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sabato 11 maggio 2019

Le Più Grande Rimonte In MLB, NBA, NFL e NHL (Greatest Comebacks)

In quest'articolo vedremo le più grandi rimonte (comebacks) accorse nei principali quattro sport americani: MLB, NBA, NFL e NHL.
Oltre alla regular season, sono riportate imprese anche ai playoff.
Non solo grandissimi margini recuperati ma anche margini magari minori ma recuperati in brevissimo tempo.


MLB
In regular season nel 2016 si ricordano i Seattle Mariners compiere un incredibile rimonta in quel di San Diego. I Mariners sprofondati 12-2 dopo cinque inning, riuscirono a realizzare 5 run nel sesto ed addirittura 9 nel settimo.
Fu la più grande rimonta dal 2009.
Nel 2009 invece gli Indians recuperarono da 10-0 sotto, per poi battere i Rays il 25 maggio, invece gli Oakland Athletics recuperarono da un deficit di 12-2 per battere i Minnesota Twins il 20 luglio.
Il 5 agosto 2001, dalla parte sbagliata stavolta, si trovarono i Mariners che subirono un'incredibile rimonta contro i Cleveland Indians.
I Mariners, nel mezzo delle ben 116 vittorie stagionali, segnarono 8 run nel terzo inning a Cleveland per poi salire 0-12. Game over? Non così in fretta.
Cleveland in svantaggio, 2-12, realizzò 3 run nel settimo, 4 nell'ottavo e 5 con due outs nel nono.
14 pari (perchè i Mariners realizzarono 2 run) ma poi Jolbert Cabrera portò a casa Kenny Lofton con un walkoff HR nell'11esimo per il definitivo 15-14.
12 run vennero recuperate il 18 giugno 1911, quando i Tigers recuperarono dal 13-1 per sconfiggere i White Sox, 16-15.
Il 15 giugno 1925, sempre gli Indians conducevano sui Philadelphia A's, per 14-2, poi 15-3 e 15-4, prima che ben 13 run subite nell'ottavo cancellassero tutto.
Più recentemente, ci sono alcune vittorie in rimonta da 11 run sotto.
Ad esempio gli Astros il 18 luglio 1994, sotto 11-0 contro i Cardinals, dopo tre inning.
Seguì l'11-4, dopo 5 inning, poi segnarono 11 volte nel sesto ed infine vinsero 15-12.
Un altro slugfest famoso accadde il 17 aprile 1976, quando i Phillies stavano affondando con un deficit di 12-1 dopo tre inning al Wrigley Field ma finirono per vincere 18-16, in 10 inning.
Mike Schmidt realizzò ben 4 HR.
I Phillies ottennero anche un'altra formidabile rimonta l'8 giugno 1989 contro i Pirates che conducevano 10-0 al top del primo inning.
Al sesto si era 11-10, prima delle 5 run nell'ottavo per il 15-11 finale per i Phillies.
Sempre nello stesso anno da segnalare la rimonta dei San Francisco Giants a Cincinnati: da 0-8 a 9-8.
Qualcosa di più o meno simile successe il 3 maggio 2019 dove i Cincinnati Reds conducevano 8-0 al terzo inning, per poi ritrovarsi 11 pari al nono.
Neanche a dirlo, ancora ad uscire vincenti i Giants per 11-12 all'11esimo.
Il 28 maggio 2016 i Royals erano sotto contro i White Sox, per 7-1, al nono inning. Kansas City realizzò ben 7 run finendo per vincere 7-8. Poi, il 30 giugno, i Detroit Tigers sotto 7-2 contro i Tampa Bay Rays al nono, realizzarono 8 run finendo per vincere 7-10.
Il 29 giugno 1952, i Cubs sotto 8-2 nel nono, a Cincinnati, con 2 outs e nessuno in base. I successivi nove battitori batterono tutto finendo sempre in base, spingendo spingendo a casa ben 7 run per l'8-9 finale.
Il 21 aprile 1991, i Pirates conducevano 7-2, a metà dell'ottavo inning sui Cubs, che grazie ad un grande slam di Andre Dawson segnarono cinque run.
Tuttavia nella parte inferiore dell'inning vinsero comunque i Pirates.
In post-season del 2016 invece si ricorda una rimonta sempre all'ultimo inning per i Chicago Cubs in gara 4 della National League Division Series a San Francisco.
Cubs sotto 5-2, finirono per vincere 5-6.
Nel 2014, in gara 4 della American League Division Series a Houston, Kansas City era sotto 6-2, nel settimo, ma grazie a 6 run nell'ottavo inning finirono per vincere poi 6-9.
Sempre nel 2014 ma nell'AL Wild Card, i Royals rubarono 7 basi per stordire gli Ahtletics, che guidavano con 4 punti di vantaggio nell'ottavo, prima di essere sconfitti.
Nel 1929 Philadelphia realizzò la più grande rimonta postbellica.
In gara 4 delle World Series, i Cubs conducevano 8-0 nel settimo prima di subire 10 run.
Nel 1996 quando gli Yankees inaugurarono poi le 4 World Series in cinque anni, in gara 4 della World Series contro i Braves, sotto 6-0, dopo 5 inning, realizzarono 3 run nel sesto e poi tre nell'ottavo.
Gli Yankees poi avranno la meglio nel decimo 8-6.
Nel 2008 i Red Sox inseguivano i Rays, sotto 7-0, nel settimo inning di gara 5 dell'ALCS a Fenway Park. Boston poi segnò 4 run nel settimo e 3 nell'ottavo per il pareggio, per poi vincere con un singolo di JD Drew nel nono.


NBA
Nel 1996 gli Utah Jazz di Jarry Sloan si ritrovano sotto 34-70 a 20 secondi dalla fine del secondo quarto.
Grazie ad un parziale di 73-33, finiranno per vincere 107-103.
Una rimonta ancora più clamorosa (perchè eseguita in molto meno tempo) vide protagonista i Sacramento Kings di coach Paul Westphal nel 2009.
I californiani recuperarono uno svantaggio di 35 punti contro i Chicago Bulls sul risultato di 44-79 a 08:50 minuti dalla fine del terzo quarto, riuscendo a chiudere la partita sul risultato di 102-98.
Tra le altre rimonte spiccano i 31 punti recuperati sempre da Utah su Chicago nel 1998, i 28 punti dei Lakers su Dallas nel 2002 ed i 29 punti di Golden State contro Milwaukee nel 1975, di Milwaukee contro Atlanta nel 1977 e da Dallas contro Minnesota nel 2008.
Nel 2004, va sottolineata l'impresa di Tracy McGrady degli Houston Rockets che riuscì a realizzare 13 punti nei 33 secondi finali della partita, aiutando così la sua squadra a battere i San Antonio Spurs.
Nel 2018 Cleveland, sotto di 16 punti a 6 minuti dalla sirena, riuscirono a recuperare gli Wizards grazie soprattutto a James che chiuse con 33 punti, 14 assist e 9 assist.
Una delle più grandi rimonte nella storia della post-season NBA risale al maggio del 1989, anno nel quale i Lakers di Pat Riley riuscirono nell’impresa di colmare un gap di 29 punti contro i Seattle SuperSonics. Un'altra grande rimonta appartiene invece ai Clippers di coach Vinny Del Negro, capaci di rimontare 27 punti di svantaggio contro i Memphis Grizzlies registrati a due minuti dalla fine del terzo quarto.
Nel 1995 nelle semifinali di Eastern Conference tra Knicks e Pacers, quello fatto da Reggie Miller negli ultimi 18 secondi al Madison Square Garden entrò di diritto nella leggenda.
Pacers a -6 a 18 secondi dalla fine.
Miller segna la tripla del -3 e sulla successiva rimessa dei Knicks recupera il pallone, risegna da 3 e pareggia i conti. Starks fa 0/2 dalla lunetta, Reggie al contrario è glaciale con un 2/2 e sull'ultima azione i Knicks non riusciranno nemmeno a tirare.
In Gara 7 delle finali di Western Conference del 2000 tra Los Angeles Lakers e Portland Trail Blazers (Lakers erano avanti 3-1, poi perdono gara 5 e 6 dunque si va a gara 7), i californiani sono sull'orlo del baratro sotto di 14 punti a 12 minuti dalla fine (sotto di 14 perché Shaw segna da centrocampo allo scadere del terzo quarto).
Poi la rimonta, con Portland che non segna più ed i Lakers che al contrario realizzano tutto quello che c'è da realizzare.
Tra le altre, spiccano i 26 punti rimontati (41-16 l'ultimo quarto) da Boston contro New Jersey nel 2002, i 24 punti di Boston contro i Lakers nel 2008 ed i 23 punti di Portland contro Dallas nel 2011.
Sempre nelle finali di Western Conference ma del 2002, i Sacramento Kings si ritrovano di 24 punti avanti nel primo tempo.
Poi la rimonta, feroce, dei Los Angeles Lakers con una grande difesa che rese la vita impossibile a Sacramento.
Tiro da 3 ovviamente dentro, sorpasso Lakers sulla sirena e Staples Center in delirio.
Nelle finali del 2006 i Dallas Mavericks favoriti alla vigilia ed in controllo dopo il 2-0 nelle prime due gare della serie contro i Miami Heat ed in vantaggio di 13 punti a 6 minuti dalla fine. Cuban ed i tifosi di Dallas stanno già pensando ai preparativi per la parata perché dallo 0-3 nessuno è mai risalito nella storia dei playoff. Però non avevano fatto i conti con Dwyane Wade, assoluto protagonista della finale. Gli Heat chiuderanno con un parziale di 30-19 nell'ultimo periodo.
Nel primo turno di Western Conference del 2012, nel terzo quarto i Memphis Grizzlies toccano per ben 3 volte 27 punti di vantaggio e si affacciano all'ultimo periodo con un rassicurante vantaggio di 21 punti. Poi tutto cambia, 33-11 il parziale del quarto quarto. 26-1 Clippers per iniziare il periodo con Chris Paul e compagni che vedevano il canestro grande quanto una vasca da bagno.
Alla fine riusciranno a spuntarla di 1 punto.
La più grande rimonta invece è quella dei Los Angeles Clippers avvenuta nel 2019 sul campo dei Golden State Warriors.
La squadra di Curry e company va a +23 all'intervallo, tocca il +31 ma finisce per perdere 131-133.


NFL
A livello collegiale (NCAA) vanno citate assolutamente due partite: iniziamo con quella del 1984 che si svolse all’Orange Bowl di Miami dove Maryland affrontava i favoritissimi Miami Hurricanes guidati dalla futura prima scelta dei Browns, Bernie Kosar.
Kosar e compagni stavano infliggendo un’umiliazione incredibile a Maryland essendo in vantaggio per 31-0, con Gelbaugh incapace di organizzare una minima risposta. Reich sostituì Gelbaugh nella ripresa e guidò i suoi ad una rimonta pazzesca, che vide incredibilmente i Terrapins prevalere per 42-40, per quella che fino al 2006 rimarrà la più incredibile rimonta di Football Americano.
Questo record venne infranto appunto nel 2006 in Michigan State Spartans v Northwestern Wildcats.
Gli Spartans segnarono 38 punti consecutivi rimontando da 3-38 (con 9 minuti e 54 secondi rimasti nel terzo quarto) finendo per vincere 41-38.
A livello di NFL, si ricordano i Buffalo Bills (nel 1993) recuperare 32 punti agli Houston Oilers che conducevano 35-3 ad inizio terzo quarto.
Il pubblico inizia a fischiare, molta gente lascia lo stadio, si alza comunque un vento fortissimo, tant’è che è necessario l’holder per il kick-off. Davis realizza la corsa ravvicinata del 35-10.
Lo special team dei Bills in formazione da kick-off normale inganna gli Oilers e il K Steve Christie compie un capolavoro calciando centralmente e cortissimo e, incredibilmente recuperando egli stesso il pallone.
Subito dopo ancora Reich lancia lungo per Beebe incomprensibilmente smarcato, per il 35-17.
L’atmosfera è incredibile, gli Oilers sono comunque avanti di 18 punti, un vantaggio quasi rassicurante in qualsiasi altra partita, ma non in questa.
Ormai i Bills sono un fiume in piena, l’attacco sterile del primo tempo è diventato inarrestabile, mentre l’impotente difesa sembra conoscere i giochi degli avversari con largo anticipo, rendendosi impenetrabile. Reich innesca il solito Andre Reed per 26 yards ed il TD del 35-24.
La confusione più assoluta regna tra gli Oilers che sbagliano le coperture difensive, ma cominciano anche a sbagliare l’esecuzione del loro attacco con penalità e scelte sbagliate.
Il momentum è talmente dalla parte dei Bills che su una situazione di 4° e 5 Marv Levy decide di andare alla mano, nonostante da quella distanza il K Steve Christie centrerebbe facilmente i pali per il 35-27. Ancora una volta è una scelta azzeccata, Reich, protetto alla grande, scarica un missile centrale che di nuovo l’immarcabile Andre Reed riceve in endzone per l’incredibile 35-31.
I Bills hanno segnato 28 punti in 10 minuti nel terzo quarto e hanno totalizzato oltre 200 yards di total offense contro le 3 degli Oilers.
Di nuovo Houston prova a rimettersi in piedi, ma Darryl Talley, uno dei migliori linebacker della sua epoca, strappa la palla dalle mani di Moon, miracolosamente gli Oilers recuperano il fumble ma sono costretti al punt. Montgomery calcia un pessimo punt dando ai Bills di nuovo un’eccellente posizione di partenza. Moon nel terzo quarto è a quota 2/7 19 yards e 1 intercetto.
Finalmente la difesa degli Oilers riesce a tamponare e a costringere al punt i Bills, mentre l’attacco subito dopo sembra in grado finalmente di combinare qualcosa. Tuttavia su un terzo e lunghissimo Moon lancia un altro brutto passaggio che viene intercettato dal LB Carlton Bailey. Il delirio è totale, ma il grande Bruce Smith viene sanzionato per un roughing the passer che vanifica la giocata difensiva. Moon però è palesemente fuori controllo e lancia passaggi al limite dell’intercetto, tuttavia la penalità e qualche guadagno mettono gli Oilers in buonissima posizione per il FG.
Houston ne combina un’altra delle sue: Snap perfetto di Matthews, Montgomery, che funge da holder, si conferma il peggiore in campo mancando completamente la presa e causando così l’ennesima disastro per i suoi compagni.
Il gioco è dichiarato morto a seguito del placcaggio su Montgomery che poi perde il pallone, tuttavia nel delirio assoluto quasi nessuno se ne accorge e Talley corre verso il TD col pallone in mano.
Jack Pardee cerca di incitare i suoi, ma i suoi occhi denunciano una delusione mista a rabbia e a sconcerto, mentre i Bills hanno in mano addirittura la palla del sorpasso.
Kenneth Davis infila una corsa che quasi si trasforma in TD, ma in qualche modo gli Oilers si salvano. Ormai Houston sembra poter finire KO da un momento all'altro ma si regge in piedi grazie alla forza della disperazione, ma è solo questione di tempo. Andre Reed è totalmente immarcabile e Frank Reich lo trova ad occhi chiusi, la seconda ricezione di questo drive avviene in endzone per il TD del sorpasso, è il terzo TD ricevuto da Reed e il quarto lanciato da Reich.
Con tre minuti da giocare sotto di tre punti ripartendo dalle proprie 27 yards, nessuno potrebbe scommettere ora sugli Oilers, frustrati e demoralizzati dall’incredibile rimonta degli avversari.
Moon ritorna per un momento la macchina da completi del primo tempo, anche favorito dalla difesa a zona dei Bills, e si mangia 50 yards in un batter d'occhio. Tuttavia si arriva ad un 4° e 4, il FG eventuale sarebbe dalle 51 yards, Del Greco può farcela, ma l’episodio sul precedente tentativo e le difficili condizioni atmosferiche inducono gli Oilers a provare la conversione alla mano. Moon protetto straordinariamente dalla linea becca Jeffires per l’abbondante primo down nella red zone e con meno di un minuto e 3 timeout pone le basi addirittura per l'incredibile (ed insperato) contro-sorpasso. Tuttavia visto quello che è successo in questa folle partita, gli Oilers si accontentano e, ad una manciata di secondi dallo scadere, Del Greco firma il pareggio.
Paradossalmente gli Oilers, avendo agganciato il pari in extremis, dovrebbero essere su di giri, invece le facce dei giocatori denunciano comunque lo scoramento derivante dall’assurda rimonta subita.
Gli Oilers comunque vincono il sorteggio e decidono naturalmente di ricevere il kick off. L’inerzia sembra per un momento essere tornata dagli Oilers, così lo straordinario pubblico dei Bills ricomincia a produrre un frastuono assordante.
Il cronometro non è più un fattore tuttavia gli Oilers si ostinano a mettere la palla per aria e a non coinvolgere Lorenzo White. Su un 3° e 3 si compie il definitivo colpo di scena che chiude il match. Moon, indietreggia e lascia partire il cinquantesimo passaggio della sua partita ma è completamente sbagliato e il CB Nate Odomes lo intercetta. Per non farsi mancare niente il WR Ernest Givins placca il CB platealmente per il face mask, causando altre 15 yards di guadagno ai Bills.
Buffalo è già nei pressi della redzone e dopo un paio di corse centrali per piazzare bene il pallone, Steve Christie calcia tra i pali il definitivo 41-38.
I Bills per la cronaca arrivarono al Super Bowl in quella stagione così come nella successiva, ma ne uscirono sconfitti.
Ovviamente perdere quattro Super Bowl di fila è qualcosa che ha segnato negativamente tutti i giocatori di quella grande squadra ma questa rimonta storica è rimasta nel cuore di tutti, tifosi e non (tifosi degli Oilers esclusi).
Furono invece 28 i punti recuperati dai San Francisco 49ers ai New Orleans Saints nel 1980.
I Saints conducevano 35-7 all'intervallo.
Fu il quarterback Joe Montana nella sua seconda stagione NFL a portare i 49ers all'incredibile rimonta. Montana completò un TD pass da 71 yard.
Durante le 16 stagioni in NFL, Montana avrebbe portato la sua squadra a 31 rimonte nell'ultimo quarto..
Nell'AFC Wild Card Game del 2014 avvenne una grande rimonta degli Indianapolis Colts nei confronti dei Kansas City Chiefs, sempre 28 punti.
Le cose non stavano andando bene per i Colts con KC avanti 38-10 nel terzo quarto. Il giovane quarterback Andrew Luck non aveva mai vinto una partita di playoff e non stava giocando molto bene in questa. Ma sarà proprio lui con un TD a guidare la rimonta e poi con 3 passaggi convertiti poi in TD nel secondo tempo, per il 44-45 finale.
Nel 1997 furono 26 i punti recuperati sempre da Buffalo contro i già citati Indianapolis Colts.
Colts conducevano 26-0 nel secondo quarto ma i Bills segnarono 10 punti prima dell'intervallo.
Il quarterback Todd Collins lanciò due passaggi TD con il running back Antowain Smith che corse per due TD dando a Buffalo un vantaggio di 37-29. Ma Indianapolis non mollò.
I Colts segnarono un TD con 14 secondi rimasti da giocare, ma non riuscirono a convertire una conversione da due punti che gli avrebbe dato il pareggio. Tuttavia, i Colts recuperarono incredibilmente il pallone, per due lunghi passaggi della disperazione (incompleti entrambi).
Nel 1987 i St Louis Cardinals recuperarono 25 punti, dopo essersi trovati sotto 28-3 contro i Tampa Bay Buccaneers. St. Louis realizzò 28 punti nell'ultimo quarto. Neil Lomax lanciò tre passaggi TD e poi restituirono un fumble (23 yard) per un TD che portò fuori dal baratro della sconfitta St.Louis. Tampa Bay mancò un field goal da 53 yard a tempo scaduto.
A vedere questa partita c'erano solo 22.449 spettatori perché tutti sapevano che la squadra stava per lasciare la città. I Cardinali infatti da lì a poco si sarebbero trasferiti a Tempe, in Arizona, dove divennero Arizona Cardinals.
Nel 2014 i Tennessee Titans conducevano 28-3 sui Cleveland Browns, in parte grazie a due passaggi TD di Charlie Whitehurst. Cleveland segnò il suo primo TD con 12 secondi rimasti nel primo tempo e poi dominò il secondo tempo. I Browns segnarono su un field goal, grazie ad un punt bloccato e a due TD per il 28-29 finale.
Non si può poi non citare il Super Bowl LI (2017), dove i New England Patriots fecero la storia della NFL. Rimontando gli Atlanta Falcons, che conducevano 28-3, nel terzo quarto, grazie ad un furioso ed ispiratissimo Tom Brady.
Pareggio colto ad 1 minuto dalla fine e vittoria poi all'overtime per 34-28.
Per stabilire il record del Super Bowl, Brady condusse la rimonta recuperando un deficit di 16 punti con un paio di touchdown e due punti di conversione negli ultimi sei minuti.


NHL
Nel 2008 si ricordano i New York Rangers condurre 5-0 contro i Montréal Canadiens, gli Habs riuscirono nell'incredibile rimonta.
Nel 2001 invece furono i Los Angeles Kings a recuperare nell'ultimo periodo 3 reti ai Detroit Red Wings.
Furono invece 4 le reti recuperate dai San Jose Sharks nel 2011 ai Los Angeles Kings.
Una rimonta storica fu nella gara del 1971 tra Boston Bruins e Montreal Canadiens.
I Boston Bruins erano anch'egli una squadra formidabile ma a godere furono gli Habs che segnarono 6 reti consecutive finendo per vincere 7-5.
Avvenne invece in poco tempo la rimonta dei St.Louis Blues contro i Los Angeles Kings nel 1998.
I Kings stavano vincendo 3-0 nel terzo periodo. Tutto quello che dovevano fare era tenere il disco e far passare il tempo ma in meno di 3:08, i Blues segnarono 4 reti.
Nel 2013 erano rimasti 14 minuti e 31 secondi nel terzo periodo che vedeva sfidarsi Toronto Maple Leafs e Boston Bruins.
Toronto conduceva 4-1, prima che Nathan Horton dei Bruins riaprì la partita, segnando poi altri due goal quando mancavano 82 secondi alla fine. Fu poi Patrice Bergeron a regalare la vittoria a Boston.
Nel 1999 i Florida Panthers conducevano 5-0 nel secondo periodo contro i Colorado Avalanche.
Grande protagonista della rimonta degli Avalanche fu Peter Forsberg che realizzò 3 reti e 3 assist. Colorado segnò 7 reti senza subirne.
A subire un'altra rimonta con 5 reti di vantaggio (nell'ultimo periodo) furono i Toronto Maple Leafs contro i Calgary Flames nel 1987.
Nel 2000, sempre Toronto dilapidò un altro vantaggio di 5-0, perdendo ai supplementari contro i St. Louis Blues.

Chiudiamo invece con quello che viene chiamato "The Miracle On Manchester", con protagoniste Los Angeles Kings ed Edmonton Oilers (1982).
Parliamo di una partita di playoff.
I Kings si erano qualificati con un record scarso di 24-41-15, gli Oilers invece erano stati in grado di segnare ben 417 gol in 80 partite.
Malgrado ciò i Kings recuperarono 5 gol nel terzo periodo per poi battere 6-5 gli Edmonton Oilers all'overtime.


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