"C’erano sere in cui, se non fossimo riusciti a vendere niente, non avremmo potuto mangiare a cena. Vivevamo con la preoccupazione latente che la polizia potesse fermarci ed espellerci dal Paese. E’ stata dura"
Giannis Antetokounmpo, greco di origine nigeriana, vive un'infanzia difficile.
La Nigeria dal 1960 è uno stato indipendente ma non riesce a stabilizzarsi dal punto di vista politico ed economico: la situazione è allo sbaraglio e da più di 30 anni si susseguono colpi di stato a governi provvisori che non hanno nemmeno il tempo di stabilirsi che sono già decaduti.
Per via di una costante povertà, la famiglia Adetokumbo decide di lasciare la Nigeria e intraprendere una nuova vita, possibilmente più dignitosa e tranquilla, in Europa. Così, nel 1992, Charles e Veronica sbarcano in Grecia, che dopo la caduta dell’Unione Sovietica ha aperto le frontiere agli immigrati.
La famiglia Adetokumbo sbarca in Grecia da perfetti clandestini, abbandonando Lagos con la speranza che le cose possano migliorare. Si stabiliscono ad Atene e qui il 6 dicembre 1994 nasce il terzogenito Giannis.
Vivere da clandestini non è facile, così Veronica e Charles provano ad ottenere la cittadinanza greca, quanto meno per i figli (per i quali hanno scelto nomi tipicamente ellenici come Thanatis, Kostas, Francis, Alexis e Giannis appunto); cambiano persino il cognome rendendolo simile al luogo dove abitano passando da “Adetokumbo” a “Antetokounmpo” ma, la loro condizione di immigrati clandestini, non gli permette di ottenere i documenti voluti. Per cui Giannis si ritrova in una situazione paradossale: non ha né passaporto nigeriano (non ha mai visitato la Nigeria, tra l’altro) né greco.
E' quello che può essere etichettato come apolide.
La famiglia Antetokounmpo, come già affermato, vive ad Atene, in zona Sepolia, un quartiere tra i più malfamati della città ad alto tasso razzista, tra le altre cose.
Inoltre con la costante paura che la polizia potesse scoprire la loro situazione cacciandoli dalla Grecia. Detto questo, la situazione è ancor più drammatica di quello che si possa pensare: mamma Veronica e papà Charles non hanno un lavoro fisso e pertanto sono costretti a lavorare come venditori ambulanti. Sfamare una famiglia in cui sono compresi ben 5 figli, non è facile, per cui i fratelli più grandi come Francis, Thanatis e lo stesso Giannis, provano ad aiutare i genitori, lavorando per strada: occhiali da sole, borse, scarpe e tutto ciò che era possibile vendere per racimolare qualche euro che permettesse di pagare le bollette e mangiare.
Tutta roba taroccata, ovviamente.
Al di là di ciò, il Basket per Giannis e il fratello Thanatis è sinonimo di salvezza dalla difficile vita di strada.
A notare prima di tutti Thanatis e Giannis, è stato coach Spiros Velliniatis, allenatore del Filathlitikos, club di Serie A2 greca.
Il piccolo club greco, partecipa per la prima volta alla seconda serie nel 2012/13, pur essendo stati fondati nel 1986.
L’allenatore, ex giocatore professionista, ha una mentalità piuttosto aperta rispetto a molti altri concittadini e, vedendolo giocare tra i campetti di periferia, si innamora del suo talento, intuendo il potenziale.
Velliniatis venendo a conoscenza della situazione economica della famiglia Antetokounmpo, offre un lavoro ai genitori: "Hai di fronte Mozart che è affamato, cosa fai? E’ un dilemma da risolvere. No, non gli serve un violino. Gli serve un filone di pane"
Così Giannis ha l’opportunità di crescere con serenità e costanza e i risultati non tardano ad arrivare: 9.5 punti, 5 rimbalzi, 1.4 assist, 1 stoppata e 0.7 palle rubate di media, segno che il potenziale è di quelli grossi.
Nel club greco ci giocano i fratelli Antetokounmpo, Giannis e Thanasis, così come giocatori come Nikos Gkikas, Michalis Kamperidis e Christos Saloustros.
Al termine della stagione finiranno al terzo posto (miglior risultato della loro storia).
Durante la stagione 2013/14, il Filathlitikos conclude il campionato al dodicesimo posto venendo retrocesso in terza serie.
Dal suo canto Antetokounmpo, Giannis, già non c'era più in quanto il Saragozza ne intravede il potenziale e gli offre un quadriennale da 250 mila euro annui.
Ma il suo destino non è in Europa, bensì in NBA.
Tanti sono gli scout che vengono ormai ripetutamente a visionare le sue partite e anche i GM delle franchigie iniziano a scomodarsi: dagli Oklahoma City Thunder agli Houston Rockets, passando per i Denver Nuggets e terminando con Boston Celtics e Phoenix Suns.
Nel 2013 la Grecia, avendo ormai chiaro il futuro del giocatore in NBA, decide di assegnare a lui e la famiglia la tanto desiderata cittadinanza ellenica per meriti sportivi.
Così, in vista degli Europei Under-20 tenutisi quell’anno, Giannis viene convocato in nazionale. Per Antetokounmpo è l’ultima importante vetrina prima dello sbarco in NBA e le attese non vengono tradite: il ragazzo si mette in mostra con la maglia della Nazionale Greca, raggiungendo un buon quinto posto.
Con la scelta numero 15 del draft NBA 2013 i Milwaukee Bucks selezionano Giannis Antetokounmpo.
Un giocatore completo (ala piccola ma anche guardia e playmaker all'occorrenza) con grandissime doti atletiche, un gran tiro dalla media distanza e soprattutto sotto i canestri.
Grande rimbalzista e rubatore di palloni, proprio per la sua capacità di "leggere" in anticipo le intenzioni degli avversari (e quando hai mani lunghe 26 centimetri e braccia che in piena estensione raggiungono i 222 cm...è sicuramente tutto più facile).
Nel 2013 chiude con 6.8 punti di media a partita giocandone 77.
Le % dal campo poi migliorano sino ad arrivare ai 26.9 del 2017/18 con 10 rimbalzi e 4.8 assist a partita.
Ah il fratello Thanasis milita nel Panathinaikos dopo un breve periodo nei Westchester Knicks, squadra della D-League, ossia la lega in cui le squadre NBA decidono di far giocare i cestisti che devono ancora maturare e non sono ancora pronti al grande salto nella massima lega. In questa lega gioca anche l’altro fratello, Kostas, nei Texas Legends, squadra satellite dei Dallas Mavericks.
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