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martedì 22 dicembre 2020

La Storia Di Bill Shankly: Giochi Psicologici e Frasi

La carriera di Bill Shankly è ricordata soprattutto il periodo a Liverpool dal 1959 al 1974. Più per le vittorie, per aver dato lustro alla squadra e gioco (veloce ed offensivo) e per averla "preparata" alle vittorie dei decenni successivi. 
Quando fu nominato manager dei Reds affermò che avrebbe plasmato "una squadra invincibile, così dovranno mandare un team da Marte per batterci". All’epoca, era il 1959, il Liverpool era tutt’altro che invincibile. Nel 1954 era retrocesso in Second Division dopo una stagione disastrosa con un 1 a 9 rimediato contro il Birmingham (ed anche nei 5 anni successivi, seconda serie compresa, le prestazioni erano state pessime).
In bacheca comunque 3 campionati (1964, 1966 e 1973), 2 FA Cup (1965 e 1974) ed una Coppa UEFA (1973), anche se le Coppe Campioni arriveranno pochi anni dopo (3 sotto Bob Paisley: 1977, 1978 e 1981).
È stato Shankly a intravedere il potenziale di Ray Clemence e Kevin Keegan quando giocavano a calcio in quarta divisione con lo Scunthorpe United
Shankly è ricordato anche per le sue frasi (da motivatore e non) e per i suoi aforismi. Shankly divenne famoso anche per l'uso della psicologia, sia per incoraggiare i suoi stessi giocatori sia per sollevare dubbi nella mente degli avversari. 
Una delle sue innovazioni più note è la targa "This Is Anfield" fissata sopra al tunnel degli spogliatoi. Accoppiato con il ruggito dei tifosi, venne progettato per intimidire. Shankly ha dichiarato che la targa è stata messa "è per ricordare ai nostri ragazzi per chi stanno giocando e per ricordare agli avversari contro chi stanno giocando". Nella prima partita dopo la sua costruzione, il Liverpool sconfisse il Newcastle United 5-0, nonostante un tentativo di Malcolm Macdonald di scherzare sul segno. 


ALCUNI GIOCHI PSICOLOGICI RACCONTATI DA GEORGE BEST
George Best (Manchester Utd): "Dopo una partita contro il Liverpool all'Old Trafford nel 1965, Shanks mi chiese come stavo affrontando la vita. All'epoca avevo solo 19 anni. "Fama, figliolo", mi disse Shanks "è il prezzo che paghi per fare bene il tuo lavoro".
Qualche anno dopo avrei compreso appieno le implicazioni delle sue parole. Sembrava che ogni volta che incontravo Shanks ne uscisse fuori con almeno un pezzo di saggezza o umorismo mondani. Quando stavo per rinegoziare un contratto all'Old Trafford e ho detto che avrei cercato un aumento considerevole della paga di base, Shanks mi ha guardato con attenzione. "George, figliolo, qualche consiglio," disse. "Non essere troppo esigente, perché è un triste fatto della vita che il genio nasca e non sia pagato". Poi ha continuato raccontandomi la storia del terzino del Liverpool Gerry Byrne, che, avendo avuto un posto nella squadra inglese, sentiva di valere molto di più di quanto offrisse il suo nuovo contratto. Tuttavia, per come la vedeva Shanks, Gerry veniva valutato per quello che aveva fatto per il Liverpool. Il fatto che avesse fatto parte della squadra inglese non aveva nulla a che fare con quello che prendeva ad Anfield e quindi non meritava un aumento della sua paga. Gerry sosteneva che lo status internazionale era la prova che era diventato un giocatore migliore con il suo club.
"Potrei sbagliarmi su altri punti, boss" disse Gerry, insistendo sul punto. "Ma su questo ho ragione, no?" Gli disse Shanks "Anche un orologio rotto funziona per due volte al giorno"

George Best: "Nel 1967 arrivammo ad Anfield per giocare contro il Liverpool e quando guardai fuori dal finestrino del pullman vidi Bill Shankly in piedi all'ingresso principale. Sono stato il primo giocatore a scendere e quando sono arrivato all'ingresso Bill mi ha stretto la mano calorosamente. "Mi fa piacere rivederti, George," disse. "Stai bene, figliolo?".
Questo era insolito per lui, e sapendo che Shanks era una vecchia volpe scaltra, decisi di restare in giro per cercare di scoprire cosa stava tramando. Quando tutti i giocatori dello United entrarono ad Anfield, Bobby Charlton si avvicinò a Shanks.
"Bobby, figlio. È bello vederti", disse Shanks, stringendogli la mano. "Ma per Dio, se mai c'è stato un uomo che sembra malato, sei tu, Bobby!"
La faccia di Bobby divenne incolore come un ghiacciolo. 'Malato? Sembro malato? ripeté, facendo scorrere le dita della mano destra sulla fronte e lungo la guancia destra. Era visibilmente scosso.
'Sì, ​​Bobby, figliolo. Sembra che tu ti stia disgustando per qualcosa. Se fossi in te, andrei da un dottore non appena arriverai a Manchester'. Shanks diede una pacca sulla spalla a Bobby e si avviò lungo il corridoio, lasciandolo tremante nell'atrio.
Nello spogliatoio, Bobby non si presentò e, minacciosamente, ci fu un ritardo nell'annuncio della squadra titolare. Ci siamo seduti, nessuno osava cambiarsi nel caso Matt Busby avesse un piano tattico che significava lasciare fuori uno di noi. Il pensiero di cambiarti solo per sentirti dire di rimetterti i vestiti perché non sei in squadra era terribile'.
Alla fine Matt Busby è entrato nello spogliatoio con Jimmy Murphy e ci ha detto che avevano rimescolato la squadra che aveva battuto il West Ham la settimana precedente. Bobby Charlton non era disponibile. All'improvviso si era ammalato"


CARICARE LA SQUADRA
Shankly spesso cercava di aumentare la fiducia dei propri giocatori annunciando che un avversario chiave era inadatto. Quando Keegan stava per giocare contro Bobby Moore per la prima volta, Shankly gli disse che Moore era uscito in un night club ed era ubriaco. 
Prima di un Liverpool v Manchester Utd del 1968, il manager scozzese caricò la squadra con un discorso di questo tipo. Bill Shankly iniziò a passare in rassegna i calciatori avversari.

"Ragazzi, in porta Alex Stepney. E’ poco reattivo e insicuro e ha le mani di marmellata. Non riesce a bloccare un solo pallone. Terzino destro è Shay Brennan. E’ lento più di mia suocera. Attaccatelo e andrà in crisi. Terzino sinistro è Tony Dunne. Incredibile a dirsi...ma è ancora più lento di Brennan! Se si sgancia in attacco alle 3 e un quarto torna in difesa non prima delle 3 e mezza. Nobby Stiles. Un piccolo sporco... Prendilo a calci due volte più forte di quanto ti prende a calci lui e non avrai problemi"

I giocatori del Liverpool sono sempre più fiduciosi di vincere la partita. A sentire il loro manager sarà una passeggiata perchè giocheranno contro una squadra di brocchi.

Il tecnico poi continua: "David Sadler? Non giocherebbe nemmeno nella nostra squadra riserve!            Aston? Un coniglio! Colpitelo duro una volta e se ne starà buono per tutto il match"

Quella che sulla carta doveva essere una partita difficile sembra quanto mai alla portata.
"Ok ragazzi" chiude il suo discorso Shankly "Ora andiamo in campo e facciamogli vedere cos’è il Liverpool Football Club!"

A questo punto però interviene il capitano dei Reds, Emlyn Hughes: "Ok Boss. Tutto molto chiaro. Però non ci ha detto nulla di Bobby Charlton, George Best e Denis Law"

Shankly guarda dritto negli occhi il suo capitano: "Cristo Santo Hughes! Mi stai dicendo che non possiamo battere una squadra che ha solo tre giocatori?"

Russell Green: "L’aneddoto su Shankly che arriva nello spogliatoio con la camicia strappata e i capelli arruffati dopo la sua visita alla Kop per caricarsi e poi caricare la squadra. Ero un ragazzo seduto sul muro della Kop sul lato Kemlyn Road. Ricordo di aver visto la Kop riempirsi. Ricordo di aver guardato in basso e di aver visto una grande apertura della folla al centro della Kop"

Nota anche una discussione con "Iron Man" Tommy Smith, difensore del Liverpool e uno dei calciatori più duri e determinati mai visti su un campo di calcio: "Tommy, togli quella fottuta fasciatura dal ginocchio e comincia a correre"

Tommy Smith: "Boss, non ci riesco proprio. Il mio ginocchio mi fa un male cane"

"Ti ho detto di toglierti quella fottuta fasciatura...e poi quello non è il tuo ginocchio, quel ginocchio è del Liverpool Football Club"

Pare anche che poco prima della finale di FA CUP a Wembley del 1965 in cui il Liverpool doveva affrontare i Leeds di Don Revie, a Shankly arrivò la richiesta di biglietti nientemeno che dai Beatles, anche loro di Liverpool e ormai diventati un fenomeno mondiale.

"Non ho mai visto nessuno di loro nella Kop e non mi risulta che ci abbiano mai messo piede. Se mi dovessero rimanere anche solo quattro biglietti andrebbero a qualcuno dei ragazzi della Kop"


FRASI
"Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è molto, molto più importante di quello"

"Ci sono solo due grandi squadre di calcio nel Merseyside: il Liverpool e le riserve del Liverpool"

"Se la Scozia andasse in guerra domani, sarei il primo ad arruolarmi"

"In una squadra di calcio c'è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c'entrano. Loro firmano solo gli assegni"

"Può crossare una palla dalla fascia con la precisione di un giocatore di biliardo"

"Quando non ho niente di meglio da fare, do un'occhiata alla parte bassa della classifica per vedere come se la sta cavando l'Everton"

"Non ho portato mia moglie a vedere il Rochdale come regalo d'anniversario, era per il suo compleanno: credete che mi sarei mai sposato durante una stagione calcistica? Ah, e poi era la squadra riserve del Rochdale"

"La pressione è non avere un lavoro. La pressione è mandare avanti una famiglia con uno stipendio da minatore, operaio e manovale. La pressione è dover salvare una squadra dalla retrocessione senza un penny da spendere per rinforzarla. Lottare per il titolo, per la FA Cup o per una Coppa Europea...no, quella non è pressione. Quello è il premio"

"Sono stato il miglior tecnico nel calcio ed avrei dovuto vincere di più. Non ho mai preso nessuno in giro. Combatterei contro di te, e spaccherei una gamba a mia moglie se giocassi contro di lei, ma non la tradirei mai"

"Brian Clough è peggio della pioggia a Manchester. Almeno il Padreterno ogni tanto fa smettere di piovere a Manchester"

"Il socialismo in cui credo è che tutti lavorano l'uno per l'altro, tutti hanno una parte delle ricompense. È il modo in cui vedo il calcio, il modo in cui vedo la vita"

"Punta al cielo e raggiungerai il soffitto. Punta al soffitto e resterai sul pavimento"

"Gran parte del successo nel calcio sta nella mente. Devi credere di essere il migliore e confermarlo sul campo"

"Il calcio è come un pianoforte: otto persone lo caricano in spalla, e tre sanno suonare quel dannato strumento"


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