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sabato 10 settembre 2016

St.Andrews e L'Old Course: Tra Golf, Castelli e Fantasmi

Che il Golf nacque in Scozia non ci sono dubbi, così come ovviamente la paternità del primo campo.
Anche se, al contrario di quanto si crede, non fu St.Andrews il primo campo da Golf ma il Musselburgh Links (East Lothian) detto anche The Old Golf Course, che esiste tutt'ora.
Tuttavia il campo di Golf per antonomasia, quello dove si scrisse (e si continua a scrivere) la storia è St.Andrews: la casa del Golf.
Il gioco piaceva così tanto che nel 1457 il parlamento scozzese bandì lo stesso “Gowf” poiché distraeva le milizie dalle pratiche militari.
Tuttavia il divieto venne totalmente disatteso dalla popolazione, che nel 1502 con il ritiro del bando da parte del re Giacomo I d’ Inghilterra poté finalmente dedicarsi liberamente a questo gioco.
Le prime regole del golf vennero redatte nel 1744.
Successivamente le regole del gioco vennero riscritte dalla Royal And Ancient Golf Club Of St.Andrews.
Ancora oggi quest’ultima redige le regole del gioco per l’Europa, mentre per gli Stati Uniti l'organo preposto è la USGA, fondata nel 1894.
Le prime partite di Golf non venivano giocate su veri e propri percorsi, è proprio per questo motivo che nacque la figura del caddie che cercava di creare "varchi" ai giocatori e garantire la sicurezza necessaria.
I primi campi di Golf erano a ridosso del mare e non avevano un percorso ben preciso.
I bunker non erano altro che delle profonde fosse scavate da pecore ed altri animali.
Fu solo nel 1764 che venne stabilito in 18 il numero delle buche.
Il primo links ad ospitare il British Open, tuttavia, non fu l’Old Course, bensì il Prestwick Golf Club, che dopo aver ospitato il torneo nelle prime 12 edizioni fu "bandito" per problemi di ordine pubblico, (con la folla diventata incontenibile per la polizia per essere entrata dentro al campo. Il risultato? Tanti colpi deviati dalla gente, accuse di torneo falsato e dubbi sul possibile ritorno di Prestwick nella rotazione dei campi).
La prima edizione a St.Andrews risale al 1877 con la vittoria dell'idolo di casa, Tom Kidd (premio finale? 11 sterline).
Il primo non scozzese a trionfare fu J.H. Taylor nel 1895 (72 buche divise in 2 giorni con premio finale di 30 sterline).
Il primo al di fuori del Regno Unito, l'americano J.Hutchinson nel 1921 (che interruppe le 11 vittorie di fila britanniche: 9 scozzesi e 2 inglesi).
In epoca recente il tutto si è maggiormente equilibrato con vittorie non solo britanniche ed americane ma anche di australiani e sud africani più il successo dello spagnolo Ballesteros.
L'ultimo inglese a vincere qui fu Nick Faldo nel 1990 (85mila sterline il premio).
Ultime due edizioni nel 2010 e 2015 con premi che ormai han quasi raggiunto il milione di sterline.


ST.ANDREWS: STORIA E PERCORSO
Saint Andrews che si trova sulla costa est della Scozia, nella regione del Fife a circa 80km da Edimburgo è conosciuta per i suoi grandi campi da Golf e tra le attrazioni principali ci sono i resti del castello e dell’antica cattedrale.
Vicino al Royal And Ancient Golf Club Of St Andrews, circa 300 anni era stato fondato il percorso più famoso del mondo al momento, quell’Old Course riconoscibile al primo sguardo per le sue caratteristiche.
Si tratta ovviamente del Major più antico del mondo.
Il British Open (o Open Championship o The Open), infatti, ha anticipato lo US Open (il secondo più antico) di ben 35 anni, essendo nato nel 1860.
Il Royal And Ancient Golf Club Of St Andrews è ora semplicemente un Golf club con oltre 2.000 membri iscritti da tutto il mondo.
A nessuna donna è mai stato offerto il titolo di membro di questo club.
Nonostante fosse tradizione offrirlo al rettore dell'Università di St Andrews, quando a salire alla cattedra è stata una donna il Golf Club non ha onorato la tradizione e non ha offerto il titolo.
St.Andres è un links, cioè un'area di rough erboso tra il mare e la terra.
Il vero suolo links è sabbioso e, grazie alla scarsa umidità, l’erba tende corta ma con radici lunghe.
L’erba nel rough è spesso lunga ed esile e rende il gioco molto difficoltoso anche quando il lie è buono.
I percorsi links drenano molto bene e forniscono una superficie su cui giocare molto compatta tutto l’anno.
Sono percorsi siti vicino a zone di mare quindi coste e non ci sono alberi alti (a differenza dei percorsi Parkland siti nell'entroterra quindi "protetti" dagli alberi).
Per quanto riguarda il percorso, si tratta di un Par 72 di 6.146 metri che presenta 18 buche molto ostiche con molti "colpi ciechi".
Molto importanti anche le condizioni meteo ed in particolare il vento dato che influiscono nettamente sul punteggio.
Forse sono la 11, la 14 e la 17 le buche più difficili.
La 11 (High) è molto complicata per il piccolo green con pendenze ripide, ma soprattutto per la presenza di un profondissimo bunker a protezione.
La 14 (Long) è la buca più lunga con un fuori limite a destra, mentre a sinistra ancora bunker insidiosi (famoso in particolare l’Hell’s Bunker).
Ed eccoci alla 17, la temibile Road Hole: il solito Road Hole bunker, ma anche un fairway strettissimo con rough alto a sinistra e fuori limite a destra.
Presente anche un muretto dietro al green stesso.
Tra le caratteristiche di St Andrews quella di avere molto spazio a sinistra, dove è possibile sbagliare meno, ma difficilmente si riesce ad attaccare la bandierina.
Alcuni green sono strettissimi, altri molto grandi dove i tre putt sono dietro l’angolo.
Come già detto le condizioni meteorologiche sono spessi decisive: vento in primis (cambiando rapidamente direzione).


CATTEDRALE E CASTELLO
St.Andrews è nota anche per le sue cattedrali e castelli.
L’imponente cattedrale di Saint Andrews domina la baia del porto.
Una volta edificio religioso più grande di tutta la Scozia e sede dei più importanti vescovi ed arcivescovi.
Il suo declino iniziò con l’avvento della riforma protestante sul territorio scozzese: nel 1559 i seguaci di John Knox, che aveva predicato un acceso sermone in città, saccheggiarono la cattedrale rubando immagini ed oggetti sacri e successivamente, a partire dal 1561 essa venne abbandonata e lasciata cadere in rovina.
Oggi rimangono sole delle suggestive rovine dell’antica cattedrale gotica, circondate da un cimitero e da imponenti muri monastici.
La parte più suggestiva è probabilmente la parete occidentale che si staglia altissima nei suoi 30 metri.
In ogni caso si tratta di un luogo mistico e pieno di pace, la cui quiete è interrotta solo dal rumore delle onde e dal vento.
Poco distante dalla cattedrale, sorgono i resti del castello di Saint Andrews, arroccato su di uno scoglio che si affaccia sul mare.
Durante la guerra d’indipendenza con l’Inghilterra (1296–1356) esso subì seri danneggiamenti e passò più volte di mano in mano tra scozzesi ed inglesi: nel 1303 il castello fu preso e preparato per accogliere il re inglese Edoardo I, successivamente fu riconquistato dagli scozzesi dopo la battaglia di Bannockburn nel 1314 e riparato dal vescovo William Lamberton.
Ricatturato di nuovo dalle forze inglesi nel 1330 che ne rinforzarono le difese, fu espugnato infine da Sir Andrew Moray, reggente di Scozia, nel 1336 dopo tre settimane d’assedio.
Per evitare che cadesse nuovamente nelle mani dei nemici d’Inghilterra il castello venne distrutto dagli scozzesi.
In seguito il castello venne interamente ricostruito e fu usato anche come prigione: il "bottle dungeon".
O meglio detta "prigione a bottiglia", un’umida cella senz’aria scavata nella solida roccia sotto la torre nord-ovest dove furono lasciati morire numerosi delinquenti così come molte personalità di spicco locali.
In seguito venne aggiunta una nuova torre per artiglieria per difendere il castello.
La fortezza inoltre fu teatro di violenze ed assassinii negli anni della riforma protestante: il cardinale David Beaton vi fece bruciare George Wishart e lo stesso Beaton fu poco dopo assassinato all’interno della sua stessa residenza da un gruppo di nobili protestanti, che appesero il suo corpo senza vita fuori da una finestra sopra la porta d’ingresso e si impadronirono del castello.
Il conseguente assedio del 1546-1547 per riprendere il controllo dell’edificio causò gravi danni alla struttura: gli assedianti, capeggiati da James Hamilton, scavarono un tunnel nella roccia con lo scopo di arrivare all’interno del castello e contemporaneamente gli occupanti della fortezza scavarono un contro-tunnel per intercettare gli avversari.
L’assedio venne interrotto da Leone Strozzi, che organizzò un devastante attacco di artiglieria: il castello fu riconquistato e gli occupanti catturati, imprigionati o mandati in esilio.
Come sempre succede in questi casi, dicerie dicono che il Cardinale Beaton ucciso nel castello, infesti con il suo fantasma l'interno e l'esterno.
Stesso discorso per James Sharp.
Poi si parla di "monaci spettrali" ed altri episodi misteriosi.
Il monaco Robert De Montrose, aveva l'abitudine in notti al chiaro di luna, di scendere dalle scale a spirali per ammirare il panorama.
Quando una sera, poco prima di Natale, in cima alla Torre, venne accoltellato alla schiena con un piccolo pugnale e gettato dal lato nord della vecchia torre.
Da quel momento in poi, una volta ucciso era stato spesso visto sbirciare oltre la torre, e a volte cadendo da essa, in una triste rievocazione della sua morte.
Da menzionare anche la "White Lady" che staziona nella cattedrale o nei pressi del castello vicino alla stazione.
Ultimi testimoni la descrivono con guanti di pelle bianca.
Ci sono stati molti avvistamenti negli ultimi 200 anni.
Poche persone si avventurano da sole in queste zone, per paura di un incontro.
La sua identità precisa è sconosciuta.
Ma nel 1868 si è verificato un incidente che forse fa un po ' di luce sul mistero.
Due muratori, riparando le pareti della Torre "stregata", hanno fatto irruzione in una camera stagna e trovato diverse bare.
Una di queste venne aperta e conteneva il corpo di una giovane donna in abito bianco e guanti di pelle bianca.
Gli avvistamenti si concentrano durante le notti di luna piena, tra ottobre e novembre quando la nebbia in quelle zone la fa da padrone.


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