Lo slalom notturno di Schladming è sicuramente tra i più affascinanti del mondo (si corre su una pista illuminata artificialmente), anche se è spesso ricordata per le intemperanze di un pubblico caloroso (sempre pronto a far diventare il terribile Planai una vera e propria bolgia) e a volte degli organizzatori stessi.
Ad esempio nel 2005, a Rocca venne aumentato il tempo di mezzo secondo, a causa di un errore di cronometraggio nella prima manche.
Rocca da 22 centesimi che aveva su Manfred Pranger, 59 su Benjamin Raich e 74 su Rainar Schoenfelder, si ritrovò con 9 centesimi di margine su Raich e 24 su Schoenfelder.
A vincere la gara fu Pranger che precedette il connazionale Raich per soli 4 centesimi e lo svedese Andre Myhrer di 24.
Schoenfelder, imbufalito, rimase giù dal podio, quarto.
Giorgio Rocca: "A Schladming la gente del posto prende prende le ferie per il giorno dopo e trascorre l'intera giornata, passando da un bar all'altro. Solo lungo la pista ce ne sarà uno per ogni 20/30 metri, Nel 2005 finii la prima manche in testa ma mi alzarono il tempo di mezzo secondo per un problema di cronometraggio. Dopo, si scusarono dicendo che a far scattare le fotocellule erano state le palle di neve...non era vero. Ma sai, per la vittoria c'erano in ballo due austriaci: Pranger e Raich. Che nervoso mi era venuto. Infatti nella seconda manche uscii subito"
Nel 2018 invece, durante la seconda manche dello slalom, alcuni spettatori (50mila in totale) si divertirono a lanciare palle di neve contro il norvegese Henrik Kristoffersen (che aveva vinto tre delle ultime cinque edizioni).
Arrivato in fondo è esploso in una vibrata protesta inveendo contro il pubblico e, addirittura lanciando contro la tribuna un piccolo pezzo di neve.
La gara venne vinta dall'idolo di casa Hirscher proprio davanti al norvegese.
Mikaela Shiffrin, la campionessa americana, condannò immediatamente l'episodio: "Non mi importa chi siate, o per chi fate il tifo, o di che nazionalità siete, o per quale ragione lo avete fatto. Lanciare palle di neve o qualsiasi altro tipo di oggetto verso uno sciatore mentre sta scendendo non è solo disgustoso, ma anche pericoloso. Fatevi una vita. Dovreste sapere che Hirscher è adulto e sa prendersi cura di se stesso senza che ci sia qualcuno che lancia palle di neve al suo avversario"
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domenica 15 dicembre 2019
Lo Slalom Notturno Di Schladming: Errori di Cronometraggio e Palle Di Neve
venerdì 15 giugno 2018
La Storia Di Frode Andresen e Gli Errori Al Poligono (Biathlon)
Quello che l'ha frenato in carriera sono stati i tanti errori al poligono di tiro.
Come detto fu uno dei più veloci sciatori sugli sci, ma la sua precisione al tiro è sempre stata molto discutibile, ad esempio le sue statistiche di tiro nella stagione 2003/04 parlano di un 72% disteso e 67% in piedi.
Poco, troppo poco, se consideriamo che i migliori del Biathlon superano in media l'80%.
Katja Haller: "All´inizio della mia carriera ero una tifosa del norvegese Frode Andresen. La sua tecnica sugli sci era perfetta. Lui poi era un tipo riservato, che aveva pochi contatti con gli altri biathleti. Al poligono era incredibile: poteva sbagliare tutti i bersagli oppure rimanere senza errori. Per questo le sue gare sono sempre state molto emozionanti"
Iniziò a gareggiare nel 1985, l'esordio in coppa del mondo è datato 1993, lì riuscirà a vincere 15 gare, di cui tre vittorie ad Holmenkollen con due vittorie sprint (2000, 2001) e un inseguimento (2001).
In tutto Andresen ha ottenuto 47 podi individuali.
Il miglior piazzamento nella coppa del mondo fu il terzo posto nel 2001.
Nel 2002 si ricordi l'incredibile gara di Holmenkollen vinta da Fischer con Andresen secondo nonostante i 5 giri di penalità.
Il 22 gennaio 2006, Frode Andresen vinse la Golden Cup, che è un trofeo assegnato al biathleta con il maggior numero di punti durante i tre eventi mondiali dopo Natale.
Una delle sue imprese più grandi fu la vittoria a Ruhpolding nel 2006 quando praticamente rovinò la festa ai tedeschi già esultanti.
La gara praticamente era stata vinta da Rosch (0 errori al poligono e un buon tempo sugli sci, basti dire che Poirèe con altrettanti 0 errori era staccato di quasi 12 secondi), in quanto i più forti avevano già terminato la gara ed Andresen partiva con un pettorale altissimo.
Secondo posto per l'altro idolo di casa Greis.
Frode commette un solo errore in piedi ed è staccato di 14,5 secondi, impresa ai limiti dell'impossibile, eppure nell'ultima tornata (con la pista già abbastanza rovinata) riesce a recuperare secondi su secondi.
Vincerà Andresen (14esimo successo in carriera) con 3,7 secondi di vantaggio su Rosch.
Invece, sempre nello stesso anno, con la vittoria di Anterselva (la terza in carriera) raggiunse Dratchev e Rotsch al quinto posto dei plurivittoriosi all time.
Quel giorno per Andresen nessun errore al poligono (una delle rare occasioni in cui successe ciò) e quindi l'esito della gara non poteva che essere una netta vittoria sul connazionale Hanevold.
Fu la 15esima ed ultima vittoria in carriera.
Il 14 febbraio 2006, Andresen vinse la medaglia di bronzo nella volata di 10 km delle Olimpiadi invernali del 2006 con un tempo di 26: 31.3 (1 solo errore su 10 tentativi), ovvero 19.7 secondi dietro al vincitore Sven Fischer della Germania.
L'ultima gara di Andresen ai Mondiali è stata la sprint di Hochfilzen il 15 dicembre 2011 nella stagione 2011/12.
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mercoledì 15 febbraio 2017
I Record Del Wunderteam Austriaco Negli Anni 90 (Sci Alpino)
Lo Sci Alpino, negli anni 90, fu monopolizzato dal Wunderteam Austriaco. Difficilmente a livello sportivo si era mai visto un qualcosa del genere. E' vero, negli ultimi anni, Marcel Hirscher ha vinto 5 Coppe del Mondo consecutive (record di tutti i tempi) ed è quasi imbattibile nello Slalom Speciale e in Gigante, tuttavia l'Austria non è più la potenza di un tempo. Anzi, gli austriaci soffrono molto proprio nello specialità che li hanno consacrati nella leggenda di questo sport: ovvero Discesa Libera e Super Gigante. I tempi di Hermann "Herminator" Maier sono ormai lontanissimi. Eppure dietro quello squadrone che ha dominato in lungo e largo, monopolizzando le specialità veloci ed anche il Gigante, spesso quà e là sono emersi dei dubbi dietro certe prestazioni disumane.
Sia a livello di singoli che soprattutto a livello di squadra. In particolare l'oggetto del mistero fu soprattutto quel Bernd Pansold, colui che aveva dopato la Germania DDR.
Pansold negli anni 90 si era ricostruito una nuova vita nel centro olimpico di Obertauern e nella squadra di Sci Alpino austriaca. Costruendo, parallelamente, la carriera di nuovi, formidabili atleti.
Pansold fu licenziato dagli stessi austriaci a fine anni 90, quando seppero che il medico era stato incriminato in questioni quantomeno ambigue (aveva somministrato ormoni a nuotatrici minorenni, inoltre come detto aveva dopato molti atleti tedeschi). Per "lesioni personali" Pansold venne condannato ad una multa di 14 milioni. La federazione austriaca invitò Maier e il direttore del centro di Obertauern, Heinrich Bergmueller, a prendere le distanze da lui. Bergmueller rispose, col più pesante dei provvedimenti: "Pansold sarà congedato il 31 dicembre, anche se il suo contratto continuerà fino a giugno. Nel frattempo, saranno gli altri sei medici del centro olimpico ad occuparsi di Maier".
Quanto ad "Herminator", la questione fu più delicata. Maier e Pansold non chiarirono mai del tutto il loro rapporto. Il campione austriaco disse di essersi affidato sempre per la sua preparazione a Bergmueller, quindi al centro olimpico, e non in particolare ad un medico. Pansold invece aveva sempre ribadito che seguiva sia Maier che Schilchegger, un altro talento dell'epoca. Il segreto del medico, prima del licenziamento, era questo: troppo Sci fa male. Sono gli attrezzi ad andare veloci, quindi per migliorare bisogna analizzare. Studiare il corpo dello sciatore, e portare la forza solo dove è necessario. E' la parabola stessa di Hermann Maier a lasciare sorpresi. Un' infezione alle ginocchia gli complica l' adolescenza, a 14 anni è sottopeso ed escluso dalle giovanili. Va a lavorare come muratore, attività che lascia solo nell'ottobre ' 95, all'età di 23 anni. Grazie ad un recupero incredibile e ad una forza di volontà fuori dal comune, riesce a entrare in nazionale e vincere la prima gara di Coppa del Mondo nel gennaio '97. Il suo coraggio (nella discesa di Nagano una delle cadute più spettacolari e pericolose della storia dello Sci) e la sua forza fisica gli permettono di diventare il numero uno.
Al di là di tutto, Herminator è stato in grado di portare lo Sci Alpino in una nuova dimensione. Di lui si ricorderà anche l'incredibile rivalità interna con Eberharter...gli appassionati, però, difficilmente avranno dimenticato il gesto all'arrivo di Rahlves in SuperG: gioire di fronte a milioni di tifosi austriaci per la sconfitta del compagno di squadra Eberharter fu forse sconveniente e soprattutto antisportivo. Ma Herminator era anche questo.
VITTORIE DEL WUNDERTEAM
Hermann Maier chiuderà con 54 vittorie (secondo di tutti i tempi), 96 podi, 2 ori Olimpici, 3 ori Mondiali, 4 Coppe del Mondo e 10 Coppe di Specialità (5 in SuperG, 2 in Discesa e 3 in Gigante).
Il suo più grande rivale come detto fu Stephen Eberarther che chiuderà la carriera con 1 oro Olimpico, 3 ori Mondiali, 2 Coppe del Mondo e 5 di Specialità (3 di Discesa e 2 di SuperG).
Riguardo altri atleti vincenti si possono citare: Michael Walchofer (3 Coppe di Discesa Libera nel 2005, 2006 e 2009), Hannes Reichelt (Coppa di SuperG nel 2008) e Christian Maier (coppa di Gigante nel 1994) Un po' antecedente a questa generazione fu Benjamin Raich che riuscirà a vincere 2 Olimpiadi, 3 Mondiali, 1 Coppa del Mondo e 5 di Specialità (3 di Slalom e 2 di Gigante).
Sempre rimanendo alle discipline tecniche (Slalom) si ricordano due grandi atleti quali Thomas Sykora, Thomas Stangassinger e il "pazzo" Rainer Shoenfelder vincitori rispettivamente di 2 Coppe di Specialità ed 1 per gli ultimi due.
RECORD PIAZZAMENTI
In realtà, come vedremo sotto, gli atleti in grado di vincere e dominare le posizioni alte della classifica in ogni gara erano molti di più. Nella storia di tutti gli appassionati (austriaci e non) rimarrà per sempre impresso il SuperG di Innsbruck quando gli austriaci piazzarono 9 atleti nelle prime 9 posizioni, cancellando il vecchissimo record di diversi decenni prima che apparteneva alla Francia femminile (prime 6 posizioni).
Discesa Libera di Beaver Creek (6 dicembre 1997):
1) A.Schifferer AUT
2) H. Maier AUT
3) S.Eberharter AUT
4) F.Strobl AUT
5) H.Trinkl AUT
SuperG di Birds Of Prey (7 dicembre 1997):
1) H.Maier AUT
2) S.Eberharter AUT
3) H.Knauss AUT
4) J.Strobl AUT
Gigante di Soelden (25 ottobre 1998):
1) H.Maier AUT
2) S.Eberharter AUT
3) H.Schilchegger AUT
4) C.Mayer AUT
SuperG di Innsbruck (21 dicembre 1998):
1) H.Maier AUT
2) C.Mayer AUT
3) F.Strobl AUT
4) S.Eberharter AUT
5) R.Salzgeber AUT
6) H.Knauss AUT
7) P.Wirth AUT
8) A.Schifferer AUT
9) W.Franz AUT
Discesa Libera di Bormio (29 dicembre 1998):
1) H.Maier AUT
2) F.Strobl AUT
3) S.Eberharter AUT
4) H.Knauss AUT
5) W.Franz AUT
6) H.Trinkl AUT
Discesa Libera di Lake Louise (4 dicembre 1999):
1) H.Trinkl AUT
2) H.Maier AUT
3) S.Eberharter AUT
4) J.Strobl AUT
5) A.Schifferer AUT
Discesa Libera di Bormio (29 dicembre 2004):
1) J.Grugger AUT
2) M.Walchhofer AUT
3) F.Strobl AUT
4) Klaus Kroell AUT
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Sia a livello di singoli che soprattutto a livello di squadra. In particolare l'oggetto del mistero fu soprattutto quel Bernd Pansold, colui che aveva dopato la Germania DDR.
Pansold negli anni 90 si era ricostruito una nuova vita nel centro olimpico di Obertauern e nella squadra di Sci Alpino austriaca. Costruendo, parallelamente, la carriera di nuovi, formidabili atleti.
Pansold fu licenziato dagli stessi austriaci a fine anni 90, quando seppero che il medico era stato incriminato in questioni quantomeno ambigue (aveva somministrato ormoni a nuotatrici minorenni, inoltre come detto aveva dopato molti atleti tedeschi). Per "lesioni personali" Pansold venne condannato ad una multa di 14 milioni. La federazione austriaca invitò Maier e il direttore del centro di Obertauern, Heinrich Bergmueller, a prendere le distanze da lui. Bergmueller rispose, col più pesante dei provvedimenti: "Pansold sarà congedato il 31 dicembre, anche se il suo contratto continuerà fino a giugno. Nel frattempo, saranno gli altri sei medici del centro olimpico ad occuparsi di Maier".
Quanto ad "Herminator", la questione fu più delicata. Maier e Pansold non chiarirono mai del tutto il loro rapporto. Il campione austriaco disse di essersi affidato sempre per la sua preparazione a Bergmueller, quindi al centro olimpico, e non in particolare ad un medico. Pansold invece aveva sempre ribadito che seguiva sia Maier che Schilchegger, un altro talento dell'epoca. Il segreto del medico, prima del licenziamento, era questo: troppo Sci fa male. Sono gli attrezzi ad andare veloci, quindi per migliorare bisogna analizzare. Studiare il corpo dello sciatore, e portare la forza solo dove è necessario. E' la parabola stessa di Hermann Maier a lasciare sorpresi. Un' infezione alle ginocchia gli complica l' adolescenza, a 14 anni è sottopeso ed escluso dalle giovanili. Va a lavorare come muratore, attività che lascia solo nell'ottobre ' 95, all'età di 23 anni. Grazie ad un recupero incredibile e ad una forza di volontà fuori dal comune, riesce a entrare in nazionale e vincere la prima gara di Coppa del Mondo nel gennaio '97. Il suo coraggio (nella discesa di Nagano una delle cadute più spettacolari e pericolose della storia dello Sci) e la sua forza fisica gli permettono di diventare il numero uno.
Al di là di tutto, Herminator è stato in grado di portare lo Sci Alpino in una nuova dimensione. Di lui si ricorderà anche l'incredibile rivalità interna con Eberharter...gli appassionati, però, difficilmente avranno dimenticato il gesto all'arrivo di Rahlves in SuperG: gioire di fronte a milioni di tifosi austriaci per la sconfitta del compagno di squadra Eberharter fu forse sconveniente e soprattutto antisportivo. Ma Herminator era anche questo.
VITTORIE DEL WUNDERTEAM
Hermann Maier chiuderà con 54 vittorie (secondo di tutti i tempi), 96 podi, 2 ori Olimpici, 3 ori Mondiali, 4 Coppe del Mondo e 10 Coppe di Specialità (5 in SuperG, 2 in Discesa e 3 in Gigante).
Il suo più grande rivale come detto fu Stephen Eberarther che chiuderà la carriera con 1 oro Olimpico, 3 ori Mondiali, 2 Coppe del Mondo e 5 di Specialità (3 di Discesa e 2 di SuperG).
Riguardo altri atleti vincenti si possono citare: Michael Walchofer (3 Coppe di Discesa Libera nel 2005, 2006 e 2009), Hannes Reichelt (Coppa di SuperG nel 2008) e Christian Maier (coppa di Gigante nel 1994) Un po' antecedente a questa generazione fu Benjamin Raich che riuscirà a vincere 2 Olimpiadi, 3 Mondiali, 1 Coppa del Mondo e 5 di Specialità (3 di Slalom e 2 di Gigante).
Sempre rimanendo alle discipline tecniche (Slalom) si ricordano due grandi atleti quali Thomas Sykora, Thomas Stangassinger e il "pazzo" Rainer Shoenfelder vincitori rispettivamente di 2 Coppe di Specialità ed 1 per gli ultimi due.
RECORD PIAZZAMENTI
In realtà, come vedremo sotto, gli atleti in grado di vincere e dominare le posizioni alte della classifica in ogni gara erano molti di più. Nella storia di tutti gli appassionati (austriaci e non) rimarrà per sempre impresso il SuperG di Innsbruck quando gli austriaci piazzarono 9 atleti nelle prime 9 posizioni, cancellando il vecchissimo record di diversi decenni prima che apparteneva alla Francia femminile (prime 6 posizioni).
Discesa Libera di Beaver Creek (6 dicembre 1997):
1) A.Schifferer AUT
2) H. Maier AUT
3) S.Eberharter AUT
4) F.Strobl AUT
5) H.Trinkl AUT
SuperG di Birds Of Prey (7 dicembre 1997):
1) H.Maier AUT
2) S.Eberharter AUT
3) H.Knauss AUT
4) J.Strobl AUT
Gigante di Soelden (25 ottobre 1998):
1) H.Maier AUT
2) S.Eberharter AUT
3) H.Schilchegger AUT
4) C.Mayer AUT
SuperG di Innsbruck (21 dicembre 1998):
1) H.Maier AUT
2) C.Mayer AUT
3) F.Strobl AUT
4) S.Eberharter AUT
5) R.Salzgeber AUT
6) H.Knauss AUT
7) P.Wirth AUT
8) A.Schifferer AUT
9) W.Franz AUT
Discesa Libera di Bormio (29 dicembre 1998):
1) H.Maier AUT
2) F.Strobl AUT
3) S.Eberharter AUT
4) H.Knauss AUT
5) W.Franz AUT
6) H.Trinkl AUT
Discesa Libera di Lake Louise (4 dicembre 1999):
1) H.Trinkl AUT
2) H.Maier AUT
3) S.Eberharter AUT
4) J.Strobl AUT
5) A.Schifferer AUT
Discesa Libera di Bormio (29 dicembre 2004):
1) J.Grugger AUT
2) M.Walchhofer AUT
3) F.Strobl AUT
4) Klaus Kroell AUT
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venerdì 30 gennaio 2015
La Streif Di Kitzbuhel: Storia, Pista, Incidenti
Partendo dall'assunto che la Streif di Kitzbuhel è la più spettacolare pista di discesa libera del mondo ma forse anche la più difficile. Ogni anno, nel mese di gennaio si sfidano i migliori sciatori del mondo per conquistare la vittoria. I primi documenti storici testimoniano che a Kitzbuhel si gareggiava già nel 1894, ma è soltanto dal 1931 che la competizione è aperta a livello internazionale. E dal 1967, ovviamente, fa parte della Coppa del Mondo. Il record di velocità appartiene a Fritz Strobl realizzato nel 1997: 1'51''58.
LA PISTA
La Streif viene definita "la gara" di discesa libera. Ciò deriva dalla diversità del suo terreno.
Tutti gli elementi di una discesa classica si trovano sulla Streif: sponde pungenti che con l’alta velocità portano a salti mozzafiato, pendii ripidi, percorsi pendenti, schuss, curve, percorsi di scorrimento, innumerevoli spettacolari ondulazioni del terreno, persino brevi tratti in salita come prima del salto Seidlalm. Essa, come detto, è caratterizzata da numerosi passaggi che hanno scritto la storia dello Sci Alpino: si parte dei 1665m sul livello del mare (per scendere sugli 805m del traguardo), dopo soli 5 secondi di baratro (la pendenza iniziale è impressionante) si trova la Mausefalle (trappola per topi), un salto di una quarantina di metri che spedisce gli atleti verso la Steilhang, una esse strettissima e in contropendenza che immette su una lunga stradina praticamente pianeggiante.
Chi esce male dalla Steilhang può dire addio alle ambizioni di successo, visto che la velocità persa porta a distacchi incolmabili. Al termine della stradina un altro salto detto Gschoess, che nel 1994 praticamente segnò la fine della carriera di Franz Heinzer. Il tratto veloce senza curve è conosciuto come Bruckenschuss. Dopo un altro lungo falsopiano, l’Alte Schneise, si entra nella parte finale, la più difficile, la più pericolosa, la più affascinante: l’Hausbergkante. Un lungo schuss con pendenze da brivido (85% quella massima) che i gatti delle nevi riescono a risalire soltanto trainati da un cavo d’acciaio e che fa toccare punte di velocità vicine ai 140/150 km/h. Non solo, è da affrontare trasversalmente, con la pendenza che butta gli atleti verso il basso, costringendoli a lavorare tantissimo per mantenere una buona linea. Poi il salto finale, famoso per aver causato incidenti più o meno gravi nel corso degli anni e recentemente smussato, e finalmente il traguardo.
INCIDENTI
Come ogni pista leggendaria, anche sulla Streif vengono ricordati diversi incidenti più o meno gravi.
Nel 1995 si disputarono ben due discese nello stesso giorno, pur con partenza abbassata alla seconda curva della Steilhang. Per il grande Luc Alphand fu doppietta, e furono anche le prime di una lunga serie di vittorie in Coppa del Mondo. Ma l’evento indimenticabile fu la tremenda caduta di Pietro Vitalini sull’Hausbergkante. Il valtellinese spigolò, fu proiettato verso le reti che scavalcò passando a pochi centimetri da un palo di ferro e proseguendo il suo volo per altri cinquanta metri oltre le protezioni. Il sangue si gelò nelle vene di tutti gli spettatori al traguardo e a casa.
Miracolosamente illeso, al punto che si presentò al cancelletto di partenza della seconda discesa arrivando poi quinto. Un vero e proprio miracolo se si considera che fino alla settimana prima oltre le reti non c’era la neve ma pietraia.
Oltre al miracolato Vitalini, nella memoria degli appassionati restano le drammatiche cadute di Brian Stemmle nel 1989, di Daniel Albrecht nel 2009 e di Johann Grugger nel 2011.
Il canadese cadde alla Steilhang, uno sci si infilò nelle reti, all’epoca non certo sicure come quelle odierne, rompendosi il bacino e soffrendo di numerose lesioni interne che fecero temere per la sua vita.
Ripresosi, fece causa agli organizzatori ottenendo un rimborso milionario, e dopo circa un anno e mezzo rientrò in gara. L’elvetico arrivò completamente arretrato sul salto finale, cadendo di schiena a oltre 140 km/h. Venti giorni di coma in cui si temette per la sua vita prima di una lentissima ripresa che lo ha riportato in Coppa del Mondo benché i segni di quella botta si facciano sentire tutt’ora.
L’austriaco infine cadde pesantemente alla Mousefalle, perdendo il casco e rimanendo in coma per qualche giorno. Una delicata operazione al cervello lo salvò, ma la sua carriera terminò sulla pista più amata.
Altre cadute celebri nell'ultimo trentennio:
23.01.1987: Todd Brooker, commozione cerebrale, frattura del setto nasale, lesioni al volto e ad un ginocchio.
9.01.1991: Bill Hudson, rottura di una scapola, frattura della quarta vertebra, di un radio sinistro e lesioni polmonari.
10.01.1996: Cadono in diversi in allenamento, Andreas Schifferer, J.Strobl e Lasse Kjus.
Schifferer trauma cerebro craneale, tre giorni in coma.
23.01.1998: Roland Assinger sbatte contro una delimitazione della pista e viene trasportato in ospedale con lesioni ad una spalla ed alle costole, fine della carriera.
21.01.1999: Patrick Ortlieb, frattura scomposta al femore destro, lesioni all'anca e ad un ginocchio.
Fine della carriera.
20.01.2005: Thomas Graggaber, caduta in allenamento, fratture multiple alle costole nonché gravi lesioni a spalle e polmoni. Fine della carriera.
16.01.2008: Andreas Buder caduta in allenamento, tra le altre cose frattura della testa tibia destra, mai ripresosi completamente si è ritirato da poco.
19.01.2007: Scott Macartney cade sull'ultimo salto prima dell'arrivo nel giorno del suo 30mo compleanno. Coma artificiale per 1 giorno.
T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
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LA PISTA
La Streif viene definita "la gara" di discesa libera. Ciò deriva dalla diversità del suo terreno.
Tutti gli elementi di una discesa classica si trovano sulla Streif: sponde pungenti che con l’alta velocità portano a salti mozzafiato, pendii ripidi, percorsi pendenti, schuss, curve, percorsi di scorrimento, innumerevoli spettacolari ondulazioni del terreno, persino brevi tratti in salita come prima del salto Seidlalm. Essa, come detto, è caratterizzata da numerosi passaggi che hanno scritto la storia dello Sci Alpino: si parte dei 1665m sul livello del mare (per scendere sugli 805m del traguardo), dopo soli 5 secondi di baratro (la pendenza iniziale è impressionante) si trova la Mausefalle (trappola per topi), un salto di una quarantina di metri che spedisce gli atleti verso la Steilhang, una esse strettissima e in contropendenza che immette su una lunga stradina praticamente pianeggiante.
Chi esce male dalla Steilhang può dire addio alle ambizioni di successo, visto che la velocità persa porta a distacchi incolmabili. Al termine della stradina un altro salto detto Gschoess, che nel 1994 praticamente segnò la fine della carriera di Franz Heinzer. Il tratto veloce senza curve è conosciuto come Bruckenschuss. Dopo un altro lungo falsopiano, l’Alte Schneise, si entra nella parte finale, la più difficile, la più pericolosa, la più affascinante: l’Hausbergkante. Un lungo schuss con pendenze da brivido (85% quella massima) che i gatti delle nevi riescono a risalire soltanto trainati da un cavo d’acciaio e che fa toccare punte di velocità vicine ai 140/150 km/h. Non solo, è da affrontare trasversalmente, con la pendenza che butta gli atleti verso il basso, costringendoli a lavorare tantissimo per mantenere una buona linea. Poi il salto finale, famoso per aver causato incidenti più o meno gravi nel corso degli anni e recentemente smussato, e finalmente il traguardo.
INCIDENTI
Come ogni pista leggendaria, anche sulla Streif vengono ricordati diversi incidenti più o meno gravi.
Nel 1995 si disputarono ben due discese nello stesso giorno, pur con partenza abbassata alla seconda curva della Steilhang. Per il grande Luc Alphand fu doppietta, e furono anche le prime di una lunga serie di vittorie in Coppa del Mondo. Ma l’evento indimenticabile fu la tremenda caduta di Pietro Vitalini sull’Hausbergkante. Il valtellinese spigolò, fu proiettato verso le reti che scavalcò passando a pochi centimetri da un palo di ferro e proseguendo il suo volo per altri cinquanta metri oltre le protezioni. Il sangue si gelò nelle vene di tutti gli spettatori al traguardo e a casa.
Miracolosamente illeso, al punto che si presentò al cancelletto di partenza della seconda discesa arrivando poi quinto. Un vero e proprio miracolo se si considera che fino alla settimana prima oltre le reti non c’era la neve ma pietraia.
Oltre al miracolato Vitalini, nella memoria degli appassionati restano le drammatiche cadute di Brian Stemmle nel 1989, di Daniel Albrecht nel 2009 e di Johann Grugger nel 2011.
Il canadese cadde alla Steilhang, uno sci si infilò nelle reti, all’epoca non certo sicure come quelle odierne, rompendosi il bacino e soffrendo di numerose lesioni interne che fecero temere per la sua vita.
Ripresosi, fece causa agli organizzatori ottenendo un rimborso milionario, e dopo circa un anno e mezzo rientrò in gara. L’elvetico arrivò completamente arretrato sul salto finale, cadendo di schiena a oltre 140 km/h. Venti giorni di coma in cui si temette per la sua vita prima di una lentissima ripresa che lo ha riportato in Coppa del Mondo benché i segni di quella botta si facciano sentire tutt’ora.
L’austriaco infine cadde pesantemente alla Mousefalle, perdendo il casco e rimanendo in coma per qualche giorno. Una delicata operazione al cervello lo salvò, ma la sua carriera terminò sulla pista più amata.
Altre cadute celebri nell'ultimo trentennio:
23.01.1987: Todd Brooker, commozione cerebrale, frattura del setto nasale, lesioni al volto e ad un ginocchio.
9.01.1991: Bill Hudson, rottura di una scapola, frattura della quarta vertebra, di un radio sinistro e lesioni polmonari.
10.01.1996: Cadono in diversi in allenamento, Andreas Schifferer, J.Strobl e Lasse Kjus.
Schifferer trauma cerebro craneale, tre giorni in coma.
23.01.1998: Roland Assinger sbatte contro una delimitazione della pista e viene trasportato in ospedale con lesioni ad una spalla ed alle costole, fine della carriera.
21.01.1999: Patrick Ortlieb, frattura scomposta al femore destro, lesioni all'anca e ad un ginocchio.
Fine della carriera.
20.01.2005: Thomas Graggaber, caduta in allenamento, fratture multiple alle costole nonché gravi lesioni a spalle e polmoni. Fine della carriera.
16.01.2008: Andreas Buder caduta in allenamento, tra le altre cose frattura della testa tibia destra, mai ripresosi completamente si è ritirato da poco.
19.01.2007: Scott Macartney cade sull'ultimo salto prima dell'arrivo nel giorno del suo 30mo compleanno. Coma artificiale per 1 giorno.
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