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venerdì 23 ottobre 2020

Le Annate Di Shamrock e Dundalk In EL: 2011, 2016 e 2020

Sono due le squadre irlandesi che sono state capaci di accedere ai gironi di Europa League: Shamrock nel 2011, Dundalk nel 2016 e 2020. 
Ripercorriamo questi grandi cammini soffermandoci sui principali protagonisti: gli allenatori.


LO SHAMROCK ROVERS DI MICHAEL O'NEILL: 2011
Manager della grande stagione dello Shamrock fu Michael O'Neill (che ora allena lo Stoke City). In Irlanda ci finisce a dicembre 2008 guidando i Rovers al secondo posto (che gli Hoops non raggiungevano da 7 anni). Il 2010 arrivò il titolo d'Irlanda che mancava dal 1994 e nella stagione successiva la sconfitta contro la Juventus nell'ultimo turno per accedere all'Europa League. Arriva però a fine stagione il secondo titolo consecutivo. Nel 2011/12, dopo aver eliminato il Flora Tallin si dovettero fermare contro il Copenaghen nei preliminari di Champions League. Retrocessi in Europa League, battendo il Partizan Belgrado, riuscirono a qualificarsi ai gironi (con Tottenham, PAOK, Rubin Kazan) chiudendo all'ultimo posto con 0 punti ma 4 reti realizzate (a Londra, in Russia e nel doppio confronto contro il PAOK) e 19 subite.
Protagonisti di questa grande annata sono stati: Billy Dennehy (16 reti), Gary Twigg (15 reti), Karl Sheppard (15 reti), Gary McKabe (9 reti) e Ciaran Kilduff (9 reti).
Fu l'ultima stagione di O'Neill che poi diventerà CT del Nord Irlanda (portata agli europei del 2016 e poi agli ottavi, eliminata dal Galles di Gareth Bale).
O'Neill non ha mai avuto dei moduli preferiti ed ha sempre schierato una gran varietà di formazioni, con sempre l'obiettivo di "soffocare" il gioco degli avversari.
L'Irlanda del Nord di O'Neill ha spesso giocato con il 4-1-4-1 o 4-3-3, a volte anche il 3-5-2 o il 4-2-3-1 (come contro l'Olanda).

A Ronald Koeman non è piaciuto il modo di giocare di O'Neill, tant'è vero che affermò: "È oltraggioso, il calcio che giocano ma è permesso e ottengono il massimo dalle loro qualità. Lo rispetto, ma è terribile da guardare"

O'Neill: "Non siamo andati lì per intrattenere Ronald Koeman, non era quello lo scopo di quello che abbiamo fatto"

I risultati per O'Neill sono sempre stati l'unica priorità: "Dovremo essere "orribili" per i nostri avversari".
Il suo approccio ha sempre riguardato la disciplina e il fatto che la somma di tutto è maggiore delle parti.

"Abbiamo giocatori nella nostra squadra che sono tecnicamente bravi, ma dovremo superare gli avversari, difendere molto bene i calci piazzati ed essere una minaccia su questi in avanti quindi nella parte finale del campo dobbiamo massimizzare queste opportunità il più possibile"

"Mi piace anche giocare ad alti ritmi, pressare gli avversari quando c'è l'opportunità. Allo stesso modo mi piace anche dominare il possesso palla. Tuttavia la priorità è ottenere punti sul tabellone prima di tutto e lo faremo con ogni mezzo possibile"

Ci sarebbero potuti essere più tornei da assaporare per O'Neill e il Nord Irlanda. Solo uno scandaloso rigore separò l'Irlanda del Nord e la Svizzera negli spareggi della Coppa del Mondo 2018, quando il tiro al volo di Xherdan Shaqiri colpì Corry Evans sulla schiena e l'arbitro, Ovidiu Hategan, indicò incredibilmente il dischetto.
O'Neill è stato due vittorie agli spareggi alla guida dell'Irlanda del Nord sino a che la pandemia ha messo tutto in discussione con il rinvio delle partite, portando lo stesso ad accasarsi allo Stoke City.


IL DUNDALK DI STEPHEN KENNY: 2016
Nel 2016 anche al Dundalk riesce la grande impresa di qualificarsi ai gironi di Europa League. Gli irlandesi sono guidati da Stephen Kenny capace di vincere il titolo con il Bohemians nel 2003 e poi 4 con il Dundalk (2014, 2015, 2016 e 2018). Oltre a diverse coppe nazionali. Nel 2016 dopo aver eliminato in aggregate 3-1 il Bate Borisov, gli irlandesi si fermano contro il Legia Varsavia ad un passo dalla qualificazione in Champions League ma finiscono nei gironi di Europa League con Zenit San Pietroburgo, AZ Alkmaar e Maccabi Tel Aviv. Il cammino è migliore dei Rovers: gli irlandesi chiudono con 4 punti (1-1 in Olanda contro l'AZ e vittoria per 1-0 contro il Maccabi Tel Aviv). Sarà ultimo posto ma con 5 reti fatte (retei anche nel doppio confronto con lo Zenit ed ancora al Maccabi al ritorno) e 8 subite. 
Nel 2016 il protagonista della stagione è stato David McMillan con 21 reti (di cui 5 in Europa), seguito da Ciaran Kilduff con 11, Daryl Horgan con 9, Ronan Finn con 8 e il difensore Brian Gartland con 7.
Kenny ha guidato il Dundalk sino al 2018, poi è diventato CT dell'U21 irlandese, prima di diventare selezionatore della maggiore nel 2020 (guidata prima da Martin O'Neill e poi da Mick McCarthy).
L'allenatore di Dublino ha sempre preferito un approccio basato sul possesso palla e condivide la frustrazione del pubblico con le tattiche negative e paurose tipicamente impiegate dai manager irlandesi.

"Tradizionalmente, non pensiamo di essere abbastanza bravi come nazione. Per me è inaccettabile. Dobbiamo chiedere di più a noi stessi"

Stephen Kenny e i suoi principi di gioco: "Voglio che i nostri 4 difensori occupino la massima larghezza del campo in fase di possesso. Ci deve essere una certa distanza tra i difensori centrali quando si passano la palla. Voglio difensori che si sentano a proprio agio nel possesso palla e possano giocare testa alta"

Le squadre di Kenny cercano di giocare da dietro quando possibile, utilizzando l'intera larghezza del campo. La prima priorità di Kenny è costruire dalla difesa.

 "Ogni passaggio dovrebbe essere davanti ai difensori. Non ha senso che il terzino sia troppo avanzato rispetto ai centrali dovendo poi controllare la loro corsa e tornare indietro. Dobbiamo creare ritmo nel gioco"

L'idea è di passare in modo efficiente tale da consentire ai giocatori di continuare ad andare avanti, mantenendo lo slancio e aumentando la velocità complessiva dell'attacco. 

"Voglio che i terzini e le ali non siano sulla stessa linea. Voglio i terzini stretti e le ali larghe, o l'ala interna e il terzino largo. In modo da realizzare uno due e creare spazio l'uno per l'altro"

Per sfruttare aree ampie, Kenny esige che le sue ali e terzini evitino di posizionarsi sulla stessa linea verticale. Questo viene fatto per creare migliori angoli di passaggio tra la coppia, oltre a creare spazio l'uno per l'altro. Se l'esterno è più interno, il terzino avrà più spazio per sovrapporsi. Generare 1v1 sui fianchi è uno schema di gioco importante per le squadre di Kenny e per eseguire questi scenari in modo efficace, cerca di mettere in campo sempre giocatori bravi nei dribbling.

"Giochiamo sempre con 3 a centrocampo, qualunque sia la configurazione. È importante avere un'interazione fluida in cui i giocatori non sono statici. Che si tratti di due holding e un numero 10, o uno e due, vogliamo fluidità e giocatori che possano scambiarsi"

Fondamentale per la formazione di Kenny, il centrocampo dovrebbe essere fluido dal punto di vista della posizione. Uno dei centrocampisti in possesso, spesso cade negli spazi tra i difensori centrali e i terzini per ricevere come giocatore libero prima di cercare di giocare passaggi che interrompono la linea. Inoltre, il numero 10 scambia regolarmente posizione con un giocatore in possesso per interrompere la marcatura dell'avversario. Sia che giochi con un 4-2-3-1 o un 4-3-3, il centrocampo cerca sempre di impegnarsi in movimenti dinamici per generare gioco centralmente.

"Avere la determinazione a dominare il possesso a prescindere dagli avversari. Puoi farlo solo sovraccaricando il centrocampo e fidandoti del tuo talento. Voglio giocatori che siano disposti a prendere la palla in aree ristrette. Una volta che riesci a controllare una partita, è importante iniettare tempo e ritmo nell'attacco"

Da un punto di vista psicologico, ai giocatori viene instillata la sicurezza di esprimere il proprio talento e di non temere nessun avversario. L'incoraggiamento a passaggi rapidi, combinazioni e azioni creative aiuta ad aumentare il ritmo ed evitare possesso palla sterile.
 
"Gioco sempre con 5 giocatori offensivi. Questo non include i miei terzini, quindi possono essere 7. Se abbiamo un'ala destra che scende lungo la linea, stiamo cercando di portare il nostro centravanti e la nostra ala sinistra in area. Il numero 10 è il prossimo ad entrare, se giochiamo con il 4-2-3-1. Ma se è coinvolto nel gioco e non può entrare in area, deve farlo uno dei centrocampisti centrali. Ecco perché parlo di attaccare con 5 giocatori"

Ci si aspetta che 2 centrocampisti, entrambe le ali e il centravanti, contribuiscano alla fase offensiva, con un sostegno extra proveniente dai terzini se necessario. Come ha sottolineato Kenny, questo crea le condizioni ideali per i cross. Ha anche sottolineato, tuttavia, che la sua difesa deve sempre avere un vantaggio numerico sulla linea di attacco avversaria, con almeno un centrocampista che rimane indietro per mantenere l'equilibrio.
Kenny esige versatilità dai suoi attaccanti, chiedendo di variare il loro gioco.
Per quanto riguarda la difesa, fondamentalmente, vuole che le sue squadre abbiano la palla e come tale, molte delle sue idee difensive riguardano l'impedimento agli avversari di giocare da dietro e ottenere un controllo reale sul gioco (quindi pressing a tutto campo).
In generale una forte etica di squadra, una buona comunicazione e l'aggressività giocano un ruolo fondamentale per il pressing a tutto campo.

Kenny (alla prima conferenza con l'Irlanda maggiore): "Non sono una celebrità, sono solo un allenatore di calcio e questo è tutto quello che voglio essere. Non vedo l'ora di lavorare con i giocatori. Abbiamo un grande gruppo e sono onorato di lavorare con loro. Il mio lavoro è sbloccare il loro potenziale. Avremo un modo molto preciso di giocare. La vita è breve e hai solo una possibilità per questo. Voglio che la mia squadra giochi senza paura.
Questo non è un trampolino di lancio per me. Questo è il lavoro che sogneresti. Abbiamo un enorme supporto e penso che non vedano l'ora di venire all'AVIVA e vedere una squadra giocare la palla, aprirsi e divertirsi davvero"


IL DUNDALK DI VINNY PERTH E FILIPPO GIOVAGNOLI: 2020
Vinny Perth dal 2013 era assistente di Kenny al Dundalk, dopo la dipartita di quest'ultimo verso l'U21 irlandese, Perth è diventato l'allenatore portando la squadra al titolo nel 2019. Tuttavia la luna di miele è durata poco perchè gli irlandesi nel 2020 sono stati battuti dagli sloveni del Celje ai preliminari di Champions, provocando il suo esonero.
A sostituirlo è subentrato l'italiano Filippo Giovagnoli, arrivato in Irlanda da completo sconosciuto.
Le qualificazioni per l'Europa League hanno visto i Lilywhites superare i campioni di Andorra l'Inter Club d'Escalades (1-0) e lo Sheriff Tiraspol della Moldova, infine il KÍ Klaksvik delle Far Oer per 3-1.

"Se fai bene, hai un'opportunità. Questa è la mia missione. Devo fare bene perché poi ottengo di nuovo il lavoro. Ecco perché parlo di una missione kamikaze. Penso che avessero molte persone. Ho letto di grandi nomi. Mi hanno fatto molte domande forse per capire quale fosse la mia personalità. Ero super eccitato. Forse l'hanno visto. Forse è per questo che hanno scelto me. È una grande sfida. Capisco i successi che la squadra ha avuto in passato. Se volessi fare un buon lavoro e comincio a pensare a quello che hanno fatto prima, questo mi influenzerà. Quello che devo fare in un breve lasso di tempo è lavorare sodo e fare del mio meglio"



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