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sabato 23 dicembre 2017

Tutte Le Sfide Tra Pugili, Lottatori ed UFC

Muhammad Ali: "Non voglio truffare la Boxe, sarà tutto vero"

Dopo il recente confronto misto tra Floyd Mayweather e Conor McGregor, (vinto dal pugile), facciamo un piccolo passo indietro su tutte le sfide che hanno visto implicati pugili e lottatori.
Il primo match è datato 1976 quando Muhammad Ali si scontra contro il wrestler Antonio Inoki.
Il fatto di miscelar fighter di discipline diverse, seppur disprezzato dai media, fece invece impazzire i fan.
Gli appassionati volevano vedere uno sport di combattimento che non fosse ristretto a degli stili singoli, e sia a Tokyo, che a New York, si registrò il tutto esaurito.
Ci sarebbero voluti altri 30 anni per avere degli sport da combattimento ibridi “reali”, ma con questo giorno match iniziò la storia delle MMA.
Ali ai tempi godeva di una fama internazionale così ampia che ciò gli permise anche di partecipare al primo WrestleMania, dove la sua figura di reale fighter, si miscelò con quelli che sono di fatto anch’esse delle “superstar”.
Ali combattè uno dei primi match di MMA della storia contro il già citato Antonio Inoki, wrestler storico che combatteva da Shooter e che combattè contro Pugili, Judoka, Karateka, esperti di kung fu, e lottatori di sumo.
Praticamente anticipò di non poco quelle che sarebbero diventate le MMA tantissimi anni dopo.
Questi match ovviamente erano truccati ed erano fatti unicamente per dare spettacolo.
L’idea di far affrontare fighters con background totalmente diversi all’epoca era una follia.
Il match fu abbastanza noioso, e qualunque fan reale degli sport da combattimento sarebbe volentieri andato contro quella farsa di combattimento al Tokyo’s Budokan Hall.
Già a partire dalla regole, tutto era strano.
15 round lentissimi e noiosi, nei quale Inoki tirò qualche Low Kick, mentre Ali andò a segno con solo 1 pugno.
Tutti persero tempo a parlare di quanto il match avesse fatto realmente schifo, ma pochi si concentrarono su come quel match, col suo impatto, aveva fatto aumentare la popolarità dello Shoot Wrestling, sia in USA che in Giappone.
Prima del match, Ali, come era solito fare, creò Hype insultando un po’ Inoki definendolo “un pellicano” per via del suo largo mento, disse poi che se non aveva paura di camminare per Harlem, non avrebbe certo avuto paura di Inoki, il quale rispose che gli avrebbe fatto rimangiare le sue parole.
Si parlò delle regole, e fra queste vi era la mancanza di suplex, testate, colpi a mano aperta e colpi sopra la cintura, regole ovviamente ben diverse da quelle della MMA attuali.
La cosa pazzesca è che le regole sarebbero state differenti fra i due.
Ali doveva combattere da pugile, ma avrebbe avuto la possibilità di colpire in GnP.
Mentre il wrestler poteva grapplare e wrestlare come voleva, ma senza colpire a terra.
Il match consistette in Inoki seduto a terra la maggior parte del tempo, a colpire Ali con del calci alle gambe invitandolo a scendere per grapplare, mentre Ali saltellava girandogli intorno facendo trash talking per invitarlo ad alzarsi.
Entrambi si rifiutarono di fare ciò che diceva l’altro.
Quindi si girarono intorno per 15 round; furono quindi 45 minuti di presunto match che includevano insulti, calcetti, discussioni ma nessuna reale azione fisica o tecnica.
Il match finì in pareggio e i fan lanciarono spazzatura nel ring, mentre quelli a New York si limitarono ad andarsene delusi.
I media descrissero il tutto come una farsa, ed alcuni schernirono anche Ali invitandolo ad un match contro il noto cestista Wilt Chamberlain e contro la tennista Billie Jean King.

Oltre ai match di Wrestling, uno dei match tenutosi dal vivo a New York fu anche quello fra il pugile Chuck Wepner e il gigantesco wrestler Andre The Giant.
Wepner, che in carriera affronterà anche Ali stesso, prendendo delle mazzate terrificanti ma andando KO solo al 15° round, ispirò la figura di Rocky Balboa, anch’esso capace di prendere tantissimi colpi senza mai arrendersi.
Wepner 1.96 di altezza, subito in difficoltà al cospetto di Andre (accredito di un 2.24 m di altezza per 210 kg).
Match senza storia visto che Wepner non riuscì praticamente mai a portare a segno i suoi jab e fu demolito da una testata e sbattuto fuori dal ring nel terzo round.
Andre The Giant: "Avrei potuto vincere al primo round ma si aggrappava alle corde"


ULTIMATE FIGHTING CHAMPIONSHIP
Nel 1993 invece, da un’idea di Rorion Gracie, 8 atleti di 8 discipline diverse diedero vita al primo torneo dell’Ultimate Fighting Championship negli USA.
Lo scopo dell’iniziativa era quello di scoprire quale tra le diverse arti marziali e sport da combattimento avrebbe vinto in un torneo di combattimenti senza regole.
Ai tempi in molti ritenevano che il miglior atleta della famiglia Gracie fosse Rickson, ma Rorion decise di far scendere in campo Royce Gracie (183 cm per meno di 80 kg), una sua vittoria avrebbe consentito di generare maggiori consensi verso il Brazilian Jiu Jitsu presso il pubblico.
Royce riuscì a non deludere le aspettative dei famigliari impostando gli incontri nella misura di combattimento a lui più congeniale, vale a dire portando gli avversari al suolo nel più breve tempo possibile imponendo così il suo stile di lotta a terra fatto di leve, strangolamenti e sottomissioni.
Royce vinse così il primo torneo UFC sottomettendo il pugile Art Jimmerson (29 vittorie e 5 sconfitte sul ring), lo shootfighter veterano del Pancrase Ken Shamrock e in finale il campione del mondo di Savate Gerard Gordeau.
Royce Gracie e il Brazilian Jiu Jitsu avevano così mostrato al mondo intero le proprie potenzialità in un combattimento reale.
La musica non cambiò nel secondo UFC disputatosi circa un anno dopo, Royce sottomise nell’ordine il Karateka Minoki Ichihara, l’esponente del Kung Fu Jason Delucia, il Judoka Remco Pardoel e in finale il Kickboxer Patrick Smith ribadendo ancora una volta la propria superiorità in questo tipo di match senza regole.
Nella terza edizione dell’Ultimate Fighting Championship Royce si trovò davanti Kimo Leopoldo. Kimo, 190 cm per 110 kg circa, mise in seria difficoltà il brasiliano che riuscì comunque a vincere ma si ritirò dal torneo perchè non aveva più energie.
Royce nell’ UFC 4 battè Ron van Clief, Keith “The Giant Killer” Hackney e nella finale del torneo trovò ad attenderlo Dan Severn.
Severn, un fortissimo lottatore ben 30 kg più pesante di Royce, non potè nulla contro la tecnica di Royce a terra che anche questa volta vinse il match per sottomissione (triangolo).
Royce ritornò a combattere 5 anni dopo in occasione del Pride – Grand Prix 2000.
Dopo aver vinto il match contro Nobuhiko Takada, Royce venne sconfitto dai low kicks di Kazushi Sakuraba.
Tre anni dopo la sconfitta, Royce ritornò al Pride affrontando la medaglia d’oro olimpica di Judo Hidehiko Yoshida in un match di MMA con regole limitate; in quell’incontro l’arbitro interruppe il match mentre Yoshida stava effettuando uno strangolamento, ma Royce si rialzò subito affermando di non avere perso i sensi.
Successivamente Royce affrontò l’ex campione di Sumo Chad “Akebono” Rowan, vincendo per sottomissione nel primo Round, e il giapponese Hideo Tokoro, con il quale diede vita ad un altro match di MMA sulle basi della rivalità Judo v BJJ che terminò con un pareggio.
Nel 2006 si assistette al ritorno di Royce Gracie all’UFC dopo un’ assenza lunga più di 10 anni.
L’avversario di Royce sarebbe stato il fortissimo campione dei pesi Welter Matt Hughes.
All’UFC, Hughes dominò il dominatore delle prime edizioni vincendo per KO tecnico nella prima ripresa, dimostrando ancora una volta quanto le MMA si fossero evolute negli ultimi tempi.
Nel 2007, Royce affrontò Sakuraba 7 anni dopo il loro primo scontro.
Dopo un match tutt’altro che esaltante i giudici assegnarono a Royce la vittoria per decisione unanime.
A seguito di questo incontro Royce fu però trovato positivo al Nandrolone e squalificato dalle competizioni sportive fino al maggio 2008.


PUGILI CONTRO LOTTATORI
Nel 2002 Eric Esch (91 match di Boxe con sole 10 sconfitte) perse onorevolmente ai punti contro Larry Holmes.
Ray Mercer, ex campione dei massimi ai giochi di Seul e ai tempi 48enne, sconfisse con un destro terrificante (in appena 9 secondi) Tim Sylvia (campione UFC).
Nel 2010 il pugile James Toney (campione IBF) non riuscì praticamente mai a colpire Randy Couture.
Scaraventato a terra, fu sconfitto in meno di 5 minuti.
Ricardo Mayorga, campione dei welter e dei superwelter tra il 2001 e il 2005, ha disputato tre match in MMA perdendoli tutti e tornando quindi al pugilato.


PUGILI CONTRO WRESTLERS
Si ricorda poi nel 2007 il match farsa tra Evander Holyfield contro il wrestler Matt Hardy.
Holyfield riempì di pugni il rivale.
E la faida dell'anno successivo tra Floyd Mayweather e Big Show con il pugile che ruppe il naso a Big Show (anche qui tutto prestabilito ma rottura del naso reale) e poi la sfida a Wrestlemania con Floyd uscito vincitore grazie ad alcune sediate e all'uso di un tirapugni.


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