Secondo un'indagine di Football Leaks, il Manchester City e il Paris Saint-German con la compiacenza dell'UEFA avrebbero aggirato le norme del Fair Play Finanziario (la regola varata dalla stessa UEFA che avrebbe dovuto garantire una maggiore competitività, impedendo ai club più ricchi di schiacciare quelli più poveri grazie al solo potere dei soldi di proprietari e presidenti di una squadra. Sostanzialmente si spende per quanto si produce e sarebbero permessi buchi sino ad un massimo di 30 milioni di euro in 3 anni).
Il tutto tramite contratti di sponsorizzazione retroattivi.
Protagonisti della vicenda, che ha consentito ai due club di aggirare il FFP con sanzioni minime, sono l'ex presidente dell'UEFA Platini ma, soprattutto, l'attuale presidente della FIFA cioè Gianni Infantino.
Per dare qualche numero, pare che il Qatar avrebbe elargito 1,8 miliardi di euro nelle casse del PSG in maniera non consentita.
Dall'inchiesta emergono intercettazioni alla quali risulta evidente l'intento dell'UEFA di agevolare i due club.
Pare che il PSG fosse fuori dai parametri per almeno 215 milioni e che Al-Khelaïfi e Blanc trattarono con Platini e Infantino in maniera segreta per evitare l'esclusione dalle Coppe Europee (prevista in casi simili). Per i francesi l'ammenda venne ridotta da 60 milioni a 20, proprio la stessa cifra comminata al Manchester City, club in mano agli emiri di Abu Dhabi.
Infantino avrebbe accettato anche che il PSG inserisse delle sponsorizzazione retroattive riferite al contratto con il Qatar Tourism Authority per la stagione 2013-2014, proprio come fece il City. In particolare le entrate fittizie complessive sarebbero state di 4,5 miliardi di euro, 1,8 per il Psg e 2,7 per il City. Tutto con la copertura dell'UEFA.
Nel mirino è finito sotto inchiesta il contratto di sponsorizzazione con l'ufficio di turismo del Qatar, che stando all'inchiesta avrebbe iniettato per sette anni nelle casse del PSG la cifra di 1,8 miliardi di euro, di cui "1,35 miliardi tramite contratti di sponsorizzazione gonfiati" per eludere i parametri del FFP.
Mediapart scrive di un contratto del valore di 1,075 miliardi di euro garantiti in cinque anni dall'ufficio del turismo del Qatar (con una media di 215 milioni di euro all'anno), una somma rivista al ribasso nel 2014, dopo un accordo con la UEFA, a 100 milioni di euro anno. L'inchiesta tuttavia rivela come le due società di revisione incaricate dalla UEFA, le agenzie Repucom e Octagon, avrebbero ridimensionato questo contratto di 1750 e 77 volte in meno rispetto all'importo registrato (che era di 215 milioni).
Nel 1999 il Manchester City giocava in League One (la terza serie pro inglese), ad oggi invece è il 5° club calcistico per valore al mondo, con una stima di 2,47 miliardi di dollari e la 10a società sportiva del pianeta. Dal 2011 ha vinto 3 Premier League, 3 Coppe di Lega, 2 Supercoppe d’Inghilterra e 1 FA Cup.
Il punto di svolta della storia del club fu Mansour bin Zayd Al Nayan, fratellastro del presidente degli Emirati Arabi. Mansour acquistò il City il 1° settembre 2008 rilevandolo per 200 milioni di sterline dal thailandese Thaksin.
In questi anni il club inglese ha speso un miliardo di sterline. L’idea di partenza era quella di investire nel club per lanciare nel mondo la compagnia aerea Etihad e renderla concorrenziale con l’Emirates, ma l’obiettivo è stato ampiamente superato.
Mansour, che il 31 ottobre 2008 rilevò anche il 16,3% della Barclays, secondo gruppo bancario britannico, vanta un patrimonio personale di 1,42 miliardi di dollari.
Circa 3 anni dopo, lo stadio City Of Manchester, venne rinominato Etihad Stadium. Fu avviata un’inchiesta, con il sospetto che la manovra nascondesse un modo per eludere il fair play finanziario. Oggi lo stadio si chiama ancora Etihad e dopo l’ampliamento ha una capienza di 55 mila posti.
Nei documenti trapela anche il nome di uno dei più potenti operatori telefonici del Medio-Oriente, ovvero Etisalat.
Il contratto con Aabar, registrato per 17 milioni di euro all’anno, ne valeva circa 4.
Quello con Etilsalat secondo gli esperti aveva un valore di mercato di 4 o 5 milioni, mentre il club incassava 18,5 milioni di euro a stagione. Se il City avesse dichiarato il reale valore di quei ricavi, le perdite avrebbero raggiunto la cifra di 233 milioni di euro.
E l’8 maggio del 2014, a Londra, Infantino incontra l’amministratore delegato del City, Ferran Soriano, in quello che il manager descrive in una email come «secret meeting». Una settimana dopo quell’incontro segreto a Londra, l’accordo confidenziale viene firmato. Il club inglese non ottiene tutto quello che vuole, cioè il completo proscioglimento dalle accuse, ma la UEFA gli concede la possibilità di registrare, per tre anni, gli stessi contratti incriminati, a un valore di 26 milioni superiore a quello di mercato.
Impone una multa di 60 milioni di euro, di cui 20 milioni da pagare subito e gli altri 40 da versare in caso di mancato rispetto delle regole durante l’anno successivo.
A settembre del 2015 la UEFA ha annunciato di aver cancellato la multa al Paris Saint-Germain e al Manchester City.
Una mail trovata da Football Leaks rivela che fu messa a bilancio per oltre 75 milioni di euro la sponsorizzazione di Etihad Airlines in realtà largamente pagata da ADUG (Abu Dhabi United Group), ovvero la proprietà del club. Cosa vietata con il nuovo regolamento (in passato invece era consentito).
Altre rivelazioni riguardano il pagamento dei diritti di immagine delle star del City avvenuto sempre attraverso ADUG per alleggerire i conti in rosso e garantire ricavi da oltre 12 milioni di euro a stagione.
La risposta della UEFA non si è fatta attendere: "La UEFA conduce una valutazione annuale di tutti i club sui requisiti FFP di pareggio in bilancio su base triennale. Ciò include una valutazione approfondita delle posizioni finanziarie dei club sulla base sia delle informazioni divulgate dai club stessi (ovvero i rendiconti finanziari verificati indipendentemente), sia di una serie di verifiche e analisi di conformità intraprese dalla UEFA. In caso venissero fuori nuove informazioni che potrebbero essere rilevanti per tale valutazione, la UEFA le userebbe per contestare le cifre e per chiedere spiegazioni, chiarimenti o ulteriori prove da parte del club interessato. Se nuove informazioni dovessero rilevare delle possibili irregolarità nei casi precedentemente archiviati, tali casi potrebbero essere riaperti e riesaminati caso per caso.
Questa linea di condotta è applicata a tutti i club che richiedono una licenza UEFA e partecipano a competizioni europee per club"
Se il caso venisse riaperto e le indiscrezioni confermate entrambi i club rischierebbero di vedersi esclusi dalle Coppe Europee dell'anno prossimo.
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