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martedì 28 settembre 2021

La Tripletta Di Alvin Martin A 3 Portieri Diversi (WHU v NUFC 8-1)

A Boylen Ground nel 1986 si gioca una partita davvero particolare, per quello che succederà. Il West Ham dei "The Boys of ’86" guidati dal capitano Alvin Martin, andranno vicini al titolo finendo a soli 4 punti dal Liverpool campione. Gli ospiti sono il Newcastle Utd senza particolari pretese, a metà classifica, senza possibilità neanche di lottare per le coppe europee perchè le squadre inglesi erano squalificate dopo il disastro dell'Heysel. Nelle ultime 7 gare del Newcastle si erano visti per 30 gol.


PROBLEMA DI PORTIERI
Il Newcastle è falcidiato dalle assenze.
In porta torna il titolare Martin Thomas che veniva da un lungo infortunio di 2 mesi.
Gary Kelly, il secondo, fino a due giorni prima girava con un gesso alla gamba destra per un problema al ginocchio. Il terzo portiere David McKellar, preso in prestito dall’Hibernian proprio vista l’emergenza tra i pali, non giocava in prima squadra da nove mesi prima di scendere in campo contro il Chelsea (nel turno precedente) per infortunarsi all’inguine ed essere indisponibile per la nuova trasferta londinese. Anche negli altri reparti i giocatori sono contati, quindi il manager Willie McFaul deve obbligatoriamente mandare in campo Glenn Roeder, che si era appena ripreso da un brutto caso di intossicazione, e il giovane Chris Hedworth.


1T: 4-0 WEST HAM
Il West Ham inizia il match attaccando subito a pieno organico. Gli avversari sono subito travolti dal ritmo offensivo fluido e veloce, soprattutto sulle ali dove gli Hammers martellano senza sosta. Alan Devonshire dopo quattro minuti batte una punizione sulla sinistra che si dirige sul secondo palo. Sbuca il capitano Alvin Martin che colpisce al volo e insacca alle spalle di Thomas. Il portiere gallese si rotola per terra dolorante, visto che era già non in condizioni ottimali.
All’undicesimo arriva il raddoppio di Ray Stewart, con un cross male indirizzato dalla destra che Thomas non riesce a tenere tra le mani. Poi segna Neil Orr con un tiro dai 25 metri. La beffa completa, in un primo tempo da incubo, arriva al 43′: un pallone colpito di testa in area finisce alle spalle di Roeder, che prova a mandarlo in angolo ma insacca nella sua porta.


ANCHE IL GIOCATORE/PORTIERE HEDWORTH S'INFORTUNA: 5-1
Rientrato sconsolato negli spogliatoi, il portiere Martin Thomas non ce la fa a tornare in campo nella ripresa, il dolore è troppo forte. Così McFaul non avendo portieri in panchina, manda in porta il giovane Hedworth. Ci sarebbe anche l’attaccante Peter Beardsley, che in allenamento ogni tanto va in porta ma il manager vuole le tre punte davanti, così sacrifica il ragazzino tra i pali. Nel secondo tempo la musica non cambia. Il West Ham continua ad attaccare, con una grande qualità di gioco nonostante il manto erboso di Boylen Ground sia appesantito dalla pioggia. Non solo i terzini, ma anche Alvin Martin e gli altri centrali difensivi salgono in avanti a cercare gloria. Poco dopo l’inizio del secondo tempo il difensore John Anderson sente tendersi in maniera innaturale il tendine d’Achille sinistro. Così si sposta dal centro del campo sulla fascia destra, e lì rimarrà per il resto del match non riuscendo a far altro che camminare e fare da sponda per i compagni. Gli Hammers non possono far altro che attaccare sprecando comunque molte occasioni. Le punte Tony Cottee e Frank McAvennie sbagliano spesso davanti al giovane Hedworth. Proprio un tiro di Cottee, deviato in angolo dall’improvvisato portiere, procura al ragazzo una frattura alla clavicola. Prova a rimanere tra i pali, ma quando al 64′ il West Ham segna il quinto gol deve anche lui uscire. McFaul lo spedisce sulla fascia sinistra di centrocampo: Hedworth-Anderson entrambi infortunati. La rete numero 5 è segnata ancora dal capitano, Alvin Martin. In questa incredibile partita ne ha già segnati due a due portieri diversi. 
Hedworth lascia il posto a Beardsley, probabilmente il più in forma dei tre che si alternano tra i pali del Newcastle. I Magpies così si trovano a giocare in 7 uomini, contando i due infortunati che camminano sulle fasce, più un portiere che in realtà sarebbe un attaccante. In queste condizioni trovano però anche il gol della bandiera firmato da Billy Whitehurst al 77′.


LA TRIPLETTA DI ALVIN MARTIN A TRE PORTIERI DIVERSI
Si potrebbe immaginare un finale tranquillo della partita visto cha mancano una decina di minuti, invece il West Ham ricomincia ad attaccare. Paul Goddard trova il sesto gol, due minuti dopo si sblocca McAvennie, che su cross di Cottee colpisce di testa. Sull’ennesima ripresa da metà campo della partita, il Newcastle prova a portare palla dietro ma sbagliano un appoggio dopo pochi secondi. Gli Hammers salgono subito ad attaccare e crossano al centro, ma Cottee non riesce ad arrivare sul pallone. Roeder lo anticipa con la mano, l’arbitro non ha dubbi e fischia subito rigore. Sul dischetto si presenta il difensore centrale Alvin Martin per provare a realizzare una tripletta a tre portieri diversi! 
E così sarà: per l'8-1.
Tony Cotteee prova ad unirsi alla festa del gol quindi gli Hammers continuano ad attaccare e bombardare di tiri la porta di Beardsley. Ma prima un paio di interventi di buona fattura, poi un incrocio dei pali colpito di testa sugli sviluppi di un corner gli negano la gioia della rete.
Sugli spalti i tifosi del West Ham continuano a cantare "England’s Number 1" all’indirizzo di Beardsley.


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sabato 11 settembre 2021

La Storia Del Tourmalet: Il Colle Malvagio!

Nel 1910, agli albori del ciclismo, le strade sono sterrate, le biciclette pesanti (più del doppio di quelle attuali), le lunghezze delle tappe insostenibili. E' in questo anno che inizia la leggenda al Tour de France del Col Du Tourmalet ("Colle Malvagio"). In particolare con una frase che passerà alla storia:

"Vous êtes des assassins! Oui, des assassins!" ("Voi siete degli assassini! Sì, degli assassini!")

A pronunciarla fu Lapize, bronzo olimpico nel 1908 e vincitore di tre Parigi-Roubaix consecutive: si tratta di uno scalatore puro. Quindici tappe, una ogni due giorni, dal 3 al 31 luglio: quella più breve misura 216 km, quella più lunga 424. Nella nona tappa di quell'annata Perpignan-Luchon, 289 km, troviamo: Peyresourde, Aspin, Tourmalet e Aubisque (vette mitiche, una in fila all’altra, che nessuno aveva mai avuto il piacere di provare; sono infatti i primi Pirenei della storia del Tour). Partenza all’alba e arrivo al tramonto, strade strette e sterrate, macchine dell’assistenza inesistenti. In vetta al Tourmalet Lapize transita in seconda posizione, dietro a tale Lafourcade, e si lancia nello storico urlo, riferito agli organizzatori: sì, sono degli assassini, perché proporre un percorso del genere, in condizioni del genere, è veramente da geni del male. C’è chi dice che Lapize abbia avuto un problema meccanico sulla salita del Tourmalet (esiste una foto che lo inquadra mentre spinge la bici) e che abbia affrontato a piedi la successiva discesa, riuscendo a riparare il manubrio prima di rimettersi in sella. 
Nel 1913 si ricorda Eugene Christophe che ruppe la forcella della bici, fece 10 km a piedi, si fece riparare la forcella da un fabbro e terminò comunque la corsa. Nel 1921 Luigi Lucotti, affrontata la salita, pallido e sfinito, affermerà "Non corro più".
Nel 1938, Bartali dirà "è la salita che mi ha fatto più soffrire". 
Il 18 luglio 1995 si ricorda la morte di Fabio Casartelli, nella tappa proprio del Tourmalet ma nella discesa del Portet d’Aspet, finito contro un paracarro in cemento. Era la Saint Girons - Cauterets, 206 km, con il Portet d’Aspet in avvio poi il "giro della morte" con Peyresourde, Aspin e Tourmalet. 
Il Tourmalet è la montagna più alta (2115m), la più presente al Tour e quella più antica. Partendo da Luz Saint Sauveur, si sale con una pendenza stabile del 6% per i primi 7 km. La vetta è sempre in vista, il che rende la lenta avanzata verso la cima ancora più dura. La pendenza dei seguenti 13 km non scende mai al di sotto dell’8% raggiungendo in molti punti il 10%, prima del colpo di coda finale: 1000m di strada che raggiunge l’11% di pendenza. Ad un’altezza di 2087m, è un vero e proprio mostro.


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