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domenica 3 novembre 2019

La Storia Di Vince Lombardi: Allenamenti, Innovazioni e Frasi Celebri (NFL)

"Non importa quante volte cadi ma quante volte cadi e ti rialzi"

Vince Lombardi nasce a Brooklyn l’ 11 giugno del 1913 e fu uno dei più importanti allenatori di Football Americano: per la dedizione al lavoro, per metodo e per le sue massime filosofiche.
Nato da padre di origine campane e da madre di origine lucana, si formò in un'atmosfera familiare mista fatta di divertimento ma anche di duro lavoro e rigida disciplina.
Iniziò con il Basket, poi con il Baseball, infine passò al Football Americano.

Lombardi: "Il Football mi affascinò fin dal primo contatto. Impatto, violenza controllata, un gioco dove la missione è colpire qualcuno con forza e punirlo. Mettere alla prova il corpo, la mente e lo spirito. Sfinirsi e cercare redenzione attraverso la fatica"

Quando tornava a casa, il padre lo incoraggiava con frasi tipo "No one is ever hurt!" oppure "Hurt is in your mind", ciò forgiò il suo carattere.
Cambiò un paio di college, dovendo anche passare dalla sua posizione di fullback a quella di guardia.
Durante i quattro anni di college Lombardi subì anche degli infortuni ma insieme ai suoi sei colleghi di reparto costituì una linea d’attacco pericolosa ed ostica anche in difesa.
Una delle vittorie che durante quella stagione contribuirono a creare il mito del "Fordham Wall" fu quella contro la Southern Methodist University. I Texani si presentarono al Polo Grounds con tutto il loro arsenale offensivo e per tutta la partita asfaltarono i padroni da casa con un gioco impostato sui passaggi, guadagnando 213 yards a 0, ma non riuscirono a segnare. Per sei volte la difesa di Fordham si trovò sul punto di capitolare, schiacciata al limite della propria endzone, e per sei volte la linea impedì agli avversari di attraversare la goal line. Verso la fine della partita i Texani tentarono un passaggio di troppo, il defensive back Johnny Lock intercettò la palla e segnò un touchdown da 75 yards che chiuse la partita.
Vennero soprannominati "Seven Blocks Of Granite" (tra questi comunque solo Alex Wojciechowicz giocherà nella NFL, con Detroit e Philadelphia).


ALLENATORE
Il periodo da giocatore terminò all’ improvviso quando ricevette una telefonata dal suo ex quarterback del college, Andy Palau, che aveva accettato il lavoro di football coach in una high school del New Jersey di nome St.Cecilia e cercava un assistent coach. Una telefonata che segnò l’inizio della carriera da allenatore di Vince.
Quando nel 1942 Palau lasciò il posto per andare ad allenare a Fordham, per Lombardi si aprirono le porte per il primo lavoro da head coach della sua vita.
Era un grande fautore di tutti i metodi che si basassero sulla ripetizione continua ed ossessiva degli schemi, diceva che ciò rendeva i giocatori istintivi e senza paura.
Aveva inoltre messo a punto variazioni alla classica "T-formation", con degli schemi che facevano passare tutto il gioco dalle mani del quarteback, il quale poteva poi mandare fuori bilanciamento le difese con dei falsi handoffs o mandando un ricevitore in movimento, ponendo le basi per il ruolo da leader in campo/regista che la posizione di quarterback avrebbe assunto nel football moderno.
I Saints, come era chiamata la scuola, divenne una squadra imbattibile, tra il 1942 e il 1945 inanellarono anche una striscia di 32 partite senza sconfitte, di cui 25 vittorie consecutive.
In seguito Lombardi, dopo solo due stagioni, accettò a malincuore il posto di coach della linea d’ attacco all’Accademia Militare di West Point, agli ordini del colonnello Red Blaik.
Blaik era considerato all’epoca un mago delle strategie offensive e le sue squadre inanellavano grandi risultati. Nel 1944 e 1945 avevano vinto due titoli nazionali consecutivi. Nel 1948 Army era finita sesta nel ranking nazionale, imbattuta, con solo un pareggio all’ultima giornata.
Il lavoro di Blaik era impostato sulla disciplina, l’ organizzazione, la pianificazione, la cura per i dettagli, le ripetizioni e soprattutto ore e ore a video.
Lombardi fece suoi questi metodi.
Nel 1951 emerse da alcune testimonianze che un centinaio di cadetti avevano creato un sistema per appropriarsi delle risposte esatte degli scritti di varie materie e per farle circolare tra di loro. Dalle indagini risultò che quasi tutta la squadra di football era coinvolta e furono espulsi dall’accademia ben 83 allievi, tra cui 45 giocatori della squadra, incluso Bob Blaik, figlio dell’head coach e quarteback titolare.
I due anni seguenti allo scandalo furono disastrosi.
Blaik era un amico del generale McArthur, all’ epoca comandante delle Forze Armate di stanza in Estremo Oriente, grande appassionato di football, malgrado ciò Blaik non chiese al suo amico di insabbiare lo scandalo né di salvare la carriera del figlio, cosa che McArthur avrebbe potuto senz’ altro fare.
Problemi di carattere familiare spinsero Lombardi ad accettare la proposta del suo vecchio collega di università Wellington Mara di diventare il nuovo offensive coordinator dei New York Giants, iniziando così la sua carriera tra i professionisti della NFL.
Siamo nei primi anni 50 e Vince giunse alla conclusone che in tutte le formazioni avrebbe inserito un flanker (perché le difese dovevano sentirsi costantemente minacciate dal passing game) e i suoi running backs dovevano avere delle opzioni in base a come reagiva la difesa avversaria e a ciò che essi leggevano.
Questo schema che lo renderà noto è detto "power sweep".
Uno schema che richiedeva precisione, sincronismo ed intelligenza, e Lombardi aveva la forza mentale ed il background per insegnarlo alla perfezione.
Nel 1955 la cura Lombardi iniziò a produrre i primi risultati con un bilancio finalmente positivo, e l’anno seguente i Giants produssero il secondo miglior record della lega qualificandosi per il Championship della NFL, disputato allo Yankee Stadium contro i Chicago Bears (tramortiti poi 47-7).
Dopo qualche sconfitta ai playoff, si ricorda la grande finale NFL del 1958 tra Giants e Baltimore Colts. I Giants recuperano una partita che sembrava persa e si portano in vantaggio 17-14 a due minuti dalla fine, ma un posizionamento della palla sfavorevole per pochi centimetri su una corsa di Gifford non gli permise di chiudere il down che avrebbe dato loro la vittoria con i Colts che con un FG pareggiano a 7 secondi dalla fine. Per la prima volta una finale NFL si deciderà con la nuova regola del "sudden death overtime", la squadra che per prima segna dei punti si aggiudica partita e titolo. La monetina assegna la palla ai Colts e i Giants impotenti ed incapaci di recuperare palla vengono sconfitti.
Gifford sembra avvilito e si addossa la colpa della sconfitta per la mancata conversione del primo down alla fine del quarto quarto, ma Lombardi lo rincuora con la frase: "Non saremmo neanche stati qui senza di te".
Tuttavia la squadra che lo porterà alla ribalta saranno i Green Bay Packers.
A fine anni 50 il Football e in generale l'epoca era scossa da grandi cambiamenti: TV, nuovi contratti, modernizzazione insomma.
In questo clima però la franchigia dei Green Bay Packers sembrava sempre più sull’orlo del baratro. Venivano da uno stagionale 1-10-1, con tutto quello che ne consegue per una squadra di football professionistico. Per una città di 60.000 abitanti situata nel posto più freddo degli Stati Uniti sembrava che il sogno di avere una squadra nella NFL, squadra i cui proprietari erano gli stessi cittadini e tifosi, stesse per scomparire.
Dopo aver passato tutto l’ inverno studiando filmati con il suo staff, in maggio Vince ebbe il suo primo approccio con alcuni dei giocatori, invitando i quarterbacks ad un minicamp.
Lombardi disse che avrebbero dovuto liberare la mente da tutto quello che avevano imparato perché con lui sarebbero ripartiti da zero.
Alla fine di luglio, al training camp con tutto il personale, i giocatori però si resero subito conto delle altre differenze rispetto al vecchio regime. Gli orari erano ferrei, gli allenamenti massacranti e le ripetizioni ossessive, bisognava rispettare il coprifuoco serale, vestire sempre in giacca e cravatta.

Il fullback Jim Taylor disse: "Un giocatore non sa quanto dolore può sopportare finchè non viene colpito, Lombardi trova sempre un modo di farti arrivare ben oltre quella soglia"

Quando i Packers sconfissero i Bears per 9-6 alla prima partita della stagione ci furono scene di tripudio tra giocatori e pubblico come se avessero vinto il campionato.
Il 1960 vide il consolidarsi del duo Hornung-Taylor come trascinatori del gioco d’ attacco di Green Bay. Non i più forti della lega ma sicuramente quelli più produttivi.
Battendo i Rams per 35-21 all’ ultima giornata i Packers si aggiudicarono il titolo di divisione e la disputa della finale NFL contro i Philadelphia Eagles.
Andò male con Hornung che si infortunò senza poter ritornare in campo nel terzo quarto e Chuck Bednarik che placcò Taylor prima che potesse varcare la goal line all’ ultimo secondo per dare il titolo ai Packers.

Negli spogliatoi, con un profetico discorso, Vince disse ai suoi: "Voi adesso non realizzate ancora che avreste dovuto vincerla questa finale, ma questo non succederà mai più. Voi non perderete mai più un Championship"

L’anno seguente iniziò alla grande, con i Packers che demolivano a piacimento gli avversari, ma a metà stagione alcuni giocatori furono chiamati a prestare servizio nell'esercito.
La squadra si qualificò comunque per il Championship, stavolta contro i New York Giants che furono letteralmente umiliati.
La storia era ormai fatta.
I Giants ebbero l’ occasione per la rivincita già l’ anno dopo, quando il Championship fu disputato a New York ancora dalle stesse due squadre. In una giornata freddissima le due difese prevalsero e la gara fu decisa dai FG e dagli extra point di Kramer che fissò il punteggio finale a 16-7 ed i Packers vinsero la seconda finale NFL consecutiva.


SCANDALO SCOMMESSE PAUL HORNUNG
I progetti di Lombardi per il terzo titolo furono rovinati da un altro scandalo che si abbattè ancora una volta su una sua squadra, proprio come era successo dodici anni prima. E come nel 1951 fu un figlio a dare un durissimo colpo ad un padre.
Paul Hornung fu sospeso a tempo indeterminato dalla lega insieme ad un’ altra superstar, Alex Karras dei Lions, per aver piazzato delle scommesse su alcune partite.
Tutto ciò determinò ovviamente un calo dei risultati della squadra, ma furono soprattutto il morale e la salute di Vince ad uscire devastati da questo episodio. Probabilmente Lombardi non riuscirà mai a perdonare del tutto Hornung, anche per il fatto di avergli tenuta nascosta la cosa dopo averla invece confessata al Commissioner Pete Rozelle.
Lombardi, come Blaik tanti anni prima, non fece nulla, tantomeno una telefonata al Presidente Kennedy che avrebbe forse risolto la cosa, per impedire che la giustizia della NFL seguisse il proprio corso.
I Packers si piazzarono quindi secondi nella divisione alla fine della stagione 1963, una stagione durante la quale dovettero superare anche dei gravi infortuni a Bart Starr e Ray Nitschke e lo shock dell’ assassinio del Presidente Kennedy, che sconvolse Lombardi.
Il coach però rimarrà colpito dalla prova di carattere dei suoi giocatori, che avevano trovato la forza di rialzarsi dopo essere caduti in ginocchio.
Ancora una brutta stagione seguì. Dopo brevi momenti di entusiasmo perché Rozelle decise di perdonare Hornung e Karras, che ricominciarono quindi a giocare, i Packers dovettero fare a meno per tutto l’ anno di Jerry Kramer per un infortunio e del centro Jim Ringo, ceduto agli Eagles. Con due quinti della linea d’attacco fuori, il gioco sulle corse ne risentì, ma i risultati avrebbero potuto essere molto migliori se Hornung non avesse avuto un pessimo anno come calciatore, sbagliando 26 field goals su 38 tentati.
Lombardi poi doveva fare i conti anche con il problema di depressione della figlia Marie, che addirittura in un paio di occasioni era caduta incosciente per abuso di alcool e farmaci antidepressivi. Per mitigare in qualche maniera gli effetti dello stress sul proprio fisico Vince aveva iniziato a giocare a golf, attività che lo distraeva molto, e ad interessarsi di finanza.
Infatti decise di investire in una compagnia immobiliare di nome Public Facilities Associates Inc., un’ azienda che costruiva edifici per rivenderli ad enti pubblici. Lombardi investì 6.000 dollari e ne ricavò più di un milione in meno di due anni. In seguito partecipò ad una cordata di investitori legati alla catena alberghiera Hyatt-Regency che stava tentando di assumere il controllo dei San Francisco 49ers.


ALTRI TITOLI
Nel 1965 Green Bay vinse di nuovo il titolo grazie al carattere dei suoi giocatori.
Il Championship, l’ ultimo prima dell’ introduzione del Super Bowl, fu giocato a Green Bay contro Cleveland su un campo innevato. Le condizioni atmosferiche contribuirono a fermare Jim Brown e la difesa dei Browns non potè nulla contro le corse di Taylor e Hornung, che guadagnarono più di 200 yards in due per la vittoria per 23-12.
I Packers furono inarrestabili nel 1966 ma la salute di Lombardi ne pagò un caro prezzo. Ormai tutto il suo essere era dedicato esclusivamente al tentativo di vincere in modo costante e ciò provocò in lui stress inimmaginabili.
La stagione finì con 12 vittorie e solo 2 sconfitte, la finale NFL quell’ anno aveva un sapore diverso, in quanto la vincente si sarebbe dovuta scontrare con la squadra campione della AFL nel primo Super Bowl. Tutto questo non fece altro che aggravare gli stati d’ansia ed il cattivo umore di Lombardi che, per risposta, preparò le partite in maniera ancora più maniacale.
Contro Dallas, Green Bay andò in vantaggio per 34-20 al quarto quarto e fu la difesa a prevenire la rimonta dei Cowboys con un intercetto su un passaggio disperato su un quarto down dalle due yards dei Packers che avrebbe mandato la partita in overtime.
Il Super Bowl si giocò al Coliseum di Los Angeles contro i Kansas City Chiefs, guidati dal proprietario Lamar Hunt, un ricco petroliere Texano che aveva voluto a tutti i costi fondare la lega rivale American Football League, portandola in pochi anni a poter competere in popolarità con la NFL.
La settimana di allenamento per i giocatori dei Packers fu condotta a ritmi massacranti ed alcuni di loro pensavano di non uscirne vivi. Vince sentiva questa gara in modo particolare, lui era quello che aveva tutto da perdere in caso di sconfitta.
Quattro titoli NFL in sei anni sarebbero andati in fumo se avesse perso con la rappresentante di una lega considerata ancora inferiore.
Max McGee fu inaspettatamente l’ eroe di quella gara, vinta dai Packers per 35-10.
E fu proprio negli spogliatoi dopo l’ incontro che Lombardi iniziò ad avere dei seri dubbi sul fatto di tornare ad allenare per un’ altra stagione, ma lo stimolo di avere un’ altra possibilità di vincere per tre volte consecutive era più forte di qualsiasi altro istinto e decise di provare ancora.
Nel 1967 Green Bay riuscì a qualificarsi nuovamente per la finale, ancora contro Dallas.
La partita si disputò questa volta a Green Bay e passerà alla storia come "The Ice Bowl" per le temperature oscillanti tra i -25° e i -44° ed il campo trasformato in una lastra di ghiaccio (non a caso il campo di Green Bay è conosciuto come "tundra ghiacciata").
E, come l’ anno precedente, i Packers prevalsero con una quarterback sneak improvvisata da Starr all’ ultimo secondo.
Durante la settimana che portava al Super Bowl di Miami contro gli Oakland Raiders Vince prese la decisione di non continuare l’ anno seguente, anche perchè non sopportava più quella fazione di giornalisti che lo denigrava. Un giornalista della rivista Esquire, Leonard Shecter, in un articolo intitolato "The Toughest Man", lo descrisse come un tiranno che abusava della salute dei propri giocatori e che maltrattava i familiari.
I ragazzi vinsero facilmente il secondo Super Bowl per 33-14 e quella partita rappresentò il canto del cigno per i grandi Green Bay Packers degli anni ’60 .


IL MOMENTANEO RITIRO, IL CANCRO E LA MORTE (1970)
A seguito del suo ritiro, ci fu il tramonto dei grandi Packers degli anni 60, il record fu un brutto 6-7-1.
Lombardi si rese conto di non poter fare a meno del contatto con il campo di gioco e cedette alle proposte del proprietario dei Washington Redskins.
Potere decisionale illimitato, un ufficio enorme, la possibilità di frequentare le persone più potenti d’ America, e non ultimo portare Marie fuori dal gelo del Wisconsin.
Separarsi da Green Bay però fu doloroso per entrambe le parti ma soprattutto per la squadra, che precipitò nel baratro da cui uscirà solo alla metà degli anni ’90.
I Redskins ed il loro quarterback Sonny Jourgensen uscirono rivitalizzati dal primo anno di cura Lombardi ed ebbero la loro prima stagione vincente dopo 14 anni.
Vince però continuava a stare male ed i medici diagnosticarono un cancro intestinale poco prima del training camp del 1970. Il fatto di aver evitato di controllarsi fece estendere il male ad altri organi vitali.
Vince Lombardi si spense la mattina del 3 settembre 1970.


FRASI CELEBRI
"Le persone che lavorano insieme vinceranno. Sia che si stia lottando contro una complessa difesa di football, o contro i problemi della società moderna"

"Lo spirito, la voglia di vincere, e la voglia di eccellere sono le cose che durano. Queste qualità sono molto più importanti degli eventi che accadono"

"Il leader non può mai colmare la distanza che esiste tra lui ed il gruppo. Se lo facesse, non sarebbe più quello che deve essere"

"Vinci in qualsiasi modo ti è possibile per tutto il tempo che ti è possibile. I bravi ragazzi finiscono per ultimi"

"Se la vittoria non è tutto, perché tengono il conteggio dei punti?"

"Non abbassare mai i tuoi standard per compiacere gli altri"

"Non ho mai conosciuto un uomo capace che a lungo andare, nel profondo del suo cuore, non abbia apprezzato la tenacia, la disciplina... io credo fermamente che il momento più bello di qualsiasi uomo è il momento in cui ha impegnato il suo cuore in una buona causa e giace esausto..."

"Bene, Mister, lascia che ti dica cosa significa vincere, significa andare più a lungo, lavorare più duro, dare più di chiunque altro"

"Vincere non è un episodio sporadico, è una cosa di sempre. Non vinci una volta ogni tanto, non fai bene le cose una volta ogni tanto, le fai bene sempre. Vincere è un'abitudine. Sfortunatamente lo è anche perdere"

"Vincere non è tutto. È la sola cosa che conta"

"È difficile essere aggressivi quando non si sa chi colpire"

"La qualità della vita di una persona è in diretta proporzione al suo impegno ad eccellere, indipendentemente dall’iniziativa da lui intrapresa"

"Più duro lavori, più difficile diventa arrendersi"

"I leader non nascono. I leader si creano, e vengono creati dallo sforzo e dal duro lavoro"

"Il prezzo del successo è il lavoro duro, la dedizione al compito che abbiamo davanti, e la certezza che, sia che vinciamo sia che perdiamo, abbiamo dato il meglio di noi stessi"

"La forza mentale è molte cose. È umiltà perché costringe tutti noi a ricordare che la semplicità è segno di grandezza e la mitezza è il segno della vera forza. La forza mentale è frugalità unita a qualità di sacrificio, abnegazione e dedizione. È assenza di paura, ed è amore"

"È tempo per tutti noi di alzarci in piedi ed acclamare chi lavora, il realizzatore, quello che riconosce le sfide e fa qualcosa a riguardo"

"Se non accetti di perdere, non puoi vincere"

"Il dizionario è il solo posto dove la gloria viene prima del lavoro. Il duro lavoro è il prezzo che dobbiamo pagare per il successo. Io penso che tu possa realizzare qualsiasi cosa se sei disposto a pagarne il prezzo"

"Non abbiamo perso la partita; abbiamo solo esaurito il tempo"

"Qualcuno di noi fa le cose bene, qualcun altro no, ma tutti assieme verremo giudicati da una cosa soltanto: il risultato"

"Se non ti senti bruciare dall'entusiasmo, verrai licenziato con entusiasmo"

"I risultati di un'organizzazione sono i risultati dello sforzo combinato di ciascun individuo"

"La misura di chi siamo è ciò che facciamo, non ciò che abbiamo"

"La differenza tra una persona di successo e gli altri non è la mancanza di forza, o la mancanza di conoscenza, ma la mancanza di volontà"

"La perfezione non è raggiungibile, ma se perseguiamo la perfezione possiamo raggiungere l'eccellenza"

"La fiducia è contagiosa così come la mancanza di fiducia"

"Il prezzo del successo è duro lavoro, dedizione e determinazione per aver dato il meglio di noi stessi, aver vinto o perso"

"Il Football è come la vita; richiede perseveranza, autocontrollo, duro lavoro, sacrificio, dedizione e rispetto per l'autorità.

"La pratica non porta alla perfezione, solo la pratica perfetta rende perfetti"

"Nei grandi obiettivi è glorioso persino fallire"

"La vera gloria è cadere in ginocchio e rialzarsi. Questa è la vera gloria, la sua essenza"

"Avremmo molte più cose se non le pensassimo come impossibili"

"Sconfiggi il disfattismo con sicurezza"

"I leader lo sono diventati, non sono nati. Sono fatti da duro lavoro, il prezzo che tutti dobbiamo pagare per raggiungere qualsiasi obiettivo per cui valga la pena"

"È facile avere fiducia in te stesso e avere disciplina quando vinci, quando sei il numero uno. Quando devi avere fede e disciplina è quando perdi"

"La forza mentale è essenziale per il successo"

"Una volta che sei d'accordo sul prezzo che tu e la tua famiglia dovete pagare per il successo, potete ignorare i dolori minori, la pressione degli avversari e i fallimenti temporanei"

"Non c'è spazio per il secondo posto. C'è solo un posto nel mio gioco ed è il primo posto"


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