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lunedì 15 marzo 2021

I Pericoli Della Vendee Globe: Tempeste, Cicloni, Iceberg, Kelp, Punto Nemo

La Vendee Globe (giro del mondo in barche a Vela istituito nel 1989) prevede la circumnavigazione del mondo in solitaria, senza scalo ed assistenza.
La gara generalmente si svolge da novembre a febbraio in modo di affrontare i Mari Antartici durante l'estate australe. Si parte da Les Sables d’Olonne in Francia, per poi dirigersi nell’Atlantico nelle calme equatoriali (dette "Doldrums") e nelle alte pressioni delle Azzorre e di Sant’Elena. Poi si doppia Capo di Buona Speranza e inizia una cavalcata senza respiro negli oceani del Sud (ci si dirige verso Est attorno all'Antartide). Più ci si spinge a Sud-Est e più aumentano i rischi (per via di iceberg, mari gelidi, depressioni e tempeste fortissime. Il problema degli iceberg è soprattutto di notte perchè uno scontro potrebbe essere fatale, presenti anche blocchi galleggianti chiamati growler). Tra i 40° e i 50° di latitudine Sud ci sono molte depressioni che caratterizzano l’area. Tra la Nuova Zelanda e Capo Horn le barche passeranno anche per il cosiddetto "Punto Nemo", il punto in oceano lontano circa 2800 km da qualsiasi terraferma (diventato anche il cimitero dei satelliti). 
Punti obbligatori sono un passaggio situato a sud del Sudafrica, un passaggio a sud ovest dell'Australia, un passaggio a sud est dell'Australia e un passaggio nell'Oceano Pacifico.
Doppiato Capo Horn si risale l’Atlantico per ritornare al porto di partenza e chiudere l’incredibile avventura.


CAPO HORN
Per i concorrenti ,il passaggio forse più rischioso è quello di Capo Horn (punto di incontro tra Oceano Atlantico e Pacifico). Si può notare, sotto la superficie dell’acqua, la conformazione del fondale che passa verticalmente da oltre 4000 metri di profondità a meno di poche centinaia in corrispondenza della piattaforma continentale. Oltre Capo Horn con meteo avverso tutta la forza delle lunghe onde dell’Oceano Pacifico viene disturbata da questo muro verticale portando le onde a divenire ripide e frangersi pericolosamente. 
Inoltre il moto ondoso incontra in corrispondenza di Capo Horn una strettoia, un vero collo di bottiglia, il Passaggio di Drake dove con brutto tempo le onde superano frequentemente i 10 metri. Altri luoghi ugualmente temuti sono i banchi di Terranova al largo del Canada (che si affrontano durante una OSTAR) e il Golfo di Guascogna (dove faranno rientro i concorrenti del Vendee Globe per arrivare a Les Sables D’Olonne). Doppiata l’isola si può navigare verso lo stretto di Le Maire, il passaggio fra la Tierra del Fuego e la Isla de los Estados, o passare a est di quest’ultima. Lo stretto di Le Maire è molto ampio, oltre 10 miglia e con fondali profondi che consentono solitamente un facile passaggio ma le acque sono soggette a forti correnti di marea che si alternano ogni sei ore prima verso sud poi verso nord (in caso di vento forte e contrario si possono incontrare condizioni di mare davvero avverse). 
Nonostante nell’emisfero australe si corra in estate, le temperature nella zona della Tierra del Fuego sono molto rigide (godendo dell’influenza delle acque calde della Corrente del Golfo, hanno temperature medie molto più basse). 


ISOLE FALKLANDS
Lasciati i mari del Sud alle spalle, gli skipper potranno passare a Est o a Ovest delle isole Falklands. La scelta di solito è dettata dalla situazione meteorologica che ogni concorrente incontra e il timing rispetto alla formazione, sviluppo e dislocazione delle depressioni che si originano in Patagonia è di volta in volta diverso.
Passare troppo vicino alle Falklands presenta un rischio aggiuntivo, quello di incappare in rami di kelp, alghe molto lunghe che crescono verticalmente e hanno l’aspetto di liane di circa 20-25 metri che vengono strappate dalle mareggiate e si trovano in abbondanza alla deriva intorno a queste isole. Il kelp è un’alga il cui tronco raggiunge vari centimetri di diametro ed è molto resistente, una barca che si trovasse a raccogliere dei rami di kelp intorno alla chiglia sarebbe sicuramente costretta a faticosi tentativi di manovra a vela per liberarsi.


NAVIGAZIONE VERSO NORD
Superata la latitudine delle Falklands abbiamo un rapido aumento della temperatura, tuttavia durante la fase di transizione dai 40 Ruggenti all’Aliseo di Sud-Est abbiamo una zona di venti prevalentemente contrari, specie all’altezza di Rio de Janeiro dove l’Aliseo solitamente curva in senso antiorario. 
La navigazione verso Nord, una volta agganciato l’Aliseo, sarà rapida e facile ma gli skipper dovranno scegliere con cautela dove attraversare la zona di convergenza intertropicale, il famoso dolldrum inglese. 
La rotta per Les Sables è guidata da due principali fenomeni meteorologici, le depressioni che si formano negli Stati Uniti e attraversano il Nord Atlantico e la posizione dell’Anticiclone delle Azzorre (dove si formano tempeste tropicali molto forti in depressioni poco profonde; a volte le depressioni si trasformano in cicloni), che replicano in modo speculare in questo emisfero le depressioni della Patagonia e l’Anticiclone di Sant’Elena.
La fase di transizione dai profondi fondali dell’Atlantico ai fondali relativamente bassi della piattaforma continentale può generare anche qui mare molto agitato e pericoloso.
Altri rischi sono eventuali collisioni con navi commerciale e soprattutto con barche da pesca nell’ultima mezza giornata di navigazione. Proprio quando tutto sembra finito, si attraversa infatti una delle zone più densamente trafficate dell’intera regata.


ALCUNE TRAGEDIE
Durante la Vendee Globe tanti sono gli episodi pazzeschi. Basta pensare alla storia di Bertrand de Broc, che nell’edizione del 1993 fu colpito violentemente al volto dalla scotta della randa, procurandosi una ferita alla lingua ed un'emorragia. Essendo da solo in mezzo all’Oceano Atlantico de Broc si ricucì da solo la lingua assistito dai medici via radio, per proseguire poi la regata. C'è anche chi, una volta subiti danni, cerca rifugio in qualche baia di qualche isola sperduta, e si mette all’ancora cercando di effettuare le riparazioni senza assistenza per poter proseguire la gara senza essere squalificato.
Ci sono stati vari salvataggi avvenuti nelle varie edizioni, perché quando si è sperduti nell’oceano i primi che possono accorrere in caso di necessità sono proprio gli altri concorrenti. Cadere in mare è sempre l’ipotesi più pericolosa, come nel caso di Gerry Roufs, il cui beacon satellitare ha smesso di trasmettere la posizione 397 miglia a sud del "Punto Nemo" nel 1997. 
La barca fu ritrovata nelle coste del Cile 7 mesi più tardi, deserta, il suo skipper disperso in mare. E come lui altri due skipper non sono tornati a casa, Mike Plant e Nigel Burgess. 


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