In questo articolo vedremo alcune differenze fisiche (rimbalzo, velocità, regolarità o meno) tra le superficie tennistiche: erba, cemento, indoor e varie tipologie di terre battute.
Fermo restando comunque che, con il passare degli anni, l'ATP ha cercato di regolarizzare il tutto rendendo i terreni di gioco sempre più simili tra loro portando avanti un progressivo rallentamento delle superfici (visibile soprattutto a Wimbledon e nei tornei Indoor americani).
ERBA
Sui campi in erba (sovrapposti ad uno strato terroso molto duro), la palla tende a rimbalzare bassa e sembra che acceleri, specialmente se è stata colpita con rovescio tagliato "backspin" (rotazione della palla dall'alto verso il basso): vengono favoriti i giocatori con servizio veloce e gioco sotto rete. Probabilmente è la superficie più veloce, a causa del suo manto scivoloso. La palla ha un rimbalzo inferiore poichè il terreno è più morbido rispetto ai materiali usati sugli altri tipi di campi da Tennis. Il manto può provocare anche un rimbalzo imprevedibile della palla dovuto alla superficie d’erba irregolare (per questo conveniva palleggiare poco da fondo e spingersi a rete).
Prima che quest'erba venisse modificata (con tagli e quant'altro), essa favorisce (favoriva) giocatori con un buon servizio ed i giocatori bravi a rete.
Meno chi palleggia da fondo.
In tempi recenti a causa del gioco da fondo e quindi del deterioramento, nei tornei di 2 settimane (Wimbledon quindi), l'erba diventa (per usare un gioco di parola) "erba battuta".
In erba si è disputato l'Australian Open dal 1905 al 1987, prima che venisse scelto il cemento.
Stesso discorso per l'US Open dal 1881 al 1974.
CEMENTO
Si tratta di una superficie in asfalto o cemento.
Su questi campi (tornei di Flushing Meadows a New York e Australian Open) il rimbalzo è alto, generalmente veloce e regolare (a causa della superficie dura).
Le rotazioni sono amplificate.
Normalmente la palla viaggia ad una velocità inferiore che sui campi in erba ma più velocemente che sui campi in argilla (terra rossa).
Tranne superfici velocissime, il cemento permette sia gioco a rete che da fondo.
Rimane però una certa predisposizione per i grandi battitori e per chi ha una certa potenza nei colpi.
Quindi sono favoriti i colpi piatti.
Dal 1978 su questa superficie si gioca l'US Open, dal 1988 invece l'Australian Open.
INDOOR
Esistono anche superfici sintetiche in PVC (cloruro di polivinile, cioè un materiale termoplastico) o Mantoflex (con resine Multicolor), quindi la loro superficie è elastica.
Si tratta di terreni di gioco veloci o lenti a seconda del tipo di materiale scelto (mescola del cemento usata).
Per il resto il rimbalzo è regolare e simile a quello del cemento, cambia la velocità della superficie.
Qui ad esempio si giocano le ATP Finals nell'O2 Arena di Londra.
TERRA BATTUTA IN ARGILLA
Sui campi in terra rossa (argilla) il rimbalzo della palla è medio-alto, lento e irregolare, a causa delle sconnessioni che si creano col passare del tempo di gioco.
Qui sono favoriti i giocatori da fondo campo e che fanno della corsa il miglior alleato.
Visto che la superficie tende a rallentare il servizio e i colpi, i giocatori che basano tutto il loro Tennis sulla battuta sono ovviamente sfavoriti (perchè il loro colpo fa meno "male" rispetto ad erba e cemento).
Un colpo molto usato è il "topspin" (rotazione della palla dal basso verso l'alto) che conferisce un rimbalzo ancora maggiore, rendendo più arduo il gioco offensivo (sull'erba sarebbe inutile perchè la palla tende a morire e a rimbalzare poco. Sul cemento può avere i suoi effetti invece).
Su questa superficie si gioca l'unico Slam in terra battuta: il Roland Garros di Parigi.
TERRA VERDE IN BASALTO
E' detta anche terra verde hawaiana in quanto ricavata dalla frammentazione di una roccia vulcanica basica (basalto) e non dall'argilla.
E' una superficie molto più veloce della terra rossa ma meno del cemento.
Anche gli US Open si sono disputati su questa superficie per tre edizioni (dal 1975 al 1977).
Negli USA sono rarissimi i tornei in terra battuta (sono quasi tutti in cemento ed indoor) e quei pochi che ci sono hanno terre particolari (terre verdi appunto o più scure delle tradizionali, come era il torneo ATP di Houston sino a qualche anno fa. Su terra verde si sono giocate anche tre edizioni dell'US Open dal 1975 al 1977, prima di trasferirsi sul cemento).
COSA INFLUENZA LA VELOCITA'?
Oltre ai fattori appena visti (superficie quindi rimbalzo della palla e rallentamento della stessa), giocano un ruolo fondamentale anche l’altitudine (maggiore altitudine porta a più ace), le condizioni meteorologiche che possono rallentare un torneo normalmente veloce (come fu il caso dell’uragano Irene con gli US Open 2011. Un aumento di temperatura, con gli stessi giocatori in campo, aumenterà il numero di ace). Anche la scelta delle palline può influire la velocità di gioco.
L'effetto altitudine è così elevato che sulla terra di Sao Paulo o di Gstaad si vedono un gran numero di ace e servizi vincenti.
I campi indoor, con il tempo, hanno mostrato un continuo rallentamento delle superfici (ciò è avvenuto anche a Wimbledon e sui campi in cemento).
Tra i tornei maggiori, quello più lento è sicuramente l'ATP di Motecarlo.
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