Il Deflategate è uno scandalo che nel 2015 coinvolse i New England Patriots, rei di aver sgonfati di proposito i palloni.
Le regole ufficiali della NFL richiedono che i palloni siano gonfiati a una pressione tra gli 86 e i 93 kPa.
Prima del 2006, era la stessa NFL a fornire alla formazione di casa tutti i palloni necessari.
Nel 2006, le regole furono cambiate, così che ogni squadra poté utilizzare i propri palloni in attacco.
La squadre raramente maneggiano il pallone degli avversari, eccetto quando recuperano un fumble o un intercetto.
Tom Brady, quarterback dei New England Patriots e Peyton Manning(allora ai Colts) si espressero in favore del cambiamento della regola, in modo che i quarterback potessero utilizzare i palloni che meglio si adattavano loro.
Un pallone da football meno gonfio del dovuto può favorire la presa, migliorando i lanci, e contemporaneamente diminuire il rischio di causare un fumble, in particolar modo in condizioni meteo avverse.
I primi resoconti indicarono che gli Indianapolis Colts e i Baltimore Ravens abbiano sospettato che i palloni usati dai Patriots nelle partite contro di essi fossero stati deliberatamente sgonfiati, per ottenere un vantaggio non consentito durante la stagione 2014.
LA PARTITA SOSPETTA
Alla fine del primo tempo della finale AFC tra Patriots(padroni di casa) e Colts, gli addetti della lega esaminarono i palloni.
Inizialmente fu affermato che 11 palloni sui 12 usati dai Patriots avessero una pressione inferiore al consentito ma indagini successive confutarono questa affermazione.
I palloni dei Patriots furono gonfiati nuovamente durante l'intervallo perché tornassero a norma.
Vi sono rapporti conflittuali su che palloni siano stati utilizzati nel secondo tempo.
Uno non confermato afferma che i Patriots usarono il loro set di palloni di riserva nel secondo tempo, invece dei 12 palloni originali mentre altri indicano che i palloni furono gonfiati nuovamente nell'intervallo.
Nessuna questione è stata sollevata sui palloni utilizzati nel secondo tempo.
Invece non si sa se i palloni dei Colts fossero stati controllati alla fine primo tempo.
I Patriots erano in vantaggio per 17–7 alla fine del primo tempo; nel secondo tempo (coi palloni gonfiati secondo le regole), i Patriots segnarono 28 punti consecutivi, vincendo per 45-7.
LE REAZIONI DEI PATRIOTS
Brady bollò le accuse come "ridicole".
Negò qualsiasi coinvolgimento e affermò che la National Football League non lo avevo contattato riguardo la sua indagine.
Il 27 gennaio, una fonte anonima della lega affermò che l'indagine si stava concentrando sull'addetto dello spogliatoio dei Patriots che era stato colto nel video di sorveglianza a portare 24 palloni (12 per ogni squadra) in una toilette per circa 90 secondi.
Questo video fu fornito alla NFL dagli New England Patriots il giorno dopo la vittoria per 45-7.
Dean Blandino, capo degli arbitri della lega, confermò il 29 gennaio che la NFL non registra l'esatta pressione di ogni pallone, così che non era possibile stabilire se questi fossero significativamente o solo leggermente sgonfi.
Dopo qualche mese di indagini, la NFL fa sapere che è molto probabile che alcuni uomini dello staff dei New England Patriots (l’addetto allo spogliatoio Jim McNally e uno dei magazzinieri John Jastremski) abbiano deliberatamente sgonfiato i palloni utilizzati nel corso della finale AFC, ottenendo l’accesso al Super Bowl (poi vinto contro Seattle).
Ancora più clamorosamente, si conclude che il quarterback Tom Brady fosse "in generale a conoscenza di quanto stesse accadendo".
L’accusa, come detto, sosteneva che i Patriots avessero sgonfiato di proposito 11 dei 12 palloni consegnati agli arbitri prima della partita sotto il peso regolamentare, proprio per favorire la presa sull’ovale di Brady e dei suoi ricevitori.
Ma l’investigazione di Ted Wells, l’avvocato indipendente incaricato dalla Lega, raccolto in un fascicolo di 234 pagine, lascia ancora dei dubbi su quanto sia realmente accaduto, perché la sua conclusione non si basa su fatti certi e non esprime un verdetto sicuro e incontrovertibile.
La responsabilità comunque è limitata ai tre soggetti (i due addetti e Brady) mentre società e allenatore Bill Belichick sono estranei alla vicenda.
Naturalmente la reazione della società è stata piuttosto dura: "Dire che siamo delusi da quanto è emerso dall’indagine della Lega, che non dà risposte certe, minimizza quanto pensiamo della vicenda".
Stesso concetto espresso dal proprietario, Robert Kraft: "Mentre rispetto il procedimento indipendente dell’investigazione, non ne comprendo i risultati".
LE PROVE RACCOLTE
L’inchiesta, anche con l'ausilio di alcuni video, ha accertato che Jim McNally, responsabile della pressione dei palloni (e ora soprannominato "The Deflator") e John Jastremski, a sua volta componente dello staff dei Patriots, hanno preso furtivamente il sacco con i 12 palloni di gara per poi nascondersi in una stanza dello stadio procedendo allo sgonfiamento degli ovali per facilitare i lanci di Tom Grady.
Tra le prove raccolte, anche la dichiarazione di uno degli arbitri: "E' stata la prima volta in 19 anni che non trovavo la sacca degli ovali prima del match".
Hanno poi pesato sulla decisione di colpevolezza i messaggi via smartphone che si sono scambiati McNally e Jastremski durante la grande prova di Brady contro i Colts e la telefonata tra il quarterback dei Patriots e Jastremski stesso dopo il match, prima e unica in sei mesi come accertato dai tabulati.
Inoltre, lo stesso Brady (che all'inizio della vicenda si era dichiarato totalmente estraneo ai fatti, affermando anche che non c'era bisogno di un simile "trucco" per distruggere i Colts) non ha poi voluto fornire durante le indagini documenti e altre informazioni elettroniche, come gli sms e la lista chiamate del suo cellulare.
LE SQUALIFICHE
La NFL ha poi squalificato Tom Brady per 4 giornate, ha multato i New England Patriots per un milione di dollari e ha tolto loro due scelte al draft (una al primo round del 2016, l’altra al 4° del 2017).
E ha inoltre sospeso a tempo indeterminato i due magazzinieri, Jim McNally e John Jastremski, i probabili autori del sabotaggio.
Dopo di ciò Brady e i Patriots sono stati indicati da tutti come truffatori.
Il team ha poi commentato: "Esprimiamo il nostro appoggio totale e incondizionato a Tom".
E gli stessi Colts, consapevoli della superiorità dei Patriots e di Brady non si sono mai appellati al Deflategate.
Anzi.
Da subito, sui social, hanno scritto: "Ci hanno battuti perchè erano di molto più forti, il resto non c'entra".
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