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sabato 21 marzo 2020

La Storia Di Graeme Le Saux e Le Accuse Di Omofobia

La storia di Graeme Le Saux, ex terzino sinistro del Chelsea, Blackburn e Southampton, merita di essere raccontata.
Non foss'altro perchè è una storia particolare e perchè Le Saux è stato un ottimo giocatore che per 6 anni è stato anche convocato per la nazionale inglese (36 presenze).
Al di là delle indubbie doti calcistiche, per tutti gli anni 90 è stato sbeffeggiato, deriso, preso in giro e accusato di essere omosessuale, una vicenda sfruttata da tifosi e squadre avversarie, tabloid e TV.

Le Saux ha raccontato la propria vicenda nella sua autobiografia: "non sono gay, e non lo sono mai stato, ma sono diventato vittima dell’ultimo tabù del calcio inglese. Siccome avevo interessi diversi, siccome non mi sentivo a mio agio nella cameratesca e machista cultura dell’alcol che era dominante nel calcio inglese di fine anni 80, fu dato per scontato dai miei compagni di squadra che in me c’era qualcosa di sbagliato. Ne seguì, naturalmente, che dovevo essere gay"

Nell’estate del 1991, quando Le Saux era un ragazzo appena uscito dalle giovanili, fece amicizia con un compagno di squadra chiamato Ken Monkou e fece una vacanza assieme. Al ritorno dalle vacanze, i compagni gli chiesero delle proprie vacanze e Le Saux aveva raccontato del viaggio. Da questo banale episodio cominciò a diffondersi nello spogliatoio la battuta su "Le Saux che va in campeggio con Monkou, com'è dormire solo soletto con lui?".
E giù di risate.

Le Saux anziché ridere delle prese in giro reagiva e protestava.
Del resto se non reagisci all’accusa vuol dire che quell’accusa è veritiera; se reagisci, è perché hai qualcosa da nascondere. In entrambi i casi sei fottuto.
Graeme prese seriamente in considerazione l'idea di smettere di giocare.

"Tutto quello che facevo veniva usato come prova che fossi omosessuale: come mi vestivo, la musica che ascoltavo, il fatto che andassi alle mostre, i giornali che leggevo, erano tutti indizi che andavano a confermare il loro pregiudizio sulla mia sessualità"

Dunque un altro fattore che confermava i pregiudizi del mondo del calcio e quindi sulla sua omosessualità, era il fatto che Le Saux leggesse il Guardian, un quotidiano generalista e con un’aura da intellettuale (diplomato ed anche iscritto all'università, prima di lasciare, una volta diventato professionista). Una volta Andy Townsend, un compagno di squadra, gli tolse il giornali di mano dicendo di voler leggerlo, e dopo un paio di secondi glielo gettò a terra dicendogli "ma non c’è un cazzo di sport qui dentro!". Il resto della squadra scoppiò a ridere.
Le Saux diventò oggetto di prese in giro giornaliere, e con la fama le cose peggiorarono.

"In quei giorni, se qualcuno pensava che tu fossi anche solo un poco effemminato, eri nei casini"
Il pettegolezzo si diffuse agli allenatori, alla società, e a settembre durante una partita col West Ham, il tifosi avversari cominciarono a cantare sul motivo di People Go West dei Village People "Le Saux, takes it up the arse" (Le Saux lo prende nel culo).

"Pensai: o mio Dio, è finita. Sapevo che da quel momento in poi i tifosi di qualunque squadra mi avrebbero rovinato la vita"

Se c’era un momento di vuoto nella partita, se non c’era un gol, se non si sapeva cosa cantare, quel coro era l’opzione di riserva.
Da questo, dice Le Saux, capisci molto della mentalità delle masse: se la partita comincia male, dirigono la loro rabbia e frustrazione verso di te.

"Provai a prevenirlo facendo il macho, pensate che vita miserabile deve essere, cercare di manifestarsi come macho in ogni cosa che si fa in campo: la cosa peggiore era quando andavo a battere un calcio d’angolo, e vedevo le persone a pochi metri da me, gente livida di rabbia che mi urlava insulti"

Le Saux, prima di ritornare al Chelsea, vince una Premier League anche con il Blackburn.
In questo periodo si ricorda una rissa con il suo compagno di squadra David Batty, quando i Rovers stavano giocando contro lo Spartak Mosca in Champions League.
Un episodio che lo colpì molto accadde in casa del Liverpool ad Anfield Road: andò a battere un fallo laterale e vide a pochi metri di distanza un padre e un bambino di non più di dieci anni che gli gridava "frocio, lo prendi nel culo!".
Un altro caso eclatante fu quello con Paul Ince, con cui Le Saux aveva sempre avuto un bel rapporto. Durante una partita, Ince aveva provocato varie volte Le Saux con il solito insulto "frocio, frocio!" e dopo avergli fatto un fallo, con Le Saux a terra, gli disse: "alzati, signorina, non ti sei fatta nulla".
A quel punto Le Saux rispose con un insulto alla moglie di Ince.
Questi impazzì, per tutto il resto della partita provo a spezzargli una gamba, e sulla via degli spogliatoi gli tirò un cazzotto.

"Voleva ammazzarmi ma volevo fargli provare un po’ della stessa moneta. Mi sono domandato se fosse diffamatorio essere chiamato omosessuale dato che non lo ero ma nel calcio penso che lo sia, perché uno si deve difendere: ammettere di essere gay può voler dire la fine della tua carriera”, nessuna squadra ti cerca più, nessun allenatore ti vuole più in squadra perché pensa che potresti creare problemi allo spogliatoio. È un atto d’accusa per il calcio, ma è così"

Il culmine della vicenda capitò sempre contro il Liverpool nel 1999, a Stamford Bridge.
Robbie Fowler, attaccante noto per le sue trovate (tipo segnare e festeggiare sniffando l'erba come se fosse cocaina), fece un fallo su Le Saux, seguito dal solito "alzati frocio". Poi si piegò con il sedere verso Le Saux come a dirgli "vieni, vieni, è per te".
Il guardalinee aveva visto tutto e Graeme andò da lui a chiedergli cosa pensasse di fare.
Quando Le Saux disse che non avrebbe ripreso a giocare se la terna arbitrale non avesse preso provvedimenti, l’arbitro ammonì Le Saux stesso per perdita di tempo.

"Forse avrei dovuto rifiutarmi comunque di battere se non lo avesse espulso, e così venire espulso io, ma non mi andava di diventare un martire della causa"

Fowler continuò con lo stesso gesto nel corso di tutta la partita, quindi Le Saux andò da lui e gli disse: "Robbie, sono sposato"(sposato con Mariana e con 2 figli).
Fowler rispose: "anche Elton John lo è, amico".
A quel punto Le Saux non ci vide più, tra calcetti e spinte continue, sino che, a palla lontana, tirò una gomitata sul viso a Fowler (non venne visto dalla terna però).
Prima di venire espulso, viene sostituito. Le Saux verrà squalificato per 1 giornata, Fowler per 2.
Graeme si ritirerà a 37 anni, nel 2005. Indipendentemente dal fatto che la federazione inglese non prese seri provvedimenti, questa vicenda fece prendere coscienza il mondo del calcio che esisteva un problema.


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