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giovedì 31 dicembre 2020

La Storia Di William Foulke: Le Risse, I Crolli Delle Porte e L'Abbandono Delle Partite

Coro dei tifosi avversari: "Chi ha mangiato tutte le torte? Tu brutto ciccione. Tu brutto ciccione hai mangiato tutte le torte, gli hamburger e le patatine"

William "Fatty" Foulke fu uno dei più pazzi (ed antisportivi) portieri della storia (del calcio inglese e non). Nato nel 1874 si contraddistingue per una stazza fuori dal comune per l'epoca: è infatti alto 1.93 e pesa oltre 130 chili. Nonostante la mole imponente, si comportò bene tra i pali (forse l'unico ruolo che poteva fare, anche se tra i pali serve anche agilità e destrezza). Le sue prestazioni sono talmente di alto livello, che un giornale del posto ne parla come uno dei più grandi prospetti nel ruolo di tutta l’Inghilterra. Se ne accorge presto lo Sheffield United che lo compra per 20 sterline (in realtà ai tempi pesava meno di 90 kg). In una delle migliori compagini della Prima Divisione, William diventa subito titolare e disputa un campionato di altissimo livello. Anche i tifosi iniziano ad adorarlo, tanto che, al termine di allenamenti e partite, va spesso al pub con loro per bere birra in grandi quantità. 


LE RISSE
Nel 1897, le Blades arrivano seconde a fine campionato, alle spalle dell’Aston Villa. Fatty è il portiere meno battuto della Prima Divisione ma inizia a farsi conoscere anche per altro. Spesso, infatti, i giornali del tempo, oltre che le sue ottime parate, raccontano anche delle sue continue risse. Non essendoci un vero e proprio regolamento che tutela i portieri, ai tempi gli attaccanti potevano tranquillamente buttare a terra il portiere senza essere sanzionati. Il problema è che farlo con Foulke era praticamente impossibile. 
Anzi, le voci dell'epoca raccontano che era lui, solito, bloccare gli attaccanti avversari che non gli andavano a genio...scagliandoli direttamente nella sua porta. Pare che facesse scattare anche l'allarme del campo di gioco, durante gli allenamenti.


Le ottime partite con lo Sheffield United gli valgono anche la prima convocazione in Nazionale. Esordisce nel 4-0 della sua Inghilterra contro il Galles ma da lì in poi non viene più preso in considerazione. 
Durante una sfida contro il Liverpool, il centravanti avversario Allan lo deride nel corso del match. Stufo di sentirlo, William Foulke abbandona la porta, lo afferra di peso e lo stende col viso nel terreno di gioco. Ovviamente, non essendo previsto dal regolamento, non viene sanzionato. Alcune settimane dopo, un altro avversario fa la stessa cosa, provando a prenderlo in giro e lui gli si siede sulla schiena, quasi soffocandolo. Il noto scontro contro Bell è invece fortuito ma la punta cade a terra privo di sensi ed è costretto ad alcuni giorni di convalescenza. 


IL CROLLO DELLA PORTA
Nel campionato successivo si macchia di un episodio comico, che gli vale ulteriori prese in giro da parte degli avversari. Pare che quando la sua squadra attaccava era solito attaccarsi alla traversa e dondolarsi, sino a che a causa del suo peso eccessivo tutta la porta crollò. Lui non riportò infortuni ma l’arbitro fu costretto a sospendere la partita. Proprio nella sua seconda stagione, vince però il campionato, il primo e unico nella storia dello Sheffield United. Per i giornalisti dell’epoca, è addirittura il miglior portiere del mondo. Intanto, però, il suo peso continua ad aumentare e supera i 145 chili. Nonostante la mole sempre più imponente, il suo rendimento non ne risentì. Non è mai stato un portiere agile ma ha un grande senso della posizione, è agile sui rigori (anche perchè ai tempi si poteva fare uno scatto di diversi metri in avanti) e sulle palle alte è formidabile. 


LA DOPPIETTA REALIZZATA E LE QUASI BOTTE ALL'ARBITRO
Nel 1899 lo Sheffield United conquistò la prima FA Cup della sua storia. 
Sempre nello stesso anno, il suo Sheffild United, fresco di titolo di Inghilterra e della FA Cup, sfidò una delegazione sudafricana/olandese giunta nella patria del calcio mondiale. La selezione andò subito sotto nel punteggio per 4-0. Foulke in porta si annoiò, talmente tanto da lasciarla vuota. Arrivò a giocare la palla con i suoi compagni di squadra, in attacco. Gli passarono la sfera, superò due avversari, e lasciò partire un destro potente e preciso che si infilò in porta. Gol di Foulke! Ci prese gusto e restò in attacco. I sudafricani/olandesi segnarono due goal sfruttando la sua assenza, prima che lo stesso Foulke realizzasse la sua doppietta personale.
Nel 1901, invece, il club arrivò secondo, perdendo la finale. Ma l’occasione del riscatto è immediata, perchè l'anno successivo lo Sheffield raggiunge nuovamente la finalissima. La sua squadra, dopo aver dominato, passa in vantaggio al decimo minuto del secondo tempo. A quel punto, la squadra si chiude a difesa di quel gol. Ed è qui che Fatty Foulke diventa il protagonista assoluto, compiendo una serie di interventi incredibili, alcuni dei quali davvero prodigiosi. Ma a due minuti dal termine, l’arbitro non segnala una netta posizione di fuorigioco (ai tempi era stato già inventato ma era molto diverso da quello di oggi) da parte di Wood, attaccante del Southampton, che pareggia indisturbato. A fine partita, la rabbia dei giocatori dello Sheffield è tale da costringere l’arbitro a fuggire e nascondersi in un ripostiglio. Sarà proprio Foulke a spaccare letteralmente la porta della stanza. Solo l’intervento di 5 funzionari della FA gli impedì di picchiare selvaggiamente l'arbitro Tom Kirkham. Non essendoci squalifiche, Fatty Foulke è nuovamente al suo posto in vista della ripetizione della gara, in programma una settimana dopo. Anche grazie al suo rendimento, nuovamente altissimo, lo Sheffield riesce a vincere la partita per 2-1 e conquista la seconda FA Cup della storia. 


L'ALCOLISMO E L'ABBANDONO DELLE PARTITE PER PROTESTA
La dipendenza all’alcol inizia a farsi sempre più forte e anche il suo peso diventa insostenibile. Foulke supera ormai i 150 chili e il rendimento in campo inizia a risentirne. Per gli avversari, diventa quasi facile segnarli sui tiri rasoterra, inoltre inizia a commettere un numero elevatissimo di errori. Perso il posto da titolare, gli propongono anche un taglio all’ingaggio ma lui non accetta e si accasa al Chelsea per 50 sterline, in Seconda Divisione. I Blues sono stati appena fondati e Foulke disputa un buon torneo. Nella prima stagione con la maglia del Chelsea parò addirittura 10 rigori. Il punto di strappo avvenne il 3 marzo 1906, quando William Foulke parò due calci di rigore all’attaccante del Burslem Port. Al termine di quella sfida, giocata a Stamford Bridge, la federazione studiò il caso e intervenne poco dopo con una decisione drastica: il portiere non poteva più avanzare, ma restare fermo sulla linea di porta.
Sempre al Chelsea, inoltre, ebbe l’idea di piazzare due ragazzini piccoli e magru ai lati della porta. In questo modo, veniva mostrata ancora più nettamente la sua stazza e gli avversari si intimorivano. Foulke, però, decise di rendere utili quei due ragazzini alla causa e, quando il gioco è dall’altra parte del campo, li manda a raccogliere i palloni finiti fuori. In pratica, inventa il ruolo del raccattapalle, mai usato prima di allora.
Sfruttò anche il concetto delle "Linee di Muller-Lyer" (effetto ottico in cui due linee perfettamente identiche sembreranno l’una più grande dell’altra per via di due angoli posti agli estremi. Nel primo caso l’angolo è aperto verso l’esterno, nel secondo l’angolo è interno e forma con la linea una freccia. La prima linea descritta sembrerà più lunga della seconda) attraverso una postura del corpo ben studiata (le sue due braccia posizionate simmetricamente rispetto al busto). Se le braccia sono tenute larghe e basse, non ci sarà nessun giovamento dall’effetto. Ma se le stesse vengono tenute più in alto, in diagonale alta dalla testa, a formare un angolo esterno, allora il portiere sembrerà ancora più alto e la porta più piccola. Utilizzando questo stratagemma, Foulke appariva ancora più alto e slanciato rispetto al suo fisico. Alcuni portieri utilizzano ancora oggi l’effetto, soprattutto durante i calci di rigore.
Nonostante queste intuizioni ed alcune buone partite, però, gli effetti dell’alcolismo iniziano a palesarsi sempre più. Era spesso nervoso, scontroso, irascibile. Una volta si svegliò in hotel e pare che mangiò la colazione di quasi tutti i compagni di squadra. 
Capitò, addirittura, che in più di un’occasione lasciò il campo per protesta contrariato per alcuni dissidi (soprattutto quando i suoi compagni di squadra non difendevano bene). Per non parlare degli atti di violenza nei confronti degli avversari, sempre più frequenti. Anche per via di questi suoi eccessi, il Chelsea mancò la promozione e lui decise di andare via. 


L'INVENZIONE DELL'ESPRESSIONE CLEAN SHEET E LA MORTE
Si accasa, sempre per 50 sterline, al Bradford, club che naviga nelle posizioni di metà classifica della Seconda Divisione. Disputa 21 incontri ed anche qui gli capita nuovamente di rompere una traversa, facendola venire giù col suo peso sempre più imponente.
Il 2 febbraio 1907 Foulke scese in campo per giocare una delle sue ultime partite di calcio, con la maglia del Bradford City. La squadra avversaria era l’Accrington Stanley ma ci fu un problema. Il portierone e gli avversari avevano la maglietta dello stesso colore ed entrambi non disponevano di maglie di riserva. Così l’arbitro rimandò il calcio di inizio e invitò tutti a cercare una divisa alternativa per il portiere. Al tempo trovare una maglia per un calciatore di oltre 150 kg non era affatto facile. Arrivò la soluzione drastica: far indossare a Foulke un lenzuolo bianco. Il portiere mantenne la porta imbattuta e il Bradford City vinse 1-0. Un giornale riportò la notizia, parlando di come Foulke "avesse mantenuto il lenzuolo pulito": fu in quel momento che nacque l’espressione "Clean Sheet", utilizzata ancora oggi per indicare una partita in cui il portiere mantiene la porta inviolata.
Nel 1907, a 33 anni, decide di ritirarsi dal calcio. In preda alla povertà e all’alcolismo, tira su qualche soldo sulle spiagge di Blackpool. Lo fa sfidando la gente a fargli gol su calcio di rigore e scommettendoci sopra del denaro. Durante queste sfide, denominate "batti il portiere", William contrae anche una brutta polmonite. Se ne andrà definitivamente qualche anno dopo, nel 1916, all’età di 42 anni per via di una cirrosi epatica. 


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