"Parking the bus"
Il termine venne coniato dal manager del Chelsea José Mourinho, riferendosi al Tottenham Hotspur del francese Jacques Santini, durante una partita contro il Chelsea nel 2004.
Con il passare del tempo però lo stesso manager portoghese è stato spesso beffeggiato essendo apostrofato allo stesso modo. In realtà si tratta solo di un termine più recente utilizzato al posto del classico "catenaccio" che tanto andava di moda in Italia negli anni 60/70 che prevedeva l'uso del libero. Ma il calcio, storicamente, è davvero così noioso come dice chi non lo segue? Questa domanda se l'è posta James Curley, professore della Columbia University.
Curley ha usato lo stesso approccio che usa nella sua carriera accademica: una mare di dati e statistiche. Egli quindi ha compilato quello che è quasi certamente il più grande compendio al mondo di risultati di calcio inglese che va dal 1888 al 2014.
Sono state analizzate quasi 190.000 partite di calcio inglese giocate giocate nelle prime 4 divisioni.
Nelle 188.060 partite di campionato, il punteggio più comune è risultato essere l'1-0, prova, per Curley, che il Calcio aveva un punteggio più basso anche di quanto sospettasse. Questo risultato si è verificato in oltre 30.000 partite, il 16% del totale.
Altri punteggi comuni: 2-1 (circa 27.000 partite), 2-0 (circa 22.000) e 1-1 (circa 22.000).
In 85.694 partite, quasi la metà del totale, almeno una delle squadre non ha segnato. Nell'85% di tutte le partite, nessuna squadra ha segnato più di tre gol. Questi punteggi bassi hanno portato a migliaia di pareggi: 47.412 dalla fondazione del sistema della lega, per la precisione. Ci sono stati 13.475 pareggi per 0-0 (ovvero il 7% del totale). Nel 1890, furono pareggiate solo il 12% delle partite e nel 1977 invece 626 partite su 2.028 (31%). Ciò è in parte dovuto a una diminuzione di reti in generale.
Il numero medio di goal per partita a volte ha subito forti fluttuazioni, in particolare con i picchi improvvisi e le successive flessioni nelle due epoche del dopoguerra. Nel 1925, la FIFA modificò la regola del fuorigioco. Prima del cambio, tre giocatori dovevano essere prima dell'attaccante. La nuova regola ha cambiato il gioco in quanto soli due giocatori (in genere un difensore e il portiere) avrebbero portato ad un aumento delle reti segnate, dando maggiore manovra agli attaccanti.
Nel 1958 furono introdotte le sostituzioni ma solo per un giocatore infortunato. Ciò corrisponde approssimativamente all'inizio di un brusco calo di realizzazioni negli anni '60.
Probabilmente perchè giocare con un giocatore infortunato lasciava le squadre estremamente vulnerabili in difesa, portando a maggiori reti. Introduzione dei cartellini nel 1970, un nuovo rinnovamento alla regola del fuorigioco nel 1990 e l'impossibilità di prendere il pallone con le mani a seguito di un retropassaggio nel 1992 non sembrano essere correlate a nessun cambiamento importante nel punteggio. Sicuramente anche l'evoluzione delle tattiche di gioco hanno influito: nei primi anni il calcio era caratterizzato da un gran numero di attaccanti, ma i cambiamenti tattici hanno portato a un numero maggiore di giocatori difensivi e centrocampisti.
Nel 1981 c'è stato un cambio di regola per quanto riguarda i punti assegnati per vittorie e pareggi: alle squadre sono stati assegnati tre punti per una vittoria e un punto per il pareggio. Prima del 1981, solo due punti venivano assegnati per una vittoria. Questo cambiamento ha dato alle squadre meno incentivi, generalmente, per accontentarsi di un pareggio. Tuttavia, il cambiamento non fu significativo.
BORING CLUB E RECORD DI 0-0
L’Arsenal, nell’ottobre 1993, giocò e concluse ben 4 partite consecutive con il risultato di 0-0.
In Europa però batterono per 3-0 lo Standard Liegi ed in Coppa di Lega ci furono due 1-1 contro Huddersfield Town e Norwich City.
I Gunners, all’epoca guidati dal manager George Graham, trionferanno in Coppa delle Coppe, battendo in finale il Parma mentre in campionato concluderanno al quarto posto finale. Era appunto l'epoca del coro Gunners "boring Arsenal, boring Arsenal". Con Wenger le cose cambiarono ma curiosamente anche sotto il tecnico alsaziano, i Gunners salirono agli onori della cronaca per aver piazzato un poker di 0-0 nel mese di gennaio della stagione 2008/09, contro West Ham, Tottenham, Sunderland e Fulham. Per il Tottenham Hotspurs il periodo di “carestia”, anche in questo caso ben 4 consecutivi 0-0, si ebbe a cavallo fra gennaio e febbraio 2001. I Wolves testarono le emozioni dei noiosi pareggi senza reti in occasione degli ultimi 4 matches casalinghi al Molineux nella stagione 2015/16.
Restringendo il discorso solo alla Premier League (dal 1992 al 2012):
Vediamo invece dal 2015/16 a settembre 2017 come la squadra più boring sia il Southampton.
A seguire il Manchester Utd di Van Gaal e Mourinho.
Dall'inizio della Premier League (1992) a settembre 2017, a guidare questa triste classifica l'Aston Villa.
EUROPA
Allargando il discorso all'Europa, e spostandosi sul suolo italico, secondo Gianni Brera lo 0-0 era il risultato perfetto in quanto espressione del totale equilibrio tra difesa ed attacco.
Allenatori europei che fecero del catenaccio la loro religione si possono citare Rappan al Servette negli anni 30, Villini alla Triestina e Barbiere allo Spezia negli anni 40, Foni all'Inter negli anni 50, Nereo Rocco al Milan ed Helenio Herrera all'Inter negli anni 60 e 70 ma anche l'Italia di Valcareggi a fine anni 60 ed inizio 70. Non si possono inoltre non citare Otto Rehhagel CT della Grecia agli europei 2004, Bilardo dell'Argentina ad Italia 90, Vicini (Italia 90), Dino Zoff (Euro 2000) e il già citato George Graham all'Arsenal negli anni 90. In tempi più recenti si può citare anche Simeone all'Atletico Madird. Andando più nello specifico il numero di goal segnati in Italia è diminuito di quasi il 300% tra il 1950 e il 1970, fu solo con Arrigo Sacchi che le cose migliorarono.
Sacchi arrivò a Milano nel 1987, in ogni partita venivano segnati in media solo 1,92 goal.
Quando lasciò 4 anni dopo, quella media era salita a 2.29, una cifra che si traduce in 113 goal in più a stagione. L’Udinese registrò nella stagione di Serie A 1982/83 ben 20 pareggi su 30 gare giocate.
Per il Como invece, nell’annata 1986/87, sotto la guida di Emiliano Mondonico, la vittoria arrivò soltanto 5 volte, con ben 16 pareggi e 9 sconfitte, con 16 reti fatte e 20 subite.
Il record di 0-0 in Serie A venne registrato nel 32esimo turno del 2017/18: ben 5 gare terminate 0-0 (solo 13 reti realizzate in 10 partite). Mai così tante in Serie A nell’era dei tre punti (in realtà era già successo nella stagione 2010/11). Ma a registrare il dato più inquietante di 0-0 in Europa furono i russi del Rostov che fecero cinque 0-0 di seguito (persero poi ad Old Trafford contro il Manchester Utd in Champions League).
MEDIE GENERALI E CONFRONTI TRA CAMPIONATI
Questa che vediamo sotto è la media in % di partite finite 0-0 in tutti i campionati europei (dal 2005 al 2015):
E negli ultimi anni invece torneo per torneo? Si nota come la Premier League abbia subito un aumento considerevole di 0-0 (rispetto alle statistiche lette nella prima parte dell'articolo), dovuta principalmente all'invasione di giocatori e manager stranieri.
Infine nell'ultima immagine vediamo a sinistra tutti le nazionalità dei manager che si sono succeduti sulle panchine inglesi dal 1992 al 2018.
Per ogni manager è riportato la squadra o le squadre allenate (ad esempio Ferguson per la Scozia è conteggiato come 1 in quanto ha allenato solo il Manchester United. Invece Pellegrini per il Cile come 2 perchè ha allenato 2 squadre: Manchester City e West Ham. Tra l'altro unico cileno ad allenare in PL).
Invece a destra si può notare come nel 2018 di manager autoctoni in Premier League ce ne siano solo 4 più 1 gallese ed 1 irlandese, situazione non molto dissimile negli ultimi 15 anni.
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