Osvaldo Ardiles dopo aver vinto i Mondiali 1978 con la sua Argentina, si trasferisce al Tottenham Hotspur, in Inghilterra, dove con i quali vincerà due FA Cup e una Coppa UEFA.
Durante il Mondiale, gli osservatori del Tottenham avevano notato questo piccolo e veloce centrocampista centrale.
Resistente, elegante e dotato di un piede destro che non sbagliava mai un passaggio.
Al termine dei Mondiali gli Spurs avevano ottenuto la firma di Ardiles ed anche di Ricardo Villa, suo sostituto nella nazionale campione del mondo.
Il loro debutto, però, non fu affatto facile.
“La squadra giocava all’inglese, mentre io e Ricky giocavamo all'argentina”, spiega Ardiles.
Gli attaccanti inglesi non riuscivano a capire questi due tizi che non crossavano sistematicamente quando si avvicinavano alla linea di fondo, che passavano all’indietro per costruire il gioco. Lentamente gli argentini, aiutati dal fortissimo Hoddle, riuscirono a trovare un equilibrio tra il gioco diretto e la costruzione lenta e ragionata degli argentini.
Nel 1981 il Tottenham e i suoi argentini si qualificarono per la centesima finale della FA Cup. Osvaldo e Ricardo erano già stati ribattezzati Ossie e Ricky.
Soprattutto Ardiles era adorato dai tifosi londinesi del Tottenham.
La partita tanto attesa, comunque, non andò esattamente come previsto.
Il City aprì le marcature e impedì agli Spurs di fare il loro gioco.
Il pareggio, arrivato su calcio piazzato, costrinse le due squadre al replay.
Il simbolo di questa finale deludente fu Villa, sostituito ed estremamente insoddisfatto della sua partita.
Il protagonista del replay, svoltosi ancora a Wembley, fu di nuovo Villa, ma stavolta in senso positivo visto che segnò due gol, di cui uno spettacolare.
Fu eletto più tardi miglior gol segnato in questo stadio nel ventesimo secolo.
Gli Spurs vinsero 3 a 2 grazie al capolavoro di Villa.
Dopo questo successo, a White Hart Lane si sentirono i favoriti per il campionato dell'anno successivo.
Nella stagione 1981-82 sarebbero stati pretendenti al titolo.
Quando si avvicinava il momento decisivo della stagione, gli Spurs c’erano.
Sconfitti in finale di League Cup dal Liverpool, erano però ancora ai vertici della classifica e qualificati per le semifinali di FA Cup e Coppa delle Coppe.
La stagione sembrava poter consacrare alla storia gli Spurs ,a nessuno aveva fatto i conti con la storia.
Quella vera.
GUERRA DELLE FALKLAND
Il 2 aprile 1982 il generale Galtieri dell’Argentina, scatenò la guerra delle Malvinas (Falkland) posseduta dai britannici.
Per i britannici si trattava di un attacco alla sovranità nazionale, la guerra esplose ben presto.
Le Falkland sono un arcipelago di poco più di 13mila km quadrati al largo delle coste argentine che ha finito per dividere due paesi.
Più precisamente l’Argentina governata da una dittatura militare invase l’arcipelago di proprietà britannica e dichiarò guerra agli inglesi.
Tuttora la gran parte degli argentini considera queste isole di loro proprietà e le chiama Malvinas, non Falklands.
Il Regno Unito reagì all’invasione, l’allora primo ministro Margareth Thatcher inviò una imponente flotta.
In quel periodo le tensioni tra Argentina e Inghilterra erano massime e tali sarebbero rimaste per anni sino ad oggi.
Il conflitto fu montato ad arte dalla dittatura argentina e fu accolto a braccia aperte dal governo britannico, che cercava un modo per nascondere i problemi sociali sotto la coltre del nazionalismo.
All’indomani dell’inizio delle ostilità, il Tottenham giocò la semifinale di Coppa contro il Leicester al Villa Park.
Gli Spurs vinsero la partita ma persero Ardiles che viene sostituito, fischiato dai tifosi avversari ma sostenuto dai suoi tifosi con lo striscione: “Potete tenervi le Malvine, se ci lasciate Ossie”.
Ad Ardiles avevano detto di non giocare, che sarebbe stato rischioso, la sua famiglia era sotto scorta, ma non gli avevano fatto cambiare idea.
I tifosi del Leicester intonarono il coro “England England” a rafforzare il concetto: era Ardiles il bersaglio, e con lui il compagno argentino Villa.
Ma i suoi tifosi, quelli del Tottenham, che avevano imparato ad amarlo, primo straniero vero dopo che gli Spurs avevano aperto solo a scozzesi e gallesi, e per loro quelli di oltremare erano stati al massimo irlandesi, risposero in coro "Argentina, Argentina": uno schiaffo alla guerra.
Ardiles comunque si sentì ben presto emarginato.
Lo stesso lascia il club per raggiungere la sua nazionale in vista del Mondiale 82, gli inglesi approfittarono della sua partenza per affibbiargli l’immagine del disertore.
Villa restò a Londra, ma fu escluso dai convocati per la finale di FA Cup.
Dopo l’eliminazione in semifinale di Coppa delle Coppe a opera del Barcellona e il quarto posto in campionato, solo la FA Cup poteva ancora addolcire la delusione per l’esito della stagione.
Ma per Ardiles non c’era futuro a White Hart Lane.
Tormentato dai media argentini e inglesi: traditore in Argentina, traditore in Inghilterra.
Era tempo di rifugiarsi nell’esilio.
Durante il Mondiale 82, Ardiles venne a sapere della morte di suo cugino José, ucciso nei combattimenti dagli inglesi.
Josè Leonidas Ardiles, 28 anni, veniva abbattuto dagli inglesi nell’Atlantico meridionale, a bordo del suo Mirage M5 Dagger.
Ardiles: "Il momento più difficile della mia carriera ero diviso tra il Paese in cui ero cresciuto e quello che mi aveva accolto come un figlio, e in cui vivevo.
La morte di mio cugino mi prostrò terribilmente: la guerra l’avevo sempre considerata un evento lontano, e invece mi era entrata in casa"
Per lui comunque era ormai impossibile tornare a giocare in Inghilterra.
Una decisione che la maggior parte dei tifosi inglesi prese abbastanza bene, comprendendo il dilemma che Ossie si trovava ad affrontare.
L’argentino venne mandato in prestito in Francia al PSG.
GUERRA FINITA
Nel giugno del 1982 la Gran Bretagna si riprese le Falkland e l’Union Jack tornò a sventolare su Port Stanley.
Il conflitto costò quasi mille morti, 649 argentini e 255 inglesi.
Nel gennaio del 1983, finita la guerra, Ardiles tornò al Tottenham.
Le ferite si erano quasi rimarginate e l'argentino contribuì alla vittoria della Coppa UEFA nel 1984 e giocò qualche altra buona stagione con gli Spurs, prima di chiudere la carriera tra Blackburn, QPR e Swindon Town.
Anni dopo tornò ancora a Tottenham come allenatore, ma la sua esperienza in panchina non fu certo indimenticabile.
ANNI RECENTI E L'INCIDENTE STRADALE
Nel 2014 ormai 61enne, Ardiles rimase ferito in un incidente stradale alle stesse Isole Falkland, territorio britannico nell’Atlantico del Sud, davanti alle coste dell’Argentina.
Con Ardiles, che era alla guida del mezzo, rimasero coinvolte nella disavventura altre cinque persone. Fra loro Federico, figlio dell’ex giocatore, e Ricardo Villa, si proprio lui.
Tutti erano lì per girare un documentario prodotto da Espn.
Un cameraman subì i danni più gravi, fratturandosi una vertebra.
Ardiles venne trasportato in elicottero all’ospedale Enrico VII di Port Stanley, la capitale delle isole. Ardiles disse: "Sto bene. I soccorsi sono stati tempestivi ed efficaci, grazie a tutti".
Singolare il fatto che sia avvenuto proprio alle Falkland.
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