L'inverno del 1962/63, noto come The Big Freeze, fu uno degli inverni più freddi e rigidi registrati nel Regno Unito (ci si riferisce ai mesi di dicembre, gennaio, febbraio).
Le temperature sono diminuite al punto che laghi e fiumi si sono congelati.
Solo gli inverni del 1783/84 e del 1739/40 sono stati più freddi di quello del 1962.
Oltre 120.000 persone morirono durante quest'inverno (nelle case non c'erano riscaldamenti centralizzate ma tutt'al più apparecchi elettrici o macchinari a carbone).
Condizioni davvero avverse si sono verificate quando la massa d'aria si è spostata a sud e alcune parti dell'Inghilterra meridionale hanno avuto forti nevicate il 26-27 dicembre.
Vento (anche Forza 8) ed una vera e propria bufera di neve bloccò interi paesi e città, abbattendo le linee elettriche. Nel Kent c'erano cumuli di neve profondi 8 piedi (2,4 m) e 15 piedi (4,5 m).
Con una temperatura media di -2,1° C (28,2° F), il gennaio 1963 rimane il mese più freddo dal gennaio 1814 nell'Inghilterra centrale.
Furono toccate temperature di -19°.
Nel gennaio del 1963, il mare si gelò per un miglio lungo la costa a Herne Bay, nel Kent.
Anche il Tamigi si congelò lungo alcune aree.
A febbraio ci fu una bufera di neve di 36 ore, con venti sull'Isola di Man che viaggiavano a 119 mph.
Ovviamente lo sport andò in stand.by.
Le partite di calcio nei campionati inglese e scozzese furono posticipate.
Alcune partite di FA Cup 1962/63 finite in pareggio furono posticipate una decina di volte.
Le partite del 5° e 6° turno in programma il 16 febbraio e il 9 marzo furono giocate il 16 e il 30 marzo.
Quando il Middlesbrough battè il Blackburn Rovers in un replay ad Ayresome Park l'11 marzo 1963, terminò uno dei weekend più caotici del terzo round nella storia della FA Cup. Il round di partite, iniziato il 5 gennaio, avrebbe richiesto 66 giorni prima di essere completato.
La partita tra Lincoln City e Coventry City venne posticipata 14 volte, mentre in Scozia un pareggio tra Stranraer e Airdrie vide ben 33 rinvii per il replay. Le cose non andarono molto meglio nello Yorkshire, dato che il Barnsley riuscì a giocare solo 2 partite tra il 22 dicembre e il 12 marzo.
Dall'8 dicembre al 16 febbraio (oltre 2 mesi), il Bolton Wanderers non giocò nessuna partita.
Complessivamente vi furono un totale di 261 rinvii.
Il 9 febbraio furono rinviate tutte le partite, tranne una in Inghilterra ed una in Scozia.
Le condizioni erano così estreme che per non perdere i ritmi furono organizzate in tutta fretta delle amichevoli in Irlanda, dove le condizioni meteo non erano così grav.
Jimmy Hill del Coventry portò la sua squadra in Irlanda in diverse occasioni giocando contro Manchester United e Wolves, una volta a Cork ed una a Belfast.
L'interesse era tale che la partita contro il Manchester United al Glenmalure Park attirò oltre 20.000 spettatori per vedere Bobby Charlton (partita finita 2-2).
Quando la neve arrivò a dicembre, il Fulham era in piena zona retrocessione nella vecchia First Division, quando il disgelo arrivò circa 2 mesi dopo, iniziarono un'incredibile corsa di 13 settimane senza sconfitte, una striscia che li porterà alla salvezza.
Mentre il Chelsea di Tommy Docherty andò a Malta per un po' di allenamento, venne impiegato un bruciatore di catrame per cercare di liberare la neve da Stamford Bridge.
I campi del Blackpool ed Halifax divennero piste di pattinaggio utilizzate dai tifosi.
Un costruttore locale di Brighton si offrì per scongelare il campo ghiacciato di Goldstone Ground con le sue attrezzature utilizzate per la posa dell'asfalto. Sfortunatamente le sue azioni distrussero completamente il campo.
Forse uno degli episodi più toccanti fu quando il Sunderland affrontò il Bury di Bob Stokoe in uno scontro di promozione della Seconda Divisione a Roker Park.
Erano presenti oltre 42.000 spettatori che sfidarono le condizioni avverse, il che convinse l'arbitro a dare il via libera, nonostante la neve e il ghiaccio resero il campo a dir poco un pantano.
Brian Clough che giocava nel Sunderland, a seguito di un duro scontro di gioco, subì un grave infortunio al ginocchio scontrandosi contro Chris Harker del Bury.
Dopo quell'infortunio, Clough riuscì a tornare dall'infortunio ma dopo 3 partite si ritirò definitivamente.
Con la minaccia che la stagione durasse fino a metà estate, fu deciso che i replay di FA Cup sarebbero potuti essere giocati su campi neutri.
Il Gravesend rifiutò ciò nella loro sfida contro il Sunderland, tuttavia perderanno ugualmente il replay a Sunderland.
Furono impiegati macchinari pesanti per penetrare i 2 m di ghiaccio che coprivano il campo di Lincoln (Sincil Bank), la partita contro il Coventry era stata rinviata ben 14 volte.
Gli Skyblues colsero 5 pareggi in Coppa d'Inghilterra, inclusi 2 replay contro il Portsmouth e 2 partite di campionato in poco più di una quindicina di giorni (ultima di queste, il lunedì, cioè il giorno prima di uno scontro ai quarti di finale contro il Manchester United, in una serie di partite che non sarebbero mai state autorizzate oggi).
La First Division per via dei tanti rinvii fu prorogata di quattro settimane rispetto al 27 aprile programmato come giorno finale. L'ultima giornata si svolse, il giorno prima della finale di FA Cup (posticipata nel tempo). Alcune serie inferiori addirittura non completarono la stagione.
Il campionato venne vinto dall'Everton (secondo il Tottenham), curiosamente il Manchester Utd chiuse al 19esimo posto (quart'ultimo), invece il Manchester City al 21esimo (retrocedendo in Division Two).
Manchester Utd che però battendo il Leicester fa sua una delle FA Cup più travagliate della storia.
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domenica 16 febbraio 2020
"The Big Freeze" In FA Cup e Nel Campionato Inglese (1962/63)
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giovedì 10 dicembre 2015
I Gravi Incidenti Di Newcastle v Nottingham (FA Cup 1973/74)
Tra 60, 70 e 80 le invasioni di campo o comunque i disordini erano all'ordine del giorno in UK.
Non solo da parte di tifoserie tristemente note come Millwall, West Ham, Chelsea, Sheffield Utd, Wolverhampton, Leeds, Portsmouth, Birmingham, Manchester Utd ma anche da tifoserie, magari meno note ma comunque temibili (almeno ai tempi).
Poi la notte di Kenilworth Road (1985) cambiò tutto: i tifosi del Millwall distrussero stadio e città e da lì iniziarono le misure repressive da parte di organi e governo.
La violenza negli stadi UK è stata quasi debellata, tranne rarissime eccezioni.
I tifosi sono tutti schedati e le "mele marce storiche" arrestate.
Le firm storiche sono state ridotte come numero.
E a chi, comunque, venisse in mente di sgarrare sia in trasferta che soprattutto in casa c'è il ban a vita dallo stadio e il carcere.
Ma 30/40 anni fa non era così.
Qui parleremo di gravi disordini in un match, magari poco noto in Italia ma che ebbe risvolti storici.
Newcastle v Nottingham Forest; sesto turno di FA Cup 1973/74.
GRAVI INCIDENTI, FERITI E CLIMA INTIMIDATORIO
La partita, sul campo, vide la vittoria del Newcastle.
Infatti il Nottingham Forest venne sconfitto 4-3.
Tuttavia, all'inizio del secondo tempo il Nottingham Forest conduceva 1-3 per un rigore dubbio concesso dall'arbitro, Gordon Kew.
Nell'assegnare il rigore, un giocatore del Newcastle venne anche espulso.
Successe il finimondo a 20 minuti dalla fine.
Circa 500 tifosi del Newcastle si riversarono in campo, cercando di aggredire avversari ed arbitro.
Due giocatori del Nottingham Forest rimasero feriti: giocatori e terna fuggono a gambe levate negli spogliatoi.
Si contano 103 feriti, 23 ricoverati in ospedale (2 gravissimi) e 39 arresti.
Mancano 20 minuti alla fine.
Il clima che si respira è intimidatorio: l'arbitro fischia in favore solo del Newcastle, i giocatori del Nottingham sono abbastanza intimoriti.
Fatto sta che malgrado l'1-3 e l'uomo in meno, il Newcastle segna 3 gol negli ultimi 20 minuti (di cui un rigore dubbio e un gol in netto fuorigioco).
Finisce 4-3.
LE PROTESTE E IL MATCH "NULLO" QUINDI RIPETUTO
Dopo i gravi disordini, il Nottingham Forest, l'11 Marzo, invia una lettera alla FA.
In risposta, il segretario della FA, Ted Croker, mette il match sotto inchiesta.
"Il Newcastle potrebbe essere squalificato. Non abbiamo il potere di far ripetere il match perchè è stato completato".
Tuttavia il 14 marzo la sottocommissione stabilì che, nonostante le osservazioni del signor Croker, il match era da ripetere in campo neutro il 18 Marzo 1974.
In caso di parità, altro replay, il Giovedi seguente.
Questa decisione fu storica perchè non c'erano precedenti, a livello calcistico.
Il capitano del Nottingham Forest dichiarò: "senza i gravi incidenti avremmo vinto".
Il replay al Goodison Park (Everton) fu un nervoso 0-0 e rimase così anche dopo i tempi supplementari.
Si andò nuovamente al replay e il Newcastle alla fine passò il turno grazie ad una rete di Macdonald.
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Non solo da parte di tifoserie tristemente note come Millwall, West Ham, Chelsea, Sheffield Utd, Wolverhampton, Leeds, Portsmouth, Birmingham, Manchester Utd ma anche da tifoserie, magari meno note ma comunque temibili (almeno ai tempi).
Poi la notte di Kenilworth Road (1985) cambiò tutto: i tifosi del Millwall distrussero stadio e città e da lì iniziarono le misure repressive da parte di organi e governo.
La violenza negli stadi UK è stata quasi debellata, tranne rarissime eccezioni.
I tifosi sono tutti schedati e le "mele marce storiche" arrestate.
Le firm storiche sono state ridotte come numero.
E a chi, comunque, venisse in mente di sgarrare sia in trasferta che soprattutto in casa c'è il ban a vita dallo stadio e il carcere.
Ma 30/40 anni fa non era così.
Qui parleremo di gravi disordini in un match, magari poco noto in Italia ma che ebbe risvolti storici.
Newcastle v Nottingham Forest; sesto turno di FA Cup 1973/74.
GRAVI INCIDENTI, FERITI E CLIMA INTIMIDATORIO
La partita, sul campo, vide la vittoria del Newcastle.
Infatti il Nottingham Forest venne sconfitto 4-3.
Tuttavia, all'inizio del secondo tempo il Nottingham Forest conduceva 1-3 per un rigore dubbio concesso dall'arbitro, Gordon Kew.
Nell'assegnare il rigore, un giocatore del Newcastle venne anche espulso.
Successe il finimondo a 20 minuti dalla fine.
Circa 500 tifosi del Newcastle si riversarono in campo, cercando di aggredire avversari ed arbitro.
Due giocatori del Nottingham Forest rimasero feriti: giocatori e terna fuggono a gambe levate negli spogliatoi.
Si contano 103 feriti, 23 ricoverati in ospedale (2 gravissimi) e 39 arresti.
Il match è interrotto.
Tuttavia dopo qualche ora l'ordine pubblico viene ristabilito e l'arbitro ha l'ok per continuare la partita.Mancano 20 minuti alla fine.
Il clima che si respira è intimidatorio: l'arbitro fischia in favore solo del Newcastle, i giocatori del Nottingham sono abbastanza intimoriti.
Fatto sta che malgrado l'1-3 e l'uomo in meno, il Newcastle segna 3 gol negli ultimi 20 minuti (di cui un rigore dubbio e un gol in netto fuorigioco).
Finisce 4-3.
LE PROTESTE E IL MATCH "NULLO" QUINDI RIPETUTO
Dopo i gravi disordini, il Nottingham Forest, l'11 Marzo, invia una lettera alla FA.
In risposta, il segretario della FA, Ted Croker, mette il match sotto inchiesta.
"Il Newcastle potrebbe essere squalificato. Non abbiamo il potere di far ripetere il match perchè è stato completato".
Tuttavia il 14 marzo la sottocommissione stabilì che, nonostante le osservazioni del signor Croker, il match era da ripetere in campo neutro il 18 Marzo 1974.
In caso di parità, altro replay, il Giovedi seguente.
Questa decisione fu storica perchè non c'erano precedenti, a livello calcistico.
Il capitano del Nottingham Forest dichiarò: "senza i gravi incidenti avremmo vinto".
Il replay al Goodison Park (Everton) fu un nervoso 0-0 e rimase così anche dopo i tempi supplementari.
Si andò nuovamente al replay e il Newcastle alla fine passò il turno grazie ad una rete di Macdonald.
T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
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mercoledì 13 agosto 2014
Tutti I Giant Killings Più Clamorosi Della Storia (FA Cup)
Il Giant-Killing è una prerogativa della FA Cup, quella vera.
Ora, purtroppo, la competizione calcistica più antica al mondo ha perso un po' di fascino e i Giant-Killing son diventati sempre più una cosa rara e nonostante ciò fanno anche meno scalpore proprio perchè la globalizzazione e i tanti stranieri che gioca in Premier League hanno un po' modificato le credenze comuni.
"Tanto siamo ancora in Champions League".
GIANT KILLING
Nella storia se ne contano a centinaia, quindi scegliere i più clamorosi è particolarmente difficile, soprattutto perchè è difficile stabilire il criterio di selezione.
C’è il giant-killing casalingo, per esempio, in cui il pubblico di casa, gente abituata a vedere il loro team giocare in non-league o nei bassifondi delle serie inferiori, si trova di fronte la squadra di massima divisione di turno.
In questo caso la bellezza sta nello stadio, classico impianto da non-league, pieno, nell’entusiasmo con tanto d’invasione di campo finale che accompagna l’impresa.
E c’è il giant-killing esterno, in cui i tifosi della squadra di First/Premier rimangono ammutoliti e qualche migliaio, o meno, di tifosi ospiti, che si son fatti la trasferta senza grosse speranze, esultano come invasati, con la consapevolezza di portarsi a casa lo scalpo del nemico perdipiù conquistato nel territorio avversario. I
l massimo, poi, è il giant-killing su due partite, con pareggio nella prima e vittoria nella seconda.
NEWCASTLE UTD VS CRYSTAL PALACE 0-1(ST.JAMES PARK, FIRST ROUND 12 GENNAIO 1907)
1907, il Crystal Palace era nato da soli due anni e giocava in Southern League, mentre il Newcastle viaggiava al secondo posto della First Division della Football League, che aveva vinto nel 1905.
Ok, il sistema era ancora poco chiaro ma la differenza tra le due leghe era evidente, se si pensa al fatto che solo una squadra di Southern League è riuscita a vincere la FA Cup (il Tottenham nel 1901).
Quindi il Palace si presentava nel nord del Paese con poche speranze di superare l’ostacolo rappresentato dai Magpies, che schieravano dieci nazionali in campo (l’unico non nazionale era, curiosamente, il capitano Alec Gardner) a fronte di un undici del Palace formato in gran parte da “emigranti calcistici”, curiosamente partiti proprio dal Tyne & Wear e dal Teeside per provare a sfondare a Londra.
Per molti era dunque una sorta di ritorno a casa.
Che culminò con un’impresa impensabile, a maggior ragione se si pensa che al secondo turno i Glaziers (non erano ancora Eagles) eliminaro il Fulham e, al terzo, il Brentford, giungendo ai quarti di finale nei quali vennero eliminati dall’Everton.
WALSALL VS ARSENAL 2-0(FELLOWS PARK, THIRD ROUND 14 GENNAIO 1933)
Il grande Arsenal di Herbert Chapman si presentò nelle Midlands destando nei tifosi di casa più che timore, ammirazione.
L'Arsenal di Chapman , al pari dell’Ajax di Michels, ha segnato un’epoca, ha fatto scuola, ha cambiato il modo di intendere il calcio.
In 25.000 affollarono Fellows Park.
L’Arsenal si presentò in divisa bianca (e calzoncini neri), quando solitamente all’epoca era la squadra di casa a cambiare tenuta da gioco in casa di possibile confusione fra colori, e infatti il Walsall si presentò in campo con un completo bianco-azzurro d’urgenza acquistato dal Coventry per l’occasione.
Pronti via e i difensori del Walsall cominciarono la caccia all’uomo, con i poveri attaccanti dei Gunners sempre a terra e l’arbitro con il fischietto sempre in bocca.
Ma era l’unico modo per limitare quello squadrone.
I minuti passavano, l’Arsenal non segnava, e così nella testa dei padroni di casa nacque l’idea del colpaccio, che si tramutò in realtà grazie a Gilbert Alsop e Bill Sheppard.
Il resto è storia, sia perchè rimane uno degli upset più famosi e celebrati, sia perchè per il Walsall (all’epoca Third Division North) rimane The Day, tant’è vero che per i 75 anni dalla partita un box dello stadio (non più Fellows Park) è stato dedicato alla memoria di Alsop.
Rimane invece famosa sponda Gunners per la sfuriata di Chapman verso Thomas Black, autore di una prestazione evidentemente orribile, al quale intimò di non mettere mai più piede ad Highbury: nel giro di una settimana venne ceduto al Plymouth.
YEOVIL VS SUNDERLAND 2-1(HUISH PARK, FOURTH ROUND 29 GENNAIO 1949)
Lo Yeovil ai tempi militava in Southern League e mentre la nebbia scendeva su Huish Park fu ingrado di buttare fuori il Sunderland, guidato dal grande Len Shackleton.
Condizioni atmosferiche probabilmente hanno giocato un ruolo predominante con la scarsa visibilità che rende più difficile per gli ospiti (più tecnici) adattarsi al terreno di gioco.
Alla fine fu Alex Stock che aprì le marcature, prima del pareggio di Jackie Robinson al 62esimo che portò il match ai supplementari con la seria possibilità della sospensione del match.
Ma al 105esimo Eric Bryant trovò la rete del vantaggio per i padroni di casa, prima della fine del match ci fu un'invasione di campo con i tifosi di casa che credevano che l'arbitro avesse decrato la fine dell'ostilità.
La partita in seguito riprese e venne finalmente completata tramandando lo Yeovil nella storia.
OXFORD UTD VS BLACKBURN ROVERS 3-1(MANOR GROUND, FIFTH ROUND 15 FEBBRAIO 1964)
L’Oxford United, all’epoca modesta squadra di Division Four ospitava il Blackburn Rovers, secondo in Division One.
La differenza era abissale: da una parte, Maurice Kyle, Tony Jones e Ron Atkinson, dall’altra i nazionali inglesi Ronnie Clayton e Bryan Douglas, Mike England, Fred Pickering etc , insomma una squadra per l’appunto seconda nella massima serie.
Peraltro Pickering e McEvoy, suo partner d’attacco, ne avevano appena rifilati 8 al West Ham United.
21.504 oxfordiani si presentarono al Manor Ground per vedere dal vivo i campioni del Blackburn, senza grosse speranze di passaggio del turno, ma visto che Match of the Day sarebbe arrivato solo sei mesi dopo, lo stadio era l’unico modo, specie per una squadra di Division Four, per vedere dal vivo dei giocatori internazionali.
Longbottom e Jones portarono sul 2-0 lo United, e tutto diventò d’un tratto possibile.
Quando il Blackburn accorciò le distanze, i crampi allo stomaco dei tifosi di casa si fecero via via più forti, così come la pressione dei Rovers verso la porta dell’Oxford…ma invece che il pareggio, dal nulla scaturì, nel più classico dei contrattacchi, il 3-1 di Bill Calder.
L’Oxford divenne in quel momento la prima squadra di Division Four a raggiungere il sesto round, dove vennero eliminati dal Preston North End.
COLCHESTER UTD VS LEEDS UTD 3-2(LAYER ROAD, FIFTH ROUND 13 FEBBRAIO 1971)
Fourth Division Vs First Division e il Leeds era squadra tra le migliori della massima serie, che avevano vinto nel 1968/69 e che rivinceranno nel 1973/74.
In panchina Don Revie e in campo una serie di star.
La differenza era abissale ma le cose andarono un filino diversamente, soprattutto per merito di Ray Crawford, un nome che quel giorno finì sulla bocca di tutti per la doppietta che rifilò al grande Leeds di Revie.
Lo United, quello “minore” che quel giorno faceva gli onori di padrone di casa, si portò così sul 3-0.
Il disperato tentativo di rimonta del Leeds risulterà vano, nonostante gli uomini di Revie riusciranno ad accorciare le distanze fino a portarsi a un solo goal di distanza.
L’eroica e strenua resistenza del Colchester regalerà ai 16.000 presenti una gioia indimenticabile.
HEREFORD VS NEWCASTLE 2-1(EDGAR STREET, THIRD ROUND REPLAY 5 FEBBRAIO 1972)
Il Newcastle, ovviamente, arrivò alla sfida contro l’Hereford, squadra di Southern League (che con il sistema attuale equivarrebbe alla Conference), da favoritissimo; e i Magpies d’altronde potevano schierare ben sei nazionali.
Due volte rinviata per pioggia, la partita si giocò finalmente il 24 Gennaio a St James Park: 5.000 tifosi dell’Hereford viaggiarono verso nord per accompagnare il loro team.
17 secondi e l’Hereford passò in vantaggio con un goal di Brian Owen.
Malcolm Macdonald e John Tudor, nel giro di 13 minuti, ribaltarono tuttavia il risultato, come da premesse; ma le premesse non tennero conto di Colin Addison, player/manager, che con un tiro dalla distanza fece 2-2: tutti a Hereford per il replay.
Un replay destinato a entrare nella leggenda.
La capacità di Edgar Street era, ufficialmente, di 14.313 spettatori, ma quella sera ce n’erano sicuramente di più, molti dei quali letteralmente appollaiati sulle strutture portanti delle luci e sugli alberi intorno all’impianto (si stima che fossero in 16.000); e a completare la cornice le telecamere della BBC, che mandò nell’Herefordshire un telecronista in prova, tal John Motson che diventerà Motty e la cui voce sarà la voce del calcio per anni.
Insomma, tutti ingredienti per rendere magica una partita.
Il Newcastle passò in vantaggio all’82esimo; sembrava chiusa, ma tre minuti dopo Ronnie Radford!
Poi nei supplementari il goal di Ricky George diede l'incredibil vittoria all'Hereford.
Le scene di giubilo del pubblico a ogni goal e al fischio finale, con le invasioni di campo e le sciarpe bianco-nere al collo rimangono tre le più belle che si possano ricordare.
BRIGHTON & HOVE ALBION VS WALTON AND HERSHAM 0-4(WITHDEAN STADIUM, FIRST ROUND 28 NOVEMBRE 1973)
Brighton era allora in terza divisione ma il breve soggiorno di Brian Clough da allenatore assicurò l'interesse nazionale dei media.
Il modo in cui la squadra della South Coast venne accolta(percossa) senza troppi complimenti dai loro modesti avversari di Isthmian League(0-4).
Brian Clough dirà "Non riesco a ricordare un risultato peggiore della mia carriera."
BURNLEY VS WIMBLEDON 0-1(TURF MOOR, THIRD ROUND 4 GENNAIO 1975)
Quel giorno una nuova squadra, destinata a scrivere una romantica storia nel calcio inglese, fece capolino tra i grandi: il Wimbledon.
Quella stagione i Dons giocavano ancora in Southern League, che vinceranno per altri due anni prima dell’elezione, finalmente, in Football League, avvenuta al termine della stagione 1977.
Il sistema infatti era semi-chiuso, e tutelava in modo esagerato i club che terminavano ultimi in Football League col sistema della ri-elezione per numero di voti ricevuti.
I Dons erano ospiti di una squadra, il Burnley, che terminerà la stagione decima in First Division, e a Turf Moor l’aria era tranquilla: un pomeriggio festoso dedicato alla competizione più antica e affascinante.
Che verrà ricordato però per il goal di Mick Mahon e per le parate di Dicky Guy, che quel giorno si trasformò in Gordon Banks ammutolendo spettatori e, metaforicamente, gli attaccanti in claret & blue.
Il Wimbledon si presentò così al grande pubblico, una favola che culminerà un pomeriggio del 1988 a Wembley, con un goal di Lawrie Sanchez che tutti abbiamo impresso nella mente.
BOURNEMOUTH VS MANCHESTER UTD 2-0(DEAN COURT, THIRD ROUND 8 GENNAIO 1984)
Da una parte i Red Devils, detentori del trofeo, di Ron Atkinson, che abbiamo già incontrato come giocatore dell’Oxford United, dall’altra il Bournemouth guidato da un ex giocatore del West Ham, Harry Redknapp, che terminerà diciassettesimo in Division Three.
Eppure quel giorno non ci fu storia, uno United mollo e distratto venne sconfitto senza grosse possibilità d’appello.
Milton Graham e Ian Thompson, nel secondo tempo, portarono il risultato sul 2-0.
L’unico sussulto per lo United venne dai propri fans, che a pochi istanti dal termine invasero il campo e crearono qualche tafferurglio sedato nel giro di 5 minuti dalla polizia del Dorset.
Rimane forse il risultato più importante della storia del Bournemouth, mentre lo United da lì a due anni avrebbe chiamato uno scozzese di nome Alex Ferguson, che nel 1989 si trovò nuovamente di fronte il Bournemouth, sconfiggendolo al replay.
Per quanto riguarda Harry Redknapp, alzerà la coppa come manager del Portsmouth.
SUTTON UTD VS COVENTRY CITY 2-1(GANDER GREEN LANE, THIRD ROUND 7 GENNAIO 1989)
Il Coventry City, che due anni prima alzò il trofeo in faccia a una delle versioni migliori del Tottenham Hotspur (Allen, Hoddle, Waddle e compagnia), si presentava nel sud londinese forte delle quattro categorie di differenza e di quel prestigioso alloro.
Dall’altra parte i padroni di casa, che militavano senza infamia e senza lode in Conference (termineranno dodicesimi quell’anno) e per i quali quella partita rappresentava l’apice della stagione, che si fosse vinto o perso.
Certo, la vittoria avrebbe dato a quell’edizione del Sutton United i crismi dell’immortalità, ma nessuno la pretendeva. 8.000 south londoners affollarono l’impianto ed andarono in visibilio quando Rains portò lo United in vantaggio dopo 42 minuti primi.
Sette minuti dopo l’intervallo, Phillips pareggiò ma sette minuti dopo, nuovamente, Matthew Hanlan timbrò il 2-1 che significò vittoria, visto che i tentativi del Coventry di pareggiare risultarono vani, compreso una doppia carambola traversa-palo clamorosa.
Il calcio è uno sport magnificamente imprevedibile quando vuole e quel giorno il Sutton lo dimostrò.
WREXHAM VS ARSENAL 2-1(THE RACECOURSE GROUND, THIRD ROUND 4 GENNAIO 1992)
Wrexham-Arsenal è uno degli upset più famosi di sempre: una differenza abnorme tra le due squadre, e basta andare a vedere la formazione dell’Arsenal di quel giorno: Seaman, Dixon, Winterburn, Hillier, O’Leary, Adams, Rocastle, Campbell, Smith, Merson, Carter.
Dall’altra parte il Wrexham, che era rimasto in Football League solo perchè questa venne allargata.
13.343 spettatori assisteranno all’impresa dei propri beniamini.
L’Arsenal passò in vantaggio con Adams al 44′, e la partita sembrava incanalarsi su questi binari, almeno fino all’82’...quando i due minuti tra i più importanti nella storia del club gallese cambiarono le carte in tavola. Mickey Thomas e Steve Watkin, i due autori della favola made in Wales.
Nel turno successivo, il Wrexham uscì al replay per mano del West Ham, ma quella partita rimane indelebile.
LEICESTER CITY VS WYCOMBE WANDERS 1-2(FILBERT STREET, FIFTH ROUND 10 MARZO 2001)
Non l'impresa più clamorosa visto che il Wycombe militava in seconda serie ma la cito lo stesso perchè fu incredibile quello che successe.
I Wycombe Wanderers devono affrontare in trasferta il Leicester City, squadra di Premiership che l’anno prima aveva vinto la Coppa di Lega.
Il pronostico è tutto per il Leicester, sebbene in panchina non ci sia più Martin O’Neill, passato ai Celtic Glasgow.
I Foxes senza il manager nordirlandese videro calare bruscamente il proprio rendimento, ma il Wycombe è l’avversario ideale, anche perché ulteriormente indebolito da una serie di infortuni impressionante: privato di tutti gli attaccanti della rosa, il tecnico Lawrie Sanchez è costretto a mettere un annuncio sul sito web del club alla ricerca di candidature al ruolo di centravanti.
La notizia viene ripresa sul televideo di Itv e qui letta dall’agente di Roy Essandoh, nato a Belfast e che a 26 anni ha già giocato, senza impressionare, in Scozia, Finlandia e Inghilterra.
Non avendo nulla da perdere Roy avanza la sua candidatura.
Non avendo nulla in alternativa Sanchez gli offre un contratto per poche partite.
Il 10 marzo 2001 a Filbert Street il Wycombe affronta la sfida col Leicester col solito 4-4-2 ma il duo d’attacco è formato dal centrocampista incontrista Keith Ryan e da George Clegg, giocatore in prestito.
Sul punteggio di 1-1 Sanchez sostituisce Ryan con Essandoh e l’ex punta del VPS Vassa ripaga la fiducia siglando il gol vittoria con una splendida girata di testa su cross di Bates.
Con lo stesso punteggio il Wycombe verrà poi eliminato in semifinale, dopo aver retto per 78 minuti, dal Liverpool di Michael Owen, Emile Heskey e Robbie Fowler, che nel giro di tre mesi vincerà Coppa di Lega, Coppa Uefa e Coppa d’Inghilterra.
A fine stagione i Wanderers liberano Essandoh, che inizierà da Barnet il suo girovagare nelle serie minori del calcio inglese che lo porterà a brevi permanenze con Cambridge, Billeicay Town, Grays Athletic, Gravesend & Northfleet sino a fermarsi cinque stagioni coi Bishop’s Strotford, dove segna 62 gol in 149 partite.
LIVERPOOL VS BARNSLEY 1-2 (ANFIELD ROAD, FIFTH ROUND 16 FEBBRAIO 2008)
Uno dei più drammatici giant-killings della storia recente porta la firma del Barnsley.
Il Liverpool venne eliminato da un volenterosissimo Barnsley in un match spettacolare.
Fu una grande delusione per i Reds, nettamente staccati dalla vetta in campionato e che puntavano molto sulla coppa nazionale.
Il Liverpool passa in vantaggio al 32', quando una buona azione di Babel sulla sinistra regala a Kuyt un pallone da controllare e piazzare in rete dall'interno dell'area piccola.
Il Barnsley però reagisce e un colpo di testa del difensore Steve Foster batte l'incerto Itandje (inguardabile in tutti i 90 minuti) riportando la gara in parità al minuto numero 57.
A quel punto il Liverpool prende d'assalto la porta di Luke Steele, ma i Reds non riescono mai a segnare per sfortuna (traversa di Kewell) ma anche per imprecisione, pure quando la chance sembra impossibile da sbagliare (Crouch in mischia a porta vuota).
Tutto sembra prefigurare un replay ma al 93' il capitano Bryan Howard trova un buon pallone in area, viene agganciato da un avversario prima del tiro e reclama un rigore che appare evidente per tutti ma non per l'arbitro Atkinson.
Il Barnsley è furioso ma l'azione continua, la palla finisce proprio per lo stesso Howard che scarica la propria rabbia nel rasoterra molto angolato e i Tykes all'ultimo minuto strappano una bellissima qualificazione ai quarti di finale, eliminando il Liverpool nella propria tana e inguaiando ulteriormente Rafa Benitez.
MANCHESTER UTD VS LEEDS UTD 0-1(ELLAND ROAD, THIRD ROUND 3 GENNAIO 2010)
Leeds sembrava essere in risalita dai tempi duri che avevano visto la loro discesa nelle divisioni inferiori, con Simon Grayson che li condusse nella parte superiore della classifica di League One(terza serie) ma ovviamente di fronte c'era il grande Manchester Utd di sir Alex Ferguson.
LA FA Cup però ancora una volta dimostrò che i valori in campo contano relativamente e l'attaccante Jermaine Beckford ricevendo una palla profonda da Jonny Howson trafisse Tomasz Kuszczak di fronte ad una scioccata Stretford End.
NORWICH CITY VS LUTON TOWN 0-1(CARROW ROAD, FOURTH ROUND 26 GENNAIO 2013)
Partita storica, oltre al giant-killings in sè, il fatto che da Sutton Utd-Coventry non accadeva che una squadra di non-league ne eliminasse una di First/Premier League.
Il goal di Rendell che ha spedito gli Hatters al quinto turno merita quantomeno di essere menzionato, così come il fatto che, nel turno precedente, il Luton ha eliminato il Wolverhampton Wanderers, ai tempi in Championship ma pure sempre squadra di grande tradizione.
ALTRI GIANT KILLINGS
Ovviamente sarebbe impossibile citarli tutti.
Da ricordare anche questi: Shrewsbury-Everton 2-1 del 2003 e Stevenage-Newcastle Utd 3-1 del 2011.
Il più vecchio di tutti risale al 1900, quando il Millwall (all’epoca ancora Millwall Athletic) vinse 3-1 sul campo del più quotato Aston Villa, la squadra principale di inizio secolo.
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Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog: Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)
Ora, purtroppo, la competizione calcistica più antica al mondo ha perso un po' di fascino e i Giant-Killing son diventati sempre più una cosa rara e nonostante ciò fanno anche meno scalpore proprio perchè la globalizzazione e i tanti stranieri che gioca in Premier League hanno un po' modificato le credenze comuni.
"Tanto siamo ancora in Champions League".
GIANT KILLING
Nella storia se ne contano a centinaia, quindi scegliere i più clamorosi è particolarmente difficile, soprattutto perchè è difficile stabilire il criterio di selezione.
C’è il giant-killing casalingo, per esempio, in cui il pubblico di casa, gente abituata a vedere il loro team giocare in non-league o nei bassifondi delle serie inferiori, si trova di fronte la squadra di massima divisione di turno.
In questo caso la bellezza sta nello stadio, classico impianto da non-league, pieno, nell’entusiasmo con tanto d’invasione di campo finale che accompagna l’impresa.
E c’è il giant-killing esterno, in cui i tifosi della squadra di First/Premier rimangono ammutoliti e qualche migliaio, o meno, di tifosi ospiti, che si son fatti la trasferta senza grosse speranze, esultano come invasati, con la consapevolezza di portarsi a casa lo scalpo del nemico perdipiù conquistato nel territorio avversario. I
l massimo, poi, è il giant-killing su due partite, con pareggio nella prima e vittoria nella seconda.
NEWCASTLE UTD VS CRYSTAL PALACE 0-1(ST.JAMES PARK, FIRST ROUND 12 GENNAIO 1907)
1907, il Crystal Palace era nato da soli due anni e giocava in Southern League, mentre il Newcastle viaggiava al secondo posto della First Division della Football League, che aveva vinto nel 1905.
Ok, il sistema era ancora poco chiaro ma la differenza tra le due leghe era evidente, se si pensa al fatto che solo una squadra di Southern League è riuscita a vincere la FA Cup (il Tottenham nel 1901).
Quindi il Palace si presentava nel nord del Paese con poche speranze di superare l’ostacolo rappresentato dai Magpies, che schieravano dieci nazionali in campo (l’unico non nazionale era, curiosamente, il capitano Alec Gardner) a fronte di un undici del Palace formato in gran parte da “emigranti calcistici”, curiosamente partiti proprio dal Tyne & Wear e dal Teeside per provare a sfondare a Londra.
Per molti era dunque una sorta di ritorno a casa.
Che culminò con un’impresa impensabile, a maggior ragione se si pensa che al secondo turno i Glaziers (non erano ancora Eagles) eliminaro il Fulham e, al terzo, il Brentford, giungendo ai quarti di finale nei quali vennero eliminati dall’Everton.
WALSALL VS ARSENAL 2-0(FELLOWS PARK, THIRD ROUND 14 GENNAIO 1933)
Il grande Arsenal di Herbert Chapman si presentò nelle Midlands destando nei tifosi di casa più che timore, ammirazione.
L'Arsenal di Chapman , al pari dell’Ajax di Michels, ha segnato un’epoca, ha fatto scuola, ha cambiato il modo di intendere il calcio.
In 25.000 affollarono Fellows Park.
L’Arsenal si presentò in divisa bianca (e calzoncini neri), quando solitamente all’epoca era la squadra di casa a cambiare tenuta da gioco in casa di possibile confusione fra colori, e infatti il Walsall si presentò in campo con un completo bianco-azzurro d’urgenza acquistato dal Coventry per l’occasione.
Pronti via e i difensori del Walsall cominciarono la caccia all’uomo, con i poveri attaccanti dei Gunners sempre a terra e l’arbitro con il fischietto sempre in bocca.
Ma era l’unico modo per limitare quello squadrone.
I minuti passavano, l’Arsenal non segnava, e così nella testa dei padroni di casa nacque l’idea del colpaccio, che si tramutò in realtà grazie a Gilbert Alsop e Bill Sheppard.
Il resto è storia, sia perchè rimane uno degli upset più famosi e celebrati, sia perchè per il Walsall (all’epoca Third Division North) rimane The Day, tant’è vero che per i 75 anni dalla partita un box dello stadio (non più Fellows Park) è stato dedicato alla memoria di Alsop.
Rimane invece famosa sponda Gunners per la sfuriata di Chapman verso Thomas Black, autore di una prestazione evidentemente orribile, al quale intimò di non mettere mai più piede ad Highbury: nel giro di una settimana venne ceduto al Plymouth.
YEOVIL VS SUNDERLAND 2-1(HUISH PARK, FOURTH ROUND 29 GENNAIO 1949)
Lo Yeovil ai tempi militava in Southern League e mentre la nebbia scendeva su Huish Park fu ingrado di buttare fuori il Sunderland, guidato dal grande Len Shackleton.
Condizioni atmosferiche probabilmente hanno giocato un ruolo predominante con la scarsa visibilità che rende più difficile per gli ospiti (più tecnici) adattarsi al terreno di gioco.
Alla fine fu Alex Stock che aprì le marcature, prima del pareggio di Jackie Robinson al 62esimo che portò il match ai supplementari con la seria possibilità della sospensione del match.
Ma al 105esimo Eric Bryant trovò la rete del vantaggio per i padroni di casa, prima della fine del match ci fu un'invasione di campo con i tifosi di casa che credevano che l'arbitro avesse decrato la fine dell'ostilità.
La partita in seguito riprese e venne finalmente completata tramandando lo Yeovil nella storia.
OXFORD UTD VS BLACKBURN ROVERS 3-1(MANOR GROUND, FIFTH ROUND 15 FEBBRAIO 1964)
L’Oxford United, all’epoca modesta squadra di Division Four ospitava il Blackburn Rovers, secondo in Division One.
La differenza era abissale: da una parte, Maurice Kyle, Tony Jones e Ron Atkinson, dall’altra i nazionali inglesi Ronnie Clayton e Bryan Douglas, Mike England, Fred Pickering etc , insomma una squadra per l’appunto seconda nella massima serie.
Peraltro Pickering e McEvoy, suo partner d’attacco, ne avevano appena rifilati 8 al West Ham United.
21.504 oxfordiani si presentarono al Manor Ground per vedere dal vivo i campioni del Blackburn, senza grosse speranze di passaggio del turno, ma visto che Match of the Day sarebbe arrivato solo sei mesi dopo, lo stadio era l’unico modo, specie per una squadra di Division Four, per vedere dal vivo dei giocatori internazionali.
Longbottom e Jones portarono sul 2-0 lo United, e tutto diventò d’un tratto possibile.
Quando il Blackburn accorciò le distanze, i crampi allo stomaco dei tifosi di casa si fecero via via più forti, così come la pressione dei Rovers verso la porta dell’Oxford…ma invece che il pareggio, dal nulla scaturì, nel più classico dei contrattacchi, il 3-1 di Bill Calder.
L’Oxford divenne in quel momento la prima squadra di Division Four a raggiungere il sesto round, dove vennero eliminati dal Preston North End.
COLCHESTER UTD VS LEEDS UTD 3-2(LAYER ROAD, FIFTH ROUND 13 FEBBRAIO 1971)
Fourth Division Vs First Division e il Leeds era squadra tra le migliori della massima serie, che avevano vinto nel 1968/69 e che rivinceranno nel 1973/74.
In panchina Don Revie e in campo una serie di star.
La differenza era abissale ma le cose andarono un filino diversamente, soprattutto per merito di Ray Crawford, un nome che quel giorno finì sulla bocca di tutti per la doppietta che rifilò al grande Leeds di Revie.
Lo United, quello “minore” che quel giorno faceva gli onori di padrone di casa, si portò così sul 3-0.
Il disperato tentativo di rimonta del Leeds risulterà vano, nonostante gli uomini di Revie riusciranno ad accorciare le distanze fino a portarsi a un solo goal di distanza.
L’eroica e strenua resistenza del Colchester regalerà ai 16.000 presenti una gioia indimenticabile.
HEREFORD VS NEWCASTLE 2-1(EDGAR STREET, THIRD ROUND REPLAY 5 FEBBRAIO 1972)
Il Newcastle, ovviamente, arrivò alla sfida contro l’Hereford, squadra di Southern League (che con il sistema attuale equivarrebbe alla Conference), da favoritissimo; e i Magpies d’altronde potevano schierare ben sei nazionali.
Due volte rinviata per pioggia, la partita si giocò finalmente il 24 Gennaio a St James Park: 5.000 tifosi dell’Hereford viaggiarono verso nord per accompagnare il loro team.
17 secondi e l’Hereford passò in vantaggio con un goal di Brian Owen.
Malcolm Macdonald e John Tudor, nel giro di 13 minuti, ribaltarono tuttavia il risultato, come da premesse; ma le premesse non tennero conto di Colin Addison, player/manager, che con un tiro dalla distanza fece 2-2: tutti a Hereford per il replay.
Un replay destinato a entrare nella leggenda.
La capacità di Edgar Street era, ufficialmente, di 14.313 spettatori, ma quella sera ce n’erano sicuramente di più, molti dei quali letteralmente appollaiati sulle strutture portanti delle luci e sugli alberi intorno all’impianto (si stima che fossero in 16.000); e a completare la cornice le telecamere della BBC, che mandò nell’Herefordshire un telecronista in prova, tal John Motson che diventerà Motty e la cui voce sarà la voce del calcio per anni.
Insomma, tutti ingredienti per rendere magica una partita.
Il Newcastle passò in vantaggio all’82esimo; sembrava chiusa, ma tre minuti dopo Ronnie Radford!
Poi nei supplementari il goal di Ricky George diede l'incredibil vittoria all'Hereford.
Le scene di giubilo del pubblico a ogni goal e al fischio finale, con le invasioni di campo e le sciarpe bianco-nere al collo rimangono tre le più belle che si possano ricordare.
BRIGHTON & HOVE ALBION VS WALTON AND HERSHAM 0-4(WITHDEAN STADIUM, FIRST ROUND 28 NOVEMBRE 1973)
Brighton era allora in terza divisione ma il breve soggiorno di Brian Clough da allenatore assicurò l'interesse nazionale dei media.
Il modo in cui la squadra della South Coast venne accolta(percossa) senza troppi complimenti dai loro modesti avversari di Isthmian League(0-4).
Brian Clough dirà "Non riesco a ricordare un risultato peggiore della mia carriera."
BURNLEY VS WIMBLEDON 0-1(TURF MOOR, THIRD ROUND 4 GENNAIO 1975)
Quel giorno una nuova squadra, destinata a scrivere una romantica storia nel calcio inglese, fece capolino tra i grandi: il Wimbledon.
Quella stagione i Dons giocavano ancora in Southern League, che vinceranno per altri due anni prima dell’elezione, finalmente, in Football League, avvenuta al termine della stagione 1977.
Il sistema infatti era semi-chiuso, e tutelava in modo esagerato i club che terminavano ultimi in Football League col sistema della ri-elezione per numero di voti ricevuti.
I Dons erano ospiti di una squadra, il Burnley, che terminerà la stagione decima in First Division, e a Turf Moor l’aria era tranquilla: un pomeriggio festoso dedicato alla competizione più antica e affascinante.
Che verrà ricordato però per il goal di Mick Mahon e per le parate di Dicky Guy, che quel giorno si trasformò in Gordon Banks ammutolendo spettatori e, metaforicamente, gli attaccanti in claret & blue.
Il Wimbledon si presentò così al grande pubblico, una favola che culminerà un pomeriggio del 1988 a Wembley, con un goal di Lawrie Sanchez che tutti abbiamo impresso nella mente.
BOURNEMOUTH VS MANCHESTER UTD 2-0(DEAN COURT, THIRD ROUND 8 GENNAIO 1984)
Da una parte i Red Devils, detentori del trofeo, di Ron Atkinson, che abbiamo già incontrato come giocatore dell’Oxford United, dall’altra il Bournemouth guidato da un ex giocatore del West Ham, Harry Redknapp, che terminerà diciassettesimo in Division Three.
Eppure quel giorno non ci fu storia, uno United mollo e distratto venne sconfitto senza grosse possibilità d’appello.
Milton Graham e Ian Thompson, nel secondo tempo, portarono il risultato sul 2-0.
L’unico sussulto per lo United venne dai propri fans, che a pochi istanti dal termine invasero il campo e crearono qualche tafferurglio sedato nel giro di 5 minuti dalla polizia del Dorset.
Rimane forse il risultato più importante della storia del Bournemouth, mentre lo United da lì a due anni avrebbe chiamato uno scozzese di nome Alex Ferguson, che nel 1989 si trovò nuovamente di fronte il Bournemouth, sconfiggendolo al replay.
Per quanto riguarda Harry Redknapp, alzerà la coppa come manager del Portsmouth.
SUTTON UTD VS COVENTRY CITY 2-1(GANDER GREEN LANE, THIRD ROUND 7 GENNAIO 1989)
Il Coventry City, che due anni prima alzò il trofeo in faccia a una delle versioni migliori del Tottenham Hotspur (Allen, Hoddle, Waddle e compagnia), si presentava nel sud londinese forte delle quattro categorie di differenza e di quel prestigioso alloro.
Dall’altra parte i padroni di casa, che militavano senza infamia e senza lode in Conference (termineranno dodicesimi quell’anno) e per i quali quella partita rappresentava l’apice della stagione, che si fosse vinto o perso.
Certo, la vittoria avrebbe dato a quell’edizione del Sutton United i crismi dell’immortalità, ma nessuno la pretendeva. 8.000 south londoners affollarono l’impianto ed andarono in visibilio quando Rains portò lo United in vantaggio dopo 42 minuti primi.
Sette minuti dopo l’intervallo, Phillips pareggiò ma sette minuti dopo, nuovamente, Matthew Hanlan timbrò il 2-1 che significò vittoria, visto che i tentativi del Coventry di pareggiare risultarono vani, compreso una doppia carambola traversa-palo clamorosa.
Il calcio è uno sport magnificamente imprevedibile quando vuole e quel giorno il Sutton lo dimostrò.
WREXHAM VS ARSENAL 2-1(THE RACECOURSE GROUND, THIRD ROUND 4 GENNAIO 1992)
Wrexham-Arsenal è uno degli upset più famosi di sempre: una differenza abnorme tra le due squadre, e basta andare a vedere la formazione dell’Arsenal di quel giorno: Seaman, Dixon, Winterburn, Hillier, O’Leary, Adams, Rocastle, Campbell, Smith, Merson, Carter.
Dall’altra parte il Wrexham, che era rimasto in Football League solo perchè questa venne allargata.
13.343 spettatori assisteranno all’impresa dei propri beniamini.
L’Arsenal passò in vantaggio con Adams al 44′, e la partita sembrava incanalarsi su questi binari, almeno fino all’82’...quando i due minuti tra i più importanti nella storia del club gallese cambiarono le carte in tavola. Mickey Thomas e Steve Watkin, i due autori della favola made in Wales.
Nel turno successivo, il Wrexham uscì al replay per mano del West Ham, ma quella partita rimane indelebile.
LEICESTER CITY VS WYCOMBE WANDERS 1-2(FILBERT STREET, FIFTH ROUND 10 MARZO 2001)
Non l'impresa più clamorosa visto che il Wycombe militava in seconda serie ma la cito lo stesso perchè fu incredibile quello che successe.
I Wycombe Wanderers devono affrontare in trasferta il Leicester City, squadra di Premiership che l’anno prima aveva vinto la Coppa di Lega.
Il pronostico è tutto per il Leicester, sebbene in panchina non ci sia più Martin O’Neill, passato ai Celtic Glasgow.
I Foxes senza il manager nordirlandese videro calare bruscamente il proprio rendimento, ma il Wycombe è l’avversario ideale, anche perché ulteriormente indebolito da una serie di infortuni impressionante: privato di tutti gli attaccanti della rosa, il tecnico Lawrie Sanchez è costretto a mettere un annuncio sul sito web del club alla ricerca di candidature al ruolo di centravanti.
La notizia viene ripresa sul televideo di Itv e qui letta dall’agente di Roy Essandoh, nato a Belfast e che a 26 anni ha già giocato, senza impressionare, in Scozia, Finlandia e Inghilterra.
Non avendo nulla da perdere Roy avanza la sua candidatura.
Non avendo nulla in alternativa Sanchez gli offre un contratto per poche partite.
Il 10 marzo 2001 a Filbert Street il Wycombe affronta la sfida col Leicester col solito 4-4-2 ma il duo d’attacco è formato dal centrocampista incontrista Keith Ryan e da George Clegg, giocatore in prestito.
Sul punteggio di 1-1 Sanchez sostituisce Ryan con Essandoh e l’ex punta del VPS Vassa ripaga la fiducia siglando il gol vittoria con una splendida girata di testa su cross di Bates.
Con lo stesso punteggio il Wycombe verrà poi eliminato in semifinale, dopo aver retto per 78 minuti, dal Liverpool di Michael Owen, Emile Heskey e Robbie Fowler, che nel giro di tre mesi vincerà Coppa di Lega, Coppa Uefa e Coppa d’Inghilterra.
A fine stagione i Wanderers liberano Essandoh, che inizierà da Barnet il suo girovagare nelle serie minori del calcio inglese che lo porterà a brevi permanenze con Cambridge, Billeicay Town, Grays Athletic, Gravesend & Northfleet sino a fermarsi cinque stagioni coi Bishop’s Strotford, dove segna 62 gol in 149 partite.
LIVERPOOL VS BARNSLEY 1-2 (ANFIELD ROAD, FIFTH ROUND 16 FEBBRAIO 2008)
Uno dei più drammatici giant-killings della storia recente porta la firma del Barnsley.
Il Liverpool venne eliminato da un volenterosissimo Barnsley in un match spettacolare.
Fu una grande delusione per i Reds, nettamente staccati dalla vetta in campionato e che puntavano molto sulla coppa nazionale.
Il Liverpool passa in vantaggio al 32', quando una buona azione di Babel sulla sinistra regala a Kuyt un pallone da controllare e piazzare in rete dall'interno dell'area piccola.
Il Barnsley però reagisce e un colpo di testa del difensore Steve Foster batte l'incerto Itandje (inguardabile in tutti i 90 minuti) riportando la gara in parità al minuto numero 57.
A quel punto il Liverpool prende d'assalto la porta di Luke Steele, ma i Reds non riescono mai a segnare per sfortuna (traversa di Kewell) ma anche per imprecisione, pure quando la chance sembra impossibile da sbagliare (Crouch in mischia a porta vuota).
Tutto sembra prefigurare un replay ma al 93' il capitano Bryan Howard trova un buon pallone in area, viene agganciato da un avversario prima del tiro e reclama un rigore che appare evidente per tutti ma non per l'arbitro Atkinson.
Il Barnsley è furioso ma l'azione continua, la palla finisce proprio per lo stesso Howard che scarica la propria rabbia nel rasoterra molto angolato e i Tykes all'ultimo minuto strappano una bellissima qualificazione ai quarti di finale, eliminando il Liverpool nella propria tana e inguaiando ulteriormente Rafa Benitez.
MANCHESTER UTD VS LEEDS UTD 0-1(ELLAND ROAD, THIRD ROUND 3 GENNAIO 2010)
Leeds sembrava essere in risalita dai tempi duri che avevano visto la loro discesa nelle divisioni inferiori, con Simon Grayson che li condusse nella parte superiore della classifica di League One(terza serie) ma ovviamente di fronte c'era il grande Manchester Utd di sir Alex Ferguson.
LA FA Cup però ancora una volta dimostrò che i valori in campo contano relativamente e l'attaccante Jermaine Beckford ricevendo una palla profonda da Jonny Howson trafisse Tomasz Kuszczak di fronte ad una scioccata Stretford End.
NORWICH CITY VS LUTON TOWN 0-1(CARROW ROAD, FOURTH ROUND 26 GENNAIO 2013)
Partita storica, oltre al giant-killings in sè, il fatto che da Sutton Utd-Coventry non accadeva che una squadra di non-league ne eliminasse una di First/Premier League.
Il goal di Rendell che ha spedito gli Hatters al quinto turno merita quantomeno di essere menzionato, così come il fatto che, nel turno precedente, il Luton ha eliminato il Wolverhampton Wanderers, ai tempi in Championship ma pure sempre squadra di grande tradizione.
Ovviamente sarebbe impossibile citarli tutti.
Da ricordare anche questi: Shrewsbury-Everton 2-1 del 2003 e Stevenage-Newcastle Utd 3-1 del 2011.
Il più vecchio di tutti risale al 1900, quando il Millwall (all’epoca ancora Millwall Athletic) vinse 3-1 sul campo del più quotato Aston Villa, la squadra principale di inizio secolo.
T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
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