Visualizzazioni totali

martedì 29 settembre 2015

Storie Delle Leghe Americane Di Baseball: Messico, Venezuela, Cuba, R.Dominicana

Le prime informazioni su questo gioco risalgono agli inizi del ‘700 in Inghilterra, dove veniva praticato un gioco chiamato “Baseball”.
Ma è in America che il gioco si sviluppa maggiormente e nel 1857 già si giocano partite di 9 inning con un l’arbitro che chiama gli "Strike" e i "Ball".
Nel 1860 il Baseball arriva anche a Cuba, oggi una delle capitali mondiali di questo sport.
Da Cuba, lo sport si diffonde in molti paesi caraibici e latinoamericani.
Tra questi, i più competitivi a livello mondiale sono: la Repubblica Dominicana, le Antille Olandesi, Porto Rico, Messico e Venezuela.
Nel 1873 il Baseball raggiunge anche l’Estremo Oriente dove, in Giappone, viene disputata la prima partita. Nel 1904 il gioco fa la sua prima apparizione in un’Olimpiade a St.Louis.


LIGA MEIXICANA DE BEISBOL
La Liga Mexicana è il massimo campionato messicano di Baseball.
Vi partecipano 16 squadre, suddivise in due divisioni e viene giocato da metà marzo a metà agosto.
Quando fu fondata, nel 1925, la lega comprendeva sei formazioni (74 Regimiento, México, Agraria, Nacional, Guanajuato e Águila).
Dopo di allora la lega costituì nuove squadre dislocate in tutto il territorio fino ad arrivare col passare degli anni, alla struttura attuale, con 16 squadre suddivise in divisione nord e divisione sud (ciascuno da 8 squadre), le quali giocano circa 120 partite a stagione, anche di intergirone.
Prima di questa disposizione le divisioni erano 4 con 20 squadre in totale.
Il titolo messicano di Baseball viene conferito al vincitore della serie di partite di finale, sette di solito, tra le prime due classificate di ogni divisione.
Rientrano nelle gerarchie delle Minors dal 1955 (Classe AA), dal 1967 (Classe AAA).
Storicamente le squadre più vincenti sono: Diablos Rojos Del México, Tigres De Quintana Roo, Sultanes De Monterrey, Rojos Del Águila De Veracruz.
Invece la Mexican Pacific League sono Minors invernali che vanno da ottobre a dicembre, fondata nel 1957 e con affiliazioni in MLB.
Molti messicani poi hanno sfondato in MLB: da Vinny Castilla ad Adrian Gonzalez, passando per Francisco Rodriguez, Cesar Ramos, Yovani Gallardo, etc
Nel 2013 fece scalpore un evento di cronaca nera che colpì Ciudad Juarez, una delle città con più alto tasso di omicidi e criminalità al mondo.
Qui i narcos si contendono i corridoi per far entrare droga e immigrati illegali in Texas, e qui sono stati trovati i corpi stuprati e mutilati di più di seicento operaie, mentre tremila donne risultano disperse dal 1993.
Al numero 4610 di El Porvenir due uomini incappucciati scendono da una macchina armati di AK-47.
Nel cortile della casa una trentina di persone sta celebrando la vittoria in un torneo di Baseball.
Intorno vi è la squadra al completo, oltre all’allenatore, i genitori, le sorelle e molti bambini.
Mentre si alzano i calici per l’ennesimo brindisi, il commando apre il fuoco.
Bastano due minuti per uccidere dieci persone, la maggior parte ragazzi tra i quindici e i vent’anni.


VENEZUELAN PROFESSIONAL LEAGUE: BASEBALL, SEQUESTRI E RAPINE
La Venezuelan Professional Baseball League è il più alto livello per quanto riguarda il Baseball venezuelano.
Pensi al Venezuela ed automaticamente pensi a campioni quali: Miguel Cabrera, Enrique Gonzalez, Francisco Rodriguez, Victor Martinez, Gerardo Parra, Felix Hernandez, Carlos Zambrano, Anibal Sanchez, Martin Prado, Carlos Gonzalez, Pablo Sandoval, etc
Il Baseball esplose in Venezuela nel 1941, dopo il Campionato del Mondo svoltosi a L'Avana.
Da allora, la comparsa del professionismo in Venezuela ha attirato molti giocatori dai Caraibi agli Stati Uniti.
Ciò è evidenziato da giocatori stellari quali Ramón Bragaña, Martín Dihigo, Oscar Estrada, Cocaina Garcia, Bertrum Hunter, Roy Campanella, Sam Jethroe, Satchel Paige e Roy Welmaker.
Il 27 dicembre 1945, i proprietari del Caracas Brewery fondarono la Venezuelan Baseball League.
La lega è stato formalmente registrata come istituzione nel mese di gennaio 1946 e nello stesso mese ha organizzato il suo primo torneo, a partire dal 3 gennaio 1946.
8 sono i team disposti in un'unica lega con 2 round robin e successivi playoff.
Le squadre più vincenti sono: Leones Del Caracas, Navegantes Del Magallanes, Tigres De Aragua, Tiburones De La Guaira.
In inverno invece si disputa la Liga Parallela che ha la stessa organizzazione della Professional League.
Durante l'inverno i giocatori di MLB vengono mandati qui.
Stadi non grandissimi ma pieni e con un pubblico caldo, campionato competitivo che esporta costantemente giocatori in MLB.
Un giorno sei in uno stadio ultrasicuro americano con 40mila che ti guardano, il giorno dopo sei su una montagna russa che ti può far toccare il paradiso come precipitare nel peggiore incubo della tua vita.
È normale, fa parte degli accordi di collaborazione tra Major League e Lega Venezuelana.
Se puntano su di te, ti smistano nei campionati che giocano d'inverno, quando la MLB è ferma.
Basta ricordare la storia di Wilson Ramos.
Wilson Ramos è il ricevitore dei Washington Nationals, una stella negli Stati Uniti come nel suo Venezuela dove sverna nei Tigres Di Aragua.
Wilson era a casa della madre a Santa Inés, nello stato di Carabobo.
Firmava autografi.
È arrivato un commando di uomini armati, lo hanno portato via su una Chevrolet Captiva arancione poi abbandonata per continuare il viaggio su un altro suv.
Per liberarlo dai rapitori, dopo un conflitto a fuoco, ci vuole un'azione congiunta tra la policia cientifica e la Guardia Nacional Bolivariana del presidente Chavez.
Tre lunghissimi giorni, in cui il Dipartimento di Stato americano esprime la sua preoccupazione, la gente chiede di fermare il campionato, prega, maledice la multinazionale dei secuestros che ormai viaggia a una media di due rapimenti al giorno.
"Eravamo in montagna, nella boscaglia" ricorda Ramos "mi hanno messo in una stanzetta dove mi sono chiesto se sarei uscito vivo dal rapimento. I sequestratori non mi hanno fatto danni fisici, ma psicologici: ridevano e se la spassavano mentre stavo male".
Sei rapitori venezuelani sono stati arrestati: sono disertori, hanno precedenti di droga.
Ma altri ancora sono scappati: "Ce n'era uno con l'accento colombiano", svela Ramos alimentando il sospetto che nell'organizzazione ci fossero gruppi paramilitari che operano al confine tra i due paesi.
E non è il primo ad avere sfiorato la tragedia: in passato è toccato ad altri giocatori della Major League e alle loro famiglie.
Victor Zambrano, ex Tampa Bay, New York Mets, Toronto e Baltimore.
Un idolo per molti, un obiettivo per pochi, ben armati.
In nove giorni gli rapiscono, e uccidono, il nipote Richard, poi sequestrano la madre Elizabeth.
Solo un intervento in stile commando, simile a quello di Ramos, permette la liberazione.
Jose Castillo, ai tempi terza base dei Washington Nationals, prende un taxi tra l'hotel e lo stadio di Caracas: sulla strada lo ripuliscono di collana d'oro e fede nuziale, dopo averlo affiancato con fucili e moto da enduro.
L'esperienza del rapimento la vive pure il figlio undicenne di Yorvit Torrealba, ex catcher dei Colorado Rockies: dopo un giorno liberano lui ed il cognato.
Va peggio al nipote di Jhonny Rafael Carvajal: ucciso in uno scontro a fuoco.
Il Venezuela è stato duro anche per Alex Liddi, il primo italiano ad aver giocato nella MLB.
La solita trafila: dopo aver convinto ai Seattle Mariners, viene spedito ai Cardenales De Lara di Barquisimeto.
Niente rapine o sequestri ma tante critiche per lui da parte dei tifosi, da sempre avversi agli "importados".


CUBAN BASEBALL LEAGUE: LE FUGHE DA CUBA
Il sistema cubano è strutturato in più League e Series governate appunto dalla federazione cubana.
Troviamo la Cuban National Series(da novembre ad aprile) e le SuperLiga(da maggio a luglio).
Dopo la rivoluzione Cubana, il baseball divenne lo sport nazionale, è in particolare dal 1960/61 che si disputa la prima Cuban League Season.
Dopo la già citata rivoluzione, venne creata una selezione di ex guerriglieri, chiamata "Los Barbudos".
In particolare la Cuban National Series è strutturata in 4 gironi con 4 squadre ciascuno (2 gironi a est e 2 ad ovest dell'isola) e ogni squadra disputerà complessivamente 90 partite, 6 contro ciascuna delle 15 avversarie.
La regular season si chiude a marzo, in gennaio c'è il "Juego De Las Estrellas" (l'All Star Game).
Le prime 2 di ogni girone disputeranno i quarti di finale al meglio delle 3 partite su 5.
Le semifinali, al meglio delle 7 partite, si giocano da fine marzo ad aprile.
La stagione cubana si chiude con la SuperLiga, disputata da 4 selezioni di 21 giocatori ciascuna.
Le squadre più vincenti sono: Industriales, Villa Clara, Santiago De Cuba, Pinar Del Rio.
La novità più ghiotta che Cuba introduce nel 2003 è il tentativo di velocizzare il gioco.
I battitori dovranno presentarsi nel box già pronti (con caschetto e protezioni varie già indosso) e le squadre dovranno entrare e uscire dal campo correndo.
A basi vuote, tra un lancio e l'altro non dovranno trascorrere più di 15 secondi.
Inoltre il battitore designato è usato in tutte le partite (per rimarcare una differenza con la MLB).
Nel corso della storia c'hanno giocato giocatori fenomenali quali: Braudilio Vinnent, Julio Romero, Pablo Miguel Abreu, Rene Arocha, Euclide Rojas, Jorgue Luis Valdes, Omar Ajete, Rafael Castillo, Rolando Arrojo, Omar Luis, Orlando "El Duque" Hernandez, Leonys Martin, Ariel Pestano, Danny Betancourt, Yosvany Peraza, Jose Contreras, Rogelio Garcia.
Ad esempio "El Duque", in seguito è approdato in Major League dove ha vinto 4 anelli (3 con gli Yankees e uno con i Chicago White Sox).
La storia degli scambi tra Baseball caraibico ed americano ha più di un secolo.
I Dodgers di Jackie Robinson, primo nero a essere ammesso tra i professionisti, si recavano regolarmente a giocare sui diamanti cubani negli anni 40 e 50.
In quegli anni i Cincinnati Reds gestivano addirittura una squadra satellite, gli Havana Sugar Kings.
Per parlare di anno recenti, Aroldis Chapman stella mancina dei Reds detiene il record del lancio più veloce mai partito dal monte: 106 miglia ovvero più di 170 chilometri orari.
C’è Yoenis Cespedes o Rusney Castillo per citarne alcuni.
Si tratta di «defector», di esuli, scappati da Cuba in maniera avventurosa, via mare, attraversando il Messico, consegnandosi agli scafisti di zona che hanno saputo sfruttare il valore di questi campioni.
Negli ultimi anni è alle porte quella che potrebbe essere una rivoluzione nei rapporti tra i due Paesi.
C'è addirittura chi ventila che tra una decina d’anni potrebbe esserci una squadra cubana nelle Major.
In ogni caso quando si parla di fughe da Cuba e Baseball, non si può non citare Yasiel Puig.
Se sei portoricano o dominicano, le porte americane della MLB non ti sono precluse.
Diverso il discorso se sei cubano, proprio per via dei rapporti non certo idilliaci tra le due nazioni.
Alle prime luci dell’alba di aprile del 2012 un motoscafo con a bordo Puig, la sua fidanzata, Yunior Despaigne (un ex pugile della Nazionale cubana) e un sacerdote della santería, che prima della partenza aveva officiato una cerimonia augurale sacrificando un pollo e recitando preghiere, lascia la costa a nord-ovest dell’isola di Cuba.
I quattro stanno abbandonando clandestinamente la propria patria per cercare fortuna in America.
Tra di loro l’unico piuttosto certo di potercela fare è Yasiel Puig, un giocatore di Baseball già famoso in patria nonostante abbia solo 21 anni.
In realtà la fuga è stata pensata e organizzata proprio per lui.
Raul Pacheco, un oscuro faccendiere di Miami di origini cubane, ha contattato Despaigne offrendogli denaro e il passaggio gratis purché convincesse Puig a disertare.
La missione non è delle più semplici, perché per il regime di Castro assistere alla fuga dei propri campioni ammaliati dalle sirene del capitalismo, non è esattamente quello che si dice una buona idea.
Per questo motivo chi è sorpreso con le mani nel sacco viene punito severamente.
Puig del resto ha già tentato quattro volte di scappare da Cuba, ma ogni volta i suoi tentativi sono andati a vuoto, compreso un improvvido intervento della Guardia Costiera americana che lo ha rispedito al mittente in prossimità dello sbarco.
Stavolta però, anche secondo il sacerdote della santería, i presagi sono favorevoli.
Eppure il viaggio per raggiungere il luogo dell’appuntamento con i “lancheros” che li devono portare via dall’isola non è stato dei più semplici.
I quattro, dopo essersi imbattuti in alcune pattuglie della polizia, sono stati costretti a percorrere a piedi l’ultimo tratto, attraversando, per circa 35 chilometri, paludi di mangrovie infestate dai coccodrilli nel parco nazionale Ciénaga de Zapata.
Sfiniti dallo sforzo e dalla paura di essere scoperti dalla polizia, scorgono finalmente il motoscafo.
A bordo ci sono tre uomini con le facce poco rassicuranti.
Sono contrabbandieri collegati al cartello messicano dei Los Zetas, un’organizzazione criminale di trafficanti di droga.
Li ha assoldati Pacheco, secondo uno schema piuttosto semplice: Pacheco pagherà il prezzo del biglietto, che costa 250mila dollari, e in cambio otterrà da Puig il 20% del suo primo contratto con una squadra di Baseball americana.
Quello della “tratta” dei giocatori di Baseball cubani che si trasferiscono negli USA è un fenomeno piuttosto collaudato negli ultimi anni.
Organizzazioni abituate a muoversi nell’ombra sono in grado, non solo di preparare la fuga, ma anche di ottenere i documenti che permettono al giocatore in questione di presentarsi all’appuntamento con gli scout con le carte “in regola”.
Il presupposto perché il giochino funzioni è far eleggere all’esule la propria residenza in un paese terzo, che non siano gli USA, il Canada o Portorico: in questo modo potrà ottenere un contratto da professionista, senza passare per il draft.
Quello che per le squadre di MLB può essere un affare lo è senz’altro per i “trafficanti” che, scatenando furibonde aste al rialzo, prelevano una percentuale del contratto.
Il motoscafo con a bordo Puig e i suoi amici approda in Messico a Isla Mujeres, poche miglia al largo di Cancún. Qualcosa però va storto perché i contrabbandieri provano a chiamare Miami, ma dall’altro capo del telefono non risponde nessuno.
Pacheco non ha i soldi promessi.
I giorni diventano settimane e i quattro, fuggiti da Cuba verso la libertà, ma costretti a restare prigionieri in uno squallido motel di Isla Mujeres, si accorgono che la situazione sta prendendo una brutta piega.
I contrabbandieri non nascondono il nervosismo e minacciano il ricorso al “machetazo”, ovvero la mutilazione per rappresaglia di un braccio o un dito del giocatore.
Ma all’improvviso, non si sa bene come, una notte di fine aprile nel motel irrompono degli altri uomini che prendono Puig e i suoi e li portano via.
Pacheco infatti ha stretto un accordo con El Rubio, capo di un’altra gang di trafficanti che, fiutato l’affare, si è offerto di fare il lavoro sporco, sottraendo il giocatore dalle grinfie dei messicani.
El Rubio, ungendo le persone giuste in soli 15 giorni ha procurato a Puig la residenza messicana, facendolo perfino volare a bordo di un aereo di linea da Cancún a Città del Messico, nonostante il giocatore avesse con sé soltanto la carta di identità cubana.
Nel frattempo, nonostante l’esplosione nella stagione 2009/10 con la maglia dei Cienfuegos Elephants, del giocatore si erano perse le tracce.
Puig infatti era stato escluso sia dal club che dalla Nazionale, verosimilmente per punizione in seguito ai tentativi di fuga.
La scommessa che Brito e i Dodgers fanno è di quelle pesanti: 7 anni di contratto per 43 milioni di dollari, un record per un esule cubano.
Il 28 giugno 2012 viene annunciato l’accordo: vestirà la maglia dei Dodgers.
Pacheco ed El Rubio possono stappare: hanno appena intascato più di 8 milioni.
Non gli resta che accompagnare Yasiel al confine con gli USA, fargli attraversare il ponte sul Rio Bravo e chiedere l’asilo politico, tracciando un colpo di spugna su quanto fatto per arrivare fin lì.


DOMINICAN PROFESSIONAL LEAGUE
Il Baseball nella Repubblica Dominicana è molto piú che un gioco.
La Dominican Professional League si gioca in inverno(da ottobre a dicembre) ed anche qui c'è il consueto sbarco di prospetti(e non) che arrivano dalla MLB.
6 è il numero delle squadre.
Ogni squadra gioca 18 partite, le prime 2  rappresenteranno il paese nel campionato caraibico(Caribbean Series), dove giocheranno contro quelle rappresentanti Messico, Venezuela e Puerto Rico.
Le squadre più vincenti del campionato locale sono Tigres Del Licey, Águilas Cibaeñas, Leones Del Escogido.
Questa, per intenderci, è la nazione del trio Pedro Martinez, Manny Ramirez e David Ortiz che portarono i Boston Red Sox a vincere le World Series del 2004.
O la patria di Robinson Canó dei Seattle Mariners (ex Yankees) e di José Reyes dei Colorado Rockies (ex Toronto Blue Jays).
Sono questi che nel marzo del 2013, portarono la Repubblica Dominicana a vincere il campionato del mondo e il World Baseball Classic.
Senza scordarci di autentici fenomeni degli anni recenti quali Albert Pujols, Juan Encarnacion, Fernando Rodney, Alfonso Soriano, Bartolo Colon, Josè Bautista, Johnny Cueto, Nelson Cruz, Eric Aybar, etc


T'interessano altri articoli su storie sportive(doping, scandali, suicidi, partite vendute, etc) e scommesse?
Qui trovi l'indice completo ed aggiornato del blog:  Indice Storie Sportive(Doping, Suicidi, Partite Vendute, Stake, etc)

Nessun commento:

Posta un commento