La Regina Elisabetta nata nel 1926 a Londra ha regnato per 70 anni, lasciando un profondo segno nel suo tempo ma anche nello sport. Sua Maestà è morta l'8 settembre 2022, a 96 anni, nella residenza scozzese di Balmoral, a lei molto cara, perché lì viveva a contatto con la natura. A livello sportivo, per nessuna ragione al mondo perdeva un Grand National, corsa nella quale hanno spesso partecipato (e qualche volta vinto) i cavalli della sua scuderia. Si diceva che ogni mattina leggesse Racing Post.
Il resto dello sport lo viveva spinta dall’amore per la bandiera. I suoi settant’anni di regno ha attraversato, suo malgrado, anche la storia dello sport e non solo quello britannico. Nel 1966, a 40 anni (13 anni dopo la sua incoronazione), è stata lei a consegnare la Coppa del Mondo, a Bobby Moore, capitano inglese dell'epoca. Tuttavia è quasi simbolico che il suo ultimo messaggio ufficiale in ambito sportivo sia stato per le calciatrici inglesi, dopo il trionfo all’Europeo: "Il vostro successo va al di là del trofeo che avete conquistato con merito. Voi d’ora in poi sarete prese a modello, e un esempio per le donne di oggi e delle future generazioni"
Dopo aver presenziato ad Euro 96 che si svolgeva in Inghilterra (con gli inglesi eliminati ai rigori dalla Germania in semifinale), nel 2021 la Regina non era presente a Wembley in occasione della finale degli europei Inghilterra-Italia ma alla vigilia dell'incontro inviò una lettera al CT dei bianchi Southgate: "55 anni fa sono stata abbastanza fortunata da consegnare la Coppa Rimet a Bobby Moore. Voglio inviare i miei complimenti, e quelli della mia famiglia, alla squadra per aver raggiunto la finale e rivolgere i miei sinceri auguri per domani, nella speranza che la storia ricordi non solo i successi, ma anche lo spirito, l'attaccamento e l'orgoglio che avete fin qui dimostrato".
Tra i reali, erano presenti il Principe William (primogenito di Carlo III e Diana Spencer), la compagna Kate Middleton e il primogenito George.
A livello di tifo calcistico, alla Regina è sempre stato assegnato un affetto per Millwall, West Ham ed Arsenal, che resta l’unica squadra a essere stata ricevuta per un the a Buckingham Palace (nell’occasione si narra di un dialogo fra Sua Maestà e lo spagnolo Cesc Fabregas). Per il calcio comunque, spesso, aveva espresso pareri contrastanti dicendo: "Uno sport e un business difficile, i calciatori spesso sono prime donne ma si tratta di un gioco meraviglioso".
Viene citato il West Ham a causa della sua ammirazione per il manager Ron Greenwood e per Bobby Moore. Il suo giocatore preferito nel nuovo millennio era Michael Owen.
Nelle strade di Glasgow, in Scozia, a seguito della sua morte sono comparsi dei murales con su scritto "Fuck The Queen" (scritta da tifosi del Celtic), in seguito la scritta è stata coperta da "Kill The Pope" (lasciata dai tifosi dei Rangers).
Stranamente in settant’anni di regno ha assistito ad una partita del torneo di Wimbledon solo quattro volte (malgrado sino al 2017 era stata proprietaria dell'All England Lawn Tennis). L'ultima sua visita fu nel 2010 vinto da Roger Federer e Serena Williams.
L’anno scorso, invece, aveva espresso una certa curiosità per la ginnastica: aveva incontrato gli atleti inglesi che avevano partecipato alle Olimpiadi di Tokyo e dopo un paio di battute sulla loro altezza, aveva confessato al campione olimpico di tuffi Tom Daley: "Amo guardare i ginnasti perché le cose che fanno non sembrano possibili, forse dovrei provare con la ginnastica". Alle Olimpiadi 2012 tutti si ricordano la meravigliosa scena nell’inaugurazione dei Giochi di Londra, nella quale la regina aveva recitato con Daniel Craig, allora il James Bond in carica, e che aveva reso memorabile la sua partecipazione alla cerimonia con scene spettacolari in elicottero e con il paracadute. La quinta di una serie incredibile e unica per un essere umano. Elisabetta, infatti, come capo di stato di Gran Bretagna, Canada e Australia ha assistito ai Giochi di Melbourne 1956, Montreal 1976, Calgary 1988, Sydney 2000, Vancouver 2010 e Londra 2012, stabilendo un primato difficilmente uguagliabile. Nel 1976 a Montreal, la figlia Anna, ha partecipato come atleta del Regno Unito alle gare di dressage (senza tuttavia ottenere risultati). In onore della Regina è stato allestito il 'Royal Meeting' all'ippodromo di Ascot: alla giornata di corse, alla quale non è mai mancata, è ancora oggi d'obbligo un abbigliamento elegante e l'utilizzo del tradizionale un cappello. Nelle sue residenze Elisabetta II ha allevato cavalli purosangue. La Regina è stata molto legata anche al Rugby: nel 1999 a Cardiff premiò il capitano dell'Australia, John Eales dopo la vittoria del Mondiale sulla Francia.
Successore al trono sarà Carlo III (tifoso del Burnley), si ricorda la sua prima moglie, Diana Spencer, morta tragicamente in un misterioso incidente stradale nel 1997, inseguita da TV e paparazzi. La Regina aveva puntato molto sul matrimonio tra Carlo e Diana. All'epoca il suo primogenito non sembrava intenzionato a mettere la testa a posto troppo occupato nelle sue passioni ovvero la caccia e a condividere il suo letto con la donna di cui era innamorato, allora e per sempre: Camilla Shand, sposata Parker Bowles. E quindi la decisione di spingerlo verso un matrimonio che mettesse in sicurezza la monarchia, trovando la donna giusta per essere al suo fianco quando sarebbe diventato Re è stata fortemente influenzata da Elisabetta II. Diana, appartenente ad una famiglia molto vicina alla casa reale sembrava la candidata perfetta, almeno sulla carta. A16 anni Diana riceve, chiuso da sigillo reale, l’invito al trentesimo compleanno del principe. Quando, qualche tempo dopo, Elisabetta accorda a Carlo il permesso per invitare Lady Diana Spencer a Balmoral, i giochi sono fatti. Quando arriva il giorno del matrimonio, il 29 luglio 1981, mentre 750 milioni di spettatori sparsi in 74 paesi del mondo assistono al royal wedding sognando "la favola", Diana vive il suo incubo cercando poche ore prima addirittura di fuggire. La principessa del Galles Diana non sopportava la pioggia, i cavalli, i cani, le battute di caccia, le ore che Carlo passava a pescare nel fiume Dee dunque non c'erano di certo le premesse per un matrimonio idilliaco. Tra Diana e il marito poi c’era sempre il fantasma dell'amante Camilla, ad agitare i sonni della principessa. Disperata, Diana aveva cominciato a chiamare Buckingham Palace, chiedendo di poter parlare con la suocera. A nulla valgono le lunghe passeggiate a Balmoral in compagnia della regina, che porta Diana con sé nella speranza di riscuotere in lei interesse per tutto quello che la famiglia reale ama (la natura, i cavalli, il rigido clima scozzese) con l’effetto invece di aumentarne il disgusto. Sempre più triste per la freddezza di Carlo, la principessa scivola pian piano nella bulimia. L’arrivo del primo figlio William, nel 1982, riavvicina Diana e la Regina, almeno apparentemente. La gravidanza però complica lo stato di salute di Diana, per via delle nausee mattutine che, congiunte alla bulimia, le portano una depressione post partum. La nascita del secondogenito Harry, nel 1984 peggiora la situazione.
In cerca di attenzioni, Diana inizia presto a capire di poter trovare nei flash dei fotografi l’attenzione che suo marito non le concede e l’apprezzamento che Sua Maestà non le esprime. Inizia così la seconda fase della sua vita fatta di abiti di alta moda (noto il suo legame con stilisti come Gianni Versace) e di scoop dei fotografi che le sono sempre dietro. L'inclinazione del rapporto derivano dagli scandali legati all'uscita del libro di Andrew Morton "Diana her true story", davanti alla quale la Regina non può più essere conciliante. Elisabetta II resta sbalordita quando la biografia di Morton arriva nelle sue mani. Da ogni parte si nega la partecipazione di Diana al libro e lei assicura di esserne all’oscuro. Il 20 novembre 1995 la BBC trasmette la celebre intervista a Lady D dove lei pronuncia la famosa frase riguardo a Camilla: "Eravamo in tre in questo matrimonio, un po' troppo affollato". Non c'è più nulla da salvare, la regina impone a Carlo e Diana il divorzio. Nel 1992, ad occupare le pagine dei tabloid sono gli scandali seguiti alle rivelazioni sulle telefonate intime tra il futuro Re e Camilla. Come può la Regina perdonare tutto questo? La fama di Diana, le sue azioni benefiche, i continui cambi di look, i flirt supposti o vero sono continui attentati al protocollo e alla macchina reale. La popolarità di Diana cresce senza freni e l'unico legame felice con la casa reale è l'immenso affetto che la lega ai figli che cerca di far crescere come ragazzi normali infrangendo le regole di Buckingham Palace. Sono famosi gli strappi al protocollo che Diana mette in atto per permettere a William e Harry di mangiare un hamburger e patatine come ragazzini normali. Ma anche questi momenti risultano "intemperanze" agli occhi della regina. La loro relazione si conclude con lo schianto della Mercedes della principessa del Galles sul tredicesimo pilone del ponte parigino de l’Alma, il 31 agosto 1997. Diana è in auto con il suo ultimo amante, Dodi Al-Fayed, inseguita dai soliti paparazzi. La folle corsa finisce in modo drammatico. Nascono complotti, cospirazioni, si dice che siano stati i servizi segreti britannici a provocare la sua morte, la verità non si saprà mai.
La morte di Diana sconvolge il mondo e porta Elisabetta sul banco degli imputati: "Quello che vi dirò, come regina e come nonna, viene dal cuore. Primo, voglio rendere omaggio a Diana personalmente. Era un essere umano eccezionale e dotato. Nei momenti buoni e in quelli cattivi, non ha mai perso la capacità di sorridere e ridere, né di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. L’ho ammirata e rispettata per la sua energia e il suo impegno verso gli altri e in particolare per la sua devozione verso i suoi due ragazzi. Questa settimana a Balmoral siamo rimasti uniti nel cercare di aiutare William e Harry a venire a patti con la devastante perdita che sia loro che il resto di noi ha subìto". I funerali di Stato, con i figli che seguono il feretro commuovendo il mondo intero, vedono infine l'ultimo omaggio della Regina a Diana: come si vede nel video, la sovrana si inchina leggermente alla donna che ha messo in pericolo la monarchia ma che ha anche insegnato a tutti come si parla al popolo.
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