Harold Chase, detto anche Prince Hal, nasce in California nel Febbraio 1883.
Sin da ragazzo mette in mostra le sue qualità fisiche ma anche quelle caratteriali, tutt'altro che nobili.
Nel 1905 è acquistato dai NY Higlanders, la grande mela non è il posto più adatto per un ragazzo poco più che ventenne e dai pochi scrupoli come Hal.
Come se non bastasse, la club-house dei due proprietari della franchigia, è tutt'altro che un posto dove lealtà ed onestà prevalgono: Farrell è il padrone della bisca clandestina più famosa e frequentata di NY, Devery a fine anni ’90 viene arrestato, poi rilasciato, sospeso e poi reintegrato nel suo ruolo di capitano di Polizia.
L’accusa? Corruzione ovviamente.
Insomma, se c’era un posto che Hal Chase doveva evitare visto il suo carattere e le sue attitudini, quel posto era New York.
NEW YORK HIGHLANDERS E GLI STRANI ERRORI DIFENSIVI
Ad ogni modo Hal diventa subito il prima base titolare della squadra.
Qualità atletiche fuori dal normale ma l'allora manager Griffith capisce anche che quel ragazzo la sera dovrebbe restare in camera piuttosto che trascorrere le serate tra i tavoli del Club di Farrell, ed è da subito che la sequenza di errori in cui Chase incorre lo insospettisce: la differenza tra il giocatore fortissimo che domina la prima base come nessuno mai prima di allora, alternato a quello che si lascia passare la palla tra le mani o commette altri errori clamorosi, è troppo marcata.
Griffith è sostituito come manager, dopo 6 anni, da Eberfeld, poi sostituito a fine stagione da George Stallings che resta per una stagione e mezza, ma nel frattempo le mire di Hal sul ruolo di Manager riprendono vigore ed è proprio lui a sostituire Stalling per completare la stagione del 1910 riuscendo a guadagnarsi il ruolo di Manager/Giocatore anche per la stagione 1911: è questa la stagione in cui Hal commette il maggior numero di errori in una singola stagione.
Quando Stalling viene licenziato, parla a ruota libera con i giornalisti e dice senza mezze misure che Chase si vende le partite.
CHICAGO WHITE SOX E FEDERAL LEAGUE
A seguito di ciò Frank Chance dice a chiare lettere che uno dei due, tra lui e Chase, a New York è di troppo, e nonostante proprio ad inizio stagione Hal abbia firmato un triennale con gli Yankees, a metà stagione Chase viene scambiato con i Chicago White Sox: dopo averlo accusato di aver fatto perdere la squadra apposta in Maggio, Chance mette Hal in panca e non lo fa giocare più.
A Chicago, in quella squadra ci trova Buck Weaver ed Eddy Ciccotte.
A fine stagione ci arriva anche Lefty Williams.
Ovvero tutti coloro che nel 1920 saranno considerate le “menti” dello scandalo delle World Series del 1919.
A fine 1914 Hal rifiuta l’offerta economica dei White Sox e va a giocare nella Federal League con Buffalo.
CINCINNATI REDS E LA DENUNCIA
La Federal League chiude i battenti dopo la stagione 1915 (ad Hal riesce comunque l’impresa di vincere la graduatoria degli errori difensivi anche in quella Lega..) e nel 1916 viene messo sotto contratto dai Cincinnati Reds, con Christy Mathewson come Manager.
Il rapporto tra i due è difficile sin dall’inizio, nonostante i due si conoscessero dai tempi newyorkesi.
Nel primo anno (1916) Hal produce la sua migliore stagione in carriera, ma ci mette poco per tornare alle sue abitudini ed all’atteggiamento indolente che gli causa continui scontri con il suo Manager.
Due anni di alti e bassi e la tregua si rompe nel 1918: Mathewson denuncia pubblicamente Hal di vendere le partite, di offrire soldi a compagni ed avversari per orientare i risultati delle partite su cui scommette.
A metà stagione cerca di corrompere il lanciatore suo compagno, Jimmy Ring, per fargli perdere la partita contro i Giants.
Mathewson se ne accorge e lo sospende fino a fine stagione, dichiarando che Hal è una rovina per il baseball e che “non c’è nulla da fare, non si correggerà mai.
Il Presidente della National (Heydler) si mette alla ricerca delle prove, nella consapevolezza che non si può squalificare un giocatore solo sulla base di dicerie...
NEW YORK GIANTS E LE PROVE DI CORRUZIONE
Nel frattempo i Reds liberano Chase e, ironia della sorte, licenziano anche Mathewson; non appena la notizia che Hal Chase è libero sul mercato si diffonde, John McGraw lo chiama a New York e gli propone di giocare per i Giants.
Hal accetta e si trova come coach proprio Mathewson, per una re-unione che ha vita breve; nel corso della stagione infatti, un anonimo spedisce all’indirizzo di Heydler una copia di un assegno per l’importo di 500 dollari emesso da un noto allibratore ed incassato da Hal Chase.
E' la prova che il capo National aspettava: convoca Charles Stoneham, Presidente dei Giants, e gli ordina di liberare Chase; contestualmente vieta a tutti i proprietari National di provare a mettere sotto contratto Chase per le stagioni a venire.
Le franchigie American si allineano, in quel 1920 molti dei Manager erano giocatori durante gli anni dieci, quando Chase si vendeva tutto quello che era possibile vendere: in quel preciso istante, Hal Chase viene praticamente (anche se non ufficialmente) cancellato dal mondo del baseball professionistico.
Ovviamente non c’è testo d’accusa che non riferisca del coinvolgimento di Chase nell’organizzazione della combine Black Sox, grazie ai suoi rapporti privilegiati e con il mondo delle scommesse clandestine, e con gli ambienti delle due squadre nelle quali, guarda caso, ha militato negli ultimi anni.
Si parla di 48.000 dollari intascati dalla vittoria dei Reds nelle World Series (rispetto ai 5mila/6mila dollari di stipendio che prendevano i più forti giocatori dell'epoca), inoltre risulta assolutamente credibile se rapportata al volume d’affari del gioco clandestino della Chicago di Al Capone degli anni venti.
Di certo, nelle sue interviste rilasciate ne primi anni ’40, Hal dichiara di non essere coinvolto nello scandalo, ma di aver saputo in anticipo che le World Series fossero combinate.
LE MINORS, ALTRE CORRUZIONI E I PROBLEMI D'ALCOOL
Hal si ricicla come giocatore di Minors, ma il vizio non lo perde; cerca di corrompere anche i giocatori della California, dell’Arizona, cerca di corrompere un arbitro, la sua è una malattia compulsiva.
Lo cacciano da praticamente tutte le squadre in cui gioca in quei due anni, ed allora si inventa promoter: fonda una squadra di “fuorilegge” con tutti i vecchi amici dei “Black Sox” (Weaver, Gandil, Williams, escluso Jackson) e gira per il paese e l’Alto Messico per gare di esibizione, fino a quando si trancia entrambi i tendini di Achille in un incidente stradale. Prova ad organizzare una Lega in Messico, ma nessuno gli concede credito e fiducia.
Diventa alcolizzato, indigente, passa gli ultimi anni in casa di una sorella.
Nel maggio del 1947 a 64 anni muore, povero e solo, a casa della sorella.
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