Tra 2010 e 2011, per via di evidenti problemi economici, la squadra ricevette una certa ribalta "internazionale" perchè di loro s'interessò l'ex allenatore inglese Glenn Hoddle.
Il club militava nella quarta divisione del calcio spagnolo.
La squadra incorporava nel kit la croce di San Giorgio come tributo alla comunità inglese della squadra.
Jerez storicamente aveva sempre avuto un legame con la Gran Bretagna, risalente addirittura al XVIII secolo, quando i commercianti di vino cercavano un'alternativa al vino francese.
I nomi di Sandeman, Harveys e Williams sono ancora presenti su cartelli pubblicitari che circondano l'area.
Quelli erano comunque gli anni in cui Fernando Torres veniva venduto per 50 milioni di sterline, Andy Carroll e Luis Suarez furono acquistati per quasi 60 milioni di sterline.
In poche parole il club spagnolo rischiava di scomparire dal calcio quindi grazie alla Glenn Hoddle Academy (GHA) vennero mandati 8 giovani (promettenti) inglesi nel club spagnolo.
Hoddle ai tempi divideva il suo tempo tra l'accademia e gli impegni con i media in UK, la gestione quotidiana delle operazioni veniva lasciata a Dave Beasant e Graham Rix.
La GHA stanziò un importo di 160.000 sterline nelle casse del club, non tutto il debito della squadra, ma abbastanza per sopravvivere.
L'Academy forniva giocatori gratuitamente, in modo che il club potesse adempiere alle partite nel quarto livello del calcio spagnolo e i giovani inglesi crescere.
Nella quarta divisione dello Jerez c'erano 18 divisioni regionali che coinvolgevano più di 350 club.
Quasi tutta la squadra titolare proveniva dal Regno Unito o dall'Irlanda.
Il soprannome "Los Ingleses" fu una logica conseguenza.
Hoddle: "È una cosa così bella da vedere, visto che tanti stranieri stanno arrivando nel nostro paese bloccando i nostri ragazzi inglesi, noi li facciamo giocare all'estero! Parte della loro crescita è giocare in modo competitivo"
Whittle e alcuni degli altri membri della accademia sembravano decisamente impressionati mentre guardavano le partite dalle tribune.
Il presidente dello Jerez Industrial Juan Manuel Delgado abbracciò questa invasione, dicendo: "Penso che sia una buona cooperazione tra il club e l'accademia. Ci danno i giocatori e noi diamo a loro un club, c'è una possibilità per queste future stelle di giocare un giorno in Premier League"
Hoddle: "Stavano per scomparire, quindi li abbiamo aiutati. Quello che dobbiamo fare ora è vedere se possiamo anche giocare bene e raggiungere gli obbiettivi.
Dobbiamo cercare di fare entrambe le cose, aiutando il club a salire"
Poi aggiunge: "Mi sento un po' rattristato davvero, non credo che stiamo ricevendo alcun sostegno da parte delle persone in Inghilterra, penso che, semmai, stanno cercando di bloccarci, sono sospettosi di quello che stiamo facendo.
Le persone mettono in dubbio ciò che stiamo facendo, non abbiamo avuto aiuto dalle federazioni inglesi. Mi dispiace solo che la gente pensi che stiamo facendo milioni di sterline, in realtà stiamo realizzando una perdita enorme, non ho mai trovato nessuno che abbracci quello che stiamo facendo e che stia cercando di aiutarci. Siamo tutti legati al futuro di questi ragazzi, alla loro carriera, penso che qui ci sia un gruppo che può fare molto per il calcio, posso capire che ci sono persone là fuori che approfittano dei giovani e pensano ai soldi come prima cosa, ma non è così"
Hoddle diceva che gli investimenti dietro la GHA erano "a lungo termine", ma un certo ritorno nell'immediato li avrebbe resi felici, motivo per cui quelle settimane furono davvero frenetiche.
Furono comunque 8 i giocatori della Glenn Hoddle Academy ad essere dirottati nel club spagnolo.
I giocatori Chris Fagan e David Cowley si unirono al team in prestito per dare un ulteriore tocco di creatività e profondità all'attacco.
6 giocatori della Glenn Hoddle Academy furono inglobati nel club il il 29 gennaio 2010, si trattava di: Nathan Woolfe, Matthew Richards, Michael Noone, Curtley Williams, Pierre Hall e Nick Beasant.
Altri si misero in luce e tornarono subito in Inghilterra: Ryan Burge al Doncaster, Ben Williamson al Bournemouth (League One) e Dan Spence al Manfield (allora in Blue Square Premier).
Certo, piccole offerte ma segno che il sistema stava dando i suoi frutti.
In realtà Hoddle e i suoi non riusciranno a salvare il club dalla retrocessione.
Il 25 aprile del 2010 infatti, lo Jerez Industrial CF scese nella Third Division X dopo aver perso 0-2 in casa contro l' Union Estepona CF.
L'anno successivo la squadra si comportò egregiamente lottando per la promozione.
In rosa era presente il portiere gallese Daniel Harford, il centrocampista irlandese Lee Lynch, un under 19 nord irlandese cioè Sean McCashin.
Poi certo, qualche spagnolo e portoghese ma 19 giocatori dei 25 erano britannici.
Tutti giocatori di 20 anni o meno.
Si ricorda la buona stagione dell'Olyford United, Alex Fisher, oltre che di Ryan Burge (22enne e secondo più anziano della squadra).
Burge era un giocatore molto promettente infatti a lui si interessarono Manchester City e Manchester United quando aveva 15 anni ma scelse di rimanere più vicino alla sua casa a Cheltenham, firmando a 17 anni per il Birmingham City.
Da lì però finirà al Barnet, poi in Giappone, infine all'Academy di Hoddle.
Sam Clucas, tra tutti questi, sarà a posteriori quello che avrà una carriera migliore: per lui Hull City, Swansea e Stoke City (dove gioca ancora oggi in Championship, a 28 anni).
I buoni propositi comunque precipitano improvvisamente e il 7 marzo 2011, l'Accademia lasciò il club spagnolo portandosi con sé la quasi totalità del personale formato da stranieri (come detto inglesi ed irlandesi) e lasciando il club sull'orlo della scomparsa.
Negli anni successivi il club retrocesse altre due volte sino a scomparire oltre la sesta divisione.
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