"Sembra totalmente sbagliato che non può che essere giusto"
La tattica adottata dal'Italia contro l'Inghilterra vista nella terza giornata dei 6 Nazioni (36-15 per l'Inghilterra) è stata messa appunto dal coach inglese Conor O'Shea e soprattutto dal tecnico della difesa sudafricano Brendan Venter durante la partita contro l'Irlanda.
Statistiche alla mano, l'Italia aveva placcato tanto contro Galles (7-33) e Irlanda a Roma (10-63), senza ottenere risultati decenti e quindi si è dovuta reinventare (rimanendo in partita sino alla meta di Nowell al 69esimo, poi finirà 36-15 per l'Inghilterra).
Si tratta di rivoluzionare il concetto di "placcaggio" e "ruck".
In caso di placcaggio solitamente si forma appunto una ruck, con due giocatori di una squadra contro uno dell'altra appoggiati sulle proprie gambe.
Una volta formata la ruck, i difensori devono stare dietro la linea del fuorigioco e non possono intervenire sul pallone (altrimenti è infrazione).
L'Italia a Twickenham però non permetteva alla ruck di formarsi: una volta placcato l'avversario (uno contro uno), si disinteressavano dello stesso, permettendo quindi a due italiani di piazzarsi sulla linea del pallone, senza incappare nella regola del fuorigioco.
Non formandosi il raggruppamento gli italiani erano liberi di andare sul mediano avversario senza essere in fuorigioco avvicinandosi sino ad 1 metro e mezzo disturbando le linee di passaggio (entrare direttamente sulla palla sarebbe invece stata entrata laterale, idem caricare il mediano).
Conor O'Shea: "Osservando le % di placcaggi fatte contro Galles e Irlanda nelle prime due partite abbiamo osservato che erano piuttosto alte, ma non così redditizie e da qui assieme allo staff tecnico abbiamo pensato di modificare il nostro sistema difensivo"
Per il resto placcaggi raddoppiati, piede tattico, stare vicini ai compagni senza isolarsi, rallentare l’ovale costruendo bene le mini unit.
E poi la strategia come detto di non contestare la ruck e marcare a uomo nel loro campo con nove giocatori.
Una mossa difensiva che ha indispettito il pubblico presente allo stadio prima, i giocatori inglesi (Hartley si è sentito rispondere dall'arbitro francese: "Io sono il referee, non il tuo coach") e il ct inglese Eddie Jones poi.
Per Jones una mossa contraria allo spirito del gioco.
Eddie Jones: "Per un tempo l'Italia non ha giocato a Rugby, credo che sarebbe stato giusto restituire il costo del biglietto perché chi era venuto allo stadio voleva veder giocare..."
Conor O'Shea: "Tutto Twickenham vi fischierà, ma voi fregatevene. Lo ammetto, quando ho sentito il pubblico fischiare ho provato una certa soddisfazione.
L'arbitro ci aveva detto che avremmo potuto andare oltre se la palla non veniva contestata dal placcatore, che questa era l’interpretazione che dava World Rugby per arrivare a migliorare il gioco. Ma nessuno poteva toccare il mediano di mischia avversario, solo mettersi in mezzo.
Fra l’altro il giocatore degli Wasps che lo ha fatto rubando il pallone ai francesi e dando il via a una azione da meta, Nathan Hughes, ieri era in campo ma non ha capito lo stesso quello che stava accadendo.
Sono stanco di sentire che se qualcosa di nuovo viene fatto dai Wasps o dall'Australia è fantastico, e se lo facciamo noi invece è contro le regole.
Oggi eravamo venuti per vincere e sono orgoglioso della prova della squadra, abbiamo giocato secondo le regole e con un impegno incredibile. Il Rugby è anche stimolare le persone, contribuire ai cambiamenti.
Abbiamo incontrato l'arbitro ieri prima della partita, ci ha spiegato che il sentimento circa l'interpretazione della ruck è cambiato.
E' stata una riunione interessante, ma l'idea di adottare questa strategia difensiva non è nata ieri, ci abbiamo lavorato dall'inizio della settimana.
Difendere è voler riconquistare il pallone per giocare, esattamente ciò che abbiamo fatto: è stato molto divertente preparare la partita nel corso della settimana.
Non posso essere contento, sono una persona molto competitiva e oggi abbiamo perso la partita, ma ci sono molte cose positive. Eravamo venuti per giocare e penso che abbiamo conquistato un bel po' di rispetto là fuori contro la miglior squadra al mondo insieme agli All Blacks"
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