube spiega "come lanciare una racchetta senza finire nei guai: è vantaggioso scagliarla a faccia in giù. In questo modo non va da nessuna parte, non colpirete nessuno ed atterrerà in un piccolo cerchio di circa 4 piedi".
La palla invece sempre verso il cielo: "Non colpirà nessuno duramente, non lanciatela ad altezza occhi, potreste colpire qualcuno alla gola!".


BRAD GILBERT: L'ALLENATORE STORICO
Roddick fu allenato da Brad Gilbert, un personaggio diventato noto per questa frase riferita ad Agassi: "Io ho vinto un sacco di partite che avrei dovuto perdere. Tu hai perso un sacco di partite che avresti dovuto vincere. Penso di poterti essere utile"
L'americano incentrò la propria carriera, prima da giocatore e poi da allenatore, su un unico credo: peggiorare il gioco degli avversari.
Da giocatore, Gilbert non disponeva di un colpo che eccellesse sugli altri, né tantomeno di un gioco completo e brillante. Gilbert era un concentrato di inettutidini tecniche, da cui non ci si sarebbe mai potuti aspettare nulla di nulla nè un tentativo di redenzione dalla propria mediocrità.
Brad però riuscì a trasformare un irrisolvibile svantaggio nella fonte di tutte le sue fortune. Nel corso degli anni l'americano fondò la propria strategia sulla ricerca dei punti deboli dei rivali, tecnici o mentali che fossero, sviluppando una tattica personalizzata e provocatoria, atta ad esasperare l’avversario di turno. Da questo punto di vista l’americano può e deve essere considerato un luminare del gioco. Gilbert era un’autentica banca dati, in cui ogni minima pecca degli antagonisti veniva registrata, elaborata e, a tempo debito, colpita.
Questo approccio lo fece risultare antipatico a pubblico, oltre che ai colleghi, sempre più irritati dalle logoranti condotte di gara di Brad. Il grande John McEnroe, dopo un’insopportabile sconfitta contro Gilbert, scelse di allontanarsi per un periodo dal mondo del Tennis, tale fu lo smacco a seguito di quell’umiliante disfatta. Da allenatore, sotto la sua guida, Agassi fece il definitivo salto di qualità, conquistando sei Grande Slam.
Porterà (come vedremo) anche Roddick a vincere il suo Slam (sarà l'allenatore di A-Rod dal 2003 al 2004), trasformandolo dal ragazzo che nei primi anni di carriera da dilettante andava a dare il cinque agli spettatori sulle tribune...in un lottatore indomito, centrato (anche se spesso irascibile) e che non si arrende mai. Le cose andranno un po' meno bene quando Brad allenerà Andy Murray che farà il salto di qualità, a seguito della sua dipartita.


LA VITTORIA ALL'US OPEN E LE PRIME 2 FINALI PERSE A WIMBLEDON
Tornando a Roddick, l'esordio tra i pro risale ai primi anni del 2000, la prima posizione mondiale la conquista nel 2003 quando vince gli US Open battendo in finale Juan Carlos Ferrero.
Per la verità il 2003 è un anno abbastanza di transizione, Roddick in quello Slam batterà: al 1º turno Tim Henman 6-3 7-6 6-3, al 2º Ivan Ljubičić 6-3 6-7 6-3 7-6, al 3º Flávio Saretta 6-1 6-3 6-3, al 4º Xavier Malisse 6-3 6-4 7-6, ai quarti Sjeng Schalken 6-4 6-2 6-3, in semifinale David Nalbandian 6-7 3-6 7-6 6-1 6-3 e in finale il già citato Ferrero con il risultato di 6-3 7-6 6-3.
Prima del Grande Slam, vince i Masters Series di Montreal (dove batte, una delle pochissime volte della sua carriera, Roger Federer) e Cincinnati.
Il 2003 è anche ricordato per il match di Roddick vinto 7-6 7-6 7-5 contro l'inglese Greg Rusedski a Wimbledon.  Una palla dell’americano colpisce la linea, viene chiamata incautamente out da una persona del pubblico e Rusedski non la colpisce. 
L’inglese a questo punto è convinto di poter rigiocare il punto, ma l’arbitro non è d’accordo e concede il 15 a Roddick.  Rusedski perde le staffe ed inizia ad insultare il giudice di sedia con una marea di bestemmie inedite per Wimbledon e la TV. Verrà multato di 1500 sterline.
L'anno successivo (2004), dopo aver vinto il master di Miami, si presenta in gran forma a Wimbledon dove riesce ad arrivare in finale. Roddick dimostra di non poter competere contro lo svizzero e riesce soltanto a strappargli il primo set: il punteggio finale sarà 6-4 5-7 6-7(3) 4-6.
Joachim Johansson lo butta fuori dagli US Open al quinto set, invece nella Master Cup finale sarà Hewitt ad estrometterlo in semifinale dal torneo. Nel 2005 torna per la seconda volta in finale a Wimbledon ed ancor più che nel 2004 la finale contro Federer è senza storia: 2-6 6-7(2) 4-6.
Un altro master 1000 tornerà a vincerlo nel 2006: sempre a Cincinnati.
Poco dopo torna di nuovo in finale all'US Open, altra finale che non riuscirà a vincere, perdendo in quattro set, 2-6 6-4 5-7 1-6, sempre contro Federer.


IL GESTO DI FAIR PLAY CONTRO VERDASCO A ROMA 2005
Roddick è ricordato anche per un gesto incredibile che successe a Roma nel 2005.
L'americano fa suo il primo set vincendo al tie-break con un netto 7-1.
Il vantaggio esalta lo statunitense che strappa subito la battuta all’avversario e mantiene il vantaggio senza troppa difficoltà fino al 5-3 nel secondo set.
Verdasco serve, due errori e un dritto vincente di Andy lo precipitano sullo 0-40.
La successiva prima palla è lunga, la seconda è un kick centrale che viaggia nei pressi della riga parallela al corridoio: "Out". Il grido del giudice di linea squarcia il silenzio: la partita è finita.
Verdasco abbassa la testa e si avvia a rete per stringere la mano all'avversario ma Andy non alza le braccia né sorride. Fa tre passi avanti, controlla il segno lasciato dalla pallina e un cenno della sua mano destra basta all’arbitro per capire che la palla è buona. Verdasco si vede regalare un punto che sarebbe stato quantomeno da ripetere. Verdasco pareggia a 40 con un ace, concede un quarto match point sparando un dritto in rete a campo aperto ma lo annulla con un vincente incrociato di rovescio prima di tenere il servizio. Poco male, si pensa fra i tifosi a stelle e strisce, non fosse che Roddick rompe le corde in battuta sul 30 pari. Il cambio di racchetta gli costa un dritto lungo e sulla palla break seguente lui completa il disastro valutando fuori un recupero dell’avversario che rimane in campo abbastanza nettamente. Verdasco si issa al tie-break e lo domina fra gli urli della folla.
Nel terzo set un break immediato a zero, con Roddick ormai sballato che si becca un warning scagliando violentemente la pallina fra il pubblico, scrive la parola fine all’incontro ben prima della stretta di mano.
A fine partita, Roddick: "Non ho fatto niente di straordinario. Ho solo risparmiato un viaggio all’arbitro" L'annata 2007 vide Roddick e gli USA vincere la Coppa Davis.


L'INCREDIBILE FINALE DI WIMBLEDON 2009
Il più grosso rammarico della sua carriera tennistica però sarà la finale di Wimbledon persa nel 2009 ancora una volta contro Federer.
Dopo aver battuto Lleyton Hewitt ai quarti in un match durato 3 ore e 51 minuti con il punteggio di 6-3 6-7 7-6 4-6 6-4, in semifinale elimina l'idolo di casa Andy Murray il favorito per la finale (6-4 4-6 7-6 7-6). L'avversario dunque è ancora lo svizzero.
Quel 5 luglio del 2009, sul centre court di Wimbledon, per oltre due set Andy sembrò sul punto di riuscire là dove non era mai riuscito: vincere una finale Slam contro Federer.
Quel giorno l'americano stava mettendo Federer alle corde, il suo servizio funzionava a perfezione.
Il braccio dello svizzero si era bloccato sul game che lo avrebbe portato sul sei pari: primo break, subito decisivo: 7-5 per Roddick che fa suo il primo set. Stessa storia nel secondo set.
Ace sporchi, servizi vincenti, diritti fulminanti. Questa volta lo svizzero però tiene e si va al tie-break.
1-0 Roddick, 2-0, 2-1, 3-1, 4-1, 5-1. Si gira. 5-2, 6-2.
Controbalzo di rovescio di Federer: 6-3 Roddick, poi 6-4, 6-5.
Sul 6-5 l'americano ha una facile volee di rovescio per chiudere il secondo set, Roddick arriva proprio facile su quella palla alzata per disperazione dallo svizzero (le due immagini di sotto non rendono neanche l'idea) ma la sbaglia clamorosamente.
Federer recupera e vince il secondo set 6-8.
Il pensiero che viene a tutti in testa è che l'americano possa crollare, invece Roddick rimane incollato alla partita. Perde il terzo set, ancora una volta al tie-break (5-7 questa volta).
Federer però non recita la parte dello squalo e nonostante tutto sente la pressione quindi concede più di qualcosa. Roddick conserva il break in avvio di quarto set. Si decide tutto al quinto.
Americano (quasi) favorito, non solo per aver portato la partita al quinto ma anche perchè nei 4 set precedenti non aveva mai perso il servizio (lo svizzero 2 volte).
Sull'8 pari, Roddick ha 2 palle break che assomigliano tanto a 2 match point ma lo svizzero si salva ancora. Dopo 1 ora e 37 minuti, finirà per prevalere Federer 14-16 che realizza il primo match point a disposizione (dopo 4 ore e 16 minuti di gioco totale).
Caso più unico che raro, il finalista sconfitto, realizza più game del vincitore: 38 Federer, 39 Roddick.
Federer realizza 50 aces contro i 27 dell'americano (la risposta fa tutta la differenza del mondo in questo sport, del resto se si confrontano le velocità medie dei servizi: 118 mph Federer contro 127 mph, 7 miglia orarie in favore dell'americano anche sulle seconde. 64% di prime in campo per lo svizzero contro il 70%).


ULTIMI ANNI E QUALCHE PENALTY POINT DI TROPPO
Roddick vince un altro Master Series nel 2010: ancora una volta Miami battendo Berdych in finale.
Il 2011 fu un anno dove Roddick ricevette diversi warning e penalty point per comportamenti non proprio esemplari. Ad esempio a Cincinnati diede il peggio di sè, distruggendo prima la racchetta e poi scagliando una pallina fra il pubblico nel suo match contro Kohlschreiber (si beccò per questo un penalty point da Carlos Bernandes), agli US Open dopo la vittoria in quattro set contro il connazionale Michael Russell, preciserà: "Ovviamente è inammissibile qualsiasi mancanza di rispetto nei confronti di avversario e arbitro ma se faccio del male solo a me stesso perché dovrei ricevere un warning?".
Nello stesso anno sempre a Roma, dopo la sua sconfitta al primo turno contro Simon, rispose piccato alle domande dei giornalisti sullo stato di salute, precario, del tennis statunitense: "Di certo la crisi del nostro Tennis non è peggiore di quella del Tennis italiano". 
L'americano chiuderà la sua carriera nel 2012.


BESTIA NERA FEDERER
Contro lo svizzero, Roddick chiuderà con un impietoso 3-21.
4 sconfitte a Wimbledon (3 finali), 2 semifinali all'Australian Open, 2 all'US Open (di cui 1 finale) più 3 sconfitte alla Masters Cup. Oltre a Federer, il suo più grande rivale fu il rovescio bimane: un colpo che faceva davvero poco male. Sulle velocissime superfici dei primi anni del 2000, Roddick andava a nozze: gli bastava solo servizio più dritto e con il rovescio come colpo di contenimento.
Poi gli organizzatori iniziarono ad uniformare tutte le superfici rendendole meno veloci: prima all'US Open e poi a Wimbledon (la trasformazione è ancora in atto. Nella seconda settimana di Wimbledon ormai si parla di "erba battuta" e non più erba). Roddick fu "costretto" ad "imparare a giocare" da fondo-campo, a volte anche 1 metro fuori dallo stesso. Poi rovescio vulnerabile, tattica disordinata, dritto che faceva meno male (proprio per il rallentamento delle superfici) e qualche volee sbagliata di troppo a rete lo fecero, piano piano, cadere nell'oblio (seppur ancora capace di prestazioni di medio-alto livello anche nella parte finale della sua carriera).
Ovviamente poi l'esplosione di Federer e Nadal fece il resto.
Roddick, oltre al discorso superficie fatto prima, fu però bravo ad inserirsi nell'epoca di transizione tra il ritiro di Sampras e l'era di Federer, Nadal, Djokovic e in parte Murray.


SCONTRI DIRETTI (GIOCATORI PRINCIPALI)
Roddick v Federer 3-21
Roddick v Nadal 3-7
Roddick v Djokovic 5-4
Roddick v Murray 3-8
Roddick v Hewitt 7-7
Roddick v Haas 6-7
Roddick v Henman 2-3
Roddick v Rusedski 6-1
Roddick v Coria 5-0
Roddick v Nalbandian 4-2
Roddick v Agassi 1-5


PALMARES
Montreal (Master 1000) 2003
Cincinnati (Master 1000) 2003
US Open (Grande Slam) 2003
Miami (Master 1000) 2004
Cincinnati (Master 1000) 2006
Coppa Davis 2007
Miami (Master 1000) 2010


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

venerdì 1 marzo 2019

Tutti I Confronti Diretti Tra Club Inglesi ed Italiani (Coppe Europee)

In questo articolo sono riportati tutti i confronti diretti disputati tra club inglesi ed italiani.
Sotto ogni coppa, poi è riportato il riepilogo di vittorie, pareggi, sconfitte, reti fatte e subite.
Inoltre alla fine dell'articolo il bilancio totale riportando tutte le competizioni (C.Fiere/C.UEFA/E.League/Coppa Coppe/Champions Cup/Champions League/Supercoppa Europea)


Fairs Cup    
15/05/55 Inter-Birmingham City 0-0
17/04/56 Birmingham City-Inter 2-1
19/04/61 Inter-Birmingham City 1-2
03/05/61 Birmingham City-Inter 2-1
27/09/61 Birmingham City-Roma 2-2
11/10/61 Roma-Birmingham City 2-0
29/11/61 Sheffield Wednesday-Roma 4-0
13/12/61 Roma-Sheffield Wednesday 1-0
29/09/65 Juventus-Liverpool 1-0
13/10/65 Liverpool-Juventus 2-0
22/09/65 Chelsea-Roma 4-1
06/10/65 Roma-Chelsea 0-0
09/02/66 Milan-Chelsea 2-1
16/02/66 Chelsea-Milan 2-1
02/03/66 Milan-Chelsea 1-1 aet
29/09/65 Leeds United-Torino 2-1
08/10/65 Torino-Leeds United 0-0
01/02/67 Bologna-West Bromwich Albion 3-0
08/03/67 West Bromwich Albion-Bologna 1-3
18/01/67 Burnley-Napoli 3-0
08/02/67 Napoli-Burnley 0-0
22/03/67 Bologna-Leeds United 1-0
19/04/67 Leeds United-Bologna 1-0 aet, Leeds on coin toss
13/11/68 Leeds United-Napoli 2-0
27/11/68 Napoli-Leeds United 2-0 aet, Leeds on coin toss
23/09/70 Inter-Newcastle United 1-1
30/09/70 Newcastle United-Inter 2-0
16/09/70 Lazio-Arsenal 2-2
23/09/70 Arsenal-Lazio 2-0
26/05/71 Juventus-Leeds United 0-0 Match stopped for rain at 55’
28/05/71 Juventus-Leeds United 2-2
03/06/71 Leeds United-Juventus 1-1

UEFA Cup       
07/03/72 Juventus-Wolverhampton 1-1
22/03/72 Wolverhampton-Juventus 2-1
05/04/72 Tottenham Hotspur-Milan 2-1
19/04/72 Milan-Tottenham Hotspur 1-1
24/10/73 Ipswich Town-Lazio 4-0
31/10/73 Lazio-Ipswich Town 4-2 aet
17/09/75 Everton-Milan 0-0
01/10/75 Milan-Everton 1-0
15/09/76 Manchester City-Juventus 1-0
29/09/76 Juventus-Manchester City 2-0
20/10/76 Manchester United-Juventus 1-0
03/11/76 Juventus-Manchester United 3-0
23/11/78 Milan-Manchester City 2-2
06/12/78 Manchester City-Milan 3-0
15/09/82 Roma-Ipswich Town 3-0
29/09/82 Ipswich Town-Roma 3-1
24/10/90 Aston Villa-Inter 2-0
07/11/90 Inter-Aston Villa 3-0
04/03/91 Genoa-Liverpool 2-0
18/03/91 Liverpool-Genoa 1-2
24/11/93 Norwich City-Inter 0-1
08/12/93 Inter-Norwich City 1-0
15/09/94 Inter-Aston Villa 1-0
29/09/94 Aston Villa-Inter 1-0 aet, 4-3 on pen
20/10/98 Roma-Leeds United 1-0
03/11/98 Leeds United-Roma 0-0
25/11/99 Roma-Newcastle United 1-0
09/12/99 Newcastle United-Roma 0-0
02/03/00 Roma-Leeds United 0-0
09/03/00 Leeds United-Roma 1-0     
16/02/01 Roma-Liverpool 0-2
22/02/01 Liverpool-Roma 0-1
22/11/01 Ipswich Town-Inter 1-0
06/12/01 Inter-Ipswich Town 4-1
13/08/02 Bologna-Fulham 2-2 (Intertoto Cup)
27/08/02 Fulham-Bologna 3-1 (Intertoto Cup)
04/11/04 Middlesbrough-Lazio 2-0
09/03/06 Middlesbrough-Roma 1-0
15/03/06 Roma-Middlesbrough 2-1
14/09/06 West Ham United-Palermo 0-1
29/09/06 Palermo-West Ham United 3-0
02/11/06 Palermo-Newcastle United 0-1
06/03/08 Fiorentina-Everton 2-0
03/04/08 Everton-Fiorentina 2-0 aet, 2-4 on pen
23/10/08 Udinese-Tottenham Hotspur 2-0
27/11/08 Portsmouth-Milan 2-2

Europa League   
22/10/09 Fulham-Roma 1-1
05/11/09 Roma-Fulham 2-1
11/03/10 Juventus-Fulham 3-1
18/03/10 Fulham-Juventus 4-1
30/09/10 Manchester City-Juventus 1-1
16/12/10 Juventus-Manchester City 1-1
21/10/10 Napoli-Liverpool 0-0
04/11/10 Liverpool-Napoli 3-1
04/10/12 Liverpool-Udinese 2-3
06/12/12 Udinese-Liverpool 0-1
20/09/12 Tottenham Hotspur-Lazio 0-0
22/11/12 Lazio-Tottenham Hotspur 0-0
07/03/12 Tottenham Hotspur-Inter 3-0
14/03/12 Inter-Tottenham Hotspur 4-1
19/02/15 Tottenham Hotspur-Fiorentina 1-1
26/02/15 Fiorentina-Tottenham Hotspur 2-0
18/02/16 Fiorentina-Tottenham Hotspur 1-1
25/02/16 Tottenham Hotspur-Fiorentina 3-0
20/10/16 Inter-Southampton 1-0
03/11/16 Southampton-Inter 2-1
14/09/17 Atalanta-Everton 3-0
23/11/17 Everton-Atalanta 1-5
08/03/18 Milan-Arsenal 0-2
15/03/18 Arsenal-Milan 3-1
11/04/19 Arsenal-Napoli 2-0
18/04/19 Napoli-Arsenal 0-1
22/08/19 Torino-Wolves 2-3
29/08/19 Wolves-Torino 2-1
11/03/21 Manchester United-Milan 1-1
18/03/21 Milan-Manchester United 0-1
29/04/21 Manchester United-Roma 6-2
06/05/21 Roma-Manchester Utd 3-2
16/09/21 Leicester City-Napoli 2-2


Fairs/UEFA/EL Cup (108 partite giocate): 44 vittorie inglesi, 29 pareggi, 37 vittorie italiane (138 reti inglesi e 125 italiane)


Albo D'Oro (Fairs Cup)
1961=Roma (ITA)
1968=Leeds United (ING)
1969=Newcastle United (ING)
1970=Arsenal (ING)
1971=Leeds United (ING)

I club spagnoli hanno chiuso con 6 trofei, club inglesi 4 e club italiani 1.

Albo D'Oro (UEFA Cup/Europa League)
1972=Tottenham Hotspur (ING)
1973=Liverpool (ING)
1976=Liverpool (ING)
1977=Juventus (ITA)
1981=Ipswich Town (ING)
1984=Tottenham Hotspur (ING)
1989=Napoli (ITA)
1990=Juventus (ITA)
1991=Inter (ITA)
1993=Juventus (ITA)
1994=Inter (ITA)
1995=Parma (ITA)
1998=Inter (ITA)
1999=Parma (ITA)
2001=Liverpool (ING)
2013=Chelsea (ING)
2017=Manchester United (ING)
2019=Chelsea (ING)

I club spagnoli guidano con 14 trofei, a seguire club inglesi e italiani con 9.


___________________________________________________________________________________________
Cup Winners Cup 
16/05/73 Milan-Leeds United 1-0 played in Saloniki (Greece)
09/04/80 Arsenal-Juventus 1-1
23/04/80 Juventus-Arsenal 0-1
11/04/84 Manchester United-Juventus 1-1
25/04/84 Juventus-Manchester United 2-1
02/03/94 Torino-Arsenal 0-0
15/03/94 Arsenal-Torino 1-0
04/05/94 Arsenal-Parma 1-0 played in Copenhagen (Danmark)
06/04/95 Arsenal-Sampdoria 3-2
20/04/95 Sampdoria-Arsenal 3-2 aet, 2-3 on pen
02/04/98 Vicenza-Chelsea 1-0
16/04/98 Chelsea-Vicenza 3-1

Cup Winners Cup (12 partite giocate): 5 vittorie inglesi, 3 pareggi, 4 vittorie italiane (14 reti inglesi e 12 italiane)


Albo D'Oro
1961=Fiorentina (ITA)
1963=Tottenham Hotspur (ING)
1965=West Ham (ING)
1968=Milan (ITA)
1970=Manchester City (ING)
1971=Chelsea (ING)
1973=Milan (ITA)
1984=Juventus (ITA)
1985=Everton (ING)
1990=Sampdoria (ITA)
1991=Manchester United (ING)
1993=Parma (ITA)
1994=Arsenal (ING)
1998=Chelsea (ING)
1999=Lazio (ITA)

I club inglesi hanno chiuso con 8 trofei, seguono club italiani e spagnoli con 7.


___________________________________________________________________________________________


Conference League
28/04/22 Leicester-Roma 1-1
05/05/22 Roma-Leicester 1-0
07/06/23 Fiorentina-West Ham 1-2

Conference League (3 partite giocate): 1 vittoria inglese, 1 pareggio e 1 vittoria italiana (3 reti italiane, 3 inglesi)

Albo D'Oro
2022=Roma  (ITA)
2023=West Ham (ING)


I club inglesi ed italiani italiani guidano con 1 trofeo.


___________________________________________________________________________________________


Champions Cup   
08/05/58 Manchester United-Milan 2-1
16/05/58 Milan-Manchester United 4-0
14/11/62 Milan-Ipswich Town 3-0
28/11/62 Ipswich Town-Milan 2-1
18/09/63 Everton-Inter 0-0
25/09/61 Inter-Everton 1-0
04/05/64 Liverpool-Inter 3-1
12/05/65 Inter-Liverpool 3-0
23/04/69 Milan-Manchester United 2-0
15/05/69 Manchester United-Milan 1-0
11/04/73 Juventus-Derby County 3-1
25/04/73 Derby County-Juventus 0-0
02/03/83 Aston Villa-Juventus 1-2
16/03/83 Juventus-Aston Villa 3-1
30/05/84 Roma-Liverpool 1-1 aet 3-5 on pen, played in Rome
29/05/85 Juventus-Liverpool 1-0 played in Brussels (Belgium)

Champions League
11/09/96 Juventus-Manchester United 1-0
20/11/96 Manchester United-Juventus 0-1
01/10/97 Manchester United-Juventus 3-2
10/12/97 Juventus-Manchester United 1-0
03/03/99 Manchester United-Inter 2-0
17/03/99 Inter-Manchester United 1-1
07/04/99 Manchester United-Juventus 1-1
21/04/99 Juventus-Manchester United 2-3
14/09/99 Fiorentina-Arsenal 0-0
27/10/99 Arsenal-Fiorentina 0-1
15/09/99 Chelsea-Milan 0-0
26/09/99 Milan-Chelsea 1-1
23/11/99 Fiorentina-Manchester United 2-0
15/03/00 Manchester United-Fiorentina 3-1
07/12/00 Lazio-Chelsea 0-0
22/03/00 Chelsea-Lazio 1-2       
27/09/00 Arsenal-Lazio 2-0
17/10/00 Lazio-Arsenal 1-1
19/09/00 Leeds United-Milan 1-0
08/11/00 Milan-Leeds United 1-1
05/12/00 Lazio-Leeds United 0-1
14/03/01 Leeds United-Lazio 3-3
06/12/01 Arsenal-Juventus 3-1
20/03/02 Juventus-Arsenal 1-0
07/12/01 Roma-Liverpool 0-0
19/03/02 Liverpool-Roma 2-0
01/10/02 Juventus-Newcastle United 2-0
23/10/02 Newcastle United-Juventus 1-0
27/11/02 Newcastle United-Inter 1-4
11/03/03 Inter-Newcastle United 2-2
27/11/02 Roma-Arsenal 1-3
11/03/03 Arsenal-Roma 1-1
19/02/03 Manchester United-Juventus 2-1
25/02/03 Juventus-Manchester United 0-3
17/09/03 Arsenal-Inter 0-3
25/11/03 Inter-Arsenal 1-5
22/10/03 Chelsea-Lazio 2-1
04/11/03 Lazio-Chelsea 0-4
23/02/05 Manchester United-Milan 0-1
08/03/05 Milan-Manchester United 1-0
05/04/05 Liverpool-Juventus 2-1
13/04/05 Juventus-Liverpool 0-0
25/05/05 Milan-Liverpool 3-3 aet 2-3 on pen, played in Istanbul
28/03/06 Arsenal-Juventus 2-0
05/04/06 Juventus-Arsenal 0-0
04/04/07 Roma-Manchester United 2-1
10/04/07 Manchester United-Roma 7-1
24/04/07 Manchester United-Milan 3-2
02/05/07 Milan-Manchester United 3-0
23/05/07 Milan-Liverpool 2-1, played in Athens
02/10/07 Manchester United-Roma 1-0
12/12/07 Roma-Manchester United 1-1
20/02/08 Arsenal-Milan 0-0
04/03/08 Milan-Arsenal 0-2
19/02/08 Liverpool-Inter 2-0
11/03/08 Inter-Liverpool 0-1
01/04/08 Roma-Manchester United 0-2
09/04/08 Manchester United-Roma 1-0
22/10/08 Chelsea-Roma 1-0
04/11/08 Roma-Chelsea 3-1
24/02/09 Inter-Manchester United 0-0
11/03/09 Manchester United-Inter 2-0
24/02/09 Arsenal-Roma 1-0
11/03/09 Roma-Arsenal 1-0 aet, 6-7 on pen
25/02/09 Chelsea-Juventus 1-0
10/03/09 Juventus-Chelsea 2-2
29/09/09 Fiorentina-Liverpool 2-0
09/12/09 Liverpool-Fiorentina 1-2
16/02/10 Milan-Manchester United 2-3
10/03/10 Manchester United-Milan 4-0
24/02/10 Inter-Chelsea 2-1
16/03/10 Chelsea-Inter 0-1
20/10/10 Inter-Tottenham Hotspur 4-3
02/11/10 Tottenham Hotspur-Inter 3-1
15/02/11 Milan-Tottenham Hotspur 0-1
09/03/11 Tottenham Hotspur-Milan 0-0
16/08/11 Arsenal-Udinese 1-0
24/08/11 Udinese-Arsenal 1-2
14/09/11 Manchester City-Napoli 1-1
22/11/11 Napoli-Manchester City 2-1
15/02/12 Milan-Arsenal 4-0
06/03/12 Arsenal-Milan 3-0
21/02/12 Napoli-Chelsea 3-1
14/03/12 Chelsea-Napoli 4-1 aet
19/09/12 Chelsea-Juventus 2-2
20/11/12 Juventus-Chelsea 3-0
01/10/13 Arsenal-Napoli 2-0
11/12/13 Napoli-Arsenal 2-0
30/09/14 Manchester City-Roma 1-1
10/12/14 Roma-Manchester City 0-2
15/09/15 Manchester City-Juventus 1-2
25/11/15 Juventus-Manchester City 1-0
18/10/17 Chelsea–Roma 3-3
31/10/17 Roma-Chelsea 3-0
17/10/17 Manchester City–Napoli 2-1
01/11/17 Napoli–Manchester City 2-4
13/02/18 Juventus–Tottenham Hotspurs 2-2
07/03/18 Tottenham Hotspurs–Juventus 1-2
24/04/18 Liverpool-Roma 5-2
02/05/18 Roma–Liverpool 4-2  
18/09/18 Inter-Tottenham Hotspur 2-1    
28/11/18 Tottenham Hotspur-Inter 1-0  
03/10/18 Napoli-Liverpool 1-0
11/12/18 Liverpool-Napoli 1-0
23/10/18 Manchester United-Juventus 0-1
27/11/18 Juventus-Manchester United 1-2
22/10/19 Manchester City-Atalanta 5-1
06/11/19 Atalanta-Manchester City 1-1
17/09/19 Napoli-Liverpool 2-0
27/11/19 Liverpool-Napoli 1-1
03/11/20 Atalanta-Liverpool 0-5
25/11/20 Liverpool-Atalanta 0-2
15/09/21 Liverpool-Milan 3-2
29/09/21 Juventus-Chelsea 1-0
20/10/21 Manchester United-Atalanta 3-2
16/02/22 Inter-Liverpool 0-2
08/03/22 Liverpool-Inter 0-1
07/09/22 Napoli-Liverpool 4-1
05/10/22 Chelsea-Milan 3-0
11/10/22 Milan-Chelsea 0-2
01/11/22 Liverpool-Napoli 2-0
14/02/23 Milan-Tottenham 1-0
08/03/23 Tottenham-Milan 0-0
10/06/23 Manchester City-Inter 1-0

Champions Cup/League (140 partite giocate): 59 vittorie inglesi, 31 pareggi, 50 vittorie italiane (192 reti inglesi e 167 italiane)


Albo D'Oro
1963=Milan (ITA)
1964=Inter (ITA)
1965=Inter (ITA)
1968=Manchester United (ING)
1977=Liverpool (ING)
1978=Liverpool (ING)
1979=Nottingham Forest (ING)
1980=Nottingham Forest (ING)
1981=Liverpool (ING)
1982=Aston Villa (ING)
1984=Liverpool (ING)
1985=Juventus (ITA)
1989=Milan (ITA)
1990=Milan (ITA)
1994=Milan (ITA)
1996=Juventus (ITA)
1999=Manchester United (ING)
2003=Milan (ITA)
2005=Liverpool (ING)
2007=Milan (ITA)
2008=Manchester United (ING)
2010=Inter (ITA)
2012=Chelsea (ING)
2019=Liverpool (ING)
2021=Chelsea (ING)
2023=Manchester City (ING)

I club spagnoli guidano con 19 trofei, seguono club inglesi con 15 e quelli italiani con 12.


___________________________________________________________________________________________
Supercup       
16/01/85 Juventus-Liverpool 2-0 only one match played in Turin
01/02/95 Arsenal-Milan 0-0
08/02/95 Milan-Arsenal 2-0
27/08/99 Manchester United-Lazio 0-1 played in Monte Carlo

Supercup (4 partite giocate): 3 vittorie italiane, 1 pareggio, 0 vittorie inglesi (5 reti italiane a 0 inglesi)


Albo D'Oro
1977=Liverpool (ING)
1979=Nottingham Forest (ING)
1982=Aston Villa (ING)
1984=Juventus (ITA)
1989=Milan (ITA)
1990=Milan (ITA)
1991=Manchester United (ING)
1993=Parma (ITA)
1994=Milan (ITA)
1996=Juventus (ITA)
1998=Chelsea (ING)
1999=Lazio (ITA)
2001=Liverpool (ING)
2003=Milan (ITA)
2005=Liverpool (ING)
2007=Milan (ITA)
2019=Liverpool (ING)
2021=Chelsea (ING)
2023=Manchester City (ING)


I club spagnoli guidano con 15 trofei, a seguire i club inglesi con 10 e quelli italiani con 9.
___________________________________________________________________________________________



TESTA A TESTA TOTALI
-Club inglesi avanti con (269 partite giocate): 109 vittorie, 65 pareggi, 95 sconfitte (347 reti fatte e 312 subite)
-In Inghilterra (130 partite giocate): 79 vittorie inglesi, 30 pareggi, 21 vittorie italiane (224 reti fatte e 110 subite)
-In Italia (131 partite giocate): 70 vittorie italiane, 34 pareggi, 27 vittorie inglesi (193 reti fatte e 115 subite)
-Campo neutro (8 partite giocate): 4 vittorie italiane, 1 pareggio, 3 vittorie inglesi (9 reti fatte e 8 subite)


AGGIORNATO AL 1 SETTEMBRE 2023


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)