La sua carriera inizia in Scozia tra le file prima del Dundee Utd e poi dei Rangers, dove gioca poco più che una manciata di partite.
La svolta però è in Inghilterra, dove con l'Everton segna 61 reti in 229 presenze e vince anche una FA Cup nel 1995 (giocherà anche i preliminari di Champions League nel 2005).
La primissima partita da titolare per Duncan è il derby della Merseyside contro gli acerrimi rivali cittadini del Liverpool.
Il sabato sera, meno di 48 prima del derby previsto per il "Monday Night", Duncan decide di farsi un giro per la città, passando da un pub all'altro.
Il tasso alcolico di Duncan arriva ben presto a livelli difficili da gestire. Ferguson entra con la sua auto in una stazione degli autobus assolutamente interdetta alle altre vetture.
Viene notato da una volante della polizia che lo ferma e lo porta in caserma per il tasso alcolico ben oltre la soglia prevista. Diversi poliziotti tifosi dell’Everton alla stazione di polizia di St. Anne Street lo riconoscono. Iniziano a passargli bevande zuccherate e acqua in grandi quantità.
Duncan butta giù tutto e quando arriva la prova del test il suo limite è sopra di solo 15 milligrammi. Dopo qualche ora passata alla stazione di polizia, Duncan verrà rilasciato senza altri procedimenti alle 6 del mattino. Ferguson stesso ammetterà di aver bevuto non meno di 5 bottiglie di vino rosso nelle 24 ore precedenti. Fatto sta che per il egli riesce ad evitare l’arresto per guida in stato di ebbrezza.
L'esordio non è dei migliori, anche perchè aveva ancora strascichi della sbornia nel giorno precedente, tant'è vero che Joe Royle, l’allenatore dell'Everton, è tentato di toglierlo alla fine del primo tempo. Poi cambia idea. Ad inizio ripresa Neil Ruddock, il roccioso difensore dei Reds, entra in maniera brutale da dietro su Ferguson.
"Da quel momento è come se Dunc fosse stato arruolato in una guerra", dirà Joe Royle a fine partita.
Diventa una furia scatenata e segna un gran goal di testa, diventando subito l'idolo di Goodison Park.
Un’altra cosa che Duncan Ferguson non sopportava era di vedere "duri" andarsene in giro ad intimidire e a picchiare i compagni di squadra.
Contro il Charlton, il difensore islandese Hreidarsson si era reso protagonista di diversi interventi ai limiti del codice penale nei confronti dei giocatori Toffees.
Ferguson stava in panchina quel giorno.
A meno di 20 minuti dal termine Moyes, manda in campo Ferguson.
"Adesso vediamo quanto sei duro", sono le prime parole di Ferguson al giocatore islandese.
Dopo circa 10 minuti, durante un duello aereo, Hreidarsson viene colpito al volto da Ferguson che non attende neppure di vedere il cartellino rosso e si incammina verso gli spogliatoi.
Nella breve esperienza a Newcastle nel 1999 riesce a giocare anche in Coppa UEFA.
Il passaggio al Newcastle fu controverso perchè venne venduto segretamente dall'allora presidente dell'Everton Peter Johnson, all'insaputa anche del manager Walter Smith.
Ferguson scrisse una lunga lettera d'addio ai fans dei Toffees, affermando che non li avrebbe mai dimenticati (il passaggio si concretizza per 8 milioni di sterline).
Kieron Dyer, l’ex nazionale inglese e compagno di squadra di Ferguson al Newcastle, racconta che durante un allenamento Ferguson più volte si era lamentato verso il compagno di squadra Alessandro Pistone, reo di non servirlo a dovere. All’ennesima lamentela, Pistone decide di rispondere "Fuck off Dunc!". Ferguson rimane immobile per diversi secondi, fissando negli occhi il difensore italiano.
Al rientro negli spogliatoi Ferguson va verso Pistone, "Vieni fuori che dobbiamo risolvere il nostro problema" gli dice Ferguson. Negli occhi di Pistone c’è il panico.
"Non farmelo ripetere" urla Ferguson "o ti porto fuori da qui a calci nel culo".
In quel preciso momento Pistone disperato inizia a piangere, tremando come una foglia.
Ferguson è decisamente spiazzato, ma non perde l’occasione di mettere in chiaro le cose.
"Te lo dico ora e non te lo dirò mai più. Mandami un’altra volta affanculo e io ti apro la testa in due".
Dopo Newcastle, Dunc torna all'Everton e si ritira nel 2006, entrando a ferri corti con l'allora manager David Moyes (Ferguson non gli strinse la mano quando si ritirò).
Rimane il giocatore scozzese ad aver segnato più gol in Premier League (69).
Giocatore rude e fortissimo fisicamente (1.93 m per 88 kg), grande colpitore di testa ma anche rissaiolo da strada, viste le tante malefatte in carriera.
RISSE, TESTATE, CARTELLINI ROSSI E CARCERE
In carriera collezionò ben 9 cartellini rossi (di cui 8 in Premier League, a pari merito con Dunne e Vieira).
Non tantissimo pensando ad esempio a Roy Keane o Vinnie Jones però gli episodi di cui si macchiò (in campo e fuori) furono da codice penale o quasi.
A 23 anni finisce dietro le sbarre per aver colpito John McStay con una testata volontaria durante Rangers-Raith Rovers giocata il 16 aprile 1994.
La sentenza aprì un nuovo capitolo nei rapporti calcio-giustizia: Ferguson fu il primo giocatore britannico a finire in carcere per un'azione avvenuta in campo.
L'arbitro Kenneth Clark non si era accorto di nulla e Ferguson non era stato espulso.
Venne smascherato da un filmato in tv, visto tra gli altri dal procuratore generale scozzese che aprì un procedimento legale contro di lui.
Ricevette ben 12 giornate di squalifica e 3 mesi di carcere.
Adirato con la nazione e la federazione per la decisione, decise di abbandonare la Scozia e la nazionale scozzese, nonostante più volte i selezionatori avrebbero voluto convocarlo.
Ferguson prima del carcere (nel 1995) per ben tre volte era stato giudicato in tribunale per aggressioni, avvenute pero' fuori del campo.
Risse contro un poliziotto, un tifoso con le stampelle e un pescatore in un pub: per quest' ultimo caso aveva ricevuto una condanna di 1 anno, ma con la condizionale.
Contro il poliziotto era stato condannato ad una multa più denuncia con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e disordini vari.
Per la rissa con il tifoso solo 200 sterline di multa.
Mandò in ospedale anche uno dei due ladri che nel 2001 cercarono di svaligiargli la casa locata tra Preston e Liverpool.
Due anni dopo un altro ladro gli entra in casa e per tutta risposta, Ferguson, manda in ospedale anche lui (arrestato poi dalla polizia, affermò che Duncan lo aveva aggredito).
Nel 2004 durante il quarto turno di FA Cup giocato contro il Fulham viene accusato di insulti razzisti da Luis Boa Morte ma l'accusa venne respinta dalla Football Association per mancanza di prove.
Sempre nel 2004 venne squalificato per quattro turni e multato di 15.000 euro per comportamento violento e condotta antisportiva, durante la gara contro il Leicester.
Ferguson era stato espulso dopo aver rimediato due cartellini gialli e prima di lasciare il campo aveva aggredito il centrocampista avversario Steffen Freund, prendendolo per il collo.
L'attaccante scozzese era già stato squalificato automaticamente per un turno.
I tre turni aggiuntivi vennero sanzionati in seguito ad un gesto osceno rivolto da Ferguson al pubblico avversario, sempre prima di uscire dal Walker Stadium.
Nel 2006 incassò tre turni di squalifica per un pugno rifilato a Scharner, in seguito la Football Association ne aggiunse altri cinque perché dalla prova tv era risultato che uscendo aveva messo le mani addosso anche a Chimbonda.
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