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venerdì 25 ottobre 2013

Differenze Tra National League ed American League (MLB)

La sostanziale differenza tra la National League e la American League riguarda la regola del battitore designato (DH = Designated Hitter), applicata solamente nell'American.
Questa è la principale differenza, l'altra il numero delle squadre.
Durante i match d'Interleague (cioè scontri tra squadre appartenenti a due League diverse), ci si attiene al fattore campo.
Se la squadra di National gioca in casa, il lanciatore dell'American sarà costretto a battere.
Se invece si gioca con le regole dell'American, la squadra di National potrà (se lo riterrà opportuno) scegliere un battitore designato al posto del pitcher.


CHI E' IL BATTITORE DESIGNATO E COSA FA?
E' quel giocatore che, pur non essendo impiegato in difesa, è designato a battere in sostituzione dei lanciatore partente o degli altri lanciatori subentrati al principale.
Perchè? Perchè ovviamente i pitchers non sono buoni battitori.
Generalmente.
Poi ci sono esempi di bravi colpitori, quali Madison Bumgarner dei San Francisco Giants.


REGOLE
- Il Battitore Designato per il lanciatore deve essere indicato prima dell'inizio della partita e deve essere incluso nell'ordine di battuta presentato all'arbitro prima dell'inizio del match.
 Non è obbligatorio per una squadra designare un battitore per il lanciatore, ma la mancata indicazione prima dell'inizio della partita preclude la possibilità di usare la regola del Battitore Designato.
-E' possibile usare un sostituto battitore per il Battitore Designato: il sostituto del Battitore Designato diventa il Battitore Designato.
Tuttavia un Battitore Designato che sia stato sostituito non può rientrare in gioco.
- Il Battitore Designato puo' essere utilizzato in posizione difensiva in campo continuando a battere nello stesso ordine di battuta ma il lanciatore deve prendere in battuta il posto del difensore rimpiazzato.
- Un corridore puo' sostituire il Battitore Designato: nel qual caso tale corridore assume il ruolo di Battitore Designato.
- Se il lanciatore batte per il Battitore Designato questo determinerà la cessazione del Battitore Designato per il resto della partita.

Come possiamo notare ci sono delle regole sulla sostituzione che, se non applicate, portano alla cessazione del Battitore Designato, obbligando il lanciatore ad andare alla battuta.


STORIA DEL BATTITORE DESIGNATO
Questa particolare regola, come detto, è stata applicata solo in American League.
Infatti i dirigenti dell'American League nel 1972 si accorsero che il junior circuit stava attraversando un periodo di crisi e di scarso interesse da parte degli spettatori, con l'introduzione del DH speravano di accendere l'interesse da parte dei tifosi.
Furono necessarie un paio di stagioni per la completa "assimilazione" del DH, infatti i tecnici ebbero bisogno di qualche anno per poter utilizzare al meglio questo giocatore.
Nel 1976 il DH fece il suo debutto alle World Series.
Ai tempi e sino al 1993, il fattore campo veniva assegnato con il sistema della rotazione, indipendentemente dal bilancio in regular season: infatti fino al 1993 la squadra della National League aveva il fattore campo negli anni pari, mentre la formazione della AL poteva usufruire di questo vantaggio negli anni dispari.
Lo sciopero del 1994 ha sfalsato la rotazione.
Nelle World Series degli anni pari (quelle favorevoli alla NL) tutte le eventuali sette partite si sarebbero giocate con la regola del DH, mentre in quelle degli anni dispari (favorevoli alla AL) il lanciatore sarebbe stato obbligato a presentarsi in battuta.
Questo sistema fu applicato fino al 1985: gara 7 tra Kansas City Royals e St. Louis Cardinals fu l'ultima gara disputata in uno stadio AL, senza la regola del battitore designato.
L'anno successivo fu istituita la regola che vige ancora oggi: il DH puo' essere utilizzato soltanto nelle partite giocate negli stadi dell'American League.


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venerdì 6 settembre 2013

Regole Accesso Playoff MLB

In questo articolo illustrerò alcune regole basilari per accedere ai playoff MLB.
Le possibilità sono molteplici: vincere la division, puntare alla wild card, facendo attenzione al fattore campo e al record contro le avversarie.


ACCESSO AI PLAYOFF
Iniziamo dai criteri più semplici di accesso, vittoria della division e wild card.
Semplicemente vinci una sola gara in più di tutte le altre squadre del tuo girone e sei nella postseason.
E se non vinci la division, puoi sperare di ripiegare sulla wild card.
Ciò significa che le due migliori squadre non vincitrici di division accedono ad una partita secca per aggiudicarsi il quarto posto nei playoff di entrambe le leghe.
Le due squadre possono essere di due division differenti ma anche essere arrivate seconda e terza nella stessa division.
L'unica cosa che conta è il record stagionale ed il fatto di non essere vincitori di division.
Può capitare infatti che una squadra che ottiene la wild card abbia un record migliore di un'altra formazione che vince la division.
La gara unica per assegnare la wild card è stata introdotta nel 2012 per aumentare il numero di squadre nella postseason (da 8 a 10): una gara da dentro o fuori, infatti, ha la stessa importanza di una gara 7 di World Series e dal pubblico è vissuta allo stesso modo.


PARITA' AL TERMINE DELLA STAGIONE
Stabilito chi va ai playoff, resta da vedere cosa succede in caso di parità al termine della regular season. In caso di parità al termine della regular season, il record negli scontri diretti tra le due squadre coinvolte serve soltanto a determinare chi avrà l'onore di ospitare il famigerato "Game 163", lo spareggio finale per accedere ai playoff (o per vincere la division ed evitare la wild card).
Anche in questo caso, una gara secca, senza appello.
Per fare un esempio, in questo momento Texas Rangers e Oakland A's hanno lo stesso record.
I Rangers hanno vintro 9 partite contro gli A's e ne hanno perse 7.
Ciò significa che, se la stagione finisse oggi, i Rangers ospiterebbero ad Arlington lo spareggio contro Oakland.
Chi vince si aggiudica la division, chi perde va a giocare per la wild card.
E se il record negli scontri diretti è pari?
Allora conta il record delle partite contro squadre della stessa division.
E se pure quello è pari?
Allora si va a vedere il record divisionale nella seconda metà di stagione (per questo si dice che le partite di maggio contano relativamente).
In realtà non finisce qui, le regole per stabilire chi ospita chi sono pressochè infinite con ultimo il lancio della monetina ma veramente sarebbero casi limite.


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giovedì 5 settembre 2013

Doping Nella Bundesliga 2008/09 (Calcio Tedesco)

Dopo le incredibili rivelazioni del dossier che getta molte ombre sui successi della Germania Ovest nel passato, l'ombra di un nuovo scandalo legato al doping incombe sul calcio europeo e, in particolare, sulla Bundesliga.
A far scoppiare il caso è stata la pubblicazione di uno studio di Tim Meyer, medico della federazione calcistica tedesca, riguardante i valori di EPO nel sangue di alcuni calciatori risalenti alla stagione 2008/09.
Da quella ricerca emerge come, in quella stagione, in 9 calciatori che militavano in squadre di prima, seconda e terza divisione tedesca, venne rilevato un valore di eritropoietina nettamente superiore alla norma(cioè oltre il 50%).
Con emoglobina oltre i valori di 17(valori entrambi plausibili con assunzione di EPO ricombinante).
In Germania la polemica sta montando giorno dopo giorno, anche perché Meyer non ha voluto rivelare i nomi dei nove.
C’è di più: Meyer avrebbe comunicato i risultati del suo studio alla DFB nel 2011, ma la federazione tedesca decise di non prendere alcun provvedimento.


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sabato 17 agosto 2013

Germania Ovest Doping Ai Mondiali Di Calcio

Nessuna esclusiva dell'Est: anche nella Germania Ovest gli atleti di molte discipline, calcio compreso, furono dopati in maniera sistematica a partire dagli anni '70
Infatti uno studio che potrebbe sconvolgere la storia del calcio(e forse dello sport) mondiale dal dopoguerra fino agli anni ’80: commissionato dalla BISp, un documento di 800 pagine rivelerebbe le pratiche dopanti di tutti gli atleti della Germania Ovest a partire dagli anni ’50, un piano perfezionato negli anni ’70 quando fu addirittura il governo ad avallare tale scempio.
Steroidi, testosterone, EPO, estrogeni e tanto altro: il “sunto” di questo documento è stato pubblicato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung che prende di mira anche diverse date simbolo dello sport teutonico, come la finale dei Mondiali ’66, poi persa, a Wembley contro l’Inghilterra, quando sarebbero stati tre i membri dopati della nazionale tedesca.
Un evento, però, rischierebbe davvero di macchiare la storia sportiva della Germania: la nazionale Campione del Mondo nel 1954 non sarebbe stata immune da questo scellerato piano.
Sottovoce, si era sempre sospettato che quel 4 luglio 1954 ci fosse stata una squadra che barava, la Germania, e una, la meravigliosa Ungheria di Puskas, ignobilmente beffata.
Ora, potrebbero arrivare le prove che quel 3-2 in rimonta, che il “miracolo di Berna”, in realtà fosse tutta una farsa.
Con buona pace di chi indicava soltanto i cugini “poveri” dell’Est come simbolo del doping.


IL RAPPORTO DI 800 PAGINE
Nella relazione i ricercatori descrivono "in che misura e con quale sistematicità durante la Guerra Fredda anche nella Germania Occidentale furono impiegati il doping e la ricerca" su di esso.
"Esperimenti con sostanze per l'aumento delle prestazioni come anabolici,  testosterone, estrogeni ed EPO" furono finanziati con fondi pubblici tramite il BISp, l'Istituto Federale per le Scienze dello Sport, creato nel 1970 e alle dipendenze del ministero dell'Interno.
La Sueddeutsche scrive che "secondo gli storici della HU, il Bp distribui' da solo 10 milioni di marchi ai centri di medicina sportiva di Friburgo, Colonia e Saarbruecken".
Dallo studio emerge che gli stessi responsabili politici erano non solo al corrente delle pratiche di doping, ma ne favorirono l'impiego con l'obiettivo di assicurare fama sportiva alla Bundesrepublik. I ricercatori della 'Humbolt-Universitat' riportano un dialogo tra un funzionario del BISp e un membro del governo dell'epoca, responsabile per lo sport: "Da voi medici sportivi voglio solo una cosa: medaglie a Monaco" (con riferimento alle Olimpiadi del 1972 ), spiegò l'allora ministro, al quale il funzionario replicò: "Signor ministro, un anno prima? Come possiamo fare a conquistare medaglie?".
La tagliente risposta fu: "La cosa non mi interessa".


DOPING AI MONDIALI DI CALCIO
Dal rapporto emerge che il doping fu impiegato anche nel calcio, poiché su alcuni giocatori della nazionale tedesca pesa il sospetto di aver assunto sostanze proibite in vista delle finali di ben tre Campionati Mondiali.
Esistono prove, secondo il giornale bavarese, sul fatto che nel Mondiale del 1954 a Berna, vinto dai bianchi tedeschi a spese della favorita Grande Ungheria, ai calciatori della Germania non furono somministrate iniezioni di vitamina C, come asserito, bensì di pervitina.
Il sospetto del doping pesa anche sulla nazionale tedesca di calcio che nel 1966 si vide strappare il titolo dai padroni di casa dell'Inghilterra con il gol-fantasma nella finale di Wembley.
La Sueddeutsche rivela poi come, in una lettera di un funzionario della Fifa, sia scritto che tramite i test anti-doping effettuati dopo la finale, nei campioni organici prelevati da tre calciatori tedeschi furono riscontrate tracce di efedrina.


DOPING ALLE OLIMPIADI 1976
Nel corso dell'Olimpiade del 1976 sarebbero state praticate addirittura 1.200 iniezioni con sostanze dopanti.
Stando al giornale, "lo studio mostra che i medici sportivi tedesco-occidentali non esitarono nemmeno a dopare minorenni, che già nel 1988 si sperimentava con l'EPO, e che la politica ne era al corrente".
La Sueddeutsche precisa come "lo studio sia pronto dall'aprile 2013, ma da tempo ci sono polemiche sulla sua pubblicazione, che rimane quindi incerta".


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Il Sistema Doping Della Juventus (Anni 1994-1998)

Una tra le pagine sicuramente più negative del calcio fu lo scandalo doping che coinvolse la Juventus della seconda metà degli anni ’90, che in Italia è ormai passato (quasi) sotto silenzio ma che in Europa continua a far parlare di sè (ed indignare). Si parla degli anni che vanno dal 1994 al 1998.


L'EMATOCRITO DI DESCHAMPS E ZIDANE
Nel 1998, quando la Francia vinse la Coppa del Mondo, "le analisi del sangue" di alcuni giocatori "avevano valori anormali", soprattutto quelle di Zidane e Deschamps.
E' quanto scritto da Jean-Pierre Paclet, medico dei Bleus nel 2004 e nel 2008, in un libro in cui critica l'allenatore Raymond Domenench. Secondo Paclet, Zidane e Deschamps potrebbero essere stati esposti "a sostanze dopanti" quando giocavano nella Juventus.
Poi l'ex medico dei Bleus punta semmai il dito contro la Juventus: "Non dico che (Zidane e Deschamps) siano responsabili. Io dico che potrebbero essere stati esposti (al doping) mentre giocavano per la Juve".


LE ANALISI 1991-1998
"Le analisi facevano riscontrare alterazioni nell'ematocrito. Eppure non risulta venissero presi provvedimenti. Neppure quando il tasso era tale da sconsigliarne l' attività sportiva"
A Deschamps il 12 giugno del 1996 fu riscontrato un tasso di ematocrito nel sangue del 51%, quando la soglia del 50 viene considerata il limite al di là del quale si è a grave rischio per la salute.
Già nel ' 95, Deschamps aveva avuto un balzo notevole nell' ematocrito: dal 51,9 % di marzo al 39,3 a distanza di pochi mesi.
La dottoressa Lanterno, che su ordine di Guariniello prelevò le cartelle cliniche dei bianconeri, ha lanciato altre stoccate al club: "Dal ' 91 al ' 98 i giocatori sono stati ripetutamente sottoposti ai test antidoping. Vi sono anche gli esiti di esami per la determinazione di testosterone e cortisolo nel sangue. Tutto in violazione delle leggi".


ELENCO FARMACI TROVATI IN CASA JUVENTUS
Deferimento "art. 15, comma 1, D. Leg. 30 dicembre 1992 n. 538, in relazione agli artt. 1, comma 2, 2 e 3 D. Leg. n. 538/1992, per avere, senza essere in possesso della prescritta autorizzazione, esercitato attività consistenti nel procurarsi, detenere, fornire medicinali, e, in particolare i seguenti medicinali (in una o più confezioni per ciascuno):

1)ADALAT
2)LARIAM
3)SUPRADYN
4)ADRENALINA 1 MG fiale
5)LASIX fiale
6)SINFLEX F.TE bus
7)ADRONAT
8)LASIX
9)SYNFLEX F.TE sup ALIMIX
10)LEDERFOLIN
11)TACHIPIRINA 1000 sup
12)ALLERGODIL spray
13)LEGOFER 40 fiale
14)TACHIPIRINA 500
15)AMINOMAL fiale
16)LEVOCARVIT fiale
17)TACHIPIRINA
18)AMINOMAL IV fiale
19)LEVOTUS gtt
20)TACHIPIRINA sup
21)ANANASE 100
22)LEXIL
23)TAD 600 fiale
24)ARVENUM 500
25)LEXOTAN gtt
26)TARGOSIL 200 MG fiale
27)ASPIRINA
28)LIDOCAINA CLO 200 MG fiale
29)TAVOR 1 MG
30)ASPIRINA C
31)LIOMETACEN fiale
32)TEGENS 160
33)ASPIRINA C EFF
34)LIPOSOM FORTE fiale
35)TELDANE 60 MG
36)ASPIRINA 500 MG
37)LIQUEMIN fiale
38)TELDANE FORTE
39)AUGMENTIN
40)LOCALYN OTO gtt
41)TORADOL
42)AUGMENTIN 1 GR
43)LOPERYL
44)TORADOL fiale
45)AURONAT
46)MACLADIN
47)TORADOL gtt
48)BACACIL 1200 cps
49)MACLADIN 250
50)TORADOL 10
51)BACTRIM FORTE
52)MARESPIN
53)TORADOL 10 fiale
54)BARALGINA fiale
55)MATRIX
56)TORADOL 30 fiale
57)BENTELAN
58)MATRIX fiale
59)TRANS ACT cerotti
60)BENTELAN 0,5 MG
61)MEPRAL fiale
62)TRANSMETIL 500 fiale
63)BENTELAN 1,5 fiale
64)MERREM 1000 fiale
65)TRICORTIN 1000 fiale
66)BENTELAN 4 MG fiale
67)MESULID bust
68)TRINITRINA
69)BIMIXIN
70)MESULID FAST bus
71)TRONAN 100 MG
72)BISOLVON LINCTUS scir
73)MINIAS
74)UBIMAIOR fiale
75)BREXIN bus
76)MINIAS 1 GR
77)UGUROL fiale
78)BREXIN 20 MG bus
79)MIOCAMEN 600
80)ULTRAVISIN
81)BRUFEN bus
82)MISODEX
83)UROTRACTIN
84)BUSCOPAN
85)MISODEX 200 MG
86)VALIUM fiale
87)BUSCOPAN fiale
88)MISOFENAC
89)VALPINAX
90)BUSCOPAN sup
91)MONURIL bus
92)VELAMOX cps
93)CENTELLASE
94)MUSCORIL fiale
95)VELAMOX 1 GR
96)CIPROXIN 250
97)MUSCORIL
98)VERECOLENE
99)CIPROXIN 500
100)NABUSER bus
101)VERECOLENE COMPL
102)CISTIDIL
103)NARCAN fiale
104)VISUMETAZONE gtt
105)CLENIL A fiale aeros
106)NEOTON 1 GR fleb
107)VIT PORPHYRIN II fiale
108)CLENIL A flac
109)NEURAMIDE fiale
110)VIT PORPHYRIN fiale II grado
111)COMPLAMIN fiale
112)NICETILE
113)VIVIN C
114)CROMATONFERRO fiale
115)NIFLAM gel
116)VOLTAREN
117)DEFLAMAT 75 MG
118)NIZORAL flac
119)VOLTAREN fiale
120)DEFLAN 6 MG
121)NIZORAL SCALP flac
122)VOLTAREN gel
123)DEFLAN 30 MG
124)NORMIX
125)VOLTAREN sup
126)DELTACORTENE 5
127)NOVALGINA gtt
128)VOLTAREN 50
129)DEPO-MEDROL 40 MG fiale
130)ORUDIS
131)VOLTAREN RETARD
132)DEPO MEDROL fiale
133)ORUDIS fiale
134)VOLTAREN SOL
135)DEPO MEDROL CON LIDOCAINA fiale
136)ORUDIS RETARD
137)XAMAMINA
138)DIIDERGOT gtt
139)OTALGAN gtt
140)XATRAL
141)DOBETIN 1000 fiale
142)OTOSPORIN gtt
143)XYLOCAINA flac
144)DOBETIN 5000 fiale
145)PANADOL
146)XYLOCAINA 2% flac
147)EN gtt
148)PEFLACIN 400
149)ZANTAC fiale EN 0,5 MG
150)PEVARYL crem
151)ZEPELIN
152)EUMOVATE pom
153)PEVARYL polv
154)ZEPELIN bus
155)FARGAN crem
156)PEVARYL schiu
157)ZEPELINDUE bus
158)FARGANESSE fiale
159)PLASIL
160)ZEPELINDUE
161)FASTUM gel
162)PLASIL fiale
163)ZERINOL
164)FELDENE fiale
165)POLARAMIN
166)ZIMOX
167)FELDENE crema
168)POLARAMIN crem
169)ZIMOX 1 GR
170)FELDENE FAST
171)POLARAMIN AR
172)ZINNAT 250
173)FELDENE SOL
174)PORFIRIN
175)ZINNAT 500
176)FERLIXIT fiale
177)PORFIRIN 12 fiale
178)ZIRTEC
179)FERROGRAD
180)RANIDIL 150
181)ZITROMAX
182)FLANTADIN 30 MG
183)RANIDIL 300
184)ZOVIRAX
185)FLEBOCORTID 500 fiale
186)REDOXON 500 MG
187)ZOVIRAX p. oft.
188)FLECTADOL 1000 bus
189)REPARIL
190)ZOVIRAX 3 GR crem
191)FLECTADOL 1000 fiale
192)REPARIL fiale
193)ZOVIRAX 400
194)FLECTADOL fiale
195)RIFOCIN fiale
196)FLECTADOL 500 fiale
197)RIFOCIN 250 MG fiale
198)FLUBASON bus
199)RIFOCIN TOPICO flac
200)FLUIMUCIL fiale
201)RILATEN fiale
202)FLUIMUCIL fial aerosol
203)RINAZINA gtt
204)FLUIMUCILbus
205)RINAZINA spry
206)FLUIMUCIL 100 bus
207)RIVOTRIL fial
208)FLUIMUCIL 200 bus
209)ROCEFIN fiale
210)FLUIMUCIL ANTIBIOTICO fiale
211)ROCEFIN 1 GR fiale
212)FLUIMUCIL 600
213)ROVAMICINA
214)FLUPRIM TOSSE gtt
215)SAMYR 200 fiale
216)FOMENTIL
217)SAMYR 200
218)FROBEN
219)SARIDON
220)FROBEN gtt
221)SOBREPIN fiale
222)FROBEN collutt
223)SOBREPIN bus
224)GAVISCON
225)SOBREPIN 200 bus
226)GAVISCON scir
227)SOBREPIN AEROSOL fiale
228)GENTALYN crema
229)SOLUMEDROL 1 GR fiale
230)GENTALYN BETA crema SPASMEX fiale
231)GENTUS scir
232)SPASMEX sup
233)GUTRON gtt
234)SPASMEX
235)IMMUCYTAL fiale aerosol
236)SPASMODIL fiale
237)IMODIUM
238)SPASMOMEM 40 MG
239)INDOXEN 25 MG
240)STILNOX
241)INIBACE
242)SUCRALFIN bus
243)INIBACE 5 MG
244)SUCRALFIN

Per esempio il Samyr, autorizzato dal ministero per il trattamento delle sindromi depressive, data la sua interferenza a livello cerebrale, veniva somministrato a calciatori in piena attività agonistica, non affetti da sindrome depressiva, con la giustificazione che si trattava di un farmaco "disintossicante" con la finalità di incrementarne le prestazioni.
Più che una squadra di atleti robusti e pieni di salute, la Juventus è descritta dal pm come una sorta di lazzaretto di malati di depressione, o affetti da «turbe neuroendocrine» curabili soltanto con il Liposom Forte, altro «attivatore neurochimico» vietato perché dopante, e somministrato ai calciatori.
Altri medicinali "incriminati" farebbero pensare a un'epidemia di patologie cardiache, se è vero che nella Farmacia Bianconera il Neoton andava via come il pane, spacciato agli atleti per un normale "ricostituente": invece autorizzato dal ministero «per la cardioprotezione nella chirurgia cardiaca e contro la sofferenza metabolica del miocardio in stati ischemici».
Secondo il pm, il dottor Agricola lo «somministrava per via endovenosa mediante fleboclisi a calciatori in piena attività agonistica», sani come pesci, per ottenere «un'efficace attivazione bioenergetica a livello della muscolatura cardiaca e scheletrica e di modificarne le proprietà psicofisiche e biologiche».
Nella sterminata valigetta del pronto soccorso di Agricola, venne trovata anche l' "Esafosfina": un farmaco per malati gravi sottoposti a trasfusioni, o su chi è in forte debito di fosfati a causa di «etilismo cronico, malnutrizione protratta, insufficienza respiratoria cronica, miocardiopatie ischemiche». Negli scaffali della farmacia bianconera e nelle dichiarazioni dei giocatori sorteggiati dopo le partite per l'antidoping, Guariniello e i suoi uomini hanno trovato tracce evidenti di una dozzina di «farmaci e metodi» proibiti dalle liste Cio, Coni e Figc per la loro «azione dopante».
Quelli vietati furono il Liposom Forte, il Bentelan compresse, il Flantadin compresse, il Felebocortid fiale e il SoluMedrol fiale.
Quelli «a restrizione d'uso» cioè somministrabili solo a giocatori malati, solo con iniezioni locali e solo previa «notifica prima della competizione» alla Figc (notifica che «non risulta» essere mai stata fatta dalla Juventus) sono due "anestetici locali": Lidocaina e Xylocaina; e sei "corticosteroidi": Depo-medrol fiale, Depo-medrol con Lidocaina, Bentelan fiale, Deflan compresse e Tricortin 1000 (cocktail di anestetici e stimolanti).
Sarebbero stati gli stessi giocatori a dichiarare di aver assunto queste sostanze in forma vietata e senza notifica, e dunque: Didier Deschamps, Gianluca Vialli, Paolo Montero, Michelangelo Rampulla, Moreno Torricelli, Manuel Dimas e Attilio Lombardo.
Poi c'è la creatina, rifilata ai giocatori «a dosaggi giornalieri superiori ai sei grammi» (inizialmente fra i 10 e i 30 grammi), negli intervalli delle partite: dosaggi vietati dal ministero della Sanità, col rischio di «sovraccarichi renali o effetti collaterali tipo diarrea o incremento ponderale», e sempre «con l'intento di potenziare le prestazioni degli atleti» gonfiandone la muscolatura.
Senza contare gli altri farmaci non di per sé vietati, ma usati per «mascherare le forme morbose di patologie inabilitanti» e mandare ugualmente in campo i giocatori infortunati: come il Voltaren, «somministrato anche a ridosso o nel corso della competizione», addirittura nell'intervallo fra un tempo e l'altro, «nel convergente intento di alterare le prestazioni degli atleti».
Poi ci sono due prodotti l'Orudis (contro le infiammazioni e i dolori all'apparato muscolo scheletrico) e il Mepral (contro gastriti, ulcere duodenali, esofagiti e altri gravi problemi gastrici) che non dovrebbero mai uscire, per legge, «da ospedali e case di cura», e che invece Agricola avrebbe detenuto illecitamente in casa Juve e somministrato ai calciatori.
Infine, l'ombra dell'eritropoietina, mai esplicitamente nominata, ma chiaramente evocata dal pm a proposito degli «intensi incrementi dei valori di ematocrito» (la parte solida del sangue): sbalzi in avanti «sino a 8-9 punti, con punte oltre il 50 %».
Nella consulenza Benzi-Ceci, gli ematocriti sospetti sono indicati con nome e cognome: Alessandro Del Piero, Antonio Conte, Zinedine Zidane, più gli ex juventini Didier Deschamps, Angelo Di Livio e Moreno Torricelli. I loro ematocriti superiori (nei casi di Deschamps e Di Livio) al 50 %, insieme «all'aumento dal valore medio dei globuli rossi» sono compatibili «con una stimolazione farmacologica del midollo eritroide e la necessità di preparati a base di ferro ai fini della sintesi dell'emoglobina per i globuli rossi in eccesso».


COSA DISSERO I VARI TRIBUNALI?
I ministeri Sara Panelli e Gianfranco Colace in sei ore sciorinarono tutti gli elementi raccolti in quasi tre anni di dibatti, ipotizzando una «precisa strategia, di cui Agricola è stato l' artefice» di una «frode finalizzata ad alterare i risultati delle gare dal 1994 al ' 98»: le stagioni più floride della gestione bianconera, inficiate secondo l' accusa e le perizie del tribunale dalla «somministrazione cronica, e in alcuni casi acuta, di eritropoietina» e dall' abuso di farmaci su atleti sani, per «migliorarne le prestazioni». La parte del leone la fa ovviamente l' EPO, emersa dalla perizia dell' ematologo Giuseppe D' Onofrio sugli sbalzi dei valori di emoglobina e ferritina di una decina di calciatori.
Senza quella perizia, Guariniello avrebbe chiesto la condanna di Agricola e l' assoluzione di Giraudo: "L' EPO è costosissima e Agricola non poteva acquistarla da solo, senza chiedere il denaro all' amministratore delegato, che provvedeva ai bilanci. In quattro anni le spese della Juve in medicinali quadruplicano, mentre gli infortuni diminuiscono. Giraudo non s' accorgeva di nulla?". 
Colace: "Tutti i farmaci venivano impiegati in singolare sinergia. Una vera e propria strategia studiata da Agricola, che è tutt' altro che uno sprovveduto".
L' uso di farmaci vietati o consentiti solo previa notifica preventiva (mai fatta) risulta non dalla cartelle cliniche («c' è carenza di documentazione sanitaria ufficiale») ma soltanto dalle dichiarazioni dei giocatori sorteggiati all' antidoping, che ne fanno supporre un utilizzo più generalizzato: "Perché la Juve acquistava continuamente Bentelan, un corticosteroide vietato?".
Idem per il Samyr, un antidepressivo: "In 4 anni ne comprò 451 scatole".
Quanto agli antinfiammatori, il loro abuso provocò un' ulcera gastrica sanguinante a Tacchinardi, che poi disse di essersela presa per una bibita ghiacciata. Spesso i pm tirano in ballo le testimonianze dei giocatori: "Torricelli sul Bentelan ha cambiato versione in udienza dopo averne parlato con Agricola". Ma anche le contraddizioni fra versioni incompatibili: "Vialli dice che il Voltaren gli serviva come aiuto psicologico, senza esigenze terapeutiche". 
Nel processo a Montero, l'ex difensore della Juventus, ammette di aver usato il Voltaren e poi dice di non ricordarsi riguardo il Misofenac (dopo che era stato lui stesso a depositare in precedenza la lista dei farmaci presi in quegli anni). Quando il giudice gli chiede del Bentelan, Montero cade dalle nuvole dicendo di non ricordarsi.
Al che anche il giudice si stizzisce dicendo "Ma lei non ricorda niente Monte'?!".
Lui risponde: "No".
Il giudice ribatte dicendo "E' quello un problema, un problema. Lei ha anche dichiarato di averlo preso, forse durante un controllo antidoping. Non ricorda? Se lo ha dichiarato è così ma non lo ricorda? Ma sa a cosa serve almeno? Non lo sa? Montero lo sa o non lo sa? Se no facciamo notte. Lo sa o non lo sa?".
Montero: "Mi sono bloccato, non ricordo niente".
Giudice: "Si è bloccato, non si ricorda niente. Questo che significa che non ricorda niente? Che non ricorda niente più da adesso in avanti? Vuole ritornare il 12 di gennaio?".
Montero verrà rimandato ad un'udienza successiva.
Tornando invece all' attacco durissimo di Guariniello al sistema calcio: "Fino al ' 98 nello scandaloso laboratorio antidoping dell' Acquacetosa non cercavano gli anabolizzanti: perché? Sconcertante poi quel dirigente Coni che è venuto a dirci che la regola delle notifiche preventive nel calcio non si può seguire perché si dovrebbero compilare troppi moduli. Così potevano anche giocare undici dopati".
L' accusa sostenne che, contro i bianconeri, c' è molto di più.
Farmaci che altre società italiane non usavano, almeno in quelle proporzioni.
E poi l' EPO: se ne parla di un uso «acuto» su Conte e Tacchinardi, "in dosi massicce per affrettare il recupero dopo gli infortuni", e di un uso "cronico", cioè sistematico in dosi più blande, per tutta la squadra. Ma l' accusa ha spiegato anche come la Juventus si procurava i medicinali, quasi tutti acquistati senza prescrizione medica. E per accaparrarsi quelli di esclusivo uso ospedaliero, il farmacista Giovanni Rossano truccava gli ordinativi di una casa di cura privata, Villa Cristina.
Furono 12 i giocatori accusati di essersi sottoposti al doping del sangue (emotrasfusioni), EPO e di aver assunto farmaci anabolizzanti, 2 i dirigenti alla sbarra, il medico societario, Riccardo Agricola, e l'amministratore delegato, Antonio Giraudo.
Quanto al caso di quello che si profila come "doping di squadra", l'avvocato Aiello sostenne che nel caso dei giocatori juventini coinvolti e per quel che riguarda il doping del sangue, in tutti i casi si "è superata la soglia di attenzione (livello di globuli rossi nel sangue) e che comunque il doping nel calcio è utilizzato, diffuso e serve a migliorare la prestazione.
Ma i legali del club bianconero sostennero che quello di Torino è "un processo al di fuori delle regole della legislazione italiana". L'affermazione fu dell'avvocato Luigi Chiappero, che si riferì a due dei medicinali contestati nel capo d' accusa, il Neoton e l' Esafosfina.
All' udienza, subito dopo la deposizione dell'ematologo Giuseppe D' Onofrio, che evocò lo spettro dell' uso dell' EPO, il farmacologo Eugenio Muller, perito del giudice Giuseppe Casalbore, disse che i due prodotti venivano dati ai giocatori subito prima e subito dopo la partita senza necessità terapeutiche, ma per "liberare energia utilizzabile per la prestazione motoria".
L'avvocato Chiappero insieme ai suoi consulenti e al capo dello staff medico bianconero Riccardo Agricola, imputato di frode sportiva con l' ad Antonio Giraudo contestò duramente il lavoro di D' Onofrio: "Questi farmaci negli anni 90 venivano usati da quasi tutte le squadre italiane. Che razza di frode è, se sono stati proprio i nostri giocatori a dichiarare di averli presi in sede di controlli antidoping?".
La tesi della Procura è che alla Juventus venisse praticata una sorta di doping mascherato attraverso la somministrazione senza finalità terapeutiche di farmaci con principi attivi che avevano l' effetto di incrementare le prestazioni.


LE RIVELAZIONI DI ZIDANE (2004)
"La creatina l' ho presa soltanto alla Juventus. Mai prima, in Francia, e mai dopo, al Real Madrid.
Ne prendevo due o tre grammi durante la settimana, quando c' erano molti impegni.
E anche durante l' intervallo, tra un tempo e l' altro della partita.
Chi ci dava le bustine? A volte il dottor Agricola, a volte il dottor Tencone.
Le flebo? Sì, le facevo alla vigilia del match nella camera d' albergo.
Flebo di vitamine, così almeno mi dicevano i medici. Il Samyr? Sì, l' ho assunto spesso, prima e dopo la gara. Che cos' è? Vitamine, così almeno mi dicevano i medici (è un antidepressivo in realtà). L' esafosfina? Sì, l' ho assunta. Il Neoton? Non ricordo bene, ma se nel ' 98 ho dichiarato di averlo preso, è sicuramente così. Iniezioni per endovena? Sì, le ho fatte, anche un' ora prima della partita.
Chi stabiliva se e quando fare la flebo o l' iniezione? Il medico"


L'INTERVISTA DI TACCHINARDI (2012)
Alessio Tacchinardi, ex giocatore della Juventus, intervistato dai microfoni di “C’è calcio per te” su Radio Manà Manà Sport ha parlato delle dichiarazioni rilasciate da Vialli nei confronti di Zeman, il quale, in passato, aveva puntato il dito contro i giocatori bianconeri rei di aver utilizzato medicinali non consentiti. "Sbagliò Zeman ad accusare Vialli e Del Piero, ma alla fine aveva ragione. Sia Vialli che Del Piero soffrirono molto a causa della accuse lanciate dal boemo, fu un comportamento sbagliato il suo, ma alla fine non aveva tutti i torti".


LE ACCUSE DELLA TV OLANDESE (MAGGIO 2013)
17 anni dopo, la tv olandese lanciò un'accusa pesantissima: "Prima della finale di Champions League del 1996 con l'Ajax, i giocatori della Juventus assunsero EPO".
Il documentario andrà in onda il 26 maggio, ma sono stati già lanciati alcuni stralci dell'inchiesta della tv Nos, dal titolo "Andere Tijden Sport".
La tv intervista due esperti italiani, Giuseppe D'Onofrio e Alessandro Donati.
Il primo è l'ematologo chiamato come perito nel processo a carico della Juventus.
Spiega nel documentario: "E' stato usato qualcosa per aumentare la loro emoglobina, ovvero l'EPO".
A supportare questa frase, arrivano poi i commenti di due lancieri che quella finale l'hanno giocata. George Finidi dice: "E' tutto molto strano. Non stiamo parlando di un solo giocatore dopato, ma di diversi componenti. Se scendi in campo con sei o sette giocatori dopati, stai giocando sporco, molto sporco". Stessa solfa nelle parole di Ronald De Boer: "La prima cosa che mi viene in mente? Dovrebbero essere puniti".


LE ACCUSE DEL SENATO FRANCESE (LUGLIO 2013)
Dopo il documentario olandese delle settimane scorse, adesso a ricordare l’uso sistematico di EPO nell’ambiente bianconero è una relazione stilata addirittura dal Senato francese, che dedica un ampio capitolo di un lungo rapporto sul doping nel mondo dello sport proprio a questi fatti.
In particolare, nel rapporto pubblicato qualche giorno fa si legge “Lo scandalo della Juventus riguarda, in un contesto di ipermedicalizzazione del calcio, l’uso di EPO da parte di molti calciatori del club tra il 1994 ed il 1998. Oltre all’impressionante scorta di farmaci ritrovati nell’infermeria del club (281 tipi di medicine, tra le quali stimolanti, antidepressivi e cortisone), delle variazioni anomale dei tassi di emoglobina sono state riscontrate in diversi giocatori. Il competente professor Giuseppe D’Onofrio, ematologo, ha determinato che due giocatori (Conte e Tacchinardi) hanno certamente utilizzato EPO o emotrasfusioni, così come molto probabilmente hanno fatto altri sei giocatori, tra i quali Didier Deschamps, il cui tasso di ematocrito è arrivato a 51,9%. 
Questo livello lascia supporre un intervento esogeno tenendo conto delle importanti variazioni della quantità di emoglobina”.
Il rapporto fa  riferimento allo studio di Giuseppe D’Onofrio ed Alessandro Donati, che ha dimostrato l’utilizzazione di pratiche dopanti da parte della Juventus negli anni ’90, con particolare riferimento alla finale di Coppa dei Campioni del 1996, quando la Juventus sconfisse gli olandesi dell’Ajax ai rigori. Quella Coppa della quale in Olanda si parla ancora anche per via delle rivelazioni dei due medici. Uno scandalo che resta di portata internazionale, ma che in Italia molti pare abbiano dimenticato.



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martedì 30 luglio 2013

La Storia Di Herbert Chapman e Il Sistema (Arsenal)

La prima partita ufficiale come sappiamo fu disputata da Inghilterra e Scozia(1872): gli inglesi si schieravano con l'1-1-8 , gli scozzesi con il 2-2-6, questi erano i classici schemi dell'epoca.
Dopo fu la volta della cosiddetta piramide di Cambridge inventata appunto dal Cambridge e utilizzata anche dal Blackburn che a fine 1800 proprio con questo sorta di 2-3-5 vinse diverse F.A.Cup.


LA RIVOLUZIONE DI CHAPMAN
Chapman arrivò ad Highbury nel 1925 e alla firma del contratto promise che in cinque anni quella mediocre squadra, che non aveva ancora alcun titolo in bacheca, sarebbe diventata una realtà vincente.
Puntuale come le tasse il 26 aprile 1930 arrivò il primo alloro.
Wembley assiste al trionfo dei Gunners nella finale di F.A. Cup contro l'Huddersfield Town, l'ex squadra di Chapman, nella partita che cambiò il verso della storia dell'Arsenal.
Chapman era un uomo proiettato nel futuro, un precursore che rivoluzionò il calcio con nuove idee e nuove tattiche capaci di segnare un'epoca.
Poco prima del suo avvento sulla panchina dell'Arsenal, era stata modificata la regola del fuorigioco in modo da favorire gli attaccanti e incrementare lo spettacolo grazie all'inevitabile aumento delle reti segnate.
Prima del 1925 un giocatore veniva considerato in fuorigioco se fra lui e la linea di porta avversaria non vi erano almeno tre giocatori, da quella stagione il numero scese a due e mettere in fuorigioco gli attaccanti divenne più arduo.
Chapman capì che occorreva rinforzare il reparto arretrato per non venire sepolti di reti dagli avversari.
Con la modifica della regola del fuorigioco bisognava coprire di più la difesa per impedire che gli attaccanti avversari imperversassero.
Nacque così un nuovo modulo chiamato Sistema.
Chapman non venne subito apprezzato, fu definito difensivista, non rifiutando mai di ammettere la necessità di una forte difesa al di sopra di qualsiasi altra cosa, come disse nel 1933: «I miei giocatori e io siamo qui per vincere. E' chiaro che la squadra che segna più reti vince la partita, ma per fare ciò tu hai bisogno che la difesa sia preparata e sveglia. Tutto ciò è elementare, ma è il fondamento base del calcio».
«Puoi anche attaccare per tutta la partita e non è detto che vincerai. Secondo me le occasioni migliori nascono quando ti stai difendendo dagli attacchi avversari e puoi ripartire all'improvviso e velocemente, sorprendendo la difesa altrui impreparata».


MODULO VINCENTE
Il suo modulo, al di là delle modifiche di schieramento accennate, si può riassumere nel tentativo di trasformare la partita in una serie di duelli individuali. In quel caso, chi disponeva dei giocatori migliori avrebbe vinto.
Come promesso, in cinque anni Chapman portò l'Arsenal alla conquista del suo primo trofeo: la F.A. Cup del 1930.
Da realtà perdente i Gunners divennero in breve la squadra più forte e più ricca di tifosi nel mondo. Chapman riuscì a portare finalmente una squadra londinese alla conquista del campionato (1931), diventando il secondo allenatore inglese dopo Tom Watson (Sunderland 1892, 1893, 1895 e Liverpool 1901) a vincere con squadre diverse, prima di Brian Clough (Derby County 1972 e Nottingham Forest 1978) e Kenny Dalglish (Liverpool 1986, 1988, 1990 e Blackburn 1995).
Un privilegio di pochi, come si vede, nella storia del calcio inglese.
Oltre ad essere stato uno dei migliori allenatori della storia Chapman è stato un formidabile innovatore. Rivoluzionò il modo di allenarsi e di giocare, era un fine psicologo, riusciva sempre a trovare le parole giuste per motivare i suoi giocatori promuovendo settimanali incontri individuali con loro, e imponeva una ferrea disciplina con metodi autoritari.
La sua mente era proiettata in avanti per migliorare il calcio, non solo dal punto di vista tecnico e tattico: il 25 agosto 1928 l'Arsenal fu la prima squadra a giocare con i numeri sulle maglie, contro lo Sheffield Wednesday.
La F.A. gli impose di usare casacche tradizionali, ma Chapman si prese una piccola rivincita facendo indossare le maglie numerate alla squadra riserve.
Propose di costruire impianti di illuminazione negli stadi per poter giocare partite notturne (allora anche le partite infrasettimanali, nei giorni lavorativi, si giocavano alle 15 con evidenti perdite ai botteghini), ma anche ciò non gli venne mai permesso.
Suggerì di disegnare, dieci anni prima della sua effettiva adozione, il semicerchio a ridosso dell'area di rigore per delimitare la distanza a cui dovevano attenersi i giocatori prima della battuta del penalty. Riuscì a convincere le autorità cittadine a cambiare il nome della fermata di Gillespie Road della metropolitana londinese, linea Piccadilly, in "Arsenal" come ulteriore lancio pubblicitario per la sua squadra e richiamo per tifosi e turisti, visto che i Gunners erano la squadra più famosa d'Europa.
Tutto questo era Herbert Chapman, non solo un semplice genio della panchina, ma anche un personaggio nettamente avanti rispetto ai suoi tempi.


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mercoledì 24 luglio 2013

I Dopati Del Tour 1998: Risultati Dell'Antidoping

Il primo nome a essere svelato è stato quello del francese Laurent Jalabert.
Il Tour de France non era ancora inziato e le prime indiscrezioni circa il rapporto della Commissione del Senato francese ebbero l’effetto di una enorme ombra sulla Grande Boucle del centenario.
Non tanto perché veniva annunciata la pubblicazione della lista dei ciclisti positivi all’Epo su campioni di sangue risalenti al 1998, bensì perché la notizia sarebbe arrivata il 18 luglio, giorno dell’Alpe d’Huez.
Il sindacato dei ciclisti riuscì a far slittare la pubblicazione, che è avvenuta oggi durante una conferenza stampa.
E ha confermato tutte le indiscrezioni della vigilia.

Ecco la lista:
Marco Pantani (Ita)
Mario Cipollini (Ita)
Antrea Tafi (Ita)
Fabio Sacchi (Ita)
Nicola Minali (Ita)
Eddy Mazzoleni (Ita)
Ermanno Brignoli (Ita)
Alain Turicchia (Ita)
Giuseppe Calcaterra (Ita)
Stefano Zanini (Ita)
Jan Ullrich (Ger)
Erik Zabel (Ger)
Jens Heppner (Ger)
Bobby Julich (USA)
Kevin Livingston (USA)
Abraham Olano (Spa)
Manuel Beltran Martinez (Spa)
Marcos Serrano (Spa)
Jacky Durand(Fra)
Laurent Desbiens (Fra)
Laurent Jalabert (Fra)
Frederic Moncassin (Fra)
Pascal Chanteur (Fra)
Stephane Barthe (Fra)
Jeroen Blijlevens (Ola)
Axel Merckx (Bel)
Bo Hamburger (Dan)
Stuart O'Grady(Aus)
Roland Meier(Svi)


Le analisi sono state fatte sui campioni di EPO B ricombinante.
Oltre l'80% viene considerato doping(il massimo è il 100%).
I dati sono presi dal documento di 800 pagine del Senato Francese che potete trovare qui:
http://www.senat.fr/rap/r12-782-2/r12-782-21.pdf


1) Tappe di alta montagna/crono

Pantani 95,6% (Plateau De Beille)
Pantani 95.8% (Les Deux Alpes)
Pantani 97.9% (Albertville)

Ullrich 95.5% (Cap D'Agde)
Ullrich 89.1% (Les Deux Alpes)
Ullrich 99.9% (Crono Finale)

Olano 100% (Crono Finale)

L.Jalabert 94.8% (Plateau De Beille)

Livingston 93.9% (Carpentas)

Beltran 93.6% (Plateau De Beille)

Serrano 90.5%




2) Tappe velocisti/media montagna

Cipollini 98.8%

Durand 97.4%

Hamburger 96.9%

Blijlevens 92.6%

Tafi 90.7%

Heppner 88.3%

Bolts 86.8%

Zabel 84.1%

Calcaterra 83.1%




3) Non dopati(almeno quel giorno)

Zabel 73.3%

O'Grady 61.3%

Svorada 35.4%

Den Bakker 25.9%

O'Grady 22.9%

McEwen 17.6%


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lunedì 15 luglio 2013

Chris Froome Dopato?

Una superiorità schiacciante quella di Chris Froome, al Tour De France 2013, una supremazia a tratti imbarazzante che fa storcere il naso a chi segue le vicende del ciclismo e chi ne conosce i travagliatissimi ultimi 20 anni, quelli cominciati con lo scandalo Festina e proseguiti fino alla cancellazione dei sette Tour de France vinti da Lance Armstrong.
Passando per le confessioni di Riis, Ullrich e i vari scandali che hanno riguardo Marco Pantani(ad esempio l'inchiesta del Senato Francese che accertò l'uso di EPO nel Tour De France 1998).
Chi nel vedere le azioni di Froome e della Sky non ha subito ripensato ai vecchi tempi di Lance e della sua US Postal?
Dopo lo scatto con cui Froome sul Ventoux ha lasciato sul posto Alberto Contador, si è scritto e letto di tutto, paragonando la performance di Froome a quelle di Lance Armstrong.
Tuttavia un’analisi dei dati numerici, però, getta acqua sul fuoco di molte delle frasi a effetto che hanno paragonato l’ascesa di Froome a quelle di Pantani e di Armstrong.
Il Ventoux è lungo 21 km, secondo i cronometraggi effettuati sugli ultimi 15.65 km di gara Froome ha coperto i 1368 metri della salita finale in 47 minuti e 40 secondi a una media di 19,7 km/h.
Froome ha fatto registrare una VAM di 1722 m/h, una prestazione eccezionale ma non ai livelli di Armstrong nè degli altri corridori poi scopertosi dopati(Pantani, Riis, Contador e compagnia).



CONFRONTI CON IL PASSATO(VAM)
Come detto Froome ha fatto registrare una VAM di 1722 m/h.
Lance Armstrong, nei suoi anni di supremazia al Tour de France era solito superare questo muro, così come Marco Pantani nelle sue scalate record(Alpe d’Huez al Tour del 1997).
Alberto Contador nella tappa di Verbier al Tour de France 2009 arrivò a 1865 m/h, Bjarne Riis a Hautacam superò i 1840 m/h.
Pantani nel 1995 e nel 1997 all’Alpe d’Huez scalò con una VAM di circa 1820 m/h, Lance Armstrong nella cronoscalata dell’Alpe d’Huez del 2004 arrivò a sfiorare i 1790 m/h.
Sono cifre altissime, come è incredibile scoprire che il gruppo dei migliori, non il singolo ciclista ma il gruppo dei migliori transitò sul Col de Marie Blanque nel 2007 con una VAM di 1760, quindi tutto il plotone andò più forte di quanto è andato ieri Froome nel finale di ieri.



LE ASCESE PIU' VELOCI SUL VENTOUX DURANTE LA TAPPA(ULTIMI 15 KM e 65)
1. Marco Pantani 46 minuti (1994)
2. Christopher Froome 47 minuti e 40 secondi (2013)
3. Lance Armstrong 48 minuti e 33 secondi (2005)
4. Alberto Contador/Andy Schleck 48 minuti e 57 secondi (2009)
5. Lance Armstrong/Marco Pantani 48 minuti e 59 secondi (2000)



LE ASCESE PIU' VELOCI SUL VENTOUX COMPRESE LE CRONOSCALATE(21 KM e 50)
1.  2004: 55:51 Iban Mayo 23.10 km/h
2.  2004: 56:26 Tyler Hamilton 22.86 km/h
3.  1999: 56:50 Jonathan Vaughters 22.70 km/h
4.  2004: 56:54 Oscar Sevilla 22.67 km/h
5.  1999: 57:33 Alexander Vinokourov 22.42 km/h
6.  1994: 57:34 Marco Pantani 22.41 km/h
7.  1999: 57:34 Vladimir Belli 22.41 km/h
8.  2004: 57:39 Juan Miguel Mercado 22.38 km/h
9.  1999: 57:42 Joseba Beloki 22.36 km/h
10. 2004: 57:49 Lance Armstrong 22.31 km/h
11. 1999: 57:52 Lance Armstrong 22.29 km/h
12. 2004: 58:14 Inigo Landaluze 22.15 km/h
13. 1999: 58:15 Kevin Livingston 22.15 km/h
14. 1999: 58:31 David Moncoutie 22.05 km/h
15. 2004: 58:35 José Enrique Gutierrez 22.02 km/h
16. 2009: 58:45 Andy Schleck 21.96 km/h
17. 2009: 58:45 Alberto Contador 21.96 km/h
18. 2009: 58:48 Lance Armstrong 21.94 km/h
19. 2009: 58:50 Fränk Schleck 21.93 km/h
20. 1999: 58:51 Unai Osa 21.92 km/h
21. 2009: 58:53 Roman Kreuziger 21.91 km/h
22. 2002: 59:00 Lance Armstrong 21.86 km/h
23. 2013: 59:00 Chris Froome 21.86 km/h
24. 1994: 59:02 Richard Virenque 21.85 km/h
25. 1994: 59:02 Armand De Las Cuevas 21.85 km/h
26. 1994: 59:02 Luc Leblanc 21.85 km/h
27. 1994: 59:02 Miguel Indurain 21.85 km/h
28. 1994: 59:02 Roberto Conti 21.85 km/h
29. 2009: 59:03 Franco Pellizotti 21.85 km/h
30. 2000: 59:05 Marco Pantani 21.83 km/h
31. 2000: 59:05 Lance Armstrong 21.83 km/h
32. 2009: 59:05 Vincenzo Nibali 21.83 km/h
33. 1994: 59:07 Pascal Lino 21.82 km/h
34. 1999: 59:08 Tyler Hamilton 21.82 km/h
35. 1999: 59:08 Roberto Laiseka 21.82 km/h
36. 2009: 59:10 Bradley Wiggins 21.80 km/h
37. 2004: 59:12 Levi Leipheimer 21.79 km/h
38. 2004: 59:24 Michael Rasmussen 21.72 km/h
39. 2004: 59:27 Stéphane Goubert 21.70 km/h
40. 2013: 59:29 Nairo Quintana 21.69 km/h
41. 2000: 59:30 Joseba Beloki 21.68 km/h
42. 2000: 59:34 Jan Ullrich 21.66 km/h
43. 1999: 59:35 Del Olmo 21.65 km/h
44. 1999: 59:43 Kurt van de Wouwer 21.60 km/h
45. 2009: 59:46 Jurgen Van Den Broeck 21.58 km/h
46. 2004: 59:47 Oscar Pereiro 21.58 km/h
47. 2006: 59:47 Denis Menchov 21.58 km/h
48. 2006: 59:47 Christophe Moreau 21.58 km/h
49. 2009: 59:49 Andreas Klöden 21.57 km/h
50. 2004: 59:50 David Moncoutie 21.56 km/h


Considerando solo la prima classifica quindi il Ventoux come arrivo di tappa(ed escludendo le cronoscalate)e solamente gli ultimi 15 km e 65 il tempo di Froome è ovviamente notevole ma poco attendibile e spiego anche i motivi(poco attendibile, così come lo sono quelli di Pantani, di Armstrong, etc).
Infatti l'unico parametro obbiettivo per fare confronti di questo tipo sono le cronoscalate, dal momento che si va a tutta dal km zero(ovvero dalla partenza).
Invece quando la salita viene affrontata come arrivo di tappa, magari nei primi 9/10 km si sta a ruota quindi si va più piano rispetto a quanto si andrebbe in una cronoscalata.
Non sorprende infatti che i migliori tempi(sui 21 km) siano detenuti da Mayo o Hamilton che fecero meglio di Armstrong e Pantani.
Fecero meglio perchè presero la salita a tutta dall'inizio alla fine.
Cosa che probabilmente non fece Armstrong che partì ad esempio a 7 km dal traguardo.
Dunque è sbagliato prendere come raffronto i tempi.

Poi ci sono altri fattori che rendono il confronto poco attendibile:
1) Le condizioni meteoreologiche diverse
2) I km percorsi nella tappa
3) La fatica accumulata nella stessa tappa(GP della montagna e quant altro)
4) La fatica accumulata nelle settimane precedenti
5) Appunto il km in cui inizia lo scatto


CONCLUSIONI
Ovviamente la mano sul fuoco non la si può mettere su nessuno.
Froome è andato fortissimo e lo scatto con cui ha lasciato sul posto Contador è stato qualcosa di fantascientifico MA:
1) Prima del Ventoux le difficoltà altimetriche erano assenti
2) Tour sino al 14 Luglio molto semplice(Ax 3, insieme al Ventoux, unica vera salita)
3) Soffiava un forte vento a favore
4) Sui tempi ho detto tutto
5) Sulla VAM idem ed aggiungo che il valore fatto registrare da Froome su Ax 3 era simile a quello di Nibali sulle Tre Cime di Lavaredo

Non è dopato? A questa domanda non si può rispondere, la cosa certa è che i tempi dicono poco o nulla.


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domenica 30 giugno 2013

Pantani, l'Ematocrito e l'EPO (Tour 1998 e Carriera)

Effettivamente Pantani non venne trovato positivo a Madonna di Campiglio 1999.
Ma all'epoca nessuno veniva trovato positivo all'EPO.
Perchè? Perchè ai tempi l'EPO non poteva essere rilevato ai controlli antidoping(sarà possibile solo negli anni seguenti).
Le regole UCI erano chiare: c'era questa soglia(50%) superata la quale eri fuori, senza "se" e senza "ma".
Era un valore d' "ufficio", nel senso che i medici non potendo rilevare l'EPO ai controlli (tutti già sapevano l'esistenza di questa miracolosa sostanza dopante) avevano fissato questa soglia, sapendo che in condizioni normali per un atleta era abbastanza difficile superare questo limite (a patto, appunto, di non usare sostanze dopanti).
Al di là del numerino in sè, la cosa importante erano appunto le variazioni dell'ematocrito stesso.
Variazioni del 10% / 15% che non erano spiegabili naturalmente, se non subendo un trattamento di EPO.
Come si capisce dal database Dlab di Conconi, Pantani nei primi anni 90 (come molti altri atleti italiani e pure qualche straniero, tipo Indurain) subì trattamenti a base di EPO.
Generalmente il suo ematocrito era sul 44% con balzi del 55% sino a giungere ad oltre il 60% in prossimità delle corse (ad esempio Milano-Torino del 1995 ma non solo).
A Madonna di Campiglio leggendo i suoi incredibili valori: 490 Watt (di Standard Power) e 7.32 Watts/kg (valori simili, anzi superiori, alla tristemente famosa scalata di Riis sull'Hautacam nel 1996 quando corse con un ematocrito del 65%) mi vien da pensare che l'ematocrito di Pantani era ben superiore al 50%.
All'epoca la Mercatone Uno (squadra di Pantani) usava delle centrifughe che permettevano di misurare l'ematocrito la sera prima dei controlli a "sorpresa" (lo so, la cosa fa abbastanza ridere).
Probabilmente a Pantani la "ripulitura" del sangue non riuscì, anzi riuscì solo in parte, per questo non ce la fece a "rientrare" sotto la soglia del 50%.
Qui la storia completa: Pantani e Il Doping (Carriera)


CONCLUSIONI FINALI
Come avrebbe potuto essere trovato positivo, se ai tempi l'EPO era "invisibile" ai controlli?
L'agenzia antidoping francese nel 2004, si prese la briga di rianalizzare i campioni di 60 corridori iscritti al Tour del 1998(quello del famoso scandalo Festina e vinto appunto da Pantani).
Ebbene 44 su 60 risultarono positivi all'EPO.
Il primo nome ad essere uscito fu quello di Laurent Jalabert.
Altri corridori positivi all'EPO che uscirono nei giorni seguenti: Zabel, Ullrich ed appunto Pantani.

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L'EPO Nel Ciclismo: Ematocrito e Test Antidoping (Storia)

Come è noto i globuli rossi trasportano l'ossigeno ai tessuti e negli sport di resistenza, ad esempio ciclismo, sci di fondo ecc., le richieste di ossigeno sono molto elevate.
Da tempo, pertanto, sono state indagate strategie per aumentare la produzione dei globuli rossi in modo da migliorare la performance sportiva,
La più recente strategia è basata sul ruolo dell'eritropoietina (EPO) nello stimolare il midollo osseo a produrre globuli rossi.
Come doping si usa l' EPO ricombinante umana (rHuEPO) e sostanze affini.
L'EPO ha una vita relativamente breve nell'organismo mentre il suo effetto stimolante può durare fino a due settimane.

Di EPO si sente molto parlare anche in ambito sportivo, dal momento che si tratta di una sostanza prodotta dal nostro corpo e che viene impiegata per curare anemie, soprattutto in pazienti con patologie renali o tumorali. L'aumento da eritropoietina della concentrazione dei globuli rossi nel sangue circolante si contrappone all'adattamento che l'allenamento provoca nell'atleta e che consiste in una "emodiluizione" ossia in un relativo aumento della parte liquida del sangue (plasma) nei confronti di quella corpuscolata (globuli rossi). In realtà in molti atleti si dovrebbe verificare se l'ematocrito basso è un effetto derivante dell'emodiluizione o di un relativamente basso numero di globuli rossi (come spesso avviene). 
All'aumentare dell'ematocrito e/o della durata del trattamento gli effetti collaterali dell'eritropoietina sono:
  
1) Tendenza alla trombofilia, indipendente dal valore di ematocrito. 
Anche con ematocrito basso si potrebbero verificare dei trombi. 
2) Tendenza alla trombofilia, dipendente dal valore dell'ematocrito.
3) Potenziale incremento delle resistenze vascolari nelle zone profonde del cervello, con possibile invecchiamento precoce delle strutture.
4) Ipertensione arteriosa, con conseguente sclerosi vascolare, accresciuto rischio di infarto cardiaco ed encefalopatia ipertensiva.
5) Convulsioni.
  

SOGLIA A RISCHIO: 50%
L'UCI nel 1997 stabilì un limite.
Cioè un dato numerico che indichi il reale pericolo. 
In altri termini, poiché è fissato un limite di ematocrito a 50, può bastare questo limite (a prescindere che si assuma o meno l'EPO) a preservare la salute dell'atleta? 
Il problema di fondo è che fissando un valore di soglia si dà per scontato che l'assunzione di EPO non provochi problemi quando si resta sotto questo valore.
Il discorso sulle patologie soprariportate è ovviamente corretto se l'atleta passa da 43 a 60 di ematocrito, ma se si passa da 46 a 48? Per esempio, con un innalzamento da 43 a 60 la pressione arteriosa potrebbe schizzare da 100 a 180 con gravi danni alla salute, ma con un innalzamento da 46 a 48 passerebbe da 120 a 125 con danno probabilmente minimo. È cioè necessario che siano scientificamente provati danni da piccoli incrementi per disincentivare chi utilizza l'EPO ai limiti del consentito per averne un vantaggio che, se ininfluente in assoluto, diventa significativo a livelli d'élite in cui pochi secondi possono far passare dal primo posto all'esclusione dal podio.


EPO NEL SANGUE
Un vecchio studio franco-canadese (1996) mostra che la presenza dell'eritropoietina esogena è rilevabile fino a 7 giorni dall'ultima assunzione nel sangue e fino a 4 giorni nelle urine. 
I benefici permangono invece più a lungo (secondo il salto di ematocrito che ha generato). 


NUOVI TEST PER RILEVARE L'EPO
Nel 2000, un'equipe del laboratorio francese di Chatenay-Malabry e diretta da Jacques De Ceaurriz ha proposto un particolare metodo di rilevazione dell'EPO attraverso le urine (lo studio fu pubblicato l'8 giugno 2000 sul mensile inglese "Nature"). 
Il metodo si basa sull'analisi delle varie forme dell'eritropoietina (con proprietà elettriche diverse) che consente di evidenziare quella naturale da quella ricombinante. Anche in questo caso resta il problema della rapida scomparsa dalle urine dell'EPO. 
Negli ultimi anni non sono stati fatti passi avanti particolarmente significativi relativamente ai test per l'EPO, tant'è che la WADA ha tentato una nuova strada: l'introduzione del passaporto biologico, una tecnica antidoping che consiste nel tracciare nel tempo i parametri ematici degli atleti. Questa tecnica (peraltro costosa e complessa da gestire) è una tecnica indiretta; attraverso il passaporto biologico non si rileva infatti la presenza di una sostanza dopante, ma si individuano le anomalie che tali sostanze inducono nell'organismo; ciò dovrebbe rivelare un'eventuale assunzione di sostanze proibite sia sul breve che nel medio e lungo termine. 


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martedì 25 giugno 2013

Scandalo Doping Festina (Tour De France 1998)

Lo scandalo Festina esplose pochi giorni prima del via del Tour de France 1998.
La squadra ciclistica francese, sponsorizzata dalla ditta di orologi, venne estromessa dalla Grande Boucle di quell'anno, vinta poi Marco Pantani.
Il motivo che portò all'esclusione riguarda il "doping di squadra", ovvero non semplicemente doping di singoli atleti all'interno di una formazione ma sostanze proibite somministrate sistematicamente dai medici del team a tutti i ciclisti in corsa.
Dunque lo scandalo Festina 98 fece tanto scalpore perché coinvolse una squadra intera compresa di direttori sportivi, massaggiatori e medici. Fu uno dei rarissimi casi di doping in cui nessun corridore venne trovato positivo ad un controllo ma un’intera squadra venne cacciata via dalla corsa ciclistica per eccellenza, il Tour de France.


L'INIZIO
L’8 luglio 1998 fu l’inizio della fine per una delle squadra professionistiche più forti dell'epocao: all’alba di quel giorno, Willy Voet, massaggiatore della Festina, fu fermato alla dogana svizzera con in macchina una quantità spropositata di sostanze dopanti: 234 dosi di Epo, 80 flaconi di Gh (ormone della crescita), 160 capsule di ormoni maschili e di testosterone, 60 di Asaflow (un farmaco che fluidifica il sangue). La procura francese aprì subito un’inchiesta, Voet venne interrogato per ore: di fronte a prove evidentissime, non solo non negò ma chiamò in causa il direttore sportivo Roussel e il medico della squadra Erik Ryckaert.
I viaggi di Voet erano su commissione, i "mandanti" erano Roussel e Ryckaert.


GLI ARRESTI
Alla Gran Boucle fu il caos.
I fermi vennero trasformati in arresti e, per la prima volta nella storia del ciclismo, l’UCI inflisse a Roussel una sospensione a tempo indeterminato dalle sue funzioni di direttore sportivo.
Non era mai successo. In quella squadra c’erano corridori come Zulle, Brochard e il capitano, Richard Virenque. Loro dichiararono fino all’ultimo di voler continuare la corsa, appellandosi al fatto che non c’era nessuna positività effettiva dei corridori, al di là delle dichiarazioni scottanti di Voet e compagnia.
Si parlò addirittura di uno sciopero dei corridori.
Jean Marie Leblanc, a quel punto, per evitare proteste, decise per la sospensione dell’intera squadra.


LE CONFESSIONI
Quale fu il bollettino di guerra?
Laurent Brochard, il campione del mondo su strada del 1997, alla Festina dal 1995 al 1999, ammise l’uso di sostanze dopanti e fu squalificato per 4 mesi.
Alex Zülle, campione del mondo a cronometro nel 1996 e vincitore di due Vuelte, arrivato alla Festina proprio nel 1998, confessò le pratiche di doping “di squadra” e fu fermato per 9 mesi.
L’ultimo ad arrendersi fu Richard Virenque: il sette volte vincitore della maglia a pois al Tour si dichiarò estraneo ai fatti con tanto di lacrime in diretta tv, scrisse un libro per raccontare la sua verità (e la sua innocenza), ma, nel 2000, crollò inesorabilmente e venne squalificato per un anno.


VOET RACCONTA COME ELUDEVANO I CONTROLLI
Secondo il racconto di Voet, che è stato rinchiuso a lungo in carcere, le due ruote sono prigioniere da tempo delle pratiche dopanti e della cultura della scorciatoia. Così ad esempio cita gli stratategemmi adottati dai ciclisti per eludere i controlli delle urine. Dal vecchio sistema della peretta nascosta sotto al braccio (svelata da Pollentier nel 1978, quando il maldestro belga fu scoperto al Tour), alla provetta nascosta nel braccio ingessato, a quella appesa alla schiena, per non parlare della cannula infilata nell'ano e contenente un preservativo gonfio di urina "pulita".
Un campionario intero di modi per eludere i controlli a sorteggio di fine gara.
Ma ancora più accurati e collaudati i mezzi per gestire i corridori a cui forniva le sostanze.
Così con le perfusioni di sodio, preparati a base di acqua che servono per fra diminuire il tasso di ematocrito nel sangue, cioè la quantità di globuli rossi.
Voet ha raccontato che li faceva avere ai ciclisti avvolte in tovaglioli e cosi venivano tenute pronte sotto ai letti di albergo. In caso di emergenza, leggi controlli improvvisi, potevano essere appese ad un chiodo (al posto dei quadri) e così utilizzate come flebo per smaltire l'ematocrito troppo alto per le soglie stabilite dall'UCI.
Già nel ‘97 inoltre, rivela ancora Voet, i due terzi dei ciclisti possedeva la "lavatrice" che serve ad isolare i globuli bianchi da quelli rossi e controllare così il tasso: un'operazione semplice e rapida resa possibile da quell'apparecchio che gli atleti hanno comprato per corrispondenza e in modo anonimo, facendo l'acquisto spesso a nome della moglie o di un parente.
Ancora più inquietante il particolare del cosiddetto "barattolo belga", un cocktail di sostanze e farmaci. Una specie di intruglio che somministrato in dosi da pochi millilitri assicura un propellente energetico enorme. È composto infatti da analgesici, anfetamine, caffeina, cocaina, eroina e spesso corticoidi. Voet, sul cortisone, denuncia un inquietante verità.
E cioè che quello somministrato ai corridori con un'intramuscolo (iniezione serale, verso le 22) non è rilevabile nel controllo delle urine, mentre in quello ematico è difficile dimostrare che sia di natura esogena perchè viene prodotto in modo naturale dai surreni.
Il prodotto che impiegava Voet già nel 1997 era il Kenacort, assunto in dosi da 10 milligrammi. Insomma, una vera e propria scienza parallela dell'illecito e della scorciatoia che secondo Voet impera da tempo e tutt'ora nel mondo delle due ruote. "I corridori sanno, sanno tutto" ha scritto tra l'altro. "Quando penso che ancora oggi, dopo un controllo positivo, continuano a giurare sulla testa di loro madre che sono stati dopati a loro insaputa".


MA COSA SUCCESSE IN QUEL TOUR?
Rischiò di non arrivare a Parigi. Soste, proteste e abbandoni costringono la giuria ad annullare tappe.
Sul traguardo di Aix Les Bains, al termine dell'ultima tappa alpina, si presentò un gruppo di corridori dilaniati dai dubbi, incerti se continuare a faticare fino a Parigi o fare le valigie come Jalabert e tutta la Once, gli spagnoli della Banesto e i superstiti della Riso Scotti.
I commentatori della Tv francese definirono "surreale" questa interminabile giornata, cominciata con i controlli di sei corridori della Tvm martedi notte e finita il giorno successivo a tarda ora con la perquisizione degli alberghi che ospitavano Once, Casino, Polti, Francaais des Jeux e di tutti i mezzi delle quattro squadre.
Proprio i metodi riservati dai 20 gendarmi provenienti da Reims ai corridori della Tvm (prelevati in albergo durante la doccia e i massaggi, trasferiti in ospedale per gli esami del sangue, delle urine e dei capelli, tenuti senza mangiare fino alle 23.50, quando sono stati rilasciati) scatenarono la reazione del gruppo. Dopo aver raccontato ai giornalisti la loro notte a cavallo di due tappe alpine (Blijlevens disse che gli sembrò d'assistere a un brutto film poliziesco di cui era, suo malgrado, l'interprete), i corridori della Tvm misero al corrente della loro brutta esperienza tutti i colleghi.
Outschakov, poco prima della partenza, avvicinò Pantani spiegandogli dettagliatamente l'accaduto.
I corridori prese regolarmente il via, ma impiegarono un'ora per percorrere 24 chilometri e per mettere a punto una strategia comune.
Al chilometro 32 si fermarono staccandosi il numero di gara dalla schiena mandando il danese Bjarne Riis, eletto loro rappresentante e portavoce, a trattare con Leblanc, il direttore del Tour.
Chiaro il segnale lanciato agli organizzatori: togliendosi il numero chiedevano l'annullamento della tappa, ma erano disposti a salvare la corsa e ad arrivare fino a Parigi a patto che la polizia accettasse di trattare i corridori come atleti e non come delinquenti.


I RITIRI
Ma non tutti i concorrenti erano dello stesso avviso: mentre i corridori riprendevano a pedalare in attesa di una risposta al loro ultimatum, Jalabert salì sull'ammiraglia ritirandosi e obbligando i suoi compagni a fare altrettanto.
"In una situazione simile non si può andare avanti, non si può continuare a essere trattati come bestie". Al chilometro 80, dov'era fissato il rifornimento, anche i sei superstiti della Banesto (che già aveva perso per strada i leader Olano e Jimenez) si fermavano, imitati poco dopo dai tre corridori della Riso Scotti. La pedalata dei 116 superstiti in mezzo alla marea di gente che lungo i tre colli previsti sperava di assistere a ben altro spettacolo (ma rari furono gli episodi di contestazione del pubblico), si concluse sul traguardo di Aix Les Bains dove, tenendosi per mano, sfilarono per primi i corridori della Tvm, seguiti dai tre leader delle classifiche: la maglia gialla Pantani, la maglia verde Zabel, la maglia a pois Massi. Tutto finito? Al contrario.
La polizia di Lilla, dopo le rivelazioni dei corridori interrogati a Lione (soprattutto dopo le ammissioni di Zuelle), interrogò anche ex corridori della Festina come Leblanc, Lebreton, Robin e Lino.
Secondo indiscrezioni, Zuelle avrebbe confessato al magistrato che alla Once, tra le cui file aveva corso fino alla stagione precedente, vigeva un sistema di approvvigionamento di prodotti dopanti, con tanto di fondi neri messi a disposizione dei corridori.
In serata Nicolas Terrados, il medico della squadra spagnola (che ha fatto intervenire un membro dell'ambasciata di Francia a Parigi e ha coinvolto il governo attraverso il ministero dello Sport), venne condotto al commissariato per firmare il verbale dell'avvenuta perquisizione.
Sempre in serata l'altra squadra spagnola Vitalicio Seguros, per disposizione giunta al direttore sportivo Minguez, decise di abbandonare il Tour.
Anche la Kelme decise di lasciare, dopo che il team spagnolo rimase vittima del clima di caccia alle streghe di questi giorni.
La mattina successiva, un'ammiraglia che aveva accompagnato a Ginevra un corridore ritirato, venne fermata alla frontiera franco - svizzera e minuziosamente perquisita: alcune pillole vennero sequestrate.
"Semplici aspirine per combattere il mal di testa", spiegò il manager che era al volante e che venne trattenuto per tutta la giornata.
In seguito a tarda sera anche il direttore sportivo della Casino, Lavenu, venne condotto in questura per essere interrogato. Il Tour poi arrivò a Parigi e vide la vittoria di Marco Pantani.



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domenica 23 giugno 2013

Pantani Dopato Al Tour 1998?

Secondo quanto riferito da Jean-Pierre Verdy, attuale presidente dell’agenzia francese della lotta al doping, esisterebbe una lista dei corridori trovati positivi al Tour de France nel biennio 1998/1999.
Davanti ad una commissione d’inchiesta volta a fare “il punto circostanziato delle pratiche dopanti e della politica pubblica nell’ambito della lotta al doping”, Verdy ha fatto il nome del vincitore del Tour De France 1998: ovvero Marco Pantani.

Secondo quanto riportato dal settimanale d’Oltralpe “Le Nouvel Observateur”, infatti, sarebbero diversi gli atleti presenti sulla lista fatta sparire misteriosamente dal Ministero dello Sport negli anni scorsi.
Tra gli altri, comparirebbe anche quello di Lance Armstrong, in quanto l’elenco è stato redatto nel 2005, proprio lo stesso anno in cui l’AFLD decise di rianalizzare, mediante nuove tecniche, i campioni delle Grande Boucle vinte dal Pirata e dal texano.
I dati rivelerebbero che ben 44 dei 60 campioni testati, risalenti al 1998, contenevano tracce di EPO.

Trend in discesa ma ugualmente preoccupante quello relativo all’ultima edizione del secondo millennio, con 20 su 54 positivi.
Il periodico rivela come il noto laboratorio di Chatenay-Malabry non fosse a conoscenza dei nomi degli atleti ma esclusivamente dei codici dei campioni, trasmessi in un secondo momento al Ministero.
Verdy ha ammesso di aver avuto modo di vedere la lista ma che gli venne categoricamente impedito di farne una copia prima che questa terminasse nei meandri del Ministero.
Il primo nome ad esser uscito in questi giorni è quello di Laurent Jalabert trovato positivo all'EPO all'undicesima tappa quella che portava a Plateua De Beille.
Il 24 Luglio 2013 verranno resi noti tutti gli altri nomi.



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Giocatori Britannici Che Hanno Giocato In Italia (Serie A)

Tra gli inglesi pre-guerra possiamo ricordare Richardson Spensley, l'uomo che ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione del calcio nello stivale.
L'importanza di Spensley fu oltre che calcistica anche organizzativa. 
La sua passione trovò una efficace sponda a Genova, dove si era formato il Genoa Cricket And Football Club. 
Nella società rossoblù, trovo l'appoggio per allestire una vera e propria squadra di calcio sul modello di quelle britanniche che ormai da anni si stavano dotando di una organizzazione capace di superare la fase embrionale e di promuovere una diffusione capillare del nuovo gioco che sin dagli esordi aveva dimostrato una straordinaria capacità di attrazione su giovani di tutte le classi e ceti sociali. 
Proprio Spensley, al fine di promuovere la diffusione dello sport che amava, si occupava di arruolare per le partite del sabato gli equipaggi delle navi inglesi alla fonda nel porto nonchè gli operai, sempre di nazionalità anglosassone.  Erano quelli gli anni in cui il Genoa dominava la ristretta scena calcistica italiana e Spensley fu il capitano di quella squadra. 
Una volta smessi i panni di giocatore, continuò a lavorare per la diffusione dello sport che amava, almeno sino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nella quale trovò prematura morte.
Herbert Kilpin, fu tra i cofondatori del Milan e primo capitano della squadra di calcio rossonera. 
Kilpin, si era trasferito giovanissimo in Italia, partecipando nel 1890 alla fondazione della Internazionale di Torino, quella che può essere considerata la prima società calcistica italiana, presieduta da Luigi Amedeo, Duca degli Abruzzi. 
Sette anni dopo si era trasferito a Milano e aveva cominciato a frequentare l'American Bar ove aveva conosciuto un gruppo di connazionali, tra cui Alfred Edwards, coi quali aveva convenuto sulla necessità di dar luogo ad una società di calcio. 
A loro si erano uniti alcuni italiani. 
L'attività di Kilpin, continuò sino al 1907, quando, a seguito della decisione della Federazione di puntare sull'autarchia e ritenendola una mancanza di riconoscenza verso i tanti stranieri che avevano lavorato per impiantare il football in Italia, decise di appendere gli scarpini al chiodo. 
Il calcio italiano aveva perso un grande personaggio.
D'inglesi ce n'erano tantissimi ma questi sono stati tra i principali (anche a livello organizzativo, come si è visto).


L'anno evidenziato è quello dell'esordio, molti di questi infatti hanno giocato più di 1 stagione come si capisce anche dai diversi cambi di squadre per alcuni di loro(una minima parte anche in seconda serie/B. Sono riportati esclusivamente giocatori che hanno giocato in A, tranne qualche eccezione):

1891=Herbert Kilpin(Internazionale Torino, Mediolanum Milano, Milan) 
1898=George Edward Samuel Blake(Genoa, Palermo)
1898=James Richardson Spensley(Genoa)
1898=William Baird(Genoa)
1898=G.Daniel "Dan" Fawcus(Genoa)
1898=Robert "Al" Leaver(Genoa)
1899=I.W.Agar(Genoa)
1899=Arkless(Genoa)
1900=David Allison(Milan)
1900=Samuel Richard Davies(Milan)
1900=Hood(Milan)
1900=Harry Goodley(Juventus)
1900=Edward M. De Garston(Palermo)
1900=Norman Olsen(Palermo)
1901=Molloy(Palermo)
1902=Wade(Milan)
1904=James Squair(Juventus, Torino)
1906=William Basil(Palermo)
1906=W.A.Morrison(Palermo)
1906=John Reid(Palermo)
1906=Brown(Messina)
1906=Charles Edward o'Kelly(Livorno)
1907=Black(Venezia)
1907=Arthur Rodgers(Torino)
1908=Sir Thomas Mac Cormack(Inter, Milan)
1908=W.Potts(Napoli)
1908=Spencer(Lucca)
1909=Elliott(Genoa)
1909=Frederick "Fred" White(Genoa)
1909=Fallert(Napoli)
1909=Stevens(Napoli)
1909=Hubert Kingdon(Napoli, Itala Firenze)
1909=Fitzsimmonds(Itala Firenze)
1910=Binning(Catania)
1910=Slaiter(Catania)
1910=Cottius(Genoa)
1910=Murphy(Genoa, Pisa)
1910=Swift(Genoa, Torino)
1910=Telleson(Genoa)
1910=Emery(Pisa)
1910=Woob(Pisa)
1910=Smith(Pisa)
1910=George Little(Napoli)
1910=W.R.Shephard(Napoli)
1910=Mason(Torino)
1911=Turner(Palermo)
1911=Dearden(Genoa)
1911=Miller(Genoa)
1911=Davis(Genoa, Inter)
1911=Marsh(Genoa)
1911=Cunningham(Itala Firenze)
1911=Reinhert(Juventus)
1911=Heyle(Juventus)
1911=Johnson(Juventus)
1912=Ayers(Juventus)     
1912=Brown(Juventus)
1912=Hudson(Torino)
1912=Hector John Eastwood(Genoa, Napoli)
1912=Percy Graham "Polidor" Walsingham(Genoa)
1912=John Wylie Grant(Genoa)
1912=Mitchell(Genoa)
1912=George A.Smith(Genoa, Alessandria)
1912=Croom(Milan)
1912=What(Itala Firenze)
1912=Gordon Cowell(Itala Firenze)
1912=Hint(Itala Firenze)
1912=John Roberts(Milan, Modena)
1912=Hawthourne(Palermo)
1913=Paolo Blake(Genoa)
1913=Karl Bowden(Roma)
1913=William Crump(Roma)
1913=Paul Telfener(Roma)
1913=William Halten(Livorno)
1913=Hescool(Juventus)
1913=Williams(Milan)
1914=James White(Juventus Italia FbC Milano)
1914=James Harris(Juventus)
1914=Robert Eversden(Itala Firenze)
1914=Arthur William Wood(Itala Firenze)
1914=William Kelly(Itala Firenze) 
1914=Nick(Libertas Firenze)
1914=Singer (Gallaratese Gallarate)
1914=Fawles(Napoli)
1914=Leslie Walter Minter(Napoli)
1914=Wood(Palermo)
1919=Carlo Davies(Milan, Inter)
1921=Meachan(Vicenza)
1922=Robert Spottishwood(Inter)
1923=Kirwan(Livorno)
1923=Odling V(Carrarese)



Questi invece sono i giocatori dal dopoguerra in poi (dopo il 1945):

Inglesi
1946=Charles Adcock(Padova, Triestina, Treviso)
1948=William Jordan(Juventus)
1949=Jesse Carver(Juventus, Torino, Roma, Lazio, Inter, Genoa)
1949=Frank Rawcliffe(Alessandria)
1957=Anthony Marchi(Vicenza, Torino)
1961=Jimmy Greaves(Milan)
1961=Gerry Hitchens(Inter, Torino, Atalanta, Cagliari)
1961=Joe Baker(Torino)
1982=Trevor Francis(Sampdoria, Atalanta)
1983=Luther Blisset(Milan)
1984=Mark Hateley(Milan)
1984=Ray Wilkins(Milan)
1985=Gordon Cowans(Bari)
1985=Paul Rideout(Bari)
1987=Paul Elliott(Pisa)
1991=David Platt(Bari, Juventus, Sampdoria)
1992=Des Walker(Sampdoria)
1992=Paul Gascoigne(Lazio)
1995=Paul Ince(Inter)
1996=Franz Carr(Reggiana)
1997=Daniele Dichio(Sampdoria, Lecce)
1998=Lee Sharpe(Sampdoria)
2003=Jay Bothroyd(Perugia)
2009=David Beckham(Milan)
2014=Ashley Cole(Roma)
2014=Micah Richards(Fiorentina)
2015=Ravel Morrison(Lazio)
2016=Joe Hart(Torino)
2018=Stephy Mavididi(Juventus)
2018=Rolando Aarons(Verona)
2018=Vieira Nan(Sampdoria)
2019=Ben Wilmot(Udinese)
2019=Chris Smalling(Roma)
2020=Ashley Young(Inter)
2021=Fikayo Tomori(Milan)
2021=Luis Binks(Bologna)
2021=Tammy Abraham(Roma)
2022=Ainsley Maitland-Niles(Roma)
2022=Axel Tuanzebe(Napoli)
2022=Harry Wings(Sampdoria)
2023=Samuel Iling Junior(Juventus)
2023=Ruben Loftus Cheek(Milan)


Gallesi
1957=John Charles(Juventus)
1987=Ian Rush(Juventus)
2019=Aaron Ramsey(Juventus)
2021=Ethan Ampadu(Venezia)


Irlandesi
1980=Liam Brady(Juventus)
2000=Robbie Keane(Inter)


Nord Irlandesi
1948=Paddy Sloan(Milan)


Scozzesi
1961=Denis Law(Torino)
1981=Joe Jordan(Milan, Verona)
1984=Graeme Souness(Sampdoria)
2019=Liam Anderson(Bari, Verona, Empoli)
2020=Aaron Hickey(Bologna)
2022=Lewis Ferguson(Bologna)
2022=Harvey St.Clair(Venezia)
2022=Josh Doig(Verona)
2022=Jack Hendry(Cremonese)




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