Da questa cifra sono esclusi i diritti all'estero, con quelli si raggiungo i 10 miliardi di euro.
Il fiorente contratto televisivo della Bundesliga ha un valore di 2,5 miliardi di euro in quattro stagioni.
Tenendo presente che l'accordo della Premier League è di 2,3 miliardi di euro a stagione è facile fare due conti: i 628 milioni di euro della Bundesliga a stagione, generano solo il 30% delle entrate della massima serie inglese.
Nella Liga, l'ultimo contratto di diritti TV parlava di 755 milioni di euro (33% dell' EPL), mentre i club di serie A hanno condiviso 846,1 milioni di euro (37%).
Ad esempio il trionfo del Real Madrid a Lisbona (Champions League) nel 2014 fruttò solo € 57,4 milioni.
Il Chelsea nello stesso anno ha incassato 112,9 milioni di euro per finire terzo in Premier League, ma solo 43,4 milioni di euro per essere finito tra le prime quattro in Europa (nel caso l'avesse vinta ai 43,4 milioni se ne sarebbero aggiunti una ventina).
Ma la statistica più incredibile è che i soldi guadagnati ai tempi dal Real Madrid, erano addirittura inferiori di 20 milioni rispetto al Cardiff City, che è finito ultimo in Premier League.
Con il nuovo contratto EPL che ha preso il via dal 2015, i club retrocessi dalla Premier League sono destinati a guadagnare tre volte di più in denaro rispetto ai vincitori della Champions League.
E il divario tra Inghilterra ed Europa è destinato a crescere, con l'amministratore delegato di EPL Richard Scudamore a sottolineare l'importanza del nuovo accordo sui diritti televisivi.
"Quel denaro continuerà ad essere investito dai club in termini di giocatori giovani per continuare a dare il miglior spettacolo possibile"
La cosa più raccapricciante è che ad esempio nel quadriennio 1997-2001, la Premier League vendeva i suoi diritti già per oltre 800 milioni di euro.
E' proprio il caso di dirlo, gli altri campionati europei (rispetto alla Premier League), sono rimasti indietro di almeno una quindicina d'anni.
Qualche anno fa l' uscita della Deloitte dalla Football Money League collocò 14 delle 20 squadre della Premier League tra le prime 30 del mondo, e la continua escalation di contratti televisivi non può che portare ad un maggiore predominio finanziario per l'inglese.
COME FUNZIONA
I diritti domestici vengono distribuiti al 50% in parti uguali, per il 25% in base al numero di passaggi TV di ogni squadra (al massimo possono essere 25 ogni club di fatto ha un minimo garantito di 10 milioni di sterline) e il restante 25% in base al piazzamento in campionato (dal 2016-2017 le quote dovrebbero essere grossomodo da 3,4 milioni di sterline dell'ultima classificata a 68 milioni di sterline della vincente).
I diritti esteri sono distribuiti al 100% in parti uguali.
Si va da un minimo di 90/100 milioni di sterline (cioè poco più di quanto ricava la Juventus per vincere il campionato italiano, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. La FA inglese gestisce i premi delle coppe a parte e quindi non son compresi in questi diritti TV).
Tuttavia la ripartizione percentuale del fatturato chiarisce che ci sono anche altri aspetti da tenere in considerazione.
Nello United, club più ricco del mondo, i diritti TV (che comprendono anche le coppe europee) incidono soltanto per il 30%, mentre un 20% dipende dagli incassi da stadio e il restante il 50% da quelle che vengono definite "entrate commerciali": sponsorizzazioni, vendite magliette, merchandising, partnership, premi.
La prima stagione sotto la guida di José Mourinho si è chiusa con un fatturato di 581 milioni di sterline (circa 660 milioni di euro).
L’incremento rispetto al passato esercizio finanziario è notevole, + 12.8%.
Tra entrate e uscite, al 30 giugno 2017, il club inglese ha registrato così un valore positivo pari a 80.8 milioni di sterline.
I ricavi commerciali sono cresciuti del 2.7% (toccando quota 275.5 milioni d sterline), quelli di sponsorizzazione dell’1.4% (totale 162.3 milioni di sterline), quelli derivanti dal merchandising del 6.9% (104 mln) e quelli legati all’online del 15.6% (9.2 mln).
Nel City le percentuali sono 40% diritti tv, 50% commerciale, 10% entrate da stadio.
STAGIONE 2017
Al termine della stagione 2017 complessivamente, le 20 squadre di Premier League si sono suddivise 2,39 miliardi di sterline di soli diritti TV: di questi, 781 milioni arrivano dalla cessione dei diritti all’estero, il restante dai ricavi nazionali.
Circa 79 milioni di sterline sono stati dati dalla Premier League in parti uguali a ciascuna squadra, soldi derivata dai ricavi nazionali, internazionali e dai ricavi commerciali relativi ai diritti TV (per un totale di 1,5 miliardi).
Inoltre, circa 407 milioni di sterline vengono divisi in base al numero di partite trasmesse in diretta in TV in Inghilterra su SKY o BT (da un minimo di 12,3 milioni ad un massimo di 32,8) e i restanti 407 in base al piazzamento (1,9 milioni alla squadra che si piazza ventesima ed invece 38,8 a chi conquista il campionato).
In base a questi criteri, il Chelsea ha così potuto portare a casa 150,8 milioni di sterline, pari a circa 170 milioni di euro: merito, oltre che della posizione in classifica, anche dei 28 passaggi televisivi, stesso numero di Manchester City e United e uno solo in meno del Liverpool, in testa per numero di gare trasmesse.
Alle spalle dei blues, ad avere maggiori ricavi sono stati lo stesso Manchester City (146 milioni di sterline) e il Liverpool (146 milioni di sterline): insieme a Tottenham (145 milioni) e Manchester United (141), sono state le uniche squadre a superare i 140 milioni di sterline di ricavi.
In fondo alla classifica, il Sunderland, retrocesso, ha guadagnato 93 milioni di sterline, circa 105 milioni di euro: il rapporto tra il Chelsea e l’ultima classificata è di 1.6, di poco superiore al record della scorsa stagione (1.5, mai la suddivisione era stata così “equa” in Premier).
Complessivamente, nei 25 anni di Premier League la cifra suddivisa dalle squadre è stata di 17,406,088,731 sterline: il Manchester United è diventato così la prima squadra a superare il miliardo di sterline di ricavi nei diritti tv, a quota 1,011,373,316 sterline.
DAL 2019 IN POI
Il prezzo totale per il successivo triennio della Premier League (dal 2019 in poi) è destinato a raggiungere da 5,6 a 5,9 miliardi di sterline (6,43 – 6,77 miliardi di euro circa), secondo le stime.
Un aumento fino al 15% rispetto all’asta del 2015.
Sky probabilmente prenderà quattro o cinque dei sette pacchetti a disposizione, con BT che ne otterrà due o tre e un altro offerente (molto probabilmente Amazon o Liberty Global) pronto a rilevarne uno o due.
La Premier League sta aumentando il numero di partite live disponibili cercando di attrarre un pool più ampio di offerenti.
Ampere ha costruito un modello per prevedere il probabile valore dei diritti in anticipo.
Questa volta il modello prevede un valore superiore a 7 miliardi di sterline, ma Ampere afferma che la stima è troppo alta a causa della pressione sui margini di profitto delle società e di una diminuzione della concorrenza tra BT e Sky grazie a un accordo sulla condivisione dei canali.
Tenendo conto delle vendite all’estero, il totale che la Premier League è destinata a ottenere per i suoi diritti di trasmissione per il triennio che partirà nel 2019 sarà di circa 10,9 miliardi di sterline, stima Ampere.
Anche le offerte internazionali ancora da aggiudicarsi sono infatti destinate ad aumentare di valore.
E' ormai arrivato il momento in cui la Premier League avrà la forza finanziaria per attirare tutte le stelle più forti del pianeta ed è proprio il caso si dirlo: la Champions League rischia di essere relegata ad una competizione di secondo livello.
T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog: Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)
Nessun commento:
Posta un commento