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venerdì 21 febbraio 2020

Bernard King e Il Record D'Arresti In Giovane Età (NBA)

Bernard King nacque nel 1956 ed approdò nella NBA nel 1976 conoscendo una carriera comunque fuori dal comune nella lega d’Oltre-atlantico.
Considerato uno dei più grandi attaccanti degli anni ’80, King era uscito dalla University Of Tennessee ed aveva piacere nell'umiliare tutti i suoi detrattori.

King: "quando ci giocavo il gioco era duro e fisico, molto più di oggi. Non si aveva diritto all’errore, altrimenti il mondo ci avrebbe linciati"

Mentre gioca al college viene arrestato svariate volte per consumo di marijuana, per guida in stato di ebbrezza e guida senza patente.
In NCAA comunque, King batte tutti i record della sua università, viene quindi scelto dai New York Nets nel 1977.
King per festeggiare la sua chiamata si intrufolò nel complesso adibito allo sport della sua alma mater Tennessee e rubò una televisione: viene subito portato in questura.
Cinque giorni dopo il furto di televisione fu arrestato per possesso di marijuana e per resistenza a pubblico ufficiale.
In ogni caso, King avvia la sua carriera professionistica in un ambiente che non è proprio dei migliori.
Nella sua prima stagione, l’ala piccola di 2.02 m segna 24.2 punti a partita e cattura 9.5 rimbalzi. L’anno successivo prosegue la sua scalata su una base di 22 punti e 8.5 rimbalzi di media.
Sempre nel 1978 viene trovato in possesso di cocaina.
Nonostante queste statistiche che ne fanno già un eccellente giocatore, King gioca solo due stagioni con i Nets. In seguito viene trasferito agli Utah Jazz a Salt Lake City dove viene però sospeso per una storia di abuso sessuale (diventando così il giocatore più giovane di sempre, aveva infatti 23 anni e un mese, ad essere arrestato per quattro volte), una lunga serie di eccessi e una dipendenza da alcool sempre onnipresente.


L'ESPLOSIONE AI NEW YORK KNICKS
Utah sceglie di mandarlo nella Oakland Bay e ai San Francisco Warriors, Bernard King si rende conto che la sua dipendenza dall’alcool lo sta uccidendo lentamente.
Anche se la zona non è certo nota per esser luogo tranquillo (traffico di droga e violenza), l’ex giocatore dei Jazz riesce comunque a liberarsi dalla dipendenza per la sorpresa di molti.
In due stagioni, King si cuce addosso l’etichetta di giocatore su cui è impossibile difendere e i suoi avversari cominciano a temerlo. Non pensa alla pressione né alle tentazioni del male, solo a metter palla a canestro e vincere le partite. Con un talento offensivo completo, in combinazione con un fisico da superatleta, King assurge a nuova vita e ora fa paura a tutti.
Tuttavia, essere il padrone della Oakland Bay non è più sufficiente, King decide allora di fare le valigie in direzione della Grande Mela, sponda New York Knicks.
Nell’impianto più famoso degli Stati Uniti, King disegna prestazioni senza precedenti.
Il 31 gennaio 1984 diventa il primo giocatore dal 1964 a segnare 50 punti nel corso di due gare consecutive e trascina i suoi Knicks ai play-off.
La sua carriera sembra in rampa di lancio: il 25 dicembre 1984, supera anche la soglia dei 60 punti al Madison Square Garden. Il record di punti, guarda che coincidenza, è ottenuto proprio contro i New Jersey Nets.
Nel corso del match con i Kings di Kansas City, il 23 marzo 1985 e già autore di 37 punti, King entra in contrasto con Reggie Theus. Gli viene sanzionato il fallo, ma le conseguenze dell’impatto sono ben più gravi. Il suo ginocchio cede e al giocatore dei Knicks saranno necessari lunghi minuti prima di potersi muovere.
King rimarrà due anni lontano dal parquet.
Al ritorno dall'infortunio, il suo tiro non è più efficace come i tempi d'oro quindi viene rilasciato dai Knicks nel 1987/88.
Deluso dalla sua squadra del cuore, Bernard King decide di ripartire una seconda volta dai Washington Bullets.
Quando affronta i suoi Knicks, il 31 gennaio 1991, segna 49 punti al Madison, con 20 su 35 al tiro e 11 rimbalzi, e si guadagna l’ovazione del pubblico newyorkese, che non ha dimenticato l’idolo di un tempo ed è ancora affascinato dalle sue prodezze. Proprio nel 1991 si ritrova a lottare con Michael Jordan e Karl Malone per il titolo di capocannoniere di un campionato che lo vedrà chiudere con 28.4 punti di media a partita.
La stagione regolare 1990/91 è anche l’ultimo campionato ad alto livello.
Poco dopo l’All Star Game, s'infortuna nuovamente al ginocchio. Quando la sua riabilitazione si conclude, Wes Unseld, l’allenatore dei Bullets, non lo ha più in grazia. Pare che King lo avesse addirittura minacciato con un’arma.
L’ex bomber di New York torna esattamente là dove tutto ebbe inizio, ai New Jersey Nets. Dopo 32 scampoli di gioco a Newark, King si ritira e lascia un vuoto incolmabile nel microcosmo NBA. Per molti, senza il terribile infortunio del 1985, Bernard King sarebbe potuto diventare il miglior marcatore di tutti i tempi e scrivere una pagina epica nella storia della National Basketball Association.


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