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martedì 12 aprile 2016

Tim Donaghy e Lo Scandalo Scommesse: NBA Playoff 2002, 2006, 2014

Siamo nel 2007 e la notizia che trapelava dal New York Post, grazie anche ad un'inchiesta della FBI, aveva del clamoroso.
Un arbitro dell'NBA avrebbe scommesso su alcune partite, da lui stesso arbitrate tra il 2005 e il 2007, in qualità di membro di una organizzazione mafiosa operante a New York.
Secondo il Post Tim Donaghy, un arbitro molto noto nel circuito, era prossimo a finire in manette insieme ad un gruppo di gangster di New York, a quanto pare responsabili di un' associazione per delinquere che aveva come obiettivo quello di condizionare il risultato delle gare.
Donaghy avrebbe pilotato alcuni incontri del 2007 e alcuni di quella precedente con l'obiettivo di incassare grosse vincite su giocate relative allo scarto dei punti tra le squadre in campo.
Secondo il Post, il direttore di gara sarebbe finito nel presunto giro malavitoso a causa dei debiti accumulati con altre scommesse, e le partite condizionate dal suo arbitraggio sarebbero «più di dieci», secondo quanto fatto intendere da una fonte della stessa FBI.
Infatti ben informati dissero che l’arbitro avesse da diversi anni il vizio del gioco.
Entrato in contatto con persone davvero poco raccomandabili, Donaghy avrebbe perso somme elevatissime, finendo così in un giro terribile.
La mafia, a fronte dei suoi debiti, lo avrebbe quindi costretto a “guidare” le partite in modo da poter scommettere con una certa sicurezza.
L’idea non sarebbe stata tanto quella di far vincere o perdere una squadra, ma di giocare sui punti di scarto e i punteggi totali, in modo anche da non rendere troppo visibile la conduzione fraudolenta di Donaghy.
Per la NBA era il primo scandalo scommesse, mentre negli anni 80 nell'NCAA, il campionato universitario, una vicenda legata a scommesse illegali aveva coinvolto il Boston College (Scandalo Scommesse).
Nello sport americano lo scandalo più noto, restava quello che aveva coinvolto i Chicago White Sox nel 1919 (Lo Scandalo Delle Partite Vendute Dei Black Box ) e i Cincinnati Reds e il manager della squadra Pete Rose (che negli anni '70 da giocatore fece grande Cincinnati ma fin' nell'occhio del ciclone per un articolo pubblicato nel maggio del 1989 da Sports Illustrated, secondo il quale il manager avrebbe scommesso sui risultati della sua squadra tra il 1985 ed il 1987, incassando migliaia di dollari al giorno).


LE INDAGINI E LE ACCUSE
Tutto nacque da un’inchiesta dell’FBI su un traffico di denaro riciclato.
Seguendo questi movimenti venne alla luce una serie di scommesse di migliaia di dollari concentrate su alcuni incontri tra il 2002 e il 2006.
Quando venne fuori il nome dell’arbitro questi accettò di collaborare confessando di aver personalmente diretto incontri aggiustati nel 2005 e nel 2006, condizionando il risultato in modo da determinare la differenza di punti finale in base alle scommesse effettuate.


PLAYOFF NBA 2002
Probabilmente per dimostrare un reale pentimento, l’arbitro parlò anche del fatto che la stessa NBA nei playoff 2002 avesse utilizzato arbitri accomodanti per favorire i Los Angeles Lakers nella serie con i Sacramento Kings, serie poi effettivamente vinta all’ultima gara per 106 a 102 anche con lunghe polemiche proprio sull’arbitraggio che nell’ultimo periodo concesse ben 27 tiri liberi ai Lakers contro i 9 di Sacramento (con Bryant non punito dopo una gomitata in faccia rifilata a Bibby dei Kings).


PLAYOFF NBA 2005
Altra serie “taroccata”, secondo Donaghy fu quella dei playoff 2005 tra Houston e Dallas, quando Houston passò due volte a Dallas portandosi sul 2 a 0 ma venne poi tartassata dagli arbitri (con diversi falli antisportivi a carico di Yao Ming) per permettere la rimonta Dallas, squadra molto più “vendibile” televisivamente.
Finirà 4-3 per i Mavs.

"La NBA è un enorme bluff, in cui i dirigenti usano gli arbitri per manipolare le partite in modo da massimizzare i proventi da botteghini e televisioni"

Inoltre secondo Donaghy la lega "invitava gli arbitri a non fischiare falli tecnici contro i giocatori più rappresentativi, perché così facendo ne avrebbero risentito le vendite dei biglietti e gli ascolti televisivi".
La risposta della Lega arrivò in un comunicato: "Tutte queste accuse, secondo il signor Donaghy, erano già note all'FBI e vengono rese note solo ora nel tentativo di alleggerire la sentenza che lo aspetta per la sua condotta criminale.
L'NBA rimane vigile per proteggere l'integrità del nostro gioco e ha sempre collaborato con il governo in ogni passo di questa inchiesta".


CONDANNE
Il giudice premiò comunque questa posizione collaborativa, condannò Donaghy per frode e gioco d'azzardo ma inflisse all’arbitro una pena solo di 15 mesi (anziché dei 33 previsti) più tre anni di libertà vigilata e l’obbligo della partecipazione a una terapia per superare la dipendenza dal gioco d’azzardo.
Precedentemente, nell’ambito della stessa vicenda, erano stati già condannati due compagni di college di Donaghy.
15 mesi di carcere per James Battista (giocatore d'azzardo professionista) per aver effettuato scommesse grazie alle soffiate dell’arbitro, mentre Thomas Martino ricevette una condanna di 12 mesi per aver “comprato” con migliaia di dollari informazioni sulle squadre e sulle partite dallo stesso Donaghy.


PLAYOFF NBA 2014
Il 22 aprile 2014, Donaghy affermò che secondo alcune sue fonti anche la serie playoff tra Brooklyn Nets e Toronto Raptors nel 2014 era stata "accomodata" perchè l'avanzata di Brooklyn sarebbe stata un bene maggiore, a livello pubblicitario, per la Lega.
Infatti il 4 maggio 2014, i Nets eliminarono i Raptors 4-3 ed affrontarono nel turno successivo i Miami Heat (che li sconfissero per 4-1).


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