Visualizzazioni totali

mercoledì 14 giugno 2017

La Sabermetrica Degli Houston Astros: Dal Tanking Al Ground Control (MLB)

Nati nel 1962 gli Houston Astros non hanno mai vinto una World Series.
Non solo, l'unica finale giocata risale al 2005, quando vennero travolti 4-0 dai White Sox.
Sono la franchigia più vecchia a non aver mai vinto un titolo.
Eppure da circa 2 anni le cose sembrano essere cambiate.
Nel 2013 chiudono con 51-111, nettamente ultimi..
L'anno successivo le cose migliorano con 70-92 ma i playoff rimangono una chimera (quarti nella loro division).
L'86-76 del 2015 li manda ai playoff, dove nelle division series perdono solo da Kansas per 3-2 (i Royals poi battendo i Mets, vinceranno le World Series).
Scorsa stagione potrebbe parlarsi di un piccolo passo indietro: l'84-78 non basta per la postseason.
Il 2017, stagione in corso, li vede guidare la West Division con un impressionante 43-18.
L'autore della trasformazione della franchigia è Jeff Luhnow, una laurea alla University Of Pennsylvania e un master alla Northwestern, studia «i mercati, le tendenze e le best practice emergenti, in ogni settore e regione, localmente e globalmente».


SABERMETRICA E VIVAIO AI ST.LOUIS CARDINALS
Sull’onda delle teorie sabermetriche, William DeWitt, Jr, proprietario dei St.Louis Cardinals, decise che era giunto il momento di cambiare l’approccio del proprio team aprendo alla nuova frontiera dei big data.
Per saperne di più vi rimando a questi articoli: La Storia Della Sabermetrica (Billy Beane e Gli Oakland Athletics) e L'Aspettativa Pitagorica Di Bill James: Proj W e Proj L
La scelta comunque cadde su Luhnow appunto.
Luhnow cominciò a lavorare sui giovani per farli crescere nei team satelliti.
Negli anni della gestione Luhnow nessuna squadra di MLB ha fatto esordire tanti ragazzi provenienti dal draft come la squadra del Missouri.
Addirittura nelle World Series del 2013 ben 16 dei 25 giocatori del roster dei Cardinals erano giocatori del progetto Luhnow.
Si aggiunse a Luhnow, Sig Mejdal, un ingegnere della NASA dedicatosi, durante la permanenza nell’ente aerospaziale, a studiare i modelli di riposo degli astronauti in modo da ottimizzare i loro periodi di sonno.
Secondo Mejdal un pilota ubriaco volava meglio di uno sobrio alla cloche (quattro ore dopo il normale orario in cui andava a letto).
Formatosi durante le estati passate a dare le carte a un tavolo del blackjack in un casino del lago Tahoe: «Chiedere carta con un 17 contro il 7 del banco non sembra giusto. Con centinaia di dollari sul tavolo sembra ancora meno giusto. Ma ciò non vuol dire che sia sbagliato».
Secondo Luhnow è l’uomo giusto con cui cominciare a lavorare su un database utile per valutare le prestazioni dei giocatori.
Tuttavia per diatribe con la dirigenza lascia la squadra del Missouri.


HOUSTON ASTROS E IL TANKING
L’occasione gli viene offerta da Jim Crane, che alla fine del 2011 ha appena rilevato gli Astros.
«Se hai informazioni migliori e più veloci dei tuoi avversari li puoi stracciare» è il credo di Crane, che in questo modo ha fatto fortuna nel settore della logistica.
A Luhnow e Mejdal non sembra vero: hanno piede libero e possono fare ciò che vogliono.
Bene, adesso perdiamole tutte
Come detto, l'ultima stagione d’oro degli Astros risaliva al 2005, con la sconfitta alle World Series contro i White Sox, che culminava un periodo in cui i texani avevano raggiunto i playoff 6 volte in 9 stagioni.
All’arrivo della nuova proprietà nel 2011 gli Astros avevano appena messo insieme la peggiore stagione di sempre, con 56 vittorie e 106 sconfitte, la quarta perdente nelle ultime cinque.
Luhnow e Crane dovevano progettare qualcosa che permettesse di accorciare i tempi, per portare la franchigia al top.
La soluzione proposta da Lunhow era di quelle che fanno venire i brividi: finora siamo andati male; bene, d’ora in poi dobbiamo andare anche peggio.
Il piano era più o meno lo stesso di quello attuato ai Cardinals: pescare a piene mani dal draft, utilizzando chiamate alte proprio in virtù dell'ultima posizione dell'anno precedente, pensando al futuro senza curarsi minimamente del presente.

«Nel 2017 non interesserà a nessuno sapere se nel 2012 abbiamo perso 98 o 107 partite. Interesserà sapere quanto saremo vicino a vincere il titolo» ribadiva Luhnow.

Ed effettivamente oggi è proprio così.
Un presente che si tradusse in 107 sconfitte nel 2012 e addirittura 111 nel 2013, l’anno che segnò anche il passaggio dalla National League Central all' American League West.
Intanto Luhnow faceva piazza pulita di qualunque giocatore avesse ancora un minimo di valore e un minimo di appeal sul mercato.
Soltanto i Mets del 1962-64, persero più partite nella storia del Baseball rispetto agli Astros nel triennio 2011-13.


GROUND CONTROL
Non si trattava solo di valutare statistiche e prestazioni sul campo, ma anche una serie di informazioni qualitative: caratteristiche meccaniche di lancio o dello swing, fisicità, salute, personalità, situazione familiare; il tutto all’interno di un database che raccoglie milioni di giocatori utili per confrontare stats e tutto il resto.
Era nato il Ground Control, situato nel cuore pulsante dell’organizzazione, la “Nerd Cave”, l’ufficio in cui Mejdal e i suoi assistenti, tra cui un ex economista della Barclays specializzato nel valutare l’andamento delle obbligazioni, rendono reale il progetto.
La progettazione ha richiesto un anno di tempo, ma ora, in linea con i desideri di Jim Crane, permette al management degli Astros di aver in tempo reale su PC e portatili una miniera di notizie sull’intero sistema Baseball, tanto da far dire a Luhnow che se prima aveva bisogno di ore per poter imbastire una trattativa di mercato adesso gli basta una rapida occhiata al Ground Control (i Cardinals furono indagati per aver hackerato questo database nel 2015).
Il sistema suggerisce lo schieramento della difesa, i match-up Pitcher-Battitore, etc.
Da qui proviene l’estremo uso dei defensive shift da parte degli Astros.
Il tanking (cioè perdere di proposito) portò per tre anni consecutivi la prima scelta al draft, più una marea di chiamate nei giri successivi.
Anche in questo caso gli Astros hanno operato tenendo fede ai propri principi, ovvero facendo cose che normalmente sembrano strane, alcune rivelatesi azzeccate, altre meno.
Nel 2012 hanno pescato Carlos Correa, un interbase portoricano di 17 anni, la cui scelta ha stupito molti.
Nonostante Correa si sia rotto praticamente subito una caviglia nel 2015 ha esordito, peraltro molto bene, in MLB proponendosi come candidato al titolo di rookie dell’anno.
Nel 2013 la prima scelta è ricaduta su Mark Appel, ad oggi, non ancora pervenuto.
Nel 2014 selezionano Brady Aiken, un lanciatore mancino proveniente dall’high school.
Dopo aver negoziato con il giocatore un contratto di 6,5 milioni di dollari lo staff medico rileva una anomalia nei legamenti del suo gomito.
Da questo momento il management comincia con Aiken un’asta al ribasso, ma il giovane lanciatore, infuriatosi per il trattamento subito, rifiuta tutte le offerte del club, non firmando l’accordo e facendo così perdere agli Astros la prima scelta.
Luhnow però si consola, perché la MLB gli offre in compensazione la seconda chiamata nel 2015 (arriverà un altro interbase, Alex Bregman da Louisiana State).
Il sistema delle Minors degli Astros diventa uno dei più importanti del Paese, ricco di giocatori e di talento, tanto che Sports Illustrated decide a giugno 2014 di uscire con una copertina forte: “I vostri vincitori delle World Series del 2017”.
Trainati da Collin McHugh, un sinkerballer rilasciato da Colorado dopo una stagione assolutamente da dimenticare (0 vinte e 3 sconfitte con 9,95 di Era), McHugh viene pescato perché qualcuno nella Nerd Cave ha notato che la sua curveball ha una velocità di rotazione superiore rispetto alla media.
Quando Brent Strom, l’allenatore dei lanciatori, glielo spiega i risultati sono pazzeschi: chiude la stagione 2014 con 11 vittorie e 2.73 di Era.
Dallas Keuchel, un altro giocatore sottostimato, il cui arrivo agli Astros è precedente alla gestione Luhnow.
Keuchel possiede una fastball piuttosto lenta, in genere sotto le 90 miglia orarie, ma sa benissimo dove piazzarla: bassa e laterale.
L’arrivo in panchina di A.J. Hinch, insieme a giocatori come Luke Gregerson e Pat Neshek, gente come José Altuve, il già citato Carlos Correa, George Springer, il fenomenale pitcher Lance McCullers Jr. porta i texani nell'olimpo del Baseball e tra le favorite per le World Series 2017.




T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

Nessun commento:

Posta un commento