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sabato 19 novembre 2022

Da Pilic a Russi e Bielorussi: Wimbledon si Distingue Sempre!

Come si sa, Wimbledon fa un po' storia a sè. Il grande torneo inglese, storicamente, ha visto sempre qualche episodio come dire controverso da parte degli organizzatori che fanno un po' quello che vogliono.
Anche se con tutta probabilità è il torneo più importante e prestigioso, in alcune annate ci sono state rinunce eccellenti, proteste o addirittura giocatori non accettati (un po' quello che è successo quest'anno con gli atleti russi, a causa della guerra in Ucraina). Una delle più grandi particolarità, oltre all'obbligo di vestirsi di bianco e a non giocare di domenica, è l'attribuzione delle teste di serie (che non seguono fedelmente la classifica ATP come avviene negli altri tornei).
Inoltre soprattutto in passato poteva capitare che per la scarsissima propensione alla superficie (quando l'erba era davvero erba) palleggiatori da fondocampo (soprattutto spagnoli) disertavano il trofeo.


IL BOICOTAGGIO DEL 1973
Una delle edizioni più incredibili fu quella del 1973, vinto dal cecoslovacco Jan Kodes sul sovietico Alex Metreveli. L’edizione di Wimbledon del 1973 fu infatti quella del boicottaggio: 81 giocatori tra coloro che sarebbero stati ammessi direttamente in tabellone decisero di non giocare, rinunciando a soldi in nome di un singolo collega; Nikola Pilic. Tra gli assenti c’erano leggende quali gli australiani Laver e Rosewall o come gli americani Ashe e Smith. A quel tempo la Coppa Davis era ancora una faccenda molto seria, talmente seria che la rinuncia di un giocatore a disputare un match della sua Nazionale poteva portare all’esclusione dello stesso non solo dal team, ma dall’intero circuito mondiale. A deciderlo fu la Federazione di un Paese che oggi non esiste più, la Yugoslavia: Nikola Pilic preferì giocare in Canada piuttosto che rappresentare la propria bandiera, e questo atteggiamento fu visto come un atto di sfida, un affronto alla storia che persino Wimbledon decise di non tollerare. 
Al torneo parteciparono comunque alcuni campioni: da Ilie Nastase a un giovane Borg passando per Jimmy Connors. Il primo ranking ufficiale sarebbe arrivato alcune settimane dopo quell’evento, il 23 agosto. Con Nastase numero 1. Il 1973 fu comunque l’anno del boicottaggio di Wimbledon.


RUSSI E BIELORUSSI ESCLUSI DA WIMBLEDON 2022
A causa della guerra, atleti russi e bielorussi non sono stati ammessi al torneo. Una bella botta per Daniil Medvedev, che perderà già la stagione sul rosso per via dell'operazione alla schiena. L'ATP si è dissociata dalla decisione: "È ingiusto escludere i tennisti russi e bielorussi. Può rappresentare un pericoloso precedente"
Dallo scoppio della guerra, gli organizzatori avevano chiesto una presa di posizione precisa contro Putin, che non è arrivata. Il N.2 al mondo aveva detto di "essere per la pace in tutto il mondo" mentre Andrey Rublev, che ha vinto il doppio a Marsiglia con l'ucraino Denys Molchanov, era stato subito molto duro con il governo del suo Paese: "Quello che sta succedendo è terribile. Capisci quanto sia importante la pace nel mondo, e rispettarsi gli uni con gli altri, non importa chi siamo, ed essere uniti. In queste ore molti mi hanno attaccato su internet solo perché sono russo, ma anche se mi tirano pietre io voglio mostrare che sono per la pace. Lo sport unisce".
Oltre a Medvedev ed Andrey Rublev sono stati ovviamente esclusi anche Karen Khachanov, Aslan Karatsev nel maschile ed Aryna Sabalenka, Victoria Azarenka, Anastasia Pavlyuchenkova e Daria Kasatkina.

La risposta dell'ATP non si è fatta attendere: "La possibilità per i giocatori di qualsiasi nazionalità di partecipare ai tornei in base al merito e senza discriminazioni è fondamentale per il nostro Tour. La decisione di Wimbledon di vietare ai giocatori russi e bielorussi di gareggiare nel Regno Unito quest'estate mina questo principio e l'integrità del sistema di ranking ATP. Non è inoltre coerente con il nostro accordo sulle classifiche. In assenza di un cambiamento nelle circostanze, è con grande rammarico e riluttanza che non vediamo altra opzione che rimuovere i punti ATP Ranking da Wimbledon per il 2022. La discriminazione da parte dei singoli tornei semplicemente non è praticabile in un Tour che opera in più di 30 paesi. Apprezziamo molto le nostre relazioni di lunga data con Wimbledon e LTA e non sottovalutiamo le difficili decisioni affrontate nel rispondere alle recenti indicazioni del governo del Regno Unito. Tuttavia, notiamo che si trattava di una guida informale, non di un obbligo, che offriva un'opzione alternativa che avrebbe lasciato la decisione nelle mani dei singoli giocatori che gareggiavano come atleti neutrali attraverso una dichiarazione firmata. Le nostre discussioni interne con i giocatori interessati, infatti, ci hanno portato a concludere che questa sarebbe stata un'opzione più accettabile per il Tour. Separatamente, come annunciato in precedenza, confermiamo che i punti in classifica rimarranno agli eventi ATP Tour a Queen's (ATP 500), Eastbourne (ATP 250) e ATP Challenger nel Regno Unito. Abbiamo preso questa decisione sulla base del fatto che in quelle settimane sono aperte opportunità di gioco alternative ai giocatori russi e bielorussi, a differenza di Wimbledon, che riduce al minimo qualsiasi impatto sull'integrità della classifica. Le sanzioni relative alla violazione delle regole ATP da parte di LTA saranno valutate separatamente. La nostra condanna della devastante invasione russa dell'Ucraina rimane inequivocabile. È stata intrapresa un'azione immediata per sospendere l'evento ATP Tour a Mosca e far competere gli atleti russi e bielorussi sotto bandiere neutrali durante il Tour. Parallelamente, abbiamo continuato il nostro sostegno umanitario all'Ucraina, insieme agli altri organi di governo del tennis, oltre a fornire assistenza finanziaria diretta a molti giocatori colpiti"



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